Sotto Traccia numero 11 ottobre novembre 2004 Poste Italiane spedizione in A.P.-70%-Brescia cronaca economia costume periodico di cultura www.bedizzole.bcc.it a cura della banca di bedizzole turano valvestino in questo numero identita’ in movimento pag. 2 la forza dei numeri pag. 3 focus soci 2004 pag. 4 35° avis con medaglie pag. 5 il pranzo è servito pag. 6 quotazione territorio pag. 7 a proposito di capovalle pag. 8 agenzia valtenesi pag. 9 presepe in azione pag. 10 occasioni bcc pag. 14-15 editoriale 2 L’annuale Convegno Nazionale BCC a Creta IDENTITA’ IN MOVIMENTO Non più banche di periferia, ma banche dei distretti produttivi collegate al territorio Gentili Soci, anche quest’anno, proseguendo una tradizione ormai consolidata, la Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo ha organizzato un convegno di studi per le associate sul tema “Differenza e Competitività” delle nostre banche. Nella suggestiva cornice dell’isola di Creta più di novecento, tra Amministratori, Direttori Generali e Sindaci del Credito Cooperativo lombardo si sono ritrovati per confrontarsi e riflettere, in un momento particolarmente significativo per il movimento, su quali siano le caratteristiche che ne hanno determinato la fortuna e come, in un contesto economico e politico in profonda trasformazione, mantenere e migliorare le posizioni raggiunte. Di alto livello il nome dei relatori invitati a portare la loro esperienza e competenza al tavolo dei lavori, come il prof. Lorenzo Ornaghi, rettore della Università Cattolica del Sacro Cuore. Un intervento il suo, volto a sottolineare come l’attuale sia un momento caratterizzato da grandi trasformazioni, la globalizzazione ne è la sintesi più evidente, nel quale il Credito Cooperativo non deve accontentarsi di mantenere le posizioni raggiunte, ma deve rispondere all’esigenza complessiva del territorio, sfruttando le proprie caratteristiche vincenti: Identità, Senso di Appartenenza, Collocazione Territoriale, e valorizzando quell’aspetto a cui concorrono più attori e che viene comunemente chiamato Bene Comune. Altrettanto chiaro il messaggio lanciato da Aldo Bonomi, Direttore del Consorzio AASTER, che ha evidenzato come questo sia il momento delle opportunità e quindi lo sforzo debba essere rivolto a costruire localmente i meccanismi che consentano di cogliere le opportunità. Se da un lato si troverà sempre un cinese disposto a lavorare più a lungo e a minor costo, dall’altro le piccole e medie imprese dovranno necessariamente fare sistema, collaborare, ristrutturandosi da realtà locali a filiere produttive a livello distrettuale, segnando una volta per tutte la fine di quel periodo di autosfruttamento, personale e famigliare, che ne ha caratterizzato la nascita e su cui si è fondata la crescita successiva. Fondamentale è che siano messe a disposizione delle nostre aziende quelle risorse indispensabili per questo cambiamento: servizi, associazioni di categoria organizzate, partnership con le università, ma anche strade, strutture e, perché no, Banche locali che non si considerino più necessariamente banche di periferia, ma banche dei distretti produttivi, intimamente correlate con il territorio e con tutte le realtà che questo esprime, in grado di anticiparne i bisogni e di fornire quei servizi che si riveleranno indispensabili alla ripresa di competitività. Una attenta analisi della realtà BCC è stata fatta da Valter Lazzari dell’Università Bocconi di Milano, che, partendo dalla descrizione di quali erano i contesti che hanno visto la nascita e lo sviluppo della Cooperazione di Credito, risposta razionale ad un mercato che necessitava della fornitura di servizi bancari a bassissimo rischio a risparmiatori avversi al rischio e poveri di informazioni, minimizzando i costi di transazione, ha proseguito analizzando il contesto attuale. Una realtà sociale basata sull’informazione, sulla mobilità, sul benessere economico derivante dalle economie di scala e dalla concorrenza globale, quindi caratterizzata dal venire meno di tutte quelle condizioni che hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo delle Casse Rurali. Eppure siamo ancora qui e cresciamo a ritmi tripli rispetto al sistema bancario tradizionale! Quest’ultimo ha sicuramente delle colpe, vista la perdita di credibilità, agli occhi del consumatore, provocata da note vicende nel periodo 2000-2003, ma non può non essere sottolineata la capacità delle banche locali di gestire quella che viene chiamata “informazione non codificabile” ovvero tutte quelle notizie difficilmente trasmettibili e quindi non disponibili a banche che allontanano i centri decisionali dal territorio. Forza della BCC è quindi la capacità di disporre di queste informazioni, indispensabili per valutare correttamente una piccola impresa, e di utilizzarle nella gestione del rapporto bancario. Temi importanti quelli toccati, che necessitano certamente di qualche riflessione. Prima fra tutte la necessità di coinvolgere sempre di più e meglio i nostri interlocutori, ed in primis i soci, facendo della condivisione il nostro punto di forza, consolidandoci su di un territorio che da più di un secolo ci vede attenti ad uno sviluppo complessivo delle nostre comunità. La necessità poi di fare sistema, collaborando sempre più proficuamente con le Consorelle BCC e le Federazioni, al fine di poter garantire quei servizi e quegli standards a cui il nostro cliente non può più rinunciare. Ma anche la forza di fare quel salto di qualità che, partendo da un localismo quasi campanilistico, ci consenta di vedere gli aspetti più ampi del nostro operare, facendo della nostra area di competenza un contesto uniforme, caratterizzato da interessi comuni e non conflittuali. Sfide importanti che necessitano sicuramente di qualità: qualità e professionalità del Personale, ma anche maggiore managerialità da parte degli amministratori, chiamati a far convivere interessi di soci, società e territorio. Un territorio che condividiamo e che, influenzato dall’operare di tutti, deve necessariamente costituire il fine ultimo del nostro operare. Un territorio che da 110 anni la Bedizzole Banca di Credito Cooperativo di Turano Valvestino considera il proprio primo azionista. Vanni Zecchi editoriale 3 Crescono raccolta ed impieghi a fine settembre LA FORZA DEI NUMERI Raccolta, +14,74%. Impieghi, +11,48%, Risultato di gestione + 16% Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28/10/2004 ha approvato il Conto economico al 30/09/2004, riconferma della crescita della Banca e dei soddisfacenti risultati sotto il profilo economico. Infatti a fine settembre 2004 la raccolta diretta ha raggiunto Euro 336.000.000 con una crescita del 14,74% rispetto a settembre 2003, mentre gli impieghi hanno raggiunto Euro 293.000.000 con un incremento dell’11,48%. Sotto il profilo economico i dati sono estremamente positivi, tenuto conto che nel corso del 2003 era stato ottenuto un utile straordinario derivante da plusvalenze su titoli di proprietà. Il risultato di gestione ammonta ad Euro 3.142.000,00 con un incremento del 16% sui dati dell’anno precedente; tali dati permettono di ipotizzare un utile netto in linea con i risultati CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO (dati in migliaia di Euro) 30-09-2003 30-09-2004 VARIAZIONE PERCENTUALE Margine intermediazione da clientela Margine d’interesse Margine di intermediazione Risultato lordo di gestione Risultato di gestione Risultato netto di gestione 6.886 8.341 10.211 4.305 2.712 3.345 7.673 9.106 11.282 5.021 3.142 3.269 11,42 9,17 10,49 16,65 15,86 -2,32 MARGINE D’INTERMEDIAZIONE /MONTANTE - SETTEMBRE 2004 Media Lombardia Media Provincia Banca di Bedizzole Turano Valvestino 1,93% 1,87% 2,11% VARIAZIONI PERCENTUALI ANNUE DEI VOLUMI AL 30/09/2004 Lombardia Provincia Bcc Bedizzole IMPIEGHI RACCOLTA DIRETTA RACCOLTA INDIRETTA 11,55 13,34 11,48 8,13 9,47 14,74 1,01 4,33 3,95 del 2003 in considerazione di componenti straordinarie e della variazione dell’imposizione fiscale sulle Bcc. La forza dei numeri evidenzia ancora una volta che le Bcc costituiscono il motore del territorio nei comuni di insediamento, garantendo il pluralismo economico che è sinonimo di attenzione verso le famiglie e le piccole imprese. Mario Pizzatti spazio socio 4 Come cambia la nostra compagine sociale FOCUS SOCI 2004 Con gli ultimi 83 nuovi soci si avvicina il traguardo di quota 1.500 Con lo scorso mese ANNO N° SOCI di luglio 1994 864 sono entrati 1995 903 a far 1996 900 parte della 1997 978 Compagine 1998 1072 Sociale 1999 1.121 della Banca 2000 1.209 di Bedizzole 2001 1.277 Turano 2002 1322 2003 1.377 Valvestino 2004 1.447 83 nuovi Soci, un passo ulteriore verso il prossimo obiettivo ormai in vista di quota 1.500. Nel corso di questo ultimo decennio la dimensione della Compagine Sociale, come ben evidenziato graficamente dalla tabella sotto riportata, è stata soggetta ad un incremento costante e pressoché lineare che ha portato il totale dei Soci agli attuali 1447, quasi il doppio degli 864 Soci censiti alla fine del 1994. La composizione per professioni evidenzia come accanto alle due categorie dei Soci Artigiani e dei Soci Agricoltori, fino a qualche anno fa le uniche categorie ammesse a far parte delle Compagini sociali delle BCC, e che insieme costituiscono il 43 % del totale dei Soci, si siano inserite in questi anni altre tipologie di lavoratori: quella dei dipendenti che è pari al 13,20 % e quella dei commercianti che si attesta all’11,13 %, a seguire i liberi professionisti che contano un significativo 6,63 %. Di pari passo con la composizione della popolazione sempre maggiormente a piramide rovesciata (una base ristretta di giovani generazioni e una crescente presenza di adulti ed anziani) diviene rilevante la presenza della categoria dei pensionati che incide con una quota parte del 20,39 %. Una più precisa e analitica focalizzazione sui dati relativi agli ultimi quattro anni permette di delineare il profilo del nuovo Socio, quale sia l’attuale tipologia del Socio BCC, e conseguentemente come stia cambiando la struttura della Compagine Sociale. Dal 2001 ad oggi, la Banca ha accolto n. 283 nuovi Soci mentre nello stesso periodo si sono registrate n. 52 uscite. Dei nuovi entrati 254 sono costituiti da Persone Fisiche mentre i restanti 28 sono Persone Giuridiche che rappresentano anche il totale delle Società appartenenti alla nostra Compagine Sociale, dato che le stesse sono state ammesse per la prima volta nella storia della BCC a partire dal novembre 2002. L’età media che caratterizza i Soci entrati nell’ultimo quadriennio è sensibilmente ridotta e si attesta intorno ai 40 anni contro un’età media complessiva della Compagine Sociale di circa 52 anni. Sempre nel periodo considerato le donne ammesse sono state pari al 18,5 per cento dei Soci contro una media sul totale di poco superiore al 7 %. Anche la distribuzione dei nuovi Soci sul territorio dimostra come la crescita della Compagine sia intimamente legata alla crescita della Banca, al progressivo allargamento della sua competenza territoriale e del suo radicamento dalle aree di origine alle nuove zone di espansione. Accanto alle filiali storiche di Bedizzole e Turano Valvestino che attualmente rappresentano ancora circa il 57 % del totale dei Soci della BCC, cresce la filiale di Calvagese della Riviera che nel corso del 2004 ha superato per numero di Soci la stessa filiale di Turano situandosi, seppur di poco, al secondo posto con l’11 % sul totale. Si assiste inoltre negli ultimi anni ad un naturale incremento in linea con la crescita delle masse amministrate, dei Soci di filiali di più o meno nuova costituzione quali quella di Gargnano (percentuale Soci del 6,29 sul totale), Nuvolento (4,70 %), Prevalle (4,49 %), Gavardo e Salò che nel tempo tendono a consolidare, anche sotto questo aspetto, una propria posizione sul totale dei Soci della Banca. Alberto Comini Primi al II° Torneo Banca di Bedizzole Turano Valvestino CILIVERGHE SUGLI SCUDI Grande Pubblico per vedere all’opera i giovani talenti al Siboni LA CLASSIFICA 1° POL. CILIVERGHE DI MAZZANO 2° AC GAVARDO 3° US BEDIZZOLESE CALCIO 4° POLISPORTIVA VALTENESI 5 2005, Anno Internazionale Microcredito spazio socio MICROFORZA GROUP Insieme alla cooperazione la grande alleanza per lo sviluppo Il 2005 sarà l’Anno Internazionale del Microcredito, proclamato con un’apposita risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite al fine di “dare un forte impulso alle esperienze di microcredito considerate ormai una delle leve più efficaci per innescare processi di sviluppo autocentrato ed endogeno delle comunità locali, in particolare nei paesi con ritardi di sviluppo”. Accade così che parlare di origini del Credito Cooperativo e ritornare agli elementi fondanti di un’esperienza nata alla fine del diciannovesimo secolo con l’istituzione in Europa delle prime banche di villaggio non diviene solo un esercizio di rievocazione storica o la celebrazione della solidità di un’intuizione. Significa anche guardare a ciò che accade oggi in analoghe situazioni di disagio e di indigenza diffusa che interessano vaste aree del nostro pianeta e un numero crescente di popolazione mondiale; le stesse condizioni di bisogno che, nel corso della crisi rurale di fine Ottocento e nel rinnovato spirito dell’antica pietas cristiana, “suscitarono” la nascita delle Casse Rurali italiane. I termini “Microcredito” e “Microfinanza” sono parole che solo da pochi anni sono entrate a far parte del nostro vocabolario. Sicuramente dopo il 1976, anno di costituzione della Grameen Bank, “la Banca del Villaggio”, fondata in Bangladesh da Mohammad Yunus, e considerata la prima istituzione finanziaria di microcredito dopo le esperienze di sviluppo delle cooperative di credito europee. Una banca presente in 36 mila villaggi che oggi può contare su 2,4 milioni di beneficiari che generalmente avrebbero gravi difficoltà ad accedere a qualche forma di credito (la maggior parte delle quali donne il cui accesso al credito è oltremodo difficoltoso) e un tasso di restituzione dei prestiti di circa il 98 %, pressoché totale. Da allora il microcredito, adottato dalle Nazioni Unite come strumento privilegiato per il sostegno alle aree sottosviluppate e per la lotta alla povertà “dal basso”, si è aperto ad un universo di 67 milioni di destinatari, 41 milioni dei quali vivono con meno di un dollaro al giorno. L’obiettivo è quello di giungere al traguardo dei 100 milioni di utenti per cercare di contrastare, almeno minimamente, una situazione mondiale che vede il 20 % più ricco della popolazione mondiale ottenere il 95 % del credito complessivo erogato nel mondo. Destinatari degli interventi sono quel miliardo di persone che, costituendo il 20 % della popolazione mondiale e producendo l’1 % del risparmio mondiale, riceve appena l’0,20 % del credito mondiale. La formula che è fondata sull’assunto dell’auto-aiuto, punta alla soluzione della povertà dando a ciascuno la possibilità di aiutarsi fornendo piccoli prestiti a microimprenditori singoli o a gruppi di essi atti a sviluppare le potenzialità imprenditoriali. La Banca di Bedizzole Turano Valvestino, come abbiamo già avuto modo di scrivere in un precedente intervento sul tema, ha aderito ad uno specifico intervento di Microfinanza denominato “progetto Codesarollo” in Ecuador, Paese che conta oggi 12 milioni di abitanti il 35 % dei quali sotto il livello di indigenza (meno di un dollaro al giorno) e il 45 % dei quali sotto il livello di povertà (meno di due dollari al giorno). Codesarollo è un sistema di circa 800 piccole realtà cooperative inserite in un circuito di finanza locale che lo scorso anno ha siglato un accordo di mutua collaborazione con Federasse, la Federazione nazionale delle BCC italiane, che a sua volta ha formalizzato un finanziamento in pool da parte di tredici BCC bresciane e mantovane, tra le quali appunto la nostra BCC. Un progetto nato dalla sensibilità, certo non casuale o estemporanea, di alcuni esponenti del Credito Cooperativo a sostegno di una realtà che, in un Paese di grandi ricchezze e grandi povertà, intende promuovere “la cooperazione come cultura e formula imprenditoriale vincente per il progresso delle comunità locali e dei popoli”. Niente di nuovo per la memoria lunga delle nostre BCC. A@COM Importante ricorrenza a Bedizzole 35°AVIS CON MEDAGLIE Onori meritatissimi per il gruppo guidato da Luciano Landi Festa per i 35 anni dell’AVIS di Bedizzole.”In questa bellissima occasione - spiega Luciano Landi. Presidente del sodalizio bedizzolese - abbiamo inaugurato una via intitolata ai Donatori di Sangue. Inoltre sono state consegnate agli Avisini 4 croci, 4 fronde e 20 medaglie in oro per rispettive 100,75 e 50 donazioni effettuate. Ad un socio, che ha raggiunto i 125 prelievi, è andato un riconoscimento offerto dall’Amministrazione Comunale.” La sezione AVIS di Bedizzole conta oggi 230 iscritti. Con le sue 350 donazioni annue è dunque un’associazione in piena e dinamica attività solidale. Un dato interessante è quello che vede la popolazione giovanile aderire con passione alle iniziative del gruppo. Fatto indiscutibilmente importante che significa continuità in questo tipo di impegno civile MEDAGLIE D ‘ORO DA 46 A 71 DONAZIONI BONTEMPI ARTURO BRESCIANI GIUSEPPE BRUSCHI RENATO COCCOLI LUCIANELLA DIOTTI GIANFRANCO DIOTTI LUIGI DUINA ALBERTO FERRACINA GIOVANNI GIULIANI MARIO MASSARDI LUCA MELONI VIRGINIO PEDROTTI TERESA PICENI UMBERTO REBAICINI ADRIANO RUGGERI CESARE SCARONI GIOVANNI STRETTI LUCA VENTURELLI RENATO VINDICO LUCIA ZANELLI ADRIANO DISTINTIVO D ‘ORO CON FRONDE DA 72 A 92 DONAZIONI BRUSCHI WALTER CALDERA PIETRO FREGONI ADRIANO MELCHIORI ROBERTO CROCE D ‘ORO DA 93 A 105 DONAZIONI DUINA GIORDANO LANDI LUCIANO RODOLFI PIERLUIGI TURATTA VIRGINIO PERGAMENA DEL COMUNE DI BEDIZZOLE OLTRE 106 DONAZIONI BRUNI ELIA iniziative sociali 6 Ai “2 Cigni” di San Vito l’annuale Festa del Socio IL PRANZO E’ SERVITO Assegnate 28 medaglie d’argento ai soci con 25 anni di appartenenza Al Pranzo Sociale con il gusto millenario di stare a tavola. Millenario nel senso del numero che suppergiù si manifesta lungo i tavoli apparecchiati al Ristorante Due Cigni di Bedizzole San Vito. Affluenza importante. 1 2 Sempre vivace nel gruppo soci BCC 3 che intervengono appassionatamente 4 tra piatti e riconoscimenti all’annuale 5 Festa del Socio. Momento particolare che attira nel novembre di tutti gli anni 6 7 la voglia di stare assieme in maniera 8 festosa. Radici di senso similare a 9 quelle assembleari, le consorelle della 10 ricorrenza in onore del Socio. Legami 11 diversi, eppure vicini nel contesto 12 cooperativo che ne suggella il sistema 13 ormai centenario. In primo piano ci sta 14 15 un modo di essere, oggi rappresentato 16 nel turbine della comunicazione 17 nazionale come differente per forza. 18 Una forza realizzata senza i colori pastello del metodo yuppy di finanziaria 19 20 tristezza sostanziale. Qui la regola, 21 rurale ed artigiana dalle fondamenta, 22 è quella del gruppo che non si perde in 23 stilemi sofisticati di manierismo del 24 credito. Qui la legge si rigira nel dai 25 e vai di un lavoro che c’è e ancora si 26 vede. Come a tavola. Dove la fame ed il 27 28 piatto condiscono un rituale semplice, ma strutturalmente sincero nel suo orientamento primario. La storia si vede proprio da questo. Da una tavola imbandita che raggruppa i mestieri e le identità in chiave solidale. Ci hanno provato in molti. Le Banche di Credito Cooperativo ci riescono da oltre cent’anni rendendo merito alla fatica dei propri sostenitori. E’ cadenzata con i punteggi della spesa. Nossignori. Qui si premia e si mangia con il gusto ed il piacere disinvolto Cognome Nome Data entrata di un’identità che si rende visibile grazie a se stessa. ANTONELLI GIOVANNI 14-09-1984 BARESI EUGENIO 14-09-1984 In particolare, nei quasi 110 BONOMINI ELIO 17-09-1984 anni di vita della Banca di BUSI CARLO 17-09-1984 Bedizzole Turano Valvestino, CASELLA FRANCO 17-09-1984 il valore dell’uomo, inteso CHIARINI ABRAMO 03-10-1984 come essenza fondamentale COMINELLI ALBERTO 12-11-1984 per un rullare di tamburi COTTINI NADIR 16-10-1984 a favore della crescita DELAI ERMENEGILDO 08-10-1984 sociale ed economica, la FACCHETTI BRUNO 21-09-1984 strada è tutta lì da vedere FANTONI CRISTINA 14-09-1984 ed apprezzare. Avanti con FREGONI SILVANO 13-09-1984 metodo e forza. Avanti con GABANA ADELMO 04-10-1984 l’impegno cooperativistico GAMBA PIERINO 18-09-1984 GHIRARDI ATTILIO 13-09-1984 che non conosce sotterfugi LEVA GIANFRANCO 23-11-1984 e scappatoie per raggiungere MICHELI BRUNO 13-09-1984 lo scopo. Metodo e forza MICHELI FRANCO 13-09-1984 senza ipocrisia da pacca sulla MICHELI GIAN PAOLO 13-09-1984 spalla. Gesto che c’è, ma che MOMBELLI OTTORINO 18-09-1984 si accompagna da sempre PAPA LUIGI 13-09-1984 alla voglia di benessere che PASINI NATALE 19-09-1984 valuta, nel bene e nel male, PEDERZOLI RUGGERO 15-10-1984 il percorso di lavoro e di POSTI CESARE 19-09-1984 impegno nella società. Così SORSOLI LIVIO 08-10-1984 corre la festa sui tavoli TAGLIANI GIANLUIGI 10-10-1984 TONDI PAOLO 13-09-1984 di questo 2004 che volge TONOLI MODESTO 07-11-1984 al suo finale. Argomenti e legami riportano alla mente il corollario ideal di una quindi giusto riflettere sui connotati tutto Cassa sempre più Banca, idealizzata in sommato retrò di una medaglia concessa questo effetto compiaciuto e sincero da per l’appartenenza ad un sistema. Simbolo matrimonio indissolubile, rappresentato antico, ma ancora presente, con forza e messo in scena tra tavole imbandite e e, naturalmente, differenza dalle altre brindisi di appartenenza solidale. metodologie di maniera scientifica, magari MEDAGLIE D’ARGENTO (1984-2004) Forte adesione per la gita in Costiera Amalfitana VEDI NAPOLI CON BCC Un’occasione di partecipazione e di aggregazione in più Grande successo per l’iniziativa della gita di fine anno con itinerario Costiera Amalfitana. Un ulteriore momento di aggregazione che aggiunge miglioramenti all’offerta solidale programmata per i soci della Banca di Bedizzole Turano Valvestino. Infatti l’86% dei soci iscritti al Viaggio destinazione Napoli e dintorni, non ha partecipato a nessun’altra iniziativa organizzata dalla BCC. Il fatto rappresenta un segnale importante di incremento sostanziale dell’utilizzo da parte del maggior numero di associati alle attività del nostro Credito Cooperativo IL PROGRAMMA 4 dicembre: Partenza in autopulman per SORRENTO con sosta ad ORVIETO 5 dicembre - CAPRI/ANACAPRI: Si visiteranno la Villa di Tiberio, i Giardini di Augusto da dove si potrà ammirare l’incantevole panorama dei “Faraglioni” e nel pomeriggio la famosa “Piazzetta”. 6 dicembre - COSTA AMALFITANA: Visita della spettacolare Costiera Amalfitana. Breve fermata a Positano, gemma della Costiera frequentata abitualmente da artisti di tutto il mondo. Proseguimento per Amalfi e visita la GROTTA DELLO SMERALDO. Arrivo ad Amalfi, antica repubblica marinara, patria di Flavio Goia inventore della bussola. Visita al Duomo di S. Andrea e degli Arsenali dove venivano costruite le veloci “Galere” usate per i traffici di merci e di spezie. 7 dicembre - NAPOLI: ’intera giornata dedicata alla visita della città con Piazza del Gesù, Piazza S. Domenico Maggiore con l’omonima Basilica e la Chiesa di Santa Marta, Castel’Ovo, il Maschio Angioino, la Galleria Umberto I, Piazza del plebiscito col Palazzo Reale. 8 dicembre – POMPEI: giornata dedicata alla visita degli scavi archeologici.Al termine partenza per il viaggio di rientro con sosta a Cassino 7 Assegnati 89 riconoscimenti iniziative sociali BORSA DI STUDIO SOLIDALE Nel corso della manifestazioni è stato consegnato il contributo PRO-ANFFAS Un borsa di studio con allegato lo spirito di solidarietà per chi è meno fortunato. Questi i connotati ideali rappresentati, al Teatro Don Gorini, dai premi agli studenti per la tredicesima edizione della Borsa di Studio e dalla erogazione benefica a favore dell’ANFFAS di Desenzano del Garda e Toscolano Maderno, in una serata speciale a cura della Banca di Bedizzole Turano Valvestino. Insieme ai padroni di casa Vanni Zecchi e Mario Pizzatti, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della BCC, del Sindaco di Bedizzole Roberto Tagliani, del Parroco Don Giovanni Miristice, del Maresciallo Maurizio Caserta comandante della locale stazione dei Carabinieri. Alle autorità istituzionali si sono uniti poi i rappresentanti dell’ANFFAS, ovvero Maria Villa Allegri, Presidente per Brescia e procuratore della sezione di Toscolano Maderno e Franco Bertolotti, Presidente della struttura di Desenzano del Garda. A dare i tempi di scena di una manifestazione centrata sui premi ai ragazzi la conduzione di Pierangelo Rossi. Ma quest’anno i numeri si sono raccontati in qualcosa di più. Cominciando naturalmente dalle 89 borse di studio assegnate a figli di soci e non soci, suddivisi in 16 studenti delle medie inferiori, 49 delle superiori, 4 delle professionali e 23 dell’università. A tutto questo si è aggiunta l’iniziativa Pro ANFASS, ovvero l’emissione di un’obbligazione particolare, con caratteristiche di tipo etico con devoluzione di una parte Proseguendo con il Direttore Generale Mario Pizzatti che ha ricordato “i legami della BCC con il territorio e la piacevole constatazione riferita agli studenti che hanno vinto la Borsa di Studio e che sono poi diventati nostri collaboratori.” Ed ancora gli apprezzamenti di Maria Villa Allegri che ha segnalato “le complesse e costanti difficoltà di un’organizzazione come l’ANFFAS che deve contare sull’indispensabile aiuto dei privati per tutto quello che non compete la gestione dei servizi (ad esempio pulmini, dell’interesse proprio a favore dell’ANFFAS. 10.000 euro la cifra raggiunta. Importo elevato poi dal Consiglio di Amministrazione della BBC a 20.000 euro complessivi.”Vogliamo sottolineare - ha spiegato il Presidente della BCC Vanni Zecchi - come il successo dell’iniziativa sia un risultato che vada ascritto idealmente a tutti i coloro che ogni giorno si rivolgono con fiducia ai nostri sportelli chiedendoci di essere sempre più una “Banca Differente”. Mix importante di attenzione al territorio dunque. Confermata dagli interventi degli ospiti a cominciare dal Sindaco di Bedizzole Roberto Tagliani che ha parlato della cultura rappresentandola con paragone nautico come “uno skipper indispensabile per attraversare con la giusta attenzione il mare della vita al fine di arrivare al successo.” immobili, attrezzature ecc.)”. Materia naturalmente di vasta portata che Franco Bertolotti ha riassunto in un collegamento ideale e formativo fra scuola istituzionale e scuola ANFFAS “noi premiamo altri studenti, meno fortunati ma nei quali proprio i giovani devono riconoscere l’importanza essenziale di una diversità ,che se conosciuta e valutata aiuta ad apprezzarne i lati positivi, a favore di un superamento concreto delle barriere strutturali, ma soprattutto di quelle mentali.” Riprendono gli appuntamenti con i soci. Prima tappa, la Valvestino QUOTAZIONE TERRITORIO L’importanza del territorio al centro degli interventi a favore della valle Il territorio come primo azionista. Questo il concetto ideale raccontato e proposto ai Soci della Valvestino da Vanni Zecchi e Mario Pizzatti, Presidente e Direttore Generale. In viaggio a Turano dunque per il consueto incontro con l’alta valle e le sue esigenze, realizzato nella sala del Consiglio Comunale di Valvestino a Turano.. In quel territorio incontaminato proposto in fase istituzionale e didattica, anche ai ragazzi neoassunti in BCC. Qui, dove il tempo ha fermato le sue radici fondamentali di esistenza, senza trascurare i progetti per il futuro, l’aria è più libera e raccoglie il pensiero antico del vecchio motivo promozionale delle antiche e modernissime Casse Rurali ed Artigiane. E i giovani ascoltano, intercalando l’inizio di una collaborazione che non può essere legata al solo accredito dello stipendio. Si diceva del territorio, elemento trainante di tutta una comunità. Soprattutto in Valvestino, terra di frontiera. E di emigrazione passata e presente. Ma qualcosa si muove. Intanto le iniziative di beneficienza e sponsorizzazione erogate dalla BCC. Poi gli interventi promozionali sul territorio. Con l’impegno degli operatori di filiale ad attuare la divulgazione dei servizi del Credito Cooperativo sull’importante piazza commerciale di Idro. Questi gli elementi portanti, a proposito di Valvestino, per continuare a costruire qualcosa di propositivo in valle. Come dire, la BCC è ormai grande, ma le origini e le potenzialità della base solidale non devono essere dimenticate. Dalla base, rappresentata anche da giovani imprenditori locali, l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla BCC, con qualche osservazione a proposito di apertura dello sportello il sabato mattina e di approntamento presso la filiale di Turano del servizio di cassette di sicurezza, ormai molto richiesto viste le problematiche di sicurezza delle abitazioni intervenute in questi ultimi periodi. Dalla dirigenza l’assicurazione di una rapida analisi delle richieste. “Per quanto riguarda le cassette di sicurezza - ha spiegato il Presidente Zecchi - il problema potrà essere risolto non appena sarà possibile reperire lo spazio”. Sull’apertura al sabato il Direttore Mario Pizzatti ha spiegato che “non esistono difficoltà per quanto riguarda il personale che ha sempre dato la sua piena disponibilità. La difficoltà sta nei servizi informatici accentrati a livello di Federazione Lombarda che per ora non garantiscono l’apertura nella giornata di sabato in quanto il numero delle richieste a tale proposito non è ancora sufficiente, a livello di copertura dei costi di gestione,per poter mettere in moto la struttura telematica nel prefestivo. Quando questa possibilità sarà concretamente fattibile prenderemo le adeguate decisioni sempre in direzione di un miglioramento del servizio agli utenti:” bedizzole 8 La comunità ricorda Monsignor Melchiori con un libro IL VESCOVO DI BEDIZZOLE L’alto prelato fu anche allievo di Don Gorini, fondatore della CRA di Bedizzole Bedizzole ricorda il concittadino-Arcivescovo Egisto Domenico Melchiori nell’ 80° anno di consacrazione episcopale. Lo fa con un libro biografia redatto da Don Mario Trebeschi, edito dalla Fondazione che porta il nome del Vescovo, con il contributo dell’amministrazione comunale. A questo si è aggiunta una giornata di celebrazioni, durante la quale, alla presenza di Monsignor Vigilio Mario Olmi, Vescovo ausiliare emerito di Brescia, insieme al Sindaco di Bedizzole Roberto Tagliani, al Parroco Don Giovanni Miristice, Presidente della Fondazione e che quest’anno festeggia il 50° di ordinazione sacerdotale, a Don Mario Trebeschi, ai Sacerdoti legati a Bedizzole ed alle Superiore viventi dell’ex Orfanatrofio Sacra Famiglia, è stata scoperta una lapide ricordo nella sede dell’attuale Fondazione/Scuola Materna Sacra Famiglia. La storia di Monsignor Egisto Domenico Melchiori riverbera proprio da questo spazio. Ovvero l’ormai ex orfanatrofio Sacra Famiglia di Bedizzole, nato nel 1932 proprio per l’iniziativa del alto prelato bedizzolese che “....vendette la casa di Brescia - come si legge nel libro di Don Trebeschi - in cui aveva aperto un orfanatrofio nella Parrocchia di Sant’ Afra,dove era stato Parroco, donata da Beatrice e Teodora Valotti, e comperò una casa a Bedizzole dalla famiglia Lorenzoni, in frazione Sedesina nel 1932. Dopo aver adattato il fabbricato allo scopo - prosegue Trebeschi - cominciò ad ospitarvi bambine orfane, in numero di 40.” Le successive trasformazioni, nell’attuale Scuola Materna e nella Fondazione, non cancellano i meriti dell’originario progetto oggi evoluto in chiave più consona ai tempi. Progetti che collegano Melchiori all’impegno risoluto soprattutto nell’ambito dell’assistenza al mondo giovanile. Nato nel 1879 a Bedizzole era figlio del popolo, con un papà maniscalco ed una mamma casalinga. Poco denaro e tanta fede in famiglia. Tre dei suoi fratelli presero infatti i voti sacerdotali. Monsignor Egisto divenne prete nel 1901. Del suo passato bresciano si ricordano le attività di professore di teologia Morale al Seminario Sant’Angelo, dove tra i suoi alunni ebbe addirittura Giovan Battista Montini. Il futuro Paolo VI che ricordò sempre il suo vecchio professore. Da prevosto di Sant’Afra le premesse dell’attività a favore dei giovani, con le realizzazioni di strutture come l’orfanatrofio e l’oratorio. Importante anche la sua attività di catechista, vista la stima riposta in lui da Don Lorenzo Pavanelli, ideatore ed apostolo del catechismo italiano. Nel 1919 divenne abate di Pontevico, parrocchia nella quale si distinse, tra le altre cose, per la difesa dei diritti dei lavoratori agricoli. Infine la carriera vescovile, con la consacrazione il 15 giugno del 1924 come Vescovo di Nola e successivamente, nel febbraio del 1935,a capo della Diocesi di Tortona. Due esperienze autorevoli. Importanti naturalmente dal punto di vista della carriera ecclesiastica, ma che Monsignor Melchiori svolse attraverso un contatto costante con la gente. Rivelato nei fatti con l’atteggiamento, sobrio senza alcuna solennità inutilmente formale. Il libro di Mario Trebeschi rende merito a questa peculiarità tutta bresciana di uno dei suoi sacerdoti più insigni del Novecento. turano valvestino Il Primo Cittadino presenta la realtà del paese A PROPOSITO DI CAPOVALLE Un quieto borgo di montagna che vive di economie rurali di nicchia “Era il paese della mia adolescenza: un paese incantato, un paese matto, un paese dolcissimo” così scriveva Gianni Pollone, giovane poeta dei lontani anni cinquanta dopo un soggiorno a Capovalle. E Capovalle è ancora così: un quieto e composto paese montano, con la sua spruzzata di case raccolte attorno al campanile, i suoi vicoli, i vecchi portali e i muri di pietra da cui si espande l’inconfondibile odore caldo di fieno, di legna,di stalla: eh si’, perche’, per fortuna, qualche stalla esiste ancora qui, a continuare la laboriosa tradizione di questi luoghi dove le limitate risorse economiche hanno, da sempre,costretto gli abitanti a lasciare il loro paese per cercare lavoro altrove. Oggi le stalle ancora attive sono circa una decina, con una produzione di prodotti caseari di ottima qualita’ ma che, purtroppo, non trovano un adeguato riconoscimento sul mercato e restano “prodotti di nicchia”per un consumo da intenditori: questo e’ uno dei motivi che rende particolarmente gradevole il soggiorno a Capovalle, dove, a tavola, non manca mai una bella polenta profumata contornata da funghi, formaggio, selvaggina e carni provenienti da bestie allevate in loco: a questo proposito ricordiamo che esistono due accoglienti locande: “la Bianca” e “da Tullio” dove si possono gustare i deliziosi piatti della tradizione valsabbina come lo spiedo, le zuppe, la polenta tiragna: vere delizie per il palato da gustare da soli o in compagnia, confidando sempre sulla ben nota e allegra ospitalita’ dei capovallesi, gente abituata a lavorare duro, ma che sa godere dei momenti di festa con genuino spirito conviviale. Ci sono inoltre: una macelleria,che vende carni ed insaccati nostrani; due negozi di generi alimentari,dove si trovano prodotti locali; il bazar di Giulietta, dove si trova di tutto; un distributore di benzina con annesso il bar “la Pineta”, dove si possono gustare ottimi panini e godere di un panorama splendido sulla valle; il bar “Stella” con il gioco delle bocce, luogo adatto a trascorrere dei bei momenti in compagnia. Tappa obbligata, per chi visita Capovalle, e’ il monte Stino (1500 m) alla cui cima si giunge in pochi minuti con una comoda strada asfaltata: da qui la vista puo’ spaziare, cogliendo in un colpo d’occhio, la conca del lago d’idro, cima Carzen,cima Manos,il monte Baldo: uno dei vantaggi di Capovalle e’ di essere situato a 1000 metri di altezza, in una zona compresa tra il lago d’idro e il lago di Garda: infatti in 10 minuti si raggiunge Idro e in poco piu’ di mezzora si puo’ raggiungere Gargnano percorrendo la strada che scende verso Mulino di Bollone,la diga di Valvestino, Navazzo. Pur essendo un piccolo paese di soli 400 abitanti, Capovalle puo’ contare su servizi come la Banca di Bedizzole Turano Valvestino - Tesoreria di Capovalle, la farmacia e la presenza stabile del medico, che risiede nella ex scuola materna, e che recentemente, ha dato vita anche a corsi di ginnastica ritmica per giovani e... meno giovani. Nonostante il ben noto fenomeno dello spopolamento delle zone montane non risparmi neppure capovalle, si puo’ ben dire che quelli che restano, si impegnano con ostinazione a creare nuove opportunita’ nel proprio paese organizzandosi in gruppi di lavoro volontario e qui e’ doveroso ricordare l’intenso impegno del gruppo alpini, profuso in diverse attivita’ di pubblica utilita’. Da non dimenticare anche il gruppo artiglieri, il gruppo cacciatori ed il gruppo antincendio ....tutti volontari pronti a collaborare per capovalle, cosi’ pure il gruppo della biblioteca, molto attivo a favore di piccoli e meno piccoli. Tra le iniziative importanti per la memoria storica del paese c’e la costruzione di un museo storico-etnografico, che raccogliera’ i reperti della guerra 15-18 così come gli oggetti di uso quotidiano della civilta’ contadina: un museo insomma, di oggetti di guerra e di pace, che possa indurre a riflettere, anche solo per un momento, sulla tragedia della guerra e, di contro, sulla confortante bellezza della pace... E Capovalle e’ un paese di pace che sa offrire momenti sereni a chi sa apprezzare gli antichi sapori, i profumi delle infinite varieta’ di flora alpina, i panorami suggestivi e la schietta ospitalita’ di gente semplice e cordiale. Suggelo simbolico di qualità della vita il Santuarioi della Madonna di Rio Secco, costruito dai carbonai per un’apparizione della Madonna stessa avvenuta proprio in presenza di questi artigiani dell’energia dell’epoca, meta di pellegrinaggi, molta amata dai capovallesi e dagli abitanti della valle. Per saperne di più sulla comunità capovallese si può consultare il sito Internet www.comune.capovalle.bs.it e.mail [email protected] Osvaldo Graziotti 9 Agricoltura, Artigianato e Storia calvagese PRIMO PIANO DI RIVIERA Negli anni una crescita coerente con al centro la qualità della vita Vestigia popolari e nobili tra le rive di Calvagese. Con quel nome cosi particolare che aggiunge il Riviera all’immagine del Chiese e delle sue riviere, mantenendo un occhio discreto e distaccato sull’altra Riviera di stirpe benacense. Tre grandi spicchi collegano il territorio. Calvagese appunto, Carzago e Mocasina. Tre modi di aggiungere storia in una ormai unica radice comunale, non priva di vezzosi quanto sentiti campanilismi. Terra di rilassata tradizione, anche se nelle tracce della storia si rinviene il castello di cui ancora troviamo i segni nella zona centrale di Calvagese. Oggi la vicinanza con Brescia, l’ottima qualità della vita che ha saggiamente mescolato i diritti del progresso alle specialissime ed intriganti piacevolezze del vissuto. Pensiamo alle colline ed alle immagini agresti che si collegano al valore dell’artigianato e delle aziende produttive che da queste parti da sempre recitano un ruolo di primissimo piano. Ed è stato proprio a Calvagese della Riviera, nell’ormai lontano 1979, che la Banca di Bedizzole Turano Valvestino decise di aprie la sua prima filiale. Un evento ed una sfida. ma un segnale preciso che ha poi rappresentato il segno distintivo di un modo di operare e di inserirsi nel territori che non ha subito modifiche da venticinque anni a questa parte. A Calvagese, come oggi a Centenaro di Lonato, non c’erano banche e la scommessa era grande. La storia si ripete. Nella pagine di Sotto Traccia, provate a guardare questa invisibile ma costante ragione di crescita. In onore di Calvagese. Riviera rigogliosa in materia prima di sviluppo esemplare e coerente. Tre siti da studiare a Calvagese ARCHEOPROGETTI Iniziativa del Comune con l’Università di Padova Un sito dell’età del ferro. Altri due di origine Romana. A Calvagese è partito il Progetto “Calvagese della Riviera: archeologia, architettura, ambiente” su redazione del dipartimento di Scienza dell’Antichità dell’Università di Padova, coordinato dal Professor Gian Pietro Brogiolo. La proposta parte dall’Assessorato alla Cultura del Comune, guidato da Maridele Casella e si propone, nell’arco di un triennio, di portare alla luce il passato del comune bresciano. Secondo le prime indagini ed i primi rilevamenti di carattere aerofotogrammatico, molte potrebbero essere le notizie importanti sulle vestigia locali. Attualmente si è concluso il primo anno di lavoro, che ha portato ad un riassunto dell’attività fin qui svolta. Alla presenza del professor Brogiolo, il dottor Guido Tononi e Luca Mura hanno offerto una panoramica sul territorio di Calvagese, tra analisi di età romana, medioevo ed edifici storici. soiano/valtenesi Sinergia fra pubblico e privato a favore della promozione AGENZIA DEL TERRITORIO VALTENESI Insieme San Felice, Manerba, Moniga, Soiano, Polpenazze e Puegnago e Tourist Coop Nuove idee, nuova sede, tanta comunicazione e molteplici opportunità con il Consorzio Valtenesi La Riviera dei Castelli. Il sodalizio, che interpreta al meglio l’identità delle innovatrici Agenzie del Territorio, organizzazioni che, di fatto, sostituiscono con altre specificità le ormai dismesse Aziende di Promozione Turistica, agendo in sinergia programmata fra enti pubblici e privati. Ambrogio Florioli, è il Presidente del Consorzio che a breve termine aprirà la nuova sede in località Crociale di Manerba. “Abbiamo molte ed interessanti aspettative per questo nuovo sodalizio - spiega Florioli - anche perché insieme ai 6 comuni Valtenesini che hanno aderito, San Felice, Manerba, Moniga, Soiano, Polpenazze e Puegnago, c’è già un’importante realtà privata che è entrata a far parte dell’ente. Si tratta di Tourist Coop, un gruppo che rappresenta una sessantina di imprenditori privati che operano nel settore tendenzialmente legato al turismo. E’ un punto di partenza importante e di buon auspicio per future adesioni.” Ed è proprio nel settore turistico e culturale che il Consorzio Valtenesi la Riviera dei Castelli interseca il suo raggio d’azione progettuale. L’ambiente è quello giusto. Supportato da un territorio che strutturalmente si adegua perfettamente ad un’unità d’intenti ideali. “L’importanza del Consorzio prosegue Florioli - è proprio quella riferita alle possibilità d’intervento collegiale nel nostro ambito territoriale. Le APT, con la loro costituzione tipicamente provinciale, non potevano dare ulteriori garanzie in questa direzione.” Ed è anche per questo motivo che ci sono altre realtà comunali intenzionate ad entrare a far parte dell’Ente. “I comuni di Calvagese della Riviera, Muscoline e Lonato - aggiunge Ambrogio Florioli - sono potenzialmente interessati al progetto.” L’idea consortile non poteva in ogni caso trascurare la comunicazione come elemento di traino fondamentale al progetto. “Stiamo realizzando un nostro Sito Internet conferma il Presidente Florioli - è un atto dovuto che dovrà comunque dare un segno distintivo preciso della nostra azione. In queste direzione andrà anche l’attenta informazione sulle nostre iniziative attraverso la stampa e tutti i media locali ed anche nazionali.” Questi gli elementi portanti dell’Ente “Consorzio Valtenesi La Riviera dei Castelli”. In mezzo sta la valorizzazione del territorio, percorrendo strade e sentieri collettivi alla ricerca di nuove idee per dare lustro alle attività di Basso Garda e dintorni. Cultura e turismo come elementi trainanti per tutta un’economia con grandi potenzialità di rilancio. E tra questi percorsi ne aggiungiamo uno particolarmente simbolico per dare corpo reale ad un primo esempio di impegno sostanziale nel territorio “Sarebbe interessante e possibile - spiega in conclusione Florioli - progettare per il futuro, aggiungendo ai cospicui finanziamenti regionali quelli dei nostri comuni, la realizzazione di un percorso ciclo - pedonale che attraversi la Valtenesi collegando Desenzano con Salò. Con il Consorzio sarà più facile concretizzare l’idea.” 1°Franzosi 2°Averoldi 3°Cottini PODIO GROPPELLO Valtenesi e Bedizzole ai vertici del Palio La Cantina Franzosi di Puegnago precede Francesco Averoldi, socio della Banca di Bedizzole Turano Valvestino e i fratelli Cottini, anche loro di Bedizzole, nella 34^ Edizione del palio del Groppello organizzato dall’omonima Confraternita. la Commissione esaminatrice era formata da 5 enologi che ha degustato 16 campioni presentati dai produttori gardesani. Valtenesi e Bedizzole hanno dunque confermato il valore e la qualità della produzione locale gargnano 10 Fornico saluta la fine dei lavori nella Chiesa SAN VINCENZO RESTAURATO L’intervento su iniziativa di Alto Garda Promotion, presieduta da Bruno Pasqua Nuova vita per la Chiesa di San Vincenzo a Fornico di Gargnano. Sono stati infatti completati i lavori di ristrutturazione dell’edificio sacro datato XVIII secolo. Grande soddisfazione per gli abitanti della frazione gargnanese. La Chiesa ha potuto essere sistemata grazie all’intervento di Alto Garda Promotion, associazione senza fine di Lucro presieduta da Bruno Pasqua.”I lavori sono iniziati lo scorso 12 luglio - spiega Bruno Pasqua - e si sono conclusi il 21 ottobre. In sospeso è rimasto, per ragioni legate alle condizioni climatiche sfavorevoli in autunno ed inverno che ne sconsigliano l’attuazione, solo il restauro dell’affresco dei SS. Vincenzo e Valentino situato sulla facciata d’entrata. Si farà in primavera.” Ma grandi sono stati gli interventi effettuati sotto la direzione dell’architetto specialista in restauro architettonico Marion Blanchian. Opere riferite alla struttura edilizia, soprattutto inerenti al campanile, alle facciate, agli intonaci, alle coperture, all’altare ed agli impianti elettrici e di riscaldamento. “Un lavoro completo - aggiunge il presidente Pasqua - che è stato reso possibile anche grazie al moglie Giovanna ed i figli Francesco ed Alessandro, il futuro Parroco Don Gianluca Pellini, Alessandro Bortolotti, Pietro Bertagna e l’appassionata e solerte Silvia Castellini.” La giusta denominazione della Chiesa di Fornico è quella di San Vincenzo “I Santi Vincenzo e Valentino” e rappresenta un patrimonio di grande valore artistico per la comunità locale. “Per questo - annuncia il Presidente di Alto Garda Promotion - intendiamo effettuare l’inaugurazione dell’edificio ristrutturato in concomitanza della Festa di San Valentino, nel febbraio 2005, patrono della nostra chiesa e della frazione di Fornico. Stiamo pensando ad un programma di festeggiamenti, nei giorni dal 12 al 14 febbraio del prossimo anno, che comprenda stand gastronomico e musica.” Chi vorrà dare una contributo della Banca di Bedizzole Turano mano, sotto ogni forma, sarà dunque Valvestino e di tutti coloro che hanno bene accetto. Per informazioni si può aiutato l’associazione a completare l’opera. telefonare ai seguenti numeri: Bruno In particolare vorrei ringraziare a nome Pasqua 333/8353164; Paola Samuelli di Alto Garda Promotion, l’Impresa Edile 338/9282870; Renato Tavernini 333/ Fratelli Bortolotti, Renato Tavernini, la 6655995; Silena Malagutti 338/2020908 A Castrezzone sul sagrato della Chiesa muscoline PRESEPE IN AZIONE La sacra rappresentazione si materializza in una serie di scene in movimento Meccanica e movimento in funzione del presepe. Evento che si realizza tutti gli anni a Castrezzone di Muscoline. Con la scena di Betlemme che si materializza sul sagrato della Chiesa, attraverso le movenze cadenzate dei personaggi della tradizione religiosa. L’idea è nata quattro anni orsono grazie allo spontaneo interessamento di quello che oggi chiamiamo il Gruppo del Presepio. Sei personaggi, Aldo Papa, Claudio Bersanini, Mario Micheli, Sergio Danieli, Gianluigi Lauro e Sergio Consonni, capaci di trovare il tempo da dedicare al presepe di Castrezzone. “All’inizio il progetto era nato quasi per gioco - spiega Aldo Papa - ci siamo riuniti ed abbiamo provato qualche soluzione che interpretava con il movimento il ruolo dei personaggi. Ma a poco a poco l’impegno è diventato costante, con la garanzia di un paio di movimenti in più ogni anno. Per il 2004 la novità è rappresentata da un originale settore natività che invitiamo tutti a venire a vedere perché strutturalmente molto bene articolato.” Il lavoro è dunque grande e meritorio di soddisfazioni che ogni anno vengono riservate al progetto - presepe, circa 30 metri quadri di superfice con suggestivi e ritmati movimenti capaci di catturare l’attenzione dei visitatori. Perché da gioco il presepio di Castrezzone si è modificato in scrupolosa osservanza di tempistica e metodologia di intervento. “Quest’anno - prosegue Papa abbiamo iniziato a dare corpo al progetto della nuova natività già da febbraio, con appuntamenti un paio di sera alla settimana.” E il risultato si vede. Oggi la struttura è composta da circa 13 scene meccanizzate, ma il futuro riserverà altre sorprese. “Per il Natale 2005 - conferma Aldo Papa - intendiamo dare movimentazione alla zona del Castello.” Dietro la magia del rituale, la voglia di fare di un gruppo di amici. Una regola antica, come quella del Presepe, momento di tradizione e di riscoperta del sacro che ogni anno fa capolino nell’antro spirituale delle feste di fine anno. Ricerca di materiali e abilità tecnica, esaltano questo impegno artigianale che all’alto profilo spirituale unisce le caratteristiche più nitide ed appassionate a proposito di Fede. 11 Il VAN Nuvolento cerca nuove adesioni nuvolento VOLONTA’ DI RECLUTAMENTO Serviranno per garantire con continuità il soccorso sanitario durante le ore diurne Volontari cercasi. L’Associazione «Volontari Ambulanza Nuvolento» si impegna nella promozione del linguaggio solidale del volontariato di soccorso. L’emergenza è quella che riguarda la garanzia del servizio nelle ore diurne, quando maggiori sono le richieste di intervento. Così si organizzano corsi di Primo Soccorso per dare corpo a questo incremento dell’organico. Attività in continuo movimento quella dei «Volontari Ambulanza Nuvolento». Corsi di primo soccorso e ricerca di nuove adesioni, rappresentano ormai un’esigenza concreta. Tra le altre cose si devono tener presenti anche gli impegni professionali di molti volontari. I responsabili del gruppo, naturalmente, saranno dunque felici di accogliere il contributo di tutte le nuove risorse. Per questo lanciano un appello accorato a quanti possono dedicare un po’ del loro tempo per aiutare chi ne ha bisogno. In primo luogo malati e dializzati prevalle che devono ricorrere all’ambulanza per i trasporti tra casa e ospedale. Il Van - Volontari ambulanza Nuvolento può contare oggi su circa 120 aderenti, grazie ai quali garantisce il servizio di emergenza del «118» nei notturni e nei festivi; il problema, però, si pone nelle ore diurne, quando servirebbero altri elementi per far fronte alle richieste che giungono da un bacino d’utenza che si estende fino a Serle, Paitone e Prevalle. Chi vuole dare la propria disponibilità, può contattare la sede in via Vittorio Emanuele 2. I Corsi di Primo Soccorso rappresentano il punto di partenza fondamentale per questo tipo di impegno. Teoria e pratica forniscono al fruitore le nozioni principali per eseguire con perizia un intervento che per ovvie ragioni di attenzione non può essere affidato a mani poco esperte. Il gruppo «Volontari Ambulanza Nuvolento» guidato oggi dal Presidente Giordano Forgioli, è nato nel 1991. Primi input alla creazione del gruppo la donazione di un’ambulanza. Attualmente ce ne sono tre, più un’auto medica. Il pronto soccorso non è però l’unico spazio di intervento. L’associazione dedica infatti risorse anche a iniziative di educazione sanitaria nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Ad esempio è stato distribuito, a cura dei volontari, materiale didattico nelle scuole elementari, mentre ai ragazzi più grandi a suo tempo hanno ricevuto l’opuscolo sulle malattie trasmesse sessualmente realizzato lo scorso anno in collaborazione con la Clinica malattie infettive dell’Università di Brescia. Per le aziende della zona poi è stata realizzata una brochure con informazioni sul primo soccorso in ambiente di lavoro. Visita guidata dentro il “Buco del Frate” SOTTERRANEE EMOZIONI Oltre 400 persone hanno potuto scendere nella grotta insieme agli speleologi bresciani L’Associazione Speleologica Bresciana in visita al Buco del Frate per un’esplorazione didattica. L’iniziativa si è compiuta in occasione delle “Giornate della speleologia 2004” Un evento speciale. Come speciale è questo Buco del Frate, la cavità naturale più importante della Lombardia. Così adulti e bambini hanno potuto guardare da vicino, sotto l’attenta guida degli Speleologi Bresciani e del loro Presidente Luciano Morazzoni, accompagnati dal Sindaco di Prevalle Massardi, insieme al suo vice Catterina, questo angolo sotterraneo carico di fascino e di mistero. Il posto è localizzato nel territorio di Prevalle, tra i monti Budellone e Paitone, in prossimità della vecchia statale 45 bis. Grande l’affluenza di pubblico all’iniziativa. Oltre quattrocento persone. Un numero molto alto che fa prevedere la programmazione, per il prossimo anno, sempre a cura dell’Associazione Speleologica Bresciana e dell’Amministrazione Comunale di Prevalle, di altri due appuntamenti, uno a primavera ed uno a fine estate, dentro il “Buco”. Quest’anno l’avventura si è manifestata attraverso l’esplorazione tematica scaglionata in dodici gruppi di 35 persone. Casco, lampada ad acetilene uniti ad una fettina di coraggio in più, questa l’attrezzatura di base del neofita di spelologia. Avventura e scienza confuse in un unica grande dimensione altalenante fra l’incertezza del buio che attraversa lo spazio di questo Ade fuori dall’uscio di casa. L’originalità del nome attribuito al posto - Buco del Frate - è da attribuire forse al tipo di personaggi che frequentavano questi posti: briganti travestiti da frati per non dare nell’occhio oppure un eremita vero che aveva scelto questa dimora per allontanarsi asceticamente dalle vicende terrene. Fatto sta che oggi il Buco c’è ancora e vi si accede da due ingressi distinti. Ad un primo sguardo il suolo rivela numerosi massi franati e verso il fondo un gran deposito di argilla rossa che nel tempo ha portato alla luce molti reperti. I rami poi si suddividono. Da una parte si scende fino a meno 53 metri, la massima profondità della grotta. Dall’altro si comunica con una vasta cavità da cui penetra la luce della seconda entrata. Successivamente si risale lungo il salone denominato “delle balze” dove si ammirano una serie di morfologie carsiche ricca di fenomeni erosivi dettati dalla variazione del livello delle acque. Più in alto, sul lato destro della sala si osserva il “ramo del guano”, così chiamato per la presenza di una grande quantita di escrementi di pipistrello. E in questa ridda di simboliche attribuzioni che vanno dal rifugio per briganti, a luogo di preghiera non poteva mancare il probabile utilizzo della grotta come tana per lupi ed affini. Forse da queste parti, in epoca remota, aveva preso dimora anche l’orso. Da questi retaggi che travalicano la storia, mescoladone i contenuti alla leggenda, si arriva ai giorni nostri. Con ancora l’appassionata voglia di andare sotto, alla ricerca immacolata di un tempo fissato in un buio antro circondato dalla roccia. Storia della Casa di Riposo vobarno RICOVERO DI MEMORIE Un libro sulla gloriosa dimora “Irene Rubini Falck” Una Casa di Riposo da raccontare. Con il ricordo che costruisce sul passato la qualità ed i servizi del presente. Come Istituto di Credito profondamente radicato nel territorio locale, abbiamo avuto l’onore di aderire al progetto editoriale che ha portato alle stampe il volume “Casa di Beneficenza e Ricovero Irene Rubini Falck di Vobarno Cronaca e vicende dei primi anni di attività”. Un libro interessante, redatto con appassionata perizia da Adelmo Colombo, che supporta un progetto solidale di antica memoria ancora in grado di far valere le proprie ragioni ideali. Perché sta proprio nell’attuazione concreta dei progetti ideali, il valore esclusivo di tutte le vicende umane. Segnali indelebili di forza morale estrinsecata in realtà precise. Realtà come quella della Casa di Riposo Falck, da gavardo sempre attorniata dalla solidarietà a tutti i livelli da parte delle istituzioni e della gente comune, meritano dunque attenzione e rispetto. E cos’altro meglio di un libro di ricordi può dare riscontro e menzione a queste peculiarità? Nella domanda sta l’oggettivo rimbalzo della risposta: null’altro. Per questo, avvicinando il nostro spirito di Cooperazione Creditizia, che dall’economia di mercato da sempre rivolge lo sguardo ad iniziative benefiche e di imprimatur sociale e culturale, lanciamo un messaggio di auguri a questa raccolta di informazioni su un passato che conserva e tramanda elementi morali di alto profilo etico. Proponendo ancora una volta spirito e partecipazione costruttiva, da questo nostro punto di vista di promotori di credito e risparmio, concepiti ed erogati in direzione anche di crescita civile e moralmente utile al bene comune. 12 Ventennale di Fondazione LIRICA ANNO 20 L’associazione valsabbina festeggia con un grande concerto Un Concerto Sinfonico Corale per celebrare il Ventesimo anniversario di Fondazione dell’Associazione Amici della Lirica di Vobarno Vallesabbia A.L.V.VS. Evento speciale con l’Orchestra e Coro Quodlibet composto da 30 professori d’orchestra e sessanta coristi. Un grande spettacolo, realizzato nella Chiesa Parrocchiale Santa Maria Assunta di Vobarno, sotto la direzione del Maestro Emanuele Pedrini, Soprano Milena Ermacora, Contralto Gabriella Pellos, Tenore Enrico Paro, Basso Antonio Casagrandee con la consulenza artistica del maestro Giovanni Andreoli. “La nostra Associazione - spiega il Presidente Andrea Barbiani - conta oltre 200 associati ed ha voluto festeggiare degnamente questo ventennale con un concerto di alto valore artistico.” Importante collegamento fra Brescia, le Valli e la Riviera Gardesana RICORDI DAL PONTE Ricostruito nel 1862 scampò al furioso bombardamento del 1945 La storia di Gavardo è intimamente legata a quella dell’antico ponte sul Chiese e sul Naviglio Grande Bresciano. E’ all’epoca romana che risale il primo attraversamento del fiume Chiese a Gavardo; nel 1964 vennero infatti individuati a sud del paese i resti di due manufatti costituiti da blocchi squadrati di granito, che presumibilmente dovevano costituire le spalle del primitivo ponte. Gli storici sostengono che il ponte venne poi realizzato nell’attuale posizione nel XIII secolo per opera del Vescovo di Brescia Berardo Maggi; opera che si inseriva nel piano di miglioramento del Naviglio Grande all’epoca già costruito. L’arcata in pietra del ponte attraversava il Chiese ed il Naviglio con quattro volti ed era lunga 73 metri e larga soli tre, con una pendenza in ascesa e discesa del 6,50%, quindi ripidissima. Sul ponte era consentito il libero transito a qualunque persona e la sua importanza è riscontrabile in atti vescovili dell’epoca, nei quali era stabilito che alla sua manutenzione dovevano concorrere, unitamente al comune di Gavardo, le comunità di Vallio Terme, Castrezzone, Volciano, Salò, Gardone, Maderno, Toscolano e Gargnano. L’incontro delle strade fra Brescia, le Valli e la Riviera, fecero di Gavardo un centro mercantile di vasta fioritura economica per la varietà e la qualità dei prodotti locali, ovunque scambiati e commerciati: ferro, legno, filati, carta, bestiame e prodotti agricoli. Il peso notevole che il ponte aveva per l’economia locale è evidenziato dal fatto che l’Università del Naviglio, alla quale era passata la sua proprietà, imponeva forti pedaggi a chi doveva transitare su di esso, pedaggi che vennero aboliti solo nel 1797 con la costituzione della Repubblica Bresciana. Nell’Ottocento la costruzione di un nuovo ponte, o perlomeno l’allargamento di quello già esistente, si faceva sempre più indilazionabile al fine di garantire sicurezza e scorrevolezza all’aumentato traffico dovuto allo sviluppo dell’industria e del commercio; ma le ripetute istanze avanzate da Gavardo e dagli altri comuni interessati affinché il ponte fosse adeguato alle esigenze, non ottennero mai gli esiti desiderati. Qualcosa sembrò muoversi nel 1838, in occasione della visita dell’Imperatore Ferdinando I, allorché la Deputazione Provinciale impose ai Comuni di provvedere alla realizzazione di opere di pubblica utilità affinché il corteo imperiale avesse assicurato un rapido e sicuro passaggio. L’imperatore Ferdinando I passò, ma i Gavardesi dovettero pazientare fino al 1857, anno in cui l’Ufficio Provinciale delle Pubbliche Costruzioni, constatando la deplorabile condizione in cui si trovava l’antichissimo ponte di Gavardo, assegnò il progetto di costruzione del nuovo ponte all’Ingegner Ravelli della Direzione Lombarda di Milano. La prima asta andò però deserta e nel frattempo scoppiò la guerra fra l’Austria ed il Piemonte. Nel giugno del 1859 gli Austriaci fecero saltare il ponte per assicurarsi la ritirata verso la Rocca d’Anfo; una fatica inutile, in quanto i Gavardesi riuscirono a ripristinare il ponte in un solo giorno, consentendo così il passaggio ai Cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi. Toccò quindi al Governo Italiano nel 1862 la costruzione del nuovo ponte; esso risulto rifatto su due arcate per facilitare il deflusso delle piene del fiume e con il piano stradale allargato e reso orizzontale rispetto al precedente in modo di agevolare il transito dei carri carichi di merci. Il ponte, dopo avere resistito alla furia devastatrice del bombardamento aereo del 29 gennaio 1945, è rimasto inalterato fino alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, anche se era andato man mano perdendo il suo antico splendore. La ringhiera in stile liberty era stata danneggiata numerose volte dai veicoli in transito ed era stata successivamente sostituita da una spartana struttura tubolare a cui si era aggiunta l’installazione di un antiestetico e pericoloso guardrail da parte dell’ANAS. L’Amministrazione Comunale approvò così nel 1986 il progetto per l’esecuzione dei lavori di allargamento della sede stradale e di realizzazione di due marciapiedi sui lati del ponte. I lavori iniziarono nel novembre 1987 dopo che la Compagnia del Genio della Brigata Meccanizzata “Brescia” aveva installato in località Doneghe un ponte militare Bailey, sul quale venne dirottato il già notevole traffico della strada statale 45 Bis. I lavori, nonostante tante difficoltà e numerose critiche, avanzarono con celerità e si conclusero nell’aprile del 1988. Particolare cura era stata posta nella realizzazione dell’arredamento urbano: venne infatti installata una ringhiera di ghisa in stile liberty, copia di quella ottocentesca, ed i percorsi pedonali vennero pavimentati con porfido. Il nuovo ponte venne inaugurato in occasione dell’apertura della Fiera di Gavardo di quell’anno. Oggi il ponte non è più l’unico collegamento tra le due rive del Chiese a Gavardo: nuovi ponti sono stati realizzati negli anni successivi, in località Doneghe prima, e in località Quanello poi, ai quali è andato ad aggiungersi il ponte della nuova Variante alla Statale 45 Bis. Nonostante ciò, il ponte rimane uno dei più forti simboli del paese di Gavardo. Pierangelo Festa ciliverghe 13 Per la Società Ciclistica Mazzano 1/2 SECOLO SUI PEDALI 45 anni fa nasceva la la SC Molinettese. Con Ciliverghe la fusione nel 1994 Società Ciclistica Mazzano. 45 anni di storia ma non li dimostra. Successi e risultati importanti anche per la stagione 2004, soprattutto nella categoria Esordienti con le 12 vittorie di Andrea Berardi. “La nostra è ormai una lunga storia- spiega il Presidente della SC Mazzano Lorenzo Fantoni, socio della Banca di Bedizzole Turano Valvestino - all’inizio esisteva la Società Ciclistica Molinettese. Dieci anni fa abbiamo operato la fusione con il gruppo di Ciliverghe. Da qui la decisione di intitolare il nome dell’organizzazione a Mazzano, nome del comune, mantenendo la sede a Molinetto.” E con quasi mezzo secolo alle spalle di impegno attivo nello sport giovanile, l’esperienza sul campo non manca di rappresentare il pregio dell’associazione mazzanese. “Oggi - prosegue Fantoni - il nostro gruppo raccoglie una cinquantina di ragazzi suddivisi nelle categorie di giovanissimi, esordienti, allievi e juniores, con età che vanno dai 6 ai 18 anni. Quest’anno la parte del leone l’hanno fatta gli esordienti con le 12 vittorie di Andrea Berardi, Bilancio positivo per l’Estate Musicale 2004 IL MARCHIO DI GASPARO ma anche nelle altre categorie abbiamo saputo farci onore. “ La SC Mazzano organizza 9 gare all’anno, partecipando poi alle competizioni di categoria. Insime al Presidente Lorenzo Fantoni, operano nel direttivo il vice presidente Augusto Balzi, il contabile Pierangelo Capponi, il cassiere Egidio Romano ed i consiglieri Silvano Bonini, Franco Alberti, Enrico Olari e Luciano Moreni. Il pedale locale vibra ancora. Un bell’esempio è quello dei giovani ciclisti raggruppati a Mazzano. Un sudore carico di esperienze importanti nella biciclettante, a tutti i livelli, provincia bresciana. salò Oltre 5.000 spettatori nei 5 concerti organizzati da Pro Loco e Comune Cinque concerti per una grande stagione di musica. Sono quelli organizzati dall’Associazione Estate Musicale Gasparo da Salò Pro Loco Città di Salò, guidata dal Presidente Pierantonio Pellizzari e dal Comune sempre di Salò, con in testa il Sindaco Giampiero Cipani. L’Estate Musicale del Garda traccia un bilancio positivo dunque per quella del 2004 che è stata la 46^ edizione. “Siamo veramente soddisfatti - spiega il Presidente Pellizzari - nelle cinque serate abbiamo raccolto in totale circa 5.000 spettatori. Un ottimo successo anche in chiave di divulgazione fattiva della musica classica.” Ed in effetti è stato proprio sotto il profilo della comunicazione che l’operazione è riuscita. A cominciare dallo spot televisivo di circa 30 secondi che è stato messo in onda sulle televisioni locali. Come pure la scelta di contenere i costi del biglietto, resa possibile anche per l’intervento mirato degli sponsor, tra cui la Banca di Bedizzole Turano Valvestino.“A questo proposito - prosegue Pellizzari - intendo ringraziare tutti gli enti e le aziende che hanno contribuito alla buona riuscita della rassegna. Per il prossimo anno stiamo già valutando alcune interessanti proposte che intendono confermare il valore artistico della rassegna. “ Un valore ben rappresentato quest’anno naturalmente dal concerto di Uto Ughi con i Filarmonici di Roma, ma anche dalle esibizioni della Cardiff County and Vale Glamorgan Counnty Youth Orchestra, della Magnifica et Excellente Orchestra Salodiana, diretta dal Direttora artistico dell’Estate Musicale, Maestro Gerardo Chimini, dell’Orchestra Internazionale d’Italia di Roma e della Philarmonische Camerata Berlin di Berlino. centenaro Prima ufficiale di “Brescia Uccide” in Multisala DAMS CINEMA ALLA KING Un origianale “gangster movie” realizzato da un gruppo di studenti della Cattolica Operazione gangster movie con“Brescia uccide”. Questo il titolo del film realizzato dai ragazzi della Praxis, in prima visione assoluta il 2 dicembre alla Multisala King di Lonato. Un produzione giovane quella targata Praxis, per la regia di Matteo Saradini, da poco laureato al DAMS Disciplina delle Arti, della Musica e dello Spettacolo - dell’Università Cattolica di Brescia. Insieme a molti altri giovani talentuosi studenti universitari hanno collaborato al progetto. Tra i tanti citiamo Nicola Papa, residente a Centenaro,attore, tecnico del suono e addetto al montaggio e Mescalito Sangiovanni, co-sceneggiatore, attore nonché direttore della fotografia. La storia si ispira idealmente all’Odissea di Omero, con l’accattivante particolare di essere ambientata ai giorni nostri, ma soprattutto a Brescia. L’avventura ricalca, come si diceva, il genere gangster movie, molto in voga di questi tempi. Sarà dunque interessante passare una serata in compagnia di questo “Brescia uccide”. Dal trailer di promozione il film denota la voglia di fare ed anche una certa abilità tecnic, frutto sicuramente degli studi universitari e di una concalmata passione per la cinematografia. Del resto la Praxis ha già prodotto alcuni cortometraggi ed un altro film intitolato “Via Trieste 17”sempre a cura di Saradini e colleghi. E già il nome della casa di produzione autonoma è tutto un programma di intenti. Praxis, ovvero il passaggio diretto dalla teoria alla pratica. Con “Brescia Uccide”, che verrà proiettato anche a Brescia e a Bedizzole nel Teatro Don Gorini della Banca di Bedizzole Turano Valvestino con date ancora da stabilire, il team esibisce la voglia di realizzare in concreto idee e progetti catalizzati in perfetta sintonia fra studio e creatività pura. commerciale 14 OCCASIONI BCC OBBLIGAZIONI 1) TASSO FISSO SUPER: SCADENZA 19/05/07 - CEDOLA SEMESTRALE - TASSO ANNUO LORDO 2,63% 2) TASSO FISSO SOCIO: SCADENZA 19/11/06 - CEDOLA SEMESTRALE - TASSO ANNUO LORDO 2,63% 3) TASSO VARIABILE SEMESTR. SCADENZA 19/11/06, PRIMA CEDOLA SEMESTRALE, 1,20% LORDO (2,40%ANN.) CEDOLE SUCCESSIVE EURORIBOR 6 MESI MENO 0,10% 4) TASSO FISSO SOCIO: SCADENZA 19/11/07 - CEDOLA SEMESTRALE - TASSO ANNUO LORDO 2,97% 5) TASSO VARIABILE SEMESTRALE SCADENZA 19/11/11 - PRIMA CEDOLA SEMESTRALE 1,43% LORDO (2,86% ANN.) CEDOLE SUCCESSIVE EURORIBOR 6 MESI PIÙ 0,75% 6) STEP-UP SCADENZA 19/11/09 - 1°ANNO 2,51 2°ANNO 2,74% 3°ANNO 3,09% 4°ANNO 3,37% 5° ANNO 3,71% (TASSI LORDI) EMISSIONE OBBLIGAZIONI CON DECORRENZA 19/11/2004 AUREO GPM A CAPITALE PROTETTO Aureo Gestioni ha ideato una nuova linea di gestione individuale dei patrimoni mobiliari, denominata: “Aureo GPM a capitale protetto”, con l’obiettivo di supportare al meglio le proprie Banche nella loro missione di essere sempre al centro dei bisogni e dei “desiderata” della propria clientela. Si tratta di una nuova forma di investimento sì personalizzata ma nello stesso tempo a volatilità contenuta. La gestione del portafoglio è infatti legata prevalentemente all’utilizzo di strumenti a reddito fisso (zero coupon a tutela del capitale) di emittenti ad elevato merito di credito con la possibilità di investire in strumenti finanziari azionari nelle fasi di rialzo dei mercati. Questo nuovo prodotto, particolarmente efficace dal momento che l’incertezza sui mercati azionari perdura ancora ed il clima di sfiducia continua ad attanagliare gli investitori, si propone di limitare al massimo l’andamento negativo dei corsi azionari attraverso l’utilizzo di quattro fasce di protezione del capitale. Durata della protezione: 3 anni Fasce di Protezione: 70% - 80% - 90% e 100% Commissioni di gestione: 2% - 1,5% - 1% - 0,5% Commissioni di sottoscrizione: nessuna Commissioni di rimborso: nessuna Vantaggi per la clientela delle BCC I vantaggi che derivano dalla sottoscrizione di “Aureo GPM a capitale protetto” sono riconducibili, da un lato alla possibilità di proteggere il capitale e dall’altro, alla possibilità - in caso di mercati rialzisti - di percepire un apprezzamento relativo alla parte di portafoglio investita in fondi comuni o in altri strumenti finanziari. L’importo minimo della prima sottoscrizione pari a 20.000 euro rende il prodotto accessibile anche alla clientela retail a differenza di altri prodotti di gestione individuale che si rivolgono esclusivamente a grandi patrimoni. Inoltre non sono previste né commissioni di sottoscrizione, né commissioni di rimborso. Dopo il periodo di protezione (36 mesi) il capitale maturato potrà confluire, a scelta del cliente, nella linea prudente della GPM Aureo Mix senza alcun costo aggiuntivo. commerciale 15 MUTUO FAMIGLIA FINANZIAMENTO PER LE ESIGENZE DELLA FAMIGLIA IMPORTO MAX 15.000 EURO SPESE MINIME DI GESTIONE RAPIDITA’ PER L’EROGAZIONE Dal I Ottobre è disponibile presso gli sportelli della Banca di Credito Cooperativo di Bedizzole Turano Valvestino il “Credito Famiglia”.Il nuovo prodotto è dotato di caratteristiche tali da rendere più agevole il credito per le famiglie.Le esigenze in famiglia sono infatti sempre più numerose e gli impegni sempre maggiori: l’arredamento o gli elettrodomestici per la casa, gli studi o il computer per sé o per i figli, le spese dentistiche impreviste.Questo finanziamento è stato pensato dal nostro Ufficio Marketing per rendere più agevole l’accesso al credito e per permettere la soddisfazione dei propri bisogni ad un sempre più ampio ed eterogeneo numero di nostri clienti. La formula studiata per l’acquisto di tutti questi beni è veloce nell’istruttoria, flessibile e personalizzabile nelle caratteristiche tecniche.Con spese pratica zero è possibile accedere ad un finanziamento di massimo 15.000 Euro per la durata massimo di 60 rate mensili (5 anni).E’ prevista anche la possibilità di estinguere anticipatamente il finanziamento non pagando alcuna penale.Per l’iniziativa è stato messo a disposizione un plafond di 3 milioni di Euro, e la scadenza è stata fissata al 31 marzo 2005.Grazie all’estrema flessibilità è possibile elaborare programmi personalizzati per la restituzione dell’importo finanziato, tenendo presente le necessità del singolo cliente e della sua famiglia.I valori della tranquillità e della serenità familiare sono una delle peculiarità dominanti del modo di operare della Banca di Bedizzole Turano Valvestino nel suo territorio di competenza e del rapporto che negli anni si è creato tra la banca e cliente. CAMPAGNA LEASING AUTO FINANZIAMENTO DI 50.000 EURO + IVA PER L’ACQUISTO DI AUTOVETTURA O VEICOLO COMMERCIALE A CURA DI AGRILEASING E’ partita la campagna di sponsorizzazione avviata dalle Banche di Credito Cooperativo volta all’iniziativa Leasing Auto.Ainostri clienti e’ stata inviata una lettera in cui si informa di avere a disposizione un finanziamento di 50.000 Euro + IVA, tramite un pre-affidamento, destinato all’acquisto di un autovettura o di un veicolo commerciale mediante un’operazione di locazione finanziaria con Banca Agrileasing, la società del gruppo delle Banche di Credito Cooperativo specializzata nel settore del leasing. Dal mese di Ottobre in tutti gli sportelli della Banca di Bedizzole Turano Valvestino è possibile quindi usufruire di due nuovi prodotti di leasing auto: L’Easy Rider e L’Autofacile, dedicati rispettivamente ai privati e agli imprenditori rappresentano il modo più semplice e veloce per il finanziamento e l’acquisto sia di autovetture private che di furgoni, van, pick up e veicoli commerciali. Analizzando rapidamente le caratteristiche tecniche commerciali più salienti, per quanto riguarda l’acquisto di un’autovettura privata il finanziamento copre il 100% del valore dell’auto prescelta. Rapidamente il cliente può ottenere l’autovettura che desiderava, nuova o con km 0, scelta direttamente dal concessionario preferito. Come già detto l’accesso al leasing è semplice e veloce. Infatti basta presentare esclusivamente l’ultima dichiarazione dei redditi con l’offerta del concessionario e in tempi brevissimi ottenere il finanziamento. Per quanto riguarda invece l’acquisto di auto commerciali i vantaggi non sono solo quelli sopracitati .Per l’imprenditore è più importante e più evidente in primo luogo la gestione della proprietà, il non immobilizzo dei capitali e il minimo anticipo, ma anche i canoni fiscalmente e totalmente deducibili e il finanziamento dell’IVA . Da oggi esiste anche la possibilità di sottoscrivere la formula di full leasing, cioè il leasing più i servizi denominato Autoprogram.Il pacchetto di servizi è modificabile e su misura per le reali esigenze delle imprese, in modo tale da garantire ovunque la mobilità e la massima efficienza del veicolo per tutta la durata del leasing. Nel canone sono inclusi i servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria (esecuzione tagliandi, riparazione guasti, sostituzione pneumatici, soccorso stradale, 24 ore su 24, auto sostitutiva per guasto meccanico), servizi di gestione sinistri(gestione denuncie di sinistro, autorizzazione intervento di riparazione, anticipazione pagamento carrozzerie, recupero risarcimenti e servizio di assistenza telefonica) e servizi di auto sostitutiva ( in caso di sinistro o di furto). CONTO PENSIONE LA SERENITÀ... È ANCHE UN CONTO CORRENTE ZERO COSTI PER OPERAZIONE - SPESE FISSE TRIMESTRALI 6 EURO TASSI INTERESSANTI Per ulteriori informazioni rivolgersi ai nostri sportelli 16 Sotto Traccia Editore Banca di Bedizzole Turano Valvestino Piazza 25 aprile 13 25081 BEDIZZOLE (BS) Direttore Responsabile Giuseppe Rocca Tipografia FDA EUROSTAMPA SRL Via Molino Vecchio 185 25010 BORGOSATOLLO (BS) tel. 030/2701606 Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03 Cellofanatura e Spedizione COOP SERVICE s.c.r.l. Via Napoleonica 7 25080 REZZATO (BS) Tel. 030/2594360 hanno collaborato Milena Averoldi, Franco Bertoloni, Maurizio Bertazzoli, Francesca Bodei, Vittorio Capuzzi, Sandro Cherubini, Mauro Chiappini, Fabio Chiarini, Alberto Comini, Roberto Cozzatti, Corrado Danieli, Pierangelo Festa, Michela Frera, Luca Galvani, Paolo Caldera, Marco Ghirardi, Osvaldo Graziotti, Giordano Guerra, Giordano Monari, Oscar Piccinelli, Mario Pizzatti, Silvia Rovetta, Giorgio Venturini, Diego Treccani, Barbara Violini, Giovanni Zatti, Vanni Zecchi.