IL VALORE NELL’ECONOMIA DELLE IMPRESE ATTUALITÀ DELLA PROBLEMATICA DEL VALORE • Il valore è un tema rilevante (nelle finalità di impresa, nei business plan, nella comunicazione aziendale)… • …da quasi 30 anni (Rappaport, 1986; Copeland Koller Murrin, 1990; Guatri, 1991)… • …da quando cioè ci si è resi conto che nei contesti produttivi tradizionali il valore dei beni e delle imprese era un dato stabilito dal mercato, mentre nei contesti produttivi emergenti questi valori sono una variabile gestibile dal management Strategia e creazione di valore in Finmeccanica La problematica del valore: • non implica un cambiamento • ma riflette il fatto che nei nel ruolo e nelle finalità contesti produttivi emergenti dell’impresa che nella i valori contabili ed tradizione italiana degli studi economici del capitale e del di economia aziendale è, in reddito, prima convergenti, quanto azienda di produzione tendono a disaccoppiarsi per lo scambio di mercato, un (quindi le informazioni “ istituto economico che, per contabili, fornite dal bilancio, il soddisfacimento dei bisogni sono meno utili per guidare la umani, ordina e svolge gestione, e occorre una nuova continuativamente e in modo “cassetta degli attrezzi” utile ordinato la produzione e il per supportare nuove logiche consumo della ricchezza” gestionali) (il reddito non è l’obiettivo ma è una condizione di funzionamento) La problematica del valore non modifica le condizioni di “aziendalità”…: • Economicità: capacità di utilizzare in modo economicamente conveniente i fattori produttivi, di produrre beni e servizi dal valore superiore al valore dei fattori utilizzati, di generare ricavi sufficienti a remunerare congruamente i portatori dei fattori produttivi • Durabilità: capacità di mantenere nel tempo e rinnovare le condizioni di economicità, rispondendo al cambiamento e consolidando la capacità di remunerare e attrarre i fattori produttivi necessari, garantendosi una prospettiva di continuità • Autonomia o autosufficienza economica: capacità di sopravvivere senza bisogno del supporto di sussidi esterni, facendo fronte a momentanee cadute della redditività con riserve di utili accantonati nei periodi favorevoli e tutelando l’indipendenza dei processi decisionali …esse però non sono più mediate dalla redditività (ROE), ma dalla creazione del valore (ΔW) ECONOMICITA’ REDDITIVITA’/CREAZIONE DEL VALORE DURABILITA’ AUTONOMIA LE DETERMINANTI CONTINGENTI (SCATENANTI) DELLA PROBLEMATICA DEL VALORE A livello globale mobilità internazionale dei capitali e ricerca del profitto a breve termine • Tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 del secolo scorso vengono rimossi i limiti alla mobilità internazionale dei capitali stabiliti con gli accordi di Bretton Woods (1944) • Durante gli anni ‘90 si rimuove anche la separazione stabilita nel periodo della grande crisi degli anni ‘30 tra l’attività delle banche di credito ordinario (finanziamento delle famiglie e delle imprese) e l’attività delle banche d’affari (investimenti finanziari) • I capitali si muovono liberamente a livello mondiale alla ricerca delle più convenienti condizioni di impiego • Si determina una asimmetria tra il capitale monetario (privo in sé di vincoli localizzativi) ed il capitale fisico ed umano, spazialmente molto più vincolato Negli USA (anni ’80 e ’90): caduta del valore di mercato delle public companies e pressioni sul management per recuperare redditività: • Le public companies, guidate in base ad obiettivi/controllate in base ad indicatori di crescita dimensionale (fatturato, quote di mercato) e/o con obiettivi/indicatori di redditività di tipo contabile (ROE, ROI, utile per azione), con management incentivato in base a questi parametri, perdono competitività e redditività con conseguente caduta dei loro valori (di mercato) • Gli investitori istituzionali premono sul management ai fini del recupero di redditività e di valori di mercato • Si diffondono operazioni di ristrutturazione aziendale (cessioni, acquisizioni, scorpori, fusioni, scalate) finalizzate a far emergere i potenziali di valore (di mercato) inespressi • Il management viene incentivato in base al valore (di mercato) delle imprese (stock options) Il problema emergente è… se la gestione dell’impresa si risolve in un… GAP DI VALORE (le imprese valgono meno del potenziale di reddito delle loro attività) …il mercato dei capitali aggredisce la proprietà per cambiare la gestione cambiano le regole del gioco… competitività nei business competitività sul mercato dei capitali CREAZIONE DI VALORE come: logica di governo misura dei risultati base di comunicazione …quindi si cercano nuovi indicatori di redditività. Quelli contabili sono considerati fuorvianti perché: • non tengono conto del fattore tempo • non tengono conto del fattore rischio • sono condizionati dalle convenzioni contabili LE DETERMINANTI STRUTTURALI DELLA PROBLEMATICA DEL VALORE La divaricazione tra valori contabili ed economici di capitale e reddito trova le proprie determinanti strutturali nelle tendenze evolutive del contesto produttivo Nei contesti produttivi tradizionali (standardizzazione produttiva) • i bisogni sono elementari (dati, indifferenziati) o lentamente evolutivi • le conoscenze produttive sono date e omogenee o lentamente evolutive; sono incorporate nelle tecnologie e nelle professionalità acquisite sul mercato dei beni strumentali e del lavoro • i fattori produttivi sono (tendenzialmente) standard • i prodotti sono (tendenzialmente) standard (omogenei e intercambiabili) • l’impresa si rapporta con clienti e fornitori in termini di scambio commerciale • la condizione di successo dell’impresa è l’efficienza quindi: • la (micro)impresa opera in condizioni di concorrenza come un soggetto dipendente dal mercato • l’efficienza è la sola condizione di successo/leva di economicità manovrabile dall’impresa RN = [Q×P – Σq×p] – Kp×i • la redditività è allineata dalla concorrenza e le imprese efficienti sopravvivono conseguendo la redditività minima soddisfacente (ROE = redditività “normale”) ROE = Ce e W = CN tuttavia: • la grande impresa (fordista) opera in condizioni di oligopolio come un soggetto dominante il mercato, con conoscenze incorporate nelle tecniche gestionali e organizzative e affondate nelle routine della tecnostruttura • ai fini della redditività la grande impresa deve essere efficiente ma può anche sfruttare economie di scala, conseguendo un extra-reddito → ROE > ce → W > CN Nei contesti produttivi emergenti (varietà e variabilità produttiva) si manifestano importanti fattori di cambiamento: • propulsività e pervasività del progresso scientifico e tecnologico, che consente di dare risposte a bisogni nuovi e risposte nuove a bisogni vecchi → varietà e variabilità delle risposte produttive • complessità e accelerazione dei fenomeni socio-economici (crescita e diffusione del reddito; nuovi modelli culturali e stili di vita) → selettività, personalizzazione, variabilità della domanda → si configura un quadro caratterizzato da • • • • • bisogni differenziati e variabili conoscenze produttive sia esogene che endogene, specifiche, evolutive risorse aziendali specifiche varietà e variabilità della produzione impresa come soggetto progettuale e sistema cognitivo che, grazie al ruolo crescente del sapere e delle conoscenze produttive, persegue l’aumento del valore d’uso della produzione per aumentarne il valore di scambio • l’impresa si rapporta con stakeholder che apportano contributi, risorse, legittimazione, consenso ed esprimono attese ed interessi • efficienza e efficacia come condizioni di successo/leve di economicità, manovrabili dalle imprese N.B. efficacia RN = [Q×P – Σq×p] – Kp×i la redditività è specifica dell’impresa ROE ≠ Ce e W ≠ CN → In particolare il rapporto tra domanda e offerta diventa interattivo → innovazione dell’offerta (alla ricerca di + valore d’uso e + valore di scambio) → selettività della domanda (alla ricerca di + valore d’uso e – valore di scambio) • il valore creato dalle imprese dipende dalla loro capacità di produrre + valore d’uso + valore di scambio • la ricerca di valore d’uso spiega i comportamenti dei produttori e dei consumatori → costo di produzione, valore d’uso e extra-reddito nelle strategie dell’impresa Dati il valore d’uso ed il costo di produzione per un bene o servizio: • nei contesti tradizionali la concorrenza schiaccia il prezzo di mercato sul prezzo di equilibrio → ROE = ce e W = CN • nei contesti emergenti le imprese cercano di innovare per ridurre il proprio costo di produzione, a parità di prezzo, o per generare più valore d’uso in condizioni di esclusività e ottenere prezzi più remunerativi, conseguendo un extrareddito → ROE > ce e W > CN Il valore contabile (CN) del capitale proprio SP AP PP CN capitale lordo di funzionamento capitale netto di funzionamento N.B. Nell’impresa in funzionamento e in normali condizioni di economicità c’è in atto un continuo processo di valorizzazione dei fattori produttivi • • • • • • t0 t1 t2 t3 t4 t5 AP = Km AP = fatt prod AP = prod AP = Km AP = fatt prod AP = prod = 100 = 100 = (120) = 120 = 120 = (144) N.B. Alla data del bilancio ci sono processi in corso, e il valore del CN dipende dal valore attribuito alle rimanenze attive e ai rischi in essere SP t5 AP prod. 120 120 CN CS 100 utile 20 120 N.B. Il valore delle AP, del CN e dell’utile è quello consolidato in t3 e non tiene conto degli utili in via di formazione Il CN, valutato prudenzialmente in bilancio, rappresenta il capitale ragionevolmente esistente • Formatosi con gli apporti dei proprietari, integrato con riserve di utili realizzati e accantonati, incrementato con utili di periodo realizzati, gravato dal massimo dei rischi prevedibili • Incorporato nelle AP, valutate al costo, al netto delle PP Il valore economico del capitale proprio (W) è il valore dell’impresa per i proprietari ieri ROE = Ce → W = CN oggi W = f (RN, n, r, s) dove r + s = Ce ( costo del capitale proprio) W0 0 1 2 RN RN 3 RN ……….. N RN N.B. Le relazioni tra W e le sue determinanti RN, n, r, s, ce si configurano come segue: • RN e n stanno rispetto a W in un rapporto di proporzionalità diretta (crescendo fanno crescere W, e viceversa) • r, s, ce stanno rispetto a W in un rapporto di proporzionalità inversa (crescendo fanno diminuire W, e viceversa) W può essere espresso in termini di rendita temporanea e perpetua, perché è il capitale che da un flusso di redditi pari a RN di durata pari a n o infinita è remunerato ad un tasso di rendimento pari a ce Infatti: posto che RN vn (valore attuale di RN) = RN 1/ (1+Ce)n • con n finito (1+Ce)n – 1 W = RN + valore residuo Ce (1+Ce)n • con n infinito W = RN/Ce N.B. RN posto W = W dipende da RN e da Ce Ce dato CS = CN = 1000 con Ce = 0,10 se RN = 100 RN = 50 RN = 200 con R = 100 se Ce = 0,10 Ce = 0,05 Ce = 0,20 W = 100/0,10 = 1000 W = 50/0,10 = 500 W = 200/0,10 = 2000 W = 100/0,10 =1000 W = 100/0,05 = 2000 W = 100/0,20 = 500 in particolare, il rapporto tra CN e W dipende dal rapporto tra ROE e Ce infatti dato che ROE = RN CN e CN = RN ROE e che W = RN Ce W ≷ CN se RNCe ≷ RN ROE, 1Ce ≷ 1ROE, se ROE > Ce W > CN ROE = Ce W = CN ROE < Ce W < CN ROE ≷ Ce es. dati CN = 100 e Ce= 0,13 se RN = 13 ROE = 0,13 e W = 13/0,13 = 100 se RN = 15 ROE = 0,15 e W = 15/0,13 = 115 se RN = 11 ROE = 0,11 e W = 11/0,13 = 85 N.B. ce è il parametro con cui si valuta se il ROE conseguito è un risultato soddisfacente. • ce = ROE minimo soddisfacente • ce = r + s; con r = rate e s = spread (premio per il rischio) • con ROE > ce c’è extra-reddito (profitto effettivo) • N.B. • può esserci ROE positivo con profitto negativo • ce è costo in senso lato, per sottolineare che il capitale proprio non è un fattore gratuito ma va remunerato adeguatamente Spread ROE- ce e creazione di valore nel periodo Nord spa Sud spa Ovest spa Est spa RN 120 180 300 225 CN 1000 2000 3000 1500 ROE 12% 9% 10% 15% ce 12% 7% 12% 14% spread 0% +2% -2% +1% extrareddito 0 +40 -60 +15 Creazione del valore e obiettivi della gestione Ai fini della creazione del valore occorre: • Generare più extra-reddito (ROE > Ce) • Generare un extra-reddito sostenibile nel tempo • (+ n) (n = numero anni) • Produrre di più senza compromettere l’extra-reddito (+ g) (g = growth) → generare un reddito elevato, durevole (sostenibile nel tempo), sicuro (protetto dal rischio) (+ qualità del reddito) Ci sono diverse possibili configurazioni del capitale proprio: • CN = capitale netto di bilancio (valore di bilancio); è il capitale apportato all’impresa, direttamente o indirettamente, dai proprietari • W = capitale economico dell’impresa (valore economico); è un valore astratto che dipende dalla capacità dell’impresa di generare una redditività elevata, durevole, sicura • WM = è il valore di mercato delle società quotate in Borsa • WMM = è il valore di azioni rilevanti ai fini del controllo …ovvero ci sono tre misure di valore dell’impresa… • Valore contabile • Valore economico • Valore di mercato …tra loro collegate… il… ...deriva dal/dalla… ...è governato dai/dagli… valore contabile passato funzionari amministrativi valore economico futuro atteso managers valore di mercato percezione esterna del futuro atteso analisti finanziari …ma spesso divergenti VALORE eventuale asimmetria dell’informazione CONTABILE (comunicazione e fiducia) VALORE ECONOMICO eventuale potenziale di creazione di valore (strategia e gestione) VALORE DI MERCATO