Conferenza « Aiuti di Stato» Bruxelles, 2008/11/21 « Globalizzazione, crisi finanziaria, innovazione e cambiamento climatico: le sfide per una moderna politica degli aiuti di Stato” Keynote Luc Rousseau, Directeur Général des Entreprises au Ministère de l’Economie, des finances et de l’industrie. 1 Obiettivi della tavola rotonda Riflettere insieme alla pertinenza dei nostri stumenti comunitari in materia di Aiuti di Stato per rispondere alle sfide poste alle nostre economie da : la globalizzazione e la crisi finanziaria l’innovazione (obiettivi di Lisbona) Il cambiamento climatico 2 Obiettivi della tavola rotonda Proporre degli strumenti concreti per rispondere a queste sfide mettendo l’accento sulla dimensione esterna della competitività della nostra economia Sul mercato interno l’uguaglianza delle condizioni é garantita dall’azione della Commissione Europea La questione si pone riguardo agli effetti degli aiuti e il loro controllo nei paesi terzi. 3 Dimensione esterna della competitività: relazione Technopolis e S.Metcalfe Nel quadro della presidenza francese, é stato realizzato uno studio su:: • (i) un paragone sulle modalità di attribuzione degli aiuti di Stato alla RSI delle principali zone concorrenti storiche o emergenti (Cina, Corea, StatiUniti, Giappone) con la struttura comunitaria • (ii) una valutazione del quadro RSI in termini di efficacia del sostegno portato dalle autorità pubbliche alle imprese per i loro progetti di ricerca e sviluppo. • (iii) I fondamenti teorici dei LD « RSI » e la teoria economica dell’innovazione I risultati di questo lavoro sono disponibili (in francese e inglese) sul sito: http://www.industrie.gouv.fr/liste_index/aides-etat.html 4 Studio « dimensione esterna »: insegnamenti principali • • Dall’analisi risulta che i promotori di progetti esaminati approfonditamente sono svantaggiati rispetto ai promotori di progetti equivalenti fuori dell’U.E. in particolare a causa dell’esame approfondito che é giudicato: troppo pesante (le notifiche sono diventate voluminose e portano via troppo tempo) Non del tutto affidabile, considerata l’incertezza inerente alla natura stessa dei progetti R&S e del loro mercato futuro (innovazione di rottura). 5 Proposta: comparazione sistematica e armonizzazione « globale » delle regole Tutte le proposte per un nuovo quadro o per un’ evoluzione di un testo dovranno essere accompagnate da un’analisi e da una comparazione con le pratiche dei nostri principali partner commerciali nell’ambito di riferimento. La Commissione deve difendere con fermezza la convergenza delle regole di concorrenza, in particolare quelle applicabili agli aiuti di stato, in tutte le istanze internazionali e negoziazioni bilaterali. 6 Proposta « innovazione » Identificare una filiera strategica che non venga sottoposta a notifica per un periodo di tre anni (esempio: pila a combustibile); In alternativa, riflettere a una procedura « fast track » per dei « progetti importanti d’interesse europeo comune » (articolo 87 3.b) del trattato CE applicabile a certi progetti nazionali: • • Definizione di criteri di identificazione di questi progetti da parte della Commissione + Stati membri (progetti che mirano a garantire l’indipendenza strategica dell’UE: biotech, materiali del futuro, TIC, clean tech…esistenza di JTI…) Esame per la Commissione: 3 mesi massimo e che sia orientato sull’interesse strategico del progetto per la collettività e non sul malfunzionamento del mercato e sull’impatto sulla concorrenza. 7 Proposta« crisi finanziaria»: Prolungare il periodo di salvaguardia di un’impresa in difficoltà (attualmente limitato a 6 mesi) fino a 18 mesi; Ridurre da 50 à 40% minimo il contributo finanziario dei beneficiari di un aiuto alla ristrutturazione per tutte le imprese indipendenti con meno di 2.000 persone (= allineamento con quello che attualmente chiesto al una PMI); 8 Proposta cambiamento climatico/CO2 Autorizzare gli aiuti a l’investimento nella produzione di veicoli non inquinanti (<20 g CO2/km), Appoggiarsi sul punto 3.1.1 delle linee direttrici che autorizzano gli aiuti alle imprese che vanno al di là delle norme comunitarie, anche se le linee direttrici « ambiente » non sono attualmente applicabili ai prodotti. 9 Proposta cambiamento climatico/ETS L’articolazione tra il sistema dei permessi scambiabili e le linee direttrici « ambiente » é molto complesso e suscita numerose domande : Per esempio: quali compensazioni potrebbero essere versate dagli stati membri per coprire i costi delle emissioni indirette (per esempio l’elettricità) Preoccuparsi di fornire un grado sufficiente di sicurezza alle imprese. 10