Agenzia per la promozione all’estero e
l’internazionalizzazione delle imprese italiane
in gestione transitoria
Sezione per la Promozione degli Scambi
dell’Ambasciata d’Italia
VENEZUELA
NOTA CONGIUNTURALE
GIUGNO 2012
ICE Caracas – giugno 2012
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L’economia venezuelana, dopo lo sviluppo positivo del quinquennio 2004-2008, ha registrato un
periodo di contrazione economica che ha prodotto al termine del biennio successivo un PIL
negativo pari al -3,2% nel 2009 e del -1,5% rispetto nel corso del 2010 .
Tuttavia a partire dal quarto trimestre 2010 l’economia, sostenuta dal forte aumento dei prezzi del
petrolio e dal conseguente incremento della spesa pubblica che ha riattivato il consumo privato, ha
evidenziato segnali di ripresa che si sono tradotti nel 2011 in un tasso di crescita del PIL pari al
4,2% rispetto al 2010.
Considerando i dati annuali, nel corso del 2011, il PIL venezuelano ha avuto la seguente
composizione:
Fonte: Banco Central de Venezuela (BCV)
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Nello specifico, nel corso del 2011, il settore petrolifero, strategico per lo sviluppo del Paese, è
rimasto pressoché costante, registrando un lieve aumento dello 0,6%, mentre il PIL non petrolifero
ha evidenziato una crescita del 4,5%.
Tra le attività economiche non petrolifere si evidenziano i positivi tassi di crescita del settore
finanziario (12%), telecomunicazioni (7,3%), commercio al dettaglio (6,5%), settore logistico (5,8%),
i servizi pubblici di elettricità ed acqua (5%), mentre i servizi prodotti dal settore pubblico hanno
avuto uno sviluppo del 5,5%.
L’analisi disaggregata del Prodotto Interno lordo conferma l’andamento positivo di tutti i settori
economici venezuelani.
Il comparto privato ha evidenziato nel 2011 un tasso di crescita delle attività produttive pari al 3,7%,
mentre il settore pubblico nel periodo in esame, ha registrato un aumento del 4%.
Il tasso di disoccupazione secondo le ultime fonti ufficiali disponibili, alla fine del secondo
semestre 2011 è stato del 7,8%.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
PERIODO 2001 - 2011
25,00
20,00
VAR %
15,00
10,00
5,00
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Anno
Fonte: Instituto Nacional de Estadística (INE)
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2007
2008
2009
2010
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
II semestre
I semestre
I semestre
II semestre
0,00
2011
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L’economia continua ad essere caratterizzata dal tasso di inflazione più alto dei Paesi dell’America
Latina. Alla fine del 2011, il tasso inflattivo registrato in Venezuela è stato pari al 27,6%, maggiore
rispetto al tasso del 27,2% registrato alla fine del 2010.
INFLAZIONE IN VENEZUELA
PERIODO 1998 - 2011
35,00
29,91
31,21
27,08
30,00
30,90
27,20
27,60
25,10
25,00
22,46
20,03
VAR %
20,00
15,00
19,19
12,28
12,89
16,97
14,36
10,00
5,00
0,00
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
ANNO
Fonte: Banco Central de Venezuela (BCV)
Nel 2011, le Partite Correnti della Bilancia dei Pagamenti hanno registrato un avanzo di 27,2
miliardi di USD, superiore in un 126,6% rispetto ai 12 miliardi di USD evidenziati nello stesso
periodo del 2010, secondo dati pubblicati dal BCV.
La Bilancia Commerciale ha registrato nel periodo in esame un avanzo di circa 46,1 miliardi di
USD.
Il Commercio in servizi ha evidenziato un saldo negativo di 10,4 miliardi di USD.
I trasferimenti unilaterali hanno registrato un deficit di 496 milioni di USD.
Il reddito dei fattori produttivi ha registrato un deficit di 7,9 miliardi di USD.
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Il deficit del conto capitali è stato pari a 27,6 miliardi di USD circa, per via degli interventi statali sul
mercato finanziario.
Il debito estero nel 2011 è stato pari a 95,6 miliardi di USD, in aumento del 18,3% rispetto
all’ammontare di 80,8 miliardi di USD registrato nel 2010. L’incremento è dovuto alle recenti
operazioni di indebitamento effettuate dal Governo venezuelano.
Il debito estero pubblico nel sopra indicato periodo è infatti aumentato del 18,6% rispetto al 2010,
raggiungendo 84,5 miliardi di USD. Altrettanto è aumentato il debito estero privato che con un
incremento percentuale del 14,5% ha fatto registrare un importo di circa 11 miliardi di USD.
Il tasso di cambio ufficiale è stato stabilito, con il decreto di riforma del Convenio Cambiario N. 14,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 39.584 del 30 dicembre 2010, pari a USD = 4,30 Bs.F, per le
operazioni di cambio valutario del Bolívar Fuerte venezuelano nei confronti del Dollaro Usa.
Per la vigente Legge sui cambi valutari le altre divise estere vengono rapportate al Dollaro Usa ai
cambi internazionali e convertite in Bolivar Fuerte al tasso fisso di cambio
L’attuale provvedimento unifica in un solo tasso i due cambi valutari, pari a 2,60 Bs.F e 4,30 Bs.F
per Dollaro Usa , determinati dal Convenio Cambiario N. 14 dell’8 gennaio 2010 per le operazioni di
cambio rivolte alla importazione di beni strategici per il Paese .
Il Decreto di riforma elimina il tasso di cambio preferenziale 1 USD = 2,60 Bs.F. applicato per le
importazioni relative ai settori alimentare, salute, educazione, scienza e tecnologia, per le
importazioni di macchinari ed apparecchiature, nonché per le importazioni effettuate dal settore
pubblico, compresi i pagamenti di debito pubblico estero.
La liquidità monetaria alla fine del 2011 (offerta di moneta M2) ha raggiunto il valore di circa 446,6
miliardi di Bolivares Fuertes, in aumento del 50,5% rispetto ai 296,5 miliardi di Bolívares Fuertes in
circolazione alla fine dello stesso periodo del 2010.
Le riserve internazionali, alla fine del 2011 si sono attestate sui 29,8 miliardi di USD.
Le tre principali agenzie di rating non hanno modificato la categoria di rischio paese,
mantenendole piuttosto negative.
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Standard & Poor’s ha assegnato la categoria BB- per il debito venezuelano, mentre nel sistema di
valutazioni dell’agenzia Moody’s il debito venezuelano occupa la categoria B. L’agenzia Fitch ha
assegnato la categoria B+ al debito venezuelano.
La SACE in questi ultimi anni ha adottato una politica di apertura controllata nei riguardi del settore
pubblico venezuelano e della compagnia statale petrolifera PDVSA.
La Sace mantiene tuttora la qualifica di rischio per il Venezuela al livello H3, il più alto della scala.
La categoria OCSE è stata mantenuta al livello 7/7.
Al 31 marzo 2011, le garanzie deliberate vale a dire le garanzie approvate dagli organi deliberanti
(capitale e interessi) in Venezuela ammontavano a 171 milioni di Euro.
Le garanzie perfezionate ovvero le garanzie efficaci sulle quali è stato pagato almeno il 15% del
premio (quota capitale) sono state pari a 140 milioni di Euro, di cui 118 milioni già erogati.
Le condizioni di assicurabilità sono di apertura per il rischio sovrano, bancario e privato.
Il rating attribuito al Venezuela dalle principali agenzie internazionali è il seguente:
Rating
S&P
B+
Moody’s
B2
Fitch
B+
Fonte: S&P, Moody`s, Fitch
INDICATORI MACRO-ECONOMICI
PIL a prezzi correnti in miliardi di $
Variazione del PIL reale (%)
PIL petrolifero
PIL non petrolifero
PIL pro-capite in $ a prezzi correnti
Tasso di inflazione (in %)
Tasso di disoccupazione (in %)
Debito pubblico totale (% del PIL)
Debito estero (% del PIL)
Investimenti esteri in milioni di $
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2008
2009
2010
2011
310,7*
5,3
2,9
5,7
11.076*
30,9
7,4
15,9
15,8
1.195
325,7*
-3,2
-7,4
-1,7
11.382*
25,1
7,5
23,4
19,5
-2.536
293,2*
-1,5
0,1
-1,6
10.049*
27,2
6,5
46,1
31,3
-1.209
309,8*
4,2
0,6
4,5
10.408*
27,6
7,8
23,6
34,6
5.302
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Saldo Bilancia Commerciale in miliardi di $
Riserve internazionali in miliardi di $
45,5
43,1
19,2
35,0
Tasso di cambio con $
2,15
2,15
27,2
30,3
2,60
4,30
46,1
29,8
4,30
Fonte: Banco Central de Venezuela/FMI(*); Dal 1º gennaio 2008 è stato introdotto il Bolivar Fuerte, che
toglie tre zeri alla moneta in corso fino a quel momento, il Bolívar;
Andamento dei settori nel 2011
Il settore Petrolifero nel corso del 2011 è rimasto pressoché costante, registrando un lieve
aumento dello 0,6% rispetto al 2010. Il risultato del settore è dovuto all’aumento delle attività
produttive di petrolio greggio e raffinato.
Il settore delle Comunicazioni si è confermato tra i più dinamici settori dell’economia nel 2011,
registrando una variazione positiva del 7,3% rispetto all’anno passato. La dinamicità del settore è
da attribuire ad una crescente domanda di servizi di telefonia fissa e mobile, trasmissione di dati,
televisione via cavo e servizi internet. Questo risultato conferma la crescita ininterrotta a due cifre
del settore, iniziata nel secondo trimestre del 2003.
L’Industria Estrattiva Mineraria dopo la contrazione del 13% evidenziata nel 2010 rispetto
all’anno precedente, ha fatto registrare una rispresa nel 2011 pari al 5,2%.
Il settore edile è considerato tra i più importanti dell’economia venezuelana. Secondo i dati
pubblicati dal Banco Central de Venezuela il settore edile nel 2011 ha contribuito a formare il 7,2 %
del Prodotto Interno Lordo del Paese per un valore di 978 milioni di USD.
Secondo i dati forniti dal Instituto Nacional de Estadísticas INE, le importazioni in Venezuela dei
macchinari, attrezzature, componenti ed apparecchi per il settore delle costruzioni, sono state nel
2011 pari a 742 milioni di USD con un incremento del 51,7% rispetto al valore del 2010.
Il Governo venezuelano ha determinato strategico e prioritario, per la crescita sociale ed economica
del Paese, il settore dell’edilizia ed ha creato nel 2011 il programma “Misión Vivienda Venezuela” al
fine di aumentare la disponibilità di unità abitative economiche popolari e poter far fronte all’attuale
deficit valutato in 2 milioni di case.
Nella prima fase nel 2011 sono state realizzate circa 146 mila unità abitative e si prevede di
costruire, entro il presente anno 2012, altre 200 mila abitazioni.
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Nel settore delle infrastrutture ferroviarie è importante ed ampia la partecipazione delle grandi
imprese italiane.
Il settore dei servizi pubblici (elettricità e risorse idriche) si è riscattato nel 2011 facendo
segnare una crescita del 5% rispetto alla flessione del 5,8% riportata nel 2010.
Il settore del Commercio ha registrato una ripresa del 6,5% nel 2011 dopo il rallentamento del
6,1% mostrato nel 2010.
I Servizi finanziari hanno evidenziato una importante impennata con una crescita del 12% rispetto
al 2010 nel quale avevan manifestato una diminuzione del 7,6%.
Il settore Manifatturiero che rappresenta il 18,6% del PIL non petrolifero, ha registrato un
incremento del 3,8%.
Il settore dei della Logistica e dei Servizi di Trasporto ha palesato uno sviluppo del 5,8% nel
2011.
Anche i Servizi immobiliari trainati dalla crescita del settore edile hanno rilevato un incremento
del 3,5%.
Investimenti Esteri
Con specifici provvedimenti legislativi, il governo venezuelano ha determinato i seguenti settori di
importanza strategica per lo sviluppo dell’economia nazionale: Telecomunicazioni, Energia
Elettrica, Risorse petrolifere, Cemento, Acciaio ed Agroalimentare.
L’applicazione del principio ha consentito al governo di nazionalizzare importanti impianti industriali
del Paese.
Tale situazione ha maggiormente influenzato negativamente i risultati degli investimenti esteri diretti
in Venezuela, come dimostra la tendenza dei valori riportati all’interno della nota.
La legislazione in materia di investimenti esteri nel Paese, alquanto flessibile, non comporta
obbligatorietà per gli investitori stranieri di fornire dati informativi sull’esatto volume degli
investimenti.
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Le statistiche ufficiali pubblicate dal SIEX (Superintendencia de Inversiones Extranjeras),
potrebbero pertanto essere sottodimensionate rispetto ad altri dati forniti da Eurostat, UNCTAD o
Banco Central de Venezuela.
Da indicare inoltre che i dati diffusi dall’ente venezuelano non comprendono gli investimenti stranieri
nei settori cardine dell’economia del Paese, quali petrolifero e minerario, o nel terziario l’importante
settore bancario.
Investimenti Diretti Esteri
IDE
Var. %
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
728
+24,44%
297
-60,21%
295
-0,68%
492
+66,78%
915
+85,92 %
93
-90%
48
-48%
Fonte: Superintendencia de Inversiones Extranjeras (SIEX) (valori in milioni di dollari)
Secondo gli ultimi dati IDE riportati dal Siex, nel 2007 il valore degli investimenti è stato pari a 48
milioni di USD.
Nella lista dei principali investitori compaiono Panama, Isole Vergini Britanniche, Cina, Spagna,
Giappone e Stati Uniti che hanno indirizzato i loro capitali principalmente nei comparti
manifatturiero, commercio, trasporti, costruzioni, comunicazioni e servizi agli enti locali.
Per ottenere un quadro completo degli investimenti esteri si deve fare riferimento ai dati della
Bilancia dei Pagamenti venezuelana, pubblicati dal Banco Central de Venezuela, che comprendono
anche i settori petrolifero privato, minerario e finanziario.
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Fonte: Banco Central de Venezuela (BCV)
Secondo gli ultimi dati del BCV il 2011 si è caratterizzato per una significativa ripresa degli IDE che
hanno raggiunto l’importo di 5,3 miliardi di USD.
Nel 2003 gli IDE mostrano una significativa ripresa, per poi diminuire nuovamente nel 2006,
riportando un flusso negativo , ovvero disinvestimenti , pari a 590 milioni di USD.
Nel 2009 gli IDE, dopo due anni di valori positivi, hanno registrato un forte flusso negativo di
-2,5 miliardi di USD.
Nel 2010 gli IDE riprendono a crescere riportando un importo di 1,2 miliardi di USD.
I dati degli IDE venezuelani riportano marcate differenze rispetto ai risultati ottenuti da altri Paesi
della Regione.
Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri
La ricerca di nuove fonti di approvvigionamento energetico da parte dei Paesi industrializzati sta
sempre più influenzando i rapporti tra il Venezuela, che detiene importanti e strategiche risorse
certificate di petrolio, gas e minerali primari per l’industria manifatturiera, con il resto del mondo.
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Durante gli ultimi dieci anni, sono state implementate iniziative di cooperazione allo scopo di
pervenire a nuovi equilibri geoeconomici basati su un maggior legame con i paesi della regione
latinoamericana.
Nell’ambito di quadro di maggior collaborazione economica indirizzato ad uno sviluppo equilibrato
tra i Paesi dell’Area e sostenibile in una proiezione futura, si sono rafforzati i legami economici con i
principali organismi di integrazione regionale dell’area LatinoAmericana.
A livello mondiale il Venezuela è membro fondatore della OPEC e della WTO (Organizzazione
Mondiale di Commercio) ed aderisce al F.M.I. (Fondo Monetario Internazionale), W.B. (Banca
Mondiale), I.D.B (Banca Interamericana di Sviluppo), O.A.S. (Organizzazione Stati Americani),
MIGA (Multilateral Investment Guarantee Agency), OPIC (Overseas Private Investment
Corporation).
A livello LatinoAmericano, il Venezuela è il principale sostenitore del Progetto Alternativa
Bolivariana para los Pueblos de nuestra América (ALBA), ispirato ai principi di solidarietà e
complementarietà delle risorse da parte dei Paesi aderenti agli accordi di cooperazione.
Aderiscono attualmente ai Paesi del gruppo ALBA: il Venezuela, Cuba, Nicaragua, Ecuador,
Bolivia, Domenica, Antigua e Barbuda e Saint Vincent e le Grenadine.
Nel quadro del progetto ALBA si inserisce l’iniziativa Petroamerica, finalizzata all’integrazione
energetica dei Paesi LatinoAmericani sulla base della complementarietà economica e sociale e
della mutua cooperazione tra i paesi latino americani .
La filiale di Pdvsa che ha il compito di realizzare il progetto Petroamerica è Pdvsa América, S.A.,
costituita nel 2006.
Le modalità operative dell’iniziativa Petroamerica prevedono la divisione del progetto in tre aree
regionali: Petrocaribe, Regione Andina e Regione Sud.
Petrocaribe, a cui aderiscono attualmente 17 nazioni caraibiche, è un accordo di cooperazione
energetica , proposto dal Venezuela , orientato a risolvere le asimmetrie energetiche attraverso un
nuovo schema di interscambio più favorevole ed equo tra i Paesi dell’area caraibica . È concepito
come un organismo multilaterale capace di assicurare il coordinamento della politica energetica
includendo il petrolio e suoi derivati , gas , elettricità e fonti energetiche alternative .
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Le 17 nazioni partecipanti a Petrocaribe sono: Antigua e Barbuda, Bahamas, Belice, Cuba,
Dominica, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Giamaica, Nicaragua, Repubblica Dominicana, San
Cristóbal e Nieves, Santa Lucia, San Vicente e Las Grenadine, Suriname ed il Venezuela.
Nella Regione Andina, composta da Bolivia, Ecuador, Panama e Colombia, operano le imprese
Pdvsa Bolivia e Pdvsa Ecuador, filiali di Pdvsa America.
Nella Regione Sud, che include il Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, operano le filiali di Pdvsa
America, Pdvsa Do Brasil, Pdvsa Argentina, Pdvsa Uruguay e Pdvsa Paraguay.
Il Venezuela è anche membro della Asociación Latinoamericana de Integración (ALADI), organismo
LatinoAmericano di integrazione regionale, che ha l’obiettivo finale di creare un unico mercato per
tutta la Regione, attraverso la concessione di dazi doganali preferenziali e accordi multilaterali
regionali o tra singoli Paesi.
Inoltre, il Venezuela è Paese firmatario del Patto de San José e partecipa anche all’iniziativa
Sudamericana Unión de Naciones Suramericanas (Unasur).
L'Unasur è una iniziativa congiunta di tutti i Paesi Sudamericani per la conformazione di uno spazio
politico, sociale, culturale, economico, finanziario, ambientale ed infrastrutturale integrato, costruita
sulla base delle positive esperienze del Mercosur e la Comunità Andina (CAN).
La conformazione di una unione di tutti i Paesi Sudamericani è stata decisa dai Capi di Stato dei
Paesi membri durante il III Summit del Sud America dell'8 dicembre 2004 a Cuzco, Perù.
La ratifica con la rispettiva firma del trattato costitutivo è stata sottoscritta dai capi di Stato
Sudamericani a Brasilia il 23 maggio 2008.
Gli Stati membri di Unasur sono Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù,
Paraguay, Suriname, Uruguay e Venezuela.
Il Paese ha sottoscritto accordi di integrazione con il Brasile, il Cile e con i Paesi del CARICOM ed
è in attesa di entrare negli accordi dei Paesi aderenti al organismo di integrazione dei Paesi del
Cono Sud, il Mercado Común del Sur (Mercosur) come membro pieno.
Il Venezuela ha infatti firmato nell’agosto 2006 il protocollo di adesione al Mercosur, documento che
apre le porte come membro permanente al sistema commerciale composto fino ad ora da
Argentina, Uruguay, Paraguay e Brasile.
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Da rilevare che nell’aprile del 2011 si è concretizzata ufficialmente l’uscita del Venezuela dal Patto
Andino.
Nel 2006 è stata annunciata anche l’uscita dall’accordo con il Messico e la Colombia nel Gruppo
G3.
E stato recentemente firmato tra il Presidente colombiano Santos e il Presidente venezuelano
Chávez un accordo commerciale bilaterale che prevede agevolazioni doganali su n. 3.500 prodotti
che hanno caratterizzato l’interscambio commerciale degli ultimi anni dei due Paesi.
Nel corso del vertice svoltosi a Caracas nei giorni 2 e 3 dicembre 2011 , è stata costituita , con un
atto approvato dai Capi di Stato e rappresentanti dei Governi di 33 Stati del Centro e Sud America,
la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños Celac .
La Celac ha come obiettivo la promozione dei processi di integrazione regionale in materia politica ,
economica, sociale e culturale dei seguenti Paesi Latinoamericani : Antigua y Barbuda, Argentina ,
Bahamas , Barbados, Belice , Bolivia , Brasile , Cile , Colombia , Costa Rica , Cuba, Repubblica
Dominicana, Dominica , Ecuador, El Salvador, Grenada, Guatemala , Guyana, Haití, Honduras,
Jamaica, Messico, Nicaragua, Panamá, Paraguay, Perú, Santa Lucia, San Cristóbal y Nieves, San
Vicente y Las Granadinas, Surinam, Trinidad y Tobago, Uruguay, Venezuela .
Il nuovo Organismo Comunitario del continente americano, che non include Stati Uniti e Canada, e
che intende erigersi come un’alternativa alla Organización de Estados Americanos OEA , formata
da tutti gli Stati del continente americano , compresi gli Stati Uniti e Canada , associa Paesi aventi
una popolazione complessiva di 550 milioni di persone su un territorio di 20 milioni di Kmq , con
risorse energetiche, minerali , petrolio e gas, che consentiranno di sostenere nel futuro il forte
sviluppo economico attualmente in corso nei Paesi del Centro Sud America .
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Interscambio commerciale Venezuela – Mondo
COMMERCIO ESTERO VENEZUELA
100.000
90.000
80.000
M
I
L
I
O
N
I
D
I
U
S
D
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
ANNO
Esportazioni
Importazioni
Fonte: Banco Central de Venezuela (BCV)
Secondo gli ultimi dati statistici pubblicati dal Banco Central de Venezuela (BCV), il commercio
estero venezuelano nel corso del 2011 è aumentato del 33,7% rispetto al 2010, raggiungendo i 139
miliardi di US$.
Le esportazioni venezuelane sono state pari a 92,6 miliardi di US$, dovuto in particolare al buon
risultato ottenuto dal settore petrolifero, motore tradizionale dell’economica venezuelana, che ha
inciso nel 95% sull’export complessivo. Questa cifra è aumentata del 40,9% rispetto al 2010, nel
quale le esportazioni venezuelane sono state pari a 65,7 miliardi di US$.
Le importazioni venezuelane, composte per l’87% da voci doganali destinate al settore non
petrolifero, hanno invece registrato un valore pari a 46,4 miliardi di US$, con un incremento del
20,2% rispetto al valore di 38,6 miliardi di US$ del 2010.
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Il saldo della bilancia commerciale ha avuto un avanzo di 46,1 miliardi di US$, in aumento rispetto a
27,1 miliardi di US$ del 2010.
Fonte: Organization of Petroleum Exporting Countries (OPEC)
Le esportazioni petrolifere durante il 2011 sono state pari a 88,1 miliardi di USD (+41,42%
rispetto al 2010).
Le esportazioni non petrolifere hanno registrato un lieve aumento del 28,8%, per un equivalente
valore di 4,4 miliardi di USD. Il valore assoluto conferma ancora una volta di come questa economia
resti ancora fortemente legata al settore petrolifero.
L’introduzione di una serie di barriere all’esportazione volte a tutelare i consumi del mercato interno
e ad una sopravalutazione della moneta rendono le merci venezuelane poco concorrenziali sui
mercati internazionali.
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Dipartimenti e Aree
Le importazioni vengono favorite dalla produzione industriale nazionale non in grado di far fronte
pienamente alla consistente domanda interna e dal tasso di cambio ufficiale 4,30 Bs.F., che di fatto
sovvenziona l’acquisto di beni su mercati esteri.
Le importazioni, con un valore pari a 46,4 miliardi di USD avuto nel 2011 hanno fatto registrare un
un aumento del 20,2%.
Il valore delle importazioni è determinato prevalentemente dall’adozione di politiche di gestione
della valuta estera più restrittive da parte dell’ente statale Cadivi.
BILANCIA COMMERCIALE DEL VENEZUELA
Esportazioni
Petrolifere
Non petrolifere
Var. annua %
Petrolifera
Non petrolifera
Importazioni
Petrolifere
Non petrolifere
Var. annua %
Petrolifera
Non petrolifera
Saldo bilancia commerciale
2009
57.595
54.201
3.394
-39,5
-39,2
-43,5
38.442
3.970
34.472
-22,3
-6,9
-23,8
19.153
2010
65.786
62.317
3.469
14,2
15,0
2,2
38.613
5.593
33.020
0,4
40,9
-4,2
27.173
2011
92.602
88.131
4.471
40,7
41,4
28,8
46.441
6.015
40.426
20,2
7,5
22,4
46.161
Fonte: Banco Central de Venezuela
(valori in milioni di dollari e variazioni %)
Orientamento Geografico del Commercio Estero
Gli ultimi dati pubblicati dal locale istituto di statistica, l’Instituto Nacional de Estadística (INE), riferiti
al 2011, evidenziano che gli Stati Uniti rappresentano il principale paese fornitore (27,7%); seguono
la Cina (11,9%), il Brasile (8,4%), la Colombia (4,3%), la Spagna (4%), il Messico (3,9%), Panama
(3,8%), il Cile (3,5%), l’Argentina (3,5%), la Germania (2,6%) e l’Ecuador (2,1%).
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Agenzia per la promozione all’estero e
l’internazionalizzazione delle imprese italiane
in gestione transitoria
Sezione per la Promozione degli Scambi
dell’Ambasciata d’Italia
Dipartimenti e Aree
Fonte: Instituto Nacional de Estadística (INE)
Considerando le esportazioni, la Cina rappresenta il principale paese cliente con una quota del
14,8%. Seguono gli Stati Uniti (13,9%), la Colombia (13%), il Brasile (10,9%), Trinidad e Tobago
(6,2%), il Messico (4,1%), l’Italia (4,1%), la Francia (3,5%), il Belgio (3,1%), l’Ecuador (2,5%),
l’Olanda (2,3%), Antille Olandesi ( 1,9%) ed il Cile (1,7%).
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l’internazionalizzazione delle imprese italiane
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Sezione per la Promozione degli Scambi
dell’Ambasciata d’Italia
Dipartimenti e Aree
Fonte: Instituto Nacional de Estadística (INE)
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Sezione per la Promozione degli Scambi
dell’Ambasciata d’Italia
Dipartimenti e Aree
Interscambio commerciale con l’Italia
Italia-Venezuela: Interscambio Commerciale per prodotto (NC8)
800.000
700.000
M
i
g
l
i
a
i
a
600.000
500.000
d
i
400.000
E
u
r
o
300.000
200.000
100.000
0
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Anno
Esportazioni
Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT
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Importazioni
2008
2009
2010
2011
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Dipartimenti e Aree
INTERSCAMBIO COMMERCIALE ITALIA – VENEZUELA
Export
Import
Saldi
2008
2009
2010
2011
758.937
358.837
400.100
652.087
279.087
373.000
616.586
253.369
363.217
690.749
342.672
348.077
Var. %
2011-2010
12
35,2
-4,1
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
(Valori in migliaia di Euro)
Analisi dell’interscambio commerciale al 31 dicembre 2011
L’interscambio commerciale nel 2011 tra l’Italia ed il Venezuela ha registrato un valore pari a 1,03
miliardi di Euro, in aumento del 19,7% rispetto al 2010, considerando gli incrementi sia dell’export
italiano pari al 12,1%, che delle importazioni pari al 35,2%.
Le nostre esportazioni verso il Venezuela per il sopraindicato periodo sono state pari a 690,7 milioni
di Euro.
Le importazioni in Italia dal Venezuela hanno registrato un valore di circa 342,6 milioni di Euro.
Il Saldo della Bilancia Commerciale ha evidenziato nel 2011 un surplus a favore italiano di circa 348
milioni di Euro.
Analisi storica
Sulla base dei dati Istat, nel periodo 1999/2001 l’interscambio ha registrato una variazione positiva
del 24%, con una crescita delle esportazioni del 11% e delle importazioni del 70%.
Nel 2002, a causa dell’acuta crisi economica, dovuta in buona parte all’insorgere di notevoli
turbolenze politiche e sociali, il valore dell'interscambio bilaterale si è ridotto, per la prima volta dopo
molti anni.
Questa riduzione si è accentuata durante il 2003 con un saldo commerciale negativo di 20,8 milioni
di Euro.
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A partire dal 2004, le esportazioni italiane sono poi aumentate fino a raggiungere nel 2007 un
valore di 779 milioni di Euro con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente, recuperando
sostanzialmente in valore la flessione del 2003.
Nel triennio 2008/2009/2010, il nostro export si è caratterizzato per una graduale diminuzione fino a
raggiungere i 616 milioni di Euro nel 2010.
Alla fine del 2011, le esportazioni italiane verso il Venezuela hanno evidenziato segnali di ripresa,
registrando un valore di 690 milioni di Euro, in aumento del 12,1% rispetto al 2010.
Comunque, i saldi commerciali, fatta eccezione l’anno 2003 per i motivi esposti in precedenza, sono
sempre stati positivi.
L’Italia si colloca al terzo posto dopo la Spagna e la Germania tra i Paesi UE fornitori del
Venezuela.
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Esportazioni italiane verso il Venezuela - serie storica '02-'11
400.000
350.000
migliaia di Euro
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Anni
AA - Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
CA10 - Prodotti alimentari
CA12 - Tabacco
CB14 - Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
CC16 - Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili)
CC18 - Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
CE20 - Prodotti chimici
CG22 - Articoli in gomma e materie plastiche
CH24 - Prodotti della metallurgia
CJ27 - Apparecchiature elettriche
CL30 - Altri mezzi di trasporto
CM32 - Prodotti delle altre industrie manifatturiere
ZZ - Altri prodotti e attività
Serie27
Serie29
Serie31
Serie33
Serie35
Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT
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BB - Prodotti delle miniere e delle cave
CA11 - Bevande
CB13 - Prodotti tessili
CB15 - Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
CC17 - Carta e prodotti di carta
CD19 - Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
CF21 - Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
CG23 - Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
CI26 - Computer e prodotti di elettronica e ottica;
CL29 - Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
CM31 - Mobili
DD35 - Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
CK28 - Macchinari e apparecchiature nca
Serie28
Serie30
Serie32
Serie34
Serie36
2011
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Dipartimenti e Aree
Esportazioni italiane verso il Venezuela - serie storica '02-'11
escluso il comparto Macchinari ed apparecchiature
70.000
60.000
migliaia di Euro
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Anni
AA - Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
CA10 - Prodotti alimentari
CA12 - Tabacco
CB14 - Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
CC16 - Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili)
CC18 - Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
CE20 - Prodotti chimici
CG22 - Articoli in gomma e materie plastiche
CH24 - Prodotti della metallurgia
CJ27 - Apparecchiature elettriche
CL30 - Altri mezzi di trasporto
CM32 - Prodotti delle altre industrie manifatturiere
ZZ - Altri prodotti e attività
BB - Prodotti delle miniere e delle cave
CA11 - Bevande
CB13 - Prodotti tessili
CB15 - Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
CC17 - Carta e prodotti di carta
CD19 - Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
CF21 - Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
CG23 - Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
CI26 - Computer e prodotti di elettronica e ottica;
CL29 - Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
CM31 - Mobili
DD35 - Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT
Dall’analisi storica dei valori, si rileva che i settori più importanti delle esportazioni italiane verso il
Venezuela sono: Macchinari e apparecchiature, Apparecchiature elettriche e apparecchiature per
uso domestico non elettriche e Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature. Dopo la forte
caduta delle esportazioni subita nel 2003, i tre i settori hanno recuperato le proprie posizioni. Il
settore Macchinari e apparecchiature si conferma da sempre trainante per il nostro export.
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Dipartimenti e Aree
Analisi per settori merceologici
Interscambio Italia-Venezuela anni 2010 e 2011, per settori merceologici
Esportazioni
Settori Predefiniti
2010
Importazioni
2011
2010
2011
333
358
var %
7,7
581
1.058
var %
82,1
519
572
10,2
33.059
24.244
-26,7
31.828
37.050
16,4
1.333
1.256
-5,8
1.862
2.196
18,0
14.342
10.670
-25,6
.
.
.
.
.
.
3.737
6.249
67,2
4
22
443,1
CB14 - Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in
pelliccia)
4.460
5.602
25,6
11
17
57,3
CB15 - Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e
simili
CC16 - Legno e prodotti in legno e sughero
(esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da
intreccio
4.587
4.183
-8,8
10.280
15.515
50,9
842
545
-35,3
3.253
3.008
-7,5
4.293
3.833
-10,7
23
23
0,3
CC18 - Prodotti della stampa e della riproduzione
di supporti registrati
91
16
-82,8
.
5
.
CD19 - Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione
del petrolio
22.579
2.585
-88,5 115.357 102.764
-10,9
37.778
52.164
38,1
3.452
1.638
-52,6
29.010
35.850
23,6
3.127
3.628
16,0
13.958
16.119
15,5
57
167
195,6
AA - Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
BB - Prodotti delle miniere e delle cave
CA10 - Prodotti alimentari
CA11 - Bevande
CA12 - Tabacco
CB13 - Prodotti tessili
CC17 - Carta e prodotti di carta
CE20 - Prodotti chimici
CF21 - Prodotti farmaceutici di base e preparati
farmaceutici
CG22 - Articoli in gomma e materie plastiche
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dell’Ambasciata d’Italia
Dipartimenti e Aree
CG23 - Altri prodotti della lavorazione di minerali
non metalliferi
CH24 - Prodotti della metallurgia
CH25 - Prodotti in metallo, esclusi macchinari e
attrezzature
CI26 - Computer e prodotti di elettronica e ottica;
apparecchi elettromedicali, apparecchi di
misurazione e orologi
CJ27 - Apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso domestico non elettriche
CK28 - Macchinari e apparecchiature nca
CL29 - Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
CL30 - Altri mezzi di trasporto
CM31 - Mobili
CM32 - Prodotti delle altre industrie manifatturiere
DD35 - Energia elettrica, gas, vapore e aria
condizionata
ZZ - Altri prodotti e attività
TOTALE
8.804
9.817
11,5
65
21
15.223
11.634
-23,6
45.771
55.223
20,7
99
327
229,2
15.823
14.304
-9,6
156
249
59,5
39.308
59.011
50,1
19
6
-68,4
280.050
308.597
10,2
330
602
82,5
18.440
18.337
-0,6
314
383
22,0
6.971
10.269
47,3
65
3
-95,8
11.150
15.864
42,3
6
8
46,6
15.813
18.461
16,7
79
32
-59,2
.
.
.
.
.
.
2.721
1.042
-61,7
1.557
1.309
-15,9
616.259
690.749
12,1
66.017 176.417
253.364 342.672
-68,2
167,2
35,2
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
(Valori in migliaia di Euro)
Il comparto dei Macchinari e apparecchiature, da sempre il più importante dell’export italiano verso
il Venezuela, ha registrato nel 2011 un valore di 308,5 milioni di Euro, con una quota del 44,6%
sull’export complessivo, riportando una crescita del 10,2% rispetto al 2010.
Al secondo posto, con un importante aumento del 50,1%, si colloca il settore delle
“Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche” con un valore di 59
milioni di Euro.
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Seguono , con un incremento del 20,7% rispetto al 2010, i “Prodotti in metallo, esclusi macchinari e
attrezzature”, con un valore pari a 55,2 milioni di Euro.
Le esportazioni italiane di “Prodotti chimici” hanno raggiunto nel 2011 il valore di 52,1 milioni di
Euro, con un incremento del 38,1% rispetto al 2010 .
Da evidenziare le affermazione dei settori prodotti farmaceutici che hanno registrato un valore di
35,8 milioni di Euro ed i prodotti alimentari un valore di 37,0 milioni di Euro con rispettivi incrementi
del 23,5% e del 16,4% .
Dopo 3 anni di flessione delle esportazioni italiane verso il Venezuela da relazionare agli effetti
negativi della crisi economica mondiale ed a particolari condizioni legate prevalentemente al
controllo sui cambi valutari del Bolivar Fuerte, con insufficiente disponibilità di divisa estera da parte
della Comisión de Administración de Divisas Cadivi e del Sistema Sitme per i pagamenti delle
forniture estere , esistono tuttavia tutti i pressuposti affinché le esportazioni italiane verso il
Venezuela continuino a crescere, sia nell’ambito dei beni di consumo che in particolar modo nei
beni di investimento richiesti per l’ammodernamento tecnologico degli impianti industriali.
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Composizione merceologica dell'export dell'Italia verso il Venezuela
anno 2011
ZZ - Altri prodotti e attività
0,2%
BB - Prodotti delle miniere e delle
cave
0,0%
CA11 - Bevande CB13 - Prodotti tessili CB14 - Articoli di abbigliamento
0,9%
(anche in pelle e in pelliccia)
0,3%
0,8%
CA10 - Prodotti alimentari
5,4%
AA - Prodotti dell'agricoltura, pesca
e silvicoltura
0,2%
CM32 - Prodotti delle altre industrie
manifatturiere
2,7%
CM31 - Mobili
2,3%
CB15 - Articoli in pelle (escluso
abbigliamento) e simili
0,6%
CC16 - Legno e prodotti in legno e
sughero (esclusi i mobili); articoli in
paglia e materiali da intreccio
0,0%
CC17 - Carta e prodotti di carta
0,6%
CD19 - Coke e prodotti derivanti
dalla raffinazione del petrolio
0,4%
CE20 - Prodotti chimici
7,6%
CL30 - Altri mezzi di trasporto
1,5%
CL29 - Autoveicoli, rimorchi e
semirimorchi
2,7%
CF21 - Prodotti farmaceutici di base
e preparati farmaceutici
5,2%
CG22 - Articoli in gomma e materie
plastiche
2,3%
CK28 - Macchinari e
apparecchiature nca
44,8%
CJ27 - Apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso domestico
non elettriche
8,6%
CG23 - Altri prodotti della
lavorazione di minerali non metalliferi
1,4%
CH24 - Prodotti della metallurgia
1,7%
CH25 - Prodotti in metallo, esclusi
macchinari e attrezzature
8,0%
CI26 - Computer e prodotti di
elettronica e ottica; apparecchi
elettromedicali, apparecchi di
misurazione e orologi
2,1%
Fonte: Elaborazioni ICE su dati ISTAT
Analizzando invece le componenti più significative delle importazioni in Italia dal Venezuela nel
2011, si rileva, in ordine di importanza, che i Prodotti della metallurgia, con un valore di 176,4
milioni di Euro hanno evidenziato un considerevole incremento pari al 167,2% rispetto al 2010,
mentre il Coke ed i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio con un valore di 102,7 milioni di
Euro hanno subito una flessione del 10,9% rispetto al 2010.
Seguono in termini di valore, il settore Prodotti delle miniere e delle cave che ha registrato una
diminuzione del 26,7% rispetto al 2010, raggiungendo i 24,2 milioni di Euro.
Gli Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili, hanno evidenziato un aumento del 50,9%
rispetto al 2010, raggiungendo i 15,5 milioni di Euro.
Il reparto Bevande con 10,6 milioni di Euro ha evidenziato rispetto al 2010 una contrazione del
25,6%.
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La presenza delle imprese italiane in Venezuela è piuttosto diffusa, considerata anche la grande
comunità italiana residente nel Paese. Gli investimenti italiani si concentrano in diversi settori
prioritari dell’economia tra i quali:
Petrolio e Gas: Nel novembre 2010 Eni ha raggiunto con la compagnia di Stato Petróleos de
Venezuela S.A. (PDVSA) un accordo strategico per lo sviluppo di un'area petrolifera specifica nella
Fascia dell'Orinoco, denominata Blocco Junin 5, che contiene riserve certificate di 35 miliardi di
barili.
Il Blocco Junin 5, localizzato a circa 550 km a sud est di Caracas, con un'area di circa 425 km
quadrati sarà gestito da due imprese miste (PetroJunín per la parte upstream e PetroBicentenario
per la parte downstream) composte da PDVSA (60%) ed Eni (40%).
I futuri piani di sviluppo prevedono una produzione iniziale di 75.000 barili di olio al giorno entro il
2013 che sarà elevata a 240.000 barili entro il 2018, in seguito alla costruzione di una nuova
raffineria sulla costa, a Jose.
Recentemente il Ministro dell’Energia e del Petrolio del Venezuela e Presidente di PDVSA, Rafael
Ramírez, e l’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni hanno firmato un accordo pari a 2
miliardi di USD per finanziamenti di attivitá industriali congiunte.
Una parte delle risorse pari a 1,5 miliardi di USD sará destinata allo sviluppo del Complejo Industrial
Petroquímico José Antonio nello Stato Anzoátegui, per la raffinazione del crudo proveniente dalla
Faja Petrolífera del Orinoco, utilizzando specifici processi per la produzione di derivati da indirizzare
verso i mercati europei. I restanti 500 milioni di USD del finanziamento saranno investiti nella
costruzione di una centrale elettrica nella penisola di Güiria, Stato Sucre. Nel corso dell’incontro
hanno anche esaminato alcune opzioni per anticipare l’inizio della fase di produzione anticipata al
2012, utilizzando sinergie con installazioni esistenti di PDVSA per trasportare una produzione
iniziale lorda compresa tra 7.000 e 10.000 barili di petrolio al giorno.
Le attività offshore dell’Eni, presente nel Paese con 3 titoli minerari, dirette all’esplorazione,
estrazione, logistica di stoccaggio e trasporto di idrocarburi liquidi e gassosi, sono concentrate nel
Golfo del Venezuela e nel Golfo di Paria su una area di 1.556 chilometri. Eni possiede nel paese il
26% dell'impresa mista Petrosucre, che gestisce il campo petrolifero di Corocoro (entrato in
produzione nel 2008), e il 19,5% dell'impresa mista Petrolera Güiria, che gestisce la scoperta del
campo a olio di Punta Sur. Entrambi i campi di Corocoro e Punta Sur si trovano nell'offshore del
Golfo di Paria.
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L'attività esplorativa è concentrata nelle seguenti aree:
- Nel blocco esplorativo Cardón IV, operato da una Joint Operating Company, Eni (50%) e Repsol
(50%), denominata Cardón IV S.A . La compagnia di Stato venezuelana PDVSA detiene il diritto di
entrare nella società durante la fase di sviluppo con una partecipazione del 35%, mentre Eni e
Repsol avranno entrambe una quota del 32,5% nel progetto, che sarà operato congiuntamente
dalle tre compagnie. Il Blocco Cardón IV (superficie di 938 chilometri quadrati) è parte del progetto
Rafael Urdaneta per lo sviluppo delle riserve di gas naturale, in un'area con una superficie di circa
30 mila chilometri quadrati nel Golfo del Venezuela.
- Golfo di Paria Centrale (superficie di 259 chilometri quadrati) dove è localizzata la scoperta a olio
Punta Sur.
Nel Blocco Cardón IV, il 16 ottobre 2009 Eni ha effettuato una scoperta di idrocarburi di rilevanza
mondiale perforando con successo un pozzo esplorativo nel giacimento denominato Perla, nel
quale è stato accertato un volume complessivo di riserve di gas per circa 480 miliardi di metri cubi,
pari a 3,1 miliardi di barili di olio equivalente.
Il Ministro Ramírez ha informato che nei tre pozzi Perla 1X, 2X e 3X del Blocco Cardón IV del
Progetto Rafael Urdaneta, è stato accertato un volume complessivo di 2,5 miliardi di piedi cubi di
gas al giorno. Recentemente è stato firmato l'accordo per lo sfruttamento commerciale del gas
prodotto dal giacimento "super-giant" nel campo di Perla, situato offshore nel blocco Cardón IV.
Il Ministro Ramírez, ha affermato che con l’accordo si stima ottenere entro il 2012 una produzione di
gas di 80/100 milioni di piedi cubici di gas, che sarà elevata a 300 milioni nel 2013, a 800 miloni nel
2016, per raggiungere nel 2019 la quota massima di 1,2 miliardi di piedi cubici.
L’impresa mista composta da Eni e Repsol hanno già iniziato insieme a PDVSA la valutazione delle
opzioni per uno sviluppo accelerato di un nuovo pozzo denominato Perla 4 con una fase di early
production che sarà operativa nel 2013 con una capacità di produzione di circa 10 milioni di metri
cubi di gas naturale al giorno.
Eni e PDVSA studieranno l'applicazione della tecnologia avanzata di idrogenazione per la completa
conversione di oli pesanti in prodotti leggeri di alta qualità. Questa tecnologia sfrutterà il gas
naturale per consentire la totale eliminazione di residui di raffinazione, apportando significativi
vantaggi in termini ambientali e commerciali e permettendo al Venezuela di raggiungere notevoli
sinergie nello sviluppo delle sue ingenti riserve di olio e gas.
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L'Accordo consentirà inoltre a PDVSA di accedere all'esperienza nel gas non convenzionale (gas
shales) maturata da Eni nel bacino Barnett, negli USA. Inoltre, PDVSA potrà beneficiare degli studi
condotti da Eni a livello mondiale per valutare il potenziale dei bacini di gas non convenzionale del
Venezuela, e selezionare aree di interesse per lo sfruttamento di questa fonte di energia in forte
espansione.
All’interno dei programmi di sviluppo delle due imprese miste si inserisce anche un progetto di 2
miliardi di USD per la costruzione di una centrale elettrica situata in Güiria, Stato Sucre, con una
capacità di produzione pari a 900 MW. La centrale fornirà energia elettrica alla popolazione
residente e all'infrastruttura GNL Complejo Industrial Grán Mariscal de Ayacucho CIGMA che
sarà costruita nell'area.
Nel settembre 2008 Eni ha firmato un accordo strategico con la compagnia di Stato PDVSA per
l’esplorazione e la produzione di Gas Naturale nei campi off-shore di Blanquilla e Tortuga. Il
progetto prevede un investimento di circa 5,7 miliardi di USD. Le opere saranno completate nel
2016. Al progetto partecipa l’ENI con il 10% del capitale azionario, assieme ad altre
multinazionali e PDVSA che si riserva il 60%.
ENI, attraverso la sua controllata Ecofuel, detiene una partecipazione del 49% nella società
SuperOctanos CA, costituita nel 1987, che ha realizzato e gestisce un impianto per la
produzione di MTBE (componente alto-ottanico delle benzine) con una capacità di 500 mila
tonnellate/anno. Inoltre ENI, sempre attraverso Ecofuel, detiene una partecipazione del 34,51%
in SuperMetanol CA, una società costituita nel 1991, che ha realizzato e gestisce un impianto,
di capacità di 720 mila tonnellate/anno, per la produzione di metanolo, in parte utilizzato per
alimentare l'impianto di produzione di MTBE.
Entrambi i predetti impianti sono stati realizzati nell'ambito del Complesso Petrolchimico di
Jose, vicino a Puerto la Cruz, nella regione orientale del Venezuela.
La società italiana Saipem S.p.A., specializzata nella realizzazione di infrastrutture riguardanti la
ricerca di giacimenti di idrocarburi, la perforazione e la messa in produzione di pozzi petroliferi e
la costruzione di oleodotti, ha annunciato la firma di accordi E&C Offshore con il Brasile e con il
Venezuala per un valore complessivo di circa 600 miloni di USD. Per quanto concerne il
Venezuela, la Saipem ha raggiunto un accordo con la compagnia petrolifera statale Petróleos
de Venezuela, PDVSA per la realizzazione della condotta Dragón-CIGMA, nell'ambito del
Progetto Delta Caribe Oriental. Il gasdotto collegherà la piattaforma gas Dragón, situata a circa
50 chilometri al largo della costa nord-orientale del Venezuela, con il Complesso CIGMA, nei
pressi di Guiria all'interno del Golfo di Paria, nello Stato del Sucre. Le attività saranno
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completate nel primo trimestre del 2013. Il Progetto Delta-Caribe che rientra nei piani di
sviluppo di PDVSA, tracciati nel Plan Siembra Petrolera 2005-2030, ha come obiettivo lo
sviluppo dello sfruttamento del gas Offshore del Paese.
Petrolchimica: Snamprogetti ha progettato alcuni impianti del Complesso Petrolchimico di
Morón e gli impianti di MTBE e metanolo del Complesso Petrolchimico di Jose. Snamprogetti,
inoltre, ha partecipato alla realizzazione, a Jose, di due impianti per la produzione di
ammoniaca (con capacità complessiva di 3.600 tonnellate/giorno) e di due impianti per la
produzione di urea (con capacità complessiva di 4.400 tonnellate/giorno) di proprietà della
Società Fertinitro.
Infrastrutture: I lavori nel settore delle infrastrutture hanno coinvolto direttamente le nostre
aziende con commesse firmate negli ultimi anni da imprese italiane che rivestono un valore
totale di diversi miliardi di dollari. Ne hanno tratto beneficio soprattutto grandi imprese quali
Astaldi, Impregilo e Ghella, mediante la partecipazione alla costruzione del sistema ferroviario
nazionale.
Le grandi imprese italiane Astaldi, Ghella ed Impregilo lavorano da oltre 30 anni in Venezuela
nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali, competendo con successo con altri grandi
gruppi internazionali, tra i quali il gruppo brasiliano Odebrecht.
Attualmente si sta sviluppando il Sistema Ferroviario Nazionale, affidato al Instituto de
Ferrocarriles del Estado (IFE), ente statale dipendente dal Ministerio del Poder Popular para
Transporte Terrestre, al quale partecipano, il gruppo di imprese italiane Astaldi, Ghella ed
Impregilo, che compongono il consorzio GEI-Grupo Empresas Italianas.
Il consorzio italiano è integrato nel Consorzio Contuy Medio (composto da imprese
venezuelane, giapponesi ed il consorzio GEI), che ha realizzato il progetto, finalizzato
nell’ottobre 2006, che prevedeva la costruzione del tratto ferroviario Caracas–Tuy Medio, di 42
Km.
Attualmente il consorcio GEI sta eseguendo i seguenti progetti:
-linea ferroviaria Puerto Cabello-Encrucijada “Ezequiel Zamora”di 108 Km;
-linea ferroviaria San Juan de los Morros-San Fernando de Apure di 252 km;
-linea ferroviaria Chaguaramas-Cabruta di 201 km.
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Dipartimenti e Aree
Le imprese italiane di costruzione si trovano, oltre che nei progetti sopra descritti, impegnate nei
seguenti progetti:
-Ghella è impegnata nelle opere civili della Metropolitana di Valencia, nello Stato Carabobo;
I-mpregilo è parte del Consorzio che si è aggiudicata i lavori per la realizzazione dell’impianto di
produzione di energia idroelettrica “Manuel Piar” a Tocoma.
Trasporti: Nel settore dei veicoli industriali è presente la Iveco Venezuela, C.A. con un impianto
di assemblaggio per camion e autobus ubicato nella città La Victoria, nello Stato Aragua.
La Fiat, che ha l’attività produttiva di autovetture in Betin, Brasile nel 1999 decide di firmare un
accordo di rappresentanza esclusiva con la compagnia venezuelana Comercializadora
Todeschini C.A.. Nel settore dei Pneumatici, la Pirelli gioca un ruolo fondamentale dal 1990,
anno in cui ha rilevato il pacchetto di maggioranza della ditta Neumaven (ex tecnologia
Uniroyal).
Sono stati recentemente presentati a Caracas i quattro modelli della casa motociclistica Benelli
che saranno assemblati in Venezuela nello stabilimento della Empire Keeway , situato nella
zona industriale di Río Tuy de Charallave, Estado Miranda.
Nata nel 2002 , con un piccolo stabilimento a San Martín , Caracas, la Empire Keeway è
cresciuta rapidamente importando moto dalla Repubblica Popolare Cinese , e grazie anche al
sostegno avuto dal Ministerio del Poder Popular para las Industrias Ligeras y Comercio
MPPILCO è riuscita in pochi anni, attraverso accordi con la casa motociclistica cinese Qianjang
Keeway, a diventare la più importante casa motociclistica del Paese .
Attualmente la Empire Keeway produce 9 modelli , assemblati in quattro linee di produzione e
commercializzati totalmente in Venezuela attraverso una propria rete di vendita formata da 165
concessionari esclusivi .
Con il recente accordo con la Benelli , facente parte del gruppo Qianjang Keeway , la Empire
Keeway si converte anche come la più importante industria del Paese nella produzione e
commercializzazione di modelli di alta cilindrata .
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VENEZUELA - NOTA CONGIUNTURALE GIUGNO 2012