LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE Il concetto di responsabilità sociale delle imprese viene definito come: “L’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. LE AZIENDE VIRTUOSE L’adesione, da parte delle imprese, a questo comportamento virtuoso denota l’adozione volontaria di strategie aziendali socialmente responsabili caratterizzate dall’obbiettivo di perseguire uno sviluppo sostenibile. Lo standard più diffuso a livello mondiale per la responsabilità sociale di un’azienda di qualsiasi settore per valutare il rispetto da parte delle imprese ai requisiti minimi, in termini di diritti umani e sociali, è lo standard SA 8000 che prevede 8 requisiti specifici. 1) ESCLUDERE IL LAVORO MINORILE ED IL LAVORO FORZATO 2) RICONOSCERE ORARI DI LAVORO NON CONTRARI ALLA LEGGE 3) GARANTIRE LA LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONISMO SINDACALE 4) CORRISPONDERE UNA RETRIBUZIONE DIGNITOSA AL LAVORATORE 5) GARANTIRE IL DIRITTO DEI LAVORATORI DI ESSERE TUTELATI DALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA 6) GARANTIRE LA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO 7) IMPEDIRE QUALSIASI DISCRIMINAZIONE BASATA SU SESSO, RAZZA, ORIENTAMENTO POLITICO, SESSUALE, RELIGIOSO 8) GARANTIRE LA SALUBRITA’ DEL LUOGO DI LAVORO 1. RESPONSABILITA’ VERSO GLI ECOSISTEMI: L’ impresa deve porre particolare attenzione affinché le sue scelte non provochino il degrado dell’ambiente e non danneggino la salute; l’impresa deve ritenersi responsabile dell’impatto ambientale provocato dai suoi prodotti e dai suoi servizi lungo tutto il ciclo: da quando entrano in produzione a quando diventano rifiuti. 2. RESPONSABILITA’ VERSO LE COMUNITA’ NAZIONALI: L’ impresa si impegna a rispettare i diritti umani, economici, sociali e culturali. 3. RESPONSABILITA’ VERSO LE COMUNITA’ LOCALI: L’ impresa formula i suoi processi decisionali tenendo conto della cultura locale e sostiene le attività che promuovono la qualità della vita della comunità. 4. RESPONSABILITA’ VERSO LE POPOLAZIONI INDIGENE: L’ impresa si impegna a rispettare i diritti, le abitudini culturali, religiose, sociali, nonché le conoscenze tradizionali dei membri delle comunità indigene. 5. RESPONSABILITA’ VERSO I LAVORATORI DIPENDENTI: L’ impresa valorizza tutti i suoi dipendenti e tutte le mansioni che essi svolgono in ogni stabilimento; garantisce lo stesso salario per il medesimo tipo di lavoro; garantisce orari di lavoro ragionevoli, si assicura che ogni dipendente sia trattato con rispetto e dignità senza discriminazioni. 6. RESPONSABILITA’ VERSO LE DONNE: L’ impresa si assicura che a uguale mansione, svolta da uomo o donna, corrisponda uguale salario; l’impresa rispetta la donna come gestante e come madre prevedendo le garanzie opportune. 7. RESPONSABILITA’ VERSO I MINORI: L’ impresa non sfrutta i minori come lavoratori e garantisce che non lavorino in condizioni che violino i loro diritti. 8. RESPONSABILITA’ VERSO I FORZATI AL LAVORO: L’ impresa assume solo lavoratori che scelgono liberamente di lavorare e non usa il lavoro forzato sotto nessuna forma. 9. RESPOSABILITA’ VERSO LE MINORANZE SOCIALI E I DISABILI: L’ impresa non fa discriminazioni in base alla razza o all’appartenenza etnica e si assicura che le persone diversamente abili siano trattate adeguatamente. 10. RESPONSABILITA’ VERSO I FORNITORI: L’ impresa si sente responsabile delle condizioni di lavoro di tutti i dipendenti, compresi quelli che lavorano per lei tramite imprese appaltatrici, fornitori e grossisti. 11. RESPONSABILITA’ VERSO GLI AZIONISTI: Agli azionisti vengono fornite ampie informazioni affinché possano valutare se l’impresa si sta comportando secondo i principi e le indicazioni espressi in questa guida. 12. RESPONSABILITA’ VERSO CLIENTI E CONSUMATORI: L’ impresa si impegna a non trasmettere messaggi pubblicitari ingannevoli e si accerta che le etichette riportino informazioni chiare e complete; l’impresa non commercializza prodotti che possano danneggiare il consumatore. Si parla di Green – Washing per indicare le pratiche adottate da quelle aziende ed organizzazioni interessate ad acquisire una reputazione «verde», ossia ecologica, senza che vi corrisponda un modo di operare sostanzialmente diverso da quello degli altri soggetti (concorrenti) rispetto ai quali esse si vogliono differenziare. Le azioni di Green – Washing si attuano prevalentemente attraverso attività di comunicazione, non solo di tipo strettamente commerciale (pubblicità o packaging dei prodotti), ma anche destinate al pubblico più ampio, agli opinion leader o alle istituzioni, in genere con eventi o sponsorizzazioni. Gli esempi non mancano in quasi tutti i mercati come quello di una nota società italiana che imbottiglia acqua minerale, recentemente sanzionata dall'Antitrust per aver dichiarato nella sua campagna pubblicitaria («- plastica + natura») di aver introdotto bottiglie più leggere, senza dimostrare la veridicità della sua affermazione. A livello internazionale, Consumer International, un'associazione europea di tutela dei consumatori, nel 2009 ha individuato i casi più gravi di Green - Washing, tra i quali Audi (per aver comparato nella pubblicità il suo diesel pulito a una bicicletta) e Easy Jet (per aver dichiarato che l'impatto di un aereo è inferiore a quello di un'auto ibrida). Molte imprese si sono distinte per campagne di Green Washing, tentativi di ricostruire la reputazione e l’immagine aziendale tramite campagne di comunicazione basate su cambiamenti non reali. Dietro tutti gli strumenti di responsabilità sociale si annida un pericolo, cioè che si tratti di azioni di facciata che non vanno ad intervenire sui nodi del problema: le azioni di beneficenza pubblica non toccano i comportamenti delle imprese ma solo la loro immagine. Ringraziano Transparency per l’opportunità offerta Anno Scolastico 2013 / 2014