DIVARIO NORD-SUD
LE CITTA’
LE CITTA’ NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
LE CITTA’ DEI PAESI SVILUPPATI
LE CITTA’ DEI PAESI SVILUPPATI
1. RITMI DI CRESCITA. Nei paesi di più vecchia industrializzazione la
crescita urbana è iniziata prima che nei PVS, si è evoluta
rapidamente per tutta la fase dello sviluppo industriale e ha
rallentato poi la sua corsa. Europa, Americhe e Oceania sono i
continenti dove il livello di urbanizzazione è maggiore. Nelle città la
popolazione cresce in modo contenuto e con modalità che frenano
l’espansione delle grandi concentrazioni a favore di quelle mediopiccole. Questo fenomeno, definito deurbanizzazione è frutto anche
del calo o della stasi demografica delle città maggiori e della
crescita dei centri minori, causata dagli alti costi delle prime e dalle
politiche pubbliche di decentramento.
2. PAESAGGI URBANI. Durante la rivoluzione industriale sorsero grandi
agglomerati urbani vicino ai distretti carboniferi, la rapida crescita
portò anche a un degrado delle strutture urbane. Mentre il centro si
abbelliva e si ampliava, in periferia venivano costruite case in
prossimità delle fabbriche come case per gli operai. Sorsero così i
«quartieri ghetto», gli «slum» (topaia, bassofondo): abitazioni
sovraffollate e malsane dove regnavano promiscuità e miseria.
Verso la fine del XIX secolo le metropoli europee furono sottoposte
ad un riassetto urbanistico che le trasformò (illuminazione, rete
fognaria, aree verdi, trasporti e servizi sanitari). In seguito alla
scoperta dell’elettricità prima e alla diffusione dell’elettronica poi,
nel Nord del mondo la città industriale ha lasciato il posto a quella
postindustriale, in cui prevalgono le attività terziarie mentre sono
state delocalizzate altrove quelle industriali trasferite o nelle aree
suburbane o delocalizzate anche fuori dai confini nazionali.
LE CITTA’ NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
1. RITMI DI CRESCITA: nei paesi in via di sviluppo l’espansione
urbana è iniziata più tardi rispetto ai paesi sviluppati, ha avuto
una veloce accelerazione e la crescita continua ancora a ritmi
sostenuti. Dal 1950 ad oggi la popolazione urbana si è
mediamente quadruplicata, ma mentre nei paesi sviluppati è
raddoppiata, nei PVS si è sestuplicata. Oggi delle venti città e
agglomerati urbani più popolosi del mondo ben diciassette sono
localizzati nei PVS e solo tre nei paesi sviluppati (New York, Los
Angeles e Tokyo). Nel Sud del mondo la crescita urbana determina
la formazione di enormi concentrazioni urbane, di difficile
gestione sociale.
1. PAESAGGI URBANI. La crescita urbana nel Sud è stata causata
dall’esodo dalle campagne e dall’incremento naturale della
popolazione. Migliaia di persone si trasferivano nelle città nella
vana speranza di trovarvi migliori condizioni di vita e un lavoro.
Tutto ciò, insieme a una scarsa qualità delle politiche di gestione
del territorio da parte della pubblica amministrazione, provocò
una crescita disordinata e caotica delle città. Intorno al nucleo
centrale con le poche attività produttive, gli uffici di
rappresentanza e le abitazioni di lusso, si estendono enormi
periferie, fatte di baracche e abitazioni senza acqua, elettricità e
servizi igienici. Qui i nuovi arrivati occupano i terreni liberi e con
materiali di fortuna si costruiscono alloggi precari che si
addossano l’uno all’altro, ingigantendo gli insediamenti che, a
seconda delle realtà geografiche, prendono il nome di slum,
bidonville, favelas.
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URBANIZZAZIONE: LA CITTA*