L’analisi di bilancio - Introduzione - La riclassificazione del Conto Economico - La riclassificazione dello Stato Patrimoniale - L’analisi di bilancio per indici © Laura Luoni Analisi per indici: finalità I dati desumibili dal bilancio possono essere trasformati in un sistema organico di indicatori che possono essere comparati nel tempo e nello spazio fornendo un’interpretazione delle cause e degli effetti nella valutazione complessiva della gestione di impresa. Le finalità di fondo dell’analisi per indici sono: - Verificare lo «stato di salute» attuale dell’impresa dal punto di vista reddituale, finanziario e patrimoniale, confrontando i valori di indici significativi con valori «ideali» dei medesimi; - Effettuare proiezioni future analizzando il trend storico dei risultati conseguiti; - Evidenziare gli scostamenti rispetto alle previsioni confrontando i dati consuntivi dell’impresa con i valori definiti in sede di predisposizione del budget; - Valutare il livello di efficacia e di efficienza raggiunto dalla gestione, confrontando i dati consuntivi dell’impresa con dati standard, definiti sulla base di ipotesi di efficienza, nel rispetto delle condizioni produttive dell’impres; - Evidenziare i putni di forza e di debolezza rispetto alla media del settore svolgendo un’analisi comparativa con i dati delle principali imprese concorrenti. © Laura Luoni Le tipologie di indici di bilancio Gli indici di bilancio si possono classificare come segue: INDICI DI LIQUIDITÀ INDICI DI REDDITIVITÀ INDICI DI SOLIDITÀ © Laura Luoni Gli indici di liquidità LIQUIDITÀ = CAPACITÀ DELL’IMPRESA DI FAR FRONTE TEMPESTIVAMENTE ED ECONOMICAMENTE ALLE OBBLIGAZIONI DI PAGAMENTO CONTRATTE NELL’ATTIVITÀ DI GESTIONE. Gli indici di liquidità servono a valutare l’equilibrio finanziario dell’impresa. Valutare tale equilibrio significa accertare la capacità dell’impresa di fare fronte in ogni momento agli impegni assunti nel breve periodo, utilizzando i flussi monetari generati dallo smobilizzo delle attività con scadenza correlata. Una corretta valutazione dell’equilibrio finanziario a breve, pur focalizzandosi sull’esame della situazione di liquidità, deve comunque essere estesa alla situazione patrimoniale dell’impresa e alla sua redditività, in una prospettiva dinamica dell’assetto aziendale. © Laura Luoni Gli indici di liquidità (segue) LIQUIDITÀ PRIMARIA (CURRENT RATIO) MARGINE DI TESORERIA LIQUIDITÀ SECONDARIA = = = (QUICK RATIO) C.C.N. (NET WORKING CAPITAL) © Laura Luoni = Liquidità immediate + Liquidità differite ---------------------------------------------------Passività a breve termine Liquidità immediate + Liquidità differite - Passività a breve termine Attività a breve termine ---------------------------------Passività a breve termine Attività a b/termine - Passività a b/termine Gli indici di liquidità (segue) LIQUIDITÀ PRIMARIA (CURRENT RATIO) Quando si depura l’attivo a breve del valore delle disponibilità assimilate e lo si rapporta al passivo a breve, si esprime la capacità aziendale di far fronte agli impegni dei successivi 12 mesi in modo più immediato. MARGINE DI TESORERIA LIQUIDITÀ SECONDARIA (QUICK RATIO) C.C.N. (NET WORKING CAPITAL) © Laura Luoni un capitale circolante netto negativo e un quoziente inferiore all’unità sono indicativi di una situazione di non equilibrio: le passività a breve eccedono le attività a breve, a evidenziare come l’impresa, alla scadenza delle passività a breve, rischi di non disporre di attività liquide sufficienti per fare fronte agli impegni assunti. Gli indici di solidità SOLIDITÀ = GRADO DI DIPENDENZA DELL’IMPRESA DA SOGGETTI ESTERNI FINANZIATORI. La valutazione qualitativa dei finanziamenti all’impresa può essere analizzata in funzione: della natura del finanziamento (fonti di finanziamento) GRADO DI INDEBITAMENTO INDICE DI COPERTURA DELLE IMMOBILIZZAZIONI = = Mezzi di terzi ---------------------Patrimonio Netto © Laura Luoni della coerenza del rapporto tra finanziamenti e investimenti nell’attivo immobilizzato netto Patrimonio Netto ----------------------------Immobilizzazioni nette Gli indici di solidità (segue) INDICE DI COPERTURA DELLE IMMOB.NI = Patrimonio Netto ---------------------------------------------------Immobilizzazioni nette MARGINE DI STRUTTURA = Patrimonio Netto – Immobilizzazioni nette GRADO DI INDEBITAMENTO = © Laura Luoni Mezzi di terzi ---------------------------------Patrimonio Netto Gli indici di solidità (segue) INDICE DI COPERTURA DELLE IMMOB.NI MARGINE DI STRUTTURA © Laura Luoni Un indice superiore all’unità e un margine di struttura positivo indicano una situazione nella quale le immobilizzazioni sono integralmente coperte dal capitale proprio. Il flusso di liquidità generato dal processo di ammortamento delle immobilizzazioni non è assorbito dal pagamento di oneri finanziari e può così essere utilizzato per finanziare parzialmente il rinnovo degli investimenti. Al contrario, un indice inferiore all’unità e un margine di struttura negativo sono indicativi di un parziale finanziamento delle immobilizzazioni con capitale di terzi. In questo caso, che costituisce la normalità in gran parte delle imprese, la liquidità generata dal processo di ammortamento è assorbita, almeno in parte, dagli oneri finanziari sui finanziamenti, non potendo essere così utilizzata per il rinnovo degli impianti. Gli indici di solidità (segue) GRADO DI INDEBITAMENTO Se si verifica la composizione dei finanziamenti assumendo quale variabile chiave la “proprietà” del capitale (capitale proprio o capitale di terzi) l’analisi fornisce informazioni in merito al grado di dipendenza finanziaria e consente di valutare le scelte di finanziamento dell’impresa. Un indice elevato è sintomo di un elevato indebitamento che comporta maggiori condizionamenti esterni e una restrizione alla libertà di amministrare l’impresa. La valutazione del livello di indebitamento assunto dall’impresa non deve prescindere dalla considerazione della diversa onerosità delle fonti di finanziamento, ovvero del livello percentuale degli oneri finanziari che maturano sul debito dell’impresa. L’esistenza di finanziamenti «onerosi», oltre a esercitare un effetto in termini reddituali per il costo degli interessi passivi, incide anche sul livello di indebitamento, destinato ad aumentare per effetto della maturazione degli interessi. Pertanto, a parità di livello di indebitamento, la valutazione della struttura dei finanziamenti dell’impresa è determinata anche dall’incidenza percentuale di finanziamenti «non onerosi» rispetto al totale del capitale di terzi. © Laura Luoni Gli indici di redditività REDDITIVITÀ = VALUTARE LA REDDITIVITÀ SIGNIFICA VALUTARE L’EFFICACIA E L’EFFICIENZA DELL’IMPRESA NEL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI REDDITUALI. Capacità di produrre reddito per poter remunerare congruamente i fattori produttivi utilizzati INDICI DI REDDITIVITÀ AZIENDALE © Laura Luoni Capacità di produrre reddito in rapporto alle risorse investite nell’attività aziendale INDICI DI REDDITIVITÀ DEL CAPITALE INVESTITO Gli indici di redditività (segue) = ROA (reddito operativo aziendale) ---------------------------------------------------Capitale Investito Netto = Reddito Netto ---------------------------------------------------Patrimonio Netto = Reddito operativo aziendale ---------------------------------------------------Capitale investito da finanziare ROI (Redditività del capitale investito) ROE (Redditività dei mezzi propri) RONA © Laura Luoni Gli indici di redditività: ROI La redditività del capitale investito è indicativa dell’attitudine dell’impresa a remunerare le risorse (Redditività del impiegate nell’attività ordinaria dell’impresa; si capitale investito) tratta cioè di rapportare il risultato della gestione operativa al capitale investito. Il numeratore presenta il reddito operativo, non inclusivo del risultato della gestione finanziaria, e il denominatore l’intero capitale investito, indipendentemente dal fatto che si tratti di capitale di rischio o di capitale di terzi; la redditività del capitale investito non risente dunque dell’incidenza della gestione finanziaria, e quindi del livello di indebitamento. Il ROI consente pertanto di valutare l’efficienza degli organi di governo dell’impresa nel gestire il capitale investito nell’attività ordinaria, senza considerare la natura delle fonti di finanziamento della gestione medesima, le imposte e i componenti di reddito non inerenti le gestione corrente. ROI © Laura Luoni Gli indici di redditività: ROI (segue) Approfondendo l’analisi si possono valutare i fattori che determinano la redditività del capitale investito: ROI (Redditività del capitale investito) = RO Vendite ------------- x ------------Vendite C.I. REDDITIVITÀ SULLE VENDITE esprime il margine che l’impresa consegue per ogni cento euro di ricavi © Laura Luoni TASSO DI ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO esprime il ricavo medio per unità di investimento operativo L’analisi delle determinanti della redditività operativa ROI TURNOVER ROS Costi Industriali Costi Commerciali Efficienza MOD/Mat. Prime Produttività Impianti ............................... Politiche distributive Politiche Promozionali .............................. CAPITALE INVESTITO FATTURATO COSTI OPERATIVI Costi Generali/amm.vi Livello di servizio Efficacia .......................... Prezzi Mix di Vendita Volumi Sconti .............. Capitale Circolante Netto Attivo Fisso Netto Investimenti Disinvestimenti ............ Crediti Dilazioni Politiche di fido ...................... © Laura Luoni Scorte Giorni medi Mat. Prime Giorni medi Prod. Finiti ................................. (Debiti) Dilazioni Politiche di acquisto .............................. Gli indici di redditività: ROE ROE (Redditività dei mezzi propri) © Laura Luoni Permette di valutare se l’investimento nell’impresa costituisce una conveniente opportunità di investimento rispetto ad alternative con pari rischio. Il numeratore è la sintesi del risultato di tutte le scelte dell’impresa, operate con riferimento sia alla gestione caratteristica che alle altre gestioni. Gli indici di redditività: ROE (segue) Il tasso di rendimento del capitale proprio è la risultante dei seguenti tre fattori: ROE (Redditività dei mezzi propri) = RN RO CI ------------- x ------------- x ------------RO CI CP ROI INDICE DI INDEBITAMENTO TASSO DI INCIDENZA DELLA GESTIONE NON CARATTERISTICA © Laura Luoni Gli indici di redditività: ROE (segue) L’analisi del ROE può essere effettuata anche attraverso la formula della “leva finanziaria”, come segue: ROE = (ROI + (ROI - i) * MT/MP) x RN/RN’ RN’ = reddito ante imposte e componenti straordinari RN/RN’ = incidenza del prelievo fiscale e dei componenti straordinari. © Laura Luoni Gli indici di redditività: RONA RONA = Reddito operativo aziendale ---------------------------------------------------Capitale investito da finanziare Capitale investito da finanziare = Capitale investito - debiti operativi = attivo fisso netto +/- capitale circolante operativo - TFR © Laura Luoni APPROFONDIMENTO: la durata del ciclo del circolante a b c Acquisti Pagamento Vendita Incasso a = periodo di giacenza delle scorte in magazzino b = periodo di dilazione concessa ai clienti c = periodo di dilazione ottenuto dai fornitori a + b- c © Laura Luoni periodo intercorrente tra uscite ed entrate monetarie Fabbisogno finanziario generato dal circolante APPROFONDIMENTO: la durata del ciclo del circolante (segue) Durata media dei crediti vs. clienti Durata media del magazzino Durata media dei debiti vs. fornitori © Laura Luoni Crediti verso clienti (al netto dell’iva) ------------------------------------------Vendite / 365 Magazzino -------------------------------Costo del venduto/365 Debiti verso fornitori (al netto dell’Iva) ---------------------------------Acquisti / 360