ALCOL, DROGHE, GUIDA…
RIFLESSIONI IN CORSO
CORSO DI FORMAZIONE
REGIONE PIEMONTE
Assessorato Tutela della Salute e Sanità
Direzione Sanità Pubblica
Biella, 2 dicembre 2006
Dott.ssa Monica Piccoli
Piano Regionale Prevenzione Incidenti Stradali 2005 – 2007 DGR 43 – 2046 del 23.01.2006
Alla ricerca dell’identità
Il giovane spesso ricorre a prove personali e di
gruppo che consentono di
“ testare i limiti, di trovare nel confronto con il
mondo un contenitore che il sistema di significati
della società in cui vive non gli fornisce più in
partenza”
(Le Breton, 1995)
2
Studi sull’adolescenza
Gli studi sullo sviluppo affermano che:
a) lo sviluppo si svolge lungo il ciclo di vita
b) l’adolescenza è una fase di transizione importante ma non
l’unica;
c) la centralità sul presente: sono possibili modifiche delle
traiettorie dello sviluppo intraprese;
d) ruolo attivo del soggetto che percepisce ed interpreta la
situazione presente e quella futura.
3
Compiti di sviluppo
Secondo Havinghurst (1952) l’adolescente per diventare
adulto deve raggiungere i seguenti obiettivi:
 ricerca e costruzione dell’identità;
 maturazione della sessualità;
 allargamento interessi personali e sociali grazie all’
acquisizione del pensiero ipotetico-deduttivo;
 maggior autonomia rispetto al contesto familiare.
4
Dinamica del rischio
Persona
Comportamenti
Ambiente sociale
Ambiente percepito
(Jessor, Donovan e Costa 1991)
5
Funzioni del rischio
Gli adolescenti agiscono in un contesto non casualmente
ma con lo scopo di raggiungere degli obiettivi
personalmente significativi.
E’ importante andare oltre alla semplice descrizione del
comportamento e cercare di capire il significato che
assume per quello specifico adolescente.
Il ruolo dei processi percettivi, cognitivi e affettivi è
fondamentale nella rappresentazione individuale del rischio
che è mediata anche dai valori, feedback, aspettative del
contesto in cui il giovane è inserito.
6
Funzione del rischio
Alcune delle funzioni a cui assolvono i comportamenti:
bisogno di autonomia
bisogno di affermazione e sperimentazione
bisogni di differenziarsi e identificarsi
bisogno di appartenenza
Questi aspetti sono funzionali alla ricerca dell’identità ed
alla definizione del ruolo e delle relazioni sociali.
Lo sviluppo dell’identità è un processo intrapsichico ed
eteropsichico.
7
Rischio nella guida
 I maschi sono i maggiori implicati: aspetti culturali/sociali
ancora dominanti
 Prendere le distanze: processo di separazione vs autonomia
 Affermazione di sé: assumere il rischio equivale ad essere
capaci e abili
 Mettersi alla prova: conoscere e sperimentare il proprio valore
ed i limiti
 Provare sensazioni forti: bisogno di emozioni forti
 Far fronte ai conflitti: fuga dalle difficoltà
 Trasgressione: meno presenti che in altri comportamenti a
rischio
 Rituali: gioco nel quale le persone scoprono codici culturali,
significati e valori comuni
8
Fattori di protezione
Area cognitiva: sviluppare le capacità di previsione e
anticipazione, capacità di analisi e sintesi, problem solving,
Incrementare il livello di conoscenza dei pericoli e le
capacità comunicative.
Esperienze scolastiche di successo.
Area emotiva: Favorire l’autoefficacia e l’autocontrollo
emozionale. Fornire supporti emotivi e di aiuto.
Area sociale: Presenza di una rete familiare e sociale con
cui creare legami. Sviluppare le capacità relazionali.
Aspettative positive da parte del contesto. Controllo da
parte degli amici.
9
Comunicare
Scambio di messaggi tra due o più persone
E’ un processo a cui partecipano con eguale responsabilità
tutti gli attori della comunicazione
E’ un processo circolare, non unidirezionale.
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di
relazione
10
Comunicare nel contesto
Il processo comunicativo inteso come scambio
relazionale avviene sempre in un contesto comunicativo
specifico che possiede una cornice.
Alcuni elementi della cornice:
• Chi è l’altro per me?
• Chi sono io per l’altro?
• Quali sono le aspettative reciproche?
• Quali sono gli obiettivi dell’incontro ?
• Dove avviene l’incontro ?
11
Comunicazione verbale e non verbale
Molto di ciò che noi comunichiamo avviene attraverso il
non verbale:
• sguardo
• mimica facciale
• spazio tra gli interlocutori
• contatto fisico
• indizi vocali: volume, ritmo, tono
• corpo: postura, gesti
• comportamenti e atteggiamenti
12
Comunicare: un’arte
La pragmatica della comunicazione umana ci ha fornito
alcuni importanti assiomi per condurre con efficacia la
comunicazione:
• Ogni comportamento è comunicazione
• L’interazione è simmetrica o complementare?
• Qual’è la punteggiatura che desideriamo dare?
• Quanta attenzione poniamo al registro analogico?
Gli adolescenti sono molto attenti a queste dimensioni
soprattutto quando i contenuti che si stanno veicolando
possiedono un profondo risvolto personale.
13
Comunicare: un bisogno
• Dalle ricerche emerge il desiderio ed il bisogno dei
giovani di comunicare sugli aspetti legati al rischio: le
informazioni sono considerate limitate.
• I giovani desiderano dialogare su questi temi con adulti
competenti ed esperti e con testimonial.
Può risultare più semplice affrontare certi temi in quanto
il coinvolgimento emotivo, proprio dei familiari, spesso
può essere un vincolo ad una comunicazione trasparente.
• La presenza del fattore “desiderabilità sociale” è
comunque da tener presente, soprattutto all’interno di un
gruppo.
14
I vissuti
Pur essendo degli esperti, i vissuti legati ad esperienze
personali o professionali sono comunque in agguato!
Atteggiamenti paternalistici o normativi possono
condurre al rifiuto della comunicazione o ad atteggiamenti
passivi e riluttanti.
I giovani chiedono principalmente di comunicare e dunque
di essere attori del processo. Ruolo che spesso non
riescono ad avere in famiglia o a scuola nelle interazioni.
L’ascolto sembra essere un vero problema per gli adulti!
15
Gli stop

linguaggio non adeguato
 eccesso di informazioni
 giudizi e valutazioni negative
 atteggiamenti di superiorità
 ascolto poco empatico
 distanza fisica e psicologica
 manipolazione / controllo
16
I via libera









Coinvolgimento e interazione
Essenzialità e scorrevolezza
Utilizzo di canali diversi (visivo, uditivo, cinesico )
Concretezza
Vicinanza e apertura
Esempi e racconti
Osservare con attenzione i feedback
Monitorare la motivazione e sostenerla
Favorire una dinamica di gruppo costruttiva
17
Specificità
Nella comunicazione con i giovani è necessario ricordarsi
che:
• Le capacità di anticipazione e prevenzione sono ridotte
• Può esserci un forte ancoraggio ad informazioni ricevute
dai pari
• Bisogno di differenziarsi ed opporsi al mondo adulto
• Percezione delle regole e dei limiti spesso connotate
negativamente
• Elevata tensione verso le emozioni forti e nuove
• Importanza attribuita alla dimensione gruppale
• Costante ricerca di una identità
18
Le aspettative di ruolo
Qual è il nostro ruolo ?
Il ruolo è definito non solo da ciò che facciamo ma anche dal
tipo di relazioni che instauriamo.
Per comunicare in modo efficace e’ importante essere
consapevoli delle aspettative dei partner di ruolo
e delle caratteristiche specifiche degli attori della
comunicazione.
19
Cosa si aspettano da noi
•
•
•
•
•
•
•
•
Competenza sui contenuti e sulla relazione
Facilitatori alla comprensione profonda
Apertura
Coerenza
Capacità di ascolto e assenza di giudizio
Stimoli e prospettive nuove
Qualcuno che creda in loro
Incoraggiamento
20
Stili comunicativi
• Autoritario: focus sul controllo
• Permissivo: focus sul supporto
• Autorevole : equilibrio tra controllo e supporto
21
Una sfida perenne
Comunicare con i giovani è veramente una sfida per noi adulti.
Rimaniamo spesso spiazzati di fronte alle loro domande, o ai
loro silenzi.
Hanno la capacità di smuovere molti vissuti profondi che nel
tempo avevamo rimosso, emozioni dirompenti anche opposte.
Una buona consapevolezza di quella che è stata la nostra
adolescenza può permetterci di gestire meglio le dinamiche
comunicative e la relazione con i ragazzi.
22
Scarica

Alcol, droghe, guida