IV Commissione Consiliare
Politiche Sociali e della Salute
Disabilità: l’impegno della
Società della Salute
Firenze, 25 settembre 2007
Gli obiettivi di una politica
sul “dopo di noi”
1) Realizzare strutture residenziali che
garantiscano una migliore qualità della vita
alle persone con disabilità
2) Attivare gli strumenti più funzionali per la
gestione di tali strutture
3) Favorire l’applicazione degli istituti di tutela
giuridica più idonei in relazione alle condizioni
delle persone con disabilità
La politica regionale sul “dopo di noi”
Legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (“Sistema integrato di
interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale”)
Articolo 55 (Politiche per le persone disabili)
Sono compresi tra gli interventi e i servizi per le persone disabili […] i
progetti innovativi finalizzati alla realizzazione di modalità di vita
indipendente, di soluzioni abitative autonome e parafamiliari, di
comunità alloggio protette per le persone disabili gravi prive di
sostegno familiare
Articolo 22 (Strutture soggette ad obbligo
di comunicazione di avvio di attività)
Sono soggette al solo obbligo di comunicazione di avvio di attività […]
le comunità di tipo familiare, compresi i gruppi appartamento […]
in cui sono ospitati fino ad un massimo di otto soggetti maggiori di età,
per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o
permanentemente impossibile o contrastante con il percorso
individuale
La politica della Società
della Salute sul “dopo di noi”
Il Piano Integrato di Salute 2005-2007
Allegato III – Sistema integrato disabili
Azione 1.1.2.1 – Il sistema abitativo
L’obiettivo del progetto “dopo di noi” è quello di dar vita a
una rete residenziale integrata per le persone disabili per
le quali risulterebbe improprio un inserimento nelle
strutture tradizionali (RSA, RSD, istituti, ecc.)
Una quota parte delle sistemazioni che si andranno ad
attivare […] dovrà essere riservata ai casi di bisogno
urgente e immediato e dovranno essere ampliate le
iniziative di “durante noi”
Le strutture attivate
“Casa Armonica”
(Cooperative Sociali “Il Girasole” e “Matrix”)
Si tratta di una struttura ubicata nel Quartiere 5 che
prevede sette posti di ospitalità permanente più un
posto di ospitalità temporanea
La struttura ha iniziato a funzionare nel luglio scorso e
attualmente ospita sette persone
Nel mese di agosto la struttura è stata utilizzata anche
per offrire ospitalità diurna a otto persone (“Pronto
Emergenza Agosto”)
La struttura è stata realizzata con il contributo di
€. 380.000,00 della Regione Toscana nell’ambito del
“Piano triennale degli investimenti nel settore sociale”
2004 - 2006
Le strutture attivate
“La Casina”
(Associazione di volontariato “La Fonte”)
Si tratta di una struttura ubicata a Sesto Fiorentino (FI),
che prevede la disponibilità di tre posti di ospitalità
permanente, di due posti di ospitalità a rotazione e di
un posto di ospitalità temporanea
L’ Associazione gestisce nella stessa sede un centro
diurno di socializzazione convenzionato con il Comune
e frequentato attualmente da sette persone (ad esse sono
riservati i due posti a rotazione)
La struttura ha iniziato a funzionare nel novembre scorso e
attualmente ospita due persone in modo permanente e due
persone a rotazione
Le strutture attivate
“Casa Viola”
(Associazione di volontariato “CUI”)
Si tratta di una struttura ubicata a Scandicci (FI) che
prevede l’ospitalità temporanea di quattro persone
disabili per un periodo di due settimane
I beneficiari del servizio accedono alla struttura il lunedì
sera e vi restano sino al venerdì della settimana
successiva
Il servizio è stato attivato nel 2002 beneficiando delle
risorse stanziate dalla Regione Toscana nell’ambito del
“Piano Integrato Sociale Regionale 2002 – 2004”
Le strutture in fase di progettazione
“Villa Maria”
(ASP Sant’Ambrogio)
Si tratta della ristrutturazione di uno stabile ubicato nel
Quartiere 2 e di proprietà dell’ASL 10 e prevede la
realizzazione di 20 posti alloggio per adulti autistici di
gravità diversa
La struttura sarà realizzata con un contributo di
€. 1.927.500,00 della Regione Toscana nell’ambito del
“Piano degli investimenti” del PISR 2002-2004
Gli obiettivi di una politica
sul “dopo di noi”
1)
Realizzare
strutture
residenziali
che
garantiscano una migliore qualità della vita alle
persone con disabilità
2) Attivare gli strumenti più funzionali per la
gestione di tali strutture
3) Favorire l’applicazione degli istituti di tutela
giuridica più idonei in relazione alle condizioni
delle persone con disabilità
La politica della Società
della Salute sul “dopo di noi”
Il ruolo dell’ASP Sant'Ambrogio ("Polo fiorentino sulla disabilità")
Ha compito di supportare il Comune nella definizione e nella
realizzazione del progetto del “Dopo di Noi” attraverso lo sviluppo e
gestione di specifici progetti di intervento (a partire dal progetto
“Sistema supporto autismo – Villa Maria”), impegnandosi a:
a) utilizzare il proprio patrimonio e le risorse derivanti dallo stesso
b) divenire uno strumento essenziale per garantire il Comune, le
persone disabili o le famiglie che intendano mettere a disposizione
propri patrimoni (mobiliari e immobiliari) da utilizzare nei progetti
di intervento
c) promuovere iniziative finalizzate a raccogliere patrimoni (mobiliari e
immobiliari) attraverso donazioni e lasciti da parte di enti,
istituzioni o privati cittadini
La politica regionale sul “dopo di noi”
Progetto regionale del “durante noi e dopo di noi”
I progetti di “dopo di noi” dovranno prevedere il coinvolgimento
delle famiglie e dei vari soggetti delle comunità locali attraverso
percorsi di costituzione di soggetti quali le Fondazioni di
Partecipazione
Le Fondazioni di Partecipazione dovranno essere in grado di
rispondere a tre obiettivi:
a) tutela della persona disabile
b) sostenibilità del sistema
c) tutela del patrimonio
La Regione Toscana ha presentato delle Linee Guida per la
costituzione delle Fondazioni di Partecipazione nell’ambito di uno
specifico seminario tenutosi a Firenze lo scorso 7 settembre
I possibili scopi di una
Fondazione di Partecipazione
• Perseguire finalità di tutela e di solidarietà
sociale nei confronti di persone con disabilità per
il miglioramento della loro qualità di vita e per la
sperimentazione
di
percorsi
graduali
di
autonomia
• Permettere alle famiglie di decidere e vigilare
• Raccogliere e canalizzare le risorse pubbliche e
private verso l’attività istituzionale
• Promuovere una cultura reale della disabilità e
solidarietà attraverso la costruzione di una rete di
relazioni
Gli obiettivi di una politica
sul “dopo di noi”
1)
Realizzare
strutture
residenziali
che
garantiscano una migliore qualità della vita alle
persone con disabilità
2) Attivare gli strumenti più funzionali per la
gestione di tali strutture
3) Favorire l’applicazione degli istituti di
tutela giuridica più idonei in relazione alle
condizioni delle persone con disabilità
L’Amministrazione di Sostegno
Legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (“Sistema integrato di
interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale”)
Articolo 10 (“Pubblica tutela”)
1. La Regione sostiene i comuni e le province che […] attivano
servizi e interventi di supporto in favore delle persone prive in
tutto o in parte di autonomia […], nonché dei soggetti ai quali
sono conferite dall’autorità giudiziaria le funzioni di tutore,
curatore o di amministratore di sostegno
2. […]
3. “Nel piano integrato regionale […] sono definiti gli indirizzi per
la realizzazione dei servizi e degli interventi relativi alla
pubblica tutela, al fine di garantirne l’omogeneità sul territorio
regionale, e sono individuate le forme di sostegno della Regione
a tali servizi e interventi
L’Amministrazione di Sostegno
Il Tavolo di Coordinamento cittadino
LA COMPOSIZIONE
• Comune di Firenze
• A.S.L. 10 di Firenze
• Tribunale di Firenze
• Procura della Repubblica di Firenze
• Amministrazione penitenziaria
• ASP Sant’Ambrogio – “Polo cittadino sulla disabilità”
L’Amministrazione di Sostegno
Il Tavolo di Coordinamento cittadino
L’OBIETTIVO
Costruire un sistema che sia condiviso da tutti gli
attori interessati dall’applicazione dell’istituto
dell’Amministrazione di sostegno, a cominciare
dalla definizione di un meccanismo procedurale e
di una metodologia di lavoro che possa diventare
un modello di buona prassi esportabile anche in
altri contesti territoriali
Il Piano Integrato di Salute 2005-2007
Allegato III – Sistema integrato disabili
Azione 1.1.4 – Il sistema di pubblica tutela
Con l’azione si intende garantire:
a) la definizione di meccanismi procedurali che siano allo stesso
tempo chiari e rapidi
b) un maggior livello di coordinamento tra i servizi socio-sanitari
e le strutture giudiziarie, attraverso la costruzione di un
sistema informatizzato e la previsione di una specifica figura
di raccordo
c) la formazione e l’aggiornamento dei soggetti coinvolti
nell’applicazione degli istituti di pubblica tutela (con
particolare riferimento agli operatori dei servizi socio-sanitari
e agli Amministratori di sostegno) da realizzare sia con corsi
periodici, sia con uno specifico servizio di consulenza
L’Amministrazione di Sostegno
Progetto per la sperimentazione
di una procedura di gestione
• Definizione di una modulistica semplice ed esaustiva
• Realizzazione di un’azione
sull’applicazione della legge
di
monitoraggio
periodico
• Realizzazione di azioni di in-formazione e aggiornamento
destinate agli operatori dei servizi socio-sanitari
• Attivazione di un servizio di consulenza gratuita a beneficio
degli Amministratori di Sostegno, degli operatori socio-sanitari e,
più in generale, di coloro che intendono avvalersi dell’istituto
• Previsione di una figura di raccordo tra gli uffici del Giudice
Tutelare e del Procuratore della Repubblica e i servizi sociosanitari
AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO
(Legge 9 gennaio 2004, n. 6)
SCHEMA DI SEGNALAZIONE
effettuata dai Servizi Sanitari e Sociali
a cura del Tavolo di lavoro
interistituzionale della città di Firenze
L’Amministrazione di Sostegno
Servizio di raccordo tra uffici
giudiziari e servizi sanitari e sociali
• Facilitare le relazioni tra il Giudice Tutelare (e la
sua Cancelleria) e i servizi socio-sanitari territoriali
• Collaborare con gli uffici giudiziari per favorire il
corretto svolgimento dei procedimenti
• Supportare i servizi socio-sanitari territoriali per
l’attuazione delle indicazioni fornite nell’ambito dello
sportello di consulenza giuridica
• Realizzare un’azione di monitoraggio
Un quadro generale
La Famiglia
Gli strumenti
giuridici per
conferire risorse
Tutore/A.d.S.
Forme giuridiche
di gestione
Lasciti testamentari
Fondazione
Sostituzione
Fedecommissaria
di partecipazione
Donazioni
Contratto di
mantenimento
Trust
Progetto
residenziale
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