Che cos’è Il Quadro comune europeo di riferimento? “Il Quadro comune europeo di riferimento fornisce una base comune in tutta l’Europa per l’elaborazione di programmi, linee guida curricolari, esami, libri di testo per le lingue moderne, ecc. Descrive in modo esaustivo ciò che chi studia una lingua deve imparare per agire in modo efficace. La descrizione riguarda anche il contesto culturale nel quale la lingua si situa. Inoltre il Quadro di riferimento definisce i livelli di competenza che permettono di misurare il progresso dell’apprendente ad ogni stadio del percorso, nella prospettiva dell’educazione permanente” Chi è il mittente e chi sono i destinatari del Quadro comune? il Quadro comune europeo di riferimento ha lo scopo di aiutare le persone che operano professionalmente nel campo delle lingue moderne a superare le difficoltà di comunicazione che la diversità dei sistemi scolastici europei fa insorgere. Fornisce ad amministratori scolastici, estensori di programmi, insegnanti e loro formatori, organismi esaminatori, ecc. i mezzi per riflettere sulla loro pratica abituale, così da coordinarsi per rispondere ai bisogni reali degli apprendenti di cui sono responsabili” Perché? Finalità del documento europeo Il Framework europeo è stato pensato avendo presenti due compiti: incoraggiare le varie figure di operatori che agiscono nel campo delle lingue, inclusi gli stessi apprendenti, a riflettere su alcune questioni […]: che cosa facciamo quando parliamo o scriviamo (ovvero: quali sono i meccanismi linguistici, psico- e sociolinguistici coinvolti in tali attività); che cosa ci consente di agire, di svolgere queste attività; quanto dobbiamo apprendere quando proviamo a usare una nuova lingua e come dobbiamo collocare i nostri obiettivi e individuare il nostro progresso lungo la via che va dalla totale ignoranza all’effettiva padronanza. E infine, come avviene l’apprendimento linguistico e come possiamo aiutare noi stessi e gli altri ad apprendere meglio un’altra lingua. La seconda finalità […] è di rendere più facile la comunicazione tra gli operatori, creando un codice comune, una batteria concettuale e terminologica nella quale riconoscersi e su cui riflettere, discutere, sviluppare la conoscenza nella consapevolezza che il documento europeo vuole porre domande, non fornire risposte dirette. Tale auspicio di comunicazione fra gli operatori si colloca nella prospettiva più generale che anima il documento, ovvero aumentare la qualità della comunicazione fra i cittadini europei, che hanno diverse lingue e culture” (Vedovelli 2002: pp. 24-25; Dove? Contesti di applicazione del QCRE • La risposta a questa domanda è strettamente connessa a quelle precedenti e, di conseguenza, non può essere univoca. I contesti di applicazione e di utilizzo del Quadro sono infatti molteplici: dalle scuole ai centri di formazione per gli insegnanti; dagli enti certificatori alle case editrici; dalle università ai contesti di autoapprendimento. Contesti d’uso della lingua Il capitolo quarto del Quadro fornisce infatti una “presentazione piuttosto dettagliata delle categorie utilizzate per descrivere l’uso della lingua e delineare le caratteristiche di chi la utilizza e l’apprende” . Riconoscendo che “l’uso della lingua varia ampiamente a seconda del contesto” gli autori ne definiscono i diversi aspetti proponendo una distinzione in a) domini, b) situazioni, c) condizioni e vincoli, d) contesto mentale degli interlocutori. La scelta dei domini nei quali gli apprendenti devono essere preparati a operare è determinante per la selezione di situazioni, scopi, compiti, temi e testi dei materiali e delle attività di insegnamento e di valutazione”, il Quadro propone la distinzione fra i domini personale (se stessi, famiglia, amici), pubblico (società), professionale (lavoro) ed educativo (scuola, istituzioni formative). b) Ogni dominio è caratterizzato da specifiche situazioni, che possono essere descritte in termini di luoghi, momenti e istituzioni in cui si verificano, persone coinvolte, oggetti presenti, avvenimenti e azioni compiute e testi connessi alla situazione stessa c) Esistono anche condizioni fisiche, sociali e temporali che pongono vincoli all’andamento della comunicazione: dai rumori ambientali alla pronuncia per quanto riguarda l’orale, alla qualità della stampa o dell’illuminazione per lo scritto; dal numero e lo status degli interlocutori, al tempo a disposizione per discorsi e relazioni, alla rapidità e tempestività nella gestione dei turni di parola. d) Determinante, infine, è anche il contesto mentale degli interlocutori, fatto di conoscenze pregresse, di motivazioni, di aspettative e di stati d’animo, che certamente influenzano la fruizione e la gestione dell’evento comunicativo. La competenza semantico lessicale secondo il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue • La competenza lessicale “consiste nella conoscenza e la capacità di usare il lessico di una lingua”, mentre la competenza semantica “riguarda la consapevolezza e il controllo che l’apprendente ha sull’organizzazione del significato • In realtà la consapevolezza della natura del lessico e delle relazioni semantiche e morfologiche/grammaticali, perseguita attraverso momenti di riflessione esplicita, possa essere di grande utilità per l’apprendimento, soprattutto se condotta in modo trasversale, non limitata ad una sola lingua, in una prospettiva di educazione linguistica • Il lessico Il lessico è un sistema dinamico soggetto a variazioni sia sul piano sincronico sia diacronico. Fattori quali il mezzo utilizzato per la comunicazione, il contesto, il rapporto tra i parlanti,…..ne determinano le varietà sincroniche mentre l’ evoluzione storica e sociale,i mutamenti culturali e i cambiamenti dovuti a nuove scoperte scientifiche e tecnologiche determinano il cambiamento di significato di alcune parole e l’ introduzione di neologismi. Un altro fenomeno interessante è quello rappresentato dal diverso grado di variazione diacronica in lingue diverse di parole che hanno la stessa origine