ELISA CREMASCHI Matr. 4010780 A dire la verità, non ricordo molto del mio rapporto con la geometria… ma probabilmente è iniziato prestissimo, fin dall’asilo, dove sono entrata in contatto con essa da bambina. Ho qualche ricordo in cui utilizzavo giochi ad incastro che si potrebbero definire geometrici. Sono oggetti in legno o plastica con dei buchi che hanno la forma di figure geometriche come ad esempio il rettangolo, il triangolo, il cerchio e il quadrato. Era divertente tentare di infilare le figure geometriche all’interno della struttura, e senza rendermi conto esercitavo la coordinazione, la memoria, la logica e familiarizzavo con la geometria. Posso dire di essermi avvicinata di più alla geometria giocando con le costruzioni di differenti colori e forme. I cosiddetti «LEGO» Mi divertivo a creare edifici, paesaggi e sviluppavo creatività e immaginazione sempre grazie all’aiuto delle figure geometriche. Inoltre mi piaceva molto giocare e creare disegni con i «CHIODINI». Ma solo frequentando la Scuola Primaria ho compreso cosa fosse la geometria vera e propria. Mi ero resa conto che tutto ciò che mi circondava aveva una forma che rimandava a figure geometriche. Ho iniziato a riconoscere le proprietà delle figure geometriche piane più semplici come il quadrato, il rettangolo, il triangolo e il cerchio attraverso la descrizione delle loro caratteristiche e il disegno. Inoltre mi piaceva molto decorare le pagine dei miei quaderni con quadretti e cornicette. Chiedevo ai miei genitori di comprarmi anche libretti di cornicette da completare e colorare. Poi vi è stato il passaggio ai problemi di geometria. Non ho trovato grandi difficoltà nel calcolare il perimetro e l’area delle varie figure, mi piaceva utilizzare ed applicare le formule. Durante il GR.EST estivo, che iniziava dai 6 anni fino ai 14, le suore insegnavano alle ragazze il PUNTO CROCE… …anche quella era geometria! Durante gli anni della scuola secondaria di primo grado l’approccio alla geometria è stato più teorico. Ho iniziato a studiare formule, enunciati e dimostrazioni…. Sia in geometria, che in matematica, riuscivo con facilità a risolvere le consegne in maniera adeguata e nei tempi richiesti. I miei voti erano quasi ottimi; ciò era per me motivo di grande soddisfazione. In questi anni avevo conosciuto anche l’ educazione tecnica. Tramite il disegno tecnico era possibile costruire figure geometriche ed osservarle da diverse prospettive. Frequentando il Liceo Socio-psico-pedagogico, il mio contatto con la geometria è diminuito. Nonostante ciò il mio rapporto con tale disciplina è stato positivo, grazie anche ad un insegnante molto capace. Durante gli anni del Liceo mi sono avvicinata alla geometria analitica e allo studio delle funzioni. Durante il mio percorso di studio al Liceo mi sono appassionata in particolar modo alla dimostrazione dei teoremi. Mi piaceva spiegare il ragionamento che sottendeva alcune teorie. Mi sembrava di “essermi appropriata” di quei concetti e riuscivo con naturalezza a spiegare formule che per molte compagne rappresentavano solo dati di fatto. Il mio rapporto con la geometria è stato positivo durante tutto il mio percorso di studi. Questo grazie alla presenza di insegnanti competenti e motivati che hanno saputo trasmettere con passione la materia. Anche all’università, grazie a questo corso, ho potuto riavvicinarmi alla geometria. Mi sono resa conto che ci sono diversi modi per approcciarsi a tale disciplina, anche molti lontani dai metodi tradizionali.