Giornata pubblica di presentazione del Progetto
“COSTRUIAMO INSIEME UN NUOVO FUTURO”
“DOPO DI NOI….”
obiettivi e impegni della Regione Toscana
Patrizio Nocentini
D.G. Diritto alla Salute e Politiche di solidarietà
Dirigente Settore Integrazione sociosanitaria e non autosufficienza
Volterra 19 Giugno 2009
IN QUALE AREA DI BISOGNO OPERIAMO…
Art. 1, LR 66/2008
“Ai fini della presente legge, si considerano non autosufficienti
le persone che hanno subito una perdita permanente, parziale
o totale, dell’autonomia, delle abilità fisiche, sensoriali, cognitive
e relazionali, da qualsiasi causa determinata, con conseguente
incapacità di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana
senza l’aiuto rilevante di altre persone.
Le condizioni di non autosufficienza possono presentarsi sotto
forma di disabilità psicofisica e mentale.
Le caratteristiche della non autosufficienza sono determinate
dall’età delle persone, dalle distinzioni di genere, dai tempi e
dai modi di insorgenza della disabilità”
LA MAPPA DELL’OFFERTA…
Art. 7, LR 66/2008
a) interventi domiciliari sociosanitari, di aiuto alla persona,
forniti in forma diretta dal servizio pubblico;
b) interventi in forma indiretta, domicilIari o per la vita
indipendente, tramite titoli per l’acquisto di servizi e per il
sostegno alle funzioni assistenziali, in coerenza con la
programmazione regionale;
c) inserimenti in strutture semiresidenziali;
d) inserimenti temporanei o di sollievo in residenza;
e) inserimenti permanenti in residenza.
Sono destinatari delle prestazioni a carico del fondo coloro che…
a) sono residenti nel territorio regionale;
b) si trovano nella condizione di non autosufficienza
e con un alto indice di gravità accertato sulla base della
valutazione effettuata dall’unità di valutazione
multidisciplinare (UVM) di cui all’articolo 11;
c) sono stati riconosciuti disabili in condizione di gravità
ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della legge 5 febbraio 1992,
n. 104 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale
e i diritti delle persone handicappate).
IL SEMPRE CON NOI come una delle PRIORITA’
STRATEGICHE DELLE POLITICHE ASSISTENZIALI
NELL’AREA DELLA DISABILITA’…
Fare chiarezza sul ricorso alla formula del “sempre” o del “dopo
di noi”.
Non si tratta di una tipologia assistenziale, ma solo di una
formula gestionale:
essa è possibile solo con il concorso attivo delle famiglie.
Solo in questo caso possono attivarsi forme di sostegno
da parte regionale.
SUPPORTARE…
…i percorsi di autonomia e di vita indipendente, assicurare
una casa, relazioni di vita e di lavoro alle persone disabili,
anche quando viene a mancare il sostegno familiare,
rappresenta sempre di più una problematica che riguarderà
un numero sempre maggiore di individui.
Una sfida impegnativa che richiede rinnovate competenze
sociali, ma anche fantasia e volontà per realizzare nuove
collaborazioni tra le famiglie, le istituzioni pubbliche e gli enti
privati, affinché sia possibile sin da oggi dare certezza al
futuro di una persona con disabilità.
PERTANTO OCCORRE PREVEDERE…
…una serie di azioni tra loro integrate che possa consentire
una presa in carico complessiva delle problematiche e quindi
assunzione di responsabilità da parte degli enti pubblici, un
progetto globale di vita, una personalizzazione ed una
umanizzazione degli interventi, un mantenimento della
persona con disabilità nel proprio contesto familiare e sociale,
la garanzia del pieno rispetto dei diritti civili ed umani e,
quindi, qualità di vita e Bene Essere.
Promozione di interventi per il sostegno economico
delle famiglie con disabili e lo sviluppo del “sempre con noi”
Le famiglie con figli disabili sono in una situazione di maggiore
vulnerabilità sociale ed economica.
Su questo aspetto è possibile pensare ad interventi economici
a sostegno:
a. per le famiglie impegnate nei servizi continuativi alla persona disabile;
b. per le famiglie che usufruiranno di strutture la cui tipologia è
riconducibile a “Comunità a dimensione familiare” e a “Gruppi
appartamento” nell’ottica della cultura del “Sempre con noi”.
SVILUPPO DELLE FONDAZIONI DI
PARTECIPAZIONE PER IL DOPO DI NOI…
Le attività condivise con le associazioni dei disabili e con le
Società della Salute in aree territoriali sperimentali
potrebbero essere:
- consulenze giuridiche per la costituzione delle fondazioni
di partecipazione;
- studi di fattibilità anche attraverso ricerche ad hoc, sui biso
dei disabili nei singoli territori;
- supporto alla gestione nello start up delle fondazioni di
partecipazione.
SVILUPPO DELLA FIGURA GIURIDICA
DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO…
…che non si occupa solo dell’amministrazione
e conservazione del patrimonio della persona
con disabilità, ma deve anche provvedere a garantire
e rispettare “i suoi bisogni e le sue aspettative”
di vita quotidiana
SOGGETTI
PRIVATI
ENTI PUBBLICI
interesse
generale
managerialità
FONDAZIONE DI
PARTECIPAZIONE
SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE
FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE
PER LA TUTELA DELLE PERSONE DISABILI…
Costituite da:
-
Associazioni di famiglie;
-
Enti pubblici territoriali;
-
Aziende sanitarie locali;
-
Istituti di credito.
FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE
PER LA TUTELA DELLE PERSONE DISABILI…
Al fine di:
-
realizzare interazione pubblico/privato;
-
mediare la partecipazione attiva della famiglia;
-
accompagnare il disabile nel percorso di autonomia.
QUALE IL RUOLO DELLA REGIONE?
Scopo:
evitare che la sussidiarietà si traduca in eccessiva
diversificazione nel godimento dei diritti sociali
garantiti dalla Costituzione sul territorio regionale.
PER CONCLUDERE…
La Fondazione di partecipazione come esempio di:
-
Solidarietà;
-
Sussidiarietà;
-
Cittadinanza
-
Partecipazione.
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