«Costruire un modello e pratiche d’intervento per azioni di supporto alle reti locali di orientamento» Finalità e linee d’intervento Torino, 2 ottobre 2012 Maria Graziella Pellegrini Il contesto Il futuro non è più percepito come promessa, ma come minaccia. Galimberti – L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani 2007 Studenti- Cortei di protesta – Roma 2010 Finalmente ho capito ed ho l’entusiasmo giusto per fare quello che devo fare da grande. Grazie! Studente di IV superiore alla fine di un percorso di orientamento – Pordenone 2012 Quale orientamento nella società della conoscenza? Costruire contesti dove le persone possano progettare al meglio la loro vita nella società in cui vivono, sostenendo le sfide e affrontando i cambiamenti. • Attenzione all’individuo e al suo ecosistema, insieme dinamico di entità reciprocamente adattive; • Sviluppare nuove dimensioni quali speranza, ottimismo, resilienza, assunzione di rischio, perseveranza; • Accrescere le strategie di sopravvivenza e coping a fronte di cambiamenti non lineari («come fare» e non «cosa fare»); Storie – «Tema di vita» vs Profili statistici astratti Interventi preventivi articolati e integrati per sperimentare il successo = Operare in rete Le finalità del progetto Promuovere e/o rafforzare nei territori l’integrazione tra i sistemi della Scuola, della Formazione professionale e del Lavoro, in particolare per quanto concerne azioni di orientamento alle professioni, attraverso interventi di natura tecnica e strategie di coordinamento della rete dei servizi Le linee d’intervento • Condividere un modello di coordinamento fra i sistemi per il raccordo e l’integrazione delle risorse territoriali e lo sviluppo di servizi integrati di orientamento ; • Promuovere, accompagnare e monitorare la sperimentazione di alcune funzioni di supporto tecnico alle reti locali di orientamento, promuovendo un processo ampio e aperto di apprendimento da parte degli operatori; • Valutare i risultati e l’impatto sui territori per una revisione del modello in termini di efficacia e sostenibilità Modello di coordinamento: in generale Coordinamento come sinomimo di “centro di gravità” o di punto di riferimento riconosciuto che : • Si fa carico della “manutenzione continua” della rete e delle relazioni; • Cura una diffusione uniforme delle informazioni; • Sostiene lo sviluppo dei singoli nodi della rete; Funzione di supporto Funzione operativ • Disciplina il comportamento dei diversi nodi rispetto agli obiettivi condivisi; • Realizza le attività di monitoraggio della rete. Funzione di governo Butera 1990 Il modello GIRC • Definisce a livello teorico un modello di raccordo ed integrazione tra i sistemi; • Evidenzia 4 macrofunzioni: Assistenza tecnica Supporto alla formazione degli operatori Promozione della qualità Ricerca e sviluppo • Ogni macrofunzione viene declinata in obiettivi, attività, risultati attesi, destinatari La metodologia di lavoro Il soggetto produce saperi originali e non stereotipati quando è in situazione di auto apprendimento cioè è chiamato a rispondere a suoi bisogni Partecipativo Il soggetto perviene a saperi inediti quando lavora attorno alla sua rappresentazione della realtà e non con saperi da essa disgiunti Rappresentativo della realtà Rap- Ricerca Azione Partecipata Trasformativo Il soggetto modifica la sua rappresentazione della realtà e vi introduce cambiamenti attivo Il soggetto elabora saperi e non si limita a subirli Investigativo Il soggetto matura nuovi saperi e non riproduce saperi in forma ripetitiva quando è di fronte a questioni da risolvere I partecipanti e durata Provincia di Trento Friuli Venezia Giulia Marche Piemonte Umbria Lazio 24 mesi (nov. 12- nov.14) Grazie per l’attenzione e buon lavoro [email protected]