2013-2018
ROMA CAPITALE
Proposte per il governo della città
PREMESSA
Sul grande territorio di Roma si sono espressi al massimo e poi successivamente
esauriti alcuni capisaldi di un modello specifico di sviluppo del passato:
espansione quantitativa della città trainata dalla sua centralità burocratica
crescita innescata dagli interventi pubblici di stampo keynesiano degli anni ’80 e ’90
forte domanda locale indotta sia dall’essere Capitale, sia dall’espansione territoriale,
sia dall’essere città amministrativa e politica di elezione
Unindustria ritiene che Roma Capitale non debba rappresentare il simbolo della crisi
economica e sociale dell’Italia ma può e deve essere il segno di un nuovo corso dello
sviluppo basato su qualità economica e sociale e su capacità innovativa come
leva strategica dominante
Una Capitale che cresce prima riqualificando quello che ha, poi costruendo con
intelligenza il nuovo, selezionando dove e perché, e corredando ogni opera con servizi e
infrastrutture contestuali
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PREMESSA
Unindustria chiede alla nuova Amministrazione di Roma Capitale non una
previsione di sviluppo e di recupero della città ma una visione di lungo termine
che indichi non solo che cosa fare ma come fare
E’ un invito a pianificare, a credere in un nuovo sviluppo e anzitutto a reagire di
fronte alla difficile situazione economica. A proporre e suggerire una sfida di chi
deve agire anche con il supporto delle indicazioni che Unindustria vuole dare a chi
governerà Roma Capitale
Partendo dalla prima priorità: che Roma sappia quale direzione prendere per il
suo futuro istituzionale, amministrativo ed economico-sociale, sciogliendo i
troppi nodi che negli ultimi anni hanno fermato la sua crescita, con l’obiettivo di far
diventare la Capitale, grazie alle sue straordinarie peculiarità e grazie al suo
sistema produttivo e di servizi, un importante laboratorio di responsabilità e di
governance per il nostro Paese
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QUADRO ISTITUZIONALE
Roma Capitale
Il quadro istituzionale di Roma negli ultimi quattro anni è profondamente mutato:
l’art. 24 della Legge delega n. 42 del 2009 prevede Roma Capitale quale nuovo ente
territoriale a carattere speciale i cui confini coincidono con quelli del Comune di Roma
il d.lgs. 156/2010 disciplina l’assetto istituzionale di Roma Capitale
il d.lgs. 61/2012 disciplina il conferimento delle funzioni amministrative
disposizioni integrative e correttive del d.lgs. 61 (8/4/2013): finanziamento diretto del TPL,
negoziazione del Patto di stabilità tra Roma Capitale e Governo, riconoscimento al
Sindaco di Roma Capitale di adottare ordinanze per interventi di emergenza connessi a
mobilità e inquinamento
L’ente territoriale Roma Capitale deve essere considerato il punto di partenza per
raggiungere l’ambizioso traguardo della costituzione della
Città metropolitana di Roma Capitale
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QUADRO ISTITUZIONALE
Città metropolitana di Roma Capitale
L’art. 1, comma 15, della legge di Stabilità 2013 rinvia al 2014 la possibilità di istituire la Città
Metropolitana di Roma Capitale. L’effettiva istituzione della città metropolitana, dotata di
un’idonea organizzazione di governo e di poteri incisivi nell’ambito della pianificazione
urbanistica e dello sviluppo economico è una fondamentale priorità per la riuscita del nuovo
governo di Roma. È quindi necessario:
formulare un modello condiviso per un’articolazione efficiente delle competenze e della
conseguente erogazione dei servizi
muoversi verso una dimensione metropolitana la più estesa possibile
Per governare occorre comprendere i fenomeni che guidano le relazioni
territoriali e indicare il Comune di Roma come l'istituzione più adatta è un
limite: nessuna trasformazione urbana può essere analizzata e risolta
all'interno dei confini comunali della città
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IL VINCOLO DELLE RISORSE
ECONOMICO-FINANZIARIE
Il debito del Comune di Roma al 31/12/2011 ammonta a 12,1 miliardi di euro; di questo il debito
finanziario (6,4 miliardi) costa ogni anno 500 milioni di euro in totale e 200 milioni sono a carico dei
cittadini (diritti di imbarco aeroportuale e addizionali Irpef)
La prossima amministrazione dovrà affrontare una difficile situazione finanziaria derivante dai forti
tagli dei trasferimenti pari, come effetto cumulato nel 2013, a -1,2 miliardi di trasferimenti dello
Stato, cui si sommano: -222 milioni di trasferimenti della Regione al TPL, -494 milioni del
peggioramento dei pagamenti da Patto di stabilità e -600 milioni nel periodo 2011-2013 per sacrificio
di entrate fiscali per contributo alla gestione commissariale, per un totale di 1,316 miliardi di euro
Riguardo le due principali società in-house (ATAC e AMA) il Comune, oltre a rilevanti immissioni di
liquidità attraverso la propria tesoreria, si è fatto carico di ingenti patrimonializzazioni pari, nel periodo
2008-2011, a 927,6 milioni per ATAC e 524,3 milioni per AMA (versamenti in conto capitale,
conferimenti in natura e rivalutazioni di immobili)
A ciò si aggiunge la difficoltà di pervenire ad una rapida e puntuale riscossione delle entrate
che si sono trasformate in residui attivi di dubbia esigibilità. In particolare, tassa dei rifiuti, imposta
comunale sugli immobili, contravvenzioni. Ciò grava su un volume di spesa, in particolare di quella
corrente, non più sostenibile
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LE STRATEGIE PER LIBERARE
RISORSE (1/2)
È imprescindibile il reperimento delle risorse necessarie per lo sviluppo economico e sociale
e a vantaggio del miglioramento quali-quantitativo dei servizi ai cittadini, realizzato con:
un programma credibile di dismissioni, valorizzando attività immobiliari ed economiche su
un mercato aperto, “non captive”
il recupero dell’evasione fiscale e tariffaria (ad esempio, tassa sui rifiuti, IMU)
l’IMU è un’imposta patrimoniale: un’ipotesi di riduzione, a fini di equità, non dovrebbe contenere
elementi tipici delle imposte sul reddito e riferimenti alla capacità contributiva e, a fini di efficacia,
non dovrebbe funzionare per soglie di esenzione totale, ma dovrebbe avere unicamente correttivi
riguardanti il valore patrimoniale e funzionare tramite detrazione sull’importo da versare
la riorganizzazione e l’efficientamento della macchina amministrativa e la realizzazione di
un modello di funzionamento interno che garantisca imparzialità e professionalità per una
vera politica anticorruzione e di “buona amministrazione”
l’applicazione di una politica del risparmio sistematica e diffusa nell’organizzazione di
tutto l’apparato amministrativo
l’attuazione della riorganizzazione delle società partecipate del Gruppo Roma Capitale
il coinvolgimento di investitori privati attraverso forme di incentivo alla partnership
pubblico-privata e liberalizzazioni anche nei settori dei servizi
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LE STRATEGIE PER LIBERARE
RISORSE (2/2)
Accesso al credito e pagamento dei debiti di Roma Capitale alle imprese rappresentano
certamente anch’essi requisiti indispensabili per liberare risorse:
è necessario intervenire sulla messa a sistema degli attori locali e delle risorse, in
un’ottica di finanza integrata di territorio, affinché gli stanziamenti non vadano dispersi ma
possano essere canalizzati adeguatamente. Ciò con particolare riferimento al Fondo di
garanzia per l’accesso al credito (dotazione 8 mln euro) istituito nel 2009 dal Comune di
Roma e destinato a garantire PMI con sede a Roma
è urgente agire in tempi brevi per la liquidazione dei crediti che le imprese vantano nei
confronti dell’ente e delle sue partecipate, in attuazione di quanto previsto:
– dal d.l. 35/2013 per i debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31/12/2012
(certificazione)
– dal d.lgs. 192, in vigore in Italia dal 1° gennaio 2013, che ha recepito la Direttiva UE
Late Payments sui termini di pagamento nelle transazioni commerciali della PA (60 gg
il limite massimo)
Ciò anche alla luce del terzo decreto legislativo su Roma Capitale e dei maggiori margini
di manovra in materia finanziaria che ad essa riconosce
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VISION
Per delineare i principali ambiti di intervento del nuovo governo di Roma Capitale è
essenziale agire in due principali direzioni:
“conservare” le immense ricchezze della nostra città, confermando a Roma la sua
identità di grande capitale internazionale, attore e nodo del sistema economico
globalizzato
“valorizzare” la città, renderla sicura, pulita, percorribile, fruibile, per migliorare il
rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, fra cittadini e comunità, fra imprenditori
e lavoratori
Ciò per rendere la città sempre più vivibile per i suoi residenti e più attraente agli occhi
degli investitori internazionali, che da sempre guardano a Roma con favore,
promuovendo l’insediamento nel territorio di aziende a capitale estero che operano nei
settori ad alto valore aggiunto e basso impatto ambientale
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METODO
Il ruolo di Unindustria è di confronto e approfondimento sulle tematiche e supporto alle
logiche di attività, al fianco delle Istituzioni
realizzando un modello di concertazione basato su un ampio coinvolgimento e una
forte interazione tra i diversi attori sociali
attuando una programmazione condivisa che non consista in un processo formale
ma che preveda il coinvolgimento dell’associazione nei processi decisionali
Unindustria intende far sentire la propria voce e partecipare attivamente agli
indirizzi di policy portando proposte e contributi, nella consapevolezza che
nessun attore, da solo, può conseguire risultati di lungo periodo
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AMBITI DI INTERVENTO: LE PRIORITÀ
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Infrastrutture
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Smart city
2
Trasporti e mobilità
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Agenda digitale e
Semplificazione
3
Logistica urbana
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Servizi pubblici e
Liberalizzazioni
4
Ambiente e
riqualificazione urbana
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SBA e Contratti pubblici
5
Infrastrutture digitali
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Cultura, turismo,
entertainment e moda
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AMBITI DI INTERVENTO
1. Infrastrutture
Ridurre il gap con le altre Capitali europee con particolare riferimento alle linee metropolitane
e del trasporto collettivo:
avviando una fase di coordinamento con le altre Istituzioni e le aziende che gestiscono le
reti infrastrutturali per la pianificazione dell’assetto infrastrutturale essenziale per
l’economia della città e della regione
definendo le linee di sviluppo sostenibile del territorio del Quadrante Ovest dell’Area
romana in funzione anche del raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino attraverso la
realizzazione di un “piano integrato di area vasta” concertato con le istituzioni e le
imprese che gestiscono le reti
completando le opere avviate non concluse o messe a bando (es. raddoppio della via
Tiburtina, ponte della Scafa, anello ferroviario) e predisponendo una programmazione
credibile per la manutenzione delle infrastrutture in grado di attivare strumenti di finanza
di progetto
promuovendo un ulteriore alleggerimento dei vincoli del Patto di stabilità sugli
investimenti
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AMBITI DI INTERVENTO
2. Trasporti e mobilità
Ridurre la congestione del traffico urbano migliorando le condizioni di circolazione e
sicurezza, contenendo la domanda di mobilità individuale a favore di quella collettiva,
attraverso:
migliore governance dei trasporti, coordinamento e/o unificazione tra le agenzie di
trasporto della regione e di Roma Capitale
potenziamento e riqualificazione dell’offerta integrata di trasporto
sviluppo della tecnologia per il TPL, considerata elemento fondamentale per ottenere
risparmi economici e di tempo negli spostamenti
riorganizzazione e gestione innovativa delle fermate ai nodi di scambio
modifiche e limitazioni al sistema della sosta su strada ed incentivi all’utilizzo dei
parcheggi esistenti e alla realizzazione di nuovi
politiche di pricing integrate per orientare la domanda di trasporto
netta separazione, anche contabile, tra politiche assistenziali e tariffarie per la
remunerazione dei servizi da traffico
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AMBITI DI INTERVENTO
3. Logistica urbana
Promuovere un sistema di logistica urbana che contemperi la sostenibilità ambientale
con i modelli di business degli operatori del trasporto, della logistica e del commercio,
favorendo:
–
–
–
–
–
la riduzione dell’inquinamento atmosferico
la diminuzione del parco merci nelle aree centrali
la pedonalizzazione delle aree di pregio della città
la promozione della propulsione elettrica
lo sviluppo di servizi integrati per il commercio
assicurare continuità al modello operativo di concertazione pubblico privata ideata da
Unindustria con la collaborazione degli uffici di Roma Capitale, per l’implementazione
di soluzioni di logistica urbana a basso impatto ambientale corredate da soluzioni
operative praticabili nel breve-medio periodo (progetto Logeco)
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AMBITI DI INTERVENTO
4. Ambiente e riqualificazione urbana (1/2)
Manutenzione dell’esistente, strettamente legata ad un’intensa opera di decoro urbano
e lotta al degrado:
– promuovere interventi di recupero delle aree produttive per renderle maggiormente
compatibili all’attività imprenditoriale in termini di servizi e accessibilità
– identificare interventi manutentori ed idonee tecniche e tecnologie moderne per
attuare azioni di riqualificazione territoriale
– favorire il decoro urbano anche attraverso la possibilità di prevedere interventi diretti
da parte di privati interessati a migliorare il contesto nel quale vivono e operano
sviluppo di un disegno della città armonico, equilibrato e sostenibile:
– favorire un’ordinata organizzazione del territorio evitando l’insorgere di
contrapposizioni tra le esigenze residenziali e le attività produttive
– ridurre il numero di interventi in deroga al Piano regolatore avviando una fase di
valutazione complessiva sulla realizzabilità e l’attualità di quanto previsto dal piano
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AMBITI DI INTERVENTO
4. Ambiente e riqualificazione urbana (2/2)
Pianificazione adeguata della gestione dei rifiuti per uscire definitivamente da logiche emergenziali
attraverso:
– forte coordinamento con Regione e Provincia
– aggiornamento della regolamentazione al mutato quadro normativo nazionale
– efficientamento dei servizi di gestione RSU per evitare alle aziende tariffe eccessive a fronte dei
servizi erogati o possibili doppi oneri per rifiuti la cui gestione è già a carico dell’azienda
– politiche efficaci e risorse adeguate per il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta
differenziata, di riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, di valorizzazione degli scarti
– realizzazione, anche tramite il coinvolgimento dei privati, di un sistema integrato autosufficiente
di trattamento, recupero e messa in discarica
– coinvolgimento (debat public), compensazioni e garanzie per salute pubblica e ambiente
nell’individuazione dei siti
– rivalutazione, sulla base di presupposti scientifici ed economici oggettivi e fatte salve tutte le
considerazioni imprescindibili di tutela della salute pubblica e salvaguardia ambientale,
dell’opportunità di percorsi “waste to energy”, eventualmente anche per specifiche filiere di
recupero o tipologie di rifiuto
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AMBITI DI INTERVENTO
5. Infrastrutture digitali
Le infrastrutture in larga e larghissima banda costituiscono il fattore abilitante per lo
sviluppo di servizi e piattaforme digitali e quindi per la concreta attuazione dell’Agenda
Digitale Italiana. In tale ambito è prioritario:
favorire l’utilizzo delle tecnologie innovative a basso impatto ambientale per la posa in
opera delle infrastrutture in fibra (es. minitrincea, no-dig): riduzione delle tempistiche
autorizzative e minimizzazione degli obblighi di realizzazione di opere accessorie non
strettamente correlate alla posa dell’infrastruttura (es. eccessiva dimensione del manto
stradale di ripristino a valle di scavi)
promuovere/incentivare logiche di condivisione da parte dei gestori delle reti del
sottosuolo, sia nelle nuove realizzazioni sia nella disponibilità di quelle esistenti per
ulteriori utilizzi, col fine di
– ridurre i costi di costruzione di nuove opere e di gestione delle reti esistenti
– ridurre i disagi per viabilità e cittadini e minimizzare l’impatto ambientale
favorire, anche attraverso interventi di tipo regolatorio, l’installazione di impianti per
garantire la risoluzione di criticità di copertura della banda larga mobile in alcune aree e
lo sviluppo della rete ultraveloce sul mobile (LTE)
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AMBITI DI INTERVENTO
6. Smart city
Applicare il modello “Città intelligenti” per l'integrazione funzionale dell'area metropolitana di
Roma, attuando un percorso focalizzato su:
–
–
–
–
–
ottimizzazione della gestione dei servizi di pubblica utilità (rifiuti, servizi ambientali, forniture
energetiche e idriche, ecc.) e del rapporto con la PA
promozione di una mobilità sostenibile
smart building con focus sull’efficienza energetica e fonti rinnovabili (adeguamento del
patrimonio edilizio della PA e promozione di interventi nel residenziale/servizi/direzionale)
protocolli con Roma Capitale per la promozione di iniziative smart (sicurezza del territorio,
open data, infomobilità, valorizzazione patrimonio artistico, smart energy)
utilizzo efficace delle risorse UE a disposizione per iniziative smart city/green economy
individuare un riferimento unico per la programmazione, il coordinamento e la gestione delle
diverse direttrici di attività necessarie, data la trasversalità delle tematiche e il coinvolgimento di
molteplici centri decisionali nell’articolata struttura organizzativa di Roma Capitale
costituire una cabina di regia “Roma Smart City” con la partecipazione dei referenti della PA e
dei rappresentanti delle parti economiche interessate
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AMBITI DI INTERVENTO
7. Agenda digitale e Semplificazione
Realizzare un vasto piano di digitalizzazione e semplificazione della macchina comunale, anche con
abrogazione di leggi e soppressione di uffici e procedure, avvalendosi del know how del sistema
Confindustria e avviando progetti comuni Roma Capitale-Regione-Unindustria/Confindustria Lazio
attuare una strategia organica che ricomprenda almeno 5 aspetti: AIR, infrastrutture tecnologiche; servizi
finali e infrastrutturali, inclusi i necessari standard per l’e-business e i beni digitali; alfabetizzazione, per far
conoscere e sperimentare i vantaggi della digitalizzazione; adozione di norme giuridiche e regolamentari
sulla cittadinanza digitale nonché in materia di transazioni tra privati e con la PA
agire in via prioritaria su:
– effettiva applicazione della normativa nazionale sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi
(SUAP), sul modello SEMPLIFICA di Unindustria, basato su riuso ed economicità
– razionalizzazione di disposizioni, prassi e procedimenti al fine di evitare duplicazioni negli adempimenti
documentali a carico delle imprese e nelle verifiche da parte degli organismi di controllo presso le
aziende
– eGovernment
– consolidamento Infrastrutture Data Center
– Big Data, con focus sul Turismo
– riscossione unificata tributi e tariffe comunali: integrazione procedure e posizione finanziaria unica
comunale
– semplificazione contratti pubblici: centrali uniche, uniformazione requisiti, banca dati Roma
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AMBITI DI INTERVENTO
8. SBA e Contratti pubblici
Dare seguito a livello comunale alle disposizioni dello SBA, comunitario, nazionale, regionale,
e relativo regolamento di attuazione, procedendo alla semplificazione normativa per le micro e
piccole imprese: redazione chiara dei testi normativi, consultazione preventiva degli
stakeholder, obbligo dell’analisi di impatto economico della regolamentazione
istituire la Centrale Unica Acquisti del Gruppo Roma Capitale
ridurre il rischio di discriminazione delle PMI: azioni nei confronti delle stazioni appaltanti
affinché prevedano forme di premialità verso le PMI
ridurre il ricorso al global service/facility management: scorporo delle percentuali più rilevanti
di attività in un appalto composto
standardizzare i requisiti, per evitare che ogni stazione appaltante proponga i propri, anche
per gare identiche ad altre: utile una banca dati/ centrale di prequalifica del Gruppo Roma
Capitale
superare le criticità nella formazione dei prezzi nel contratto di gara:
– maggiore attenzione delle stazioni appaltanti nella verifica di congruità del prezzo
– hostelling di tutte le gare del Gruppo Roma Capitale, anche non centralizzate, su un’unica
piattaforma
dare piena attuazione alla disciplina sui termini di pagamento
istituire l’Osservatorio comunale sugli appalti, con la partecipazione e il potere consultivo delle
associazioni
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AMBITI DI INTERVENTO
9. Servizi pubblici e Liberalizzazioni
Nuova governance e recupero di efficienza delle società partecipate Gruppo Roma Capitale
principi di gestione dei SPL:
– libero mercato, limitando l’attribuzione dei diritti di esclusiva ai soli casi di liberalizzazione non idonea
– proprietà di beni e reti a controllo pubblico
– gestione a gara tra aziende con la massima apertura alla concorrenza di aziende pubbliche e private
– regolazione pubblica rimessa ad Autorità, con interventi surrogatori in caso di inazione dell’ente locale
progressiva liberalizzazione dei SPL e recupero di efficienza, anche con l’assistenza tecnica del sistema
Confindustria tramite:
– verifica, delibera-quadro, relazione per gli affidamenti non conformi, fissazione obblighi di servizio pubblico e
correlate compensazioni economiche
– definizione del territorio di riferimento di bacini ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e di
differenziazione idonee a massimizzare l'efficienza del servizio
– indizione di gare che prevedano lo spacchettamento dei preesistenti grandi monopoli pubblici e divisione in più
affidamenti per ambiti e bacini ottimali
– eventuali cessioni di quote solo con gara a doppio oggetto
pre-liberalizzazione limitata in ottemperanza agli obblighi comunitari: messa a gara di singole tratte e bacini
(trasporti); pre-liberalizzazione municipale con messa a gara del servizio per municipi a diversi gestori in
concorrenza (rifiuti) e con project financing (aree verdi) con attribuzione delle risorse a gestori subentranti
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AMBITI DI INTERVENTO
10. Cultura, turismo, entertainment e moda (1/2)
Passare dalla tutela della cultura alla cultura della tutela: il patrimonio artistico e culturale di Roma è
un bene comune da salvaguardare. I soggetti della tutela devono essere non solo gli enti pubblici
ma anche i soggetti privati e tutta la società civile
passare dal concetto di restauro estetico a quello di manutenzione programmata in tutta la città di
Roma comprese le nuove opere poco conosciute e visitate che sono collocate nelle periferie
incentivare soprattutto in campo archeologico attività di ricerca, catalogazione e restauro da parte di
istituzioni italiane e straniere promuovendo la cultura di Roma nei paesi esteri con possibili maggiori
ritorni di flussi turistici
pianificare e programmare i Grandi Eventi di Roma Capitale (culturali, congressuali, sportivi…
riflessione sul “caso piazza di Siena”) con una maggiore sinergia tra istituzioni e operatori per
incentivare gli arrivi grazie a pacchetti di offerta ben promossi e “certi”
favorire la nascita del Convention & Visitor Bureau di Roma e del Lazio, con una governance
pubblico/privata che preveda la partecipazione attiva di Roma Capitale
consolidare il lavoro del “Tavolo Tecnico delle imprese del Turismo Integrato del Lazio”, nato in seno
a Unioncamere Lazio e promosso da Enti e Associazioni d’impresa locali, volto a prevedere un
maggior raccordo tra i diversi livelli istituzionali in termini di coordinamento e pianificazione delle
attività finalizzate alla promozione turistica
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AMBITI DI INTERVENTO
10. Cultura, turismo, entertainment e moda (2/2)
semplificare e velocizzare in occasione dei Grandi Eventi il meccanismo delle procedure
autorizzative e dei nulla osta per le riprese cinematografiche e fotografiche e per l’utilizzo degli spazi
pubblici per rendere la Capitale una destinazione a forte vocazione congressuale e luogo di elezione
per le produzioni audiovisive, nazionali ed internazionali
istituire un’“officina per le professioni multimediali” (scrittura, post produzione digitale, effetti
speciali..) con l’obiettivo di pervenire, che metta a sistema le imprese con i centri di ricerca, gli atenei
e le scuole professionali per valorizzare le vocazioni formative di altissimo livello presenti a Roma (da
quelle “ingegneristiche a quelle artistiche”)
promuovere la valorizzazione e il recupero di spazi dismessi (es. cambio destinazione d’uso di sale
cinematografiche) per trasformarli in nuove “agorà”, luoghi di incontro/promozione/scambio culturale
realizzare ogni iniziativa nel settore moda stringendo alleanze di sistema con Milano e Firenze
istituire un luogo dedicato interamente alla cultura della moda e del lavoro per avvicinare le giovani
generazioni alla moda e alle opportunità lavorative che essa può offrire
valorizzare la creatività nelle periferie urbane, in particolar modo dove i giovani sono a rischio di
emarginazione con l’attivazione di corsi di formazione e il recupero delle botteghe artigiane
sostenere l’internazionalizzazione del Made in Rome anche attraverso accordi intersettoriali
(Regione, CNA, Federlazio, Confcommercio, Unindustria) e promuoverlo tramite l’organizzazione di
fashion weekend con eventi e manifestazioni anche per incrementare il turismo nei periodi di bassa
stagione
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