Anni ‘76 ... Terza fase: “Il Pluralismo Radiotelevisivo” Lo scenario comunicativo si moltiplica e si diversifica: la tv entra nella logica della competizione; la radio riscopre la sua dimensione come strumento per l’ascolto individuale, intimo, personalizzato. Le caratteristiche principali: 1 2 3 4 Orientamento dell’azienda Caratteri della programmazione -La radio prosegue il percorso di svincolamento dalla sudditanza tv (anche grazie a innovazioni tecnologiche) - La tv, pubblica e privata, adotta progressivamente una logica commerciale (strategia di massimizzazione dell’ascolto) Radio: tra informazione e intrattenimento (musicale e parlato) Tv: - estensione offerta nelle diverse fasce orarie; tendenza omogeneizzazione offerta tra emittenti pubbliche e private, intorno soprattutto ai generi di evasione; - messa a punto diversa fisionomia delle reti in base a target di riferimento; - verso nuove abitudini di ascolto, nuovi modelli di informazione (più spettacolare), nuovi generi di programma (i contenitori, il talk show) e commistione tra i generi (informazione e spettacolo), nuovi ruoli del pubblico (partecipante e protagonista) Il pubblico Radio: prevalentemente giovanile; ascolto individuale e personalizzato (con tendenza a rapporto di fedeltà con la “propria” radio) Tv: pubblico familiare e/o targettizzato, in base a diversa identità delle reti Ruoli e funzioni sociali Radio: “compagna discreta”, “sottofondo sonoro”, “servizio quotidiano”: medium versatile, mobile e interattivo Tv: la tv del “disimpegno”, una “tv senza qualità”?