I NUOVI VOLTI DEL DISAGIO INFANTOGIOVANILE:Come costruire il benessere a Scuola A cura di C. M. GENTILE PSICOLOGO, RESPONSABILE del SERVIZIO PSICOPEDAGOGICO del C.S.A. di PALERMO- Uff. Scol. Regionale per la Sicilia Rapida trasformazione del “malessere” in età evolutiva 1. incapacità crescente dei genitori di comprendere e contenere il malessere “fisiologico” delle nuove generazioni. 2. dilatazione eccessiva dell’ingresso dei giovani nel mondo adulto (conquista dell’Autonomia anche economica). 3. massiccia presenza sul mercato di “nuove droghe” capaci di orientare atteggiamenti e consumi. Nuove modalità di PSICOPATOLOGIA Essere in “bilico” fra essere sano e malato DISADATTAMENTO SCOLASTICO CHIUSURA, INCAPACITA’ DI RELAZIONARSI FUGHE DALLA REALTA’ INTERNA ED ESTERNA ITINERARI ALTERNATIVI ALL’ADATTAMENTO Alcool, droga, anoressia, Difficoltà Apprendimento…. • iperattività • deficit dell’attenzione • difficoltà a recuperare un funzionamento normale dopo uno stress emotivo • labilità emotiva • scarsa inibizione sociale NUCLEO FAMILIARE GENITORI •incapacità di assistere i figli •troppi impegni fuori casa •difficoltà ad esprimere i sentimenti e le emo-zioni •incoraggiamento ai figli ad arrangiarsi da soli precocemente RELAZIONI GENITORI/FIGLI • regole disciplinari incoerenti •insufficiente guida educativa •scarse capacità di coinvolgimento emotivo •Conflittualità fra i membri della famiglia •difficoltà nella gestione della casa •diminuzione dei riti familiari •preoccupazioni economiche •disagio coniugale •isolamento nucleo familiare •massiccio ricorso ai rimproveri, alla critica, all’ostilità INDIPENDENZA •Autonomia •autostima •capacità di costruire e mantenere relazioni di intimità con gli altri Dipendenza La dipendenza “totale” deve essere vissuta serenamente in un clima di accettazione piena e sicura Creazione di una BASE SICURA Nello sviluppo dell’INDIPENDENZA gioca un ruolo importante il MODELLO DI ATTACCAMENTO sperimentato dal bambino nella sua storia relazionale BAMBINO CIRCUITO INTERAFFETTIVO MADRE TIPO DI CARATTERISTICHE ATTACCAMENTO SICURO Genitori sensibili agli stati emotivi del bambino Genitori coerenti (sanno quello che c’è da fare) Genitori prevedibili (offrono guida e limiti) TIPO DI CARATTERISTICHE ATTACCAMENTO EVITANTE I genitori non rispondono alle richieste del bambino I genitori si rifiutano o si arrabbiano quando il bambino chiede aiuto Il bambino impara a reprimere i suoi bisogni, a non chiedere, a evitare l’altro TIPO DI CARATTERISTICHE ATTACCAMENTO AMBIVALENTE I genitori non rispondono in modo adeguato I genitori ignorano ripetutamente e imprevedibilmente il bisogno di vicinanza del bambino Il bambino cresce non riuscendo a capire cosa deve fare per guadagnarsi l’affetto dei genitori L’attaccamento “ambivalente”, ripercussioni sullo sviluppo. in particolare, può avere gravi Il bambino “ambivalente” mette in dubbio la realtà delle proprie percezioni e sensazioni e così diviene molto dipendente dal mondo esterno. Sempre alla ricerca di conferme relative alla validità del suo “sentire” alta vulnerabilità (alcool, droghe, etc…) verso le diverse forme di “DIPENDENZA” CHE FARE? Operare un viraggio teorico-metodologico-operativo • dalla riduzione dei “rischi” • alla creazione-costruzione dei fattori di “protezione” Attivare particolari funzioni psicologiche dei minori utili per facilitare il processo adattativo CAPACITA’ DI INDIVIDUARE, GESTIRE E MODULARE LE PROPRIE EMOZIONI E CAPACITA’ DI ELABORARE UN PROGETTO DI VITA EDUCAZIONE EMOTIVOAFFETTIVA OBIETTIVI DELL’EDUCAZIONE EMOTIVO-AFFFETTIVA • sviluppo dei sentimenti di accettazione, sicurezza, fiducia in sé e negli altri; • sviluppo della capacità di risolvere problemi interpersonali e affrontare situazioni di stress emotivo. • promuovere comportamenti e atteggiamenti di collaborazione, solidarietà, mutuo rispetto, accettazione delle differenze, riconoscimento delle diverse modalità di interazione, capacità di mediazione. Educazione emotivo-affettivo Strumento di formazione della personalità Mezzo di prevenzione del disagio socioeducativo Il metodo integrato di educazione emotivo-affettiva interviene su: Attraverso Tecniche di conduzione del Gruppo-classe QUALE MODELLO PREVENTIVO PER IL DISAGIO? • CRISI DELL’EDUCAZIONE PROBLEMA ASSENTE DELL’ADULTITA’ • PREVENZIONE INSIEME DI AZIONI PRODOTTE DA UNA MOLTEPLICITA’ DI STRATEGIE TRA LORO INTERDIPENDENTI CHE SI COLLOCANO A LIVELLI E CONTESTI DIVERSI APPROCCIO ECOSISTEMICO • Dalla riduzione dei fattori di rischio • Alla promozione della qualità del processo di crescita in un’ottica INTEGRATA PLURALITA’ DELLA MENTE Modo di FARE SCUOLA PLURALE •Stili cognitivi •Pluralità intell. Non pluralità dei CONTENUTI, bensì pluralità della DIDATTICA •Etc.... ATTIVITA’ DI GRUPPO IMPARARE con GLI ALTRI attraverso a) Apprendimento come dimensione INTERSOGGETTIVA collaborativa tra pari (a scuola) b) Apprendimento attraverso relazioni (duale, plurale, gruppale) RELAZIONI INFORMALI/FORMALI IL GRUPPO-CLASSE ATTRAVERSO IMPARARE CON GLI ALTRI A SCUOLA LE ATTIVITA’ DI GRUPPO LA SCUOLA COME “LUOGO” SOCIALE CHE INTENE FORMARE GLI STUDENTI A SAPER VIVERE CON GLI ALTRI •C. FREINET Versus COMPETIZIONE •M.C.E. • e il COOPERATIVE LEARNING CARATTERISTICHE DEL PROGETTO EDUCATIVO INTEGRATO INTERISTITUZIONALE QUALITA’ DELLA RELAZIONE EDUCATIVA ESPERIENZA DI GRUPPO PROGETTO EDUCATIVO INTEGRATO Interistituzionale ACQUISIZIONE DI NORME E REGOLE AMPLIAMENTO DEL CAMPO DI ESPERIENZA UTILIZZAZIONE DELLA VITA QUOTIDIANA COME LUOGO DI COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’ PER FAVORIRE IL CAMBIAMENTO DEL COMPORTAMENTO “PROBLEMATICO” E’ NECESSARIO COSTRUIRE UN PROGETTO EDUCATIVO ALL’INTERNO DI UN SISTEMA FORMATIVO ALLARGATO E INTEGRATO CON CARATTERISTICHE LONGITUDINALI E TRASVERSALI SERVIZI RETE ASSE SINCRONICO INTEGRAZIONE AGENZIE EDUCATIVE FAMIGLIA ORGANIZZAZIONE SOCIALE “SE SUBITO NON MI TROVI NON SCORAGGIARTI, SE NON MI TROVI IN UN POSTO CERCAMI IN UN ALTRO, IN QUALCHE POSTO MI SONO FERMATO E T’ ATTENDO” w. whitman