Valutazione da 0 a 3 anni
Dott. Alessandro Albizzati
Dott. Marco Siviero
La valutazione del bambino
La valutazione di un bambino da 0 a 3 anni dovrebbe comprendere:

Raccolta anamnestica

Osservazione diretta del bambino

Valutazione del comportamento del bambino e sua capacità di affrontare le
situazioni nel corso dei tests e delle sessioni di gioco

Valutazione della qualità delle relazioni/interazioni genitore-bambino
Quando condurre una valutazione dello
sviluppo

In caso di sospetta patologia

Per offrire al genitore, agli insegnanti e al clinico, anche in una situazione di
normalità, una comprensione delle attuali capacità del bambino in aree diverse
dello sviluppo e un quadro preliminare del suo stile di comportamento
Misure di valutazione



Scala Brazelton di valutazione del comportamento neonatale
Scala Bayley di sviluppo del bambino
Scala Griffith di sviluppo
Scale di sviluppo
Scala Brazelton
3°, 9° e 10° giorno dopo nascita.
Valuta la disponibilità di risposte del bambino al suo ambiente, e
quindi, indirettamente, l’influenza del bambino sull’ambiente.
Rileva una vasta gamma di comportamenti neonatali, incluse
risposte riflesse/elicitate e items di comportamento.
Più specificamente, registra la modalità del cambiamento di
stato nel durante l’esame, la labilità e l’orientamento di
risposte agli stimoli esterni ed interni.
Scale di sviluppo, 2
Bayley Infant Scales of Development
0-30 mesi
Si comprende di tre parti
• la scala mentale: capacità percettive, mnestiche, di
problem solving, comunicative e verbali.
• la scala motoria: abilità motorie globali e fini
• la registrazione del comportamento del bambino:
profilo comportamentale costituito da un numero di
items che valutano le risposte affettive e
comportamentali del bambino all’esaminatore e alla
situazione-test.
Scale di sviluppo, 3
Griffiths Mental Development Scales
0-8 aa
Composta da 6 scale relative alle diverse aree di sviluppo:
scala A. locomotoria: sviluppo e coordinazione motori
scala B. personale-sociale: autonomia personale e condotte adattative
scala C. coordinazione udito-linguaggio: capacità di comprensione e
produzione del linguaggio.
scala D. coordinazione occhio-mano: destrezza manuale, attenzione e
costanza del bambino
scala E. performance e test non verbali: abilità di manipolazione, precisione
e rapidità di esecuzione delle prove
scala F.
ragionamento pratico (dal 3° anno): capire e risolvere piccoli
problemi pratici aritmetici
Ogni scala può essere somministrata separatamente e fornisce un’età ed un
quoziente di sviluppo (QS) Dall’insieme delle scale si ottiene l’età mentale
globale (EM) e il quoziente di sviluppo globale (GQ).
Valutazione dell’interazione madrebambino
Con lo scopo di:

Esplorare nel primo anno di vita indicatori di rischio a livello di stili interattivi di
madre e bambino e di modelli di attaccamento della madre

Evidenziare la relazione tra stili interattivi e iwm materni con i pattern di
attaccamento del bambino a 14 mesi

Evidenziare la relazione di queste variabili con eventuali disturbi nello sviluppo
dopo i 24 mesi
Strumenti utilizzati:

IWM delle madri- AAI di Main

Pattern di attaccamento dei bambini- SSP di Ainsworth (a 14-16 mesi del
bambino)

Stili interazionali di madri e bambini- Care Index di Crittenden (a 3, 6 e 9 mesi
del bambino)

Livello di sviluppo mentale e sensomotorio

Disturbi di sviluppo-Intervista e osservazione genitori e bambino- Sistema
Diagnostico 0-3 dopo i 24 mesi del bambino
AAI

Adult Attachment Interview di Main (Main, Goldwin, 1994) è un'intervista
semistrutturata che indaga l’esperienza infantile con le figure parentali di
soggetti adulti, attraverso un’analisi contenutistica e conversazionale degli “stati
mentali circa l'attaccamento” espressi dagli intervistati.

La codifica delle interviste, effettuata tramite scale con punteggi da 1 a 9 che
valutano l’esperienza infantile narrata e lo stato attuale della mente circa
l’attaccamento, comprende le categorie sicuro/autonomo(F), distanziante(Ds),
preoccupato(E), irrisolto/disorganizzato nei confronti del lutto e del trauma(U),
non classificabile(CC) (Main e coll., 1994). Nel caso di assegnazione di un
soggetto alla categoria U, lo si attribuisce anche a una seconda categoria, tra le
rimanenti (F, Ds, E).
AAI, 2

L’attaccamento sicuro autonomo implica una narrazione coerente e obiettiva
delle esperienze di attaccamento insieme a una loro valorizzazione

L’attaccamento distanziante una narrazione incoerente delle esperienze di
attaccamento con processi di idealizzazione verso le figure di attaccamento,
contraddistinti da descrizioni genericamente positive di queste ultime non
supportate e/contraddette da episodi specifici, difficoltà a ricordare e
sottovalutazione di tali esperienze;

L’attaccamento preoccupato è contraddistinto da narrazioni incoerenti
caratterizzate da vaghezza e prolissità unite alla persistenza di preoccupazione e
rabbia verso le figure di attaccamento;

L’attaccamento irrisolto/disorganizzato è caratterizzato dalla mancata
elaborazione di episodi traumatici (maltrattamento, abusi, etc.) e di lutto, quello
non classificabile infine implica la compresenza di stati della mente circa
l’attaccamento tra loro in contraddizione (Main, Goldwyn, 1994).
SSP

Strange Situation Procedure (Ainsworth e coll., 1978), un paradigma
sperimentale che esponendo il bambino di età tra i 12 e i 18 mesi a otto episodi
di circa tre minuti ciascuno, centrati sull'alternanza della presenza e
dell'assenza, attraverso separazioni e riunioni ripetute, della figura di
attaccamento e di un osservatore sconosciuto, permette di valutare il suo
attaccamento a tale figura.

L’analisi degli episodi, codificati attraverso scale a 7 punti, assegna i soggetti a
diversi tipi di attaccamento: sicuro (B), insicuro evitante (A), insicuro
ambivalente (C), disorientato/disorganizzato (D) (Ainsworth e coll., 1978;
Main, Solomon, 1990).
SSP, 2
SSP, 3

Il bambino sicuro utilizza il genitore come base per esplorare l’ambiente,
manifesta disagio alla separazione da quest’ultimo e ricerca di contatto durante
la riunione con lui, dimostrandosi in grado di riprendere l’attività di gioco.

Il bambino insicuro evitante non condivide il proprio gioco con il genitore, nè
mostra disagio alla separazione con quest’ultimo, non ricercandolo attivamente
alla riunione con lui, evitandone anche marcatamente il contatto.

Il bambino insicuro ambivalente dimostra dipendenza dal genitore,
rivelandosi in difficoltà nell’esplorare l’ambiente ed a disagio durante la
separazione da quest’ultimo, manifestando rabbia e/o passività alla riunione con
lui.

Il bambino disorientato/disorganizzato manifesta comportamenti incoerenti
nei confronti del genitore, ad es. ricercandolo e contemporaneamente
rifiutandolo, e disorientati, ad es. immobilizzandosi e congelando la propria
mimica espressiva.
Care-Index
Child-Adult Relationship Experimental Index

valuta le interazioni tra madre e bambino considerandone attraverso scale, con
punteggi da 0 a 14, differenti dimensioni: espressione del volto, espressione
vocale, posizione e contatto corporeo, espressione di affetti.

Il sistema di codifica suddivide
– gli stili materni in
sensibile (S),
controllante (C ),
non responsiva (N),
– Gli stili del bambino in
cooperativo (C),
difficile (D),
passivo (P),
compiacente-compulsivo (CC).
Care-Index, 2

Madre
– sensibile comprende comportamenti responsivi, consonanti con l’attività
del figlio e con le sue emozioni,
– controllante comportamenti interferenti con l’attività del bambino,
caratterizzati da ostilità aperta o implicita
– non responsiva, comportamenti marcati dal distacco fisico ed espressivo
rispetto al bambino.

Bambino
– cooperativo implica comportamenti associati con l’espressione di emozioni
positive, centrati sull’intraprendere azioni e accettare quelle proposte dalla
madre
– difficile comportamenti esplicitamente resistenti alle proposte materne
– passivo comportamenti volti a ridurre il contatto fisico ed emozionale con
la madre
– compiacente-compulsivo comportamenti cauti e inibiti con un approccio
indiretto e compiacente verso la madre.
Classificazione diagnostica 0-3

Categorizza i pattern emotivi e comportamentali che rappresentano le deviazioni
più significative dallo sviluppo normativo nei primi anni di vita.

Propone un sistema di classificazione multiassiale provvisorio, definito tale
poiché si parte dall’assunto che le categorie possono cambiare se il nostro
bagaglio di conoscenze aumenta.
–
–
–
–
–
Asse
Asse
Asse
Asse
Asse
I: classificazione primaria
II: classificazione della relazione
III: condizioni o disturbi fisici, neurologici, evolutivi e mentali
IV: agenti stressanti di natura psicosociale
V: livello di sviluppo del funzionamento emotivo
Classificazione diagnostica 0-3

Classificazione del disturbo della relazione, qualitativa e “quantitativa”

Disturbi della regolazione

Disturbo multisistemico dello sviluppo
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