NEWSLETTER 04/10/2013
30 settembre 2013
Internazionale
L’Economist è critico verso la politica economica della Rousseff
Nel 2010 la rivista britannica Economist dedicò una copertina al Brasile nella quale si
vedeva il Cristo Redentore in fase di decollo come se fosse un razzo ed il titolo fu: “ Brazil
takes off”. Nell’edizione di ottobre per il Sud America il settimanale critica apertamente la
politica economica della presidente Rousseff e questa volta la copertina mostra il Cristo
fuori controllo e che sembra precipitare, il titolo è una domanda per il governo brasiliano:
“ Has Brazil blown it?”. In effetti i giudizi negativi non sono certo una novità e si possono
riassumere nel cosiddetto “costo Brasile”: un ingente carico fiscale, dazi molto alti e
procedure doganali complicate, spesa pubblica elevata, bassi investimenti nelle
infrastrutture (solo l’1,5% del PIL), pessima qualità dei servizi di base come educazione,
salute e trasporti pubblici. La spesa previdenziale e quella pensionistica sono simili a
quelle dell’Europa e quindi il carico fiscale per le imprese è elevato, inoltre ci sono seri
dubbi sulla sostenibilità di questi due centri di spesa. Di fatto tutti questi elementi si
riassumono nella bassa crescita economica degli ultimi quattro anni, in definitiva sembra
che si sia persa un’occasione storica per fare le riforme necessarie durante gli anni del
boom. La rivista critica anche la contabilità creativa del governo, l’eccesso di
interventismo nel settore privato e le pressioni nei confronti della Banca Centrale per
abbassare il tasso d’interesse. Il Fondo Monetario Internazionale non è così pessimista e
ritiene che i fondamentali del Brasile siano buoni, l’unico aspetto che preoccupa è il
saldo negativo della bilancia commerciale, però le riserve valutarie sono elevate e gli
investimenti diretti sono sempre alti.
In effetti il problema è che il Brasile diventò di moda durante l’ultimo mandato di Lula,
soprattutto grazie all’assegnazione dei Campionati del Mondo di Calcio e delle Olimpiadi.
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NEWSLETTER 04/10/2013
In quel periodo ci fu un’euforia esagerata nei confronti del paese sudamericano e adesso
siamo in una fase contraria altrettanto sproporzionata. Sicuramente il paese sta
crescendo meno dello sperato, ma in verità si tratta di una correzione voluta dal governo
nel 2011 in quanto aveva intuito che l’economia si trovava in una situazione di
surriscaldamento; pertanto non ci si deve sorprendere per il rallentamento, ciò che
invece lascia perplessi è la difficoltà a riprendersi. Quello che conforta è il mercato del
lavoro che non ha risentito della riduzione dell’attività economica, infatti il tasso di
disoccupazione rimane basso ed i salari reali continuano a salire.
01 ottobre 2013
Borsa
In settembre l’Ibovespa ha guadagnato il 4,65%
In settembre l’Ibovespa – l’indice di riferimento del mercato azionario brasiliano – ha
chiuso a 52.338 punti con un incremento del 4,65%. Negli ultimi tre mesi c’è stata una
decisa accelerazione dopo un primo semestre totalmente negativo, il minimo è stato
raggiunto ad inizio luglio quando l’indice scese sotto la soglia dei 45.000 punti, da quel
momento si è verificata una naturale correzione verso l’alto con le performance positive di
luglio (1,64%) ed agosto (3,68%). Nonostante ciò il mercato brasiliano accumula una
perdita annuale del 14,13%, i motivi sono fondamentalmente tre: il ritiro dei fondi dai
mercati emergenti per quelli americani ed europei, l’interventismo del governo che ha
spaventato gli investitori ed infine i problemi finanziari del gruppo EBX che ha un
notevole peso in borsa.
Evoluzione degli investimenti finanziari
Fino a settembre 2013
Rendimento Nominale
Rendimento Reale
Reddito Fisso
Selic - tasso d’interesse
5,75
1,89
CDI-Certificato Deposito Interbancario 5,62
1,77
CDB - Certificato Deposito Bancario
5,53
1,67
Poupança-Libretto Risparmio vecchia 4,62
0,80
metodologia
Poupança-Libretto
Risparmio nuova
4,07
0,27
5,79
4,75
1,92
0,92
-14,13
-11,92
-4,41
8,47
11,97
-14,16
-3,09
1,49
3,25
2,91
-17,27
-15,14
-7,90
4,51
7,88
-17,29
-6,63
-2,22
-0,52
-0,85
metodologia
Fondi Referenziati DI
Fondi Reddito Fisso
Reddito Variabile
Ibovespa
Indice Small Cap
IBrX 50
Dollaro
Euro
Oro BM&FBovespa
Fondi Azionari Ibovespa
Fondi Azionari
Fondi Multi strategia
Fondi Valutari
Inflazione
IGP-M
IPCA
3,69
3,79
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NEWSLETTER 04/10/2013
02 ottobre 2013
Eike Batista
La OGX del miliardario Eike Batista è fallita
La OGX Petrolio del miliardario Eike Batista - fondatore del gruppo EBX - è formalmente
fallita, la società ha comunicato alla Commissione Valori Mobiliari (il regulator del
mercato brasiliano) che non è in grado di onorare i propri debiti; per questo motivo ha
rinunciato a pagare gli interessi relativi ai titoli emessi dalla OGX Austria che
ammontano a USD 45 milioni e scadevano ieri. La OGX ha emesso un comunicato
ufficiale nel quale annuncia che dispone ancora di 30 giorni per adottare le misure
necessarie per pagare il proprio debito, ma l’aspettativa del mercato è che entri in
concordato fallimentare. Il titolo quotato sulla borsa brasiliana ormai vale solo 21
centesimi di real e Standard & Poor’s lo ha declassato a spazzatura.
I debiti della OGX ammontano a USD 3,6 miliardi ed hanno una scadenza abbastanza
lontana visto che la prima tranche andrà in pagamento nel 2018. Di fatto la società ha
ancora in cassa R$ 141 milioni (circa USD 63 milioni) e quindi sarebbe stata in grado di
pagare la scadenza del 1° di ottobre, però in questo modo sarebbe rimasta senza risorse
finanziarie. Per cercare di salvarsi ha contrattato le banche di investimento Lazard e
Blackstone per ristrutturare la propria situazione debitoria.
Anche le principali riviste economiche mondiali non hanno potuto sottrarsi ad analizzare
la situazione del miliardario brasiliano che in un anno ha perso una fortuna di USD 34,5
miliardi. Per Bloomberg Businessweek Batista sarebbe sull’orlo del fallimento, si
tratterebbe del maggiore collasso finanziario personale della storia; soprattutto se si
pensa che fino ad aprile dello scorso anno era l’ottavo uomo più ricco al mondo.
03 ottobre 2013
Bilancia Commerciale
In settembre la bilancia commerciale chiude a + US$ 2 miliardi
In settembre la bilancia commerciale ha chiuso con un surplus di USD 2,147 miliardi,
rispetto allo stesso mese dello scorso anno è diminuita del 15,9%. Le esportazioni sono
state pari a USD 20,996 miliardi e le importazioni a USD 18,849 miliardi. L’export ha
fatto registrare una diminuzione del 5% nei confronti di settembre 2012 ed un aumento
del 2,7% rispetto ad agosto. L’import è diminuito del 2,2% nei confronti dello scorso anno
ed anche rispetto ad agosto. Il saldo del 2013 è ancora in negativo di USD 1,6 miliardi, si
tratta del risultato peggiore da 15 anni a questa parte ed il confronto con il 2012 è
impietoso: nei primi 9 mesi il surplus era di USD 15,7 miliardi.
04 ottobre 2013
Fusioni
Le imprese di telefonia OI e Portugal Telecom si uniscono
Con un comunicato al mercato finanziario le imprese di telefonia OI e Portugal Telecom
hanno annunciato che uniranno le proprie attività. Nel Memorandum of Understatment
siglato dalle due società è previsto che l’operazione di fusione sarà finalizzata nel corso
del primo semestre del 2014. La nuova società si chiamerà CorpCo ed il capitale sarà
polverizzato, quindi non ci saranno un azionista o un gruppo di azionisti che deterranno
la maggioranza delle quote. OI e PT saranno incorporate nel nuovo operatore, il
concambio sarà di 1 a 1 per PT ed OI ordinarie, mentre per le OI privilegiate sarà di
1,0857 per ogni azione della CorpCo. L’intenzione è di quotare la CorpCo nel nuovo
mercato della BM&FBovespa, nella borsa di New York e nella Nyse Euronext Lisbona in
Europa. Grazie alle sinergie ed alle economie di scala le due società prevedono di
risparmiare R$ 5,5 miliardi, inoltre diventeranno leader del mercato brasiliano con 100
milioni di clienti su 260 milioni di cellulari attivi.
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