Glossario dell’impresa GLOSSARIO DELL’IMPRESA Accordo di Programma Quadro (APQ) L’Accordo di Programma Quadro (APQ), vero e proprio strumento attuativo dell’Intesa, definisce: • gli interventi da realizzare, specificandone i tempi e le modalità di attuazione; • i soggetti responsabili dell’attuazione dei singoli interventi; • la copertura finanziaria degli interventi, distinguendo tra le diverse fonti di finanziamento; • le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati; • gli impegni di ciascun soggetto firmatario e gli eventuali poteri sostitutivi in caso di inerzie, ritardi o inadempienze; • i procedimenti di conciliazione o definizione dei conflitti tra i soggetti partecipanti all’Accordo. Si tratta quindi di uno strumento di programmazione operativa che consente di dare immediato avvio agli investimenti previsti. L’APQ è sottoscritto dalla Regione, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché dalla o dalle Amministrazioni centrali competenti a seconda della natura e del settore di intervento previsti. Fa parte integrante di ogni Accordo l’Allegato tecnico, che descrive gli obiettivi e le finalità degli interventi e dà ragione della coerenza delle scelte con i principali strumenti di programmazione in atto sul territorio. Gli interventi inseriti nell’APQ sono finanziati con diverse risorse; ordinarie, aggiuntive nazionali per le aree sottoutilizzate, comunitarie e private. Le prime - di fonte statale, regionale o locale - sono particolarmente rilevanti per gli Accordi sottoscritti nel Centro Nord dove affluisce solo il 15 per cento delle risorse aggiuntive per lo sviluppo. Le seconde sono stabilite ogni anno dalla Legge Finanziaria e assegnate dal CIPE al fine di perseguire l’obiettivo del riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese sancito dal V° comma dell’articolo 119 della Costituzione. Le risorse comunitarie del QCS e dei Programmi operativi 2000-2006 per il Sud nonché dei Documenti unici di programmazione 2000-2006 per le regioni del centro Nord. Infine le risorse private, in particolare nei settori dove gli interventi realizzati creano infrastrutture che generano tariffe o comunque entrate nette consistenti. Gli interventi previsti sono dettagliatamente descritti in apposite schede che devono essere compilate e trasmesse al Ministero dell’Economia, anche su supporto informatico, secondo modalità e tempistiche definite dal CIPE con proprie delibere. Il soggetto responsabile dell'Accordo provvede semestralmente a trasmettere al Comitato Paritetico dell'Intesa una relazione di monitoraggio nella quale descrive lo stato di attuazione dell'accordo e degli interventi, segnala le eventuali criticità di natura tecnica o finanziaria, provvede a modificare le schede in caso di scostamenti e a proporre soluzioni in caso sopravvengano elementi di ostacolo alla realizzazione degli interventi. www.dps.tesoro.it Addetto Persona occupata in un'unità giuridico-economica, come lavoratore indipendente o dipendente (a tempo pieno, a tempo parziale o con contratto di formazione e lavoro), anche se temporaneamente assente (per servizio, ferie, malattia, sospensione dal lavoro, Cassa integrazione guadagni ecc.). Comprende il titolare/i dell'impresa partecipante/i direttamente alla gestione, i cooperatori (soci di cooperative che come corrispettivo della loro prestazione percepiscono un compenso proporzionato all'opera resa ed una quota degli utili dell'impresa), i coadiuvanti familiari (parenti o affini del titolare che prestano lavoro manuale senza una prefissata retribuzione contrattuale), i dirigenti, quadri, impiegati, operai e apprendisti. www.istat.it Agenda 2000 Agenda 2000 è il programma per rafforzare e ampliare l’Unione europea ovvero trovare soluzioni innovative ed efficaci per le sfide comuni e preparare l’ingresso dei Paesi candidati. In particolare, si concentra su due grandi aree: • politica regionale come strumento di solidarietà tra le regioni e i cittadini dell’Unione, volta a stimolare lo sviluppo nelle regioni meno avanzate e a creare nuovi e duraturi posti di lavoro • politica agricola comune (PAC) focalizzata sulla tutela dell’ambiente, la qualità dei prodotti alimentari e la vitalità del mondo rurale Le linee di indirizzo per la programmazione 2000-2006 mirano a migliorare l’efficacia degli strumenti e a garantire continuità alle politiche strutturali nel quadro dei futuri allargamenti. 1 Glossario dell’impresa L’efficacia viene rafforzata attraverso la razionalizzazione degli obiettivi e la concentrazione di maggiori risorse finanziarie su ognuno di essi, grazie alla: • riduzione degli obiettivi principali da sei a tre • riduzione delle iniziative comunitarie da quattordici a quattro • riduzione progressiva della popolazione comunitaria ammissibile dal 51% al 35-40% Gli interventi si basano su alcuni principi e temi di interesse comune: • adeguamenti strutturali per ridurre il ritardo dovuto alle insufficienti infrastrutture di base, alla forza lavoro non qualificata e allo scarso sviluppo della ricerca tecnologica • occupazione come obiettivo centrale e oggetto della strategia europea per l’occupazione • sviluppo sostenibile e inserimento di garanzie di tutela ambientale nelle politiche e nella programmazione • pari opportunità di genere nelle azioni finanziate dai fondi strutturali, in particolare nello sviluppo dell’occupazione e nella lotta all’esclusione sociale • partenariato allargato per quanto riguarda sia i soggetti partecipanti (tutti i portatori di interesse, comprese le parti sociali e le associazioni non governative) che le fasi di intervento (preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione) Per rendere le azioni più efficaci, la riforma dei fondi prevede anche la semplificazione e il decentramento della gestione operativa dei programmi e il rafforzamento delle procedure di controllo e valutazione. Per il testo completo della Comunicazione COM n. 97 del 2000 e per ogni ulteriore approfondimento, consultare il sito della Commissione europea su Agenda 2000: http://europa.eu.int/comm/agenda2000 e il sito www.dps.tesoro.it E’ possibile anche consultare un opuscolo informativo appositamente preparato dalla Commissione europea Aiuti di Stato La normativa di base è racchiusa negli articoli 87 e 88 del Trattato U.E.. L'articolo 87 paragrafo 1 stabilisce che gli aiuti sono, in linea di principio, incompatibili con il mercato comune in quanto alterano le regole della libera concorrenza ma stabilisce anche i casi in cui forme di aiuto vengono considerate ammissibili. Mentre il paragrafo 2 indica quali aiuti siano compatibili con il mercato comune, il paragrafo 3 enuncia cinque casi in cui è possibile (ma non automatico) che si possano erogare aiuti compatibili e per i quali è necessaria, volta per volta, una approfondita verifica da parte della Commissione. La deroga applicata per le aree del Paese è quella prevista dal paragrafo 3 lettere a) e c). La lettera a) si riferisce a "gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione" e riguarda le Regioni del Sud del Paese che sono attualmente in obiettivo 1. La lettera c) si riferisce a "gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse" e riguarda le Regioni del Centro Nord interessate anche dall'obiettivo 2 nonché il Molise, che è invece in phasing out dall'obiettivo 1. L'insieme formato dalle Regioni ammesse a beneficiare delle deroghe ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, unitamente ai massimali d'intensità degli aiuti approvati per ciascuna di esse, costituisce la carta degli aiuti a finalità regionale. www.dps.tesoro.it Consultare “Le regole comunitarie sugli aiuti di Stato (Quello che le imprese dovrebbero sapere)” sul sito www.to.camcom.it/Page/t23/view_html?idp=4896 Aree depresse La definizione (sulla base dell’art. 27, comma 16 della Legge 488/99 - Legge finanziaria 2000) comprende: - le sei regioni Obiettivo 1 (Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia); - le regione Abruzzo in considerazione della scarsa durata, nel passato ciclo di programmazione, del sostegno transitorio (phasing out) dall’obiettivo 1 a favore di questo territorio; - la regione Molise attualmente in regime di sostegno transitorio (phasing out) dall’obiettivo 1; - le aree del Centro-Nord destinatarie dei Fondi Comunitari nel presente ciclo di programmazione (Aree Obiettivo 2); - le aree del Centro-Nord incluse nella precedente programmazione comunitaria e beneficiarie quindi del regime di sostegno transitorio (phasing out dagli obiettivi 2 e 5b); 2 Glossario dell’impresa - le zone beneficiarie di Aiuti di Stato ai sensi dell’art. 87.3.c. Business plan Il business plan è un documento di pianificazione strategico – operativo relativo ad una nuova impresa o all’ampliamento di una già esistente. In sostanza è uno studio in cui l’imprenditore esplica come rispetto ad alcune condizioni di mercato, settore, concorrenza, organizzerà un’attività imprenditoriale e quali sono le sue strategie di sviluppo a medio e lungo termine (3-5 anni), gli obiettivi economici, come pensa di finanziarsi e dove raccoglierà i capitali. Dall’attenzione posta nello sviluppo dell’idea e nella realizzazione del business plan dipenderà molta della capacità di attrattività e successo della stessa (oltre al contenuto, è molto importante anche l’estetica del documento. Tanto più il documento si presenterà accattivante tanto più aumenteranno le probabilità che venga letto interamente). Commercio al dettaglio: grande struttura Gli esercizi commerciali al dettaglio classificati grande struttura sono quelli aventi superficie superiore a 1.500 mq nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti, e superiore a 2.500 mq nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti. Commercio al dettaglio: media struttura Per esercizi al dettaglio classificati media struttura si intendono quelli con superficie di vendita: nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti, superiore a 150 mq ed inferiore a 1.500 mq nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti, superiore a 250 mq ed inferiore a 2.500 mq. Contributi Rappresentano degli aiuti di Stato e si distinguono, sotto l'aspetto civilistico, fra "contributi in conto capitale" e "contributi in conto impianto", in base alle modifiche apportate all’articolo 55 del testo unico delle imposte sui redditi, dalla Legge 449/97 collegata alla Finanziaria ’98. Si definiscono contributi in conto capitale i contributi erogati genericamente per incrementare la consistenza patrimoniale dell’azienda o comunque non riferibili a beni ammortizzabili. I contributi in conto impianti rientrano nella stessa categoria dei contributi in conto capitale perché favoriscono la patrimonializzazione delle imprese, ma se ne differenziano in quanto rappresentano somme erogate specificatamente per l’acquisto o realizzazione di beni strumentali. Fanno parte di quest’ultima categoria le agevolazioni previste dalla Legge 488/92 e quelle erogate dagli strumenti della programmazione negoziata: patti territoriali e contratti di programma. Differenti dai precedenti sono i contributi in conto esercizio cosiddetti perché vengono riconosciuti ad integrazione dei ricavi o a fronte di costi di esercizio. Rientrano in questa categoria gli sgravi, gli oneri sociali, i contributi in conto interessi, quelli per l'acquisto di beni in leasing. Costo del lavoro Somma delle retribuzioni lorde e degli oneri sociali. www.istat.it De minimis Lo Stato e le altre Amministrazioni pubbliche possono erogare aiuti alle imprese solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti, autorizzati espressamente dalla Commissione europea. Ogni progetto di legge agevolativa deve pertanto essere notificato alla Commissione stessa. Fanno eccezione - oltre agli aiuti alle PMI e alla formazione concessi in base ai regolamenti CE della Commissione n. 70/2001 e n. 68/2001 - gli aiuti di piccola entità, definiti dalla UE de minimis, che si presume non incidano sulla concorrenza in modo significativo. Le pubbliche autorità possono quindi erogare aiuti alle imprese di qualsiasi dimensione, in regime de minimis, senza obbligo di notifica, nel rispetto delle condizioni di cui, attualmente, al regolamento CE della Commissione n. 69/2001. L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell’arco di tre anni, i 100.000 euro. Ciò significa che per stabilire se una impresa possa ottenere una agevolazione in regime de minimis e l’ammontare della agevolazione stessa, occorrerà sommare tutti gli aiuti ottenuti da quella impresa, a qualsiasi titolo (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.), in regime de 3 Glossario dell’impresa minimis, nei tre anni precedenti la nuova agevolazione. L’impresa che richiede un aiuto di questo tipo dovrà quindi dichiarare quali altri aiuti ha ottenuto in base a quel regime; dalla sottrazione dal tetto massimo di 100.000 euro di tutti gli aiuti ottenuti in regime de minimis nei tre anni precedenti, risulterà l’importo massimo concedibile a quell’impresa in un determinato momento in base allo stesso regime. Restano in ogni caso esclusi dall'applicazione del de minimis gli aiuti concessi al settore dei trasporti o alle attività legate alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e della pesca di cui all'allegato I del trattato CE. Dal computo dei 100.000 euro vanno esclusi gli aiuti che un'impresa possa avere ottenuto o potrà ottenere in base ad un regime autorizzato dalla Commissione o esentato ai sensi dei regolamenti PMI e formazione sopra citati. E’ infatti possibile il cumulo di un aiuto autorizzato e di un aiuto in regime de minimis, anche se si riferiscono allo stesso investimento, sempre che sia consentito dalle leggi in questione. http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l26065.htm Economie di scala Vantaggi che si ottengono quando i costi medi di produzione diminuiscono al crescere della produzione. Tali vantaggi si verificano quando si raggiungono determinate soglie di produzione (è una estensione del concetto dei rendimenti di produzione crescenti). Equal Equal è la nuova Iniziativa comunitaria Risorse Umane finanziata dal Fondo Sociale Europeo per il periodo 2000-2006. Nel quadro della Strategia Europea per l'Occupazione, EQUAL mira ad innovare gli approcci e le politiche finalizzati a contrastare il fenomeno della discriminazione e della disuguaglianza nel contesto del mercato del lavoro, ponendosi come laboratorio per sperimentazioni su base transnazionale. Gli orientamenti generali dell'Iniziativa sono illustrati nella Comunicazione della Commissione europea mentre gli ambiti d'intervento a livello nazionale sono esplicitati nel DOCUP (Documento Unico di Programmazione). L'iniziativa si articola in due fasi di attuazione. La prima fase, riferita al periodo 2001-2003, è attualmente in corso (il termine per la presentazione dei progetti è scaduto il 27/8/2001), mentre l'avvio della seconda fase, relativa al periodo 2004-2006, è previsto ad aprile-maggio 2004. http://europa.eu.int/comm/employment_social/equal/index_en.html http://europa.formez.it/equal.html www.sangroaventino.it/equal Equivalente Sovvenzione Netto (ESN) – Equivalente Sovvenzione Lordo (ESL) Sono le misure introdotte dalla Comunità Europea per esprimere, in maniera confrontabile tra i diversi Stati membri, l’intensità massima di agevolazione spettante alle imprese, rapportata all’ammontare dell’investimento ammissibile e con l’attualizzazione di tutti i flussi monetari ad una stessa data. L'ESN è la sommatoria di tutti gli incentivi al netto dell'incidenza fiscale attualizzati, rapportati agli investimenti effettivi anch'essi attualizzati. Rappresenta quindi l'ammontare netto del contributo concesso espresso in percentuale del valore dell'investimento. L'ESL è la sommatoria di tutti gli incentivi al lordo dell'incidenza fiscale attualizzati, rapportati agli investimenti effettuati anch'essi attualizzati. Rappresenta quindi l'ammontare lordo del contributo concesso espresso in percentuale del valore dell'investimento. L'ammontare del contributo, in questo caso, è lordo in quanto non tiene conto dell'imposizione fiscale cui sarà assoggettato il contributo stesso. Esercizi alberghieri Tale categoria include gli alberghi da 1 a 5 stelle, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, le pensioni, i residence, i motel, le residenze d'epoca, gli alberghi meublé o garnì, le dimore storiche, i centri benessere (beauty farm) e tutte le altre tipologie di alloggio che in base alle normative regionali sono assimilabili agli alberghi. www.istat.it Esercizi complementari 4 Glossario dell’impresa Tale categoria include gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini e gli "Altri esercizi" ricettivi non altrove classificati. www.istat.it Esercizi di affittacamere Le strutture composte da non più di sei camere ubicate in non più di due appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile nei quali sono forniti alloggi ed, eventualmente, servizi complementari. Le regioni individuano con legge i requisiti minimi necessari all'esercizio dell'attività di affittacamere. www.istat.it Esternalità negativa o positiva Effetto negativo o positivo che un soggetto (consumatore o impresa) produce sull’utilità degli altri attori in base al proprio comportamento. Fondi strutturali I fondi strutturali (regolamento CE n. 1260 del 21 giugno 1999) sono strumenti finanziari predisposti dall’Unione europea per: • promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni europee in ritardo di sviluppo; • riconvertire le aree in declino industriale; • lottare contro la disoccupazione; • facilitare l’inserimento professionale dei giovani; • accelerare la riforma agraria. La Comunicazione della Commissione europea “Agenda 2000” ha riformato la disciplina dei fondi strutturali per il periodo di programmazione 2000-2006, riducendo il numero degli strumenti e concentrandone l’efficacia. Per il nuovo settennio i fondi strutturali sono quattro: • FESR Fondo europeo di sviluppo regionale; • FSE Fondo sociale europeo; • FEAOG Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia; • SFOP Strumento finanziario di orientamento alla pesca. I fondi strutturali cofinanziano interventi nelle regioni europee che rientrano negli obiettivi prioritari 1, 2 e 3 e sono organizzati in base ai seguenti principi: • complementarità con le azioni degli Stati membri e partenariato con le autorità competenti, comprese le parti economiche e sociali più rappresentative, per la concertazione sulle fasi di preparazione, finanziamento, sorveglianza e valutazione degli interventi (l'attuazione è di competenza degli Stati membri) • coordinamento con gli altri strumenti finanziari dell’Unione europea (fondo di coesione, BEI, FEI) • addizionalità rispetto alle spese pubbliche degli Stati membri (i fondi strutturali cofinanziano gli interventi e non si sostituiscono a queste ultime) • compatibilità e conformità con i Trattati, le politiche comunitarie e gli atti derivati, comprese le norme sulla concorrenza, gli appalti pubblici, la tutela dell’ambiente e le pari opportunità. Possono partecipare ai finanziamenti dei fondi: enti, organismi pubblici e privati, imprese e singole persone. L’accesso ai finanziamenti è regolato da una serie di documenti programmatici: Quadro Comunitario di Sostegno, Programmi Operativi regionali, Programmi Operativi nazionali, Docup. I fondi finanziano inoltre: • iniziative comunitarie per la cooperazione transfrontaliera, lo sviluppo rurale, la lotta alle discriminazioni e lo sviluppo urbano sostenibile; • azioni innovative per sostenere lo sviluppo di metodi e pratiche innovative con lo scopo di migliorare la qualità degli interventi nelle zone obiettivo 1, 2 e 3; • assistenza tecnica per studi, diffusione di informazioni a operatori e cittadini, elaborazione di metodi di valutazione e scambio di buone prassi. Con la riforma dei fondi strutturali, gli obiettivi prioritari dell’azione europea sono stati ridotti a tre (dai sei del periodo di programmazione 1994-1999): • obiettivo 1 promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo 5 Glossario dell’impresa • obiettivo 2 favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali • obiettivo 3 favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione www.dps.tesoro.it Grande impresa Impresa che occupa 500 addetti ed oltre. www.istat.it Impresa Unità giuridico-economica che produce beni e servizi destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, ha facoltà di distribuire i profitti realizzati ai soggetti proprietari, siano essi privati o pubblici. Il responsabile è rappresentato da una o più persone fisiche, in forma individuale o associata, o da una o più persone giuridiche. Tra le imprese sono comprese: le imprese individuali, le società di persone, le società di capitali, le società cooperative, le aziende speciali di comuni o province o regioni. Sono considerate imprese anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. www.istat.it Incentivi: – in conto capitale: forme di incentivi che vanno ad incidere solo sullo Stato Patrimoniale dell’impresa, ossia trasferimenti, di solito pubblici, che si ripercuotono sul valore (netto) di un investimento dell’azienda senza transitare sul Conto Economico; – in conto produzione: trasferimenti che incidono sul profitto d’impresa, ossia che vanno ad aumentare i ricavi di produzione; generalmente, vengono concessi per unità di prodotto venduto e/o realizzato; – in conto reddito: trasferimenti che incidono sul profitto d’impresa, ossia che vanno ad aumentare i ricavi, ma non sono specifici della produzione; sono quindi contributi di tipo generale, ad esempio i minori interessi per crediti agevolati. www.fondazioneambiente.org Intensità massime di aiuto Per le aree del Centro-Nord "Obiettivo 2", vedi il D.M. 7.8.2001 pubblicato nel supplemento ordinario n. 235 alla G.U. n. 224 del 26.9.2001. Con deroga PMI 30% art. 87.3c GI 20% Obiettivo 2 PI 15% Senza deroga Territori della MI 7,5% art. 87.3c Regione Abruzzo GI / Fuori obiettivo Con deroga art. 87.3c PMI GI 30% 20% PI = piccola impresa MI = media impresa GI = grande impresa I comuni 87.3.c del Sangro Aventino sono: Altino, Atessa, Archi, Bomba, Casoli, Castelfrentano, Civitella Messer Raimondo, Colledimacine, Colledimezzo, Fallo, Fara San Martino, Fossacesia, Frisa, Gessopalena, Lama Dei Peligni, Lanciano, Lettopalena, Montenerodomo, Mozzagrogna, Paglieta, Palena, Palombaro, Pennadomo, Perano, Pietraferrazzana, Rocca San Giovanni, Roccascalegna, Santa Maria Imbaro, Sant’Eusanio del Sangro, San Vito Chietino, Taranta Peligna, Torino di Sangro, Tornareccio, Torricella Peligna, Treglio, Villa Santa Maria. Interreg III Interreg III è un iniziativa comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per la cooperazione tra regioni dell'Unione europea per il periodo 2000-2006. 6 Glossario dell’impresa L'obiettivo di Interreg è di rafforzare la coesione economica e sociale nell'Unione europea promuovendo da un lato la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale e dall'altro lato lo sviluppo equilibrato del territorio. Una particolare attenzione è riservata all'interesse delle regioni ultraperiferiche e delle regioni situate lungo le frontiere esterne dell'Unione europea verso i paesi candidati all'adesione. http://europa.eu.int/comm/regional_policy/interreg3/index_it.htm http://europa.formez.it/interreg.html Intesa Istituzionale di Programma L’Intesa Istituzionale di Programma (IIP) è lo strumento di programmazione che consente a ogni Regione, o Provincia autonoma, di concordare con il governo centrale gli obiettivi, i settori e le aree dove effettuare gli interventi infrastrutturali di interesse comune per lo sviluppo del territorio regionale. L’IIP è istituita con la legge n.662 del 23 dicembre 1996 che detta una nuova disciplina per la programmazione negoziata. La delibera CIPE n.29 del 21 marzo 1997 e successive delibere integrative o modificative specificano le finalità, le modalità attuative nonché gli impegni dei soggetti sottoscrittori dell’IIP. La gestione dell’Intesa è garantita dalla presenza del Comitato istituzionale di gestione (CIG), un organo composto dai rappresentanti del Governo e della Giunta della Regione o Provincia Autonoma. Il CIG ha il compito di verificare periodicamente il raggiungimento degli obiettivi previsti nei programmi, e si avvale, per gli aspetti tecnici, del Comitato paritetico di attuazione (CPA), composto dai rappresentanti delle amministrazioni di volta in volta coinvolte. Tutte le Regioni italiane e le due Province autonome hanno sottoscritto l’Intesa e, buona parte di esse, ha già provveduto a integrare il testo originario, individuando per lo più nuovi settori di intervento. La possibilità di intervenire in tutti i settori consente all’IIP di coprire l’intero orizzonte degli investimenti pubblici che rilevano per lo sviluppo del territorio regionale. L’IIP prevede, per ciascun settore d’intervento, la stipula di un Accordo di Programma Quadro, rimandando a quest’ultimo la definizione puntuale delle opere e dei finanziamenti, nonché le procedure per il monitoraggio dell’attuazione degli investimenti. www.dps.tesoro.it Job-sharing Forma di lavoro secondo la quale una prestazione può essere ripartita fra due o più lavoratori secondo modalità stabilite dagli stessi. Joint Venture Collaborazione fra due o più imprese per la realizzazione di un progetto comune,che prevede l’utilizzo sinergico delle risorse. Lavoratore autonomo Persona che con contratti d'opera "si obbliga a compiere, attraverso corrispettivo, un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente" (art. 2222 Codice civile). Le modalità, il luogo e il tempo di esecuzione dell'opera o del servizio sono controllate liberamente dallo stesso lavoratore. www.istat.it Leader+ Leader+ è una delle quattro iniziative finanziate dai Fondi strutturali dell'UE e mira ad aiutare gli operatori del mondo rurale a prendere in considerazione il potenziale di sviluppo a lungo termine della loro regione. Promuovendo l'attuazione di strategie integrate, di elevata qualità e originali in materia di sviluppo durevole, questa iniziativa mette in primo piano il partenariato e le reti di scambi di esperienza. Leader+ è incentrato su tre azioni Azione 1: Sostegno alle strategie pilota di sviluppo integrato del territorio fondate sull'approccio ascendente Azione 2: Sostegno a favore della cooperazione fra territori rurali Azione 3: Creazione di reti http://europa.eu.int/comm/agriculture/rur/leaderplus/index.htm http://europa.formez.it/leader_sviluppo_rurale.html 7 Glossario dell’impresa Marketplace Mercato virtuale in cui le aziende scambiano beni e servizi minimizzando i contatti interpersonali. Rappresentano una risposta all’esigenza di efficienza ed efficacia dei processi di acquisto e vendita. Generalmente si individuano due tipologie di marketplace: orizzontali e verticali. I primi sono contraddistinti dalla presenza di materiali indiretti eterogenei e da strategicità di acquisto medio-bassa. I secondi possono essere considerati luoghi in cui diversi attori di uno stesso settore interagiscono sulla base di materiali diretti. Non forze di lavoro Le persone che dichiarano di essere in condizione non professionale (casalinga, studente, ritirato dal lavoro) e di non aver svolto alcuna attività lavorativa, né di aver cercato lavoro nel periodo di riferimento; oppure di averlo cercato ma non con le modalità già definite per le persone in cerca di occupazione. Le non forze di lavoro comprendono, inoltre, gli inabili e i militari di leva o in servizio civile sostitutivo e la popolazione in età fino a 15 anni. www.istat.it Obiettivo 1 In termini geografici, le regioni che rientrano nell’obiettivo 1 per il periodo di programmazione 2000-2006 sono quelle in cui il prodotto interno lordo (PIL) pro-capite è inferiore al 75% della media comunitaria. Il PIL è misurato secondo gli standard del potere d’acquisto e calcolato sulla base dei dati disponibili al 26 marzo 1999 (regolamento CE n. 1260 del 1999, articolo 3) Per quanto riguarda l’Italia, le regioni che rientrano nell’obiettivo 1 sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. A queste si aggiunge il Molise in sostegno transitorio o phasing out. L’elenco delle 60 regioni europee ammesse all’obiettivo 1 è stato stabilito dalla Commissione europea con Decisione del 1° luglio 1999. Strumenti finanziari per l’obiettivo 1 I principali strumenti finanziari con cui l’Unione europea persegue l’obiettivo 1 nel periodo 2000-2006 sono: • i fondi strutturali FSE: Fondo sociale europeo FESR: Fondo europeo per lo sviluppo regionale FEAOG: Fondo europeo per l’agricoltura - Sezione orientamento SFOP: Strumento finanziario di orientamento per la pesca • il fondo di coesione Si tratta di un fondo speciale in favore degli Stati membri dove il PIL è inferiore al 90% della media comunitaria. Attualmente rientrano in questa categoria Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna. Contribuisce inoltre al raggiungimento dei risultati previsti per l’obiettivo 1, ma non è uno strumento esclusivo di questo obiettivo, la Banca europea per gli investimenti (BEI). www.dps.tesoro.it Obiettivo 2 L’obiettivo 2 dei fondi strutturali per il periodo 2000-2006 si concentra sulla riconversione economica e sociale delle zone con problemi strutturali. E’ finanziato dal fondo strutturale FESR. Gli interventi dell’obiettivo 2 sono pianificati attraverso il Documento unico di programmazione (Docup). Rientrano nell’obiettivo 2 le seguenti zone: • zone industriali con tasso di disoccupazione superiore alla media comunitaria, percentuale di posti di lavoro nel comparto industriale superiore alla media comunitaria e flessione dell’occupazione nel settore industriale • zone rurali con scarsa densità di popolazione o elevato tasso di occupati in agricoltura, abbinati a un elevato tasso di disoccupazione o a una diminuzione della popolazione • zone urbane che presentano almeno uno dei seguenti criteri: elevato tasso di disoccupazione di lunga durata, elevato livello di povertà, ambiente degradato, criminalità e delinquenza, basso livello di istruzione • zone dipendenti dalla pesca con una quota significativa di occupati nel settore pesca e diminuzione dei posti di lavoro nello stesso settore 8 Glossario dell’impresa Ogni Stato membro propone l’elenco delle zone che soddisfano i criteri (tenendo conto che almeno il 50% della popolazione deve rientrare nei requisiti previsti per le zone industriali e rurali) e la Commissione ne redige l’elenco definitivo. Questo è valido per 7 anni ma può essere rivisto in sede di valutazione intermedia per inserirvi zone che hanno attraversato gravi crisi. Il massimale di popolazione comunitaria ammissibile all’obiettivo 2 è fissato dal regolamento nella misura del 18% (regolamento CE n. 1260 del 1999). Il massimale relativo a ciascuno Stato membro è fissato dalla Commissione europea in base a diversi criteri (distribuzione popolazione in zone industriali e rurali, livello di disoccupazione di lunga durata etc). www.dps.tesoro.it Nel territorio del Sangro Aventino i comuni Obiettivo 2 sono: Archi, Bomba, Borrello, Casoli, Civitaluparella, Civitella Messer Raimondo, Colledimacine, Colledimezzo, Fallo, Fara San Martino, Gamberale, Gessopalena, Lama dei Peligni, Lettopalena, Montebello sul Sangro, Monteferrante, Montelapiano, Montenerodomo, Palena, Palombaro, Pennadomo, Perano, Pietraferrazzana, Pizzoferrato, Quadri, Roccascalegna, Roio del Sangro, Rosello, Taranta Peligna, Tornareccio, Torricella Peligna, Villa Santa Maria Obiettivo 3 L’obiettivo 3 dei fondi strutturali per il periodo di programmazione 2000-2006 consiste nell’adattamento e ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione. Le misure previste nell’ambito di questo obiettivo, applicabili alle zone che non rientrano nell’obiettivo 1, promuovono: • politiche attive del mercato del lavoro e lotta alla disoccupazione • accesso al mercato del lavoro con un’attenzione particolare alle persone a rischio di esclusione sociale • potenziamento dell’occupabilità grazie a sistemi di istruzione e formazione permanenti • misure adeguate per anticipare e favorire l’adattamento ai mutamenti economici e sociali • pari opportunità fra l’uomo e la donna L’obiettivo 3 è il quadro di riferimento per tutte le azioni a favore delle risorse umane sul territorio nazionale, a prescindere dalle specificità regionali. Tiene conto di quanto previsto dal Titolo sull’occupazione del Trattato di Amsterdam e della nuova Strategia europea per l’occupazione. L’obiettivo 3 è finanziato dal FSE. www.europalavoro.it Occupato La persona di 15 anni e più che all'indagine sulle forze di lavoro dichiara: - di possedere un'occupazione, anche se nel periodo di riferimento non ha svolto attività lavorativa (occupato dichiarato); - di essere in una condizione diversa da occupato, ma di aver effettuato ore di lavoro nel periodo di riferimento (altra persona con attività lavorativa). www.istat.it Patto territoriale Il Patto territoriale è un accordo stipulato tra differenti soggetti locali – imprese, enti locali, associazioni industriali e del lavoro, ecc. – volto ad individuare obiettivi di sviluppo condivisi, ed una batteria di interventi produttivi ed infrastrutturali tra loro integrati, necessari per conseguirli. Lo strumento è stato regolamentato dalla L. 662/96, art. 2, comma 203, lett. d) che definisce il Patto un "accordo, promosso da enti locali, parti sociali, o da altri soggetti pubblici o privati (…) relativo all’attuazione di un programma di interventi caratterizzati da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo locale". www.dps.tesoro.it Persona in cerca di occupazione La persona di 15 anni e più che all'indagine sulle forze di lavoro dichiara: - una condizione professionale diversa da quella di occupato; - di non aver effettuato ore di lavoro nel periodo di riferimento; - di essere alla ricerca di un lavoro; 9 Glossario dell’impresa - di aver effettuato almeno un'azione di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono il periodo di riferimento; - di essere immediatamente disponibile (entro due settimane) ad accettare un lavoro, qualora gli venga offerto. www.istat.it PMI In tutti i casi in cui le normative di agevolazione contengono riferimenti alla dimensione di impresa, si applicano i parametri per la definizione di piccola e media impresa adottati dalla Commissione europea con apposite disposizioni. Tali parametri sono stati adeguati e recepiti nella normativa nazionale attraverso decreti del Ministero delle Attività Produttive. In base a tali disposizioni, l'individuazione della dimensione di impresa - piccola, media o grande - si basa sul rispetto dei diversi limiti massimi fissati con riferimento al numero di dipendenti, al fatturato o al totale di bilancio e al criterio di indipendenza da imprese partecipanti. Occorre tuttavia tener presente che la Commissione europea ha adottato una nuova definizione per le imprese europee di ridottissime, piccole e medie dimensioni che verrà utilizzata a partire dall'1 gennaio 2005. (vedi scheda informativa a latere) ATTIVITA’ ESTRATTIVE E PARAMETRI DI FORNITURA DI SERVIZI MANIFATTURIERE IDENTIFICAZIONE DELLE PMI PI MI PI MI DIPENDENTI (°) 50 250 20 95 1 meno di (numero) FATTURATO (*) (°) 7 40 2,7 15 2 non superiore a (milioni di Euro) TOTALE DI BILANCIO (*) (°) non 5 27 1,9 10,1 3 superiore a (milioni di Euro) INDIPENDENZA DA Il capitale sociale o i diritti di voto non devono essere detenuti per il 25% 4 o più da una impresa, o congiuntamente da più imprese, non conformi IMPRESE alle definizioni di piccola e di media impresa, secondo il caso. PARTECIPANTI (*) Requisiti alternativi Per rientrare nella relativa fascia devono essere soddisfatti tutti i tre requisiti. (°) I dipendenti, il fatturato o il totale di bilancio annuo, sono cumulati con quelli delle imprese partecipate, direttamente o indirettamente, per il 25% o più dalla impresa richiedente. www.ipi.it Popolazione attiva Secondo la definizione dell’ISTAT è la somma delle persone occupate, di quelle disoccupate alla ricerca di nuova occupazione e delle persone in cerca di prima occupazione. Popolazione non attiva Secondo la definizione dell’ISTAT è costituita dalla popolazione in condizione non professionale meno le persone in cerca di prima occupazione. Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (Pil) Il risultato finale dell'attività di produzione delle unità produttrici residenti. Corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell'economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata dell'Iva gravante e delle imposte indirette sulle importazioni. È altresì pari alla somma dei valori aggiunti ai prezzi di mercato delle varie branche di attività economica, aumentata dell'Iva e delle imposte indirette sulle importazioni, al netto dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (Sifim). www.istat.it 10 Glossario dell’impresa Produttività La ricchezza di un paese dipende non solo dalla quantità delle proprie risorse ma anche dalla capacità di impiegarle in maniera efficiente, sia da un punto di vista economico che sociale. La produttività è un indicatore che quantifica tale capacità ed è misurata dal rapporto esistente tra la quantità del prodotto ottenuto ed il volume di uno o più fattori, richiesti per la sua produzione. Può essere calcolata rispetto ad uno di tali fattori che concorrono alla produzione: lavoro, capitale ed input intermedi (produttività parziale), o si può costruire un indicatore che tenga conto contemporaneamente di tutti i fattori utilizzati, della loro combinazione e dei loro legami (produttività globale o totale dei fattori). www.istat.it Progetti Integrati Territoriali (PIT) I Progetti Integrati Territoriali sono un complesso di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra loro, che convergono verso un comune obiettivo di sviluppo del territorio e giustificano un approccio attuativo unitario. Il Progetto Integrato Territoriale si articola dunque in componenti progettuali esplicitamente collegate dalla finalizzazione comune allo sviluppo territoriale. Il PIT rappresenta una specifica modalità di attuazione degli interventi cofinanziati dal Quadro Comunitario di Sostegno per le regioni Obiettivo1 e, nello specifico, dal DocUP Abruzzo Obiettivo 2. Programma Operativo Nazionale (PON) Il Programma Operativo (PO) è il documento di attuazione del Quadro Comunitario di Sostegno (QCS). Il documento descrive nel dettaglio le priorità generali fissate dal QCS ed è composto da un insieme di interventi articolati in misure pluriennali. Le misure annunciate nei Programmi Operativi vengono specificate nel Complemento di Programmazione (CdP), che indica i modi di attuazione di ogni singolo intervento e la relativa ripartizione dei fondi strutturali (i PO sono cofinanziati dai fondi strutturali comunitari e da quelli nazionali pubblici e privati). Il Cdp è adottato dall’Autorità di gestione e trasmesso alla Commissione europea per informazione. I PON italiani per l’obiettivo 1 si concentrano su: ricerca, scuola, sicurezza, sviluppo locale, trasporti, pesca, assistenza tecnica. Trattandosi di programmi nazionali, le Autorità di gestione sono i Ministeri di riferimento: Istruzione e Ricerca, Interno, Infrastrutture, Politiche agricole, Economia e Finanza. www.dps.tesoro.it Programma Operativo Regionale (POR) Il Programma Operativo (PO) è il documento di attuazione del Quadro Comunitario di Sostegno (QCS). Il documento descrive nel dettaglio le priorità generali fissate dal QCS ed è composto da un insieme di interventi, articolati in misure pluriennali. Le misure annunciate nei Programmi Operativi vengono specificate nel Complemento di programmazione (CdP), che indica i modi di attuazione di ogni singolo intervento e la relativa ripartizione dei fondi strutturali (i PO sono cofinanziati dai fondi strutturali comunitari e da quelli nazionali pubblici e privati). Il Cdp deve essere trasmesso alla Commissione europea per informazione. In Italia il QCS 2000-2006 per le regioni obiettivo 1 prevede 14 Programmi Operativi: 7 regionali (POR) e 7 nazionali (PON). Ogni regione elabora il suo POR, che deve essere approvato dalla Commissione europea con apposita decisione. www.dps.tesoro.it Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) Il Quadro comunitario di sostegno (QCS) è il documento approvato dalla Commissione europea, d’intesa con lo Stato membro interessato, sulla base della valutazione del Piano presentato dallo stesso Stato. Il QCS contiene la fotografia della situazione di partenza, la strategia, le priorità d’azione, gli obiettivi specifici, la ripartizione delle risorse finanziarie, le condizioni di attuazione. Il QCS è articolato in assi prioritari e attuato tramite uno o più Programmi operativi. In Italia, il processo formativo di tali documenti è stato avviato nel dicembre 1998 con il coordinamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze Tesoro. I soggetti coinvolti sono stati: regioni, amministrazioni nazionali, enti locali e parti economiche e sociali. Il processo si è concluso con l’elaborazione di questi documenti: 11 Glossario dell’impresa - Programma di sviluppo per il Mezzogiorno (PSM) - Programmi operativi regionali (POR) - Programmi operativi nazionali (PON) Il QCS 2000-2006 per le regioni italiane obiettivo 1 comprende 7 POR (Programmi operativi regionali) e 7 PON (Programmi operativi nazionali). www.dps.tesoro.it Sistema Informativo Territoriale Un insieme complesso di componenti hardware, software, umane ed intellettive per acquisire, processare, analizzare, immagazzinare e restituire in forma grafica ed alfanumerica dati riferiti ad un territorio. Sistemi locali del lavoro Le unità territoriali identificate da un insieme di comuni contigui legati fra loro dai flussi degli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro, rilevati in occasione dei censimenti della popolazione. Nella costruzione si prescinde da altre classificazioni amministrative. www.istat.it Struttura ricettiva turistica (o Esercizi ricettivi) Comprende le strutture di ogni tipo: alberghi, motels, villaggi-alberghi, residenze turistico-alberghiere, campeggi, villaggi turistici, alloggi agro-turistici, esercizi di affittacamere, case ed appartamenti per vacanze, case per ferie, ostelli per la gioventù, rifugi alpini. www.istat.it Studi di fattibilità La legge 144 del 1999 prevede lo studio di fattibilità per le opere di costo complessivo superiore a 10,3 milioni di euro (20 miliardi delle vecchie lire) come strumento ordinario preliminare ai fini dell’assunzione delle decisioni di investimento da parte delle Amministrazioni pubbliche; gli studi di fattibilità approvati dalle Amministrazioni costituiscono inoltre certificazione di utilità degli investimenti ai fini dell’accesso preferenziale ai fondi disponibili per la progettazione preliminare, e costituiscono titolo preferenziale ai fini della valutazione dei finanziamenti delle opere. www.dps.tesoro.it Tasso di attività Rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e più. www.istat.it Tasso di disoccupazione Rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. www.istat.it Tasso di occupazione Secondo la definizione dell’ISTAT è il rapporto tra il numero degli occupati e la popolazione totale. Unità locale Luogo fisico nel quale un'unità giuridico-economica (impresa, istituzione) esercita una o più attività economiche. L'unità locale corrisponde ad un'unità giuridico-economica o ad una sua parte, situata in una località topograficamente identificata da un indirizzo e da un numero civico. In tale località, o a partire da tale località, si esercitano delle attività economiche per le quali una o più persone lavorano (eventualmente a tempo parziale) per conto della stessa unità giuridico-economica. Costituiscono esempi di unità locale le seguenti tipologie: agenzia, albergo, ambulatorio, bar, cava, deposito, domicilio, garage, laboratorio, magazzino, miniera, negozio, officina, ospedale, ristorante, scuola, stabilimento, studio professionale, ufficio, ecc. Urban II Urban II è l'iniziativa comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) a favore dello sviluppo sostenibile di città e quartieri in crisi dell'Unione europea per il periodo 2000-2006. 12 Glossario dell’impresa Dopo una fase Urban I nel periodo 1994-1999, Urban II è intesa più specificamente a promuovere l'elaborazione e l'attuazione di modelli di sviluppo innovativi a favore del recupero socioeconomico delle zone urbane in crisi. Tale iniziativa prevede inoltre un potenziamento dello scambio di informazioni e di esperienze in materia di sviluppo urbano sostenibile nell'Unione europea. http://europa.eu.int/comm/regional_policy/urban2/index_it.htm http://europa.formez.it/urban.html Venture Capital Attività di investimento in capitale di rischio realizzata da operatori professionali e finalizzata all'avvio di nuove imprese o al sostegno di progetti di sviluppo di imprese già esistenti. 13