Mai comprare a scatola chiusa
Ordine Provinciale dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri
Roma 25 Novembre 2010
Una sbirciatina al nostro cervello
e alle sue infinite manifestazioni
Dr Nada BUCAT, psicologa,
docente del Master Universitario
in Psicoimmunologia a La
Sapienza di Roma
• Comportamento ed
educazione: c’è
tutto da rifare per
i genitori
Dott.ssa Nada BUCAT
[email protected]
339/288.98.30
• La caratteristica più importante dell’
essere genitori è dunque fornire una
base sicura da cui un bambino o un
adolescente possa partire per affacciarsi
al mondo esterno e a cui possa ritornare
sapendo per certo che sarà il benvenuto.
Cosa significa fornire una base
sicura
• Nutrirlo sul piano fisico ed
emotivo
• Confortarlo se triste
• Rassicurarlo se spaventato
(shock, trauma)
• Esser pronti a rispondere
quando chiamati in causa,
per incoraggiare e dare
assistenza
• Intervenire attivamente solo
quando è chiaramente
necessario
Cosa influenza il fornire una
base sicura
• Fornire sostegno emotivo al nuovo
genitore significa fornirle quella base
sicura di cui ha bisogno.
• I sentimenti e i comportamenti di un
genitore nei confronti del figlio sono
profondamente influenzati anche dalle sue
esperienze personali, soprattutto quelle
che ha avuto o che ha coi propri genitori.
Bowlby (1969/1982)
l’ attaccamento
dell’ uomo gioca un
“ruolo vitale…dalla
culla alla tomba”
La famiglia come base sicura
(John Byng-Hall)
• E’ una famiglia che
fornisce una rete
affidabile di relazioni di
attaccamento che
consentono a tutti i
membri della famiglia e a
qualsiasi età di sentirsi
abbastanza sicuri da
spingersi ad esplorare le
relazioni che vi sono tra
di loro e quelle che hanno
instaurato all’interno della
famiglia
LA FAMIGLIA
•
È il primo e il più importante
contesto per la crescita fisica e
psicologica
•
La prima esperienza di
relazione dei bambini ha luogo
generalmente nella famiglia.
•
È il contesto fondamentale
all’interno del quale la maggior
parte dei bambini viene
introdotta alla convivenza
sociale.
LA FAMIGLIA
•
•
•
•
Sembra da alcuni studi che la
famiglia possa assumere un gran
numero di forme e funzionare in
ogni caso come base sicura per lo
sviluppo di personalità
psicologicamente sane
Le relazioni d’attaccamento
devono essere protette e non
minacciate
I familiari si sostengono a vicenda
per prendersi cura uno dell’altro
Una base familiare sicura
permette che i componenti della
famiglia si sentano insicuri durante
una grave crisi
Transizione alla genitorialità
• La capacità delle coppie di
negoziare la transizione verso
la condizione di genitori varia a
seconda di numerosi fattori:
• Età e maturità dei genitori
• Relazione con i rispettivi
genitori
• Sostegno sociale disponibile
• Livello di soddisfazione
coniugale prima dell’arrivo del
figlio
La natura della funzione genitoriale
• Alcune situazioni minacciano la capacità della famiglia di fornire una
base sicura
• Paura di perdere o perdita reale di una figura di attaccamento
• Catturare la figura di attaccamento
• Rivolgersi ad una figura di attaccamento inadeguata
• Conflitti entro le relazioni
• Aspettativa della ripetizione di perdite simili alle generazioni
precedenti
STILI GENITORIALI
• Modo di esercitare la
propria autorità sui figli.
• Caratteristiche che
permettono di
differenziare gli stili
educativi dei genitori:
• sollecitudine – ostilità
• severità – permissività
• responsività – non
responsività
• essere – non essere
esigenti
Stili genitoriali
Sollecitudine
Ostilità
Alto controllo
Autorevole
Autoritario
Basso controllo
Permissivo
Indifferente
Fonte: Maccoby e Martin (1983)
Stile autoritario
• I genitori sono severi e
inflessibili, impongono le
proprie regole di condotta
senza discuterle con i figli,
tendono ad essere direttivi ed
esigenti usando atteggiamenti
intimidatori per controllare il
piccolo.
• Sono poco solleciti e
responsivi: raramente
sollecitano l’opinione del
bambino, raramente
apprezzano o mostrano piacere
per i risultati che ottiene.
Stile autoritario
• Genitori che si
definiscono forti,
autosufficienti, invece
sono distanzianti. Hanno
scarsa memoria delle
prime esperienze e
tendono a svalutare o
idealizzare le proprie
figure genitoriali spesso
in contrasto rispetto agli
elementi oggettivi che
emergono dalla
narrazione.
Stile autoritario
– Bassa sensibilità ai segnali e alle
indicazioni del bambino
– Basso grado di disponibilità nel
rispondere ai tentativi di
comunicazione del bambino
– Rifiuto: esperienze spiacevoli di
contatto fisico, sottrazione ai
comportamenti di attaccamento
rispondendo con sarcasmo,
minaccia e rabbia
– Tendenza a ignorare il bambino
– Mancanza di espressività
emotiva
– Comportamenti di controllo e di
interferenza nel corso
dell’interazione
– Hanno una immagine dei figli
come ‘viziati, negativi e insicuri’
Stile permissivo
• I genitori tendono a
minimizzare il controllo
sui figli: pongono poche
restrizioni ai desideri dei
figli, non sono severi, non
richiedono comportamenti
maturi; tendono ad
essere poco coerenti in
merito alla disciplina;
• hanno un atteggiamento
caldo e responsivo;
generalmente consultano
i bambini sulle decisioni.
Stile permissivo
• preoccupati – invischiati:
– insensibilità ai segnali
e alle indicazioni del
bambino: non
distinguono tra l’ansia
loro e quella del
bambino
– Incoerenza nella
risposta
– Interazione di tipo
intrusivo
– Non rifiutanti
S
Genitori che parlando dei loro
legami infantili esprimono
rabbia per il trattamento
ricevuto; appaiono ancora
molto dipendenti dai loro
genitori e difficilmente riescono
a valutare il proprio ruolo
all’interno di qualsiasi
relazione. Dai loro ricordi
emerge per lo più una
mancanza di supporto affettivo
ma non di rifiuto. Spesso si
evidenzia un inversione di
ruolo dal punto di vista del
supporto (figli protettivi nei cf
dei genitori)
Stile Indifferente
• I genitori tendono a
minimizzare il controllo
sui figli, non sono di
sostegno e tendono a
fornire loro pochi
strumenti di
comprensione del mondo
o delle regole sociali
necessarie per viverci
• hanno un atteggiamento
freddo e trascurato.
Stile autorevole
• I genitori hanno idee precise
sulla disciplina, esercitando un
risoluto controllo sul bambino,
ma usano maniere non
punitive, incoraggiando gli
scambi verbali e rispettando i
desideri del bambino senza
fare ricorso a restrizioni
eccessive
• presentano espressioni di
affetto più frequenti e calorose
di quelle osservabili negli altri
gruppi; accettano le esigenze
dei figli
Stile autorevole
•
•
•
•
•
•
•
•
•
liberi rispetto al passato – autonomi
Sensibilità ai segnali e alle
indicazioni del bambino
Interpretazione corretta delle
indicazioni del bambino
Risposta contingente ai tentativi di
comunicazione del bambino creando
le basi per la struttura temporale
della comunicazione
Garanzia di contatto fisico ed
esperienze emotive piacevoli
Mantenimento di una costante
accessibilità al bambino
Accettazione sia delle emozioni
negative che positive espresse dal
bambino
Assenza di opposizione ai tentativi di
autonomia
Interazione di tipo cooperativo e
supportivo e non intrusivo o direttivo
Stile autoritario
• I figli appaiono ubbidienti,
miti, poco affettuosi,
dipendenti e socialmente
incompetenti;
• in età prescolare sono
poco indipendenti, poco
responsabili; i maschi
possono essere collerici e
provocatori; spesso sono
rifiutati dai compagni.
Stile permissivo
• I figli presentano difficoltà
a controllare i propri
impulsi, mancano di
senso di responsabilità e
indipendenza; sono
aggressivi
• sono più spesso privi di
obiettivi, poco assertivi e
generalmente non
interessati ai risultati
Stile Indifferente
• I figli presentano una
minore maturità
rispetto agli altri
gruppi sia dal punto di
vista sociale che
cognitivo
• possono avere
difficoltà nello
sviluppo emotivo,
dell’autostima e
dell’autocontrollo
Stile autorevole
• I figli sono socialmente
responsabili, sensibili,
indipendenti; nel gruppo dei
coetanei risultano popolari e
prosociali; presentano di
autocontrollo e cooperativi nei
confronti sia degli adulti sia dei
compagni
• sono dotati di un buon livello di
autostima; interessati ai
risultati, hanno buoni risultati
scolastici.
CONTESTO EDUCATIVO
Insieme delle risorse materiali, umane e
simboliche che una istituzione educativa
organizza e realizza allo scopo di educare,
sviluppare e far appremdere i bambini
• L’ambiente fisico, relazionale, sociale.
• Le azioni, gli interventi, le strategie educative
• L’organizzazione del lavoro tra gli educatori, i
rapporti con le famiglie, le attività professionali
degli educatori, i rapporti con altre agenzie
educative, ecc.
Critiche
• Indici per identificare stile
riguardano anche le
situazioni concrete e
quindi si misurano le
caratteristiche della diade
genitore-figlio.
• Previsione del
comportamento futuro dei
bambini in funzione dello
stile genitoriale vs. fattori
situazionali.
• Influenze culturali.
• Schema interpretativo
generale e semplicistico.
GLI STILI GENITORIALI NELLA SCUOLA
MATERNA
•
•
•
•
autoritari - tendono a lasciare a
scuola i figli all’improvviso
permissivi - presentano
grandissime difficoltà nella
separazione
Autorevoli - preparano in
maniera efficiente i figli alla
separazione e risultano molto
responsivi sia prima che dopo la
separazione
Indifferenti - non danno il
contenimento ai figli spiegandoli i
motivi per i quali succedono le
cose, credendo di lasciarli liberi
GLI STILI GENITORIALI IN ETA’ SCOLARE
• Autoritari - meno dolci nel
passaggio da un compito
ad un altro, ma meno
brusco di permissivo
• Permissivi - passaggio
brusco da un compito ad
un altro
• Autorevoli - supportivi,
facilitano la transizione
fra un’attività e un’altra
• Indifferenti – trascuranti
“studia per se”
• La scuola costituisce una istituzione tra le più significative per il
bambino:
• il bambino ci passa molto tempo
• è un sistema molto diverso dalla famiglia:
• + ampio;
• + formale;
• insegnanti hanno ruoli e obiettivi diversi dai genitori
Contesto scuola
• La scuola trasmette l’eredità
fondamentale della storia
umana: la lingua scritta, che
permette
• l’accesso ai testi scritti e quindi
all’immensa quantità di
informazioni accumulate
• la comunicazione slegata dal
contesto e più astratta
• che i pensieri scritti diventino
oggetto di riflessione e
riorganizzazione, e quindi
forme di ragionamento
complesso
AUTOCONTROLLO
• Imparare ad assumersi la
responsabilità del proprio
comportamento
•
•
Implicazioni teoriche
Implicazioni pratiche
• Controllo esterno
controllo interno
AUTOCONTROLLO
• Il processo di
socializzazione ha lo
scopo di far interiorizzare
nel bambino le norme
della società in modo di
usarle per guidare i propri
comportamenti
• Inizialmente i bambini si
conformano alle richieste
sociali perché i genitori
esercitano un controllo e
si aspettano obbedienza
Obbedienza e disubbedienza
• OBBEDIENZA
• fare ciò che viene richiesto
• Genitori: obiettivi e modelli
potere
• DISUBBEDIENZA
• affermare la propria
autonomia
• sviluppare abilità e strategie
adeguate
• SOCIALIZZAZIONE
COME
REGOLAZIONE
RECIPROCA
• SOCIALIZZAZIONE
COGNITIVA ED
EMOTIVA NELLA
SCUOLA
• L’insegnante
Fine
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