Terra madre
Genere
Regia
Distribuzione
Età
Durata
Audio
Anno
Drammatico
Alessandro Blasetti
Anonima Pitaluga
da 14 anni
87 minuti –B/N
Italiano
1931
Sinossi
Terminato il lavoro nei campi, alcuni contadini si ritrovano in un’osteria, dove rievocano i bei tempi,
quando c’era ancora il vecchio padrone. Nel frattempo, arriva alla tenuta, ereditata dal padre, il duca
Marco. Il giovane vive in città e non fa che sperperare il patrimonio familiare per i capricci della sua
vanitosa amante, Daisy. Proprio per far fronte alle continue spese, Marco ha intenzione di vendere le
sue terre. I contadini, ignari dei suoi progetti, accolgono il suo arrivo con festeggiamenti di ogni tipo.
Durante la festa, il ragazzo comincia a provare nostalgia per la serena vita di campagna che un tempo
aveva conosciuto e, rattristato, si confida con Emilia, la figlia del fattore. Quando il duca torna in città, il
compratore, che vuole mandare via i contadini dalle loro case, incarica un uomo di fiducia di appiccare
il fuoco alle stalle e ai granai. Una notte, mentre si trova a una festa in casa di Daisy, Marco riceve una
telefonata: la tenuta è in fiamme. Il giovane corre in campagna e, salvato un bambino che si trovava in
una stalla, convince i contadini ad aiutarlo a spegnere l’incendio. Il mattino dopo, il lavoro nei campi
riprende con fervore. Rotte le trattative con il compratore e lasciata l’amante, Marco propone a Emilia,
che già da tempo è innamorata di lui, di sposarlo.
Analisi della struttura
All’inizio degli anni Trenta molti fattori consentono in Italia la rinascita di una cinematografia giunta
a toccare quota zero: una legge che incoraggia la ripresa della produzione senza troppo ostacolare
la marcia trionfale in atto delle Majors americane, l’avvento del sonoro e un vero e proprio ricambio
generazionale. Dai primi anni Trenta alla caduta del regime la parola d’ordine, comune a tutte le voci
– fasciste e antifasciste – del cinema italiano è aprire gli occhi sul Paese, fino a quel momento assente
dal grande schermo. Un gruppo di giovani guidati da Alessandro Blasetti, ispirati dalle teorie e pratiche
del cinema sovietico, incominciano a scrivere, produrre nuovi film. Terra madre, oltre ad essere uno dei
primissimi lungometraggi sonori italiani, è, cronologicamente, il primo film di Alessandro Blasetti che è
stato conservato interamente. Girato nel 1930, godendo dell’appoggio governativo, è prodotto anche in
versione tedesca. Proprio in quegli anni, infatti, il fascismo comincia a far uscire dai confini “la nuova
immagine” dell’Italia, e Terra madre è giudicato adatto allo scopo. Il regista prosegue coerentemente il
discorso lungo la linea “ruralista” inaugurata dal film Sole, passando dal tema della bonifica integrale
a quello del “ritorno alla terra”, anch’esso perfettamente funzionale alla politica economica e demografica del regime. E per perorare la causa di tale “ritorno” costruisce un’opera sulla fondamentale
opposizione tra la vita cittadina corrotta e la vita rurale “sana”. Dal soggetto di Camillo Apolloni sono
Scheda scaricabile su www.scuoladecs.ti.ch/vdq
©CDC 2014
rimasti solo gli stivali dei butteri, che correndo per la campagna, dovevano rappresentare il valore della
terra con un accento contrario alla vita cittadina inutile e corrotta. Protagonista del film è il giovane Duca che, dopo anni di assenza, torna al castello e ai suoi possedimenti. I contadini, ricordando il
vecchio padrone che cercava di valorizzare il loro lavoro, lo accolgono festosamente. Il film sottolinea
come queste persone abbiano bisogno di una guida che possa partecipare delle loro stesse esperienze.
Il giovane sente rinascere in lui il desiderio di vivere a contatto con la natura, ma decide di vendere i
suoi possedimenti negando a se stesso i sentimenti provati. Quando apprende che i cascinali del castello
erano stati dati alle fiamme dalla persona a cui aveva venduto i suoi campi, comprende che il suo dovere è quello di ritornare tra quei contadini che hanno bisogno di lui. Solo vivendo in campagna egli può
essere nuovamente felice.
In quest’opera la critica al capitalismo parassitario, che vive della rendita fondiaria, è mostrata con
molto rilievo: la vita cittadina e borghese porta alla degenerazione, a non considerare i veri valori di
una vita campestre. Il ritorno del duca alla campagna indica come sia possibile un piano di collaborazione tra chi ha un capitale basato sulla “terra” e il lavoro dei contadini che deve essere salvaguardato.
In questo film le persone nel loro insieme prevalgono sugli aspetti individuali di ciascuno di loro e sulla
vicenda sentimentale. Terra madre è un film lirico più che realistico, epico più che politico, impressionistico più che psicologico. In questo film c’è una freschezza che è rimasta intatta ancora oggi, un gusto
del far cinema che ancora incanta lo spettatore. Molti fattori hanno collaborato all’esito felice del film:
l’ottima realizzazione artistica e tecnica, la fotografia e la sonorizzazione, che sono stupende, il complesso degli attori. Leda Gloria, nuovissima allo schermo, e Isa Pola si sono imposte immediatamente
all’attenzione del pubblico; la loro mimica, la loro recitazione non sono teatrali e perciò sono efficaci,
spontanee, umane. Singolarmente felice è la dizione di Leda Gloria, con belle cadenze dialettali intonate all’atmosfera del film, il quale non sopporta la cosiddetta dizione impeccabile degli attori di teatro.
Alla sua uscita questo film piacque molto al pubblico che lo considerò un’opera educativa e al tempo
stesso dilettevole.
Proposte didattiche
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Com’è rappresentata la vita dei contadini?
Quale tipo di vita conduce il Duca in città?
Quale sentimento prova il Duca quando torna in campagna?
Che cosa rappresentano Daisy ed Emilia?
Com’è descritto l’acquirente del castello?
Perché fa bruciare i cascinali?
Quale valore dà al lavoro dei contadini?
Perché l’incendio fa tornare il Duca nuovamente al castello?
Quali sono gli elementi chiave di questo film? Perché?
Sapresti descriverli?
Quale significato ha il titolo del film?
Quale messaggio vuole trasmettere il film?
Sapresti descrivere il periodo storico in cui avviene la vicenda?
Terra madre
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