Scienza&Ricerca / Bandi FC per la Ricerca And the winner is... I tre progetti vincitori del primo bando lanciato dalla Fondazione Celiachia raccontati dai ricercatori che li hanno proposti. Attività di frontiera che potrebbero aprire nuove prospettive “ quattro grandi aree di ricerca - Celiachia, Dermatite erpetiforme, Allergie da Glutine e Sensibilità al Glutine Non-Celiaca (o Gluten Sensitivity) -, si è chiuso con la selezione di tre progetti di ricerca. CN ha chiesto ai ricercatori responsabili dei tre progetti di raccontare ai Lettori la loro esperienza e di descrivere brevemente il loro progetto di ricerca, indicando soprattutto quali obiettivi il progetto si propone e quali benefici a brevemedio-lungo termine ne deriveranno per i pazienti. u Potremmo scoprire nuove molecole utili a identificare la celiachia 1 “ Di Luisa Novellino Responsabile Ufficio Scientifico AIC Nello scorso numero (CN 3/2013, pag. 72) vi abbiamo aggiornato sul 1° Bando nazionale Fondazione Celiachia 2013 per la Ricerca Scientifica, mostrando alcuni dati sui livelli di partecipazione della comunità scientifica e la tipologia dei progetti presentati. Il Bando, volto a finanziare per un totale di 600mila euro progetti di durata triennale svolti in Italia su Identificazione di nuovi biomarcatori per la Celiachia e per la risposta alla dieta Nella foto: Letizia Da Sacco Letizia Da Sacco, PhD – FC Grant 018_FC_2013 - Gene Expression - Microarrays Laboratory; Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, P.za S.Onofrio 4, 00165 Roma - Italia Negli ultimi anni numerose ricerche hanno dimostrato che piccole molecole, chiamate microRNA, presenti nell’organismo, sono molto importanti nella regolazione dei normali processi fisiologici. Siccome la quantità di queste molecole può variare in seguito al malfunzionamento di tali processi, come nelle disfunzioni del sistema immunitario, esse possono essere quindi utilizzate come indicatori specifici della malattia (biomarcatori). 74 1.2014 Nella celiachia è stato dimostrato che i livelli di alcuni specifici microRNA sono in effetti alterati a livello intestinale. L’obiettivo del nostro progetto è identificare quali microRNA sono presenti nel sangue durante la malattia, e che possano quindi essere collegati al danno intestinale o alla risposta del sistema immunitario. In tal modo, questi microRNA potrebbero funzionare come nuovi biomarcatori della celiachia. Inoltre, ci sembra interessante studiare la variazione dei livelli di queste stesse molecole anche in seguito alla dieta. Quindi, ciò che ci proponiamo di fare è identificare specifiche molecole che ci aiutino a capire sia lo stadio della malattia, sia se la dieta abbia l’effetto sperato nel contrastare la malattia stessa. Questo progetto ci potrebbe aiutare a comprendere meglio quali sono i meccanismi che s’innescano durante la celiachia e a scoprire nuove molecole utili a identificarla, anche in combinazione con i test sierologici già utilizzati, soprattutto al fine di evitare, se possibile, esami invasivi, come le biopsie intestinali, soprattutto quando queste ultime sono rivolte alla popolazione pediatrica. u “ “ Disporre di una diagnosi certa significa risparmio per il sistema sanitario 2 diagnosi della gluten sensitivity: alla ricerca di un nuovo test genetico Nella foto: Michele Sallese Michele Sallese Ph.D. – FC Grant 046_FC_2013 Head, Unit of Genomic Approaches to Membrane Traffic - Fondazione Mario Negri Sud, Via Nazionale 8/A, S. Maria Imbaro, 66030 Chieti, Italia Sono un ricercatore biomedico e svolgo la mia attività di ricerca nella Fondazione Mario Negri Sud, in Abruzzo. Nel 2008, ho scoperto che mia figlia Marta è affetta da celiachia e per questo motivo ho conosciuto da vicino l’Associazione Italiana Celiachia. Ho partecipato, come genitore, ad alcuni convegni scientifici organizzati dall’AIC, restando favorevolmente impressionato dalla qualità scientifica dei programmi e dalla presenza dei maggiori esperti mondiali di patologie correlate al glutine. Nel marzo 2013 è stato pubblicato il primo bando della Fondazione Celiachia per il finanziamento di progetti di ricerca medico-scientifica. Il bando era incentrato su eccellenza scientifica e trasparenza, in conformità con i principi adottati dalle maggiori agenzie nazionali ed internazionali che finanziano la ricerca. In collaborazione con il Professor Matteo Neri, (direttore dell’unità di gastroenterologia nell’ospedale universitario SS. Annunziata di Chieti) ho deciso di presentare una mia proposta di ricerca, con l’obiettivo di elaborare una metodica per la diagnosi della “sensibilità al glutine non celiaca”, che fosse basata su esami di laboratorio. La sensibilità al glutine causa sintomi sovrapponibili alla malattia celiaca e risponde alla dieta priva di glutine, tuttavia non presenta i marcatori tipici della celiachia (anticorpi, istologia, genetica). Al momento non esistono infatti marcatori specifici per confermare la diagnosi di sensibilità al glutine. La nostra idea di progetto prevede di esaminare, nelle biopsie intestinali e nel sangue di pazienti, i livelli di centinaia di fattori genetici potenzialmente coinvolti nello sviluppo della sensibilità al glutine. Gli stessi fattori saranno analizzati anche in pazienti celiaci e volontari sani. Nella seconda parte dello studio andremo a verificare se quei fattori, alterati nei pazienti con sensibilità al glutine, sono idonei come indice diagnostico. Infine, per accrescere le conoscenze di questa malattia, andremo a studiare la funzione svolta dai fattori genetici identificati nello studio. Disporre di una diagnosi certa è importante non solo per applicare la terapia medica più appropriata alla malattia ma anche per ottimizzare la spesa sanitaria in questo ambito, ad esempio evitando di sottoporre a inutili trattamenti le persone affette da una presunta sensibilità al glutine. Il nostro studio è al momento in itinere, e non appena sarà concluso, i suoi risultati saranno divulgati e resi disponibili alla comunità medico-scientifica e naturalmente all’AIC, ai pazienti e alle loro famiglie. u 1.2014 75 Scienza&Ricerca / Bandi in prima persona “ “ Studieremo nella mucosa le molecole della risposta immunitaria innata 3 Fattori scatenanti e marcatori: verso una personalizzazione della diagnosi Prof. Riccardo Troncone - Head, European Laboratory for the Investigation of Food-Induced Diseases, University Federico II, Napoli, Italia Nella foto: Prof. Riccardo Troncone 76 1.2014 Tra le ipotesi più accreditate sull’insorgere della celiachia, vi è quella che sostiene che le infezioni del tratto gastrointestinale, in particolare quelle che colpiscono nell’infanzia, possano alterare l’equilibrio esistente tra risposta immunitaria protettiva ed infiammatoria a livello intestinale. Le infezioni virali normalmente inducono una risposta immunitaria cosiddetta innata, che si sviluppa velocemente dopo che l’organismo viene “attaccato” da agenti esterni. Una risposta di questo tipo potrebbe avere un ruolo anche nell’induzione della malattia celiaca. Sulla scorta di tali osservazioni ci proponiamo di studiare nella mucosa dei pazienti celiaci l’espressione di molecole proprie della cosiddetta risposta immunitaria “innata”. Ciò verrà fatto nelle differenti fasi della malattia consentendoci di suddividere i pazienti celiaci in sottogruppi sulla base di tali marcatori. Valuteremo dunque la relazione tra la presenza di tali marcatori con l’assunzione di glutine, e con possibili pregresse infezioni virali. Per comprendere il reciproco contributo dei diversi fattori implicati ci avvarremo di modelli più semplici, come sistemi di cellule in coltura, e più complessi, come modelli animali e colture d’organo, per studiare nei dettagli i meccanismi biologici alla base dell’attivazione della risposta immunitaria innata nell’intestino di pazienti celiaci. Infine ci avvarremo della possibilità di studiare soggetti in una fase ancora premalattia per comprendere l’evoluzione di questa risposta. u