Risorse finanziarie ACCORDO DI PARTENARIATO Fabbisogni, Risultati, Obiettivi + PROGRAMMI OPERATIVI FESR, FSE, FEAMP, FEASR Governo Italiano, attraverso Dipartimento per lo Sviluppo Economico (DPS), sta completando negoziato sulla politica di coesione 2014-2020 Approvazione dell’Accordo e dei Programmi Operativi da parte della Commissione marzo 2014 dicembre 2013 verrà definita, a livello di documento programmatico è prevista ad Entro e contabile, la dotazione finanziaria complessiva 1 Metodi 1 3 TEMPI 6 4 VALUTAZIONE PARTENARIATO 7 5 PRESIDIO NAZIONALE RISULTATI ATTESI 2 AZIONI TRASPARENZA 2 Metodi Strumenti per lo sviluppo locale PROGRAMMI URBANI COMPLESSI Programmi di riqualificazione urbana Programmi di rigenerazione urbana • L. 179/92: Programmi Integrati di Intervento (PII) • • L. 493/93: Programmi di Recupero Urbano (PRU) • DM.LL.PP. 8.10.1998: PRUSST • L. 179/92 e DM. 21.12.1994: Programmi di Riqualificazione Urbana (PRIU) • URBAN – Iniziativa Comunitaria dal 1994 “di prima generazione” DM.LL.PP. 22.10.1997: Contratti di Quartiere “di seconda generazione” PROGRAMMI PER LO SVILUPPO TERRITORIALE Programmazione negoziata L. 662/1996: • Intesa Istituzionale di Programma • Accordi di Programma Quadro • Contratti d’Area • Patti Territoriali • Contratti di Programma Programmi cofinanziati da UE • LEADER – Iniziativa Comunitaria dal 1991 • CE 1996: Patti territoriali europei • PIT (2000-2006): Progetti Integrati Territoriali • PIU Europa (2007-2013) • ITI, LLCD (2014-2020) 3 Le Aree Interne dell’Italia: Una Strategia di Sviluppo Sabrina Lucatelli DPS-UVAL Coordinatrice Comitato Tecnico Aree Interne* * DPS, ISTAT, BANCA D’ITALIA, MINISTERO DELLA SALUTE, MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, MINISTERO DELL’AGRICOLTURA, INEA, ISMEA, ANCI Comitato Tecnico Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese: il Processo «Una parte maggioritaria del territorio italiano caratterizzata dalla aggregazione dei cittadini in Centri Minori, anche assai piccoli, spesso con limitata accessibilità a servizi essenziali». La «specificità» e separatezza di questo modo di vita è colto definendo questi territori «aree interne», interne rispetto alle aree (per lo più pianeggianti) dei grandi e medi centri urbani e alle loro reti di collegamento» Giugno/Luglio 2012 Forte Volontà Politica di Lavorare su questo tema Dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia sull’importanza di ricollocare «la manutenzione del territorio» al centro della riflessione sul Paese In Europa: La Coesione Territoriale e l’Azione Pilota sui Rapporti CittàCampagna Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese: Le Principali Tappe Settembre 2012 – Nasce il Comitato Tecnico Aree Interne DPS, ISTAT, BANCA D’ITALIA, MINISTERO DELLA SALUTE, MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, MINISTERO DELL’AGRICOLTURA, INEA, ISMEA, ANCI 15 Dicembre 2012 – Seminario «Nuove Strategie per la programmazione 2014-2020 della politica regionale: le Aree Interne»; Risultati: Consolidamento della metodologia di «definizione» delle Aree Interne Impegno politico verso una Strategia Nazionale per le Aree Interne di cinque Ministri Prima Versione del Documento «Metodi e Obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020 » Strategia Nazionale per le Aree Interne del Paese: l’Alleanza col Territorio 14 Marzo 2013 – in collaborazione con ANCI – Forum Aree Interne di Rieti: - Si individuano i «Fattori Latenti»; - Salute, Scuola e Mobilità come «requisiti minimi sine qua non»; - I Comuni e i Sindaci come I soggetti chiave per lo sviluppo delle Aree Interne - Si mette a fuoco il requisito della necessità di spingere sull’Associazionismo dei Comuni … - Si parte da alcuni Progetti Esistenti …. - La Piattaforma e l’idea di «Rieti per sempre» - Riflessione con UPI su Mobilità e Area Vasta Riunioni «mirate» con le Regioni … 9 Aprile Prima Bozza di Accordo di Partenariato Ma di quali Aree Stiamo Parlando? • Le aree interne vengono definite rispetto alla loro distanza da Centri d’offerta di servizi di base (Comuni o Aggregazioni di Comuni); • L’offerta dei servizi considerata comprende: • Presenza di scuole secondarie superiori (tutti i tipi); • Presenza di almeno 1 ospedale sede di DEA (Dipartimento d'Emergenza e Accettazione ); • Presenza di una stazione ferroviaria di tipo almeno «Silver» • Non esiste una corrispondenza necessaria tra la dimensione “fisica” del centro e la capacità di offrire determinati servizi • Viene individuata una rete di Poli/Centri d’offerta di Servizi di dimensione «media» (12 000 abitanti) che offrono un offerta di servizi di «medio» livello: a questo stadio nessun riferimento alla qualità effettiva dei servizi; Italia – Classificazione del territorio Classi Poli di attrazione urbani Poli di attrazione inter-comunali Aree di cintura (t < 20’) Aree intermedie (20’ < t < 40’) Aree interne Aree periferiche (40’ < t < 75’) Aree ultra-periferiche (t > 75’) Autostrade Fonte: elaborazione UVAL-UVER-ISTAT-Ministero della Salute Variazione di popolazione per Regione e classe di comuni Fonte: Elaborazioni Dps su dati Istat – Censimenti 1971 – 2011 Italia – Quota della popolazione anziana sul totale della popolazione 2011 Fonte: ISTAT – Censimento della popolazione 2011 AREE INTERNE Poli urbani, poli intercomunali e cintura CENTRI Aree intermedie, periferiche e ultraperiferiche Obiettivi generali della Strategia Paese per le Aree Interne 1)Tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti affidandogliene la cura -Interventi sporadici ed emergenziali creano un problema di gestione ordinaria del territorio, degli invasi idrici e dei boschi: aumento del rischio (e.g. frane) e dei costi; 2)Promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo aprendo all’esterno -Mantenere e valorizzare il policentrismo e la diversità di dialetti, culture e tradizioni -Sfruttare positivamente la presenza di popolazioni assortite (giovani e vecchi; residenti fissi e temporanei, immigrati di ritorno e globali ) 3)Rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali sotto utilizzate - Valorizzazione adeguata delle Aree Interne conduce a nuove opportunità di produzione e sviluppo - Ridisegno del modello di stato sociale (salute, istruzione) porta a migliori servizi, nuove opportunità di lavoro, maggiore attrattività dei luoghi e minori costi Chi Fa Cosa … Chi Fa Cosa … Grazie dell’attenzione [email protected] [email protected] 15