Redditività, solidità, liquidità,
efficienza
I quozienti di bilancio
da Airoldi, Brunetti, Coda (2005)
e Provasoli, Viganò (2007)
Ruolo della statistica

La statistica fornisce il proprio contributo alla problematica della gestione
aziendale

Gli indici aziendali sono elaborazioni statistiche aziendali (o extra-contabili)
e forniscono i tratti caratteristici della “rotta” aziendale

Gestione dell’informazione−>Sistemi informativi−>Sistemi di supporto alle
decisioni (DSS)
Quozienti di bilancio

Quozienti di bilancio = indici di bilancio = ratios

Espressioni numeriche ottenute da elaborazioni svolte su dati di bilancio

Informazioni di tipo economico, finanziario, patrimoniale e operativo sulle
tendenze di fondo dell’andamento gestionale

Affinché il rapporto abbia significato è necessario che le due grandezze
poste a confronto siano in relazione tra loro:
es. costo del personale/fatturato esprime l’incidenza dei costi del personale
su ogni euro di prodotto venduto ed ha senso perché esiste una relazione
tra prezzi di vendita e costi di produzione; non ha invece alcun senso il
rapporto costi del personale/scorte di magazzino

Vantaggi: capacità di sintetizzare e quantificare fenomeni d’azienda
complessi e possibilità di mettere a confronto grandezze non
omogenee

Poiché esprimono la relazione tra i soli due dati a confronto, mentre la
realtà aziendale è costituita da un insieme complesso di relazioni, solo
l’utilizzo congiunto di più indici tra loro collegati (sistema) può offrire un
quadro sufficientemente rappresentativo della realtà aziendale.
Spesso è opportuno usare anche diversi indici, se possibile, per
misurare la stessa relazione, perché un solo quoziente potrebbe
essere influenzato da fattori specifici e risultare distorto
Come si procede

riclassificazione secondo un certo criterio

scelta di alcuni indici che riflettono i vari aspetti della gestione
aziendale

interpretazione dei risultati tenendo conto dello specifico momento
gestionale

relazioni logiche tra i vari quozienti (cioè tra i vari aspetti della gestione
aziendale)

P.S. sono validi nella misura in cui possono ritenersi attendibili i valori
di bilancio

analisi dell’evoluzione temporale (N.B. i confronti nel tempo devono
tener conto di eventuali modifiche intervenute nella gestione
dell’azienda, conseguenti a fusioni, apertura di nuovi mercati etc.)

analisi spaziale mediante riferimento a valori standard ricavati da un
campione di imprese appartenenti allo stesso ramo produttivo e aventi
analoghe caratteristiche strutturali, tecniche e operative (N.B. spesso
si usano le medie di settore che possono essere molto differenti dai
valori delle singole aziende per caratteristiche particolari e specifiche
di produzione etc.; in presenza di outlier utilizzare la mediana)

Redditività = indicatore del rapporto tra i risultati aziendali (diverse
configurazioni di reddito) e le diverse configurazioni di capitale investito.
Attitudine della gestione a rimunerare tutti i fattori produttivi.
Non è l’analisi dei margini di profitto! (rapporto tra configurazioni intermedie
di reddito e ricavi d’esercizio, ad es. ROS)

Solidità patrimoniale = indicatore della solvibilità a lungo dell’impresa

Liquidità = indicatore della solvibilità a breve (capacità di far fronte ai
pagamenti a breve)

Efficienza = capacità di produrre il massimo output col minore utilizzo di
input
Redditività della gestione operativa

ROA = RO/AN = RO/RV × RV/AN
Return on Assets
ROS × TR
Return on Sales (margine di profitto sulle vendite=redditività delle
vendite)
Tasso di rotazione dell’attivo netto
(capacità di AN di produrre RV)

ROI = RO/CI = RO/RV × RV/CI
Return on Investment
RO = risultato operativo, AN = attivo netto, totale attivo, RV = ricavi di vendita,
CI=capitale investito nell’attività caratteristica
Redditività del capitale proprio

ROE = RN/CN = RO/AN × AN/CN × RN/RO =
ROA ×
RI
×
TI
Return on Equity
Return on Asset
Tasso di Incidenza
Rapporto di Indebitamento
(effetto leverage)

RI = AN/CN = CT/CN + 1
(in AIDA leverage)
indicatore capacità di far fronte agli impegni verso terzi (solidità
patrimoniale) ATTENZIONE ALL’INTERPRETAZIONE!!!!
RN=risultato netto d’esercizio, CN=PN=patrimonio netto
ROE

poiché CN può crescere durante l’esercizio (utile non distribuito e movimenti
di capitale) spesso al denominatore si considera la semisomma del CN di
inizio e fine periodo (questo vale sempre quando al denominatore compare
una grandezza di stock)

andrebbe confrontato con il rendimento degli impieghi alternativi di cui
dispone l’investitore (tenuto conto del grado di rischio).
RN/RO per misurare contributo gestione non caratteristica al risultato
d’esercizio

per analisi dinamica e spaziale si dovrebbe depurare RN degli eventuali
proventi (perdite) straordinari e il CN di quella parte che ha dato origine a
tali proventi (perdite) straordinari  molto difficile

dipende dalla struttura finanziaria dell’impresa e al trattamento fiscale degli
interessi passivi (effetto leva)
ROI




in teoria non dipende dalla struttura finanziaria dell’impresa e dal
trattamento fiscale degli interessi passivi
in pratica può essere molto difficile determinare gli investimenti estranei alla
gestione caratteristica
il numeratore andrebbe depurato degli oneri finanziari inclusi nel maggior
prezzo pagato ai fornitori e degli sconti praticati ai clienti per pagamento
immediato
il denominatore va letto con cautela poiché risente sia della congiuntura
economica e/o del mercato sia di scelte aziendali (crediti e rimanenze); il
valore delle immobilizzazioni (nette) dipende dalle politiche di
ammortamento nonché dal periodo in cui sono state acquistate; il valore
delle rimanenze dipende dal metodo di valutazione (FIFO, LIFO…).
Contributi delle varie gestioni alla redditività (relazione
fra ROE e ROA o ROI e indebitamento)




capitale investito nella gestione tipica;
ricorso al capitale di credito (OF/CT=costo mezzi di terzi - è il tasso i di
interesse! - e CT/CN= effetto leva);
assenza di componenti straordinari;
assenza di imposizione tributaria
ROE = ROA + CT/CN (ROA – OF/CT)
Effetto leva:
se il tasso di redditività della gestione operativa (ROA) è maggiore del costo
dei mezzi di terzi (OF/CT) si ottiene un effetto moltiplicativo sulla redditività
del capitale di rischio (ROE) per l’effetto del rapporto tra mezzi di terzi e
propri. A parità di scarto (positivo) tra ROA e OF/CT, quanto più l’azienda è
indebitata (più è elevato CT/CN) tanto più il ROE sarà elevato.




capitale investito nella gestione tipica;
ricorso al capitale di credito (0<i<1 tasso di interesse e CT/CN effetto
leva);
assenza di componenti straordinari;
imposizione tributaria con aliquota fiscale 0<t<1
ROE = (ROA + CT/CN (ROA – i)) (1–t)
Solidità patrimoniale

Rapporto di indebitamento
– RI = AN/CN = CT/CN + 1
indicatore capacità di far fronte agli impegni verso terzi (limite: non tiene
conto della composizione di AN) ATTENZIONE!!!!
CT/CN è il grado di indebitamento
se CT sono solo debiti di finanziamento, CT/CN è il grado di
indebitamento strutturale
–
–
–
CN/AN
indice di indipendenza finanziaria
CT/CI
indice di solvibilità (più è basso maggiori garanzie per i creditori)
CN/CI > 1/3
proprietary ratio (misura delle possibilità di espansione dell’impresa)

Grado di copertura delle immobilizzazioni
– CI = CN/IM
(più è alto maggiori garanzie per i creditori)
–
CN+CT(m/l)/IM
Liquidità
QD = AC/PC
quoziente di disponibilità (current ratio)
valore di riferimento: 2
ma attenzione alla composizione di AC!! ( gradi di liquidità) e in
passato debiti v/banche gonfiato (“scoperto di c/c” come metodo di
finanziamento delle imprese)

QL = L/PC = (AC-S)/PC
quoziente di liquidità (quick ratio o acid test)
valore di riferimento: 1

Limiti: l’indice non distingue tra le varie scadenze
e confronta entrate e uscite monetarie potenziali
Analisi dell’efficienza della gestione

ROS = RO/RV
TR = RV/AN

TR_RIM = RV/RIM-ACC

TR_CRED = RV/CRED V/CL
TR_DEB = ACQ MAT/DEB V/FORN


TR




Quanto più il denominatore è basso tanto più velocemente avviene la
trasformazione e l’azienda è in grado di autofinanziarsi
A parità di utile, una catena di supermercati accetta bassi livelli di redditività
delle vendite ma riesce ad ottenere elevati tassi di rotazione del capitale
investito.
Al contrario, un’industria chimica di base o siderurgica devono compensare
i bassi tassi di rotazione del capitale investito con un’elevata redditività delle
vendite.
In generale, il tasso di rotazione del capitale investito è un indicatore della
capacità della direzione di ottenere un certo risultato col minimo impegno di
risorse (es. aziende italiane anni ’70)

Dai tassi di rotazione possono derivarsi altri indici di efficienza:
– tasso di rotazione delle scorte di magazzino
 durata media del magazzino (reciproco x 365)
– tasso di rotazione dei crediti v/clienti
 durata media dei crediti (reciproco x 365)
– tasso di rotazione dei debiti v/fornitori
 durata media dei debiti (reciproco x 365)
Le analisi comparate

Data la grande varietà delle imprese, non esistono tabelle di indici
standard applicabili indifferentemente a tutte le imprese.

Si possono predisporre indicatori di riferimento per classi e situazioni
di imprese omogenee
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