Sotto Traccia numero 4 agosto settembre 2003 Poste Italiane spedizione in A.P.-70%-Brescia cronaca economia costume periodico di cultura www.bedizzole.bcc.it a cura della banca di bedizzole turano valvestino kb O e l zo z i d Be ilancio seme stra le p ag .2 pa e iff Fam igl ia oD eg nv Co “Portate giustamente vanto delle Vostre Casse Rurali e del più ampio movimento cooperativo: hanno avuto un ruolo decisivo nel sostenere lo sviluppo vigoroso del tessuto produttivo” Carlo Azeglio Ciampi Presidente della Repubblica Italiana 10 . g ze e r i voluzione in st u lto di ne a T e pa g . 4- Prevalle Ban 9 . g a ca tp ren 5 V a l v e oC zio sor on ascere pa per rin g.7 C a l v ag e se I l c bedizzole 2 pagina a cura di Vanni Zecchi Mario Pizzatti Alberto Comini Più 37,79% per l’’utile del periodo OK AL BILANCIO DI MEZZA ESTATE Risultati di qualità ottenuti nonostante la difficile congiuntura Un bilancio semestrale estremamente positivo quello che il Consiglio di Amministrazione ha approvato nel corso della seduta del 24 luglio scorso. Il risultato netto di gestione ha raggiunto i 2.542.676 di Euro con un incremento del 37,79 per cento rispetto allo stesso dato al 30/06/ 2002. Il risultato acquista un valore ulteriormente significativo in virtù della difficile congiuntura economica e della ristretta forbice dei tassi che ha richiesto un sempre più attento monitoraggio al mercato, una particolare attenzione alle politiche di applicazione dei tassi, sempre in linea con quelli applicati dal sistema cooperativo bresciano e lombardo, e una costante spinta sul fronte dei volumi di raccolta e impiego. Entrando nel dettaglio del conto economico semestrale si evidenziano in particolare i risultati in tema di contenimento dei costi aziendali che rispetto al semestre 2002 hanno subito addirittura una contrazione dello 0,31 % ben evidenziato dalla decisa diminuzione del rapporto Spese amministrative/Margine di intermediazione passato dal 68,49 % al 63,16%. Sul versante dei volumi intermediati continua la crescita armonica di Raccolta e Impieghi alla clientela. La raccolta diretta, sostenuta da una ampia gamma di prodotti, diversificata per durata e forma tecnica, che hanno incontrato il favore della variegata clientela, ha segnato un aumento rispetto a giugno 2002 del 17 %. Sul fronte degli impieghi, la Banca ha confermato la propria vocazione a sostenere la richiesta proveniente da famiglie e imprese segnando un incremento annuo del 19,69 %, raggiungendo i 279 milioni di Euro impiegati. Indicatori di redditività e produttività dimostrano inoltre come la Banca di Bedizzole Turano Valvestino, inserita nel sistema del credito cooperativo, già isola felice del sistema bancario italiano, si distingua all’interno di esso per un ulteriore capacità di crescita, segno di un impegno condiviso ed efficace di tutta la struttura al raggiungimento degli obiettivi di reddito e di sostegno alla vocazione alla socialità e alla beneficenza. Nuovi sportelli automatici a Manerba e Salò Contante a Montinelle e Piazzale Dante Alighieri L’impegno della Banca di Bedizzole a favore del proprio territorio si sta concretizzando in questi giorni con l’attivazione di due nuovi punti Bancomat, posizionati rispettivamente nel centralissimo Piazzale Dante Alighieri a Salò, in corrispondenza della fermata Bus e a Manerba in località Montinelle. Il Consiglio di Amministrazione, coerentemente con il piano strategico 20032005 che indicava la necessità di una presenza sempre più incisiva nelle zone già servite dalla BCC, ha inoltre già attivato tutte le procedure per l’installazione di due ulteriori Bancomat a Soprazocco e nel Comune di Tignale, territori non direttamente serviti dalle nostre filiali ma sui quali gravita buona parte della clientela. Attualmente la Banca può contare su quindici punti Bancomat che diverranno, come detto, diciassette nei primi giorni di agosto con la piena operatività dei Bancomat Salò Centro e Manerba. Le statistiche sull’utilizzo del servizio di banca elettronica indicano che nel solo mese di luglio i punti Bancomat della BCC hanno registrato 14.185 operazioni con prelievi per oltre 2 milioni di Euro, con un incremento del 29 % rispetto al dato di gennaio 2003 che segnava 10.997 operazioni effettuate e 1.565.090 Euro di transato. Nel mese di luglio in particolare è da segnalare l’incremento dei dati di utilizzo del nuovo Bancomat di Portese, posizionato nel centro storico da poco oggetto di opera di ripavimentazione da parte dell’Amministrazione Comunale di San Felice che, come previsto è andato a rispondere alle esigenze della clientela, dei residenti e della folta presenza di stranieri. Proprio sull’esempio dei turisti di oltre confine, l’intenzione è quella di andare incontro alla sempre maggiore propensione della clientela all’utilizzo di servizi di Banca Elettronica per il prelievo di contante, ma anche per usufruire di servizi di ricarica e pagamento. Prossimamente l’apertura del nuovo sportello OPERAZIONE CENTENARO La filiale opererà nel territorio di Lonato, Desenzano e Castiglione Come anticipato nel corso degli incontri con la compagine sociale di questa primavera è in dirittura di arrivo l’apertura del nuovo sportello di Lonato in località Centenaro. Dopo il brillante avvio della filiale di Cunettone di Salò, che ha di fatto permesso di saldare territorialmente le due aree di insediamento originarie della BCC, Bedizzole e Turano Valvestino, la scelta di aprire una filiale nella frazione di Centenaro, fortemente voluta dal Consiglio di Amministrazione, intende ampliare la zona di competenza su Comuni di forte rilevanza economica (Desenzano d/G, Castiglione d/S, Pozzolengo, Solforino e Cavriana) ed aprire una ulteriore direttrice di sviluppo in un’area a prevalente e consolidata vocazione artigianale. IL NOSTRO SEMESTRE IN NUMERI Dati in Euro Volumi Impieghi Volumi Raccolta n. rapporti impieghi n. rapporti raccolta BANCOMAT QUOTA DICIASSETTE 246.513.000 279.086.000 7676 23578 + + + + 19,69 17,04 4,66 2,50 su giugno 2002 su giugno 2002 30/06/2003 30/06/2002 Margine di interesse da clientela Margine di interesse Margine di intermediazione Risultato Lordo di Gestione Utile netto d’esercizio 4.609.794 5.637.300 7.276.093 3.371.655 2.542.675 4.097.913 5.483.014 6.575.402 2.672.580 1.845.281 +12,49% + 2,81% +10,66% +26,16% +37,79% Rapporto Spese amm./Margine intermed. 63,16 % 68,48% -5,33 % La scelta ricade su un Comune che può contare su oltre 12 mila abitanti, 1059 unità locali operative delle quali n. 225 manifatturiere e 414 artigiane. Nello specifico l’individuazione di Centenaro si pone nell’ottica di offrire un servizio in un’area compresa tra i Comuni di Lonato e Desenzano che pur presentando un’alta concentrazione di attività produttive, commerciali e agricole non è servita attualmente da alcun sportello bancario. Una scelta precisa quella di insediarsi in una zona con forti potenzialità di sviluppo e al centro di importanti direttrici viarie, che non è nuova nella strategia di radicamento della BCC, sempre attenta a guardare in prospettiva rispetto alle condizioni di mercato e alla situazione della concorrenza. La Banca di Bedizzole Turano Valvestino ha ritenuto di indirizzarsi in una zona la cui vocazione artigianale e agricola può sposarsi con le caratteristiche proprie del Credito Cooperativo, vicino alle piccole e medie imprese e particolarmente attento a seguire e sostenere lo sviluppo delle attività. Il territorio individuato può altresì vantare un solido tessuto sociale ben radicato e autonomo, costituito dalle unità familiari residenti nei nuclei storici delle frazioni di Centenaro e Castelvenzago. La frazione di Centenaro conta 1.100 abitanti residenti sotto il Comune di Lonato e circa 350 con il Comune di Desenzano ed usufruisce autonomamente di vari servizi pubblici e privati. Dal punto di vista residenziale, data la facilità di collegamento con le altre località e trattandosi di una zona pregevole dal punto di vista ambientale, il territorio è interessato da un significativo sviluppo edilizio e di recupero di edifici. La filiale di Centenaro infine, grazie all’agevole accessibilità ed essendo posizionata a immediato ridosso delle zone di insediamento produttivo e residenziale di Lonato, Desenzano e Rivoltella, vuole porsi al servizio degli operatori in alternativa agli sportelli bancari posizionati nei centri storici. bedizzole 3 Oltre 1000 ore di corsi per il personale nel 2003 FORMAZIONE, INPUT DI SUCCESSO Proposte diversificate tra materie specialistiche e didattiche Nella ferma finanza e dei crediti, sono da segnalare convinzione altri tipi di proposte didattiche. Fra che la Risorsa le iniziative già concluse, il percorso Umana sia il formativo pianificato e realizzato in vero fattore collaborazione con la Società Nomesis strategico di Rezzato nei mesi di aprile, maggio e di successo giugno e specificatamente indirizzato al per la nostra Personale Responsabile. Il progetto ha azienda, anche coinvolto 19 dipendenti per un totale di quest’anno è circa 530 ore. Per il prossimo autunno proseguito sono poi in cantiere altri senza sosta progetti. Per cominciare il disegno quello formativo dedicato al formativo personale Vice responsabile pianificato. Il programma definito per di Filiale che si svolgerà, l’anno 2003, alla luce delle nuove esigenze con il contributo del organizzative che conseguono alle Fondo Sociale Europeo, dimensioni quali/quantitative raggiunte presso la Società SAEF dalla nostra Bcc, prevede, oltreché le di Brescia. Tale percorso consuete attività di addestramento, coinvolgerà 13 dipendenti aggiornamento e formazione tecnicosempre sulla base di oltre professionale, la formazione specifica 530 ore complessive di dei coordinatori.Da inizio anno sono state lavoro. A seguire lo stage effettuate, in collaborazione con la dedicato al personale di Federazione Lombarda, con Iside e con front office che si svolgerà, la Società Nomesis, circa 1000 ore di in collaborazione con la formazione e addestramento che hanno società Selling di Milano, coinvolto circa il 60% del PersonaleOltre presso il Centro Don Gorini alla realizzazione di interventi specifici della sede di Bedizzole. All’iniziativa per quanto attiene alla materia della parteciperanno 24 colleghi che si impegneranno in 360 ore applicative. L’intento principale del progetto 2003 nella sua globalità, è quello di utilizzare l’investimento formativo per creare un momento di riflessione su ciò che significa essere responsabili di un determinato ruolo all’interno di un’organizzazione. Altro obiettivo sarà quello di preparare le persone con competenze e conoscenze idonee a guidare il rinnovamento all’interno della singola organizzazione (sia essa l’Ufficio, la Filiale o l’area di competenza), costruendo un reticolo di apprendimenti socio - tecnici che permetteranno una crescita della professionalità complessiva. Finalizzare sempre più l’organizzazione alla soddisfazione dell’utente interno ed esterno, sarà in sostanza il summit conclusivo razionale per un’idea di crescita coerente e propositiva in sintonia con la filosofia aziendale. Mauro Chiappini ON STAGE BEDIZZOLE UNO La mia avventura è iniziata il 9 giugno alle ore 8.15, in un torrido lunedì mattina. Ero un pochino spaventata e assonnata, rimpiangevo mia zia che nel passare mi domandava se nel pomeriggio fossi andata in piscina con lei (uffi…..), Ma non avrei mai immaginato l’esperienza che mi attendeva perché era un mondo del tutto nuovo per me. Fino a quel momento non avevo mai “lavorato” e quello bancario era un mondo raffinato, categorico. Mi domandavo cosa ci facevo io lì studente al quinto anno di ragioneria. Ora devo ricredermi perché questa realtà così diversa per me, si è rivelata, affascinante e simpaticamente alla mano. Ma torniamo alle 8:15. Ero spaventata. Avevo paura di vedere cos’era questo mondo. Temevo soprattutto le persone che mi aspettavano, il loro approccio con gli stagisti e la loro disponibilità nei miei confronti. Appena io e Elisa, l’altra mia collega di stage, siamo entrate ci ha accolto il direttore, Mario Pizzatti, un uomo veramente gentile e simpatico, diverso dal solito direttore barbuto e austero. Ci ha spiegato in generale la funzione della banca e la sua struttura. Poi io e la mia amica ci siamo separate per la prima volta dopo essere compagne fin dall’asilo, io sono andata in segreteria fidi, Elisa, all’ufficio titoli. Diciamo che la prima settimana, oltre ad occuparmi dell’archivio, mi sono stati spiegati tutti i compiti della segreteria, le carte di credito, l’inserimento al terminale di pratiche. Per questo devo ringraziare GianVittorio Bianchi, la Signora Mattei conosciuta come Giusy, il signor Panni, il signor Corsini, Bazzoli, più propriamente detto Ilver e Cristina.Tutte persone estremamente gentili, brave e qualificate nel proprio lavoro. Nel frattempo ho conosciuto la persona che mi sta facendo fare questo lavoro e di conseguenza ringrazio (gr..gr), il dott. (così lo chiamano ma ho dei seri dubbi) Giuseppe Rocca, sapete una persona un po’ matta, DISORDINATA, ma benvoluta da tutti (mah). Lui mi ha insegnato a scrivere una lettera di manleva e slogan per pubblicizzare obbligazioni. Abbiamo riguardato il giornale della banca e poi molte lezioni di filosofia…, perché dovete sapere che lui è laureato in lettere ma lavora in banca (altro mah..). Ovviamente scherzo è una persona affabile, intelligente e molto simpatica comunque disordinata!!! Così all’alba della seconda settimana quello lì (il giornalista per intenderci) mi ha abbandonata e mi sta facendo scrivere questo articolo riepilogativo (così ha detto lui) circa la mia esperienza! La seconda settimana è iniziata nell’ufficio economato, per capirci il centralino all’ingresso dove ci si occupa di stampati e ricevimento clienti. Quel giorno mi sono molto divertita con Ilaria, una ragazza simpatica e molto buona. Il lavoro da fare era tanto, ma nel complesso la giornata mi è volata. E da martedì è iniziata la mia agonia, ebbene si, sono capitata nell’ufficio più fiscale, più diplomatico e più vigile che ci sia all’interno della BCC, l’ufficio ispettorato. Ho conosciuto, Devis Guietti, l’uomo più preciso, il quale ha iniziato a interrogarmi fin dall’inizio per intimorirmi e ogni risposta che davo non gli andava bene anche se praticamente era giusta (ufffiii) !!!!! Sto scherzando anche se non del tutto, ma devo dire mia controvoglia che ho imparato un sacco di cose, nozioni, articoli. Ringrazio inoltre Luca Leali per aver assecondato il mio amico Devis……Devo veramente dire che mi sono divertita con tutti voi, ho imparato molte cose, ma soprattutto ho avuto un assaggio vero e proprio del mondo del lavoro!!!!!!Vi ringrazio per avermi ascoltato, e aver letto questo “coso” (se non vi siete annoiati prima), Vi ringrazio anche per quello che mi avete insegnato e per avermi sopportato. Vi ringrazio dunque di tutto e Vi auguro buon lavoro, con un saluto particolare allo staff dell’ufficio titoli e a mio zio Marco Zanetti che lavora a Ciliverghe. Buone ferie!!!!!!! Stefania Zanetti ON STAGE BEDIZZOLE DUE Eccomi alla fine di questa avventura! Avventura iniziata il 9 giugno alle 8.15! Mi aspettava un mondo che fino a quel momento avevo visto solo dall’esterno e che avrei scoperto in base al mio indirizzo scolastico in futuro, ma grazie a questa esperienza ne ho avuto un assaggio! Ci ha accolto il Direttore Mario Pizzati, persona molto gentile e disponibile, il quale ci ha illustrato i settori della Banca e i relativi compiti! Poi ci ha accompagnato negli uffici dove avremmo dovuto iniziare il nostro stage! Nostro perché insieme a me ha condiviso questa esperienza una mia amica e compagna di classe, Stefania! Ci ha convocato il Dottor Chiappini per illustrarci cosa avremmo dovuto fare! Ha detto una frase semplice ma che mi ha colpito “questa è una Banca giovane”! Con il passare del tempo ho capito il significato! A mio parere questo vuol dire che tra colleghi c’è un bel rapporto, complicità e aiuto reciproco. Iil mio inizio è stato all’Ufficio Titoli, mentre Stefania in Segreteria Fidi! Mi stavano aspettando 5 persone, Milena, Silvia, Fabio, Marco G., e Marco (soprannominato il grigio) ! Persone molto simpatiche, disponibili e MOLTO serie quando si tratta di lavorare! Subito mi hanno messo a mio agio, non mi sono mai trovata in imbarazzo anche se i momenti in cui si sorrideva non sono mancati. Con loro ho scoperto il mondo della Borsa (che in realtà avevo già conosciuto a scuola ,ma solo sotto l’aspetto teorico), le obbligazioni e altri aspetti che fino a quel momento non conoscevo! Mi hanno fatto fare tanti lavoretti, archiviazione, ho spuntato i dossier e ho lavorato con Excel e mi sono stati illustrati tanti aspetti dei diversi tipi di obbligazioni che offre la Banca !Mi sono trovata veramente bene con loro! Poi mi hanno spostato in Segreteria Fidi con i signori Bianchi, Panni, Bazzoli, Corsini, Sandrini e Mattei. Per diversi giorni sono stata al fianco di Cristina, che con pazienza mi spiegava ogni pratica di fideiussione! E’ stata davvero gentile, perché capisco che non è facile lavorare (con colleghi in ferie) ed avere vicino una persona che in qualche modo rende il lavoro più lento. Per questo la ringrazio anche perché le sue spiegazioni erano molto chiare. Poi ho passato un po’ di tempo con Giuseppe Rocca, responsabile delle Pubbliche Relazioni, che mi sta facendo fare questo articolo! Lo definirei una persona originale, e mi sono trovata molto bene a parlare con lui! Spesso si parlava di diversi argomenti che riguardano il mondo del lavoro, di cose che comunque potranno servire un domani. L’ho affiancato anche nell’esecuzione di alcuni lavori che lui segue personalmente, per esempio la stesura di una lettera di manleva. Ho passato inoltre una giornata con i cassieri, (complimenti alle mamme), anche con loro sono stata bene!!! Per loro ho verificato l’autenticità degli assegni e archiviato delle buste cassa. Ormai è chiaro: con tutti mi sono trovata veramente bene! Ed eccomi qui, è l’ultimo giorno, sono tornata all’Ufficio Titoli, a scrivere questo articolo sulla mia breve ma davvero bella avventura. All’inizio avevo molta paura perché mi metteva in soggezione questo mondo, ma adesso non vorrei più andare via. Non pensavo sinceramente di trovarmi così bene, anzi! Ringrazio tutti perché mi hanno dato l’opportunità di vivere questa esperienza che mi ha fatto capire molte cose, non solo sotto l’aspetto del lavoro , ma anche umano. Non faccio nomi perché potrei dimenticare qualcuno. Grazie a TUTTI! Elisa Moreni convegno 4 Profitto e Responsabilità nel Credito Cooperativo Bresciano SEGNALE PRECISO NELLA DIFFERENZA Azzi:la nostra storia rivoluzionaria, solidale e moderna Economia che cresce. Economia proiettata nel futuro. Ed economia che recupera il valore della solidarietà. Le banche di credito cooperativo bresciano non hanno dubbi. La sfida si svolge in questo territorio esclusivo che coniuga l’elemento solidale a quello della responsabilità. Lo confermano i relatori di “Profitto e responsabilità sociale” titolo del convegno realizzato a Brescia nei locali del Centro Paolo VI, a cura della Banche di Credito Cooperativo Bresciane. Sul palco, insieme ad Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Italiana delle BCC, la versatile profondità espressiva del cardinale Ersilio Tonini, la verve competentemente appassionata di Grazia Sestini, Sottosegretario al Welfare, l’esposizione accademica e tecnica di Mario Molteni dell’Università Cattolica di Milano e di Davide Sironi, in rappresentanza dell’assessorato Famiglia e Solidarietà della Regione Lombardia, coordinati da Stefano Salis, giornalista del Sole 24 ore. Posizioni precise di attenzione ed impegno al genere socialità solidale. Posizioni confermate anche nei saluti di Francesco Bettoni, Alberto Cavalli e Paolo Corsini, rispettivamente Presidenti di Camera di Commercio, Provincia e Sindaco di Brescia e di Monsignor Fortunato Spertini. Valore aggiunto alla fatica di oltre cent’anni di esperienza, quello che le BCC reinterpretano assumendone il colore rappresentativo ufficiale, oggi riscoperto anche negli alti livelli del compendio di settore, non solo nazionale. Di questo si è dibattuto con efficacia. “La responsabilità sociale d’impresa – ha affermato Francesco Bettoni – come elemento trainante per battere la concorrenza internazionale”. Iniziando con reattiva coscienza un dialogo confermato nei toni anche da Alberto Cavalli che ha parlato delle BCC come “Istituzioni con sviluppo attento alle radici”. Per cui è importante che “Il sistema sociale e delle imprese – come ha precisato Paolo Corsini – deve vedere al centro l’uomo con i suoi bisogni.” Con il credito cooperativo che “favorisce – secondo il pensiero di Monsignor Spertini – la partecipazione solidale degli operatori locali.” E in questa welfare è essenza precisa nella storia dell’uomo. Un vento antico e moderno. Incamerato e devoluto con perizia fino ad oggi, per l’energia vitale di quelle macine solidali chiamate BCC. Vanni Zecchi Grazia Sestini non ha dubbi WELFARE BCC Impegno mix per lo stato sociale direzione l’idea base del professor Molteni, che nella responsabilità sociale intravede “nuove possibilità di sviluppo, in sintonia con correttezza etica e creatività”. Mentre l’ottica di governo “significa – per Davide Sironi – favorire un network di relazioni.”Al centro di questo costrutto dialettico di opinioni ci stanno le BCC. Banche che Alessandro Azzi ha definito “differenti perché hanno fatto la rivoluzione.”Rivoluzione proprio nei fatti, dal momento che il prodotto di questa solidarietà rivoluzionaria è investito interamente a livello locale, rappresentando di fatto un bene per tutta la comunità. Poi l’illuminato parere del cardinale Tonini che si è augurato che il movimento delle BCC continui nell’impegno e nelle nuove sfide della solidarietà sociale.” Mentre Grazia Sestini ha ricordato, da buona toscana, che “La fondazione di una Misericordia a favore dei poveri è datata 1246, ovvero prima della costruzione del campanile di Giotto.” A significare che l’elemento del La senatrice arrota l’accento aretino e parte decisa. “Parlo da socio di BCC, sono convita che queste banche, costituiscano un esempio importante per il nuovo welfare.” Parola di sottosegretario al Welfare, Grazia Sestini, che ha concluso i lavori del convegno bresciano sul bilancio sociale del Credito Cooperativo. Così scopriamo che il vice ministro appartiene alla grande famiglia. Anche se non è stato possibile conoscere la Banca di Credito Cooperativo precisa. Indagini ipotetiche, viste le radici aretine, fanno pensare a qualche associata della Federazione Toscana. Ma non andiamo troppo in là con l’inchiesta, visto che la senatrice di questi tempi, per motivi purtroppo legati alla sua sicurezza personale, ne avrà subite anche troppe. “Banche, imprese e profitti non sono in conflitto tra loro – ha spiegato convita la Sestini – lo ricorda la storia. Sui registri di Marco Datini, inventore della partita doppia, venivano riportati a margine cifre e note particolari. Erano le trecentesche devoluzioni alla beneficenza.” Dal passato al presente con il progetto di un welfare - mix, al quale Grazia Sestini lavora con impegno. “Lo stato centrale non può e non deve essere l’unico sostegno. Piuttosto si deve impegnare nell’offrire alle aziende a responsabilità sociale adeguati sgravi fiscali. Un’iniziativa che abbiamo già predisposto, ma che la difficile congiuntura non ha permesso ancora di attuare”. Infine un invito a proseguire al collaudato e sempre attuale, sistema welfare copyright bcc. convegno 5 120 anni fa nasceva la prima Cassa Rurale italiana LA RIVOLUZIONE DI WOLLEMBORG Importò il modello tedesco ideato da Guglielmo Raffaisen A distanza di 120 anni il nome di Leone Wollemborg e della sua rivoluzione non sono ancora riusciti a incidersi sulle lastre della notorietà. Per le Banche di Credito Cooperativo italiane ciò non costituisce motivo di sorpresa o di delusione, da sempre abituate a conciliare la contraddizione di vivere da protagoniste la vita delle proprie comunità locali senza vedere sempre riconosciuta la centralità sociale della propria opera nelle cronache della cosiddetta Grande Storia. In queste settimane il Credito Cooperativo celebra l’anniversario della nascita della prima Cassa rurale italiana sorta a Loreggia, Comune padovano con poco meno di tremila abitanti, che il 20 giugno 1883 vide riunirsi per la prima volta i 32 Soci fondatori, inconsapevoli pionieri della storia della cooperazione di Credito in Italia. Protagonista di questo tentativo fu l’israelita di origine tedesca Leone Wollemborg, nato nel 1859 a Padova. Giovane laureato in Giurisprudenza sull’onda di ulteriori studi economici si interessò all’opera di Federico Guglielmo Raiffeisen, fondatore alcuni decenni prima delle omonime Casse in Germania, arrivando a progettare l’idea di esportare in Italia il modello tedesco probabilmente anche sulla base di una visita a Neuweid, cittadina divenuta il centro di diffusione della Casse rurali tipo Raiffeisen. La storia della fondazione della Cassa di Loreggia è la medesima di molte altre che verranno, costitute negli anni seguenti sulla base della tenacia e della determinazione di un notabile o di un sacerdote. E’ agevole immaginare Leone Wollemborg, ma allo stesso modo potremmo pensare al sacerdote don Francesco Gorini per la Cassa di Bedizzole, in una delle riunioni preparatorie alla costituzione; come pubblico un piccolo gruppo di agricoltori, l’oste, il medico e il prete del paese ad ascoltare le teorie della cooperazione e i benefici sul fragile sistema economico rurale di fine Ottocento dilaniato dall’usura. Ma anche l’educazione alla responsabilità e alla fiducia reciproca, l’introduzione della responsabilità illimitata dei Soci a fare da contraltare al modello di azionariato portato avanti nelle città e nei grandi centri agricoli dalle Banche Popolari. Concetti difficili, ma dei quali si intuisce la estrema attualità e praticità, nonché la tensione verso un fine comune e che per questo riceveranno a Loreggia, come in molti altri paesi della Penisola, un’adesione insperata. “Com’abbattere l’usura, snidare con la più santa delle concorrenze questa nemica dei probi ma disagiati lavoratori dove più sordida e tenace s’appiatta, ravvivare le languenti industrie dei piccoli coltivatori. Assicurare loro il sostegno del capitale onde difettano: ecco i nobili propositi cui la novella istituzione deve mirare”. E al termine una domanda che è già risposta rivolta alla piccola platea schierata in ascolto: dove trovare i mezzi per conseguire tali obiettivi? Si “Vorrà invocare la pubblica o privata beneficenza e attingere dall’elemosina il getto di danaro ch’è di mestieri al suo fine? O non [ si ] dovrà invece ricercare la fonte del soccorso nel grembo stesso del ceto bisognoso, educare i lavoratori a trovare in sé l’aiuto, insegnar loro a conoscere e rendere feconde le forze ch’entro sé medesimi accolgono?”. Così, tra le mura di una stanza di un paese di campagna, è nata e si è concretizzata quell’idea rivoluzionaria che oggi 460 aziende di credito con 3.206 di sportelli si onorano di raccogliere a 120 anni di distanza. Alberto Comini Il Cardinale Tonini affronta i grandi temi dell’attualità IL FUTURO E UNA SPERANZA FONDATA Etica solidale nel prestito simbolico per l’acquisto di un maiale Le questioni poste dalla bioetica, la globalizzazione e le povertà diffuse. Insomma, i grandi temi del tempo presente che sono già proiezione di un futuro che incombe. Queste alcune delle tematiche che abbiamo potuto annotare nel corso dell’intervento del Card. Esilio Tonini in un clima di attenzione e partecipazione che è andato ben oltre il rapporto tra il relatore e i suoi ascoltatori. Un discorso che, partito dall’impegno del movimento cooperativo al proprio territorio, si è immediatamente aperto ad uno sguardo più ampio al mondo. Il presente come eredità lasciata a uomini che sanno interrogarsi, essere responsabili e capaci di “com-passione”. “Ho avuto modo di conoscere una Cassa Rurale in occasione del centenario dalla sua costituzione”, ha ricordato il Cardinale, “mi hanno riferito che il primo prestito servì ad acquistare una maiale. Questa è la speranza”. E la speranza, quella fondata e operante perché scaturita da un’esperienza di fede, traspare e si trasmette dall’esile e tenace figura del Cardinale lasciando in chi lo ascolta, il senso di un intervento e di uno sguardo profetico sul nostro presente. viaggi 6 Gita sociale tra mare, storie di cavalieri e un colosso che non c’è CORONE ROVESCIATE ALLA CONQUISTA DI RODI I soci della BCC nell’isola del sole e dei cavalieri del Santo Sepolcro L’hanno chiamata l’isola del sole. Sole che cresce per storia ruralfinaziaria in estasi rilassata artigiana. E il mito ritorna. Sbarcando alla conquista di nell’immensità dell’Egeo,tra fortunali, recuperi e Rodi. Surriscaldando pensieri e parole, attutite dal contesto del vento. I cavalieri sonnecchiano dietro naufragi della storia. Rodi apre le sue porte così al paramenti ufficiali a riposo. Ossequi Gran Maestro. L’Ordine della Corona Rovesciata, vessillifero di gran bus della Banca di Bedizzole Turano Valvestino, doppia c, si congeda. Cercavamo il Colosso, ma se ne sono perse le tracce. Così abbiamo aggiunto un’altra sobbalzante di emozioni nella gita di prima estate. E meraviglia per compensare la perdita. Quella nostra e particolare di turisti stupefatti e appassionati, il Colosso che non c’è, appoggia la brigata con il suo che inneggiano agli dei con vino ed ambrosia, accompagnati dal mito gustoso occidentale del pane e del sguardo invisibile di dominatore occulto. Il gruppo è salame. servito nella magia dell’isola e in questa leggenda che sprizza oro colato di fantasia da tutti i pori. Ma Rodi è tanto altro ancora. E’ il mare con il vento che ne accarezza e stravolge la struttura. E’ la vita d’origine di questo nostro occidente all’avanguardia. Poteri magici e vitalità leggendaria rappresentano l’inizio. Con il quadro del mito che ci fa conoscere i primi abitanti. Si chiamavano Telchines, strana razza umana dotata di poteri magici. Beati loro, ha pensato qualcuno di Benedetta terza età. Appoggiata al vertice all’americana. Scaldando il telefilm nostrano, quell’altra razza premarcata Bedizzole e C. In seguito marinaro di San Benedetto, appunto, del per qualche chiacchiera in più. Perché una volta, i Telchines furono cacciati dai figlio del Dio Helios e Tronto. Variegata nel mulinello di esperienze il tempo di far colazione era veramente poco. della Ninfa Rodo figlia, guarda caso, di Poseidone quel trasportate in blocco, centosessanta circa, Chissà come avranno fatto e faranno negli USA. Il birbante che creò tutti quei guai ad Ulisse. Punto a capo. dalle valli bedizzol valvestinesi, per una vacanza mare attende impaziente, farfallegiando nell’onda E per chi guarda e arriva dal vento di pianura, questi son appuntamento fisso a cadenza annuale. Belle del mattino che attutisce l’intensità di re sole. fatti concreti, senza descrizione aggiuntiva. Da quella le luci marchigiane accoglienti nel sostegno Un po’ di look non guasta. E la tintarella giusta, parte la storia, dall’altra l’alloggio. dell’albergo, marcato in un confort collaudato. saggiamente imbalsamata nelle creme, ripete il rito Anche quello mitico, come I soci già lo scorso anno ne apprezzarono gli avanti dietro, nell’assalto delicato ed aggressivo tradizione achea obbliga. Spiaggia elementi strutturali di grande qualità. Quindi di pelli nobili o ruvide. Nulla a che vedere con doc. Meltemi – vento da Nord per il 2003 squadra che vince non si cambia il battere impietoso della canicola, sopportato – fluente come aria condizionata e l’Adriatico rivince la sfida dell’ospitalità a viva forza nel conclamato culmine del lavoro. a costo zero. Cibarie e bevande, versione anziani. Anziani? Non scherziamo. Qui la pensione aggiusta tutto. Come il bagno organizzate secondo canoni per Qui di antico c’è solo il mare che qualche anno rinfrescante prima di accedere alla sinfonia del ugole sofisticate e capienti. ce l’ha davvero. E forse l’aria che però nel suo pranzo. Ancora la qualità, che si vede in proposte Perché almeno in vacanza è bello sospiro ora potente, ora leggero, ricambia gustose sempre fresche al palato. Ricambio soddisfare il massimo del piacere. il suo sangue con costante coerenza. Poi ci piacevole che anticipa la pennichella. Il sonno dei E un altro gusto è stato quello di sono i soci ragazzini, plasmati nella categoria giusti, applicato sotto l’ombrellone ideale. Vero guardare da vicino questa Rodi storica della Banca di Bedizzole. A loro che momento di intenso, religioso intoccabile riposo. dei Cavalieri di Malta. Si perché chiamano la Banca ancora Cassa Rurale, l’aria e Vertice estremo per ricominciare fra giochi di il grande Ordine religioso intitolato a San Giovanni di il mare fanno un baffo in più di vitalità e voglia carte e ginnastiche varie. Per un pomeriggio dal Gerusalemme, si stabilì nell’isola per ben 213 anni dal di inventare. piacere cadenzato 1309 al 1522. L’ultimo Gran maestro fu costretto a Nei loro occhi nel segno marinaro cedere l’isola a Solimano il Magnifico dopo una lunga il rifluire inconfondibile di resistenza. Per questo i Cavalieri di Rodi, si trasferirono gioviale del iodio sublime open e trasformarono in Cavalieri di Malta. Bella storia, piacere nel air. Una doccia e via travolgente nel suo fascino medievale dal connotato divertimento. con il dinnèr. Piccolo religioso ed internazionalizzato. Cappa e spada nel Perché anche inciso: nella frenesia ricordo, per un viaggio tra l’imponente struttura muraria nell’ozio della vacanza il dell’isola. Evviva allora i nostri cavalieri, affidati per agiato bisogna fine settimana l’occasione al Gran Maestro di turno nell’organizzare sapersi per accogliere una escursioni, viaggi o baldorie. I paladini di casa nostra, destreggiare. rappresentanza in assenza di necessità di soccorso, alimentano la Carpire del Consiglio di curiosità del turista aggiungendo tasselli di creatività l’attimo di Amministrazione, al passeggiare tra i reperti della storia. Qualcuno tenta un respiro capitanata dal di misurare a passi l’antico stadio. Una gloriosa sudata profondo Presidente Vanni per confermare le informazioni dei libri. Qui il santo nell’aria Zecchi. Anche a che si ricorda maggiormente è comunque Giovanni di salata del loro il piacere di Gerusalemme, esperto in misericordie a favore dei feriti mattino. guardare la linea ed ammalati non Tommaso, ricordato ufficialmente nella Gustare il storia della banca, santità del suo scetticismo. Ma Rodi è altro ancora. sorseggio in avamposto E’ l’Italia della colonie rimasta nel ricordo e spesso di caffelatte a colazione, con il gran tono del marino senza segnali di defaillance di alcun genere. nella conoscenza della lingua. Uno sbuffo di italiano in sapore antico sempre in pista. Un tempo c’era il Torniamo al dopo cena, che evolve nel massimo Rodi e Dodecanneso è la norma. Buone, come spesso pane raffermo. Oggi le brioches con marmellata, esponenziale creativo di questa terza età ormai accade a noi dello stivale, le accoglienze e le voglie yougurt ed altri segni d’arte culinaria applicata. lanciata a ritroso nel tempo. Ecco il ballo. Trionfale di intrattenere contatti. Proseguendo nella scontata E il pensiero ci fa andare al culto tutto nel liscio. Caldo e appassionato nell’abbraccio del egida di pizza e mandolino, la ribellione si reinterpreta americano bad end breakfast. Due uova al bacon, lento. Vorticoso e in abbandono nel approccio al brescianamente nello spiedo. Ma la sostanza, in o al ciarighì non fa differenza, senza il dubbio moderno. In questa terza età da discoteca sempre mescolanza nazionale rumorosa e burlesca, è sempre di dover ricominciare a sperticarsi tra campi aperta. la stessa. Come l’obbligo del mangiare e bere al top del ed officina. E sia: la terza età si ripropone bene. I roditori di ristorante sorridono e morbidamente azzannano. Inserendosi nel registro ufficiale turistico del così fan tutti. E qualche perla di rimostranza per cibi e vini talvolta poco all’altezza, in fondo era simpaticamente da prevedere. Almeno la catarsi furbacchiona del commercio non mastica solo l’italiano. Tutto il resto si rincorre nel sogno e nell’idea di una bella vacanza in compagnia del gruppo. Un team eccezionale Il gruppo over 65 a San Benedetto del Tronto CHIARA, FRESCA TERZA ETA’ Il tempo che passa? Solo una convenzione turano valvestino 7 63 soci in difesa del patrimonio agricolo - forestale UN CONSORZIO PER RINASCERE Unità d’intenti tra Magasa,Valvestino e proprietari di fondi Per fronteggiare l’abbandono colturale di ampie porzioni del proprio territorio e per favorirne lo sviluppo socio economico, le Amministrazioni Comunali di Valvestino e Magasa, unitamente a proprietari di fondi agricoloforestali, hanno costituito il Consorzio Forestale della Valvestino come forma di associazionismo tra proprietari pubblici e privati. Attualmente tra i soci sono da annoverare, oltre ai Comuni di Valvestino e Magasa, quelli di Capovalle e Treviso Bresciano, la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, vari imprenditori privati che si occupano di attività forestali, agricolozootecniche, casearie, lavorazione del legno e cooperative ed associazioni senza fine di lucro che operano nel territorio, per un totale di 63 soci. Di recente il Consorzio Forestale è diventato socio, così come la Banca di Bedizzole Turano Valvestino, del G.A.L. (Gruppo Azione Locale) Garda-Valsabbia nell’ambito del progetto dell’Unione Europea Leader+ denominato “Terra tra i due Laghi”. Il Consorzio Forestale ha lo scopo di promuovere lo sviluppo dell’attività agrosilvo-pastorale nell’ambito dell’intero comprensorio territoriale su cui agisce, proponendosi come gestore diretto del territorio, ma anche come fornitore di una vasta gamma di servizi ambientali, quali consulenze tecniche, formazione di manodopera specializzata, promozione del turismo naturalistico, attività di educazione ambientale, certificazione dei prodotti, rivestendo così il ruolo di Agenzia di Valle per l’entroterra Gardesano. In quest’ottica la neonata struttura, rappresenta già una delle realtà occupazionali più importanti dell’entroterra montano compreso tra il lago di Garda ed il Lago d’Idro. La struttura è infatti composta da personale tecnico ed amministrativo (3 unità) e da una squadra di 4 operai agricolo forestali, ma il Consorzio attiva anche un indotto di collaborazioni e incarichi per i propri associati. I primi anni di attività hanno visto il Consorzio promotore e protagonista di numerose azioni di gestione del territorio: i miglioramenti boschivi, in loc. Corva e Camiolo, nel Comune di Magasa, la sistemazione straordinaria della Viabilità del Monte Tombea, e delle pozze di abbeverata, con finalità didattico divulgative, presso le frazioni di Persone e Moerna, nel Comune di Valvestino, gli interventi di riqualificazione delle aree verdi nelle Frazioni del Comune di Valvestino, la riapertura e la promozione del sentiero denominato “lungo il confine austro ungarico”, la valorizzazione dei prodotti tipici con la prossima apertura, unitamente all’associazione Slow Food, di un presidio per la tutela del formaggio Tombea, la realizzazione di opuscoli turistico-divulgativi sulla Valvestino, le attività didattiche con la Scuola Elementare di Valvestino e con altre scuole anche fuori provincia, l’allestimento del Museo Etnografico della Valvestino, la partecipazione a fiere di promozione didattica e culturale, ecc.Attualmente il Consorzio gestisce anche tre caratteristici fienili con tetto in paglia, in località Cima Rest, nel Comune di Magasa, ristrutturati ad uso foresteria, all’interno dei quali è possibile pernottare previa prenotazione.La partecipazione ai progetti strategici della Comunità Montana Parco Alto Garda quale ad esempio la valorizzazione del turismo diffuso nella montagna gardesana e l’ipotesi di ampliamento mediante l’adesione di nuovi soci pubblici quali l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura ed alle Foreste (ERSAF) ed altri comuni montani, rendono il futuro del Consorzio Forestale della Valvestino e dell’intero territorio in cui esso opera, ricco di stimoli e di potenziali nuove opportunità di sviluppo. Graziano Venturini Presidente del Consorzio Forestale della Valvestino ON STAGE TURANO VALVESTINO Dal 27/06 aL 17/07 ho svolto uno stage presso la Banca di Credito Cooperativo Bedizzole Turano-Valvestino e più precisamente presso lo sportello di Capovalle. I giorni di apertura sono tre: lunedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 15.00. Il mercoledi lo sportello rimane aperto solo la mattina dalle 9 alle 12.30. L’ufficio di Capovalle è una tesoreria. Ovvero uno sportello che si occupa unicamente delle operazioni riferite al comune proprio di Capovalle, ente del quale la banca di bedizzole Turano Valvestino è appunto istituto di credito tesoriere. A livello di clientela da queste parti, Capovalle, Turano, Magasa e dintorni a parer mio si lavora in modo diverso. La realtà cittadina penso sia tutt’altra cosa. Qui la dimensione è molto piccola. A misura d’uomo, con possibilità di instaurare rapporti più solidali ed aperti con la clientela. Il servizio di tesoreria per il comune consiste nell’effettuare pagamenti e riscossioni a favore di quest’ultimo. Arrivando a parlare della mia esperienza, posso dire che già dal primo giorno sono stato accolto bene dai responsabili della filiale di Turano. Mi hanno istruito e guidato in questa esperienza che, seppur breve, mi ha gia proiettato nel mondo del lavoro e mi ha fatto capire l’importanza dello studio. Per esercitare questa professione bisogna infatti possedere anche un buon bagaglio tecnico-culturale. Grazie a questo stage riceverò dieci punti di credito formativo che mi saranno utili nel conseguimento del diploma, previsto con l’esame di stato che dovrò sostenere fra due anni. Oltre a questo ho potuto mettere in pratica alcune nozioni studiate a scuola e riferite all’ambiente bancario. Mi sono state subito spiegate le nozioni basilari e mi è stata illustrata a grandi linee la storia delle BCC, che si differenzia dalle altre banche per il fatto che nasce da una cooperazione di persone ed opera senza fini di lucro. Ho appreso poi i lineamenti fondamentali del sistema bancario italiano, i metodi più diffusi di pagamento e le specifiche caratteristiche dei titoli di stato. Successivamente, ho effettuato delle operazioni di cassa utilizzando i terminali elettronici in cui vi sono programmi specifici utilizzati dalle banche per cambio assegni, versamenti e prelievi su conti correnti, pagamenti di utenze etc. In poche parole sono stato introdotto totalmente nell’ambiente lavorativo. Ad essere sincero, non mi aspettavo un cosi vasto campo di operatività. Mi aspettavo un’esperienza teorica e di osservazione mentre, come ripeto, ho visto il lavoro molto da vicino. Penso che il mio sia stato uno stage diverso dal solito. I due responsabili della filiale, mi hanno incentivato in alcuni riflessioni che si riveleranno utili per il mio futuro. Forse tutto questo è stato possibile anche dalla particolare realtà che circonda la BCC. Un ambiente semplice e sobrio dove la banca svolge bene il suo servizio. In questo periodo ho potuto infine analizzare la probabilità di lavorare in una banca in futuro, visto che i miei studi me lo potrebbero permettere. Spero in conclusione di avere svolto il mio dovere e di avere assunto un comportamento corretto verso tutti. Penso che, se mi sarà permesso, la prossima estate rifarei volentieri questa esperienza. Siro Manestrina muscoline 8 Radio Delta 2000 in campo a favore della ricerca Immunologica SOLIDARIETA’ AD ALTA FREQUENZA Partita benefica contro gli ex azzurri del Brescia Calcio Dimensione stadio. Formula Gol. Dedicato alla vita. Quella vita che da un mattone di ricerca in più, s’inserisce con l’indomabile volontà creativamente ribelle al cospetto della sofferenza. Stadio Comunale di Salò, da una parte le ex Rondinelle del Brescia Calcio, dall’altra l’equipe di Radio Delta 2000. Tra gli ospiti la mamma di Vittorio Mero, l’indimenticabile giocatore del Brescia cui è dedicato l’evento “Un gol per la vita” e Sandra Baiguera, Presidente dell’Associazione “Un Mattone per l’Immunologia”. Poi le autorità. Gli assessori Sandro Sala e Valerio Prignacchi, rispettivamente Sport e Trasporti in Provincia, Gabriele Cominotti ancora Sport ma in comune a Salò. La banca di Bedizzole Turano Valvestino con il vice presidente Claudio Gazzurelli il consigliere Giovanni Zatti e il direttore dell’agenzia di Salò Arturo Goffi. Il tutto in una miscellanea spettacolare che serve. Eccome se serve. Fondi e ricavato andranno a quel settore dell’ospedale di Brescia che si occupa dei malati leucemici e delle patologie reumatoidi invalidanti. Servono finanziamenti per adeguare le strutture. Sono necessari interventi urgenti. Ma soprattutto serve il gran cuore del mondo che si integri nel sentimento doloroso di chi soffre. Inizia la partita, dopo la commozione della signora Mero, che arriva a centro campo mano nella mano con Sandra Baiguera ciliverghe Fiducia alle giovani leve del Volley femminile RIPARTE L’ASTRONAVE MILLENIUM Alle ragazze dell’Under 17 la responsabilità del campionato C La prossima stagione pallavolistica vedrà il Volley Millenium Mazzano disputare il campionato regionale femminile di Serie C dopo la sofferta decisione da parte delle dirigenza di retrocedere vendendo i diritti dell’A2 .ll rammarico di non aver centrato la meritata promozione nella massima categoria a favore del Pesaro è grande, ma è altrettanto grande l’energia che il Presidente Mauro Bazzoli alla guida di questa società sportiva sta trasmettendo per rilanciare il Millenium Volley nella prossima stagione agonistica. Infatti la novità più importante del prossimo anno è che la prima squadra di questa società sportiva, presente nel mondo della pallavolo da oltre 16 anni, sarà un vero trampolino di lancio per atlete appena maggiorenni provenienti dal vivaio, le quali dopo un brillantissimo campionato vinto nella categoria UNDER17 potranno avere l’onore ma anche la grande responsabilità di difendere i colori del Mazzano in campo femminile contro gli attacchi di numerose formazioni lombarde.Certamente è senz’altro una scomessa, ma come per le ultime due stagioni trascorse il calore del pubblico e dei numerosi sponsor daranno un notevole impulso per affrontare questa nuova sfida.La nostra Banca sarà tra questi.Un grande bocca in lupo (crepi) alle ragazze, alla dirigenza ed al suo Presidente per trovare nuovi stimoli e nuovi obiettivi per i prossimi mesi. Andrea Corsini per salutare e ringraziare il pubblico. Lo show si accompagna al gran caldo dell’imprevista Africa gardesana. Ma il talento non manca. Da una parte ritaglia percorsi di classe Evaristo Beccalossi. Dall’altra è il movimento a farla da padrone, con lo sforzo di deejay e uomini politici. Breve comparsa da esterno di centrocampo da parte dell’Assessore Provinciale allo Sport Sandro Sala, mentre Valerio Prignacchi, Trasporti, si schermisce a bordo campo attribuendo il forfait dal vissuto agonistico, ad un mancato arrivo in tempo utile di adeguate lenti a contatto. La festa continua. Le ex rondinelle fanno capire con talentuosi fraseggi, che la prima classe è un’altra cosa. E non solo nell’ingaggio. Per i volonterosi di Delta 2000 la strada è solo in salita. Maddalena Damini, Direttore della Radio, commenta insieme a due collaboratori, la catarsi inventiva di gioco ed emozioni. La voce è perfetta. Di quelle giuste tra telecronaca ed happening mediatico. E i gol, almeno nel primo tempo sono di competenza solo degli ex bresciani. Con qualche defaillance. Evaristo inventa, qualcuno segna, altri sbagliano. Ma si gioca comunque sul velluto. Fine primo tempo e rivoluzione di schieramenti. Il Becca lascia il campo insieme ad altre stelle dai piedi buoni. Nelle rondinelle antiche, spunta Franco Bertoloni. Per la matrice Bedizzolese è l’avvicendamento naturale, non tattico, con Gigi Zerbio, attaccante di razza oggi allenatore, mandato benevolmente a quel paese dal Beccalossi nel primo tempo per alcune errori in fase di realizzazione. Francesco, compare di lavoro dalle parti della BCC di Bedizzole, sistema il suo teorema tattico da esterno destro di difesa. Questo raccontiamo per dovere sodale di campanile editoriale. Il piede è quello buono, ma si preferiva apprezzarlo in attacco. Chiusa la parentesi personale e affettuosa, finisce anche il match, fra premi, foto, promesse ed impegni. In un giorno qualunque, ma speciale. Dove nel verde intenso di un prato, uno spot di mattoni solidali ha dribblato con determinata convinzione, l’alterigia tragica della sofferenza. calvagese della riviera 9 Gli alpini di Calvagese e Mocasina ristrutturano l’antica chiesetta SOTTO IL BELVEDERE IL CULTO DI TANET Il piccolo edificio fu edificato nel seicento come voto per il flagello della peste Una chiesa ristrutturata, per ricordare, conservare e sostenere un ricordo. E’ la chiesa dei Morti di Tanet di Calvagese della Riviera. Piccolo edificio di culto che il Gruppo Alpini di Calvagese e Mocasina si è impegnato a riportare alla luce. Così è arrivata la festa. Con il Parroco, la fanfara, le autorità e le penne nere tutte schierate a dare il via ad una nuova storia che dal mattone riporta indietro nel tempo. C’era una volta allora la peste. Perfida malattia dal costrutto infestante inesorabile. Era il 1630, tempo in cui le medicine arrancavano su ipotesi più fatalistiche che scientifiche. La peste conturbava la vita degli uomini di buona e cattiva volontà. Caricandoli di terrore e di impotente soggezione. La peste tanto raccontata nell’alto profilo letterario di Alessandro Manzoni. Quella di Renzo e Lucia, del ramo del lago di Como, Don Abbondio, Don Rodrigo e Padre Cristoforo. Trasportata dalle nostre parti l’essenza era la stessa. Concepita nella fatica di vivere seicentesca, dominata dalla tragedia quale argomento naturale nel grave incedere dell’esistenza. Anche Calvagese si beccò i suoi bubboni. Anche in riva al Chiese si costruirono i lazzaretti. La chiesetta dei Morti di Tanet, fu eretta in quel periodo. Nella zona scoscesa, defilata dal paese, dove la morte nel 1630 imperversava e seppelliva la povera materia contaminata. Il piccolo edificio è situato lungo la sponda sinistra del fiume. La località si chiama Belvedere, giustificando il suo nome per il grande spazio visivo che si ammira da quella contrada. Pianura e montagne con la ferita naturale del corso d’acqua. Un argine imponente, che innalza la sua struttura con maestosa presenza. Terrapieno mistico, dove i poveri resti dei malati venivano sepolti secondo rituali costretti a frettolose ed attente disposizioni precauzionali. Una terra consacrata comunque per sempre. Lì ai bordi dei vigneti dell’azienda agricola Redaelli de Zinis, qualcuno ricorda ancora di passaggi e preghiere per onorare i morti. La natura cimiteriale e l’aura sacra, da sempre appartiene a quest’angolo di territorio comunale. La Chiesa nacque, presumibilmente tra il 1635 e il 1640, proprio come voto della piccola popolazione di Calvagese, scampata alla terribile pestilenza. Per questo la tradizione continuò a tradurre devozione e culto in quelle semplici mura consacrate. Da sempre. Quasi come un elemento archetipico fissato nelle menti locali. Con il culto dei morti che prosegue il suo percorso fissato in tempi e memorie lontanissime di sofferenza, tragedia e resurrezione. Ci sono angoli e spazi del nostro territorio carichi di sensazioni. Ad una prima superficiale analisi, non segue alcun resoconto esplicativo preciso. Però se ci si mette d’impegno. Se aggiungiamo al segnale emotivo una ricerca o una riflessione con chi può saperne di più, allora molte cose vengono alla luce e la magia di un posto rivela radici più razionali. Forse per questo all’inaugurazione la chiesetta dei Morti di Tanet c’era tanta gente. Schieramento attento al rito religioso, alla festa e a quelle quattro piccole mura riadattate con cura, quasi a significare la potenza della tradizione. Grande la mano amica degli alpini, che con fermo e deciso intervento operativo ha fermato il degrado di quel minimale e straordinario luogo di culto. Braccia e fatica come da copione montanaro. Quasi a far luce su un normale processo di solidarietà che non ammette fronzoli e sfaccettature d’immagine. Il duemila ha visto dunque l’inizio dei lavori alla struttura. Circa dodici Alpini, appartenenti al gruppo di Mocasina e Calvagese, costituito nel 1959 ed oggi guidato da Silvano Crescini, con la collaborazione della sezione Amici degli Alpini, hanno sudato sul restauro del minuscolo tempio, offerto in uso all’ANA di Calvagese dalla famiglia de Zinis. Tassello forte di memoria collettiva. Forgiato nella bellezza del ricordo, che dalla spiritualità del tempo oggi si rinnova in un segno di speranza. Sopraponte intitola una via al Battaglione Valchiese SUPER SFILATA ALPINA A GAVARDO Migliaia di Penne Nere in parata per la 51a Adunata Montesuello Erano più di tremila gli alpini che domenica 8 giugno scorso hanno sfilato per le vie di Gavardo in occasione della 51a Adunata Sezionale della “Monte Suello” di Salò e per il raduno del secondo raggruppamento alpino di Lombardia ed Emilia Romagna. La grande sfilata è stata il momento conclusivo dell’ormai consueta adunata sezionale che ogni anno si svolge in più giorni in un comune della Valle Sabbia o del Garda Bresciano. L’inizio della manifestazione si è avuto giovedì 5 giugno a Soprazzocco di Gavardo dove gli alpini in corteo hanno raggiunto il Monumento dei Caduti per la deposizione della corona di alloro con successivo concerto della fanfara alpino “San Giacomo”. Medesimo programma anche venerdì 6 giugno però a Sopraponte di Gavardo dove si è esibita la fanfara “Valchiese”.Sabato 7 giugno si è entrati poi nel vivo della manifestazione: una rappresentanza di tutte le associazioni d’Arma ha deposto un omaggio floreale alle lapidi ai Caduti all’Ospedale “La Memoria” di Gavardo per poi proseguire a Sopraponte, dove è stata inaugurata una nuova via dedicata al “Battaglione Valchiese”. Il momento clou dell’adunata è stato però, come già ricordato, la sfilata di domenica 8 giugno. Ad aprire il corteo è stata la fanfara “Valchiese” di Gavardo, seguita dai gonfaloni del Comune di Gavardo e della Provincia di Brescia scortati dal sindaco Gaetano Mora e dal Presidente Alberto Cavalli. Dietro ad essi ha sfilato il Labaro Nazionale con le sue 207 medaglie d’oro, portato da un giovane alpino della Sezione di Gavardo e scortato dal Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Luciano Cherobin. Infine sono arrivati gli alpini; suddivisi per settori di appartenenza, in file per cinque hanno sfilato con l’inconfondibile cappello e con divise differenti a seconda dei gruppi: camicie a quadri di vari colori, divise da sciatori e da rocciatori, tute colore arancione degli alpini appartenenti alla Protezione Civile. La sfilata, partita da Via dei Giroli dove si è proceduto all’ammassamento dei più di 1200 gruppi delle 20 sezioni appartenenti ad Emilia Romagna e Lombardia, ha percorso in gran parata numerose vie di Gavardo e si è conclusa in Piazza de Medici. Qui, dopo i saluti del sindaco Gaetano Mora, del Presidente della Provincia Alberto Cavalli e del Presidente della sezione “Monte Suello” Fabio Pasini, è stata officiata la Messa dal parroco di Gavardo don Giacomo Bonetta e dal cappellano della sezione alpini di Salò don Diego Gabusi.Nel suo saluto il sindaco di Gavardo Gaetano Mora ha voluto sottolineare che “sfilate di queste dimensioni sono molto importanti perché sono un’esaltazione dell’unità della bandiera italiana e del sacrificio a cui gli alpini non si sono mai sottratti”.Il presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli ha affermato che “attraverso gli alpini sentiamo l’orgoglio di essere bresciani ed italiani, onoriamo la memoria dei caduti ed il loro costante impegno per la nostra comunità e per la pace”.Fabio Pasini, presidente della sezione “Montesuello” di Salò, ha dichiarato che “la montagna ed i valori che ad essa ci legano restano un patrimonio inscindibile. Dalla montagna nasce il valore degli alpini e dalla montagna sono scesi molti alpini così come altrettanti vi hanno perso la vita ed è quindi giusto mantenerne vivo il ricordo attraverso manifestazioni come questa”. Pierangelo Festa prevalle 10 Impegno ed attenzione alle relazioni umane BANCA CASA FAMIGLIA L’agenzia si qualifica con l’inserimento dinamico nel territorio Economia e banca dalle parti di Prevalle. La Banca di Bedizzole Turano Valvestino abita qui, con il suo vagito della tradizione prorompente da sempre. Prima con il flusso di migrazione attraverso il Chiese verso Calvagese e Nuvolento, poi direttamente da Tesoreria e filiale partita dall’interno del Comune, per arrivare alla sede attuale, situata idealmente al crocevia storico delle due identità: Prevalle Sopra e Sotto. Realtà dunque di quartieri riuniti oggi in unico territorio. Segnati dal colore espressivo di campanile, che ancora produce caratteristiche di specifica dimensione collettiva, registrate con il marchio di fabbrica tipico e storico di quel Sopra e di quel Sotto. In quest’ambito particolare, La Banca di Bedizzole Turano Valvestino, con le sue semplici leggi applicate in disponibilità ed attrazione fatalmente positiva verso i ruggiti strapaesani di classe. “ La nostra è una banca molto vicina alle famiglie ed ai privati in genere – spiega Giampietro Galvani, direttore della Filiale, confermando una tendenza settoriale ben collaudata nel tempo – ritengo questa caratteristica molto importante, anche perché collegata al nostro tipo d’impostazione interattiva con il territorio.”Una regola a cui non sfugge dunque la realtà prevallese. In principio l’agenzia venne realizzata nei locali di palazzo Cantoni, ove ha sede il Comune, poi la scelta di campo verso un orizzonte costituzionalmente più centrale. L’incidenza nel settore privato, pur nel discreto parametro di presenza delle aziende come clienti, rappresenta il connotato più interessante di inserimento dinamico in una realtà sociale, che nella nuova filiale ha raggiunto ottimi livelli di qualità nell’offerta di servizi bancari . “Con il trasferimento nella sede attuale – spiega ancora Galvani – è senza dubbio aumentata la nostra visibilità. Essendo oggi lo sportello al centro del paese, la presenza diventa ancor più tangibile a livello d’intensità di rapporti con clienti già acquisiti e potenziali.” Una banca di e dei valori alla fine. Uno spazio dove l’armonia etica, collega le sue leggi a quelle tipiche del mercato finanziario. “E questo è sicuramente un vantaggio – conferma il direttore – perché a Prevalle è ancora molto radicata la cultura di paese. Una cultura che si legge positivamente, anche perché non rifugge le novità e i nuovi metodi di lavoro, ma piuttosto li interpreta e li propone senza dimenticare i valori della tradizione.” Lo staff prevallese guidato da Giampietro Galvani è formato dal vice direttore Roberto Begni, dai cassieri Walter Ceccariglia e Luca Padovani. Anche nelle loro parole si conferma il forte legame degli abitanti con la tradizione. “Rispetto ad altre realtà – spiega Walter Ceccariglia – qui la clientela si distingue in positivo. Le dimensioni del paese e il tipo di comunicazione favoriscono i valori dell’amicizia e del rapporto personale.” E nell’impatto con le nuove tecnologie di servizio com’è la situazione? “Ultimamente le cose stanno cambiando – ci risponde Luca Padovani – qualche tempo fa c’era un po’ di diffidenza, ma oggi la gente è più ricettiva a tutti i livelli ed accetta i cambiamenti con maggiore disponibilità, anche perché ne valuta l’inequivocabile componente migliorativa.” Altro dato interessante, quello riferito alla popolazione extra comunitaria. A Prevalle sono moltissimi fra rumeni, albanesi e africani, che offrono la loro forza lavoro alle ditte locali. “L’integrazione con la nostra realtà funziona bene – aggiunge Padovani – anche perché questa è una popolazione giovane e disponibile, composta tendenzialmente da africani che provengono principalmente dal Burkina Faso e dal Ghana.” La provincia, dove Prevalle si colloca con orgogliosa dignità, riesce ancora a stupirci. Ribalta con i fatti preconcetti e demagogie. Cuore forte e tenero di terra bresciana che sull’extra comunitario non frulla piagnistei o accentua differenze, ma offre occupazione e possibilità di crescita personale. Lavoro di semplice e banale psicologia poco teorica e molto applicativa. Come psicologica è la metodologia operativa del direttore Giampietro Galvani, che psicologo è davvero con tanto di laurea e abilitazione. “In banca la mia formazione è risultata utile, tra le altre cose, nel gestire e prevenire l’euforia irrazionale dei mercati – spiega Galvani – al tempo in cui i rendimenti borsa esprimevano ottime performance. I risultati successivi purtroppo li conoscono tutti. In questo senso un atteggiamento psicologicamente attento ai comportamenti della clientela, presa singolarmente, è importante. In sostanza bisogna far capire che la ragione, non sempre collima con quello che ci fa piacere e che il problema il più delle volte è solo dentro di noi. Per questo bisogna riconoscerlo e anticiparne gli effetti negativi. Regola che vale anche nel difficile campo che interessa la finanza e l’economia in genere. Posso dire che a Prevalle – conclude Giampietro Galvani – l’ebbrezza irrazionale del boom finanziario, non ha superato i limiti di guardia. E questo credo anche per il profondo legame della gente con quella integrità di valori, sempre in primo piano nell’organizzazione mentale locale.” Pillole digeribili di esperienza non soffocante quelle di questo SottoSopra prevallese ultra reale e propositivo, raccordato a tutto campo con la realtà intermediata in BCC. Medicina dei fatti. Che sgomitano vittoriosi e creativi sulle scontate fasullità dell’apparenza virtuale. gargnano 11 L’origine veneziana legata ad un carpentiere di barche arrivato a Gargnano nel 1470 SERENISSIMO CANTIERE FELTRINELLI Mauro, Sergio e Dino sulle orme di papà Fausto e del mitico Bindi Ricircolo magico della storia. Dalla Serenissima di Alessandro Calafato da Feltre, alla fine ottocento di mastro Bindi. Storia di cantiere nautico, allestito e programmato dalla famiglia Feltrinelli a Gargnano In un batti e ribatti di materia di ricerca evolutiva, oggi rappresentata da papà Fausto insieme ai figli Mauro, Sergio e Dino. Barche e ancora barche. Imbarcazioni da rimettere in asse, o da alare nel movimento turistico esponenziale di questo alto lago ripulito nella bellezza dei toni, dall’andirivieni di Ander e Pelèr. Più di cent’anni di storia, ma radici veneziane accertate in quel nome originario del mito e del rito dell’imbastir gusci variegati per ogni identità navigante. “I documenti parlano chiaro – spiega Mauro Feltrinelli, quinta generazione feltrinelliana e tutore accreditato della storia di famiglia – nel 1470 arriva nella quadra di Gargnano al seguito delle milizie del Doge, un tale Alessandro Calafato, carpentiere del legno forestiero proveniente da Feltre. Da qui la genesi del nome – el feltrin, feltrinei fino a feltrinelli, primo ed ufficiale riconoscimento di questo nostro cognome moltiplicato e diramato in lungo e in largo per l’alto lago.” Mauro racconta argomenta e investe in passione il percorso di una vita, mentre papà Fausto strabuzza ed annuisce con arguta efficacia l’occhio vivace di patriarca ufficiale del gruppo. Un gruppo oggi rivitalizzato nella triade di governo, che vuole Mauro al timone di amministrazione, commercio e promozione, Sergio nel vivaio creativo di perizia cantieristica e servizio di alaggi ed affini, con Dino a rifinire la cultura complessiva irradiata nel segno del motore. Sta di fatto che, secoli a parte, la calafatura ovvero l’arte del render impermeabile il legno del fasciame di barca, rimetteva in pista il suo dialetto specializzato a fine ottocento. In quel tempo, bisnonno Bernardo detto Bindi, traslocava le sue esperienze, mettendo in riga le bisse su e giù per il lago. Sì le bisse. Quelle che adesso si rincorrono fra muscoli d’acciaio e sudore, in voga per le platee dell’estate gardesana, ma che in origine si lanciavano nella fatica obbligatoria della pesca di lago. “Il Bindi era veramente un personaggio – racconta Fausto Feltrinelli – faceva il pescatore e riparava e costruiva le bisse. Alla sua maniera, prendendosi i suoi tempi. Nei ricordi c’è il racconto di una commessa per un oste di Torbole. Lavoro che non finiva mai. “In trattoria – sorride mastro Fausto - si mangiava e si beveva bene. Fino a che il trattore-committente un po’ preoccupato, chiede a quando il termine della sospirata bissa. <mancano i solari (paglioli)> risponde il Bindi sicuro. <quelli è meglio che li lasciamo stare – controbatte l’oste deciso – perché altrimenti ci mangiamo anche le Dindane> Ossia gli attrezzi da pesca a strascico.” Comunque la storia va avanti, tra aneddoti e veroniche di pensiero popolare ruspante. Bernardo apre cantiere in località Castello a Gargnano. Egidio, figlio del Bindi, emigra negli Stati Uniti. L’America del progresso e dei vasti spazi di ricerca. L’america del sogno antecedente ad Elvis Presley e Bruce Springsteen. L’America leggendaria del primo novecento, dove il motore volava a più non posso scorrazzando per mare, aria e strada. Egidio torna a casa per far volare il cantiere. Costruendo motoscafi ed idrovolanti, partecipando a gare sportive e allertando quello spirito di attraente ribellione che spira veloce e pulito nel sangue Feltrinelli. Nella dinastia c’è anche, fra i figli di Egidio, Lina rosa-pilota in anticipo sui tempi. Gli altri discendenti sono Stefano – Finì, Bernardino – Dino, Eligio e Iolanda. I tempi son quelli giusti, bazzica da quelle parti anche D’Annunzio. Nella nuova e attuale sede del cantiere, trasferito nel 1919, c’era la rotaia dove discendeva il mitico MAS. Poi arriva la guerra e i Feltrinelli sono dalla parte degli uomini liberi. Si trasferiscono a Bracciano, dove conoscono anche la prigione, accusati di essere oppositori del regime. Ma tutto passa. E i fatti, come sempre accade dalle parti della materia umana, trionfano. E i fatti per i Feltrinelli sono cantiere e barche. Entra in campo a questo punto Fausto. Il suo gusto per la ribellione è calibrato al punto giusto con una fuga a quindici anni al seguito di un circo. Con le successive esperienze di lavoro in Svizzera e poi in Africa. Storie intriganti dal romantico profumo di memoria speciale. Ma la pastura è quella del cantiere. Gli anni sessanta lo vedono ripartire con barche ed affini a Gargnano. Dalla costruzione e riparazioni si passa al boom generazionale del rimessaggio con concreti risultati di solidità economica. Ma la sostanza è sempre in quel legno calafato nel DNA di famiglia. E viene la quinta generazione del Mauro amministrativo, di Dino carpentiere del legno d’acqua e di Sergio motorista. “Oggi stiamo tornando alle origini – aggiunge Mauro – abbiamo ripreso ad occuparci di riparazioni di barche, pur mantenendo l’attività di servizio e rimessaggio.” Un’altra rivoluzione. Nata dalla passione che sembra non abbandonare il club Feltrinelli. “La prima barca che ho deciso di rimettere in sesto – spiega Dino – era di un tedesco. Stranamente nessuno voleva ripararla. Mi mancava l’esperienza per capire che sarebbe stata un’impresa pazzesca. Così quando la vedo, tutta buchi e marciume, chiedo consiglio a mio zio ormai pensionato. <tu guardala e pensaci bene. Vedrai che una soluzione la trovi> fu la risposta. Aveva ragione. La barca è tornata in acqua e naviga ancora.” La divinità del legno non abbandona i suoi discepoli. Segreti di nodi e venature, aggiungono toni ed emozioni all’esperienza d’ascia e scalpello. Suona il cric – crac delle assi di coperta. Con l’anima del feltrin calafata tra stoppa e pece, nel ribelle creativo e geniale talento del team Feltrinelli. salò 12 La Gasparo Bertolotti al culmine della stagione 2003 BANDA LIVE IN CONCERT L’ensemble guidato da Paolo Ghisla conta oggi oltre 60 elementi La Banda Cittadina di Salò “Gasparo Bertolotti” entra nel momento più importante della stagione concertistica estiva 2003, che culminerà con la 26° edizione del Gran Concerto di Ferragosto nella tradizionale cornice di piazza Duomo a Salò. La stagione concertistica che ha già vissuto alcuni significativi momenti con i concerti di Tremosine, Moniga e di Salò, in occasione dell’apertura del festival Bandistico, continuerà venerdì 1 agosto a Maderno, mercoledì 13 agosto a Fasano e appunto venerdì 15 agosto a Salò. Un appuntamento quello del Granconcerto di Ferragosto che da oltre 25 anni catalizza l’attenzione di 800/1000 persone raccolte in uno degli scorci più suggestivi di Salò. Un pubblico attento di residenti e turisti, italiani e stranieri, affezionati spettatori di quello che da alcuni anni si caratterizza per uno spettacolo a tutto tondo. Il programma prevede, come di consueto, un repertorio composito e accattivante che spazia da musiche di Strauss e Von Suppè fino a giungere ai brani celebri di Ennio Morricone, passando da Chuck Mangione e Billy Strayorn. La data del 15 agosto riporta alla nascita di una delle istituzioni musicali più antiche della provincia di Brescia. Il 15 agosto 1818 infatti sotto l’Imperial Regio Governo austriaco la Banda Cittadina riceveva l’autorizzazione a esibirsi nella sola Salò. Alla metà degli anni settanta è invece legata la svolta che ha permesso in questi anni alla Banda di ottenere sempre maggiori consensi ed una nuova caratterizzazione rispetto al modello classico della banda. Pur non abbandonando le tradizionali espressioni della banda, come le parate e la partecipazione a riti civili e religiosi della vita cittadina, la Banda punta oggi a portare la propria musica oltre i confini comunali ma anche provinciali, attraverso la modalità del concerto. Confini che nel 2002 sono diventati internazionali con l’invito a partecipare ad un raduno bandistico in Germania. Dal 1995 la Banda di Salò è diretta dal Maestro Paolo Ghisla con il quale ha intrapreso un ulteriore percorso di crescita, grazie alla professionalità dell’intervento e alla scelta di un repertorio adeguato all’organico di un’orchestra a fiati. Una crescita che è confermata, oltre che dall’entusiasmo del gruppo, anche dai numeri se è vero che oggi la banda può contare su 60 musicisti, la maggior parte dei quali giovani, ed una scuola di musica qualificata con oltre 70 allievi. A.C. soiano del lago Mostra e convegno all’ ex Monte di Pietà A SAN FELICE, A TUTTI I COSTI Il fascino indiscreto del denaro, curiosità e nuove interpretazioni L’arte ci racconta il denaro. E lo fa A tutti i Costi. Confermandone il suo Fascino Indiscreto. Rassegna di arte contemporanea la prima, curata da Vanda Sabatino, Lorella Giudici e Pino Diecidue e intrattenimento il secondo, con l’originalità argomentata da Gavina Ciusa. Tutto raccolto al Palazzo ex Monte di Pietà di San Felice del Benaco. Finanza, denaro, torri che crollano in un universo di angoscia ossessiva la proposta degli artisti di A Tutti i Costi. Contaminazione dialettica e riflessione con Albino Zabbialini, Giuliano Zecchi e Oscar Piccinelli, rispettivamente Presidente del Collegio Sindacale, Vice Direttore Generale e Responsabile dell’Area Amministrativa della Banca di Bedizzole Turano Valvestino, invitati a discutere da Gavina Ciusa sul Fascino Indiscreto del denaro, titolo anche del volume realizzato dalla Ciusa, che indaga sulla rappresentazione artistica proprio del denaro. Iniziative particolari e fuori dagli schemi, che l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Felice, guidato da Massimo Moretti, ha voluto interpretare anche con l’ausilio di partner come, la Banca di Bedizzole Turano Valvestino, Pasini Produttori e Brescia Online ed il patrocinio culturale della Provincia di Brescia. L’inizio ideale del percorso di mostra è con Lorenzo Alagio, che incide le sue sculture, irrigandole con mappe e cartine geografiche. Si prosegue con Gianluigi Antonelli, dal simbolismo inquietante fino alla magia degli occhi in banconota del giapponese Shuso Azuchi Gulliver. Mario De Carolis coniuga l’essere attraverso frasi e figure corrotte nel plexiglas, mentre le Babeli di Fontas Konsolakis s’incrociano con quelle più provocatorie di Elisabetta Zanella. Le quotazioni del Financial Times vengono poi ossessivamente rilegate da Paolo Pessarelli. Infine Armando Tinnirello forma collage con i simboli inconfondibili del potere formato presente e possibile futuro. Il convegno è raccordo di dialogo. Dove la storia della rappresentazione iconografica, ben costruita da Gavina Ciusa e la percezione concreta interattiva, realizzata con i tecnici finanziari della BCC, ha permesso di intravedere linguaggi comuni e propositivi nella dicotomia arte-denaro. Con un messaggio interpretativo finale che include ragionamenti pulsionali che fanno vedere lati meno intriganti e speculativi, nell’attività di gestione del denaro. Ragionamenti di inserimento, aiuto e collegamento con la realtà sociale ed anche artistica. Con un rimando quasi obbligato al movimento originario della Casse Rurali di un tempo, oggi crediti cooperativi. Istituti con garanzia etica consolidata, nel segno di un denaro creativamente destinato alla misura dell’uomo. vobarno 13 L’assurda odissea della super strada della Valsabbia STRADE DI FUOCO Tra appalti e sub appalti,i lavori non decollano. E la gente protesta. Strada di fondovalle … sempre più a fondo. La cronaca politica degli ultimi anni, soprattutto nel nord, ci aveva abituati ad indicare come esempio di malsano impiego del denaro pubblico e/o di atavica carenza di capacità gestionali delle pubbliche amministrazioni quanto avveniva nel Sud Italia. Da dieci anni a questa parte, gli abitanti della Valle Sabbia stanno conoscendo questa realtà ma …. in casa propria, affacciandosi quotidianamente alla finestra ed osservando la realizzazione (?!?!?!) della super strada della Valle Sabbia e del tronco Vobarno-Barghe in particolare. Dopo gli anni 80, ovvero dopo i pomposi discorsi sul progetto di allora, sono iniziati gli appalti, quindi i sub appalti, quindi i sub sub appalti e via di seguito, accompagnati da mille pause, riprese, sospensioni dei lavori, ma soprattutto da eterei silenzi da parte degli organi/enti competenti . Ed intanto la strada giace lì …. incompleta e silenziosa a ricordarci che gli anni passano, che nulla cambia e nulla si crea (senza lavoro), mentre sulle altre strade parallele nascono rotonde, semafori, incroci e tanto altro a contribuire nel bene e nel male al traffico quotidiano. Ogni tanto, magari in occasione di imminenti elezioni territoriali, qualche Consigliere Regionale, Assessore Provinciale o Sindaco di zona osa rilasciare a destra ed a manca dichiarazioni sui lavori di imminente ripresa, illudendo (ma soprattutto dando false speranze) che entro un anno la strada sarà percorribile, e noi tutti a fantasticare e costruire utopie metropolitane su superstrade chilometriche sino a Storo . Ci stiamo oramai tutti un po’ rassegnando a concepire tale opera come un gran e perenne tormento e nel contempo un desiderio inappagato, sul quale si costruiranno ancora per anni delle belle fortune politiche. Almeno tutto ciò giova all’ambiente, viste le numerose piante di ogni specie nate in mezzo all’asfalto dei tronchi stradali solo in parte terminati e mai utilizzati…….. E sì ….. cari connazionali del Sud Italia, dobbiamo proprio apprendere da Voi l’arte della pazienza e della rassegnazione per fare in modo che i disagi quotidiani del traffico rafforzino il nostro spirito di iniziativa nell’attesa che qualcuno esca di prigione e riprenda a lavorare. Luca Galvani PS: Lo scorso 13 luglio a Barghe Sindaci ed Amministratori hanno protestato contro i ritardi nella realizzazione della nuova arteria bloccando la circolazione la domenica mattina all’insegna di “ un’ora di stop al traffico contro trent’anni d’attesa”. Da questa ennesima e non ultima manifestazione sono seguite le solite promesse di incontri a Roma per sottoporre all’attenzione dell’Anas l’annoso problema ………... I risultati saranno comunicati direttamente agli automobilisti che la domenica sono in coda verso il lago d’Idro ………. L.G. nuvolento La chiesa romanica venne eretta su un edificio di origini ben più antiche LA PIEVE NEI SECOLI DEI SECOLI I miracoli della Madonna che decise la posizione della sua immagine Immobile e imponente quasi a voler sottolineare il passaggio dei secoli, sorge statuaria nella campagna la millenaria Pieve Romanica di Nuvolento. Risalente al XI secolo o più probabilmente al XII, venne eretta su un edificio di ben più antica costruzione databile intorno al VIII secolo e trasformato in epoca precedente da luogo di culto pagano (da ricordare il ritrovamento in loco di una villa romana) in tempio Cristiano. Quella che vi raccontiamo è anche la storia della Madonna della Pieve o meglio dei suoi miracoli che le fruttarono una profonda devozione da parte di tutto il territorio. Nel 1672 resisi necessari lavori di restauro e abbellimento della chiesa si pensò di riposizionare il dipinto della Madonna. Vi era incertezza da parte dei lavoranti su come e dove affiggere la sacra immagine, quando all’improvviso l’affresco si staccò da solo dal muro e si posizionò dolcemente a terra. Non soddisfatta la Vergine volle anche scegliersi la porzione di muro più adatta ad ospitare la sua figura. Gli operai udirono un forte rumore come se una parete fosse caduta, si girarono e videro l’immagine affissa al muro. Nel 1700 assalito da briganti tale Francesco Pezio da Nuvolento, ricevette 50 pugnalate prima di essere abbandonato al suo destino di sicura morte. Ma la cronaca del tempo riferisce che lo sventurato si rialzò illeso in tutta salute, avendo invocato la Madonna in suo aiuto. Nel 1711 la popolazione di Nuvolento, preoccupata da una pestilenza che colpì i bovini dei paesi circostanti, implorò la Vergine. Come risultato gli animali del paese non furono attaccati dalla malattia e sopravvissero. Ancora tre giovani campanari riuscirono a non essere colpiti dalla caduta di una campana durante una funzione religiosa, ed un giovane di Mazzano si salvò dal pericolo di essere stritolato da una macina del grano. Sicuramente ampio il territorio parrocchiale di competenza (sempre sotto l’egida del Monastero Benedettino di San Pietro in Monte di Serle) che nel Medioevo si estendeva da Virle a Gavardo, dal ponte del Bettoletto di Bedizzole sul Chiese fino alle lontane coste di S. Eusebio. In questo importante centro della vita religiosa confluivano tutti i credenti della zona per le più elementari funzioni religiose e gli oneri della vita cristiana, con sicuri disagi e sacrifici, visti i mezzi di trasporto del tempo. E’ proprio la Pieve la chiesa “Madre” da cui prenderanno vita successivamente le parrocchie di San Pietro di Virle, con la dipendenza di Ciliverghe, di San Zenone di Mazzano, con la dipendenza di Molinetto, di San Lorenzo di Nuvolera, di San Pietro di Serle, di Santa Giulia di Paitone, di San Michele di Goglione con l’altra dipendenza di San Zenone di Goglione Sotto. Negli ultimi anni si sono succedute opere di mantenimento quali i restauri degli affreschi nel 1978, mentre opere di restauro architettonico vennero avviate nel 1984-96 su iniziativa dell’Amministrazione comunale. Nel 1987, vennero portati alla luce affreschi databili tra il XIV e il XVI secolo, tra cui un Cristo su sfondo vermiglio. Ancora oggi la Pieve di Nuvolento è oggetto di devozione popolare molto diffusa. E chissà se appellandosi alla Madonna della Pieve non sia ancora possibile ricevere una grazia. Devis Guietti gavardo 14 Il gruppo di volontariato gavardese realizzerà un ospedale in Shael MALI-GAVARDO OPERAZIONE SPERANZA La nuova struttura sanitaria sarà operativa da febbraio 2004 I volontari del Gruppo Mali di Gavardo ancora all’opera.Da dicembre 2003 a febbraio 2004 saranno infatti impegnati nell’edificazione di un ospedale maternità per mamme e bambini a Goulala. L’obiettivo è ambizioso, anche perché viene collegato ad una vasta operazione di intervento. In sostanza la struttura sarà il centro di tutta un’attività di assistenza, educazione e formazione sanitaria destinate alla popolazione. Un sogno realizzabile, che interpreta la solidarietà con la forza dell’ azioni e dei fatti. IL MALI E’ OBIETTIVI PROGETTO Il Mali è uno degli stati africani abbracciati dal deserto del Sahara. Con una superficie di 1.240.190 kmq (circa 5 volte l’Italia). Il paese è stretto fra il deserto vero e proprio e il Sahel, territorio in rapida desertificazione. La regione dove esistono migliori possibilità di sopravvivenza, è quella a sud, solcata dal fiume Niger, ma anch’ essa vive ormai da tempo un processo di costante inaridimento. La durata media della vita è di 47 anni e ogni donna ha in media da 6 a 8 figli. Gli analfabeti sono il 68%, mentre la mortalità infantile è al 22% e il reddito pro capite è di 250 dollari l’anno (meno di un euro al giorno). INDIRIZZI GRUPPO MALI-GAVARDO– Via Dietro Chiesa 15 –25085 GAVARDO (BS) Telef. 0365 – 32141 Sito www.gruppomaligavardo.it e.mail [email protected] Gabriele Avanzi – Coordinatore Il gruppo MALI-GAVARDO è collegato con: CUORE AMICO FRANTERNITA’ ONLUS – Brescia SCAIP – Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino – Via Ferri, 75 Brescia CF. 98009900170 Assistenza sanitaria alle mamme durante il periodo della gravidanza, assistenza al parto e alla crescita dei bambini, per diminuire la mortalità neonatale e delle mamme. Si prevedono già nel primo anno di attività circa l 000 parti ed oltre 50/60 visite giornaliere ambulatoriali di partorienti. Formazione igienico-sanitaria delle donne, con corsi, sia presso il centro sociosanitario, sia direttamente con visite e riunioni nei villaggi della savana. Formazione ed educazione delle mamme nella preparazione dei cibi adatti ai bambini, soprattutto nel periodo dello svezzamento con utilizzo appropriato degli alimenti prodotti in loco. Ai corsi settimanali parteciperanno 30/35 mamme e papà. Piano annuale delle vaccinazioni dei bambini, con particolare attenzione a quelli dei,villaggi della savana. Formazione ed educazione sia del personale per le singole strutture, che per le persone di riferimento nei villaggi, incaricate di essere da stimolo e da filtro tra la popolazione locale, soprattutto femminile, e il centro socio-sanitariomaternità. AIUTI c/c postale n. 12053252 oppure c/c bancario Banca di Bedizzole Turano Valvestino Filiale di Gavardo n. 901630 (abi 08379-cab 5456) intestati a: SCAIP via Ferri, 75 - 25123 Brescia causale: “Offerta per progetto MALI 9” Offerte detraibili nella denuncia dei redditi promotion APPUNTAMENTI EVENTI BANCA DI BEDIZZOLE, TURANO VALVESTINO SULLE STRADE DELLA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE PARTECIPAZIONE “INDIPENDENTEMENTE” Sostegno, promozione, fantasia Propongono “LA MUSICA DELLE DONNE” Settembre Organistico Gardesano 3 Settembre 2003 ore 20,30 Partenza Trofeo Idraulica Rinaldo Tagliani, Medaglia BEDIZZOLE d’Oro Costruzioni Amadei, organizzato dalla Polisportiva Bedizzolese Chiesa di Santo Stefano organista Monica Cipani 5 Settembre 2003 ore 20,30 MOCASINA Chiesa di San Giorgio Vanni Zecchi con Tegla Lourupe super organista Monica Cipani maratoneta, vincitrice della 10 miglia del Garda di 11 Settembre 2003 ore 20,30 Navazzo e il Sindaco di Gargnano Marcello Festa, GAVARDO Aureio Forti, GS Montegargnano e Alessandro Sala assessore Provinciale allo Sport. Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo organista Eva Frick Galliera 18 Settembre 2003 ore 20,30 Trofeo Tre Laghi, 2003, Garda, SOIANO DEL LAGO Valvestino, Idro, il volo di amatori Chiesa di San Michele Arcangelo e professionisti pedalando nel nostro organista Maria Cecilia Farina territorio 25 Settembre 2003 ore 20,30 MANERBA DEL GARDA Chiesa di Santa Maria Assunta organista Eva Frick Galliera Funzione religiosa e festa per la Madonna del Dove corre il cuore della BCC Lazzaretto, sotto l’attenta organizzazione di Sergio Zanelli e Renato Corsini. Un bella storia di recupero del verde, ricordando la tradizione. Gruppo di famiglia in un esterno alla ricerca del colpo giusto alla starna Giovanni Pizzatti Rinnovato il Sito Internet vi aspettiamo su www.bedizzole.bcc.it e Michele Pavoni al Campionato Mondiale categoria 420, Vela nelle acque della Manica OBIETTIVO MUTUI Per l’Artigiano Mutui Artigiane con Cooperative Euribor 3 mesi + 1,35% Sotto Traccia Editore Banca di Bedizzole Turano Valvestino Piazza 25 aprile 13 25081 BEDIZZOLE (BS) Direttore Responsabile Giuseppe Rocca Tipografia FDA EUROSTAMPA SRL Via Molino Vecchio 185 25010 BORGOSATOLLO (BS) tel. 030/2701606 Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03 Cellofanatura e Spedizione COOP SERVICE s.c.r.l. Via Napoleonica 7 25080 REZZATO (BS) Tel. 030/2594360 hanno collaborato Alberto Avanzi, Franco Bertoloni, Barbara Caldera, Vittorio Capuzzi,Mauro Chiappini, Fabio Chiarini,Alberto Comini, Andrea Corsini, Pierangelo Festa, Luca Galvani, Giordano Guerra, Devis Guietti, Ilaria Mirandolina, Graziano Pavan, Oscar Piccinelli, Mario Pizzatti, Giorgio Venturini, Diego Treccani, Giuliano Zecchi,Vanni Zecchi. LETTERE AL DIRETTORE RIMBORSO DEL SOVRAPPREZZO Ho ricevuto in questi giorni la comunicazione relativa alla compilazione della scheda anagrafica Soci con la posizione azionaria e l’invito a sottoscrivere nuove azioni della BCC. Esprimo apprezzamento per l’iniziativa di informare i Soci dei benefici, economici e non, che gli competono e della necessità di coinvolgerli sempre di più alla vita della propria Banca. A questo proposito vorrei avere un chiarimento per ciò che riguarda il sovrapprezzo. In caso di uscita del Socio viene restituito o rimane all’azienda? Un socio Risponde il Direttore Generale dott. Mario Pizzatti: Il Sovrapprezzo viene stabilito annualmente dal Consiglio di Amministrazione dopo l’approvazione del Bilancio. Esso è giustificato dal fatto che si sottoscrivono azioni di una società che oggi conta un Patrimonio ( attualmente pari a circa 45 milioni di Euro) consistentemente più elevato del Capitale Sociale che è di circa Euro 560.000. Attualmente il Sovrapprezzo è pari a Euro 20,00 mentre il Valore Nominale di ogni azione è di 26,44. Il dividendo sulle azioni BCC, pari all’interesse legale, e la rivalutazione, legata all’indice dell’inflazione ISTAT nel 2002 pari al 2,40 % netto, vengono calcolati solo sul valore nominale delle azioni. Tuttavia ai sensi dell’art. 14 dello Statuto Sociale “il socio receduto o escluso o gli aventi causa del socio defunto hanno diritto soltanto al rimborso del valore nominale delle azioni e del sovrapprezzo versato in sede di sottoscrizione delle azioni”. Pertanto viene rimborsato anche il Sovrapprezzo effettivamente versato in sede di sottoscrizione delle azioni. REGOLAMENTO CONCORSO BORSA DI STUDIO La Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo bandisce per il dodicesimo anno consecutivo un concorso per l’assegnazione di n° 60 Borse di Studio per l’anno scolastico 2002/2003 per l’iscrizione e la frequenza ad istituti e scuole di istruzione media di primo e secondo grado, statali o riconosciuti dallo Stato, corsi di laurea universitari e diplomi universitari di qualsiasi facoltà e riconosciuti dallo Stato. ciascuna materia e gli eventuali debiti formativi. La media sarà calcolata con l’esclusione dei voti riportati in Condotta e nelle eventuali materie facoltative. Dal concorso sono esclusi gli studenti ripetenti e gli Assegnatari di altre borse di studio. I concorrenti iscritti ai Corsi Universitari ed ai Corsi di Laurea Breve successivi al primo delle rispettive facoltà dovranno comprovare che si trovano in regolare corso di studi presentando la seguente documentazione: copia del piano di studi depositato presso la Segreteria della Facoltà. Il suddetto piano di studi dovrà risultare regolarmente approvato. certificato rilasciato dalla Segreteria dell’Università attestante il numero di esami sostenuto e le votazioni riportate per ogni esame. Nel caso in cui uno dei due documenti di cui sopra non dovesse essere presentato il concorrente non sarà ammesso al concorso. L’età massima degli studenti frequentanti Corsi e diplomi Universitari non dovrà superare i 26 anni. 1) Le n. 60 borse di studio saranno riservate rispettivamente in n. 50 ai figli di Soci e in n. 10 ai figli di clienti della Banca. Esse verranno suddivise tra le varie scuole ed indirizzi secondo le modalità di seguito riportate ed in proporzione alle domande pervenute. Il valore delle Borse di Studio è fissato in Euro 200 per le medie inferiori, Euro 400 per le scuole superiori di secondo grado, Euro 300 per gli istituiti professionali, Euro 600 per l’Università e Euro 500 per i Diplomi universitari. Il criterio di assegnazione delle borse di studio è stabilito in base alla graduatoria di merito e, a parità di media dei voti, costituiscono nell’ordine titolo di preferenza nella assegnazione delle borse stesse: • • • 3) La domanda di ammissione al concorso redatta sul modello predisposto e disponibile presso tutti gli sportelli della Banca, corredata dalla documentazione prescritta dal successivo punto 4 potrà essere presentata, entro e non oltre il 31 luglio 2003, direttamente presso gli sportelli della Banca di Bedizzole-Turano Valvestino – Credito Cooperativo oppure essere inviata a mezzo lettera raccomandata alla segreteria della BCC (Piazza XXV Aprile 13 – 25081 BEDIZZOLE). L’anzianità di apertura del c/c o libretto di risparmio presso la Banca di Bedizzole -Turano Valvestino – Credito Cooperativo Lo stato di orfano di uno o entrambi i genitori L’appartenenza a famiglia numerosa Verranno prese in considerazione, ai fini della graduatoria di cui sopra, le domande presentate aventi i seguenti requisiti: � Studenti che hanno conseguito il Diploma di licenza media inferiore con il giudizio di “ottimo”. � Studenti della Scuola media di secondo grado a livello di maturità, che hanno riportato nella sessione estiva dell’anno scolastico 2002/2003 una votazione non inferiore a 7.50/10 nello scrutinio finale se trattasi di promozione ad anno successivo e 85/100 per il conseguimento del diploma di maturità. � Studenti di Istituti professionali (compresi in questa classificazione anche gli istituti alberghieri) che possono dar diritto al conseguimento del diploma oppure ad una semplice qualificazione professionale che hanno frequentato il terzo anno e si iscrivono al quarto ed anno riportato una votazione non inferiore a 7.50/10. Gli studenti del quarto e quinto anno saranno equiparati agli studenti di scuola media di secondo grado a livello di maturità. � Studenti frequentanti l’Università iscritti prima dell’attuazione del D.M. n. 509/1999 che siano in regola con gli esami previsti dal piano di studi ed abbiano conseguito una media non inferiore ai 27/30 e per gli studenti iscritti dopo l’attuazione del D.M. n. 509/1999 che abbiano conseguito un numero di crediti congruo con il relativo e regolare piano di studi e una media non inferiore ai 27/30. � Studenti che hanno conseguito un diploma universitario con una media non inferiore ai 28/30. 2) I concorrenti iscritti agli istituti di istruzione media di secondo grado per l’anno scolastico 2002/2003 dovranno comprovare i requisiti di cui sopra mediante certificato rilasciato dalla scuola o dall’istituto cui appartengono. Il certificato scolastico dovrà riportare, ove previste, le votazioni ottenute in 4) Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti: • • Stato di famiglia del concorrente. • Certificato della Scuola o dell’Università di cui al precedente punto 2) Dichiarazione che il concorrente non è assegnatario di altra borsa di studio. 5) All’assegnazione delle Borse di Studio provvederà il Consiglio di Amministrazione della Banca con sua delibera sulla base della graduatoria elaborata. 6) Ai vincitori sarà data comunicazione personale entro il mese di settembre 2003. La graduatoria di cui sopra sarà disponibile presso la segreteria e le filiali della Banca per una eventuale consultazione almeno quindici giorni prima della data stabilita per la consegna. 7) La consegna del premio è subordinata al possesso di libretto a risparmio per gli studenti minorenni e di conto corrente personale per gli studenti maggiorenni aperto presso la filiale della Banca di Bedizzole Turano Valvestino indicata dal vincitore. 8) Le domande incomplete nella documentazione o che pervenissero fuori termine stabilito non saranno prese in considerazione. SONO DISPONIBILI PRESSO LE NOSTRE AGENZIE I MODULI DI ISCRIZIONE