Credito è sviluppo
Banche, imprese e lavoro nella grande crisi
Gianfranco Viesti
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Credito e speranza - Fare banca per costruire il bene comune
Seminario di studio in vista della celebrazione della 46a Settimana sociale dei
cattolici italiani (Reggio Calabria, 14-17 ottobre 2010)
Bari - 10 settembre 2010
[email protected]
La grande crisi del 2009
Una crisi di dimensioni eccezionali
Una veloce diffusione internazionale
Dalla finanza alle imprese al lavoro
Interventi pubblici e punto di minimo raggiunto, ma:
- diversa velocità risalita
- possibili ricadute (W)?
- grande impatto sulle finanze pubbliche
Estensione della crisi a debito sovrano (Grecia e….)
Che sappiamo del futuro?
- Ripresa lenta in Europa
- Centrata su crescita export verso emergenti
- Persistenza di timori da parte delle famiglie; domanda
debole
Europa, spinta da Germania, converge nel considerare:
- Prioritario aggiustamento bilanci pubblici
- Proritario intervento a scala nazionale
La preoccupazione principale
Lunghi anni con l’economia sotto il potenziale
- Vuoto di domanda interna per le imprese
- Senza stimoli fiscali
- Con politiche europee restrittive contemporanee
Questo si può tradurre in:
- persistente sottoccupazione
- aumento della paura, dei particolarismi
Forza lavoro e occupati in Italia
Valori in migliaia
25.500
25.065
25.000
24.865 24.890
25.151 25.092
25.067
25.058 25.036
24.991 24.941
24.665
24.576 24.606 24.544
24.500
2.145.000
in cerca di
occupazione
24.000
23.500
23.000
22.951
23.024 23.048
23.175
23.322 23.322
23.428 23.447 23.404
23.303
23.195
23.119
22.998
22.922
22.500
06 III 06 IV
trim
trim
07 I
trim
07 II
trim
07 III 07 IV
trim
trim
08 I
trim
08 II
trim
Forze di lavoro
Fonte: Istat
08 III 08 IV
trim
trim
Occupati
09 I
trim
09 II
trim
09 II
trim
09 IV
trim
525.000
disoccupati in
più dal II trim
08
Troppo poco lavoro
L’Italia già aveva tassi di occupazione bassi:
- Per i giovani
- Per le donne
- Nel Mezzogiorno
La crisi colpisce maggiormente:
- i giovani
- Il Mezzogiorno (meno CIG più licenziamenti)
Quali ricadute sociali?
Tutto sulle spalle delle famiglie: terranno?
- un’intera generazione sulle spalle della precedente
- forti tagli ai servizi pubblici
- nessuna innovazione nel welfare
- accentuazione massima del disagio sociale al Sud
- riduzione migrazioni Sud-Nord?
- Immigrati disoccupati?
L’implicazione è:
Porre il lavoro al centro della strategia di politica economica
- in assenza di grandi risorse pubbliche
- con una domanda molto debole
È molto difficile, per motivi economici e politici.
Ma indispensabile,
- per crescita e
- coesione sociale
Quale ruolo per la politica?
Guardare al futuro.
Porre il lavoro al centro della strategia di politica economica
- utilizzare al meglio le risorse correnti:
razionalizzare interventi, responsabilizzare,
accrescere qualità servizi
puntare sull’istruzione e l’inclusione
- utilizzare al meglio le risorse in conto capitale:
interventi in tempi brevi, ben mirati
e con un buon equilibrio territoriale
al centro: ricerca e innovazione; ambiente
Quale ruolo per la politica?
Puntare sul lavoro:
- abbattere il più possibile cuneo fiscale
- incentivi per occupazione
- favorire la nascita di nuovi servizi
- aumentare la concorrenza ove possibile
Puntare sull’impresa e l’autoimpresa
- favorire natalità
- favorire crescita e aggregazione
Dalla crisi si esce con le imprese
Politica deve creare condizioni per il lavoro,
non direttamente il lavoro.
Ruolo fondamentale delle imprese.
Imprese selezionate dalla crisi e nuove. Competitive
- lavoro che vale sul mercato
- lavoro che apporta conoscenza
- lavoro che crea domanda, gettito fiscale
Quale ruolo per il credito?
Fondamentale. Convogliare risorse verso chi merita:
- stimolare start up e nuove imprese
- accompagnare nuove imprese di servizio
- accompagnare i nuovi imprenditori
- sostenere innovazione e riposizionamento strategico
- sostenere internazionalizzazione
Grandi rischi, grandi opportunità
Coesione nazionale a rischio:
- tensioni sociali
- aumento dell’esclusione
- crescenti egoismi territoriali
Coesione nazionale da ritrovare
- nella crescita e non nella redistribuzione
- nella concorrenza e non nella rendita
- nei giovani, nelle donne, nel Sud
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Quale ruolo per la politica? - Settimane Sociali dei cattolici italiani