Rampini Ilaria- Matematiche elementari dal punto di vista superiore (A)- A. A. 2011-2012
Non ricordo di preciso.
Mi raccontano che sin dalla scuola dell’infanzia
ho iniziato ad appassionarmi alla geometria e
alle sue figure.
Amavo utilizzare i giochi ad incastro e i lego
con i quali creavo delle costruzioni.
Durante gli anni della scuola primaria ho avuto il
primo approccio teorico con la geometria
tramite gli insegnamenti della mia maestra che
fin da subito è riuscita a rendere interessante
questa disciplina.
Ho ottenuto sin dall’inizio ottimi risultati grazie
anche all’impegno con cui mi approcciavo allo
studio della geometria.
Alle scuole medie sono rimasto colpito dal
disegno tecnico, la precisione è una delle mie doti
ed era molto evidente nel modo in cui eseguivo le
mie tavole.
La scuola si è rivelata di fondamentale
importanza per la scoperta della geometria.
È proprio attraverso la scuola che ho avuto la
possibilità di conoscere a fondo tale disciplina.
Inoltre devo ringraziare gli insegnanti che ho
incontrato durante il mio percorso formativo
perché mi hanno permesso di scoprire e di far
maturare le mie abilità geometriche.
Sicuramente migliore rispetto a quello delle
materie umanistiche, come l’italiano ad
esempio!
Il mio rendimento era ottimo. Non facevo
fatica e le docenti mi hanno sempre detto che
mostravo buona capacità intuitiva.
Spronato a partecipare a concorsi nazionali,
ho ottenuto diversi premi.
Il riconoscimento maggiore è stato un
compenso in denaro sovvenzionato dall’Istituto
superiore Maggiolini per meriti di studio
proprio in campo geometrico-matematico.
I miei genitori ricordano con soddisfazione e
orgoglio la borsa di studio vinta per il
100/100 ed encomio ottenuto alla maturità.
Dopo le scuole medie inferiori ero un po’
combattuto sulla scelta dell’indirizzo di studi.
I docenti mi consigliavano il liceo scientifico, mio
padre anche e il mio sacerdote pure!
Come esimermi da tali autorevoli volontà!
Per fortuna ci sono state le donne di casa che,
sempre pronte ad ascoltarmi, hanno compreso le
mie perplessità e mi hanno appoggiato nella scelta
di un istituto che, alla fine del quinquennio, mi
desse non solo una preparazione, ma anche un
titolo spendibile sul mercato del lavoro.
Così tra la delusione generale scelsi l’istituto
tecnico per geometri.
Non ti dico quante cene in silenzio di fronte a mio
padre e quante spiegazioni date al prete!
Visti gli ottimi risultati, che non hanno tardato
ad arrivare, la situazione è tornata alla
normalità.
Terminate le superiori, e avendo un’infarinatura
di materie inerenti la costruzione, ho deciso di
voler intraprendere la facoltà di ingegneria civile
presso il Politecnico di Milano.
Ho un ricordo piacevole degli insegnanti di
geometria che ho incontrato durante il mio
percorso di studi.
Hanno sempre riconosciuto il mio talento anche
perché ho sempre ottenuto ottimi risultati
scolastici.
Ricordo con grande gioia il mio insegnante delle
scuole superiori che mi ha offerto spunti per
approfondire alcuni argomenti e consigli utili che
seguo ancora oggi.
Scherzando posso dire che sicuramente le donne
di questa famiglia proprio geni non sono, hanno
difficoltà a programmare un decoder e a
decifrare i libretti delle istruzioni di tutti gli
elettrodomestici!
L’esempio posso dire di averlo preso da mio
padre, lui disegnatore tecnico, costantemente
sommerso da grandi fogli rappresentati linee
colorate e quote … ossia rappresentazioni grafiche
di grandi impianti, mi ha trasmesso la passione
per il calcolo, per la logica e per la geometria.
Secondo me un vero genio della geometria può
essere rappresentato un po’ come “topo da
biblioteca”, ossia solitario, riflessivo, timido,
magari anche serio, occhialuto.
Forse esagero ma nell’immaginario collettivo
il genio è di per sé un personaggio
anticonformista, fuori moda e asociale.
Io mi ritengo un anti-genio, sono estroverso,
creativo e amo fare l’animatore.
Mi travesto per far ridere ed intrattenere.
Amo la giovialità, la condivisione, mi piace
studiare ma, riuscendo con facilità, riesco a
dedicare tempo agli amici, al calcio
e alle ragazze.
Essendo io fantastico, e per fantastico intendo
che, a detta di molti, appaio irreale cioè creato
dalla fantasia come un cartone animato, la mia
creatività non è di poco conto.
I miei amici dell’oratorio sfruttano le mie idee per
spettacoli teatrali, allestimenti, realizzazione di
maschere e costumi.
Nello studio non posso permettermi di essere
fantasioso, ma solo di avere buone intuizioni.
Ho un ottimo rapporto con il computer.
Lo utilizzo molte ore al giorno per elaborare i
progetti che mi vengono assegnati dai miei
professori del Politecnico.
Uso spesso il software autoCAD; questo
programma permette di essere molto precisi e
risparmiare tempo rispetto a quando si
eseguivano i disegni a mano.
A parte la navigazione sui social network, ritengo che
internet sia uno strumento molto importante poiché
permette la ricerca, l’approfondimento e il
confronto.
Non disdegno il materiale cartaceo, ma i documenti
on-line sono maggiormente fruibili, di immediata
consultazione e molto spesso in rete si trova molto
più materiale di quanto si possa immaginare.
Certo bisogna considerare che in rete non tutto è
vagliato e certificato.
Spesso circolano dati incompleti, non reali o
addirittura modificati da qualche “bontempone” che
si burla degli utenti in linea.
Penso che ci sia uno stretto rapporto tra l’utilizzo
del computer e la geometria.
Infatti oggi il computer è diventato una risorsa
indispensabile per disegnare, mediante
programmi specifici, i vari progetti che una volta
venivano realizzati a mano sulla carta.
Con questo nuovo metodo il lavoro è più veloce e
preciso.
Penso che scegliendo le scuole giuste, ossia
quelle ad indirizzo tecnico scientifico,
l’insegnamento sia adeguato.
Certo bisogna anche valutare la passione dei
docenti nel trasmettere non solo le nozioni,
ma anche l’interesse verso tali discipline.
Ritengo che la geometria abbia un ruolo
fondamentale all’interno della nostra società sia
per la risoluzione di problemi sia per lo
svolgimento di determinate attività.
Ogni costruzione artificiale ha una sua forma
geometrica (case, finestre, porte, tavoli, mobili …).
Infine tale disciplina è fondamentale per
conoscere le superfici e per orientarsi nello spazio
che ci circonda.
Simile a quella di un elefante!
Battute a parte ritengo di avere una più che
buona capacità mnemonica.
Da piccolo, come quasi tutti i bambini, adoravo
giocare a Memory.
Di solito però con l’andare degli anni questa
tipologia di gioco porta a delle “delusioni” poiché
sono sempre i bambini più piccoli a vincere in
quanto sviluppano maggiormente la memoria
visiva. Avendo io una sorella più piccola non
potevo permettermi il lusso di lasciarla vincere,
così ho sempre continuato a giocare, consolidando
la capacità sopra citata.
Il mio istinto e la mia impulsività mi portano a
calcolare senza l’ausilio di calcolatrici, ma non
posso rischiare di sbagliare e soprattutto non
posso perdere tempo a controllare l’aritmetica
degli esercizi.
Dovendomi concentrare sul ragionamento e sulla
procedure logiche che portano alla risoluzione di
esercizi dati, ho necessariamente bisogno dell’aiuto
di un calcolatore. Tra l’altro l’utilizzo di tale
strumento non è solamente consentito dai docenti
universitari ma è soprattutto vivamente
consigliato.
Ho appena realizzato il sogno di laurearmi alla
triennale in ingegneria civile.
Desidero conseguire quanto prima la laurea
specialistica al Politecnico.
La strada non sarà facilmente percorribile,
ma ho intenzione di non chiudere il cassetto
contenente questo sogno.
Intervista a: Marco Rampini, dottore in ingegneria civile.
Scarica

INTERVISTA AL *GENIO DELLA PORTA ACCANTO*