Istituto Nazionale di Economia Agraria
Regione Marche
Quale agricoltura per la gestione
sostenibile del territorio
Gruppo di lavoro
Andrea Arzeni
Laura Bertaccini
Marco Menghini
Serena Polverigiani
Giuliana Porrà
Angelo Recchi
Rita Rognoli
Leonardo Rossini
Mauro Tiberi
Andrea Arzeni – Rita Rognoli
L’ambito di studio
► La Regione Marche ha avviato un progetto
sperimentale per valutare una diversa
modalità di intervento sul territorio con le
misure agro-ambientali
► Lo sviluppo di questo progetto deriva dalla
necessità di un maggiore raccordo tra le
funzioni ambientali e di gestione del
territorio che vengono normalmente svolte
dagli agricoltori
► La diversa modalità si basa sulla
considerazione che alcune azioni di
intervento potrebbero essere più efficaci se
condivise a livello locale e se attuate in un
territorio circoscritto
Il progetto di sperimentazione
► Gli obiettivi
● Utilizzare l’approccio dal basso (Bottom up) nell’affrontare
alcune criticità ambientali, coinvolgendo i soggetti che a livello
locale possono intervenire nella soluzione del problema o
quantomeno nel suo contenimento e controllo.
► Il percorso
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●
●
Coinvolgimento di tutti i comuni marchigiani
Selezione di un numero limitato di aree
Incontri con gli amministratori locali
Interviste agli agricoltori
Incontri con le organizzazioni professionali
► Il prodotto finale
● Stipula di un accordo tra gli agricoltori di un microbacino e la
pubblica amministrazione (ENTE LOCALE), per raggiungere
insieme obbiettivi di tutela del territorio.
Efficacia degli aiuti in agricoltura
► Investimenti strutturali: fatti per favorire la crescita
delle imprese agricole la cui efficacia è
relativamente facili da misurare attraverso i risultati
economici e di bilancio dell’azienda
► Investimenti agroambientali: fatti per preservare e
migliorare la qualità ambientale la cui valutazione è
difficile da attuare perché:
● È difficile stabilire in che modo l’attività agricola incide sulle questioni
agro-ambientali
● Finora non si è individuato come possono gli agricoltori realisticamente
migliorare la situazione
● Non è chiaro quali siano le questioni agroambientali considerate o
percepite come critiche
► Questo progetto si propone di dare una risposta a
queste problematiche attraverso “l’approccio dal
basso”
Bottom up - l’approccio dal basso
► Parte dal presupposto che:
● Le persone (agricoltori e non solo) che risiedono e lavorano su
un territorio sono interessate a partecipare in prima persona
alle scelte che riguardano il contesto ambientale in cui vivono
● I problemi del territorio devono essere affrontati a partire dalla
loro comprensione diffusa e dalla volontà di agire localmente
per la loro soluzione
● Questo significa essere coinvolti attivamente e non attendere
che qualcuno risolva i “nostri” problemi
► E’ un metodo per lavorare assieme:
● Per raggiungere obiettivi di interesse comune
● Per coordinare gli sforzi alla ricerca di sinergie
Buttom up - l’approccio dal basso
► L’approccio dal basso è una modalità su cui
l’Unione Europea basa molte delle sue
strategie (es. Leader)
► Rispetto ai modi tradizionalmente adottati
nel prendere delle decisioni, questo
approccio offre il vantaggio di
“personalizzare” le scelte fatte e garantisce
che esse siano le più adatte allo specifico
contesto a cui vengono applicate.
Le Aree Pilota
Mondavio - Orciano
Serra de’ Conti - Montecarotto
Loro Piceno
Offida
Cosa sono i Microbacini
► Il reticolo idrografico prevalente del territorio
regionale è quello dei piccolissimi corsi d’acqua (I°,
II°, III° ordine ) che rappresentano circa l’80% di
tutta la rete.
► Nelle più recenti impostazioni delle politiche di
difesa del suolo e delle acque si ritiene più efficace
intervenire nei bacini appartenenti al reticolo
idrografico minore
► Da questa concezione è stato coniato il termine di
MICROBACINO, formalmente impreciso, ma più
facile ed immediato nella comunicazione del
progetto
► La stessa dimensione areale del Microbacino, anche
di poche centinaia di ettari, consente di perseguire
obiettivi molteplici, attivando anche il monitoraggio
degli interventi e l’efficacia degli stessi.
Gli aspetti agro-ambientali
► Le questioni agro-ambientali prese in
considerazione sono state quelle relative al
fenomeno dell’EROSIONE e del DISSESTO
IDROGEOLOGICO perché:
● I due fenomeni sono direttamente influenzati dall’attività
agricola
● Si comunicano facilmente agli agricoltori
● Gli effetti dei due fenomeni vengono subiti da tutta la
collettività
● Costituiscono una voce di costo significativa negli esigui bilanci
comunali, specialmente dei piccoli comuni
Gli aspetti agro-ambientali
► Dai questionari somministrati agli
agricoltori è emerso che EROSIONE e
DISSESTO sono le criticità ritenute più
urgenti per il territorio
► E sono emerse alcune proposte:
●
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●
Cura delle scoline e pulizia dei fossi
Manutenzione dei corsi d'acqua
Drenaggi
Cura dei fossi e dei laghetti
Nuove piantumazioni e siepi
Cura del fronte stradale
Riposo colturale
Evitare le lavorazioni profonde
Inerbimento temporaneo o permanente degli interfilari e delle
capezzagne
Gli agricoltori conoscono le regole?
► Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523
► Codice civile
• scolo delle acque art. 913
• servitù attive delle acque art. 1094
► Condizionalità
• Disciplina del regime di condizionalità e dei pagamenti
diretti della PAC DM.05/08/04 art.5
Alcune immagini semplificative…
… su come vengono rispettate le
regole
… su come vengono rispettate le regole
… su come vengono rispettate le regole
Cosa ha rivelato l’intervista
Ha mai sentito parlare di REGOLE DELLA
ECOCONDIZIONALITA’ nell’applicazione della PAC ?
Si, mi sono
documentato
12%
Non risponde
8%
No, mai
18%
Si, sono stato
informato
31%
Si, ma non
riguarda il mio
territorio
2%
Si, ma non so
esattamente
cosa vuol dire
29%
Cosa ha rivelato l’intervista
Ritiene che l’obbligo di rispettare queste regole influirà
sul suo modo di lavorare? E se si come?
Ho già
cambiato ed
ho fatto………
Sto
6%
organizzando
il lavoro in
azienda
18%
E’ ancora
presto per
pensarci
2%
Già le rispetto
24%
Non risponde
10%
No
22%
Non so ancora
come
18%
Gli agricoltori vogliono impegnarsi?
Se le chiedessero di partecipare direttamente al
miglioramento della situazione attuale cosa sarebbe
disposto a fare?
Non risponde
15%
Molto, perché
mi riguarda
direttamente e
voglio
contribuire a
risolvere il
problema
42%
Nulla, perché
non sono tra
coloro che
causano
questi
fenomeni
8%
Qualcosa, a
patto che mi
impegni poco
35%
Cosa vogliono in cambio?
Se le chiedessero di sottoscrivere formalmente un
impegno lo farebbe?
Si, a patto che
oltre al rimborso
ci sia qualche
altro vantaggio
39%
Non risponde
10%
No, perché non
voglio vincoli
12%
No, perché
direttamente non
posso fare nulla
6%
Si, a patto che
sia rimborsato
(compenso dei
minori guadagni
e pagamento del
lavoro impiegato)
33%
Verso un accordo locale
► Le parti in gioco sono l’Ente locale (Comune) ed il
Gruppo degli Operatori del Microbacino (agricoltori,
residenti, altre figure)
► L’Ente locale assolve al ruolo di facilitatore regolatore ovvero di progettista e coordinatore
ovvero ancora di cofinanziatore.
► Il Gruppo degli Operatori partecipa agli incontri ed è
parte attiva in tutte le decisioni. Le attività da
svolgere saranno svolte con l’impegno personale,
anche con attuazione indiretta.
► L’accordo tra l’Ente locale e l’operatore si formalizza
in una convenzione, strumento adoperato per
regolamentare consensualmente rapporti complessi
a contenuto vario e di natura multiforme con
soggetti pubblici o privati.
Requisiti dell’accordo
► Il contenuto della convenzione sul quale si verifica
l’incontro dei consensi delle parti contraenti, in
questo caso la Pubblica Amministrazione e
l’agricoltore, è determinato dalle stesse nei limiti
imposti dalla legge.
► I requisiti e le condizioni di efficacia degli accordi
amministrativi sono i seguenti:
● incontro dei consensi su un identico contenuto (c.d.
accordo);
● realizzazione di un pubblico interesse (c.d. causa);
● oggetto (c.d. contenuto dell’accordo amministrativo);
● la forma scritta (prescritta a pena di nullità);
● salvaguardia diritti dei terzi.
Quali vantaggi per gli agricoltori?
La realizzazione di tali azioni virtuose potrebbe avere
dei costi per l’agricoltore.
► I costi vanno valutati a partire da alcune importanti
premesse:
● ci sono norme di gestione del territorio che vanno comunque
rispettate
● molti aiuti comunitari comprendono il pagamento della buona gestione
del territorio e sono quindi già a carico della collettività
● le azioni svolte dovranno essere dimostrabili e la loro efficacia dovrà
essere misurabile
● contribuire a risolvere un problema per il proprio territorio rappresenta
in sè già un vantaggio
► Il progetto si è occupato di come rendere evidente il
lavoro degli agricoltori per contrastare i fenomeni di
degrado ambientale e di trovare forme adeguate di
compensazione anche non monetarie.
Alcune idee da discutere
► Durante gli incontri del gruppo di tecnici
con le amministrazioni sono emerse
diverse proposte di compensazione anche
non monetarie che si possono sintetizzare
in queste categorie:
erogazione di servizi pubblici
agevolazioni tariffarie
supporto formativo e informativo
pagamento diretto degli impegni individuali
facilitazioni per l’accesso ai canali di co-finanziamento
pubblico
► Altro
►
►
►
►
►
Come proseguire l’esperienza
► La sperimentazione ha fin qui evidenziato i
seguenti aspetti:
● Le amministrazioni comunali sono interessate e disposte ad
attivarsi
● L’interesse da parte di molti agricoltori esiste
● I piccoli comuni sono in oggettiva difficoltà operativa per
carenza di risorse umane
► La carenza di risorse umane: nei piccoli
comuni hanno facilità a raggiungere gli
operatori e possono attivarsi anche in breve
tempo; chiedono un coordinamento ed
supporto superiore con la possibilità di
avere risorse umane disponibili per la
costruzione e l’avvio degli accordi
Per concludere……….
Senza una
coordinazione nella
loro gestione le
risorse rischiano di
essere disperse e di
non dare frutti sul
territorio
Un esempio pratico di danno
► Prendiamo in considerazione la cura del
fronte stradale:
● La scarpata è di proprietà del frontista o del comune, secondo
la categoria della strada.
● La strada deve comunque essere sempre percorribile e se la
lavorazione è stata fatta fino al ciglio questo non può essere
garantito.
● Anche con una pioggia modesta il ruscellamento trasporta
materiale sulla strada fino al crollo del ciglio della scarpata.
Un esempio pratico di danno
► L’Amministrazione comunale deve
intervenire d’urgenza per ripristinare la
viabilità spendendo soldi della collettività
► Accertata la responsabilità del danno, il
recupero delle somme è difficile da
effettuare e troppo lontano nel tempo.
► La scarpata danneggiata sarà sempre più
instabile e provocherà ancora problemi.
Aratura fino al ciglio della scarpata
Primi segni di smottamento
Gravi danni arrecati al fronte stradale
Un esempio di intervento
► Una ipotesi realistica di azione “virtuosa”
per la Manutenzione del Fronte Stradale:
In prossimità del fronte stradale gli agricoltori sono chiamati a:
• Rispettare un margine di terreno non lavorato dello
spessore di almeno due metri
• Realizzare e mantenere in un corretto stato di
funzionamento un sistema di fossi collettori che garantisca
l’ottimale sgrondo delle acque e la captazione delle acqua
che vengono da monte
• Praticare l’inerbimento della scarpata e, laddove consigliato,
provvedere anche all’impianto di una fascia di vegetazione
(siepe o gruppi di arbusti)
Sistemazione del fronte stradale 1
Sistemazione del fronte stradale 2
Ed inoltre….
► Il Presidio Del Territorio:
► Nonostante il rispetto di queste indicazioni, in
corrispondenza di eventi piovosi anche non eccezionali,
possono comunque verificarsi crolli e piccoli smottamenti
che danneggiano il fronte stradale ed ostacolano la
circolazione.
► In questi casi il compito dell’agricoltore potrebbe essere
quello ulteriore di :
► Monitorare e garantire una presenza vigile sul territorio
► Intervenire tempestivamente, per far fronte ai danni che si
verificano, attraverso lo sgombero e la pulizia della strada
► Adeguare la precedente sistemazione idraulico – agraria alle
nuove esigenze
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l`approccio dal basso