Contadini, imprenditori agricoli e nuovi contadini: Parco agricolo Sud Milano, fiume Olona e montagne comasche Sara Roncaglia Milano, 19 maggio 2014 Tre Progetti di ricerca Imprenditori agricoli in Lombardia. Saperi e pratiche delle relazioni del cibo nel Parco agricolo Sud Milano Sulle sponde del fiume invisibile. Memorie e competenze intorno a mulini, agricoltura e industria della valle Olona Agricoltrici per scelta. Etnografie di lavoro delle produttrici agricole di montagna nella provincia di Como Chi sono gli agricoltori intervistati • Agricoltori differenti: per dimensioni dell’azienda: una prevalenza di piccole-medie proprietà familiari e due grandi aziende agricole con tecnici agronomi (per esempio il più grande allevamento di bovini da carne della Lombardia, che macella 14.000 capi/anno, ha 18 dipendenti e 14 stalle). per filiera produttiva: allevamento di vacche da latte, allevamento di bovini da carne, avicoltura, apicoltura, ortofrutta e trasformazione alimentare, risicoltura, pioppicoltura, floricoltura. Chi sono gli agricoltori intervistati • Generazioni differenti: • la seconda generazione: va da 40 ai 60 anni, sono soprattutto uomini che ereditano cascina e terra negli anni 70/80, figli di contadini diventati conduttori diretti grazie alla riforma agraria del 1951. Hanno una formazione superiore (istituto tecnico di Novara) e, in alcuni casi, anche la laurea. Sono coniugati con donne occupate nel terziario ma che presto vengono coinvolte nell’azienda agricola, e sono genitori di figli che pensano, prima o dopo, di subentrare in cascina. • la terza generazione: va dai 20 ai 40 anni, sono sia uomini che donne, che arrivano all’attività agricola sia per provenienza familiare che per scelta individuale. Hanno spesso una formazione superiore e universitaria (laurea in agraria e/o dottorato). Modo contadino Modo imprenditoriale Costruito sopra e integrato con la natura; coproduzione e co-evoluzione sono centrali Distanziamento dai mercati degli input, differenziazione degli output (basso grado di mercificazione) Disconnesso con la natura; modo artificiale di fare agricoltura Centralità dell’artigianalità e delle tecnologie orientate alle competenze Intensificazione continua basata sulla quantità e qualità del lavoro Centralità dell’imprenditorialità e delle tecnologie meccaniche Allargamento della scala come traiettoria dominante; l’intensificazione è una funzione della tecnologia Specializzazione Rottura tra passato, presente e futuro Multifunzionalità Continuità tra passato, presente e futuro Aumento della ricchezza sociale Alta dipendenza dal mercato; alto grado di mercificazione Contenimento e appropriazione della ricchezza sociale Fonte: J. Van Der Ploeg, I nuovi contadini. Le campagne e le risposte alla globalizzazione (Donzelli 2008), pag 158.