Strategie macroregionali europee
Individuazione delle priorità e azioni di interesse italiano
VI Riunione
Gruppo di Coordinamento Strategico per la Cooperazione Territoriale
Roma, 9 maggio 2013
LO SCHEMA DI RIFERIMENTO
UE 2020
QSC/FONDI ESI
PARTNERSHIP
AGREEMENT
PIANI D’AZIONE
STRATEGIE
MACROREGIONALI
CONTRIBUTI
NAZIONALI
ALTRI QSC
PIANI E
PROGRAMMI
NAZIONALI E
REGIONALI
PROGETTI
PROGRAMMI D’
ATTUAZIONE
PROGRAMMI
OPERATIVI
BISOGNI DEI TERRITORI
RACCORDO STRATEGIE E FONDI ESI: LE REGOLE
 PARTNERSHIP AGREEMENT (COREPER 19.12.2012)
 Art 14.2.a.ii (The PA includes ….) The main priority areas for cooperation under the
ESI Funds, taking into account, where appropriate, of macro-regional strategies
and sea-basin strategies
 OPERATIONAL PROGRAMME (COREPER 19.12.2012)
 Art.87.3.e (The PO includes…) Where Member States and regions participate in
macro-regional strategies and sea-basin strategies, subject to the needs of the
programme area as identified by the Member State, the contribution of the planned
interventions to such strategies
 OPERATIONAL PROGRAMME ETC (COREPER 24.04.2013)
 Art.7.3.d (The PO includes…) Where Member States and regions participate in
macro-regional strategies and sea-basin strategies, the contribution of the planned
interventions towards such strategies, subject to the needs of the programme area
as identified by the relevant Member States and taking into account, where
applicable, the strategically important projects identified in the respective
strategies,
RACCORDO PARTNERSHIP AGREEMENT PIANO D’AZIONE
Il PA deve indicare il raccordo strategico-programmatico tra la strategia nazionale
(descritta nel PA) e le azioni che il Paese intende promuovere e sviluppate
cooperando con altre Stati, facendo emergere in che modo la cooperazione
aggiunge efficacia agli investimenti previsti dalla strategia nazionale
Le azioni di cooperazione riguardano
•
Gli interventi che ciascun programma operativo può realizzare al di fuori del
proprio territorio eleggibile, secondo i limiti finanziari, programmatici, di
gestione definiti dall’art 60 del Regolamento generale
•
I programmi di Cooperazione territoriale europea
RACCORDO PROGRAMMI OPERATIVI PIANO D’AZIONE
Il PO deve essere coerente con il Partneship Agreement, ma deve
scendere più in dettaglio indicando come gli interventi programmati
contribuiscono alle strategie, ma solo laddove queste derivino dai
bisogni di sviluppo territoriale ai quali il PO risponde
Approccio bottom-up: i PO non contribuiscono alle strategie se
questo non è utile a meglio soddisfare i bisogni dell’area territoriale
considerata
IL PARTNERSHIP AGREEMENT ITALIANO
•
LA CONFERENZA STATO REGIONI (luglio 2012)
•
•
IL GOVERNO (dicembre 2012)
•
•
Ha definito tempi, metodi, procedure, approccio partenariale
Ha individuato, con il documento “METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE
DEI FONDI COMUNITARI 2014-2020” le innovazioni di metodo rispetto al 20072013, le grandi opzioni strategiche che incarnano l’approccio territoriale della
programmazione 2014-2020, le ipotesi di metodo e operative per individuare i
contenuti concreti sui quali indirizzare la spesa dei Fondi, in coerenza con le
indicazioni strategiche dell’UE, le linee di riforma nazionale (PNR), le lezioni
apprese dai precedenti periodi di programmazione (incluso il Piano d’Azione
Coesione)
IL CONFRONTO PARTENARIALE HA INDIVIDUATO ALCUNI ELEMENTI DEL
PA TRASMESSI ALLA CE IL 9.04.2013 COME PRIMO DRAFT DEL PA
•
Il documento “Accordo di partenariato. Versioni in corso d’opera di alcune
sezioni” rappresenta l’intera gamma dei risultati concreti attesi e delle azioni,
per ciascun obiettivo tematico, mediante il quale l’intero partenariato rilevante
ritiene che l’utilizzo dei Fondi possa contribuire in maniera efficace a soddisfare
i bisogni dei territori
IL PARTNERSHIP AGREEMENT ITALIANO
•
Il documento “Accordo di partenariato. Versioni in corso d’opera di alcune
sezioni” non contiene riferimenti diretti alle strategie macroregionali o alle
azioni di cooperazione, ma fornisce gli elementi concreti di base ai quali
riferirsi per avviare azioni di cooperazione coerenti con i bisogni dei territori
e delineare il contributo che i PO possono dare alle strategie
macroregionali
•
Dal documento possono essere individuate quelle azioni che e rispondendo
ai bisogni territoriali identificati dal basso e condivisi da tutto il partenariato
rilevante potrebbero essere attuate con maggiore efficacia nell’ambito della
politica di coesione se inquadrate in un quadro strategico macroregionale e
attuati in coordinamento con i Paesi che condividono tale quadro strategico
di riferimento
•
Il DPS ha individuato una prima ipotesi di selezione di tali azioni che viene
posta come base per il confronto partenariale
I PROSSIMI PASSI
• Entro il prossimo 31 maggio le Amministrazioni centrali e regionali titolari di PO
o che vi partecipano e i partner rilevanti
• Verificano il documento DPS, indicando nel caso quali azioni vanno eliminate
perché non si ritengono appropriate
• Specificano il documento DPS, caratterizzando il contenuto dell’azione rispetto
a quanto prevedono indicativamente di realizzare nei PO di loro competenza o
interesse (dalla tipologia di azione alla descrizione dell’azione concreta)
• Il documento riveduto tenendo conto dei contributi delle Amministrazioni
centrali e regionali e del partenariato istituzionale ed economico-sociale
rilevante rappresenta la posizione italiana nei confronti della Commissione
europea come contenuto del Partnership Agreement e dei PO in relazione al
tema del raccordo tra strategie macroregionali e documenti programmatici
RACCORDO CON CONTRIBUTO ALTRE POLITICHE
Per assicurare che il contributo italiano alle strategie macroregionali sia coerente con gli
obiettivi dell’UE, da un lato e con gli indirizzi di politica nazionale, dall’altro, si deve agire
su tre aspetti:
• Di contenuti tematici
• Il riferimento agli 11 obiettivi tematici fissati a livello europeo per i Fondi ESI, che la
Commissione europea ha derivato dalla strategia EU 2020, assicura che i contenuti
siano in linea con gli obiettivi UE
• Di metodo
• Il riferimento a risultati attesi misurabili e ad azioni concrete garantisce che i
contenuti identificati come contributo italiano alla strategia siano chiari, ben definiti,
fattibili, monitorabili
• Di approccio partenariale
• Il coinvolgimento dei focal point assicura che i contenuti proposti siano coerenti con
indirizzi di politica nazionale coerenti e solidi e che siano identificate le fonti
finanziarie concretamente attivabili e le risorse disponibili
• Il confronto con il partenariato rilevante, nel Gruppo strategico cooperazione,
assicura che le scelte siano ampiamente condivise e che i partner rilevanti siano
coinvolti
I PROSSIMI PASSI (ALTRE POLITICHE)
Entro il 31 maggio le Amministrazioni centrali e regionali individuano, con lo
stesso formato e le stesse modalità adottate dal documento DPS e per ciascuno
degli 11 obiettivi tematici del documento DPS i risultati attesi, le azioni concrete,
la fonte di finanziamento attivabile (diversa dai Fondi ESI) con riferimento alle
politiche comunitarie e nazionali diverse dalla politica di coesione, di sviluppo
rurale, della pesca finanziate dai Fondi ESI.
Il documento DPS, integrato con i contributi forniti dalle Amministrazioni centrali
e regionali e dal partenariato rilevante istituzionale ed economico-sociale relativi
alle altre politiche comunitarie e nazionali, diventa la posizione nazionale italiana
come contributo dell’Italia alla definizione del Piano d’azione per la specifica
strategia macroregionale.
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