Ambito Territoriale per la Provincia di Forlì-Cesena Conoscenza normativa per un’INTEGRAZIONE consapevole Dalla Legge n.104 del 05/02/1992 ai giorni nostri...a.s.2011/2012 Forlì, 27/03/2012 A cura di Ottavia Muccioli Legge n.104, 05/02/1992 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” Legge che detta i principi generali dell’ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata, intesa come “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione sociale o di emarginazione”(art.3, comma1). Garantisce il pieno rispetto della dignità umana, prevedendo e rimuovendo le condizioni invalidanti, mediante il recupero funzionale e sociale della persona e predisponendo interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione della persona handicappata. Realizza il 1° intervento normativo organico e sistematico relativo all’integrazione (non solo scolastica) delle persone disabili. Detta una disciplina che riguarda la famiglia, la tutela sanitaria, l’avvio al lavoro, i rapporti con diversi soggetti istituzionali ed altri aspetti ancora. Disegna, cioè, un quadro generale in cui il decentramento territoriale ed il coordinamento dei servizi e degli interventi rappresentano il cardine istituzionale, mentre sotto il profilo scientifico la ricerca, la prevenzione e l’intervento tempestivo costituiscono le principali priorità. Individua i documenti che dovrebbero caratterizzare una congiunta pianificazione di interventi tra i vari servizi coinvolti. Ridefinisce i Gruppi di lavoro Interistituzionale. Rende obbligatori gli Accordi di Programma interistituzionali. SCUOLA FAMIGLIA Persona con handicap A.USL ENTI LOCALI Prima della Legge 104/92: riferimenti storico-cronologici della normativa inerente l’integrazione scolastica • Costituzione Repubblicana del 1948: Art.2 - Diritti inviolabili dell’uomo; Art.3 - Uguaglianza; Arrtt.30 e 31 - Famiglia; Art.32 - Salute; Art.34 - Scuola; Art.38 - Lavoro. Sono tutti principi di riferimento fondamentale! • Primi anni ’60: la non integrazione caratterizza la realtà del Paese. Esistono, di fatto, classi differenziali e scuole speciali per i disabili. • Primi anni ‘70: la svolta epocale! - • • • • • 1971/ Legge n.118: classi normali per alunni con handicap nella scuola dell’obbligo (“mutilati ed invalidi civili”); CC.MM. n.227/75, n.228/76, n.216/77 cominciano a prevedere “insegnanti di sostegno” nelle scuole realizzazione dettato L.118/71); 1977/Legge n.517: Specifiche forme di sostegno Impegni documentali Insegnanti specializzati Abolizione delle classi differenziali Limite numerico classe con alunni disabili (20) “Gli anni dei coraggiosi” • Ultimi anni ‘70 e anni ‘80: - 1978/Legge n.833: Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale con compiti specifici relativi a supporto alunni con handicap. - 1978/Legge n.845: Interventi Regione per garantire la formazione professionale alunni con handicap. - Sentenza Corte Costituzionale n.215/1987: “sentenza storica” Viene abbattuto l’ultimo muro! Sancisce l’illegittimità costituzionale della Legge 118/71 nella parte in cui la frequenza della Scuola Superiore va solo “facilitata” e non invece “assicurata”. Dopo la Legge 104/92: alcuni riferimenti normativi inerente l’integrazione degli alunni disabili: tre filoni importanti... 1. SCUOLE “POLO” PER L’INTEGRAZIONE • DPR 275/1999, art.7: reti di scuole. Questo articolo parla della possibilità che più scuole si organizzino in rete per affrontare un problema comune – Scuole “polo” per l’integrazione e/o centri territoriali per l’integrazione scolastica. • Legge 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali“; è una legge che disegna un sistema locale dei servizi integrati in rete, che deve realizzare il coordinamento e l’integrazione dei servizi sanitari, sociali e dell’istruzione. Art.14: “progetti individuali per alunni disabili” E’ Legge nazionale! Occorre un regolamento da parte della legislazione regionale (Piani di Zona, Piani attuativi Territoriali),per la sua realizzazione. • DPCM 30/03/2001 “Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell'art. 5 della legge 8 novembre 2000, n. 328”. Vengono definiti gli indirizzi dei Comuni e delle Regioni per la programmazione degli interventi da realizzare sul territorio, con i soggetti del terzo settore (volontariato, cooperative sociali, enti di patronato, etc.). 2. INTEGRAZIONE SCUOLA, FORMAZIONE PROFESSIONALE, LAVORO * Legge 144/1999, art.68; Decreto Delegato n.77/2005; DPR 15/03/2010 n.87; riguardano percorsi misti di istruzione e formazione professionale e di alternanza scuola/lavoro, con borse di studio e stage. 3. FIGURE PROFESSIONALI • Insegnati di sostegno (art.14 legge 104/92) • Assistenza per l’autonomia e la comunicazione (art.13 legge 104/92; D.L.vo 112/98) • Collaboratori scolastici (CCNL-Scuola, assistenza igienica) N.B. • La normativa prevede l’assegnazione di docenti per il sostegno esclusivamente agli alunni certificati con handicap LAVORO DI RETE ASL SCUOLA Alunno disabile ENTE LOCALE FAMIGLIA COMUNITA’ F.P. L’insegnante di sostegno si trova ad essere il fulcro e il bersaglio di tale rete relazionale che rende il suo compito estremamente delicato e complesso. nella classe divisione in gruppi gr cooperativi spazio-classe laboratori nel team condivisione di criteri edu-did-org strategie L’insegnante di sostegno Rapporti scuola-asl Commissioni di lavoro istituzionali e interistituzionali nell’extra scuola rete relazioni condivisione obiettivi Con le famiglie alleanza educativa Nel team: quali azioni? • Programmazione: fondamenta dei percorsi individualizzati/gruppo classe • definizione e condivisione dei criteri didatticoeducativi-organizzativi • scelta di strategie • regista e coordinatore integrazione • Lavoro di gruppo fra-con-i colleghi • mettere in campo le risorse di tutti i componenti • dialogare-scambiareconsiderare-moderaredisponibilità a compromessi Nella classe: quali azioni? • Risorsa per tutti gli alunni • divisione in gruppi • insegnare una disciplina o/e educazione • affiancare i colleghi nei momenti di contemporaneità • individualizzarepersonalizzaresemplificare per tutti • garantire integrazione per tutti Con le famiglie: quali azioni? • • • • Reti di mutuo-aiuto fra genitori collaborazione condivisione di obiettivi educativi condivisione percorsi individualizzati Nell’extrascuola: quali azioni? • Reti di relazioni con esperti (es. gli sport) • condivisione obiettivi educativi • continuità di contatti Rapporti Scuola-A.usl: quali azioni? • Condivisione-definizione-costruzione P.E.I. • condivisione obiettivi generali del percorso • mantenere i ruoli: la scuola fa la scuola e lo specialista fa lo specialista Prima di concludere, quali azioni per un’integrazione consapevole? 1. AZIONI DI SISTEMA * Accordi di programma - Protocolli di intesa * GLIP - GLH provinciale - GLH di istituto - GLHO * Reti territoriali * Centri risorse e documentazione 2. AZIONI SPECIFICHE * Fascicolo personale dell’alunno/studente: - Certificazione (o modello C) - Diagnosi Funzionale (D.F.) - Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) - Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.)/Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.) - Convenzioni - Laboratori - Certificazione crediti “La scuola che perde Gianni non è degna di essere chiamata scuola” Da "Lettera a una professoressa" -Scuola di Barbiana- • GRAZIE PER L’ATTENZIONE! • GRAZIE A TUTTE QUELLE PERSONE (amici, docenti, conoscenti, colleghi, …) CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO POWER POINT… Ottavia Muccioli