UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia Corso di MEDICINA DEL LAVORO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Definizione Azioni od operazioni comprendenti, non solo quelle più tipiche di sollevamento, ma anche quelle, rilevanti, di spinta, traino e trasporto di carichi che “in conseguenza di condizioni ergonomiche sfavorevoli comportano, tra l’altro, rischi di lesioni dorso-lombari”. “tra l‘altro” : nella movimentazione manuale di carichi vi sono altri tipi di rischio quali quelli di infortunio o per altri segmenti dell’apparato locomotore diversi dal rachide dorsolombare (es. cumulative trauma disorders del tratto cervicale e degli arti superiori) o ancora per altri apparati (es. cardiovascolare). Alcune cifre Negli Stati Uniti il low-back pain determina una media di 28,6 giorni di assenza per malattia ogni 100 lavoratori; le patologie del rachide sono la principale causa di limitazione lavorativa nelle persone con meno di 45 anni e gli indennizzi per patologie professionali della colonna assorbono il 33% dei costi totali di indennizzo. In Italia, le sindromi artrosiche sono, secondo ripetute indagini ISTAT sullo stato di salute della popolazione, le affezioni croniche di gran lunga più diffuse. Più di un quarto della popolazione soffrirà di lombalgia nel corso di ogni anno futuro La maggior parte della popolazione ne avrà esperienza nel corso della vita Oltre il 70 % della popolazione dei paesi sviluppati soffre di mal di schiena in qualche periodo della propria vita Ogni anno il 15 - 45% delle persone adulte soffrono di lombalgia e 1 persona su 20 si presenta in ospedale per un nuovo episodio Frequenza La lombalgia è più comune tra i 35 e i 55 anni Il mal di schiena è correlato al lavoro dato che sono le persone in età lavorativa e che lavorano che presentano più frequentemente tale sintomatologia Costi della lombalgia il 75-85% delle assenze dal lavoro sono giustificate con il dolore vertebrale ricorrente Negli USA i costi della lombalgia sono stimati in 3850 bilioni di dollari per anno I “ricavi” della lombalgia La lombalgia è la quinta più comune ragione di tutte le visite mediche e la seconda condizione più comune sintomatica Metà delle visite sono eseguite dai medici di medicina generale e rappresentano la più frequente causa di visita da parte di ortopedici, neurochirurghi e fisiatri. Evoluzione della lombalgia i soggetti con lombalgia spesso non ricorrono a cure mediche a causa della abituale brevità dell’episodio algico il 75-90% dei pazienti con lombalgia acuta visti in ambulatorio per le cure primarie migliorano nell’arco di un mese EVOLUZIONE della LOMBALGIA Molto comune è il permanere di sintomi minimali o la loro ricorrenza rispetto a quanto precedentemente ritenuto. Il 25-50% dei pazienti presenta degli episodi di riacutizzazione nell’arco dell’anno seguente il 6-10% dei pazienti lombalgici cronicizzano Nonostante la pressocché scomparsa di lavori pesanti/usuranti la disabilità secondaria a lombalgia sta aumentando Nonostante lo sviluppo delle nostre conoscenze e delle modalità di intervento terapeutico la disabilità secondaria a lombalgia sta aumentando Indennizzi ed invalidità per mal di schiena in GB L’evoluzione dell’uomo CAUSE Meccaniche: si ritiene che i sintomi originino da processi che coinvolgono la colonna vertebrale e le strutture vicine (muscoli, legamenti, faccette articolari, nervi, periosteo, vasi sanguigni e disco intervertebrale). L’individuazione esatta delle strutture che determinano la lombalgia è difficile sia clinicamente, sia con indagini strumentali Non meccaniche: neoplasie, infezioni, artriti infiammatorie croniche CAUSE INTRINSECHE Aspetti legati alla psiche (tensione psichica, stress, problemi emozionali,..) Posture mantenute a lungo, soprattutto scorrette Dischi collassati Artrosi Distorsioni con distrazioni articolari Spasmi muscolari CAUSE NON VERTEBRALI Patologie ginecologiche (endometriosi,...) Patologie intestinali (colonpatie, pancreatiti,…) Patologie reno-ureterali (calcolosi, …) Patologie vascolari (aneurismi aorta addominale, …) Patologia vascolare Patologia prostatica (prostatiti,…) ………… Fattori di rischio di sviluppo della lombalgia Fattori lavorativi fisici: • Lavoro manuale pesante • Sollevamento pesi e torsione del tronco • Stress da postura protratta e coatta (posizione seduta, guida veicoli,..) • Vibrazioni coinvolgenti l’intero corpo Fattori lavorativi psicosociali: • Lavoro monotono • Assenza di padronanza del lavoro • Lavoro poco gratificante • Stress psicologico e mentale in ambiente lavorativo Fattori fisiologici: • Scarsa forma fisica • Debolezza dei muscoli del tronco Fattori psicologici: • • Ansia Depressione Componenti correlate alla salute: • Fumo CAUSE CERTE ….? Sintomi, patologia ed evidenze radiologiche sono scarsamente correlate Il dolore è “non specifico” nell’85% delle persone Circa il 4% delle persone che presentano per la prima volta dolore lombare presentano fratture da compressione del corpo vertebrale e circa l’1% ha un tumore La prevalenza di dischi vertebrali collassati è di circa l’1-3% Spondiliti anchilosante ed infezioni vertebrali sono molto poco comuni Attività a rischio Specifici rischi lavorativi in diversi contesti in cui vi è un largo ricorso alla forza manuale: addetti all'edilizia, operatori mortuari, addetti all'industria ceramica, cavatori, operatori ospedalieri, addetti ad operazioni di facchinaggio. Anatomia del rachide Fisiologia Fisiologia Funzionalità dei dischi intervertebrali Aumento pressione Diminuzione pressione Fuoriuscita sostanze nutritive Ingresso sostanze nutritive Disturbi alla colonna Incremento del rischio di contrarre affezioni acute e croniche dell'apparato locomotore ed in particolare del rachide lombare Fattori di rischio Carico Pesante Ingombrante Difficile da afferrare Contenuto: Pericoloso o in equilibrio instabile Obbliga movimentazione a distanza, torsione o inclinazione dorso Ambiente Spazio ristretto Pavimento: scivoloso, irregolare, instabile Soffitto basso Illuminazione Attività Frequente e ripetuta Distanze troppo grandi Ritmo non modulabile Lavoratore Inidoneità fisica Non informazione e formazione Abbigliamento incongruo 626/94: Strategia d’azione 1. Individuazione dei compiti che comportano una movimentazione manuale potenzialmente a rischio 2. Meccanizzazione dei processi in cui vi sia movimentazione di carichi per eliminare il rischio 3. Ausiliazione degli stessi processi, laddove ciò non sia possibile, e/o l’adozione di adeguate misure organizzative per il massimo contenimento del rischio 4. Uso condizionato della forza manuale. In quest’ultimo caso si tratta prima di valutare l’esistenza e l’entità del rischio e di adottare le eventuali misure per il suo contenimento 5. Sorveglianza sanitaria (accertamenti sanitari preventivi e periodici) dei lavoratori addetti ad attività di movimentazione manuale 6. Informazione e la formazione degli stessi lavoratori Possibili soluzioni