Incontro adolescenti
19 marzo 2007
Oggi parliamo di ...
Quanti sono i disabili in Italia ?
Si stima che in Italia vi siano circa 2.784.000 disabili, di cui
960.000 uomini e 1.824.000 donne pari al 4,85%
della popolazione.
Storie di disabili che hanno fatto del loro handicap un punto di
forza
Simona atzori
“L’angelo con le ali ai piedi”
Simona è una ragazza di 33 anni che è nata con una grave
malformazione: infatti non possiede entrambe le braccia.
Nonostante questo, Simona è diventata una ballerina e ora si
esibisce in tutti i migliori teatri d’Italia.
Alla domanda: << è stato difficile affermare il tuo talento speciale?> Simona ha
risposto:
E' stato difficile e semplice allo stesso tempo. Posso dire che il mio segreto è
stato quello di crederci sempre fino in fondo e di non smettere mai di
sognare fino a quando anche gli altri hanno iniziato a sognare con me e la
realtà ha preso il posto dei miei sogni.
Simona, oltre a ballare, ha imparato anche a dipingere senza utilizzare
le mani e i soggetti preferiti dei suoi quadri sono degli abbracci.
Storie di disabili che hanno fatto del loro handicap un punto di
forza
Gli atleti paraolimpici
Alle paraolimpiadi partecipano anche atleti
ciechi che, per gareggiare devono fare
affidamento sulle loro guide
Nella foto, la sciatrice che sta dietro è non vedente e ascolta le
istruzioni della sua guida che le sta davanti.
Sono atleti che nonostante il loro handicap fisico sono in grado di
affrontare gli stessi sport dei normodotati, spesso con risultati molto simili.
Storie di disabili che hanno fatto del loro handicap un punto di
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LA sordità
NELLA STORIA CI SONO STATE TANTE
PERSONE CHE PUR NON UDENTI HANNO
COMPOSTO DELLE MUSICHE BELLISSIME
ES: BEETHOVEN
Storie di disabili che hanno fatto del loro handicap un punto di
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Le persone che non sono in
grado di parlare
Ricordiamoci però che
NON AVERE LA CAPACITA’
DI PARLARE
NON SIGNIFICA NON
AVERE NULLA DA DIRE. . .
Storie di disabili che hanno fatto del loro handicap un punto di
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Valentina Locchi
Valentina Locchi, 18 anni, non vedente, ha
sbancato il montepremi del programma di
Italia1 (sarabanda), dopo aver conquistato il
pubblico che l'ha seguita per settimane.
Dal sito internet di Valentina:
"Ero piccola, piccola ... Così! Prematura grave. La prima lotta dura è stata per rimanere in
vita.Ce l'ho fatta con qualche danno ma la cosa importante, sempre e comunque, è
vivere. E allora dico, viva la vita! La mia infanzia è stata bella grazie all'amore e
all'interessamento di coloro che mi sono stati vicino: la mia famiglia, la scuola, gli amici.
La scoperta del mondo e delle bellissime sensazioni che esso ti dà: l'acqua è sempre
stata ambiente di libertà e distensione, il gioco come ebbrezza e liberazione della
fantasia, l'ascolto come viaggio nello spazio e danza dell'intelligenza, la scuola come
infinita conquista di leggerezza. Scoprire insieme agli altri che mi hanno sempre guidata,
mi ha portato ad amare così intensamente la vita."
Così dice la mamma:
Dunque Valentina non si sente una persona disabile? "Ma scherza?
Sono gli altri a essere handicappati con lei, Valentina non ci pensa
proprio.
Storie di disabili che hanno fatto del loro handicap un punto di
forza
tony
Tony, 40 anni, costretto a letto per
sempre da un incidente, a settembre si
è iscritto alla facoltà di
Giurisprudenza a Cassino.
Tony, dopo un incidente, è costretto per sempre a letto togliendogli la facoltà di muoversi e di parlare. Ma la mente e la
voglia di vivere sono rimaste intatte, tanto da portarlo a iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza di Cassino sostenendo il
suo primo esame e aggiudicandosi un bel 27.
Tra settembre e ottobre scorso, i medici della casa di cura dove si trova Toni, informarono il preside della facoltà di
Giurisprudenza della sua volontà di immatricolarsi.
Tutti sono rimasti sorpresi ma, commenta il preside, “è stato emozionante vedere la lucidità e la voglia di dare un senso alla
propria esistenza di questo ragazzo".
Per lui, è stato creato un piano di studio apposito e una ricercatrice gli ha fatto da tutor a domicilio, recandosi nella casa di
cura un giorno a settimana per quattro mesi.
Toni ha sostenuto l'esame di "Istituzioni di diritto romano", rispondendo a cinquanta domande chiuse, attraverso il
comunicatore computerizzato con cui dialoga con il mondo esterno.
Storie di disabili che hanno fatto del loro handicap un punto di
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Mark Inglis
ha conquistato la cima più alta del mondo con
due protesi agli arti inferiori, persi 24 anni fa
per congelamento durante un'ascensione.
Non appena ha raggiunto il "Tetto del mondo", a 8.850 metri di quota, ha chiamato
casa, dove lo aspettano la moglie Anne e i tre figli.
"E' il suo sogno da una vita, ora è sulla Luna", ha commentato la donna. In effetti, Inglis,
dopo aver perso le gambe, non ha rinunciato a realizzare i suoi sogni.
Inglis ha compiuto l'impresa con due gambe artificiali di fibra di carbonio, specialmente adattate per
arrampicarsi.
Raggiunta quota 6.400 metri, vicino al Campo 2, lo sportivo ha avuto un incidente di percorso: una
protesi si è spezzata.
Il neozelandese l'ha rabberciata abbastanza per raggiungere i compagni di scalata e quindi l'ha riparata
con pezzi di ricambio.
Tutte queste storie che vi abbiamo raccontato,
spiegano come hanno reagito le persone di
fronte alle difficoltà date dal loro handicap.
Vediamo adesso come noi, in prima persona,
reagiremmo di fronte alle stesse difficoltà…
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