Le débat historiographique sur l'émigration qualifiée Matteo Sanfilippo (Università della Tuscia) Dedans et dehors. Mobilités internationales et dynamique des territoires en Italie (École française de Rome, 21-23 novembre 2013) Rapporto italiani nel mondo Dans les derniers volumes du Rapporto italiani del mondo, on analyse les départs des étudiants gradués et postgradués comme un forme spécifique de migration. Dans le volume de l’année 2013, Maria Carolina Brandi signale que 60 000 étudiant(e)s italien(ne)s se sont rendus à l’étranger et rappelle que sur les 2 dernières décennies, 11% des étudiant(e)s gradués qui ont été à l’étranger ne sont pas rentré(e)s en Italie Maria Carolina Brandi, «La mobilità internazionale degli studenti universitari e dei giovani laureati», dans Fondazione Migrantes, Rapporto italiani nel mondo 2013, Roma, TAU Editrice, 2013, p. 63-72 AlmaLaurea Cette conclusion est fondée sur d’autres recherches de Brandi, ainsi que sur plusieurs rapports d’AlmaLaurea et de la Conférence des recteurs des universités italiennes (CRUI). Dans ces analyses, on voit que l’Italie n’est pas le seul pays d’émigration étudiante AlmaLaurea working papers: on part pour étudier et non pour travailler Abstract The flow of students has grown very rapidly these last decades, and in some regions, has become twice as important as the flows of those seeking work. The purpose of this study is to explore the elements affecting students’ decision on migration. The two main elements affecting migration are wages, and quality of education. It should be stressed that the countries with the highest-quality education are not necessarily those with high wages. Therefore there is a need to explore whether it is quality of higher education or wage levels that determine the direction of student flows. First, we develop a simple two-stage model relating decisions on educational choices to those on job search. Our model shows that student migration is towards countries with the highest quality of higher education. In the second part of this study, we empirically investigate our theoretical model using a panel data on European OECD countries. We use the Bologna process to outline which of the elements, wages or educational quality, determines the direction of flows. We find strong evidence of concentration of students in countries with high-quality education and not in high-wage countries. Keywords: Migration, Human capital, Students, higher education, Bologna process, Brain drain. http://www2.almalaurea.it/universita/pubblicazioni/wp/pdf/wp25.pdf Le cas italien - biblio Toutefois, il est évident que les jeunes abandonnent l’Italie, surtout s’ils/elles sont qualifié(e)s. Dans les années 2000, une série de livres et d’articles dénoncent ce phénomène; en même temps, les nouveaux émigrants documentent leur départ: cf. le film Un giorno in Europa – Nuove forme di emigrazione (Ettore Melani, Melbal Productions, 2008) Biblio 1 LIVRES CRITIQUES Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani, Cervelli in fuga. Storie di menti italiane fuggite all’estero, Roma, Avverbi, 2001 Claudia Di Giorgio, Cervelli export. Perché l’Italia regala al mondo i suoi talenti scientifici, Roma, Nuova Iniziativa Editoriale, 2003 M. Carolina Brandi, Portati dal vento. Il nuovo mercato del lavoro scientifico: ricercatori più flessibili o più precari?, Roma, Odradek, 2006 Sergio Nava, La fuga dei talenti. Storie dei professionisti che l’Italia si è lasciata sfuggire, Cinisello Balsamo, San Paolo Edizioni, 2009 Claudia Cucchiarato, Vivo altrove. Giovani e senza radici: gli emigranti italiani di oggi, Milano, Bruno Mondadori, 2010 Biblio 2 AUTRES ANALYSES M. Carolina Brandi, Sveva Avveduto ed Enrico Todisco, Le migrazioni qualificate tra mobilità e brain drain, dossier dans Studi Emigrazione, 156 (2004) Cristiano Caltabiano e Giovanna Gianturco (dirs.), Giovani oltre confine. I discendenti e gli epigoni dell’emigrazione italiana nel mondo, Roma, Carocci, 2005 M. Carolina Brandi, «L’emigrazione qualificata e la formazione all’estero», dans Fondazione Migrantes, Rapporto italiani nel mondo 2006, Roma, IDOS, 2006, p. 212-225 Alvise Del Prà, «Giovani italiani a Berlino: nuove forme di mobilità europea», Altreitalie, 33 (2006), p. 103-125, et «Nuove mobilità europee e partecipazione politica. Il caso degli italiani a Berlino», Altreitalie, 36-37 (2008), p. 130-143 Le nuove mobilità, dossier dans Altreitalie, 43 (2011) Critique et autobiographie Claudia Cucchiarato, journaliste (L’Unità, L’Espresso, La Vanguardia) vit à Barcelone depuis 2005 et utilise le net, ainsi que la presse et les livres pour critiquer et étudier les nouvelles formes migratoires: www.vivoaltrove.it Fuga dei talenti (fuite des cerveaux) La critique passe aussi par les blogs: http://fugadeitalenti.wordpress.com/ Histoires de vie La critique pousse les migrants à raconter leurs expériences individuelles, http://racconta.repubblica.it/italianiestero/risultatitotali.php Italiansinfuga D’autres sites ne privilégient pas la critique, ni l’(auto) biographie, mais cherchent à faire circuler l’information: www.italiansinfuga.com La réflexion des chercheurs «Premessa», Altreitalie, 43, 2011 Negli ultimi tempi, grazie anche al contributo di diversi giornalisti e commentatori, l’attenzione dell’opinione pubblica italiana si è focalizzata sul fenomeno delle «migrazioni» dei giovani. Nel tentativo di denunciare i tagli alla ricerca, le cattive condizioni del mercato del lavoro giovanile e la mancanza di meritocrazia diffusa nel Paese, i media si sono occupati della perdita di talenti verso l’estero e hanno svelato l’esistenza di un fenomeno migratorio contemporaneo che tra gli studiosi viene definito con il termine di «nuove mobilità». Quello che fino a qualche anno fa era letto con curiosità come il segno della sprovincializzazione della società italiana – ci si trovava di fronte alla prima generazione in grado di parlare inglese e di muoversi con disinvoltura nel mondo – o, quasi con orgoglio, come il riconoscimento del genio italico all’estero, esemplificato nella sua stessa denominazione «la fuga dei cervelli», ora comincia a suscitare serio allarme. Che non si tratti più di un fenomeno considerato fin qui tutto sommato di élite lo dimostrano le denunce che da anni vengono dai meridionalisti sulle partenze verso l’Europa e verso il Nord Italia della loro «meglio gioventù». I dati del censis del maggio 2011 segnalano che la situazione dell’Italia tutta, paradossalmente, fatica a integrare i giovani nel mercato del lavoro nonostante un calo vistoso del numero – meno di due milioni tra i 15 e i 34 anni dal 2000 a oggi con una disoccupazione giovanile che è quasi del trenta per cento. Secondo il recente Rapporto sulle Economie Regionali della Banca d’Italia sono circa 2,2 milioni i giovani definiti neet (Not in Education, Employment or Training) che non lavorano e non sono impegnati in corsi di studio o di formazione. Il dato è in crescita: nel 2010 la percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni è passata al 23,4 per cento rispetto al 20 per cento circa registrato tra il 2005 ed il 2008. Y a-t-il quelque chose qui manque? Oui, la dimension historique. 1) Déjà en 1968, Selezione CSER, le bulletin du Centro Studi Emigrazione, s’interrogeait sur «La fuga dei cervelli» ( IV, 23, 1 maggio 1968) 2) Dans les années 1970 et 1980 l’émigration italienne s’était réduite et était devenue une émigration qualifiée 3) On connait plusieurs migrations qualifiées pendant la grande émigration 4) Les capitales des États italiens d’ancien régime, tout comme les capitales d’Europe ont attiré des migrations qualifiées d’Italiens pendant des siècles