Biancorrosso Giuseppe 3° F Milano. 23 marzo 1919. Nascono i Fasci di Combattimento ad opera di Benito Mussolini. Centodiciannove persone si riuniscono in piazza San Sepolcro a Milano per fondare i Fasci Italiani di Combattimento, la prima organizzazione nazionale di Mussolini, antesignana del partito fascista. I Fasci di Combattimento devono servire per il sostegno delle masse che gravitano, in un modo o nell'altro, nell'orbita del Partito socialista; Mussolini vuole liberarle dalla sudditanza e orientarle verso un nuovo sindacalismo nazionale. Inoltre, devono impedire la dispersione degli interventisti. I Fasci di combattimento hanno quindi per Mussolini una funzione sostanzialmente limitata. Da qui il loro carattere di movimento e non di partito, da qui il fatto di ammettervi anche chi sia regolarmente iscritto ad altri partiti o movimenti. Da qui, infine, un programma non solo negativo ma anche propositivo ed un carattere nettamente di sinistra. Collegati solo in parte al sovversivismo prebellico, si delineano come una formazione paramilitare politicamente irrilevante e con un unico scopo preciso: la presa del potere. Infatti non avevano una ideologia precisa, ma, come la definisce Bobbio, una ideologia della negazione, sono anti-progressivi, antidemocratici, antirazionalisti, contro l'uguaglianza ed esaltano le virtù eroiche e la violenza. E proprio questa mancanza di connotazioni specifiche creava la confusione e l'ambiguità politica che relegarono i Fascisti a ben pochi seggi al parlamento incapaci di tramutare il loro movimento in una realtà amministrativa. Ciò non impedì loro di acquisire larghissima popolarità presso i lavoratori proprio nel periodo storico in cui lo Stato viveva una situazione di instabilità cronica specialmente per quanto riguarda i ministeri e il parlamento. La violenza degli squadristi Nel corso del 1920 i fascisti crearono una propria struttura paramilitare. Si trattava delle famigerate squadre d’azione, i cui membri indossavano la camicia nera che in guerra caratterizzava i reparti d’assalto. Queste squadre armate portarono continui attacchi contro sezioni del Partito socialista, Camere del lavoro, cooperative, amministrazioni comunali di sinistra