Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Direzione Generale del Mercato del lavoro
“Quando la diversità è valore”
Interventi integrati per l’inserimento lavorativo
delle persone con disturbo psichico
Roma - 19 febbraio 2010
Le sfide del mercato del lavoro
Roma, 13 maggio 2009
Diana Gilli
1
Alcuni dati e alcune stime
2
Le persone con disabilità in Italia sono poco più di
2milioni 600mila, pari al 4,8% circa della popolazione
di 6 anni e più che vive in famiglia. Considerando
anche le 190.134 persone residenti nei presidi sociosanitari si giunge ad una stima complessiva di poco
meno di 2 milioni 800mila persone con disabilità.
Fonte: ISTAT 2004-2005
Di queste, una proporzione compresa tra il 10 ed il
20% riguarda disabili psichici (a seconda delle fonti utilizzate)
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Pluralità delle fonti e delle metodologie
La definizione di disabilità non è universale. Essa infatti
cambia a seconda della rilevazione statistica e di chi la
effettua.
Spesso si usano in modo impreciso termini come disabile,
handicappato, invalido, inabile e così via.
Unire dati provenienti da diverse fonti al fine di fornire una
stima complessiva del numero delle persone con disabilità
significa allora considerare in realtà persone individuate
con parametri diversi
. La precisione della rilevazione dipende dal tipo di disabilità.
E' molto più difficile rilevare le disabilità mentali rispetto a
quelle fisiche per la presenza di resistenze e pregiudizi
culturali
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Alcuni dati e alcune stime
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Le persone disabili occupate sono il 20% in meno
rispetto alla popolazione occupata
Le persone con disabilità psichica sono il gruppo
meno rappresentato nell’occupazione e tra la
popolazione attiva
Sono anche tra le tipologie con meno evidente
disponibilità ad un percorso verso il lavoro, così
come quelle che incontrano maggiori resistenze
da parte dei datori di lavoro
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Verso il lavoro
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Le esperienze di percorsi per l’inserimento
lavorativo delle persone con disabilità
psichica sono diffuse in tutte le Regioni
Non esiste però un sistema comune a tutte
per raccogliere i dati e per classificare i
risultati delle azioni.
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Un caso regionale
Iscritti al
Servizio
Occupazionale
disabili
disponibili al
lavoro
Fisica
2.185
45,4%
Psichica
1.709
35,5%
Intellettiva
511
10,6%
Sensoriale
336
7,0%
N.D.
73
1,5%
TOTALE
4.814
100,0%
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Canali di accesso al lavoro (Fonte: Isfol Plus 2006)
Persone disabili occupate
Tutti gli occupati
3,3
Spi
13,4
1,8
2,1
Interinale
0,5
Sindacati, assoc. Dat.
1,3
8,2
Contatti ambiente prof.
11,3
31,1
Amici, parenti, conosc.
31,3
15,5
Autocandidature
9,3
19,9
Concorsi pubb.
23,2
13,6
Avvio att. Autonoma
6,4
0
5
10
15
20
e delle Politiche Sociali
25Ministero del Lavoro 30
35
Il ruolo dei Servizi per l’impiego
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La L. 68/99 impegna i Servizi per l’impiego a promuovere ogni
attività utile all’inserimento lavorativo e al sostegno dei disabili,
in convenzione con cooperative sociali, consorzi o associazioni di
volontariato.
Ai Servizi per l’impiego spettano attività di natura amministrativa
(contatto con le imprese, stipula convenzioni, etc.), di anamnesi
dei soggetti e di valutazione e proposta dei percorsi di sostegno
ad essi.
Tali attività si sostanziano nel:
- ricostruire un profilo delle abilità lavorative del disabile psichico
al fine di valutarne la “collocabilità”
- pianificare eventuali interventi di sostegno/supporto (formazione,
tirocini formativi) per i soggetti che non risultano “collocabili
senza alcun intervento di mediazione”. In larga parte questa
tipologia di azioni si sostanzia nella promozione di Ministero
tirocini
del Lavoro e delle Politiche Sociali
formativi
Il ruolo dei Servizi per l’impiego
9
Attività di natura istituzionale (spesso Province) necessarie a
“preparare il terreno” al dispiegamento delle azioni
complesse di raccordo. Tali attività sono costituite da:
- stipula di convenzioni o protocolli di intesa con le Asl,
- costituzione di gruppi interprofessionali (operatori Spi e ASL,
ovvero operatori Spi e terzo settore) incaricati di
supportare le attività di anamnesi e valutazione delle
competenze
- stipula convenzioni o protocolli d’intesa con i soggetti del
privato sociale,
- accordi con le associazioni di categoria o datoriali più
rappresentative per promuovere misure di inserimento
lavorativo
- promozione di forme di supporto economico per i
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
partecipanti alle iniziative.
Avviamenti lavorativi di persone disabili. Ripartizione
per area geografica. Anni 2006 - 2007 (V. ass.)
10
Fonte: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Elaborazioni Isfol. 2008
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Verso il lavoro: le esperienze territoriali
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Le Regioni, attraverso propri strumenti
finanziari e legislativi o attraverso la
programmazione di Fondo Sociale,
promuovono secondo propri percorsi
l’occupazione delle persone disabili,
spesso focalizzando l’attenzione sull’area
del disagio psichico.
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Il sistema della “dote”
Una delle tipologie adottate dalle regioni per intervenire
in favore dell’occupazione delle persone disabili psichiche
è quella che si basa sulla “Dote”, introdotta dalla
Lombardia tramite l’applicazione delle l.r. 19/2007 e
22/2006.
Lo strumento sperimentale “Dote lavoro ambito persone
con disabilità psichica” è l’insieme di risorse economiche
destinate alla persona disabile che le utilizza per acquisire
servizi personalizzati, finalizzati al suo inserimento
lavorativo nelle cooperative sociali di tipo B.
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Il sistema della “dote” (segue)
Decreto 7296 del 2008 “per la realizzazione di una
politica volta a favorire l’inserimento e l’occupazione dei
lavoratori con disabilità psichica”, in coerenza con il Piano
di azione regionale 2007-2010, orientato
all’affiancamento della persona disabile lungo tutto l’arco
della vita .
Piano di inserimento personalizzato, tra cooperativa
sociale e beneficiario
Servizio di inserimento lavorativo
Servizio di accompagnamento
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Un esempio di “dote”
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La provincia di Parma
Nel 2008 circa il 20% degli inserimenti lavorativi di
persone disabili hanno riguardato disabili psichici
Cresce la “tenuta” delle persone disabili sul posto di
lavoro. Gli ultimi dati mostrano che a sei mesi
dall’avvio dell’attività i lavoratori ancora in forza
sulle assunzioni iniziali sono il 73% per i contratti a
tempo determinato e l’88% per i contratti a tempo
indeterminato.
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La provincia di Catania
Nucleo “Interventi di rete” per i percorsi verso il lavoro:
dalle Case per i disabili, al progetto “Scoprire il
territorio” che segna uno degli avvii per una
stimolazione d’interesse di molti utenti.
36 disabili psichici assunti negli ultimi anni presso aziende
del territorio etneo
Tirocini all’interno del Polo commerciale e artigianale di
Misterbianco
La Provincia è la seconda in Italia per attività di
inserimento lavorativo di persone con disagio psichico.
In corso una convenzione tra AUSL e Uffici provinciali del
lavoro per mettere a sistema le esperienze realizzate
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La responsabilità delle imprese: il caso B-Ticino
Dal 1981, in corrispondenza dell’Anno internazionale
dell’Handicappato, l’azienda BTicino decise di aderire ad
una richiesta di partecipazione a corsi di formazione
professionale destinati a ragazzi portatori di handicap
psicofisico, organizzati presso il Cfp della Provincia di
Varese. L’adesione comportò da parte dell’azienda, la
disponibilità ad offrire tirocini lavorativi della durata di un
anno in un contesto sperimentale regolato da convenzioni.
Tirocini il cui numero è andato crescendo nel tempo grazie
al susseguirsi di convenzioni tra i partner dell’iniziativa.
Oggi: Convenzione tra azienda e Provincia
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B-Ticino (segue)
1. fase iniziale (inserimento graduale e protetto):il tirocinante
viene accolto all’interno di un laboratorio appositamente
allestito ed attrezzato a cura e a spese della società. La durata
è stabilita dagli educatori e può essere diversa da soggetto a
soggetto. Vengono raccolte ampie ed articolate informazioni
su capacità, attitudini e limiti di ciascun tirocinante;
2. fase “a regime”: l’allievo viene inserito nei diversi processi
produttivi dell’azienda, su posizioni individuate d’intesa con gli
educatori. L’allievo sperimenta, a fianco di altri lavoratori, una
sua nuova dimensione “autenticamente” professionale. Il
tirocinante apprende sia la corretta esecuzione dei compiti, sia
i comportamenti conformi alla vita aziendale, cominciando
anche a sviluppare un rapporto paritario con i colleghi.
Occasionalmente gli educatori possono incontrare il gruppo di
lavoratori che dovrà ricevere l’allievo e forniscono indicazioni
circa i comportamenti più idonei da tenere.
Per tutta la durata del tirocinio gli allievi sono svincolati dagli
standard di produttività aziendali.
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B-Ticino: risultati
Dei 173 disabili psichici che hanno terminato il
tirocinio 145 sono stati poi assunti presso
aziende private ed enti pubblici (83%), 7 hanno
effettuato un progetto “Borsa Lavoro” presso
aziende dove è prevista la loro assunzione.
Sempre delle sopraccitate 145 ricollocazioni, 26
sono le assunzioni a tempo indeterminato
avvenute in Bticino.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Le esperienze Equal
Progetto Equal Territori per la salute mentale
1. Partnership tra la Provincia di Varese e quelle di Brescia e Milano
2. Preparare il terreno : 5 workshop e dibattito pubblico
3. Ruolo centrale del "tutor“, riferimento per tutto il periodo di
inserimento, dall'affiancamento alla struttura al sostegno e alla
mediazione. Questa figura professionale ha il compito di mediare
tra la situazione dell'utente e le richieste dell'azienda..
4. Costruzione della rete: coinvolgimento di tutte le risorse che il
territorio può offrire, sperimentando anche integrazione tra
pubblico e privato
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Progetto “Integra” (dal 2006) della provincia di
Treviso
Partenariato: Provincia, Servizio Integrazione
Lavorativa, Dipartimento salute mentale,
organizzazioni Terzo settore
Presa in carico congiunta
Individuazione del percorso verso il lavoro e
accompagnamento congiunto
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Progetto “Laboratori” a Senigallia
Disseminazione di competenze specifiche tra
operatori dei servizi e figure professionali a
sostegno dell’inserimento dei disabili psichici
Approccio multidisciplinare all’orientamento e
all’inserimento lavorativo del target
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Provincia di Belluno: enti pubblici,
cooperative ed aziende
36 persone con disabilità psichica grave hanno trovato un lavoro stabile.
È questo il risultato del progetto della Provincia di Belluno, che ha
coinvolto le cooperative sociali "La Via" di Agordo e "Lavoro
associato" e tre aziende produttrici di occhiali.
L'iniziativa ha ricevuto anche un riconoscimento nazionale: il premio
"Etica e Impresa", che valorizza i migliori accordi sindacali e
pratiche partecipative, progettuali e di dialogo sociale finalizzate
allo sviluppo delle imprese e alla tutela della persona.
1. Creazione dei laboratori dove i disabili hanno potuto imparare il
lavoro e metterlo in pratica.
2. L’arrivo delle commesse da parte di alcune aziende produttrici di
occhiali ha dato poi l'input per entrare nella fase operativa. In
particolare, l'azienda Luxottica si è rivolta alla cooperativa "La Via"
affidandole una commessa che ha dato lavoro a 10 persone,
diventate presto 24 grazie all'ampliamento dell'impegno. Dal canto
suo "Safilo" ha raggiunto un accordo con "Lavoro Associato"
garantendo 8. In seguito, è entrata in campo anche la terza grande
impresa, la Marcolin, che ha garantito alla cooperativa "La Via"
lavoro per altre quattro persone.
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Provincia di Modena
L' Auls ha attivato una convenzione con il Consorzio cooperative
sociali per migliorare l'inserimento lavorativo di persone con
disagio psichico. Obiettivi:
1. Costituire un'agenzia per l'inserimento lavorativo di disabili
psichici.
2. Attuare percorsi occupazionali, tirocini formativi, percorsi
formativi di specializzazione.
3. Costruire un progetto personalizzato, fornire un sistema di
accompagnamento (tutoring
4. Apertura dello Sportello centralizzato.
5. Istituzione e gestione di una banca dati informatizzata.
6. Razionalizzazione delle borse lavoro presenti nei servizi pubblici.
7. Ricerca di collocamento opportuno
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Provincia di Modena (segue)
Il 40% dei disabili psichici è stato assunto. Il 20%
dei disabili psichici è stato assunto in aziende
profit. E' stata operativa la partecipazione degli
operatori di Modena Castelfranco e Carpi e del
personale delle cooperative di tipo B presenti sul
territorio
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Alcune criticità
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Mancanza di integrazione sistematica tra il
contesto sanitario e quello socio-lavorativo
Frammentazione delle responsabilità
Applicazione della normativa sul collocamento
mirato disomogenea (per territorio e per settore)
Discriminazioni nell’ingresso nel lavoro
Carenza di un sistema di informazione strutturato
e sistematico
Insufficiente conoscenza – anche “qualitativa” delle iniziative, dei metodi e dei risultati
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