Esistono alcuni piatti particolari, a cui i Bustocchi sono affezionati; tanto che i vecchi, ancora oggi, ne trasmettono le ricette ai giovani. Il buon pasto è composto di un piatto unico, accompagnato da pane o polenta e da un bicchiere di vino nostrano: è il pasto delle grandi occasioni, che sono davvero speciali, anche a tavola. E’ questo il re dei piatti della cucina bustocca, anche se si è profondamente modificato nel tempo. Una volta le donne bustocche si occupavano della casa e dei figli, e nel frattempo lavoravano al telaio in casa o fuori. Avendo poco tempo per cucinare, impararono presto ad arrangiarsi, ed inventarono così questo piatto. Quest’ultimo infatti richiedeva poca attenzione, e contemporaneamente la donna poteva dedicarsi anche alle altre attività. La polenta è formata da un impasto di acqua, farina di cereali (tipicamente granoturco per la polenta gialla) o altri vegetali e sale, cotto in un paiolo (la tradizione vuole che sia in rame) per circa mezz'ora. La farina da polenta è solitamente macinata a pietra ("bramata") più o meno finemente a seconda della tradizione della regione di produzione. In genere la polenta viene servita in tavola su di un asse circolare coperto da uno straccio e viene servita a seconda della sua consistenza, con un cucchiaio di legno o a fette tagliate con un coltello sempre in legno o con una corda. La cassoeula è un piatto tipicamente invernale: solo in questa stagione, infatti, è possibile avere le verze, e la carne di maiale. La cassoeula viene solitamente accompagnata dal pane e da un vino robusto. Per i bustocchi è obbligatoria il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio abate. Il risotto con la salsiccia è una trovata geniale dei bustocchi, e necessita un riso di grana lunga e dura (es: il vialone) ed un eccellente brodo ottenuto dalla cottura di un pezzo di manzo spesso accompagnato da un cappone.