In matematica si chiama PROPOSIZIONE o ENUNCIATO ogni espressione linguistica per la quale si possa stabilire con certezza se è vera o falsa.in altre parole una proposizione è una frase alla quale ha senso associare uno dei due valori di verità: vero o falso. ESEMPI: •la luna è un satellite; V •Parigi è la capitale della Spagna; F •Sandro è simpatico; NON E’ UNA PROPOSIZIONE La particella “e “ quando viene usata nel linguaggio ordinario con il significato i “e,contemporaneamente”, corrisponde in logica al connettivo congiunzione (^) DEFINIZIONE:si definisce congiunzione di due proposizioni p e q,e si indica con p^q ( si legge “p e q”) , la proposizione che è vera se p e q sono vere contemporaneamente, mentre è falsa in ogni altro caso. p q p^q V V V V F F F V F F F F La particella “o”, quando viene usata nel linguaggio comune con il significato di “oppure” corrisponde in logica al connettivo disgiunzione DEFINIZIONE:si definisce disgiunzione di due proposizioni p e q, e si indica con il simbolo p V q e si legge “p o q” , la proposizione che è vera se almeno una delle due proposizioni è vera,mentre è falsa se entrambi le proposizioni sono false p V q V pVq V V F V F F V F V F Un altro modo di connettere tra loro due proposizioni si può ottenere mediante il connettivo “se,allora” DEFINIZIONE:si definisce implicazione materiale o condizionale di due proposizioni p q e si legge “se p allora q”.la proposizione che è falsa nel caso p sia vera e q sia falsa ed è vera negli altri casi p q p q V V V V F F F V V F F V Due proposizioni possono essere connesse mediante il connettivo “se e solo se”. DEFINIZIONE:Si definisce definizione materiale o bicondizionale di due proposizioni p e q e si indica con p<—>q e si legge “p coimplica q”. La proposizione è vera quando p e q hanno lo stesso valore di verità, mentre è falsa in tutti gli altri casi. p q p q V V V V F F F V F F F V La particella “non” del linguaggio ordinario corrisponde in logica all’operatore negazione. DEFINIZIONE:Si dice negazione di un enunciato p, e si indica con p e si legge “non p”. L’enunciato è falso se p è vero ed è vero se p è falso. p p V F F V E’ una tautologia quella proposizione composta che ha come valore di verità VERO indipendentemente dal valore di verità delle singole proposizioni. a a aVa V F V F V V E’ una contraddizione quella proposizione composta che ha come valore di verità FALSO indipendentemente dal valore di verità delle singole proposizioni che lo compongono. p q p q V F F F V F Consideriamo la tautologia [(a b) a] b e supponiamo che siano vere a b e a, e quindi anche la loro congiunzione. Possono presentarsi due casi: b è vera oppure b è falsa. Il valore di verità è allora dato dalla seguente tavola (a b)^a b [(a b)^a] V V V V F F b Essa, essendo una tautologia, deve però essere vera per forza, perciò non può verificarsi che b sia falsa; perciò nel caso siano vere sia a b sia a, dev’essere vera anche b. Possiamo perciò formulare la seguente regola di deduzione che è detta Modus Ponens: se sono vere le proposizioni a b e a , allora dev’essere vera anche la proposizione b. 1 premessa a b 2 premessa a conclusione b Dalla tautologia [(a b) b] a si può ricavare la seguente regola di deduzione, detta Modus Tollens: se è vera la proposizione a b ed è vera la negazione di b (ossia è falsa b), deve essere vera anche la negazione di a (ossia dev’essere falsa a ). 1 PREMESSA a b 2 PREMESSA b CONCLUSIONE a