Interazione tra il PI e gli altri strumenti di programmazione
- Città Benevento -
S.T.U.
Società di trasformazione urbana
“Rione Ferrovia”
P.R.U.S.S.T.
sull’intero territorio incide il
Programma di Riqualificazione Urbana e
Sviluppo Sostenibile del Territorio
“Calidone”
P.R.U.
C.Q.
Contratto di quartiere
“Santa Maria degli Angeli”
Programma di recupero urbano
“Rione Libertà”
L’approccio dal basso nel disegno dei progetti
integrati:
Si inserisce in modo efficace nel processo di
decentramento delle politiche territoriali
Valorizza la crescente capacità dei comuni di
programmare e progettare iniziative complesse
Ma un maggiore indirizzo e coordinamento regionale
potrebbe:
Indurre maggiori innovazioni nei progetti (in particolare, su
nuovi servizi e funzioni avanzate delle città)
Prevenire e facilitare la risoluzione di problemi attuativi e di
gestione dei progetti
Creare incentivi per un maggior coinvolgimento del settore
privato
Che tipo di interventi si finanzieranno nei progetti integrati
approvati?
Otto tipologie di interventi:
(a) verde e spazio pubblico, restauro monumentale;
(b) parcheggi, strade e trasporti;
(c) strutture per servizi sociali e culturali;
(d) strutture per servizi sportivi e ricreativi;
(e) strutture per servizi direzionali e commerciali formazione;
(f) altre infrastrutture;
(g) interventi in regime d’aiuto;
(h) formazione;
Dati: 390 interventi programmati in 14 progetti approvati dalle AdG regionali:
cinque PIT in Campania, due PISU in Basilicata, quattro progetti urbani in Puglia e i
tre PIT “urbani” con finanziamento multi-asse in Sicilia e Sardegna.
Distribuzione delle risorse finanziarie per tipologia di intervento nei
progetti urbani integrati (% di risorse publiche POR)
40%
Campania (solo
nuovi
intervenuti)
30%
Basilicata (solo
nuovi
intervenuti)
20%
Puglia (30%
degli interventi)
PIT-PalermoSassari-Cagliari
(tutti gli interventi
e tutti gli assi)
10%
0%
Strut. direzionali Strut. sportive Strut. Socio- Parcheggi
Culturali
strade
commerciali
ricreative
trasporti
Verde
Regimi di
Altre
spazio pub. infrastrutture aiuto
restauro
Formazione
Dall’osservazione delle scelte d’investimento
realizzate dai comuni emergono alcune tendenze:
Prevalgono settori d’investimento su cui i comuni
hanno maggiore tradizione e esperienza (viabilità e
spazio pubblico) e, in questo senso, più “tradizionali”
Molto limitati per numero e risorse finanziarie gli
interventi finalizzati direttamente allo sviluppo di
funzioni e servizi direzionali e, più in generale, alla
specializzazione competitiva della città
L’attivazione di soggetti e capitali privati nei progetti dell’asse
appare istituzionalmente incerta e limitata in termini di risorse
finanziarie. Alcuni motivi:
I sistemi di incentivi e AT regionali per favorire la partecipazione
privata sono limitati (un’ eccezione: 40% riserva premiale per finanza
di progetto su misura 5.1 in Campania)
Il coinvolgimento di operatori privati in fase di identificazione e
disegno dei progetti è molto ridotto (un’ eccezione: PIT di Cagliari)
Poca conoscenza, diffusione e utilizzo di strumenti di PPP in iniziative
riqualificazione urbana
Le politiche abitative –che non rientrano nelle categorie di spesa
ammissibili nei FS– non sono tenute da conto nei progetti sebbene
siano fondamentali nelle strategie di riqualificazione urbana
La partecipazione dei privati contribuirebbe peraltro ad aumentare la
sostenibilità economico-finanziaria di l.p. degli interventi (elemento
poco considerato nei progetti osservati)
In sintesi, i progetti dell’asse città nei Comuni capoluogo...
Recepiscono in modo consistente i principi di concentrazione e
integrazione del QCS
Dimostrano una crescente capacità dei Comuni nel “leggere” il
proprio territorio e predisporre iniziative complesse e intersettoriali
Tuttavia...
d
Gli investimenti sono prevalentemente in settori tradizionali di
infrastruttura urbana (trasporti, viabilità e spazio pubblico)
Con poche eccezioni, la partecipazione del settore privato nei
progetti è marginale
L’obiettivo globale del QCS per l’asse di che mira al
“potenziamento del settore economico-produttivo, ritenuto
trainante rispetto a tutti gli altri fattori che incidono sulla
qualità urbana” appare atteso molto parzialmente
Dai risultati dell’analisi, sembra opportuno:
Rilanciare le iniziative finalizzate allo sviluppo di funzioni
direzionali e servizi specializzati per la competitività delle città
Favorire lo scambio di esperienze e strumenti per progetti e
politiche di sviluppo urbano tra comuni nelle Regioni Obiettivo 1
e in altre Regioni
Promuovere nuove forme di collaborazione con il settore privato
in progetti e iniziative di riqualificazione urbana
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parte 2