TORINO
18
DOMENICA, 28 MARZO 2010
CINEMA ALTERNATIVO – FILM SU HANDICAP E MALATTIA, TERZA ETÀ, MINORI IN AFFIDAMENTO
Deboli diritti, pellicole «forti»
Pellicole su temi «difficili» quali
la malattia, la disabilità, l’affidamento minorile: sono i protagonisti della rassegna «Difendere i
diritti deboli al cinema», che si
terrà a Torino da venerdì 16 a
domenica 18 aprile, con in programma tre diversi film ogni
sera (alle 16.30, 18.30 e 21) e un
forum tra le 20 e le 21 con esperti, testimonianze e opuscoli informativi per conoscere i diritti
esigibili e come fare per ottenerli. L’iniziativa è della Fondazione
promozione sociale onlus, con
le associazioni di volontariato
Anfaa (Associazione nazionale
famiglie adottive e affidatarie),
Aps (Associazione promozione
sociale), Utim (Unione per la tutela degli insufficienti mentali),
in collaborazione col Museo del
Cinema e il Comune di Torino.
«Venerdì 16 rifletteremo sulle
difficoltà della famiglia con un
figlio con handicap intellettivi,
grazie per esempio al film ‘Buon
compleanno Mr. Grape’, che fa
vedere l’importanza di valorizzare la disponibilità dei parenti, che però da sola non basta
– illustra Maria Grazia Breda,
presidente della Fondazione
promozione sociale onlus – La
collettività e le istituzioni devono sostenere la famiglia, sia per
tenere il più a lungo possibile la
persona a casa, sia per trovare
soluzioni quando i genitori non
ci sono più. Nel film ‘L’ottavo
giorno’, dopo la morte della madre, il figlio down è costretto al
ricovero in istituto lontano dalla
sorella, che avrebbe potuto stargli accanto; noi lavoriamo invece
nella prospettiva delle comunità
Asili
a rischio
Segue da pagina 17
Tre giorni di spettacoli al Cinema
Massimo dal 16 al 18 aprile
di tipo familiare vicine ai parenti».
Gli anziani saranno il tema di sabato 17, «mettendo in contrasto
il film ‘Parenti serpenti’, che fa
emergere ancora una volta come
l’anziano diventi problema se
pesa sulle sole spalle della famiglia, e ‘Pranzo di Ferragosto’, che
mette in scena una comunità di
accoglienza; ‘La famiglia Savage’
pone l’accento su come si debba
ridisegnare la propria vita se un
genitore diventa improvvisamente non autosufficiente».
Domenica 18 aprile, con film
come «La gabbianella e il gatto»,
il tema sarà l’affido familiare,
«una possibilità per il minore
di crescita armonica, affiancando alla famiglia d’origine quella
affidataria ed evitando i traumi
del ricovero in istituto». «Vorremmo sensibilizzare la gente
‘normale’ – conclude Breda – all’accoglienza delle persone con
difficoltà. Bisogna saper accettare il disagio, perché la città è di
tutti, non solo di chi sta bene».
La rassegna si terrà nella Sala 3
(con ascensore per persone con
handicap) del cinema Massimo
in via verdi 18. Ingresso libero,
previa prenotazione obbligatoria allo 011.8124469, mail a
[email protected].
indicazioni del Comune non sono
vincolanti: il contratto tra datore
di lavoro e dipendente è privato».
La riforma Gelmini ha tagliato il
25% degli addetti alle pulizie e alla
vigilanza provenienti dalle cooperative, ed è probabile che vengano
«riciclati».
Le assistenti educative sono preoccupate. Qualcuna mormora che
il Comune abbia già pronto un
corso di formazione per i dipendenti delle cooperative (Borgogno
dichiara di non saperne nulla),
altre affermano di aver chiamato
più volte le cooperative per fissare
un colloquio senza aver mai ricevuto risposta. «Su 8 cooperative
– riferisce una delle lavoratrici a
rischio – mi ha risposto solo una.
Ho fatto il colloquio, ho richiamato e una segretaria mi ha detto che
non ne sapeva nulla». Non tutte le
cooperative si stanno comportando allo stesso modo. «Per fortuna,
al quarto tentativo ho trovato persone gentili che mi hanno dato
un appuntamento per lunedì:
staremo a vedere»,
«La maggior parte delle assistenti
precarie ha tra i 40 e i 50 anni –
spiega Eugenio Beconcini, titolare
dell’agenzia interinale Sinergie
che tre anni fa le selezionò – Una
volta fuori dal circuito lavorativo,
sarà molto difficile reinserirle».
Fabrizio ASSANDRI
Elisabetta GRAZIANI
Diario
Parità scolastica,
le richieste della Fism
Un impegno esplicito e pubblico a sostegno di una effettiva «parità scolastica» nelle scuole materne paritarie è stato chiesto dalla Federazione
Italiana Scuole Materne (Fism) a tutti i politici candidati alle elezioni del
28-29 per il rinnovo del Presidente della Regione Piemonte e del Consiglio Regionale. Con un documento diffuso a inizio marzo si sottopongono alla futura Giunta regionale e al futuro Consiglio quattro impegni
specifici: «1) oltre ad un significativo incremento degli attuali contributi
economici e alla loro certa e puntuale erogazione, si chiede di riavviare, anche grazie alle maggiori competenze che acquisirà la Regione, il
processo di realizzazione di una compiuta parità scolastica, non solo
giuridica, ma anche economica e di permettere così a tutte le famiglie di
poter esercitare il loro diritto costituzionale di libera scelta educativa; 2)
si chiede di applicare anche nella nostra Regione lo spirito della Legge
nazionale n. 62/2000, meglio nota come Legge Berlinguer, che ha istituito il sistema nazionale di istruzione formato da scuole statali e da scuole
paritarie e non da scuole pubbliche e private, come molti documenti e
normative regionali erroneamente riportano. E quindi nella definizione
delle linee di politica scolastica e nella programmazione delle scuole sul
territorio dovranno essere coinvolte, nei limiti delle responsabilità giuridiche e legislative, non solo le Organizzazioni Sindacali e l’ANCI, ma anche
le rappresentanze ufficiali delle scuole paritarie; 3) si chiede che, nella
programmazione sul territorio delle istituzioni scolastiche, sia evitata la
creazione di scuole dell’infanzia statali in sleale concorrenza con quelle
paritarie, visto che queste ultime, ai sensi della legge sulla parità, già
accolgono tutti gli alunni i cui genitori ne facciano richiesta e con la loro
presenza capillare rappresentano per la Regione una risorsa enorme e
da valorizzare, anche in termini di risparmio per i bilanci pubblici; 4) si
chiede di riconoscere, accanto al sistema delle scuole dell’infanzia statali
e comunali, il sistema delle scuole dell’infanzia paritarie, supportando
il coordinamento pedagogico-didattico a rete messo in atto, così come
già avviene in parte in Emilia-Romagna e più compiutamente in Trentino».
Acqua pubblica o privata?
in provincia 9.500 firme
Il Comitato Acqua Pubblica, insieme alla Cgil-Funzione pubblica, ha presentato il 18 marzo al Consiglio provinciale di Torino 9.564 firme raccolte tra i cittadini a sostegno di una proposta di deliberazione di iniziativa
popolare sulla gestione pubblica del servizio idrico. La proposta, hanno
spiegato i promotori, punta a introdurre una modifica allo Statuto della
Provincia che sancisca la natura non economica del servizio idrico, al
fine di impedirne la privatizzazione. Un’analoga iniziativa (12 mila firme)
è già stata condotta con successo nei confronti della Città di Torino, che
ha modificato lo Statuto municipale lo scorso mese di febbraio. (e.g.)
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