COMUNICAZIONE D’IMPRESA L’obiettivo di questo sito è fornire alcune definizioni particolari riguardanti il mondo della comunicazione. Il Glossario della comunicazione Glossari in Internet Torna al sito Il Glossario della comunicazione Brand awarness Brand image Budget di comunicazione Campo semantico Codifica Costo del contatto - C.P.C. Costo per vendita - C.P.V. Decodifica Distorsione del messaggio Feedback Fonte Ideal self image Leve persuasive Media mix Memoria genetica Messaggio Modello A.I.D.A. Modello di comunicazione Modello Shannon-Weaver Modello temporale Positioning Pretest del messaggio Priorità comunicazionale Pulsioni inconsce Ricevente Scala dei bisogni di Maslow Segno Sinergia dei media Stile di comunicazione Strategia dei media T-chart Tecniche evocative Trust signals Valenza affettiva Glossario in Internet www.lombardiaimprese.it www.biztop.com www.studioba.com www.isvor.it www.virtualmarcom.com www.mcanet.com BRAND AWARENESS È il grado di conoscenza del marchio sul mercato target. Il tecnico di comunicazione ha la mission di sviluppare e misurare il grado di brand awareness dell’azienda. BRAND IMAGE Mira a sviluppare un concepimento del marchio (positivo o negativo) e a diffonderla sul consumatore. Il tecnico di comunicazione ha la mission di sviluppare e misurare il grado di brand image dell’azienda. È preferibile per l’azienda avere una buona percezione del marchio su pochi, rispetto a una cattiva percezione su tanti. BUDGET DI COMUNICAZIONE Sono le risorse totali disponibili per l’azienda da destinare a pubblicità, pubbliche relazioni, ecc. Questo tipo di budget viene utilizzato per lavorare in profondità su target selezionati. CAMPO SEMANTICO Sfera di significati che viene associata ad un oggetto, parola, marchio, immagine. La fonte della comunicazione non può decidere cosa il ricevente deve pensare, ma può solo cercare di utilizzare campi semantici che evocano significati e messaggi positivi per il ricevente. CODIFICA Importantissimo momento della comunicazione in cui il pensiero viene trasformato in simboli. I simboli possono essere immagini, parole, suoni, comportamenti ed in genere ogni segno. COSTO DEL CONTATTO (C.P.C.) Misura l’investimento necessario per ottenere un singolo contatto Costo tot. della comunicazione Contatti realizzati COSTO PER VENDITA (C.P.V.) Costo tot. della comunicazione Vendite prodotte DECODIFICA Interpretazione, messaggio ricostruzione del Il pubblicitario deve considerare: La capacità interpretativa ricevente (ABILITA’) del La volontà interpretativa ricevente (ATTENZIONE) del DISTORSIONE DEL MESSAGGIO Anomalie negative che portano a confondere il ricevente producendo impressioni sbagliate o negative (Es: Testimonial sbagliato) Rapporto sbagliato tra elementi verbali e visivi (Es: Messaggio tecnologico verbale e stile grafico classicheggiante) FEED BACK Rappresenta l’informazione di ritorno collegata al messaggio, al suo percorso, al ricevente e a quello che accade nel ricevente. Esprime i risultati e gli effetti attesi. Passa alla successiva definizione relativa a feedback FEED BACK Feed Back Comportamentale: Effetti della comunicazione comportamento di chi lo riceve sul Feed Back Attitudinale: Effetti della comunicazione sulla modifica di atteggiamenti e opinioni di chi la riceve FONTE Soggetto che emette il messaggio . La CREDIBILITA’ della fonte è il frutto di due dimensioni sottostanti: - AFFIDABILITA’: fa riferimento al concetto di fiducia relazionale (domande latenti che riguardano la fiducia nelle persone) - EXPERTISE: fa riferimento alla competenza e all’esperienza percepita. IDEAL SELF IMAGE Proiezione ideale della propria immagine. È un’esigenza di comunicare agli altri che ricade sul prodotto. Quest’ultimo diventa così lo strumento di proiezione di sé. L’Ideal Self Image serve per capire i moventi di acquisto del prodotto. LEVE PERSUASIVE Strumenti utilizzati per diffondere efficacemente ed efficientemente il messaggio. Si propongono di studiare i bisogni del consumatore per attuare un’azione incisiva sul ricevente. MEDIA MIX Insieme dei diversi canali utilizzare nelle campagne comunicazione da di MEMORIA GENETICA Memoria che ognuno di noi acquisisce dal DNA. È il frutto dell’esperienza dei nostri antenati; sono sensazioni ancestrali. MESSAGGIO Quello che viene comunicato attraverso le leve persuasive. MESSAGGIO AZIONE BISOGNO MODELLO A.I.D.A. Modello di analisi del Feed Back basato su quattro steps fondamentali -Attenzione -Interesse -Desiderio -Azione MODELLO DI COMUNICAZIONE Insieme di variabili correlate utilizzate per studiare un fenomeno. Nello specifico i modelli della comunicazione sono strumenti utilizzati per studiare aspetti specifici di comunicazione. MODELLO SHANNON WEAVER È una scuola di pensiero che evidenzia alcuni punti critici sulla comunicazione . È un modello di struttura della comunicazione. Si può definire anche un METAMODELLO, cioè un modello che permette di costruire anche altri modelli. Passa allo schema del modello Shannon-weaver MODELLO SHANNON WEAVER FONTE CODIFICA MESSAGGI CANALE RUMORE DECODIFICA FEED BACK RICEVENTE CONTESTO MODELLO TEMPORALE Modello di analisi dei bisogni tramite la psicologia del tempo: si guarda dove è la fonte del bisogno, ovvero se è nel passato, nel presente o nel futuro. Se è nel passato si attua un’AZIONE RISOLUTIVA, se è nel presente si realizza l’OMEOSTASI (ossia si tende a mantenere la situazione), se è nel futuro si cercherà di PREVENIRE ED ANTICIPARE situazioni indesiderate. POSITIONING È una tecnica utilizzata per posizionare i diversi marchi su un certo mercato e cercare di capire qual è il contesto competitivo . Passa al grafico relativo POSITIONING Questo prodotto può anche avere dei margini molto alti perché il mercato è disposto a comprarlo; i pochi consumatori che lo conoscono ne hanno un’ottima percezione. 100 x I M A G E y AWARENESS 100 È conosciuto da molti consumatori, ma l’immagine è percepita come estremamente bassa; i consumatori non sono indotti all’acquisto. PRETEST DEL MESSAGGIO Somministrazione del messaggio ad un campione rappresentativo per verificare: -L’IMPATTO -IL GRADIMENTO PRIORITA’ COMUNICAZIONALE È un’azione profonda, incisiva su mercati selezionati. Questo concetto è opposto a quello di DISPERSIONE COMUNICAZIONALE, cioè un’azione poco incisiva su molti mercati o su un mercato troppo grande, con un numero di clienti molto elevato. PULSIONI INCONSCE Comportamenti che noi stessi non riusciamo a spiegare e motivare. RICEVENTE Si occupa della descrizione del target attraverso una identificazione di tipo -SOCIODEMOGRAFICA: basata su variabili oggettive che permettono di descrivere e specificare in una frase a chi si rivolge la pubblicità. -PSICOGRAFICA: basata su variabili psicologiche dell’individuo (valori, atteggiamenti, stili di vita). SCALA DI MASLOW Modello di analisi dei bisogni, classificati in una scala gerarchica, in base alla priorità che l’individuo gli assegna. SEGNO Nel campo della semiotica rappresenta l’UNITÀ SIGNIFICANTE, ossia qualcosa che è in grado di esprimere un qualche tipo di messaggio. SINERGIE MEDIA Utilizzo strategico di più media con effetto temporalmente combinato STILE DI COMUNICAZIONE La connotazione culturale del riconducibile a categorie note. messaggio, Esempi: Barocco, Tecnologico, Agreste, Sportivo, Manageriale, Cyber-Punk, ecc. Lo stile di comunicazione deve essere coordinato all’immagine che l’azienda vuole trasmettere. Stili puri: stile nella sua essenza più genuina. Stili contaminati: commistione di più stili tra loro omogenei. STRATEGIA DEI MEDIA Decisioni relative all’utilizzo di uno o più media Passa a T-Chart Vision Goals T-CHART Modello proprietario di psicologia del tempo applicato alla comunicazione aziendale, sviluppato dal dott. Daniele Trevisani Studio Trevisani. Questo modello aiuta ad impostare i contenuti del messaggio attraverso una divisione in quattro quadranti temporali: PASSATO POSITIVO, FUTURO POSITIVO, PASSATO NEGATIVO, FUTURO NEGATIVO Passa a T-Chart Negative Goals T-CHART - VISION GOALS In questo modello si identificano i VISION GOALS, cioè ancoraggi delle aspirazioni, momenti ideali che la persona vorrebbe vivere a livello psicologico. Se un prodotto diventa cardine nel percorso verso la VISION esso non ha prezzo e genera pulsioni d’acquisto irrefrenabili. I PRODOTTI/SERVIZI ATTIVANTI sono fondamentali per il raggiungimento di un vision goal. T-CHART - NEGATIVE GOALS All’opposto dei vision goals individuiamo i NEGATIVE GOALS, eventi che non devono assolutamente accadere nella vita di una persona. In una ipotetica linea causale verso i negative goals esistono prodotti bloccanti per la discesa verso il baratro TECNICHE EVOCATIVE Sono tecniche che associano un prodotto o un marchio a immagini che evocano specifiche aree di significato (= CAMPI SEMANTICI) o STATI EMOTIVI. TRUST SIGNALS Sono segnali di fiducia che inducono l’interlocutore a pensare che la fonte del messaggio sia degna di fiducia. Sono segnali di accreditamento, piccoli o grandi elementi della comunicazione inseriti strategicamente nel messaggio con lo scopo di accrescere la percezione di affidabilità e competenza della fonte. Non è bene abusare di segnali di questo tipo. VALENZA AFFETTIVA DI UN PRODOTTO Capacità di un prodotto di diventare una porzione significativa del vissuto dell’acquirente. La valenza affettiva determina la propensione dell’acquirente ad esborsare denaro, indipendentemente dalle caratteristiche tecniche del prodotto. High involvement products (prodotti ad alta carica emotiva per l’acquirente). Low involvement products (non mettono in gioco l’immagine della persona). www.lombardiaimprese.it http://www.lombardiaimprese.it/pubblicita/Mark/articoli/markglos.htm www.biztop.com http://www.biztob.com/bizToB_it/glossario.htm www.studioba.com http://www.studioba.com/marketing/dmgloss.html www.isvor.it http://www.isvor.it/midmag/ric_progetto/13_glos.htm www.virtualmarcom.com http://www.virtualmarcom.com www.mcanet.com http://www.mcanet.com