L’ANALISI DI BILANCIO Prof.ssa Giusy Carfagno LE FASI DELL’ANALISI DI BILANCIO 1. Verifica dell’attendibilità dei valori di bilancio 2. Apportare le necessarie correzioni affinché il bilancio possa esprimere le condizioni reddituali e finanziarie in cui versa l’azienda, effettuata la riclassificazione dei valori 3. Si procede all’analisi mediante una o più tecniche 2 TECNICHE DI ANALISI Analisi per margini Analisi per indici Analisi per flussi 3 Disponibilità di due bilanci I dati sono Attendibili? no Rielaborazione del bilancio Riclassificazione del bilancio Analisi struttura Margini Quale tecniche di analisi utilizzare Analisi flussi Analisi indici Giudizio 4 TECNICHE DI ANALISI Analisi per indici Analisi per margini Analisi per flussi 5 INDICI DI BILANCIO Performance Generale ROE Utile per azione Rapporto prezzo utili ROI Redditività Margine Lordo Reddito Netto Risultato Operativo Efficienza di utilizzo del capitale Giorni di incasso di redditi commerciali Ind. Rot. Rim. Ind. di liquidità Acid Test Ind. Indebitamento Rotazione del capitale 6 ROE ROE = Reddito Netto Capitale Netto = (%) • Indice capostipite dell’analisi di redditività netta • Esprime tasso di rendimento del capitale proprio • Indicatore di convenienza economica ad investire (azionisti) • Indicatore confrontabile con tassi del mercato dei titoli “SICURI” GIUDIZIO POSITIVO ROE GIUDIZIO NEGATIVO 7 INTERPRETAZIONE DEL ROE ROE positivo Se RN > 0 e CN > 0 Reddito positivo ROE negativo Se RN > 0 e CN < 0 Situazione difficilissima (Utile) (Deficit) (Preludio alla cessazione) Se RN < 0 e CN < 0 Reddito negativo Se RN < 0 e CN > 0 Redditività negativa (Perdita) (Perdita) (Deficit) (Rischio fine attività) Definizione: ROE Lordo Definizione: ROE Normalizzato E’ ottenuto dividendo il risultato ante-imposte per il capitale netto. E’ ottenuto decurtando dal reddito netto il risultato della gestione straordinaria e dividendo il risultato per i mezzi propri. Serve a “sterilizzare” gli effetti delle politiche fiscali sull’indicatore di performance di interesse per l’azionista. Serve per misurare la performance non influenzata da componenti straordinari di reddito specialmente se, in un ottica prospettica, essi sono immaginati non ripetibili (es. condoni fiscali, plusvalenze,….) 8 INTERPRETAZIONE DEL ROE (esempio) Esempio La Plus S.p.A. presenta i seguenti dati di conto economico (capitale netto pari a 7.200): - reddito ordinario: 1.000; - proventi e oneri straordinari: +200; - reddito ante-imposte: 1.200; - imposte sul reddito: -480; - reddito netto: 720. ROE = 720 / 7.200 = 10% ROE lordo = 1.200 / 7.200 = 16,66% ROE normalizzato = (1.000 – 40% x 1.000) / 7.200 = 8,33% 9 SCOMPOSIZIONE IN FATTORI DEL ROE ROE ROI Tasso incidenza Grado di leva della gestione finanziaria extra-operativa Rendimento del capitale investito Influenza delle aree Tributaria e Straordinaria sul reddito Esprime il rapporto fra capitale acquistato e i mezzi propri 10 REDDITIVITA’ GLOBALE ROE = RO/CI Redditività del capitale investito ROA Return on assets * RN/RO Peso % della gestione non operativa * CI/CN Indice di indebitamento 11 SCHEMA DI ANALISI REDDITUALE GEST. PATR. + FINAN. ATTIVA ROA = RO/CI ROI ROE CI/CN RN/RO 12 ANDAMENTO della GESTIONE CARATTERISTICA ANDAMENTO della GESTIONE PATRIMONIALE e FINANZIARIA ATTIVA ROI 13 ANDAMENTO DELLA GESTINE PATRIMONIALE E FINANZIARIA ATTIVA SI MISURA DOPO AVER DEFINITO IL ROI PER DIFFERENZA ESEMPIO.. ROI dal 19% al 10% ROA dal 20% al 25% Gest.Pat.e Finaz.Attiva Si comprende come l’aumento della redditività del capitale investito non sia spiegato dall’andamento del ROI ROA dal 25% al15% ROI dal 10% al 20% Gest. Pat. E Finaz. Attiva In questo caso la situazione è opposta al caso precedente 14 ANDAMENTO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA L’andamento della gestione caratteristica è possibile misurarla con un indice che focalizza l’attenzione esclusivamente sul reddito proveniente dallo svolgimento dell’attività tipica di impresa e sul capitale investito nell’attività caratteristica dell’impresa è l’indice che esprime un giudizio sull’andamento della gestione caratteristica dell’azienda. ROI 15 ROI ROI = Reddito Operativo = (%) Capitale Investito nella Gestione Caratteristica Indica com’è stata gestita l’attività caratteristica. Questa informazione è un elemento essenziale nell’ambito dell’analisi reddituale In quanto l’attività tipica dell’azienda dovrebbe rappresentare il focus dell’attività Imprenditoriale. L’analisi del ROI non consente l’identificazione delle motivazioni dei cambiamenti dell’indice stesso. GIUDIZIO POSITIVO ROI GIUDIZIO NEGATIVO 16 SCHEMA DI ANALISI REDDITUALE GEST. PATR. + FINAN. ATTIVA ROA = RO/CI ROI ROS ROTAZ. CI Gest. Caratt. ROE CI/CN RN/RO 17 ROS ROS = RO/VENDITE I driver di questo indice sono gli elementi di costo presenti nel conto economico Indica globalmente il margine operativo per euro di vendita Segnala le relazioni che si possono intravedere tra ricavi e costi operativi 18 Rotazazione del capitale investito Ricavi della gestione caratteristica/capitale investito nella gestione caratteristica Il driver di questo indicatore sono le attività separate nello S.P Esprime un rapporto di ripetizione capace di segnalare con quale frequenza i ricavi consentono di rinnovare gli investimenti in attesa di realizzo Questo indice è influenzato da due elementi: Dalla gestione dell’Attivo a breve Dalla gestione dell’Attivo a lungo 19 SCHEMA DI ANALISI REDDITUALE GEST. PATR. + FINAN. ATTIVA ROA = RO/CI ROI ROS ROTAZ. CI Gest. Caratt. ATTIVO a LUNGO ROE CI/CN ATTIVO a BREVE DURATA MEDIA CREDITI ROTAZIONE del MAGAZZINO RN/RO 20 Tasso di rotazione attivo a breve RICAVI CARATTERISTICI ATTIVO A BREVE INVESTITO NELLA GESTIONE CARATT. Questo indice esprime l’efficienza e l’efficacia dell’investimento a breve. E’ molto importante conoscere le motivazioni della variazione di questo indice. 21 FATTORI CHE INFLUENZANO IL TASSO DI ROTAZIONE dell’ATTIVO A BREVE Gestione dei crediti verso clienti Gestione del magazzino Indice di durata media dei crediti Tasso di rotazione del magazzino Materie Prodotti in corso Prodotti f. 22 Tasso di rotazione del magazzino Materie TASSO DI ROTAZIONE MATERIE PRIME = Prodotti in corso Prodotti f. CONSUMI MATERIE P. RIM. FINALI MATERIE P. TASSO DI ROTAZIONE DEI PRODOTTI IN CORSO TASSO DI ROTAZIONE PRODOTTI FINITI = COSTO DEL PRODOTTO FINITO R. F. PRODOTTI IN CORSO COSTO DEL PRODOTTO VENDUTO = R.F.DI PRODOTTI FINITI 23 Gestione dei crediti verso clienti Indice di durata media dei crediti DURATA MEDIA DEI CREDITI = CREDITI COMMERCIALI AL LORDO F.SV.C. (VENDITE+IVA)/360 24 Tasso di rotazione dell’attivo a lungo Ci inoltriamo nell’analisi finanziaria……. 25 OBIETTIVO ANALISI FINANZIARIA • Equilibrio finanziario a breve • Sincronia tra tempi di riscossione e tempi di pagamenti • Equilibrio finanziario a lungo • Armonia tra fonti e impieghi • Equilibrio tra debiti di finanziamento e capitale netto • Determinazione del fabbisogno finanziario • Equilibrio globale • Struttura finanziaria 26 INDICI DI STRUTTURA Quoziente primario di struttura: CN/AI Min di 1 Esprime la correlazione tra fonti e impieghi a lungo Segnala in che misura i mezzi propri sono destinati a coprire il fabbisogno finanziario Quoziente secondario di struttura: CAP.PER/AI Min di 1 Esprime il rapporto tra C.P+Pas a medio-lungo e Att. Imm. Segnala in che misura le fonti di finanz.durevoli appaiano destinate a coprire il fabbisogno finanz. Esprime l’adeguato coordinamento tra piani di ammortamento di costi pluriennali e piani di rimborso dei prestiti a medio-lungo 27 INDICI DI ELASTICITA’ o Solidità RIGIDITA DEGLI IMPIEGHI: Att.Imm./C.I. Esprime la composizione degli impieghi a lungo periodo Quando questo indice cresce diventa difficile trasformare il complesso degli investimenti in atto in forma monetaria ELASTICITA’ DEGLI IMPIEGHI: AC/C.I. Esprime la composizione degli impieghi per la parte relativa agli investimenti a breve termine. Questo indice cresce quando è più facile trasformare gli investimenti in forma monetaria 28 Equilibrio a breve MARGINI MARGINE DI DISPONIBILITA’ ATTI. BREVE – PASS. B. MARGINE DI TESORERIA LIQ. IMM+ LIQ. DIFF.PASS B. INDICI INDC. DISPONIBILITA’ ATT,BRE./PASS.BREV. INDICE DI LIQUIDITA’ LIQ. IMM.+ LIQ.DIFF/ PASS.BREV. . 29 Equilibrio a lungo MARGINE DI STRUTTURA Pass. Lungo + PN - Att.Lungo Se negativo= squilibrio finanziario Se positivo = coerenza tra fonti e impieghi INDICE DI AUTCOPERTURA Pass. L.+ PN/ Att. L. Se magg. 1 giudizio positivo Se min. 1 giudizio negativo 30 Equilibrio finanziario totale IL DEBITO DI FINANZIAMENTO è MENO COSTOSO DEL CAPITALE NETTO E GLI INTERESSI PASSIVI SONO, PER DI Più, DEDUCIBILI DAL REDDITO IMPONIBILE INDICE DI FINANZIAMENTO = DEBITI DI FINANZ.A Lun.+Brev. TOTALI FONTI MAGGIORE e’ IL FINANZIAMENTO SUL TOTALE DELLE FONTI MINORE E’ L’AMMONTARE DI C. N. NECESSARIO CAP. Terzi+ C.N. 31 Leva finanziaria Il termine “LEVA FINANZIARIA” viene utilizzato per rispecchiare la relazione tra il reddito e il tasso fisso di interesse. Se il valore della leva è alto, ovvero se l’interesse è una parte notevole degli utili al lordo degli interessi, un cambio minimo del reddito operativo avrà effetti maggiori sul rendimento degli azionisti. Un’azienda con un livello alto di leva finanziaria andrà bene nei periodi di boom. Ma piomberà nelle difficoltà nei periodi di recessione. Se l’indice di indebitamento assume valori maggiori di 1 agisce come fattore moltiplicativo del ROI, producendo un effetto amplificatore sul ROE 32 IMPORTANTE Debito Alto rischio Basso costo E Q U I L I B R I O C.n Basso rischio Alto costo IL DEBITO AUMENTA SIA IL RISCHIO SIA IL REDDITO 33 ESEMPIO Att. Imm. 60.000 Vendite C.N 80 000 120.000 EBIT 15.000 Att. Corr. 40.000 D eb. 20.000 Tot 100.000 100.000 Opzione miste di fonte di finanziamento e calcoli Opzione C. N DEBITO 1 100 0 2 80 20 Interesse EBIT Rend/C:N: 0 15 15% 2 13 16,25 Tasso 10% EBIT/C.N. 13/80x100 15-2 34 UTILE PER AZIONE e RAPPORTO PREZZO/UTILE Utile per azione (Earnings per share o EPS): EPS = Reddito Netto Numero azioni ordinarie in circolazione Rapporto Prezzo-utili: Rapporto presso-utili = Valore medio di mercato dell’azione Utile per azione Questi due indicatori sono le immagini speculari l’una dell’altro e forniscono le stesse informazioni. Entrambi esprimono la relazione tra gli utili di un’azienda e i dividendi distribuiti 35