30/3/2015
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BIELORUSSIA
Capitale
Minsk
Popolazione (milioni)
81/100
70/100
81/100
9,34
PIL nominale (miliardi USD
PPP)
150,42
Mancato pagamento Esproprio e violazioni Mancato pagamento
controparte sovrana
contrattuali
controparte bancaria
PIL pro capite (USD, PPP)
16.106
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano
apertura senza
53/100
81/100
71/100
condizioni
Rischio privato
apertura senza
condizioni
Rischio bancario
Rischio guerra e
disordini civili
Mancato pagamento Trasferimento capitali
controparte corporate
e convertibilità
apertura senza
condizioni
Categoria Ocse
7
Contesto Politico
Il presidente Lukashenko resta saldamente al potere dal 1994, con una gestione autoritaria del
potere che lascia poco spazio allo sviluppo di una opposizione politica. Nel 2010 la vittoria di
Lukashenko ha innescato violente contestazioni per il sospetto di brogli elettorali. La probabilità di
un cambio di regime rimane bassa, anche se un peggioramento della situazione economica
potrebbe accrescere le tensioni interne. Le sanzioni UE e USA, a seguito delle elezioni e della
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repressione delle opposizioni, hanno portato il paese a rafforzare i legami con la Russia, sia
politicamente che economicamente.
Contesto Economico
Nonostante alcuni tentativi di riforma, l’economia rimane caratterizzata da un forte interventismo da
parte dello Stato. La crescita economica, che registra tassi positivi ma moderati, è legata
strettamente allo stimolo pubblico ai settori strategici (idrocarburi, costruzioni e mezzi di trasporto).
Nel 2012 il paese ha adottato un regime di cambio flessibile il cui effetto immediato è stato una forte
svalutazione. Resta fondamentale il sostegno economico e finanziario assicurato dalla Russia, che
punta a consolidare l’influenza e il controllo sull’area. L’elevato fabbisogno finanziario e il limitato
stock di riserve restano le principali vulnerabilità per l’economia.
Contesto Finanziario
Il sistema bancario è dominato da 2 banche statali (Belarusbank e Belagroprombank) che insieme
hanno una quota di mercato in termini di asset e depositi retail rispettivamente del 66% e 69%. Il
livello dei NPL rimane limitato e inferiore al 4% dei prestiti totali. Ampia parte della allocazione del
credito avviene nell’ambito di programmi governativi a condizioni agevolate, gestito principalmente
attraverso una banca di sviluppo nazionale.
Contesto Operativo
Il contesto operativo è caratterizzato da una forte ingerenza dello stato nell’economia e da una
limitata apertura agli investitori esteri. Lo stato possiede le principali industrie e banche del paese.
Buone le infrastrutture, mentre la burocrazia e la corruzione restano ancora importanti ostacoli per
gli investimenti stranieri.
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RAPPORTI CON L’ESTERO: INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E
INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti
Il paese mantiene un disavanzo della bilancia commerciale legato al costante deficit commerciale,
su cui pesa in particolare l’import energetico dalla Russia, e alla riduzione dei finanziamenti.
L’implementazione di alcune e misure per bilanciare gli squilibri nella bilancia dei pagamenti (in
particolare privatizzazioni e emissione di bond) resta ancora incerta.
Settori di opportunità
Offrono opportunità il settore alimentare, quello delle costruzioni, dei macchinari agricoli, dei
prodotti ad alta tecnologia e di quelli tradizionali del Made in Italy (moda, pelletteria, mobilio).
Commercio e presenza italiana
Nel 2013 le esportazioni italiane sono state pari a EUR 530 milioni, in crescita del 14% rispetto al
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2012. I prodotti maggiormente richiesti dal mercato bielorusso sono stati quelli della meccanica
strumentale (50,8% delle esportazioni totali), della moda (9,2%) e della metallurgia (7,6%). Le
importazioni dalla Bielorussia sono attestate pari a EUR 140 milioni, registrando un calo del 21%
sull’anno precedente. Nei primi dieci mesi del 2014 si registra una contrazione dell’export italiano
(­4,1%) e un aumento dell’import (+39,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
COUNTRY RISK UPDATES
Ottobre 2014
Il governo di Minsk ha ricevuto la seconda tranche del prestito concesso dal ministero delle finanze
russo al paese. L’erogazione completa lo stanziamento totale di USD 2 miliardi approvato da Mosca
a supporto dell’economia bielorussa. Nonostante l’attuale fase di instabilità della Russia, il supporto
finanziario alla Bielorussia è stato confermato in occasione di recenti incontri ufficiali. Tuttavia dati gli
stretti legami commerciali e finanziari tra i due paesi (Mosca assorbe circa il 35% dell’export
bielorusso e origina circa il 70% degli investimenti diretti esteri nel paese) è probabile che la
Bielorussia registri un rallentamento dell’attività economica legato al peggioramento dell’economia
russa.
Luglio 2014
Le riserve valutarie sono aumentate per la prima volta nel 2014 grazie ad un prestito di USD 2
miliardi dalla russa VTB Bank. Lo stock di riserve ammonta a luglio a USD 6,4 miliardi, un aumento
di circa USD 1 miliardo rispetto al mese precedente. I nuovi fondi sono stati utilizzati dal governo per
rifinanziare il debito corrente, principalmente detenuto da controparti russe (ed in parte dalla stessa
VTB). Senza l’aiuto russo le riserve sarebbero scese a USD 4,4 miliardi, poco più di 1 mese di
import cover, con possibili ripercussioni negative sulla tenuta della valuta locale
Maggio 2014
Russia Kazakistan e Bielorussia hanno siglato l’accordo per la realizzazione dell’Unione
Euroasiatica che dal primo gennaio 2015 costituirà uno spazio economico comune tra i tre paesi.
L’Unione conterà oltre 170 milioni di abitanti e avrà un PIL di oltre USD 2,7 trilioni. La regione
disporrà inoltre di circa il 20% delle riserve di gas mondiale e del 15% di quelle petrolifere. La
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formazione dell’Unione è stata fortemente voluta dalla Russia in un’ottica di bilanciamento di forze
commerciali con l’UE. La decisione dell’allora presidente Ucraino Yanukovich di aderire all’Unione
anziché procedere all’accordo commerciale con l’UE fu alla base della rivolta di piazza Maidan che
portò alla destituzione dello stesso Yanukovich.
Gennaio 2014
Il paese ha onorato il pagamento della rata di debito pari a USD 99,2 milioni derivante dall’accordo
stand­by sottoscritto con il FMI. Il paese aveva fruito del sostegno del Fondo tra gennaio 2009 e
aprile 2010, ricevendo aiuti per USD 3,5 miliardi. Le quote maggiori del prestito sono state già
ripagate nel corso del 2013; la rata precedente, rimborsata a dicembre, ammontava a USD 168,3
milioni.
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