Di Eleonora Mossini Tutti noi fin da piccoli senza saperlo abbiamo a che fare con giochi, forme e spazi che solo da grandi capiremo far parte di una materia molto importante: la geometria. I bambini sono affascinati dai lego, dalle costruzioni, dai disegni e da oggetti di grandezze e forme diverse. Io adoravo giocare con i lego, soprattutto se erano quelli che stava usando mio fratello! Passavamo ore a costruire case per i nostri omini o semplicemente a far assumere a quei bastoncini senza senso, un significato. SCUOLA DELL’INFANZIA Del periodo della scuola dell’infanzia non ho molti ricordi, però mi è sempre piaciuto tagliare ed incollare nonché colorare cercando di restare dentro i bordi. Quindi possiamo dire che come i bambini di quell’età, anche io ho conosciuto la geometria attraverso alcuni giochi. SCUOLA PRIMARIA Con l’ingresso alla scuola elementare mi sono imbattuta nella geometria vera e propria. La maestra ci faceva giocare con gli oggetti che richiamavano le figure geometriche semplici (bottoni, cornici, scatole…), però a me non è mai piaciuta come disciplina. Specialmente quando sono iniziati i problemi … non li ho mai capiti e non li ho mai saputi risolvere! Infatti tutti i miei ricordi legati a questa materia non sono mai stati belli. SCUOLA MEDIA Arrivata alle medie il mio “odio” per la matematica in generale era cresciuto e continuare a non riuscire a risolvere nemmeno un problema neanche per sbaglio ha fatto crescere in me un totale rifiuto per questa disciplina. La mia fortuna è stata la professoressa che ho avuto per questi tre anni di scuola media. Anche se non andavo bene nella sua materia ha sempre cercato di aiutarmi per portarmi a comprendere e risolvere il minimo indispensabile per prendere la sufficienza. RAGIONERIA Quando è stato il momento di scegliere il liceo, il mio andare male in matematica/geometria mi ha spinta a scegliere un istituto professionale dove di matematica ce n’era poca. In 5 anni di I.G.E.A. ho cambiato 3 professori di matematica e devo dire che nessuno i loro mi ha mai entusiasmato molto. Non sono mai stati capaci di farmi amare a pieno questa disciplina. Fortunatamente (e non mi spiego ancora il perché) durante questi anni di ragioneria, ho sempre avuto voti molto alti in matematica. Ogni tanto capitava che fossi io a spiegare alla classe argomenti un po complicati. UNIVERSITA’ Quando è stato il momento di scegliere l’università, ho capito che economia e diritto non facevano per me e che quello che mi sarebbe piaciuto fare era insegnare ai bambini. Così mi sono iscritta a Scienze della Formazione Promaria. Qui ho avuto a che fare con un genere di matematica un po fuori dal comune. Ho imparato ad usare il computer per rendere più facile e divertente il suo insegnamento. Durante le lezioni in aula ho avuto a che fare con programmi che non conoscevo e per i quali ho dovuto applicarmi parecchio per riuscire a comprenderli e utilizzarli correttamente. Sono sicura che però un bambino avrà meno difficoltà di me a costruire, per esempio, il suo rosone con Iplozero. NELLA VITA Ovviamente le implicazioni della geometria nella vita di tutti i giorni sono facilmente comprensibili, ma io spesso la uso per rilassarmi attraverso semplici giochi creativi. Recentemente ho scoperto il lavoro a maglia e questo mi ha dato l’ennesima conferma che la matematica come la geometria è dovunque intorno a noi.