De Saussure e Jakobson Langue, è il sistema, socialmente accettato, dei segni linguistici e delle relative regole di combinazione e di esclusione che costituiscono l’organismo di una lingua (l’italiano, il francese, l’inglese, ecc.) È Esso si trova rispecchiato nei dizionari e nelle grammatiche rispettive; È la dimensione sociale del linguaggio È la dimensione essenziale del linguaggio il patrimonio comune collettivo, in gran parte posseduto a livello inconscio (una sorta di inconscio collettivo junghiano) Parole, è un atto individuale di volontà e intelligenza: la lingua parlata dagli individui, dai gruppi, dalle società, un fenomeno molto composito, in cui le varianti sono molteplici e i cambiamenti vengono continuamente introdotti, sia pure con gradualità, nel corso del tempo e della storia È la dimensione individuale del linguaggio È la dimensione accidentale del linguaggio La sincronia è la situazione del sistema (della langue) in un dato momento storico: le regole della lingua sussistono in uno stato sincronico, atemporale, preesistono alla concretezza storica e mutevole del linguaggio parlato (parole), che ad esse si riferisce necessariamente; La diacronia è il processo storico attraverso il quale una lingua si modifica costantemente, attraverso il linguaggio, ossia gli atti di parole degli esseri umani. “Il segno linguistico è un’entità psichica a due facce […]. Noi proponiamo di conservare la parola segno per designare il totale, e di rimpiazzare concetto e immagine acustica rispettivamente con significato e significante: questi due ultimi termini hanno il vantaggio di rendere evidente l’opposizione che li separa sia tra di loro sia dal totale di cui fanno parte.” E indica l’emittente di un qualsiasi messaggio considerato; M indica il messaggio stesso nei suoi elementi costitutivi: Sn = significante; St = significato; R indica il ricevente del messaggio; C indica il codice sulla base del quale è costruito il messaggio da parte dell’emittente e che il ricevente deve conoscere per comprendere il messaggio; rum indica il rumore che può falsare, ostacolare o impedire la comunicazione tra emittente e ricevente. Le frecce nello schema mostrano, da un lato, come il complesso e stratificato sistema dei codici coinvolti debba essere condiviso da emittente e ricevente, e, d’altro canto, l’azione del rumore sul canale di trasmissione del messaggio (canale che è rappresentato dalle grandi frecce che collegano E – M - R: esso consiste, a seconda dei casi, in onde sonore, onde radio, segni d’inchiostro sulla carta, nastro magnetico, pellicola cinematografica, ecc.) Funzione emotiva o espressiva: il messaggio è prevalentemente incentrato sull’emittente e ne comunica stati d’animo od opinioni (tutte le comunicazioni in prima persona, implicita o esplicita, che trasmettono stati d’animo o modi di pensare di chi formula il messaggio); Funzione informativa o referenziale: il messaggio è prevalentemente incentrato sul proprio significato, e rimanda ad una situazione reale esterna (referenziale, appunto: è il caso degli articoli d’informazione dei quotidiani o dei servizi televisivi su eventi d’attualità); REFERENTE Funzione conativa: il messaggio è prevalentemente incentrato sul ricevente e mira ad ottenere da parte sua, più o meno direttamente, un comportamento conseguente (può trattarsi di comandi veri e propri oppure di argomenti persuasivi, com’è il caso della propaganda politica o della pubblicità). Funzione fàtica o di contatto: il messaggio tende a mantenere aperto e perfettamente efficiente il canale di comunicazione, riducendo al minimo il rumore e confermando costantemente il contatto tra emittente e ricevente (sono messaggi fàtici quelle formule stereotipe di convenevoli durante una conversazione che hanno soltanto lo scopo di tenerla viva). Funzione metalinguistica: il messaggio è prevalentemente incentrato sul codice, ha come oggetto le strutture semiotiche che caratterizzano altri messaggi o diversi tipi di messaggio, portando alla luce i codici su cui sono costruiti: un testo di grammatica italiana è composto perlopiù di messaggi metalinguistici) tutti i linguaggi che parlano di altri linguaggi sono metalinguaggi Funzione poietica o estetica: il messaggio è prevalentemente incentrato su se stesso e sul proprio significante, in rapporto al significato: si tratta perlopiù di una forma inusuale, che utilizza il codice di riferimento in modo innovativo, sfrutta appieno le potenzialità connotative del linguaggio e si presenta come ambigua ed autoriflessiva, costringendo il destinatario ad un lavoro di decodifica più complesso: il messaggio, infatti, “costringe” ad esaminare attentamente il legame non trasparente che in esso s’instaura tra Sn e St