Diabete Mellito tipo 1 Malattia multisistemica cronica causata dalla assenza di insulina conseguente alla distruzione delle cellule beta del pancreas. L’insulina in circolo è ridottissima o assente, il glucagone è elevato e le cellule beta non rispondono agli stimoli secretori Necessita della somministrazione di insulina È una malattia autoimmune Istologicamente il pancreas è infiltrato di linfociti e le cellule delle isole di Langherans vengono distrutte Frequenza 5-15% di tuttii casi di diabete la Scandinavia ha la più elevata % 20% Mortalità Morbilità elevate per le complicazioni renali e cardiovascolari Storia Clinica sete e poliuria (iperglicemia,iperosmolarità) polifagia e perdita di peso (stato ipercatabolico) astenia intensa (distruzione delle masse muscolari) sintomi gastrointestinali (neuropatia autonomica, pancreatite) neuropatia periferica Cause componente genetica molto importante infezioni virali fattori ambientali Età esordisce più spesso in bambini di 4 anni o più con un picco di incidenza intorno a 11-12 anni successivamente diviene più frequente tra 30 e 40 anni Laboratorio glicemia due dosaggi a digiuno > 125 mg/dl in paz asintomatico sono diagnostici di diabete. In paz. sintomatici glicemia>200 mg/dl in un prelievo casuale è diagnostica di diabete (Criteri ADA) glicosuria emoglobina glicosilata fruttosamina la prova carico orale di glucosio con curva insulinica in genere non è necessaria per definire se il paz. diabetico è di tipo 1 o 2 è necessaria la determinazione dell’insulina plasmatica o del C peptide (che si forma durante la conversione da proinsulina ad insulina) anticorpi anti cellule beta Emoglobina glicosilata (Hb A1c) è il prodotto stabile della glicosilazione irreversibile non enzimatica della catena beta dell’emoglobina da parte del glucosio plasmatico La sua concentrazione e correlata alla glicemia media di 3 mesi precedenti l’esame (pochè 100 giorni circa è la vita dei globuli rossi) .la sua conc. correla con la progressione e gravità delle complicazioni microvascolari Nella popolazione non diabetica la conc. di riferimento è 6% Nei diabetici ADA raccomanda valori < 7-8% Fruttosamina Si forma per reazione chimica del glucosio con le proteine plasmatiche È un test di valori glicemici nel tempo (tra 1 e 3 settimane) e quindi è un indice più precoce della Hb A1c È utile quindi per controllare ad es. l’effetto di variazioni di terapia Terapia Insulina sottocute per inalazione per micropompa Dieta 20% colazione 35% pranzo 30% cena 15% spuntino notturno Attività fisica raccomandata Speciale attenzione durante le procedure chirurgiche Complicazioni acute Crisi ipoglicemica sudorazione, vertigini, cefalea, annebbiamento vista somministrare zucchero Chetoacidosi iperglicemia,chetosi,acidosi, diuresi osmotica e disidratazione insulina e ripristino della deplezione di volume e delle alterazioni elettrolitiche Complicazioni croniche aterosclerosi coronarica,cerebrale, arti inferiori,reni retinopatia proliferativa neuropatia periferica necrobiosi lipoidica nelle sedi di iniezione Diabete Mellito tipo 2 È caratterizzato da iperglicemia,associata ad alterazioni microvascolari (lesioni retiniche,renali,neuropatiche),macrovascolari (coronarie,arteriopatia ischemica periferica),neuropatiche (autonomiche,periferiche) L’iperglicemia è prodotta dalla carenza di insulina che può essere assoluta come nel D1 o relativa. La carenza relativa consegue alla resistenza dell’azione dell’insulina nel muscolo,grasso e fegato e della inadeguta risposta delle cellule beta. La genetica è complessa e multifattoriale Probabilmente la malattia insorge quando uno stile di vita diabetogeno (eccesso di calorie,poca attività fisica) si incontra con un genotipo suscettibile) Frequenza Negli USA 6.5% della popolazione 18 milioni di diabetici Internazionale epidemico Mortalità morbilità È la principale causa di : Cecità IRC Amputazioni degli arti inferiori Età È considerato tipico dell’età oltre 40 anni ma sempre più frequente anche in età più giovane Storia Sintomi classici poliuria polidipsia polifagia perdita di peso molto spesso per anni asintomatico parestesie infezioni ricorrenti cutanee Laboratorio Glicemia a digiuno su plasma (glicemia su siero più bassa) >126 mg/dl in 2 occasioni o 200 in un prelievo random Provetta con sodio fluoruro per bloccare la glicolisi dei GR Hb A1c Microalbuminuria (annualmente) Raramente per la diagnosi differenziale con D1 Insulinemia C peptide anticorpi Patologie intercorrenti o chirurgia I paz.divengono più insulinoresistenti I paz.in terapia con ipoglicemizzanti orali necessitano di passare momentaneamente all’insulina Problemi associati Ipertensione arteriosa Dislipidemia Attività fisica Altamente auspicabile Terapia Sulfaniluree (ipoglicemizzanti orali) Stimolano la secrezione di insulina Meglitinidi Stimolano la secrezione ma hanno vita breve rispetto alle sulfa. Biguanidi Riducono la produzione epatica di glucosio e perché siano efficaci deve essere presente insulina Inibitori dell’alfaglucosidasi Rallentano l’assorbimento intestinane del glucosio Tiazolidioni (glitazoni) Sensibilizzano il muscolo ed il grasso all’azione dell’insulina che deve essere presente affinchè siano efficaci Exenatide Stimola la secrezione di insulina glucosio dipendente Sitagliptina (inibitore del dipeptipeptidase 4 -DDP4) Il DDP4 distrugge i secretagoghi glucosio dipendenti per cui la sua inibizione migliora la situazione Complicazioni Malattia coronarica rischio 2-4 volte rispetto popolazione generale Retinopatia Fotocoagulazione laser Neuropatia Piede diabetico Nefropatia Gli stadi descritti per il D1 non sono validi nel D2 Chetoacidosi diabetica È la più grave complicazione acuta del D (a rischio di vita) È una condizione di grave diabete non controllato che richiede una terapia di emergenza con insulina EV e liquidi Iperglicemia Acidosi Chetonuria Il deficit di insulina determina glicogenolisi epatica La lipolisi libera acidi grassi Il metabolismo epatico degli acidi grassi invece del glucosio produce ketoacidi (acetone,acetoacetato,betaidrossibutirrato) Ketonemia Ketonuria Ketoacidosi (acidosi metabolica) Respiro di Kusmaull Glicosuria Diuresi osmotica Disidratazione Alterazioni elettrolitiche Mortalità Intorno all1% per Edema cerebrale Grave ipokaliemia ARDS Storia Spesso inizio subdolo con sete e polidipsia Astenia intensa Confusione e disorientamento Sintomi di una intercorrente infezione Anamnesi di terapia insulinica non effettuata Laboratorio Glicemia (ogni 4-6 ore) Stick urinario per ketoni Emogasanalisi Elettroliti Indici di funzione renale frequentemente alterati Terapia 1 litro FA nei primi 30 min 1 litro nella successiva ora 1 litro nelle successive 2 ore 1 litro ogni 4 ore Insulina Bisogna evitare l’ipoglicemia di rimbalzo Infusione continua EV 0.1 U/Kg/ora finchè la glicemia scende sotto 180 mg/dl e quindi si dimezza la dose Si prosegue con 2-3 U/ora cercando di non far scendere la glicemia sotto 200 nelle prime 5-6 ore Correzione degli elettroliti Correzione dell’acidosi con infusione di bicarbonato Terapia antibiotica se la causa scatenante è infettiva