14 - 20 settembre 2013
Cipro
Croazia
Ucraina
Shale oil
Algeria
Egitto
Cina
Myanmar
Argentina
Bolivia
Venezuela
Chad
Gabon
Niger
ALGERIA
ArcelorMittal cede allo stato il 21% del complesso siderurgico di Annaba, quota che si aggiunge al 30% già controllato dal
governo algerino, ottenendo così la quota di maggioranza. Il polo rappresenta la maggiore acciaieria del Maghreb, con una
produzione destinata al mercato interno e regionale, oltre che europeo, mediorientale, cinese e del sud-est asiatico. La transazione
è avvenuta al prezzo simbolico di 1 dinaro. L’acciaieria, con un potenziale produttivo di oltre 2 milioni di tonnellate d’acciaio, è
reduce da un periodo di crisi, con una produzione di sole 580 mila tonnellate nel 2012 contro le 700 mila previste e ben lontana dal
picco di 1 milione ottenuto nel 2001.
ARGENTINA
Il governo sudamericano sta considerando il pagamento di USD 1,5 miliardi alla compagnia petrolifera spagnola Repsol come
compensazione per l’esproprio di un anno fa a favore di YPF. La controparte iberica tuttavia, che aveva richiesto USD 10,5
miliardi, si è detta insoddisfatta della proposta ed ha espresso l’intenzione di seguire le vie legali. Il governo potrebbe considerare il
pagamento di compensazioni anche ad altre imprese prima che l’International Centre for Settlement of Investment Disputes si
pronunci su altre controversie; questo al fine di recuperare la fiducia degli investitori esteri ed attrarre nuovi capitali soprattutto nel
settore energetico.
BOLIVIA
Emanata una nuova normativa che accresce il potere di esproprio da parte dello stato nel settore minerario. La legge è stata
adottata specificatamente per i siti classificati dal governo come improduttivi o inefficienti. Secondo il presidente Morales, con
questo strumento lo stato potrà assumere il controllo del 70% di tali siti. Non è stato specificato se le imprese straniere (tra le quali
si annoverano la Sumitomo Corp., la Glencore Xstrata e la Coeur d’Alene Mines Corp.) saranno assoggettate al provvedimento,
anche se in passato il presidente Morales ha già minacciato di nazionalizzare le imprese straniere che non investono nei progetti
locali. In caso di esproprio non sarebbero previste misure di compensazione.
CHAD-GABON-NIGER
Cambio di atteggiamento dei paesi africani verso gli investitori cinesi. In Chad il ministro per il petrolio ha fermato le
operazioni cinesi nel paese dopo aver scoperto lo smaltimento degli scarti produttivi in discariche abusive vicino alla capitale. Il
governo del Gabon ha ritirato il permesso per lo sfruttamento di un giacimento concesso in precedenza alla compagnia Sinopec,
assegnandolo ad una nuova impresa nazionale. Il governo del Niger ha rivisto una serie di clausole contrattuali, ora considerate
svantaggiose, che la China National Petroleum aveva concordato con il precedente regime di Mamadou Tanja
CINA
Crescita dei prezzi nel mercato immobiliare cinese, con aumenti del 18-19 per cento rispetto al 2012 nelle maggiori città, ed una
media nazionale pari a +8,3%. La crescita delle quotazioni dimostra il riassestamento del mercato dopo che misure restrittive sulla
proprietà erano state adottate per raffreddare il settore ed evitare lo scoppio di una bolla speculativa. Secondo gli analisti questa
nuova crescita dei prezzi potrebbe spingere il governo centrale ad adottare nuovi provvedimenti per deflazionare il settore.
CIPRO
Il governo ha dichiarato che entro gennaio 2014 eliminerà completamente i controlli ai movimenti di capitale introdotti a
marzo. Attualmente le restrizioni riguardano i prelievi bancari (limite di 300€ al giorno) e le transazioni superiori a 500.000€.
Dichiarazione segue la recente missione del FMI nel paese, durante la quale sono stati riscontrati i progressi fatti nell’ambito
del programma di supporto da parte della Troika (FMI, UE, BCE) attivo da maggio 2013, che prevede un esborso complessivo di
10MLD€. Il ministro delle finanze cipriota e alcuni economisti del paese si sono tuttavia detti scettici circa l’effettiva capacità di
eliminare i controlli entro gennaio, date le difficoltà nel processo di ristrutturazione della prima banca del paese, Bank of Cyprus.
CROAZIA
L’UE sanzionerà il paese per violazione delle norme europee sull’estradizione. La sanzione deriva dall’adozione di una norma
da parte del parlamento croato che blocca la validità del mandato di arresto europeo per i crimini commessi prima del 2002. Il
governo si è detto disponibile a emendare il testo normativo, ma solo dal luglio 2014; l’UE si è detta contraria a tale soluzione,
decidendo di adottare le sanzioni se la Croazia non interverrà immediatamente sulla materia. Le sanzioni riguarderebbero i fondi
allocati per l’adesione del paese nell’area Schengen.
EGITTO
Il governo egiziano ha annunciato l’avvio di un dialogo sul tema del pagamento dei debiti vantati dalle compagnie petrolifere
estere, per un valore di circa USD 5-6 miliardi. L’operazione intende fornire liquidità alle imprese per stimolare l’ulteriore sviluppo
dei giacimenti esistenti e l’esplorazione di nuovi siti. Il piano di rientro dovrebbe diventare definitivo nell’arco di poche settimane e
potrebbe anticipare una ristrutturazione sistemica dell’intero settore degli idrocarburi. Non è stato tuttavia specificato se il
pagamento sarà effettuato in valuta locale, eventualità che potrebbe limitare l’effetto di stimolo a nuovi investimenti.
MYANMAR
La giapponese Nissan produrrà automobili nel paese dopo l’allentamento delle sanzioni economiche da parte dei paesi
occidentali. La produzione riguarderà l’assemblaggio di automobili per il mercato domestico, utilizzando parti prodotte nelle vicine
India, Indonesia, Malesia e Tailandia. Il mercato automobilistico, fino ad oggi dominato dall’usato, rappresenta una nuova frontiera
non soltanto per la produzione, ma anche per la commercializzazione: Ford ha già cominciato la vendita di veicoli, mentre la Suzuki
ha annunciato l’intenzione di produrre piccoli automezzi e parti di ricambio nella zona industriale di Yangon, la maggiore città del
Myanmar.
SHALE OIL
Secondo gli analisti di IHS paesi quali Argentina, Russia e Algeria detengono riserve di shale oil maggiori di quelle osservate
in USA, con una produzione potenziale di 5 milioni di barili al giorno dal 2020, più di quanto producano oggi Canada o Iraq. Tuttavia
la ricerca rileva come i costi di estrazione in tali aree siano attualmente troppo elevati (nella media USD 8 milioni per pozzo contro i
circa USD 5,6 milioni negli USA) e richiedano ingenti investimenti (la compagnia di stato argentina YPF ha ad esempio ipotizzato
che per raggiungere la produzione di 75 mila barili al giorno nel sito di Vaca Muerta sono necessari investimenti per circa USD 15
miliardi).
UCRAINA
Governo ucraino ha approvato un piano di associazione con la UE; l'approvazione dell’accordo costituisce un implicito
allontanamento dalla Russia, al momento principale partner dell'Ucraina dal punto di vista commerciale, energetico e finanziario, ed
elimina dall’agenda l’ipotesi di adesione all’unione doganale già operativa tra Russia, Bielorussia e Kazakistan. Già da fine agosto la
Russia ha reagito alle trattative ucraino-europee bloccando le importazioni dal paese est europeo.
VENEZUELA
Annunciato accordo per un nuovo prestito di USD 5 miliardi al fondo Cina-Venezuela, un fondo destinato al finanziamento di
nuove infrastrutture e rimborsato tramite forniture di petrolio. L’accordo segue l’annuncio di un’intesa con la compagnia cinese
CNPC per l’ulteriore sviluppo nel sito Junin 10, nella zona dell’Orinoco, con l’obiettivo di portare la produzione dagli attuali 13 mila a
220 mila. Con il nuovo prestito l’importo totale dei finanziamenti cinesi raggiunge USD 36 miliardi, dei quali circa metà sono già stati
ripagati dal Venezuela
Pillole
Bahrein: Moody’s taglia il rating del paese da BBB+ a BBB con outlook negativo.
Iran: nuova pronuncia della Corte UE contro le sanzioni su compagnia di trasporti irachena per mancanza di prove sufficienti.
Messico: previste nuove misure di controllo all’import di acciaio, per tutelare l’industria metallurgica del paese.
Ruanda: il partito del presidente Kagame, il Fronte Patriottico Ruandese, ha vinto le elezioni legislative con il 76% dei voti.
Somalia: la comunità internazionale stanzia euro 1,8 miliardi per la ricostruzione del paese.
Stati Uniti: il governo posticipa a data da definirsi il rientro (tapering) dalle politiche monetarie non-convenzionali adottate (QE3).
A cura dell’Ufficio Studi Economici
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