Sotto
Traccia
numero 11 ottobre novembre 2004
Poste Italiane spedizione in A.P.-70%-Brescia
cronaca
economia
costume
periodico di
cultura
www.bedizzole.bcc.it
a cura della banca di bedizzole turano valvestino
in questo numero
identita’ in movimento pag. 2
la forza dei numeri pag. 3
focus soci 2004 pag. 4
35° avis con medaglie pag. 5
il pranzo è servito pag. 6
quotazione territorio pag. 7
a proposito di capovalle pag. 8
agenzia valtenesi pag. 9
presepe in azione pag. 10
occasioni bcc pag. 14-15
editoriale
2
L’annuale Convegno Nazionale BCC a Creta
IDENTITA’ IN MOVIMENTO
Non più banche di periferia, ma banche dei distretti produttivi collegate al territorio
Gentili Soci,
anche quest’anno, proseguendo una
tradizione ormai consolidata, la
Federazione Lombarda delle Banche di
Credito Cooperativo ha organizzato un
convegno di studi per le associate sul
tema “Differenza e
Competitività” delle
nostre banche. Nella
suggestiva cornice
dell’isola di Creta
più di novecento,
tra Amministratori,
Direttori Generali
e Sindaci del
Credito Cooperativo
lombardo si sono
ritrovati per
confrontarsi
e riflettere,
in un momento
particolarmente
significativo per
il movimento,
su quali siano le
caratteristiche
che ne hanno
determinato la
fortuna e come, in un contesto economico
e politico in profonda trasformazione,
mantenere e migliorare le posizioni
raggiunte.
Di alto livello il nome dei relatori invitati
a portare la loro esperienza e competenza
al tavolo dei lavori, come il prof. Lorenzo
Ornaghi, rettore della Università
Cattolica del Sacro Cuore.
Un intervento il suo, volto a sottolineare
come l’attuale sia un momento
caratterizzato da grandi trasformazioni,
la globalizzazione ne è la sintesi più
evidente, nel quale il Credito Cooperativo
non deve accontentarsi di mantenere le
posizioni raggiunte, ma deve rispondere
all’esigenza complessiva del territorio,
sfruttando le proprie caratteristiche
vincenti: Identità, Senso di Appartenenza,
Collocazione Territoriale, e valorizzando
quell’aspetto a cui concorrono più attori
e che viene comunemente chiamato Bene
Comune. Altrettanto chiaro il messaggio
lanciato da Aldo Bonomi, Direttore del
Consorzio AASTER, che ha evidenzato
come questo sia il momento delle
opportunità e quindi lo sforzo debba
essere rivolto a costruire localmente i
meccanismi che consentano di cogliere
le opportunità. Se da un lato si troverà
sempre un cinese disposto a lavorare più a
lungo e a minor costo, dall’altro le piccole e
medie imprese dovranno necessariamente
fare sistema, collaborare,
ristrutturandosi da realtà locali a filiere
produttive a livello distrettuale, segnando
una volta per tutte la fine di quel
periodo di autosfruttamento, personale
e famigliare, che ne ha caratterizzato la
nascita e su cui si è fondata la crescita
successiva. Fondamentale è che siano
messe a disposizione delle nostre aziende
quelle risorse indispensabili per questo
cambiamento: servizi, associazioni di
categoria organizzate, partnership con
le università, ma anche strade, strutture
e, perché no, Banche locali che non si
considerino più necessariamente banche
di periferia, ma banche dei distretti
produttivi, intimamente correlate con il
territorio e con tutte le realtà che questo
esprime, in grado di anticiparne i bisogni
e di fornire quei servizi che si riveleranno
indispensabili alla
ripresa di competitività.
Una attenta analisi
della realtà BCC è stata
fatta da Valter Lazzari
dell’Università Bocconi
di Milano, che, partendo
dalla descrizione di quali
erano i contesti che
hanno visto la nascita
e lo sviluppo della
Cooperazione di Credito,
risposta razionale ad un
mercato che necessitava
della fornitura di
servizi bancari a
bassissimo rischio a
risparmiatori avversi al rischio e poveri
di informazioni, minimizzando i costi di
transazione, ha proseguito analizzando
il contesto attuale. Una realtà sociale
basata sull’informazione, sulla mobilità,
sul benessere economico derivante dalle
economie di scala e dalla concorrenza
globale, quindi caratterizzata dal venire
meno di tutte quelle condizioni che hanno
accompagnato la nascita e lo sviluppo delle
Casse Rurali. Eppure siamo ancora qui e
cresciamo a ritmi tripli rispetto al sistema
bancario tradizionale! Quest’ultimo ha
sicuramente delle colpe, vista la perdita
di credibilità, agli occhi del consumatore,
provocata da note vicende nel periodo
2000-2003, ma non può non essere
sottolineata la capacità
delle banche locali di
gestire quella che viene
chiamata “informazione non
codificabile” ovvero tutte
quelle notizie difficilmente
trasmettibili e quindi
non disponibili a banche
che allontanano i centri
decisionali dal territorio.
Forza della BCC è quindi
la capacità di disporre
di queste informazioni,
indispensabili per valutare
correttamente una piccola
impresa, e di utilizzarle
nella gestione del rapporto
bancario.
Temi importanti quelli
toccati, che necessitano
certamente di qualche
riflessione. Prima fra tutte
la necessità di coinvolgere sempre di
più e meglio i nostri interlocutori, ed in
primis i soci, facendo della condivisione il
nostro punto di forza, consolidandoci su
di un territorio che da più di un secolo ci
vede attenti ad uno sviluppo complessivo
delle nostre comunità. La necessità poi
di fare sistema, collaborando sempre
più proficuamente con le Consorelle
BCC e le Federazioni, al fine di
poter garantire quei servizi e
quegli standards a cui il nostro
cliente non può più rinunciare.
Ma anche la forza di fare quel
salto di qualità che, partendo da
un localismo quasi campanilistico,
ci consenta di vedere gli aspetti
più ampi del nostro operare,
facendo della nostra area di
competenza un contesto uniforme,
caratterizzato da interessi
comuni e non conflittuali. Sfide
importanti che necessitano
sicuramente di qualità: qualità e
professionalità del Personale, ma
anche maggiore managerialità da
parte degli amministratori, chiamati a
far convivere interessi di soci, società e
territorio. Un territorio che condividiamo
e che, influenzato dall’operare di tutti,
deve necessariamente costituire il fine
ultimo del nostro operare. Un territorio
che da 110 anni la Bedizzole Banca di
Credito Cooperativo di Turano Valvestino
considera il proprio primo azionista.
Vanni Zecchi
editoriale
3
Crescono raccolta ed impieghi a fine settembre
LA FORZA DEI NUMERI
Raccolta, +14,74%. Impieghi, +11,48%, Risultato di gestione + 16%
Il Consiglio di Amministrazione
nella seduta del 28/10/2004 ha
approvato il Conto economico
al 30/09/2004, riconferma
della crescita della Banca e dei
soddisfacenti risultati sotto
il profilo economico. Infatti a
fine settembre 2004 la raccolta
diretta ha raggiunto Euro
336.000.000 con una crescita
del 14,74% rispetto a settembre
2003, mentre gli impieghi hanno
raggiunto Euro 293.000.000 con
un incremento dell’11,48%.
Sotto il profilo economico i dati
sono estremamente positivi,
tenuto conto che nel corso del
2003 era stato ottenuto un
utile straordinario derivante da
plusvalenze su titoli di proprietà.
Il risultato di gestione ammonta ad
Euro 3.142.000,00 con un incremento
del 16% sui dati dell’anno precedente;
tali dati permettono di ipotizzare
un utile netto in linea con i risultati
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO (dati in migliaia di Euro)
30-09-2003 30-09-2004 VARIAZIONE
PERCENTUALE
Margine intermediazione da clientela
Margine d’interesse
Margine di intermediazione
Risultato lordo di gestione
Risultato di gestione
Risultato netto di gestione
6.886
8.341
10.211
4.305
2.712
3.345
7.673
9.106
11.282
5.021
3.142
3.269
11,42
9,17
10,49
16,65
15,86
-2,32
MARGINE D’INTERMEDIAZIONE /MONTANTE - SETTEMBRE 2004
Media Lombardia
Media Provincia
Banca di Bedizzole Turano Valvestino
1,93%
1,87%
2,11%
VARIAZIONI PERCENTUALI ANNUE DEI VOLUMI AL 30/09/2004
Lombardia
Provincia
Bcc Bedizzole
IMPIEGHI
RACCOLTA
DIRETTA
RACCOLTA
INDIRETTA
11,55
13,34
11,48
8,13
9,47
14,74
1,01
4,33
3,95
del 2003 in
considerazione
di componenti
straordinarie e
della variazione
dell’imposizione
fiscale sulle Bcc.
La forza dei
numeri evidenzia
ancora una
volta che le Bcc
costituiscono
il motore del
territorio
nei comuni di
insediamento,
garantendo
il pluralismo
economico che è
sinonimo di attenzione verso le famiglie
e le piccole imprese.
Mario Pizzatti
spazio socio
4
Come cambia la nostra compagine sociale
FOCUS SOCI 2004
Con gli ultimi 83 nuovi soci si avvicina il traguardo di quota 1.500
Con lo
scorso mese ANNO N° SOCI
di luglio
1994
864
sono entrati
1995
903
a far
1996
900
parte della
1997
978
Compagine
1998
1072
Sociale
1999
1.121
della Banca
2000
1.209
di Bedizzole
2001
1.277
Turano
2002
1322
2003
1.377
Valvestino
2004
1.447
83 nuovi
Soci, un
passo ulteriore verso il prossimo obiettivo
ormai in vista di quota 1.500. Nel corso
di questo ultimo decennio la dimensione
della Compagine Sociale, come ben
evidenziato graficamente dalla tabella
sotto riportata, è stata soggetta ad un
incremento costante e pressoché lineare
che ha portato il totale dei Soci agli
attuali 1447, quasi il doppio degli 864 Soci
censiti alla fine del 1994. La composizione
per professioni evidenzia come accanto
alle due categorie dei Soci Artigiani e dei
Soci Agricoltori, fino a qualche anno fa
le uniche categorie ammesse a far parte
delle Compagini sociali delle BCC, e che
insieme costituiscono il 43 % del totale
dei Soci, si siano inserite in questi anni
altre tipologie di lavoratori: quella dei
dipendenti che è pari al 13,20 % e quella
dei commercianti che si attesta all’11,13
%, a seguire i liberi professionisti che
contano un significativo 6,63 %. Di pari
passo con la composizione della popolazione
sempre maggiormente a piramide
rovesciata (una base ristretta di giovani
generazioni e una crescente presenza
di adulti ed anziani) diviene rilevante la
presenza della categoria dei pensionati
che incide con una quota parte del 20,39
%.
Una più precisa e analitica
focalizzazione sui dati relativi agli ultimi
quattro anni permette di delineare
il profilo del nuovo Socio, quale sia
l’attuale tipologia del Socio BCC, e
conseguentemente come stia cambiando
la struttura della Compagine Sociale. Dal
2001 ad oggi, la Banca ha accolto n. 283
nuovi Soci mentre nello stesso periodo
si sono registrate n. 52 uscite. Dei nuovi
entrati 254 sono costituiti da Persone
Fisiche mentre i restanti 28 sono Persone
Giuridiche che rappresentano anche il
totale delle Società appartenenti alla
nostra Compagine Sociale, dato che le
stesse sono state ammesse per la prima
volta nella storia della BCC a partire
dal novembre 2002. L’età media che
caratterizza i Soci entrati nell’ultimo
quadriennio è sensibilmente ridotta e si
attesta intorno ai 40 anni contro un’età
media complessiva della Compagine Sociale
di circa 52 anni. Sempre nel periodo
considerato le donne ammesse sono state
pari al 18,5 per cento dei Soci contro una
media sul totale di poco superiore al 7
%. Anche la distribuzione dei nuovi Soci
sul territorio dimostra come la crescita
della Compagine sia intimamente legata
alla crescita della Banca, al progressivo
allargamento della sua competenza
territoriale e del suo radicamento
dalle aree di origine alle nuove zone di
espansione. Accanto alle filiali storiche
di Bedizzole e
Turano Valvestino
che attualmente
rappresentano ancora
circa il 57 % del totale
dei Soci della BCC,
cresce la filiale di
Calvagese della Riviera
che nel corso del 2004
ha superato per numero
di Soci la stessa filiale
di Turano situandosi,
seppur di poco, al
secondo posto con l’11
% sul totale. Si assiste inoltre negli ultimi
anni ad un naturale incremento in linea
con la crescita delle masse amministrate,
dei Soci di filiali di più o meno nuova
costituzione quali quella di Gargnano
(percentuale Soci del 6,29 sul totale),
Nuvolento (4,70 %), Prevalle (4,49 %),
Gavardo e Salò che nel tempo tendono a
consolidare, anche sotto questo aspetto,
una propria posizione sul totale dei Soci
della Banca.
Alberto Comini
Primi al II° Torneo Banca di Bedizzole Turano Valvestino
CILIVERGHE SUGLI SCUDI
Grande Pubblico per vedere all’opera i giovani talenti al Siboni
LA CLASSIFICA
1°
POL. CILIVERGHE DI MAZZANO
2°
AC GAVARDO
3°
US BEDIZZOLESE CALCIO
4°
POLISPORTIVA VALTENESI
5
2005, Anno Internazionale Microcredito
spazio socio
MICROFORZA GROUP
Insieme alla cooperazione la grande alleanza per lo sviluppo
Il 2005 sarà l’Anno Internazionale del
Microcredito, proclamato con un’apposita
risoluzione dell’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite al fine di “dare
un forte impulso alle esperienze di
microcredito considerate ormai una delle
leve più efficaci per innescare processi
di sviluppo autocentrato ed endogeno
delle comunità locali, in particolare nei
paesi con ritardi di sviluppo”. Accade
così che parlare di origini del Credito
Cooperativo e ritornare agli elementi
fondanti di un’esperienza nata alla fine del
diciannovesimo secolo con l’istituzione in
Europa delle prime banche di villaggio non
diviene solo un esercizio di rievocazione
storica o la celebrazione della solidità di
un’intuizione. Significa anche guardare
a ciò che accade oggi in analoghe
situazioni di disagio e di indigenza
diffusa che interessano vaste aree del
nostro pianeta e un numero crescente di
popolazione mondiale; le stesse condizioni
di bisogno che, nel corso della crisi
rurale di fine Ottocento e nel rinnovato
spirito dell’antica pietas cristiana,
“suscitarono” la nascita delle Casse
Rurali italiane. I termini “Microcredito”
e “Microfinanza” sono parole che solo
da pochi anni sono entrate a far parte
del nostro vocabolario. Sicuramente
dopo il 1976, anno di costituzione della
Grameen Bank, “la Banca del Villaggio”,
fondata in Bangladesh da Mohammad
Yunus, e considerata la prima istituzione
finanziaria di microcredito dopo le
esperienze di sviluppo delle cooperative
di credito europee. Una banca presente
in 36 mila villaggi che oggi può contare su
2,4 milioni di beneficiari che generalmente
avrebbero gravi difficoltà ad accedere
a qualche forma di credito (la maggior
parte delle quali donne il cui accesso
al credito è oltremodo difficoltoso) e
un tasso di restituzione dei prestiti di
circa il 98 %, pressoché totale. Da allora
il microcredito, adottato dalle Nazioni
Unite come strumento privilegiato per il
sostegno alle aree sottosviluppate e per la
lotta alla povertà “dal basso”, si è aperto
ad un universo di 67 milioni di destinatari,
41 milioni dei quali vivono con meno di
un dollaro al giorno. L’obiettivo è quello
di giungere al traguardo dei 100 milioni
di utenti per cercare di contrastare,
almeno minimamente, una situazione
mondiale che vede il 20 % più ricco della
popolazione mondiale ottenere il 95 % del
credito complessivo erogato nel mondo.
Destinatari degli interventi sono quel
miliardo di persone che, costituendo il 20
% della popolazione mondiale e producendo
l’1 % del risparmio mondiale, riceve appena
l’0,20 % del credito mondiale. La formula
che è fondata sull’assunto dell’auto-aiuto,
punta alla soluzione della povertà dando a
ciascuno la possibilità di aiutarsi fornendo
piccoli prestiti a microimprenditori singoli
o a gruppi di essi atti a sviluppare le
potenzialità imprenditoriali.
La Banca di
Bedizzole Turano
Valvestino, come
abbiamo già avuto
modo di scrivere
in un precedente
intervento
sul tema, ha aderito ad uno specifico
intervento di Microfinanza denominato
“progetto Codesarollo” in Ecuador, Paese
che conta oggi 12 milioni di abitanti il 35 %
dei quali sotto il livello di indigenza (meno
di un dollaro al giorno) e il 45 % dei quali
sotto il livello di povertà (meno di due
dollari al giorno). Codesarollo è un sistema
di circa 800 piccole realtà cooperative
inserite in un circuito di finanza locale
che lo scorso anno ha siglato un accordo
di mutua collaborazione con Federasse,
la Federazione nazionale delle BCC
italiane, che a sua volta ha formalizzato
un finanziamento in pool da parte di
tredici BCC bresciane e mantovane, tra le
quali appunto la nostra BCC. Un progetto
nato dalla sensibilità, certo non casuale
o estemporanea, di alcuni esponenti del
Credito Cooperativo a sostegno di una
realtà che, in un Paese di grandi ricchezze
e grandi povertà, intende promuovere
“la cooperazione come cultura e formula
imprenditoriale vincente per il progresso
delle comunità locali e dei popoli”. Niente
di nuovo per la memoria lunga delle nostre
BCC.
A@COM
Importante ricorrenza a Bedizzole
35°AVIS CON MEDAGLIE
Onori meritatissimi per il gruppo guidato da Luciano Landi
Festa per i 35 anni dell’AVIS di Bedizzole.”In questa bellissima occasione - spiega Luciano Landi. Presidente del sodalizio bedizzolese - abbiamo inaugurato
una via intitolata ai Donatori di Sangue. Inoltre sono state consegnate agli Avisini 4 croci, 4 fronde e 20 medaglie in oro per rispettive 100,75 e 50 donazioni
effettuate. Ad un socio, che ha raggiunto i 125 prelievi, è andato un riconoscimento offerto dall’Amministrazione Comunale.” La sezione AVIS di Bedizzole
conta oggi 230 iscritti. Con le sue 350 donazioni annue è dunque un’associazione in piena e dinamica attività solidale. Un dato interessante è quello che vede la
popolazione giovanile aderire con passione alle iniziative del gruppo. Fatto indiscutibilmente importante che significa continuità in questo tipo di impegno civile
MEDAGLIE D ‘ORO
DA 46 A 71 DONAZIONI
BONTEMPI ARTURO
BRESCIANI GIUSEPPE
BRUSCHI RENATO
COCCOLI LUCIANELLA
DIOTTI GIANFRANCO
DIOTTI LUIGI
DUINA ALBERTO
FERRACINA GIOVANNI
GIULIANI MARIO
MASSARDI LUCA
MELONI VIRGINIO
PEDROTTI TERESA
PICENI UMBERTO
REBAICINI ADRIANO
RUGGERI CESARE
SCARONI GIOVANNI
STRETTI LUCA
VENTURELLI RENATO
VINDICO LUCIA
ZANELLI ADRIANO
DISTINTIVO D ‘ORO CON
FRONDE
DA 72 A 92 DONAZIONI
BRUSCHI WALTER
CALDERA PIETRO
FREGONI ADRIANO
MELCHIORI ROBERTO
CROCE D ‘ORO
DA 93 A 105 DONAZIONI
DUINA GIORDANO
LANDI LUCIANO
RODOLFI PIERLUIGI
TURATTA VIRGINIO
PERGAMENA DEL COMUNE
DI BEDIZZOLE
OLTRE 106 DONAZIONI
BRUNI ELIA
iniziative sociali
6
Ai “2 Cigni” di San Vito l’annuale Festa del Socio
IL PRANZO E’ SERVITO
Assegnate 28 medaglie d’argento ai soci con 25 anni di appartenenza
Al Pranzo Sociale con il gusto millenario
di stare a tavola. Millenario nel
senso del numero che suppergiù si
manifesta lungo i tavoli apparecchiati
al Ristorante Due Cigni di Bedizzole
San Vito. Affluenza importante.
1
2
Sempre vivace nel gruppo soci BCC
3
che intervengono appassionatamente
4
tra piatti e riconoscimenti all’annuale
5
Festa del Socio. Momento particolare
che attira nel novembre di tutti gli anni 6
7
la voglia di stare assieme in maniera
8
festosa. Radici di senso similare a
9
quelle assembleari, le consorelle della
10
ricorrenza in onore del Socio. Legami
11
diversi, eppure vicini nel contesto
12
cooperativo che ne suggella il sistema
13
ormai centenario. In primo piano ci sta 14
15
un modo di essere, oggi rappresentato
16
nel turbine della comunicazione
17
nazionale come differente per forza.
18
Una forza realizzata senza i colori
pastello del metodo yuppy di finanziaria 19
20
tristezza sostanziale. Qui la regola,
21
rurale ed artigiana dalle fondamenta,
22
è quella del gruppo che non si perde in
23
stilemi sofisticati di manierismo del
24
credito. Qui la legge si rigira nel dai
25
e vai di un lavoro che c’è e ancora si
26
vede. Come a tavola. Dove la fame ed il 27
28
piatto condiscono un rituale semplice,
ma strutturalmente sincero nel suo
orientamento primario. La storia si vede
proprio da questo. Da una tavola imbandita
che raggruppa i mestieri e le identità
in chiave solidale. Ci hanno provato in
molti. Le Banche di Credito Cooperativo
ci riescono da oltre cent’anni rendendo
merito alla fatica dei propri sostenitori. E’
cadenzata con i punteggi
della spesa. Nossignori. Qui
si premia e si mangia con il
gusto ed il piacere disinvolto
Cognome
Nome
Data entrata
di un’identità che si rende
visibile grazie a se stessa.
ANTONELLI
GIOVANNI
14-09-1984
BARESI
EUGENIO
14-09-1984
In particolare, nei quasi 110
BONOMINI
ELIO
17-09-1984
anni di vita della Banca di
BUSI
CARLO
17-09-1984
Bedizzole Turano Valvestino,
CASELLA
FRANCO
17-09-1984
il valore dell’uomo, inteso
CHIARINI
ABRAMO
03-10-1984
come essenza fondamentale
COMINELLI
ALBERTO
12-11-1984
per un rullare di tamburi
COTTINI
NADIR
16-10-1984
a favore della crescita
DELAI
ERMENEGILDO
08-10-1984
sociale ed economica, la
FACCHETTI
BRUNO
21-09-1984
strada è tutta lì da vedere
FANTONI
CRISTINA
14-09-1984
ed apprezzare. Avanti con
FREGONI
SILVANO
13-09-1984
metodo e forza. Avanti con
GABANA
ADELMO
04-10-1984
l’impegno cooperativistico
GAMBA
PIERINO
18-09-1984
GHIRARDI
ATTILIO
13-09-1984
che non conosce sotterfugi
LEVA
GIANFRANCO
23-11-1984
e scappatoie per raggiungere
MICHELI
BRUNO
13-09-1984
lo scopo. Metodo e forza
MICHELI
FRANCO
13-09-1984
senza ipocrisia da pacca sulla
MICHELI
GIAN PAOLO
13-09-1984
spalla. Gesto che c’è, ma che
MOMBELLI
OTTORINO
18-09-1984
si accompagna da sempre
PAPA
LUIGI
13-09-1984
alla voglia di benessere che
PASINI
NATALE
19-09-1984
valuta, nel bene e nel male,
PEDERZOLI
RUGGERO
15-10-1984
il percorso di lavoro e di
POSTI
CESARE
19-09-1984
impegno nella società. Così
SORSOLI
LIVIO
08-10-1984
corre la festa sui tavoli
TAGLIANI
GIANLUIGI
10-10-1984
TONDI
PAOLO
13-09-1984
di questo 2004 che volge
TONOLI
MODESTO
07-11-1984
al suo finale. Argomenti e
legami riportano alla mente
il corollario ideal di una
quindi giusto riflettere sui connotati tutto Cassa sempre più Banca, idealizzata in
sommato retrò di una medaglia concessa
questo effetto compiaciuto e sincero da
per l’appartenenza ad un sistema. Simbolo matrimonio indissolubile, rappresentato
antico, ma ancora presente, con forza
e messo in scena tra tavole imbandite e
e, naturalmente, differenza dalle altre
brindisi di appartenenza solidale.
metodologie di maniera scientifica, magari
MEDAGLIE D’ARGENTO (1984-2004)
Forte adesione per la gita in Costiera Amalfitana
VEDI NAPOLI CON BCC
Un’occasione di partecipazione e di aggregazione in più
Grande successo
per l’iniziativa
della gita di
fine anno con
itinerario Costiera
Amalfitana. Un
ulteriore momento
di aggregazione
che aggiunge
miglioramenti
all’offerta solidale
programmata per i soci della Banca
di Bedizzole Turano Valvestino.
Infatti l’86% dei soci iscritti al
Viaggio destinazione
Napoli e dintorni,
non ha partecipato
a nessun’altra
iniziativa
organizzata dalla
BCC. Il fatto
rappresenta un
segnale importante
di incremento
sostanziale
dell’utilizzo da parte del maggior
numero di associati alle attività del
nostro Credito Cooperativo
IL PROGRAMMA
4 dicembre: Partenza in autopulman per SORRENTO con
sosta ad ORVIETO
5 dicembre - CAPRI/ANACAPRI: Si visiteranno la Villa
di Tiberio, i Giardini di Augusto da dove si potrà ammirare
l’incantevole panorama dei “Faraglioni” e nel pomeriggio
la famosa “Piazzetta”.
6 dicembre - COSTA AMALFITANA: Visita della
spettacolare Costiera Amalfitana. Breve fermata a Positano,
gemma della Costiera frequentata abitualmente da artisti
di tutto il mondo. Proseguimento per Amalfi e visita la
GROTTA DELLO SMERALDO. Arrivo ad Amalfi, antica
repubblica marinara, patria di Flavio Goia inventore della
bussola. Visita al Duomo di S. Andrea e degli Arsenali dove
venivano costruite le veloci “Galere” usate per i traffici di
merci e di spezie.
7 dicembre - NAPOLI: ’intera giornata dedicata alla
visita della città con Piazza del Gesù, Piazza S. Domenico
Maggiore con l’omonima Basilica e la Chiesa di Santa
Marta, Castel’Ovo, il Maschio Angioino, la Galleria
Umberto I, Piazza del plebiscito col Palazzo Reale.
8 dicembre – POMPEI: giornata dedicata alla visita degli
scavi archeologici.Al termine partenza per il viaggio di
rientro con sosta a Cassino
7
Assegnati 89 riconoscimenti
iniziative sociali
BORSA DI STUDIO SOLIDALE
Nel corso della manifestazioni è stato consegnato il contributo PRO-ANFFAS
Un borsa di studio con allegato lo spirito
di solidarietà per chi
è meno fortunato.
Questi i connotati
ideali rappresentati,
al Teatro Don
Gorini, dai premi
agli studenti per la
tredicesima edizione
della Borsa di Studio
e dalla erogazione
benefica a favore
dell’ANFFAS di
Desenzano del Garda
e Toscolano Maderno,
in una serata speciale a cura della Banca
di Bedizzole Turano Valvestino. Insieme
ai padroni di casa Vanni Zecchi e Mario
Pizzatti, rispettivamente Presidente
e Direttore Generale della BCC, del
Sindaco di Bedizzole Roberto Tagliani,
del Parroco Don Giovanni Miristice, del
Maresciallo Maurizio Caserta comandante
della locale stazione dei Carabinieri. Alle
autorità istituzionali si sono uniti poi
i rappresentanti dell’ANFFAS, ovvero
Maria Villa Allegri, Presidente per
Brescia e procuratore della sezione di
Toscolano Maderno e Franco Bertolotti,
Presidente della struttura di Desenzano
del Garda. A dare i tempi di scena di
una manifestazione centrata sui premi
ai ragazzi la conduzione di Pierangelo
Rossi. Ma quest’anno i numeri si sono
raccontati in qualcosa di più. Cominciando
naturalmente dalle 89 borse di studio
assegnate a figli di soci e non soci,
suddivisi in 16 studenti delle medie
inferiori, 49 delle superiori, 4 delle
professionali e 23 dell’università. A
tutto questo
si è aggiunta
l’iniziativa
Pro ANFASS,
ovvero
l’emissione di
un’obbligazione
particolare, con
caratteristiche
di tipo etico
con devoluzione
di una parte
Proseguendo con il Direttore Generale
Mario Pizzatti che ha ricordato “i legami
della BCC con il territorio e la piacevole
constatazione riferita agli studenti che
hanno vinto la Borsa di Studio e che sono
poi diventati nostri collaboratori.” Ed
ancora gli apprezzamenti di Maria Villa
Allegri che ha segnalato “le complesse e
costanti difficoltà di un’organizzazione
come l’ANFFAS che deve contare
sull’indispensabile aiuto dei privati
per tutto quello che non compete la
gestione dei servizi (ad esempio pulmini,
dell’interesse proprio a
favore dell’ANFFAS. 10.000
euro la cifra raggiunta.
Importo elevato poi dal
Consiglio di Amministrazione
della BBC a 20.000 euro
complessivi.”Vogliamo
sottolineare - ha spiegato
il Presidente della BCC
Vanni Zecchi - come il
successo dell’iniziativa sia un
risultato che vada ascritto
idealmente a tutti i coloro
che ogni giorno si rivolgono con fiducia
ai nostri sportelli chiedendoci di essere
sempre più una “Banca Differente”. Mix
importante di attenzione al territorio
dunque. Confermata dagli interventi
degli ospiti a cominciare dal Sindaco
di Bedizzole Roberto Tagliani che ha
parlato della cultura rappresentandola
con paragone nautico come “uno skipper
indispensabile per attraversare con
la giusta attenzione il mare della
vita al fine di arrivare al successo.”
immobili, attrezzature ecc.)”. Materia
naturalmente di vasta portata che Franco
Bertolotti ha riassunto in un collegamento
ideale e formativo fra scuola istituzionale
e scuola ANFFAS “noi premiamo altri
studenti, meno fortunati ma nei quali
proprio i giovani devono riconoscere
l’importanza essenziale di una diversità
,che se conosciuta e valutata aiuta ad
apprezzarne i lati positivi, a favore di
un superamento concreto delle barriere
strutturali, ma soprattutto di quelle
mentali.”
Riprendono gli appuntamenti con i soci. Prima tappa, la Valvestino
QUOTAZIONE TERRITORIO
L’importanza del territorio al centro degli interventi a favore della valle
Il territorio come primo azionista. Questo il concetto ideale raccontato e proposto ai Soci della Valvestino da Vanni Zecchi e Mario Pizzatti,
Presidente e Direttore Generale. In viaggio a Turano dunque per il consueto incontro con l’alta valle e le sue esigenze, realizzato nella sala
del Consiglio Comunale di Valvestino a Turano.. In quel territorio incontaminato proposto in fase istituzionale e didattica, anche ai ragazzi
neoassunti in BCC. Qui, dove il tempo ha fermato le sue radici fondamentali di esistenza, senza trascurare i progetti per il futuro, l’aria è
più libera e raccoglie il pensiero antico del vecchio motivo promozionale delle antiche e modernissime Casse Rurali ed Artigiane. E i giovani
ascoltano, intercalando l’inizio di una collaborazione che non può essere legata al solo accredito dello stipendio. Si diceva del territorio,
elemento trainante di tutta una comunità. Soprattutto in Valvestino, terra di frontiera. E di emigrazione passata e presente. Ma qualcosa si
muove. Intanto le iniziative di beneficienza e sponsorizzazione erogate dalla BCC. Poi gli interventi promozionali sul territorio. Con l’impegno
degli operatori di filiale ad attuare la divulgazione dei servizi del Credito Cooperativo sull’importante piazza commerciale di Idro. Questi
gli elementi portanti, a proposito di Valvestino, per continuare a costruire qualcosa di propositivo in valle. Come dire, la BCC è ormai grande,
ma le origini e le potenzialità della base solidale non devono essere dimenticate. Dalla base, rappresentata anche da giovani imprenditori
locali, l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla BCC, con qualche osservazione a proposito di apertura dello sportello il sabato mattina e di
approntamento presso la filiale di Turano del servizio di cassette di sicurezza, ormai molto richiesto viste le problematiche di sicurezza
delle abitazioni intervenute in questi ultimi periodi. Dalla dirigenza l’assicurazione di una rapida analisi delle richieste. “Per quanto riguarda
le cassette di sicurezza - ha spiegato il Presidente Zecchi - il problema potrà essere risolto non appena sarà possibile reperire lo spazio”.
Sull’apertura al sabato il Direttore Mario Pizzatti ha spiegato che “non esistono difficoltà per quanto riguarda il personale che ha sempre dato
la sua piena disponibilità. La difficoltà sta nei servizi informatici accentrati a livello di Federazione Lombarda che per ora non garantiscono
l’apertura nella giornata di sabato in quanto il numero delle richieste a tale proposito non è ancora sufficiente, a livello di copertura dei costi di
gestione,per poter mettere in moto la struttura telematica nel prefestivo. Quando questa possibilità sarà concretamente fattibile prenderemo
le adeguate decisioni sempre in direzione di un miglioramento del servizio agli utenti:”
bedizzole
8
La comunità ricorda Monsignor Melchiori con un libro
IL VESCOVO DI BEDIZZOLE
L’alto prelato fu anche allievo di Don Gorini, fondatore della CRA di Bedizzole
Bedizzole ricorda il concittadino-Arcivescovo
Egisto Domenico Melchiori nell’ 80° anno di
consacrazione episcopale. Lo fa con un libro
biografia redatto da Don Mario Trebeschi,
edito dalla Fondazione che porta il nome del
Vescovo, con il contributo dell’amministrazione
comunale. A questo si è aggiunta una
giornata di celebrazioni, durante la quale,
alla presenza di Monsignor Vigilio Mario
Olmi, Vescovo ausiliare emerito di Brescia,
insieme al Sindaco di Bedizzole Roberto
Tagliani, al Parroco Don Giovanni Miristice,
Presidente della Fondazione e che quest’anno
festeggia il 50° di ordinazione sacerdotale,
a Don Mario Trebeschi, ai Sacerdoti legati
a Bedizzole ed alle Superiore viventi dell’ex
Orfanatrofio Sacra Famiglia, è stata scoperta
una lapide ricordo nella sede dell’attuale
Fondazione/Scuola Materna Sacra Famiglia.
La storia di Monsignor Egisto Domenico
Melchiori riverbera proprio da questo
spazio. Ovvero l’ormai ex orfanatrofio Sacra
Famiglia di Bedizzole, nato nel 1932 proprio
per l’iniziativa del alto prelato bedizzolese
che “....vendette la casa di Brescia - come
si legge nel libro di Don Trebeschi - in cui
aveva aperto un orfanatrofio nella Parrocchia
di Sant’ Afra,dove era stato Parroco,
donata da Beatrice e Teodora Valotti, e
comperò una casa a Bedizzole dalla famiglia
Lorenzoni, in frazione Sedesina
nel 1932. Dopo aver adattato il
fabbricato allo scopo - prosegue
Trebeschi - cominciò ad ospitarvi
bambine orfane, in numero di 40.”
Le successive trasformazioni,
nell’attuale Scuola Materna e nella
Fondazione, non cancellano i meriti
dell’originario progetto oggi evoluto
in chiave più consona ai tempi.
Progetti che collegano Melchiori
all’impegno risoluto soprattutto
nell’ambito dell’assistenza al
mondo giovanile. Nato nel 1879 a
Bedizzole era figlio del popolo, con un papà
maniscalco ed una mamma casalinga. Poco
denaro e tanta fede in famiglia. Tre dei suoi
fratelli presero infatti i voti sacerdotali.
Monsignor Egisto divenne prete nel 1901.
Del suo passato bresciano si ricordano le
attività di professore di teologia Morale al
Seminario Sant’Angelo, dove tra i suoi alunni
ebbe addirittura Giovan Battista Montini.
Il futuro Paolo VI che ricordò sempre il
suo vecchio professore. Da prevosto di
Sant’Afra le premesse dell’attività a favore
dei giovani, con le realizzazioni di strutture
come l’orfanatrofio e l’oratorio.
Importante anche la sua attività di
catechista, vista la stima riposta
in lui da Don Lorenzo Pavanelli,
ideatore ed apostolo del catechismo
italiano. Nel 1919 divenne abate di
Pontevico, parrocchia nella quale
si distinse, tra le altre cose, per
la difesa dei diritti dei lavoratori
agricoli. Infine la carriera vescovile,
con la consacrazione il 15 giugno
del 1924 come Vescovo di Nola e
successivamente, nel febbraio del
1935,a capo della Diocesi di Tortona.
Due esperienze autorevoli. Importanti
naturalmente dal punto di vista della carriera
ecclesiastica, ma che Monsignor Melchiori
svolse attraverso un contatto costante con la
gente. Rivelato nei fatti con l’atteggiamento,
sobrio senza alcuna solennità inutilmente
formale. Il libro di Mario Trebeschi rende
merito a questa peculiarità tutta bresciana
di uno dei suoi sacerdoti più insigni del
Novecento.
turano valvestino
Il Primo Cittadino presenta la realtà del paese
A PROPOSITO DI CAPOVALLE
Un quieto borgo di montagna che vive di economie rurali di nicchia
“Era il paese della mia adolescenza: un paese
incantato, un paese matto, un paese dolcissimo”
così scriveva Gianni Pollone, giovane poeta
dei lontani anni cinquanta dopo un soggiorno a
Capovalle. E
Capovalle è
ancora così:
un quieto
e composto
paese
montano,
con la sua
spruzzata
di case
raccolte
attorno al
campanile, i
suoi vicoli,
i vecchi
portali e i
muri di pietra da cui si espande l’inconfondibile
odore caldo di fieno, di legna,di stalla: eh si’,
perche’, per fortuna, qualche stalla esiste ancora
qui, a continuare la laboriosa tradizione di questi
luoghi dove le limitate risorse economiche hanno,
da sempre,costretto gli abitanti a lasciare il loro
paese per cercare lavoro altrove. Oggi le stalle
ancora attive sono circa una decina, con una
produzione di prodotti caseari di ottima qualita’
ma che, purtroppo, non trovano un adeguato
riconoscimento sul mercato e restano “prodotti
di nicchia”per un consumo da intenditori: questo
e’ uno dei motivi che rende particolarmente
gradevole il soggiorno a Capovalle, dove, a tavola,
non manca mai una bella polenta profumata
contornata da funghi, formaggio, selvaggina e carni
provenienti da bestie allevate in loco: a questo
proposito ricordiamo che esistono due accoglienti
locande: “la Bianca” e “da Tullio” dove si possono
gustare i deliziosi piatti della tradizione valsabbina
come lo spiedo, le zuppe, la polenta tiragna:
vere delizie per il palato da gustare da soli o in
compagnia, confidando sempre sulla ben nota e
allegra ospitalita’ dei capovallesi, gente abituata
a lavorare duro, ma che sa godere dei momenti
di festa con genuino spirito conviviale. Ci sono
inoltre: una macelleria,che vende carni ed insaccati
nostrani; due negozi di generi alimentari,dove si
trovano prodotti locali; il bazar di Giulietta, dove
si trova di tutto; un distributore di benzina con
annesso il bar “la Pineta”, dove si possono gustare
ottimi panini e godere di un panorama splendido
sulla valle; il bar “Stella” con il gioco delle bocce,
luogo adatto a trascorrere dei bei momenti
in compagnia. Tappa obbligata, per chi visita
Capovalle, e’ il monte Stino (1500 m) alla cui cima
si giunge in pochi minuti con una comoda strada
asfaltata: da qui la vista puo’ spaziare, cogliendo
in un colpo d’occhio, la conca del lago d’idro, cima
Carzen,cima
Manos,il
monte Baldo:
uno dei
vantaggi di
Capovalle
e’ di essere
situato a
1000 metri di
altezza,
in una zona
compresa
tra il lago
d’idro e il
lago di Garda:
infatti
in 10 minuti si raggiunge Idro e in poco piu’ di
mezzora si puo’ raggiungere Gargnano percorrendo
la strada che scende verso Mulino di Bollone,la
diga di Valvestino, Navazzo. Pur essendo un piccolo
paese di soli 400 abitanti, Capovalle puo’ contare
su servizi come la Banca di Bedizzole Turano
Valvestino - Tesoreria di Capovalle, la farmacia
e la presenza stabile del medico, che risiede
nella ex scuola materna, e che recentemente,
ha dato vita anche a corsi di ginnastica ritmica
per giovani e... meno giovani. Nonostante il ben
noto fenomeno dello spopolamento delle zone
montane non risparmi neppure capovalle, si puo’
ben dire che quelli che restano, si impegnano
con ostinazione a creare nuove opportunita’ nel
proprio paese organizzandosi in gruppi di lavoro
volontario e qui e’ doveroso ricordare l’intenso
impegno del gruppo alpini, profuso in diverse
attivita’ di pubblica utilita’. Da non dimenticare
anche il gruppo artiglieri, il gruppo cacciatori
ed il gruppo antincendio ....tutti volontari pronti
a collaborare per capovalle, cosi’ pure il gruppo
della biblioteca, molto attivo a favore di piccoli
e meno piccoli. Tra le iniziative importanti per la
memoria storica del paese c’e la costruzione di
un museo storico-etnografico, che raccogliera’ i
reperti della guerra 15-18 così come gli oggetti di
uso quotidiano della civilta’ contadina: un museo
insomma, di oggetti di guerra e di pace, che possa
indurre a riflettere, anche solo per un momento,
sulla tragedia della guerra e, di contro, sulla
confortante bellezza della pace... E Capovalle e’ un
paese di pace che sa offrire momenti sereni a chi
sa apprezzare
gli antichi
sapori, i
profumi delle
infinite
varieta’ di
flora
alpina, i
panorami
suggestivi
e la
schietta
ospitalita’
di gente
semplice
e cordiale.
Suggelo
simbolico di qualità della vita il Santuarioi della
Madonna di Rio Secco, costruito dai carbonai per
un’apparizione della Madonna stessa avvenuta
proprio in presenza di questi artigiani dell’energia
dell’epoca, meta di pellegrinaggi, molta amata dai
capovallesi e dagli abitanti della valle. Per saperne
di più sulla comunità capovallese si può consultare
il sito Internet www.comune.capovalle.bs.it e.mail
[email protected]
Osvaldo Graziotti
9
Agricoltura, Artigianato e Storia
calvagese
PRIMO PIANO DI RIVIERA
Negli anni una crescita coerente con al centro la qualità della vita
Vestigia popolari e nobili tra le rive di Calvagese. Con quel nome cosi
particolare che aggiunge il Riviera all’immagine del Chiese e delle sue
riviere, mantenendo un occhio discreto e distaccato sull’altra Riviera di
stirpe benacense. Tre grandi spicchi collegano il territorio. Calvagese
appunto, Carzago e Mocasina. Tre modi di aggiungere storia in una ormai
unica radice comunale, non priva di vezzosi quanto sentiti campanilismi.
Terra di rilassata tradizione, anche se nelle tracce della storia si
rinviene il castello di cui ancora troviamo i segni nella zona centrale di
Calvagese. Oggi la vicinanza con Brescia, l’ottima qualità della vita che
ha saggiamente mescolato i diritti del progresso alle specialissime ed
intriganti piacevolezze del vissuto. Pensiamo alle colline ed alle immagini
agresti che si collegano al valore dell’artigianato e delle aziende
produttive che da queste parti da sempre recitano un ruolo di primissimo piano. Ed è stato
proprio a Calvagese della Riviera, nell’ormai lontano 1979, che la Banca di Bedizzole Turano
Valvestino decise di aprie la sua prima filiale. Un evento ed una sfida. ma un segnale preciso
che ha poi rappresentato il segno distintivo di un modo di operare e di inserirsi nel territori che
non ha subito modifiche da venticinque anni a questa parte. A Calvagese, come oggi a Centenaro
di Lonato, non c’erano banche e la scommessa era grande. La storia si ripete. Nella pagine di
Sotto Traccia, provate a guardare questa invisibile ma costante ragione di crescita. In onore di
Calvagese. Riviera rigogliosa in materia prima di sviluppo esemplare e coerente.
Tre siti da studiare a Calvagese
ARCHEOPROGETTI
Iniziativa del Comune con l’Università di
Padova
Un sito dell’età del ferro. Altri due di origine
Romana. A Calvagese è partito il Progetto
“Calvagese della Riviera: archeologia,
architettura, ambiente” su redazione del
dipartimento di Scienza dell’Antichità
dell’Università di Padova, coordinato dal
Professor Gian Pietro Brogiolo. La proposta
parte dall’Assessorato alla Cultura del Comune,
guidato da Maridele Casella e si propone,
nell’arco di un triennio, di portare alla luce il
passato del comune bresciano. Secondo le prime
indagini ed i primi rilevamenti di carattere
aerofotogrammatico, molte potrebbero
essere le notizie importanti sulle vestigia
locali. Attualmente si è concluso il primo anno
di lavoro, che ha portato ad un riassunto
dell’attività fin qui svolta. Alla presenza del
professor Brogiolo, il dottor Guido Tononi
e Luca Mura hanno offerto una panoramica
sul territorio di Calvagese, tra analisi di età
romana, medioevo ed edifici storici.
soiano/valtenesi
Sinergia fra pubblico e privato a favore della promozione
AGENZIA DEL TERRITORIO VALTENESI
Insieme San Felice, Manerba, Moniga, Soiano, Polpenazze e Puegnago e Tourist Coop
Nuove idee, nuova sede, tanta
comunicazione e molteplici opportunità
con il Consorzio Valtenesi La Riviera dei
Castelli. Il sodalizio, che interpreta al
meglio l’identità delle innovatrici Agenzie
del Territorio, organizzazioni
che, di fatto, sostituiscono
con altre specificità le
ormai dismesse Aziende di
Promozione Turistica, agendo
in sinergia programmata
fra enti pubblici e privati.
Ambrogio Florioli, è il
Presidente del Consorzio che
a breve termine aprirà la
nuova sede in località Crociale
di Manerba. “Abbiamo molte
ed interessanti aspettative per questo
nuovo sodalizio - spiega Florioli - anche
perché insieme ai 6 comuni Valtenesini
che hanno aderito, San Felice, Manerba,
Moniga, Soiano, Polpenazze e Puegnago,
c’è già un’importante realtà privata che è
entrata a far parte dell’ente. Si tratta di
Tourist Coop, un gruppo che rappresenta
una sessantina di imprenditori privati
che operano nel settore tendenzialmente
legato al turismo. E’ un punto di partenza
importante e di buon auspicio per future
adesioni.” Ed è proprio nel settore
turistico e culturale che il Consorzio
Valtenesi la Riviera dei Castelli interseca
il suo raggio d’azione progettuale.
L’ambiente è quello giusto. Supportato
da un territorio che strutturalmente si
adegua perfettamente ad un’unità d’intenti
ideali. “L’importanza del Consorzio prosegue Florioli - è proprio quella riferita
alle possibilità d’intervento collegiale nel
nostro ambito territoriale. Le APT, con la
loro costituzione tipicamente provinciale,
non potevano dare ulteriori garanzie in
questa direzione.” Ed è anche per questo
motivo che ci sono altre realtà comunali
intenzionate ad entrare a far parte
dell’Ente. “I comuni di Calvagese della
Riviera, Muscoline e Lonato - aggiunge
Ambrogio Florioli - sono potenzialmente
interessati al progetto.” L’idea consortile
non poteva in ogni caso trascurare la
comunicazione come elemento di traino
fondamentale al progetto. “Stiamo
realizzando un nostro Sito Internet conferma il Presidente Florioli - è un atto
dovuto che dovrà comunque dare un segno
distintivo preciso della nostra azione. In
queste direzione andrà anche l’attenta
informazione sulle nostre iniziative
attraverso la stampa e tutti i media locali
ed anche nazionali.” Questi gli elementi
portanti dell’Ente “Consorzio Valtenesi
La Riviera dei Castelli”. In mezzo sta la
valorizzazione del territorio, percorrendo
strade e sentieri collettivi alla ricerca di
nuove idee per dare lustro alle attività
di Basso Garda e dintorni. Cultura e
turismo come elementi trainanti per
tutta un’economia con grandi potenzialità
di rilancio. E tra questi percorsi ne
aggiungiamo uno particolarmente
simbolico per dare corpo reale ad un
primo esempio di impegno sostanziale
nel territorio “Sarebbe interessante e
possibile - spiega in conclusione Florioli
- progettare per il futuro, aggiungendo
ai cospicui finanziamenti regionali quelli
dei nostri comuni, la realizzazione di un
percorso ciclo - pedonale che attraversi
la Valtenesi collegando Desenzano con
Salò. Con il Consorzio sarà più facile
concretizzare l’idea.”
1°Franzosi 2°Averoldi 3°Cottini
PODIO GROPPELLO
Valtenesi e Bedizzole ai vertici del Palio
La Cantina Franzosi di Puegnago precede
Francesco Averoldi, socio della Banca di
Bedizzole Turano Valvestino e i fratelli
Cottini, anche loro di Bedizzole, nella 34^
Edizione del palio del Groppello organizzato
dall’omonima Confraternita. la Commissione
esaminatrice era formata da 5 enologi che
ha degustato 16 campioni presentati dai
produttori gardesani. Valtenesi e Bedizzole
hanno dunque confermato il valore e la qualità
della produzione locale
gargnano
10
Fornico saluta la fine dei lavori nella Chiesa
SAN VINCENZO RESTAURATO
L’intervento su iniziativa di Alto Garda Promotion, presieduta da Bruno Pasqua
Nuova vita per la Chiesa di San Vincenzo
a Fornico di Gargnano. Sono stati infatti
completati i lavori di ristrutturazione
dell’edificio sacro datato XVIII secolo.
Grande soddisfazione per gli
abitanti della frazione gargnanese.
La Chiesa ha potuto essere
sistemata grazie all’intervento
di Alto Garda Promotion,
associazione senza fine di Lucro
presieduta da Bruno Pasqua.”I
lavori sono iniziati lo scorso 12
luglio - spiega Bruno Pasqua - e
si sono conclusi il 21 ottobre. In
sospeso è rimasto, per ragioni
legate alle condizioni climatiche
sfavorevoli in autunno ed inverno
che ne sconsigliano l’attuazione,
solo il restauro dell’affresco dei
SS. Vincenzo e Valentino situato
sulla facciata d’entrata. Si farà
in primavera.” Ma grandi sono
stati gli interventi effettuati sotto la
direzione dell’architetto specialista in
restauro architettonico Marion Blanchian.
Opere riferite alla struttura edilizia,
soprattutto inerenti al campanile, alle
facciate, agli intonaci, alle coperture,
all’altare ed agli impianti elettrici e
di riscaldamento. “Un lavoro completo
- aggiunge il presidente Pasqua - che
è stato reso possibile anche grazie al
moglie Giovanna ed i figli Francesco ed
Alessandro, il futuro Parroco Don Gianluca
Pellini, Alessandro Bortolotti, Pietro
Bertagna e l’appassionata e solerte Silvia
Castellini.” La giusta denominazione
della Chiesa di Fornico è quella di
San Vincenzo “I Santi Vincenzo
e Valentino” e rappresenta un
patrimonio di grande valore artistico
per la comunità locale. “Per questo
- annuncia il Presidente di Alto Garda
Promotion - intendiamo effettuare
l’inaugurazione dell’edificio
ristrutturato in concomitanza
della Festa di San Valentino, nel
febbraio 2005, patrono della nostra
chiesa e della frazione di Fornico.
Stiamo pensando ad un programma
di festeggiamenti, nei giorni dal 12
al 14 febbraio del prossimo anno,
che comprenda stand gastronomico
e musica.” Chi vorrà dare una
contributo della Banca di Bedizzole Turano
mano, sotto ogni forma, sarà dunque
Valvestino e di tutti coloro che hanno
bene accetto. Per informazioni si può
aiutato l’associazione a completare l’opera.
telefonare ai seguenti numeri: Bruno
In particolare vorrei ringraziare a nome
Pasqua 333/8353164; Paola Samuelli
di Alto Garda Promotion, l’Impresa Edile
338/9282870; Renato Tavernini 333/
Fratelli Bortolotti, Renato Tavernini, la
6655995; Silena Malagutti 338/2020908
A Castrezzone sul sagrato della Chiesa
muscoline
PRESEPE IN AZIONE
La sacra rappresentazione si materializza in una serie di scene in movimento
Meccanica e movimento in funzione del
presepe. Evento che si realizza tutti gli
anni a Castrezzone di Muscoline. Con la
scena di Betlemme che si materializza
sul sagrato della Chiesa, attraverso
le movenze cadenzate dei personaggi
della tradizione religiosa. L’idea è nata
quattro anni orsono grazie allo spontaneo
interessamento di quello che oggi
chiamiamo il Gruppo del Presepio. Sei
personaggi, Aldo Papa, Claudio Bersanini,
Mario Micheli, Sergio Danieli, Gianluigi
Lauro e Sergio Consonni, capaci di
trovare il tempo da dedicare al presepe
di Castrezzone. “All’inizio il progetto era
nato quasi per gioco - spiega Aldo Papa
- ci siamo riuniti ed abbiamo provato
qualche soluzione che interpretava con
il movimento il ruolo dei personaggi.
Ma a poco a poco l’impegno è diventato
costante, con la garanzia di un paio di
movimenti in più ogni anno. Per il 2004
la novità è rappresentata da un originale
settore natività che invitiamo tutti a
venire a vedere perché strutturalmente
molto bene articolato.” Il lavoro è dunque
grande e meritorio di soddisfazioni
che ogni anno vengono riservate al
progetto - presepe, circa 30 metri
quadri di superfice con
suggestivi e ritmati
movimenti capaci di
catturare l’attenzione
dei visitatori. Perché
da gioco il presepio
di Castrezzone
si è modificato in
scrupolosa osservanza
di tempistica e
metodologia di
intervento. “Quest’anno
- prosegue Papa abbiamo iniziato a
dare corpo al progetto
della nuova natività già
da febbraio, con appuntamenti un paio
di sera alla settimana.” E il risultato si
vede. Oggi la struttura è composta da
circa 13 scene meccanizzate, ma il futuro
riserverà altre sorprese. “Per il Natale
2005 - conferma Aldo Papa - intendiamo
dare movimentazione alla zona del
Castello.” Dietro la magia del rituale, la
voglia di fare di un gruppo di amici. Una
regola antica, come quella del Presepe,
momento di tradizione e di riscoperta del
sacro che ogni anno fa capolino nell’antro
spirituale delle feste di fine anno. Ricerca
di materiali e abilità tecnica, esaltano
questo impegno artigianale che all’alto
profilo spirituale unisce le caratteristiche
più nitide ed appassionate a proposito di
Fede.
11
Il VAN Nuvolento cerca nuove adesioni
nuvolento
VOLONTA’ DI RECLUTAMENTO
Serviranno per garantire con continuità il soccorso sanitario durante le ore diurne
Volontari cercasi.
L’Associazione «Volontari
Ambulanza Nuvolento» si
impegna nella promozione
del linguaggio solidale
del volontariato di
soccorso. L’emergenza
è quella che riguarda
la garanzia del servizio
nelle ore diurne, quando
maggiori sono le richieste
di intervento. Così si
organizzano corsi di Primo
Soccorso per dare corpo
a questo incremento
dell’organico. Attività in
continuo movimento quella dei «Volontari
Ambulanza Nuvolento». Corsi di primo
soccorso e ricerca di nuove adesioni,
rappresentano ormai un’esigenza concreta.
Tra le altre cose si devono tener presenti
anche gli impegni professionali di molti
volontari. I responsabili del gruppo,
naturalmente, saranno dunque felici di
accogliere il contributo di tutte le nuove
risorse. Per questo lanciano un appello
accorato a quanti possono dedicare un
po’ del loro tempo per aiutare chi ne ha
bisogno. In primo luogo malati e dializzati
prevalle
che devono ricorrere all’ambulanza per
i trasporti tra casa e ospedale. Il Van
- Volontari ambulanza Nuvolento può
contare oggi su circa 120 aderenti, grazie
ai quali garantisce il servizio di emergenza
del «118» nei notturni e nei festivi; il
problema, però, si pone nelle ore diurne,
quando servirebbero altri elementi per
far fronte alle richieste che giungono da
un bacino d’utenza che si estende fino a
Serle, Paitone e Prevalle. Chi vuole dare
la propria disponibilità, può contattare la
sede in via Vittorio Emanuele 2. I Corsi
di Primo Soccorso rappresentano il punto
di partenza fondamentale per questo tipo
di impegno. Teoria e pratica forniscono al
fruitore le nozioni principali per eseguire
con perizia un intervento che per ovvie
ragioni di attenzione non può essere
affidato a mani poco esperte. Il gruppo
«Volontari Ambulanza Nuvolento» guidato
oggi dal Presidente Giordano Forgioli, è
nato nel 1991. Primi input alla creazione
del gruppo la donazione di un’ambulanza.
Attualmente ce ne sono tre, più un’auto
medica. Il pronto soccorso non è però
l’unico spazio di intervento. L’associazione
dedica infatti risorse anche a iniziative
di educazione sanitaria nelle scuole e
nei luoghi di lavoro. Ad esempio è stato
distribuito, a cura dei volontari, materiale
didattico nelle scuole elementari,
mentre ai ragazzi più grandi a suo tempo
hanno ricevuto l’opuscolo sulle malattie
trasmesse sessualmente realizzato lo
scorso anno in collaborazione con la
Clinica malattie infettive dell’Università
di Brescia. Per le aziende della zona
poi è stata realizzata una brochure
con informazioni sul primo soccorso in
ambiente di lavoro.
Visita guidata dentro il “Buco del Frate”
SOTTERRANEE EMOZIONI
Oltre 400 persone hanno potuto scendere nella grotta insieme agli speleologi bresciani
L’Associazione Speleologica Bresciana
in visita al Buco del Frate per
un’esplorazione didattica. L’iniziativa si è
compiuta in occasione delle “Giornate della
speleologia 2004” Un
evento speciale. Come
speciale è questo
Buco del Frate, la
cavità naturale più
importante della
Lombardia. Così
adulti e bambini
hanno potuto
guardare da vicino, sotto l’attenta
guida degli Speleologi Bresciani e del
loro Presidente Luciano Morazzoni,
accompagnati dal Sindaco di Prevalle
Massardi, insieme al suo vice Catterina,
questo angolo sotterraneo carico di
fascino e di mistero. Il posto è localizzato
nel territorio di Prevalle, tra i monti
Budellone e Paitone, in prossimità
della vecchia statale 45 bis. Grande
l’affluenza di pubblico all’iniziativa. Oltre
quattrocento persone. Un numero molto
alto che fa prevedere la programmazione,
per il prossimo anno, sempre a cura
dell’Associazione Speleologica Bresciana
e dell’Amministrazione Comunale di
Prevalle, di altri due appuntamenti, uno
a primavera ed uno a fine estate, dentro
il “Buco”. Quest’anno l’avventura si è
manifestata attraverso l’esplorazione
tematica scaglionata in dodici gruppi di
35 persone. Casco, lampada ad acetilene
uniti ad una fettina di coraggio in
più, questa l’attrezzatura di base
del neofita di spelologia. Avventura
e scienza confuse in un unica
grande dimensione altalenante fra
l’incertezza del buio che attraversa
lo spazio di questo Ade fuori
dall’uscio di casa. L’originalità del
nome attribuito al posto - Buco
del Frate - è da attribuire forse al tipo
di personaggi che frequentavano questi
posti: briganti travestiti da frati per non
dare nell’occhio oppure un eremita vero
che aveva
scelto questa
dimora per
allontanarsi
asceticamente
dalle vicende
terrene.
Fatto sta che oggi il Buco c’è ancora e
vi si accede da due ingressi distinti. Ad
un primo sguardo il suolo rivela numerosi
massi franati e verso il fondo un gran
deposito di argilla rossa che nel tempo
ha portato alla luce molti reperti. I
rami poi si suddividono. Da una parte si
scende fino a meno 53 metri, la massima
profondità della grotta. Dall’altro si
comunica con una vasta cavità da cui
penetra la luce della seconda entrata.
Successivamente si risale lungo il salone
denominato “delle balze” dove si ammirano
una serie di morfologie carsiche ricca di
fenomeni erosivi dettati dalla variazione
del livello delle acque. Più in alto, sul lato
destro della sala si osserva il “ramo del
guano”, così chiamato per la presenza
di una grande quantita di escrementi di
pipistrello. E in questa ridda di simboliche
attribuzioni che vanno dal rifugio per
briganti, a luogo di preghiera non poteva
mancare il probabile utilizzo della grotta
come tana per lupi ed affini. Forse da
queste
parti,
in
epoca
remota, aveva preso dimora anche l’orso.
Da questi retaggi che travalicano la storia,
mescoladone i contenuti alla leggenda,
si arriva ai giorni nostri. Con ancora
l’appassionata voglia di andare sotto, alla
ricerca immacolata di un tempo fissato in
un buio antro circondato dalla roccia.
Storia della Casa di Riposo
vobarno
RICOVERO DI MEMORIE
Un libro sulla gloriosa dimora “Irene Rubini Falck”
Una Casa di Riposo da raccontare. Con
il ricordo che costruisce sul passato la
qualità ed i servizi del presente. Come
Istituto di Credito profondamente
radicato nel territorio locale, abbiamo
avuto l’onore di aderire al progetto
editoriale che ha portato
alle stampe il volume “Casa di
Beneficenza e Ricovero Irene
Rubini Falck di Vobarno Cronaca e vicende dei primi
anni di attività”. Un libro
interessante, redatto con
appassionata perizia da Adelmo
Colombo, che supporta un progetto
solidale di antica memoria ancora in
grado di far valere le proprie ragioni
ideali. Perché sta proprio nell’attuazione
concreta dei progetti ideali, il valore
esclusivo di tutte le vicende umane.
Segnali indelebili di forza morale
estrinsecata in realtà precise. Realtà
come quella della Casa di Riposo Falck, da
gavardo
sempre attorniata dalla solidarietà a tutti
i livelli da parte delle istituzioni e della
gente comune, meritano dunque attenzione
e rispetto. E cos’altro meglio di un libro
di ricordi può dare riscontro e menzione
a queste peculiarità? Nella domanda sta
l’oggettivo rimbalzo della risposta:
null’altro. Per questo, avvicinando
il nostro spirito di Cooperazione
Creditizia, che dall’economia di
mercato da sempre rivolge lo
sguardo ad iniziative benefiche e
di imprimatur sociale e culturale,
lanciamo un messaggio di auguri
a questa raccolta di informazioni su un
passato che conserva e tramanda elementi
morali di alto profilo etico. Proponendo
ancora una volta spirito e partecipazione
costruttiva, da questo nostro punto di
vista di promotori di credito e risparmio,
concepiti ed erogati in direzione anche di
crescita civile e moralmente utile al bene
comune.
12
Ventennale di Fondazione
LIRICA ANNO 20
L’associazione valsabbina festeggia
con un grande concerto
Un Concerto Sinfonico Corale per
celebrare il Ventesimo anniversario
di Fondazione dell’Associazione Amici
della Lirica di Vobarno Vallesabbia
A.L.V.VS. Evento speciale con
l’Orchestra e Coro Quodlibet composto
da 30 professori d’orchestra e
sessanta coristi. Un grande spettacolo,
realizzato nella Chiesa Parrocchiale
Santa Maria Assunta di Vobarno, sotto
la direzione del Maestro Emanuele
Pedrini, Soprano Milena Ermacora,
Contralto Gabriella Pellos, Tenore
Enrico Paro, Basso Antonio Casagrandee
con la consulenza artistica del
maestro Giovanni Andreoli. “La nostra
Associazione - spiega il Presidente
Andrea Barbiani - conta oltre 200
associati ed ha voluto festeggiare
degnamente questo ventennale con un
concerto di alto valore artistico.”
Importante collegamento fra Brescia, le Valli e la Riviera Gardesana
RICORDI DAL PONTE
Ricostruito nel 1862 scampò al furioso bombardamento del 1945
La storia di
Gavardo è
intimamente
legata a quella
dell’antico ponte
sul Chiese e sul
Naviglio Grande
Bresciano.
E’ all’epoca
romana che risale il primo attraversamento
del fiume Chiese a Gavardo; nel 1964 vennero
infatti individuati a sud del paese i resti di
due manufatti costituiti da blocchi squadrati
di granito, che presumibilmente dovevano
costituire le spalle del primitivo ponte. Gli
storici sostengono che il ponte venne poi
realizzato nell’attuale posizione nel XIII secolo
per opera del Vescovo di Brescia Berardo Maggi;
opera che si inseriva nel piano di miglioramento
del Naviglio Grande all’epoca già costruito.
L’arcata in pietra del ponte attraversava il
Chiese ed il Naviglio con quattro volti ed era
lunga 73 metri e larga soli tre, con una pendenza
in ascesa e discesa del 6,50%, quindi ripidissima.
Sul ponte era consentito il libero transito
a qualunque persona e la sua importanza è
riscontrabile in atti vescovili dell’epoca, nei quali
era stabilito che alla sua manutenzione dovevano
concorrere, unitamente al comune di Gavardo, le
comunità di Vallio Terme, Castrezzone, Volciano,
Salò, Gardone, Maderno, Toscolano e Gargnano.
L’incontro delle strade fra Brescia, le Valli e la
Riviera, fecero di Gavardo un centro mercantile
di vasta fioritura economica per la varietà e la
qualità dei prodotti locali, ovunque scambiati e
commerciati: ferro, legno, filati, carta, bestiame
e prodotti agricoli. Il peso notevole che il ponte
aveva per l’economia locale è evidenziato dal
fatto che l’Università del Naviglio, alla quale era
passata la sua proprietà, imponeva forti pedaggi
a chi doveva transitare su di esso, pedaggi che
vennero aboliti solo nel 1797 con la costituzione
della Repubblica Bresciana. Nell’Ottocento la
costruzione di un nuovo ponte, o perlomeno
l’allargamento di quello già esistente,
si faceva sempre più indilazionabile
al fine di garantire sicurezza e
scorrevolezza all’aumentato traffico
dovuto allo sviluppo dell’industria e
del commercio; ma le ripetute istanze
avanzate da Gavardo e dagli altri
comuni interessati affinché il ponte
fosse adeguato alle esigenze, non
ottennero mai gli esiti desiderati. Qualcosa
sembrò muoversi nel 1838, in occasione della
visita dell’Imperatore Ferdinando I, allorché
la Deputazione Provinciale impose ai Comuni
di provvedere alla realizzazione di opere di
pubblica utilità affinché il corteo imperiale
avesse assicurato un rapido e sicuro passaggio.
L’imperatore Ferdinando I passò, ma i Gavardesi
dovettero pazientare fino al 1857, anno in cui
l’Ufficio Provinciale delle Pubbliche Costruzioni,
constatando la deplorabile condizione in cui si
trovava l’antichissimo ponte di Gavardo, assegnò
il progetto di costruzione del nuovo ponte
all’Ingegner Ravelli della Direzione Lombarda di
Milano. La prima asta andò però deserta e nel
frattempo scoppiò la guerra fra l’Austria ed
il Piemonte. Nel giugno del 1859 gli Austriaci
fecero saltare il ponte per assicurarsi la ritirata
verso la Rocca d’Anfo; una fatica inutile, in
quanto i Gavardesi riuscirono a ripristinare
il ponte in un solo giorno, consentendo così il
passaggio ai Cacciatori delle Alpi di Giuseppe
Garibaldi. Toccò quindi al Governo Italiano
nel 1862 la costruzione del nuovo ponte; esso
risulto rifatto su due arcate per facilitare
il deflusso delle piene del fiume e con il
piano stradale allargato e reso orizzontale
rispetto al precedente in modo di agevolare
il transito dei carri carichi di merci. Il ponte,
dopo avere resistito alla furia devastatrice
del bombardamento aereo del 29 gennaio
1945, è rimasto inalterato fino alla fine degli
anni Ottanta del secolo scorso,
anche se era andato man mano
perdendo il suo antico splendore.
La ringhiera in stile liberty era
stata danneggiata numerose volte
dai veicoli in transito ed era stata
successivamente sostituita da una
spartana struttura tubolare a cui
si era aggiunta l’installazione di un
antiestetico e pericoloso guardrail da parte
dell’ANAS. L’Amministrazione Comunale approvò
così nel 1986 il progetto per l’esecuzione dei
lavori di allargamento della sede stradale e di
realizzazione di due marciapiedi sui lati del
ponte. I lavori iniziarono nel novembre 1987
dopo che la Compagnia del Genio della Brigata
Meccanizzata “Brescia” aveva installato in
località Doneghe un ponte militare Bailey, sul
quale venne dirottato il già notevole traffico
della strada statale 45 Bis. I lavori, nonostante
tante difficoltà e numerose critiche, avanzarono
con celerità e si conclusero nell’aprile del
1988. Particolare cura era stata posta nella
realizzazione dell’arredamento urbano: venne
infatti installata una ringhiera di ghisa in
stile liberty, copia di quella ottocentesca, ed
i percorsi pedonali vennero pavimentati con
porfido. Il nuovo ponte venne inaugurato in
occasione dell’apertura della Fiera di Gavardo
di quell’anno. Oggi il ponte non è più l’unico
collegamento tra le due rive del Chiese a
Gavardo: nuovi ponti sono stati realizzati negli
anni successivi, in località Doneghe prima, e
in località Quanello poi, ai quali è andato ad
aggiungersi il ponte della nuova Variante alla
Statale 45 Bis. Nonostante ciò, il ponte rimane
uno dei più forti simboli del paese di Gavardo.
Pierangelo Festa
ciliverghe
13
Per la Società Ciclistica Mazzano
1/2 SECOLO SUI PEDALI
45 anni fa nasceva la la SC Molinettese. Con Ciliverghe la fusione nel 1994
Società Ciclistica Mazzano. 45 anni
di storia ma non li dimostra. Successi
e risultati importanti anche per la
stagione 2004, soprattutto nella
categoria Esordienti con le 12 vittorie
di Andrea Berardi. “La nostra è ormai
una lunga storia- spiega il Presidente
della SC Mazzano Lorenzo Fantoni,
socio della Banca di Bedizzole Turano
Valvestino - all’inizio esisteva la Società
Ciclistica Molinettese. Dieci anni fa
abbiamo operato la fusione con il gruppo di
Ciliverghe. Da qui la decisione di intitolare
il nome dell’organizzazione a Mazzano,
nome del comune, mantenendo la sede
a Molinetto.” E con
quasi mezzo secolo
alle spalle di impegno
attivo nello sport
giovanile, l’esperienza
sul campo non manca
di rappresentare il
pregio dell’associazione mazzanese. “Oggi
- prosegue Fantoni - il nostro gruppo
raccoglie una cinquantina di ragazzi
suddivisi nelle categorie di giovanissimi,
esordienti, allievi e juniores, con età
che vanno dai 6 ai 18 anni. Quest’anno la
parte del leone l’hanno fatta gli esordienti
con le 12 vittorie di Andrea Berardi,
Bilancio positivo per l’Estate Musicale 2004
IL MARCHIO DI GASPARO
ma anche nelle altre categorie abbiamo
saputo farci onore. “ La SC Mazzano
organizza 9 gare all’anno, partecipando poi
alle competizioni di categoria. Insime al
Presidente Lorenzo Fantoni, operano nel
direttivo il vice presidente Augusto Balzi,
il contabile Pierangelo Capponi, il cassiere
Egidio Romano ed i consiglieri Silvano
Bonini, Franco Alberti, Enrico Olari e
Luciano Moreni. Il pedale locale vibra
ancora. Un bell’esempio è quello dei giovani
ciclisti raggruppati a Mazzano. Un sudore
carico di esperienze importanti nella
biciclettante, a tutti i livelli, provincia
bresciana.
salò
Oltre 5.000 spettatori nei 5 concerti organizzati da Pro Loco e Comune
Cinque concerti per una grande stagione di musica. Sono quelli organizzati
dall’Associazione Estate Musicale Gasparo da Salò Pro Loco Città di Salò, guidata
dal Presidente Pierantonio Pellizzari e dal Comune sempre di Salò, con in testa il
Sindaco Giampiero Cipani. L’Estate Musicale del Garda traccia un bilancio positivo
dunque per quella del 2004 che è stata la 46^ edizione. “Siamo veramente soddisfatti
- spiega il Presidente Pellizzari - nelle cinque serate abbiamo raccolto in totale circa
5.000 spettatori. Un ottimo successo anche in chiave di divulgazione fattiva della
musica classica.” Ed in effetti è stato proprio sotto il profilo della comunicazione
che l’operazione è riuscita. A cominciare dallo spot televisivo di circa 30 secondi
che è stato messo in onda sulle televisioni locali. Come pure la scelta di contenere
i costi del biglietto, resa possibile anche per l’intervento mirato degli sponsor, tra
cui la Banca di Bedizzole Turano Valvestino.“A questo proposito - prosegue Pellizzari
- intendo ringraziare tutti gli enti e le aziende che hanno contribuito alla buona
riuscita della rassegna. Per il prossimo anno stiamo già valutando alcune interessanti
proposte che intendono confermare il valore artistico della rassegna. “ Un valore ben
rappresentato quest’anno naturalmente dal concerto di Uto Ughi con i Filarmonici di
Roma, ma anche dalle esibizioni della Cardiff County and Vale Glamorgan Counnty
Youth Orchestra, della Magnifica et Excellente Orchestra Salodiana, diretta dal
Direttora artistico dell’Estate Musicale, Maestro Gerardo Chimini, dell’Orchestra
Internazionale d’Italia di Roma e della Philarmonische Camerata Berlin di Berlino.
centenaro
Prima ufficiale di “Brescia Uccide” in Multisala
DAMS CINEMA ALLA KING
Un origianale “gangster movie” realizzato da un gruppo di studenti della Cattolica
Operazione gangster movie con“Brescia
uccide”. Questo il titolo del film realizzato
dai ragazzi della Praxis, in prima visione
assoluta il 2 dicembre alla Multisala King
di Lonato. Un produzione giovane quella
targata Praxis, per la regia di Matteo
Saradini, da poco laureato al DAMS Disciplina delle Arti, della Musica e dello
Spettacolo - dell’Università Cattolica
di Brescia. Insieme a molti altri giovani
talentuosi studenti universitari hanno
collaborato al progetto. Tra i tanti citiamo
Nicola Papa, residente a Centenaro,attore,
tecnico del suono e addetto al montaggio e
Mescalito Sangiovanni, co-sceneggiatore,
attore nonché direttore della fotografia.
La storia si ispira idealmente all’Odissea
di Omero, con l’accattivante particolare
di essere ambientata ai giorni nostri,
ma soprattutto a Brescia. L’avventura
ricalca, come si diceva, il genere gangster
movie, molto in voga di questi tempi. Sarà
dunque interessante passare una serata
in compagnia di questo “Brescia uccide”.
Dal trailer di promozione il film denota la
voglia di fare ed anche una certa abilità
tecnic, frutto sicuramente degli studi
universitari e di una concalmata passione
per la cinematografia. Del resto la Praxis
ha già prodotto alcuni cortometraggi
ed un altro film intitolato “Via Trieste
17”sempre a cura di Saradini e colleghi.
E già il nome della casa di produzione
autonoma è tutto un programma di intenti.
Praxis, ovvero il passaggio diretto dalla
teoria alla pratica. Con “Brescia Uccide”,
che verrà proiettato anche a Brescia e
a Bedizzole nel Teatro Don Gorini della
Banca di Bedizzole Turano Valvestino con
date ancora da stabilire, il team esibisce
la voglia di realizzare in concreto idee e
progetti catalizzati in perfetta sintonia
fra studio e creatività pura.
commerciale
14
OCCASIONI BCC
OBBLIGAZIONI
1) TASSO FISSO SUPER: SCADENZA 19/05/07 - CEDOLA SEMESTRALE - TASSO ANNUO LORDO 2,63%
2) TASSO FISSO SOCIO: SCADENZA 19/11/06 - CEDOLA SEMESTRALE - TASSO ANNUO LORDO 2,63%
3) TASSO VARIABILE SEMESTR. SCADENZA 19/11/06, PRIMA CEDOLA SEMESTRALE, 1,20% LORDO
(2,40%ANN.)
CEDOLE SUCCESSIVE EURORIBOR 6 MESI MENO 0,10%
4) TASSO FISSO SOCIO: SCADENZA 19/11/07 - CEDOLA SEMESTRALE - TASSO ANNUO LORDO 2,97%
5) TASSO VARIABILE SEMESTRALE SCADENZA 19/11/11 - PRIMA CEDOLA SEMESTRALE 1,43% LORDO
(2,86% ANN.)
CEDOLE SUCCESSIVE EURORIBOR 6 MESI PIÙ 0,75%
6) STEP-UP SCADENZA 19/11/09 - 1°ANNO 2,51 2°ANNO 2,74% 3°ANNO 3,09%
4°ANNO 3,37% 5° ANNO 3,71% (TASSI LORDI)
EMISSIONE OBBLIGAZIONI CON DECORRENZA 19/11/2004
AUREO GPM A CAPITALE PROTETTO
Aureo Gestioni ha ideato una nuova linea di gestione individuale dei patrimoni mobiliari, denominata: “Aureo GPM a capitale protetto”, con
l’obiettivo di supportare al meglio le proprie Banche nella loro missione di essere sempre al centro dei bisogni e dei “desiderata” della propria
clientela.
Si tratta di una nuova forma di investimento sì personalizzata ma nello stesso tempo a volatilità contenuta.
La gestione del portafoglio è infatti legata prevalentemente all’utilizzo di strumenti a reddito fisso (zero coupon a tutela del capitale) di emittenti
ad elevato merito di credito con la possibilità di investire in strumenti finanziari azionari nelle fasi di rialzo dei mercati.
Questo nuovo prodotto, particolarmente efficace dal momento che l’incertezza sui mercati azionari perdura ancora ed il clima di sfiducia continua
ad attanagliare gli investitori, si propone di limitare al massimo l’andamento negativo dei corsi azionari attraverso l’utilizzo di quattro fasce di
protezione del capitale.
Durata della protezione: 3 anni
Fasce di Protezione: 70% - 80% - 90% e 100%
Commissioni di gestione: 2% - 1,5% - 1% - 0,5%
Commissioni di sottoscrizione: nessuna
Commissioni di rimborso: nessuna
Vantaggi per la clientela delle BCC
I vantaggi che derivano dalla sottoscrizione di “Aureo GPM a capitale protetto” sono riconducibili, da un lato alla possibilità di proteggere il
capitale e dall’altro, alla possibilità - in caso di mercati rialzisti - di percepire un apprezzamento relativo alla parte di portafoglio investita in fondi
comuni o in altri strumenti finanziari.
L’importo minimo della prima sottoscrizione pari a 20.000 euro rende il prodotto accessibile anche alla clientela retail a differenza di altri prodotti
di gestione individuale che si rivolgono esclusivamente a grandi patrimoni.
Inoltre non sono previste né commissioni di sottoscrizione, né commissioni di rimborso.
Dopo il periodo di protezione (36 mesi) il capitale maturato potrà confluire, a scelta del cliente, nella linea prudente della GPM Aureo Mix senza
alcun costo aggiuntivo.
commerciale
15
MUTUO FAMIGLIA
FINANZIAMENTO PER LE ESIGENZE DELLA FAMIGLIA
IMPORTO MAX 15.000 EURO
SPESE MINIME DI GESTIONE
RAPIDITA’ PER L’EROGAZIONE
Dal I Ottobre è disponibile presso gli sportelli della Banca di Credito Cooperativo di Bedizzole Turano Valvestino il
“Credito Famiglia”.Il nuovo prodotto è dotato di caratteristiche tali da rendere più agevole il credito per le famiglie.Le
esigenze in famiglia sono infatti sempre più numerose e gli impegni sempre maggiori: l’arredamento o gli elettrodomestici
per la casa, gli studi o il computer per sé o per i figli, le spese dentistiche impreviste.Questo finanziamento è stato pensato
dal nostro Ufficio Marketing per rendere più agevole l’accesso al credito e per permettere la soddisfazione dei propri bisogni
ad un sempre più ampio ed eterogeneo numero di nostri clienti. La formula studiata per l’acquisto di tutti questi beni è veloce
nell’istruttoria, flessibile e personalizzabile nelle caratteristiche tecniche.Con spese pratica zero è possibile accedere ad
un finanziamento di massimo 15.000 Euro per la durata massimo di 60 rate mensili (5 anni).E’ prevista anche la possibilità
di estinguere anticipatamente il finanziamento non pagando alcuna penale.Per l’iniziativa è stato messo a disposizione
un plafond di 3 milioni di Euro, e la scadenza è stata fissata al 31 marzo 2005.Grazie all’estrema flessibilità è possibile
elaborare programmi personalizzati per la restituzione dell’importo finanziato, tenendo presente le necessità del singolo
cliente e della sua famiglia.I valori della tranquillità e della serenità familiare sono una delle peculiarità dominanti del modo
di operare della Banca di Bedizzole Turano Valvestino nel suo territorio di competenza e del rapporto che negli anni si è
creato tra la banca e cliente.
CAMPAGNA LEASING AUTO
FINANZIAMENTO DI 50.000 EURO + IVA PER L’ACQUISTO DI
AUTOVETTURA O VEICOLO COMMERCIALE A CURA DI AGRILEASING
E’ partita la campagna di sponsorizzazione avviata dalle Banche di Credito Cooperativo volta all’iniziativa Leasing Auto.Ainostri clienti
e’ stata inviata una lettera in cui si informa di avere a disposizione un finanziamento di 50.000 Euro + IVA, tramite un pre-affidamento,
destinato all’acquisto di un autovettura o di un veicolo commerciale mediante un’operazione di locazione finanziaria con Banca Agrileasing,
la società del gruppo delle Banche di Credito Cooperativo specializzata nel settore del leasing. Dal mese di Ottobre in tutti gli sportelli della
Banca di Bedizzole Turano Valvestino è possibile quindi usufruire di due nuovi prodotti di leasing auto: L’Easy Rider e L’Autofacile, dedicati
rispettivamente ai privati e agli imprenditori rappresentano il modo più semplice e veloce per il finanziamento e l’acquisto sia di autovetture
private che di furgoni, van, pick up e veicoli commerciali. Analizzando rapidamente le caratteristiche tecniche commerciali più salienti, per
quanto riguarda l’acquisto di un’autovettura privata il finanziamento copre il 100% del valore dell’auto prescelta. Rapidamente il cliente
può ottenere l’autovettura che desiderava, nuova o con km 0, scelta direttamente dal concessionario preferito. Come già detto l’accesso
al leasing è semplice e veloce. Infatti basta presentare esclusivamente l’ultima dichiarazione dei redditi con l’offerta del concessionario
e in tempi brevissimi ottenere il finanziamento. Per quanto riguarda invece l’acquisto di auto commerciali i vantaggi non sono solo quelli
sopracitati .Per l’imprenditore è più importante e più evidente in primo luogo la gestione della proprietà, il non immobilizzo dei capitali e il
minimo anticipo, ma anche i canoni fiscalmente e totalmente deducibili e il finanziamento dell’IVA . Da oggi esiste anche la possibilità di
sottoscrivere la formula di full leasing, cioè il leasing più i servizi denominato Autoprogram.Il pacchetto di servizi è modificabile e su misura
per le reali esigenze delle imprese, in modo tale da garantire ovunque la mobilità e la massima efficienza del veicolo per tutta la durata del
leasing. Nel canone sono inclusi i servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria (esecuzione tagliandi, riparazione guasti, sostituzione
pneumatici, soccorso stradale, 24 ore su 24, auto sostitutiva per guasto meccanico), servizi di gestione sinistri(gestione denuncie di sinistro,
autorizzazione intervento di riparazione, anticipazione pagamento carrozzerie, recupero risarcimenti e servizio di assistenza telefonica) e
servizi di auto sostitutiva ( in caso di sinistro o di furto).
CONTO PENSIONE
LA SERENITÀ... È ANCHE UN
CONTO CORRENTE
ZERO COSTI PER OPERAZIONE - SPESE FISSE TRIMESTRALI 6 EURO
TASSI INTERESSANTI
Per ulteriori informazioni rivolgersi ai nostri sportelli
16
Sotto
Traccia
Editore
Banca di Bedizzole Turano Valvestino
Piazza 25 aprile 13 25081 BEDIZZOLE (BS)
Direttore Responsabile
Giuseppe Rocca
Tipografia
FDA EUROSTAMPA SRL
Via Molino Vecchio 185 25010 BORGOSATOLLO (BS) tel. 030/2701606
Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03
Cellofanatura e Spedizione
COOP SERVICE s.c.r.l.
Via Napoleonica 7 25080 REZZATO (BS) Tel. 030/2594360
hanno collaborato
Milena Averoldi, Franco Bertoloni, Maurizio Bertazzoli, Francesca Bodei, Vittorio Capuzzi, Sandro Cherubini, Mauro Chiappini, Fabio Chiarini, Alberto Comini, Roberto Cozzatti, Corrado Danieli,
Pierangelo Festa, Michela Frera, Luca Galvani, Paolo Caldera, Marco Ghirardi, Osvaldo Graziotti, Giordano Guerra, Giordano Monari, Oscar Piccinelli, Mario Pizzatti, Silvia Rovetta, Giorgio Venturini,
Diego Treccani, Barbara Violini, Giovanni Zatti, Vanni Zecchi.
Scarica

Sottotraccia n.11 - Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito