IL MONDO DELLE RELAZIONI FRA BAMBINI
Percorso di Educazione Socio Affettiva
per i Genitori della Scuola Primaria
Istituto Sacra Famiglia A.S. 2012-2013
2° Incontro
L’ IMPORTANZA DELLE
RELAZIONI
Le responsabilità della Famiglia
Quale il contributo della famiglia
alle Relazioni fra Pari ?
I bambini stabiliscono diversi tipi di relazione con differenti
partner: la prima relazione è quella con la madre.
Le relazioni sono costituite a partire dalle interazioni; una
relazione ha caratteristiche particolari come la fedeltà, il
coinvolgimento o la devozione.
Distinzione tra:
- interazioni = fenomeni temporanei
- relazioni = implicano continuità nel tempo e
sono qualcosa di più della somma di una serie di
interazioni.
Inoltre la famiglia
è il primo e il più importante contesto per la crescita
fisica e psicologica del bambino,
è l’ambito ideale per l’educazione
e per l’istruzione alla socializzazione.
I principi morali vengono acquisiti perché i bambini
percepiscono che certe azioni hanno sugli altri
conseguenze dannose. Le regole morali sono
considerate molto più vincolanti e la loro
trasgressione molto più seria rispetto a quanto
accade nel caso delle regole sociali.
Le regole morali
sono considerate molto più vincolanti e la loro
trasgressione molto più seria rispetto a quanto
accade nel caso delle regole sociali.
La distinzione diventa evidente a circa 3 anni.
Il 2° anno di vita è il momento in cui possono venir
riscontrati i primi segni riconoscibili di empatia e
anche il momento in cui i bambini iniziano ad
agire con in mente dei chiari propostiti altruistici.
La preoccupazione per gli altri è riscontrabile
all’inizio del 2° anno.
Alcuni tipi di
comportamento
genitoriale
risultano associati allo sviluppo delle tendenze
prosociali dei bambini:
1. la comunicazione di principi e regole chiari;
2. l’enfasi emotiva dei genitori;
3. l’attribuzione di qualità prosociali al bambino;
4. l’esempio dato dai genitori;
5. la cura empatica del bambino.
L’attaccamento è
il primo legame affettivo del
bambino
è un legame di
lunga durata,
emotivamente
significativo, con
una persona
specifica.
L’attaccamento nei bambini
piccoli:
- è selettivo, in quanto è concentrato su
persone specifiche
- implica la ricerca della vicinanza fisica con
l’oggetto di attaccamento
- fornisce benessere e sicurezza
- quando il legame è interrotto si produce uno stato
di angoscia da separazione.
La formazione e la gestione dei
legami di attaccamento
non riguarda solo lo sviluppo durante l’infanzia, ma
costituisce un problema che interessa l’intero arco
della vita.
MARY MAIN propone un modo per classificare la
posizione dei genitori rispetto all’attaccamento:
- Autonomi
- Rifiutanti
- Preoccupati
Il “soggetto sociale”
va capito partendo da:
• L’interazione tra il temperamento del
bambino e quello del genitore
• La Teoria dell’apprendimento sociale
• La relazione che i genitori instaurano fra di
loro
DAFFI-PRANDOLINI
Olweus
STILI EDUCATIVI E RAGAZZI AGGRESSIVI
4 fattori specialmente nei maschi
1.
Atteggiamento emotivo in chi si occupa maggiormente del
bambino nei primi anni di vita (plausibilmente la madre ) : negativo
di fondo, mancanza di calore e di coinvolgimento
2.
Stile educativo : permissivo e tollerante, che non pone chiari limiti
al comportamento aggressivo. Poca cura, poco amore e troppa
libertà
3.
Uso coercitivo del potere da parte del genitore, con punizioni
fisiche e violente esplosioni emotive
4.
Temperamento del bambino (fattore minore rispetto ai precedenti)
Si possono indicare
4 principali
stili educativi
• Permissivo: può favorire lo svilupparsi di
condotte aggressive perché il bambino rischia di
non essere educato al riconoscimento del limite
• Autorevole
• Distratto : l’ambiguità è qui il tratto più
compromettente. Più che un messaggio di
tolleranza, può passarne uno di disinteresse *
• Autoritario : il bambino potrebbe ripetere il
ruolo di “dittatore” o di “oppresso”.
DAFFI-PRANDOLINI
*Questo atteggiamento
Sembra avere una notevole ricaduta anche sulla
capacità di prevedere correttamente le azioni degli
altri, poiché il bambino che non percepisce
chiaramente quale possa essere il legame tra il suo
comportamento e le richieste dei genitori, finisce
per non sviluppare quella competenza che gli
permetterebbe di adeguare i suoi atteggiamenti e
comportamenti sia in base a ciò che desidera
ottenere dall’altro, sia in base a ciò che l’altro
desidera da lui.
DAFFI-PRANDOLINI
Ada Fonzi
BULLI E VITTIME SEMBRANO ENTRAMBI
ACCOMUNATI DA UNA SORTA DI
ANALFABETISMO EMOTIVO E
SOCIOCOGNITIVO, SONO ENTRAMBI
SOCIALMENTE SGRAMMATICATI, PUR
MUOVENDOSI SU TRAIETTORIE CHE NON
SI INCONTRANO MAI
Bullo e vittima hanno in comune un’unica
piattaforma disadattiva, seppure articolata in
direzioni spesso diverse
Le Famiglie
del bullo
della vittima
Sono caratterizzate da:
Sono caratterizzate da:
 Accettazione dei
comportamenti violenti
 Ambiente iper-protettivo
 Forte differenziazione dei ruoli
 Mancanza di coesione e di
affettività tra i membri della
famiglia
 Alto grado di coesione tra i
membri della famiglia
 Mancata differenziazione dei
ruoli
DI SAURO 08
Caratteristiche dei genitori associate ad
alti livelli di aggressività nei bambini:
- Rifiuto
- Permissività
- Esempio
- Punitività dei genitori
- Rinforzo dell’aggressività
Ogni atto aggressivo
può essere visto come un tentativo di bloccare il
comportamento nocivo dell’altra persona, ma per
mezzo del quale ottiene generalmente l’effetto
opposto.
In particolare la violenza raffigurata in televisione è
stata considerata come una delle possibili cause,
specialmente nel caso in cui i bambini tendono a
trascorrere una larga parte del loro tempo
guardando i
programmi televisivi.
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