Sotto
Traccia
numero 4 agosto settembre 2003
Poste Italiane spedizione in A.P.-70%-Brescia
cronaca
economia
costume
periodico di
cultura
www.bedizzole.bcc.it
a cura della banca di bedizzole turano valvestino
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“Portate
giustamente vanto delle
Vostre Casse Rurali e del più
ampio movimento cooperativo:
hanno avuto un ruolo decisivo nel
sostenere lo sviluppo vigoroso del
tessuto produttivo”
Carlo Azeglio Ciampi
Presidente della Repubblica
Italiana
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bedizzole
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pagina a cura di
Vanni Zecchi
Mario Pizzatti
Alberto Comini
Più 37,79% per l’’utile del periodo
OK AL BILANCIO DI MEZZA ESTATE
Risultati di qualità ottenuti nonostante la difficile congiuntura
Un bilancio semestrale estremamente positivo
quello che il Consiglio di Amministrazione
ha approvato nel corso della seduta del 24
luglio scorso. Il risultato netto di gestione
ha raggiunto i 2.542.676 di Euro con un
incremento del 37,79
per cento rispetto allo
stesso dato al 30/06/
2002. Il risultato acquista
un valore ulteriormente
significativo in virtù della
difficile congiuntura
economica e della ristretta
forbice dei tassi che ha
richiesto un sempre più
attento monitoraggio al
mercato, una particolare
attenzione alle politiche di applicazione dei
tassi, sempre in linea con quelli applicati dal
sistema cooperativo bresciano e lombardo,
e una costante spinta sul fronte dei
volumi di raccolta e impiego. Entrando nel
dettaglio del conto economico semestrale
si evidenziano in particolare i risultati in
tema di contenimento dei costi aziendali
che rispetto al semestre 2002 hanno subito
addirittura una contrazione dello 0,31 %
ben evidenziato dalla decisa diminuzione
del rapporto Spese amministrative/Margine
di intermediazione passato dal 68,49 % al
63,16%. Sul versante dei volumi intermediati
continua la crescita armonica di Raccolta e
Impieghi alla clientela. La raccolta
diretta, sostenuta da una ampia
gamma di prodotti, diversificata per
durata e forma tecnica, che hanno
incontrato il favore della variegata
clientela, ha segnato un aumento
rispetto a giugno 2002 del 17 %. Sul
fronte degli impieghi, la Banca ha
confermato la propria vocazione a
sostenere la richiesta proveniente
da famiglie e imprese segnando
un incremento annuo del 19,69 %,
raggiungendo i 279 milioni di Euro
impiegati. Indicatori di redditività
e produttività dimostrano inoltre come la
Banca di Bedizzole Turano Valvestino, inserita
nel sistema del credito cooperativo, già
isola felice del sistema bancario italiano, si
distingua all’interno di esso per un ulteriore capacità di crescita, segno di un impegno condiviso
ed efficace di tutta la struttura al raggiungimento degli obiettivi di reddito e di sostegno alla
vocazione alla socialità e alla beneficenza.
Nuovi sportelli automatici a
Manerba e Salò
Contante a Montinelle e Piazzale Dante Alighieri
L’impegno della Banca di
Bedizzole a favore del
proprio territorio si sta
concretizzando in questi
giorni con l’attivazione di
due nuovi punti Bancomat,
posizionati rispettivamente
nel centralissimo Piazzale
Dante Alighieri a Salò, in
corrispondenza della fermata Bus e a Manerba in
località Montinelle. Il Consiglio di Amministrazione,
coerentemente con il piano strategico 20032005 che indicava la necessità di una presenza
sempre più incisiva nelle zone già servite dalla
BCC, ha inoltre già attivato tutte le procedure
per l’installazione di due ulteriori Bancomat a
Soprazocco e nel Comune di Tignale, territori non
direttamente serviti dalle nostre filiali ma sui quali
gravita buona parte della clientela. Attualmente la
Banca può contare su quindici punti Bancomat che
diverranno, come detto, diciassette nei primi giorni
di agosto con la piena operatività dei Bancomat
Salò Centro e Manerba. Le statistiche sull’utilizzo
del servizio di banca elettronica indicano che nel
solo mese di luglio i punti Bancomat della BCC
hanno registrato 14.185 operazioni con prelievi
per oltre 2 milioni di Euro, con un incremento
del 29 % rispetto al dato di gennaio 2003 che
segnava 10.997 operazioni effettuate e 1.565.090
Euro di transato. Nel mese di luglio in particolare
è da segnalare l’incremento dei dati di utilizzo
del nuovo Bancomat di Portese, posizionato
nel centro storico da poco oggetto di opera di
ripavimentazione da parte dell’Amministrazione
Comunale di San Felice che, come previsto è
andato a rispondere alle esigenze della clientela,
dei residenti e della folta presenza di stranieri.
Proprio sull’esempio dei turisti di oltre confine,
l’intenzione è quella di andare incontro alla sempre
maggiore propensione della clientela all’utilizzo
di servizi di Banca Elettronica per il prelievo di
contante, ma anche per usufruire di servizi di
ricarica e pagamento.
Prossimamente l’apertura del nuovo sportello
OPERAZIONE CENTENARO
La filiale opererà nel territorio di Lonato, Desenzano e Castiglione
Come anticipato nel corso degli
incontri con la compagine sociale di
questa primavera è in dirittura di
arrivo l’apertura del nuovo sportello
di Lonato in località Centenaro.
Dopo il brillante avvio della filiale di
Cunettone di Salò, che ha di fatto
permesso di saldare territorialmente
le due aree di insediamento originarie
della BCC, Bedizzole e Turano
Valvestino, la scelta di aprire una
filiale nella frazione di Centenaro,
fortemente voluta dal Consiglio di
Amministrazione, intende ampliare
la zona di competenza su Comuni di forte
rilevanza economica (Desenzano d/G, Castiglione
d/S, Pozzolengo, Solforino e Cavriana) ed aprire
una ulteriore direttrice di sviluppo in un’area a
prevalente e consolidata vocazione artigianale.
IL NOSTRO SEMESTRE IN NUMERI
Dati in Euro
Volumi Impieghi
Volumi Raccolta
n. rapporti impieghi
n. rapporti raccolta
BANCOMAT QUOTA
DICIASSETTE
246.513.000
279.086.000
7676
23578
+
+
+
+
19,69
17,04
4,66
2,50
su giugno 2002
su giugno 2002
30/06/2003
30/06/2002
Margine di interesse da clientela
Margine di interesse
Margine di intermediazione
Risultato Lordo di Gestione
Utile netto d’esercizio
4.609.794
5.637.300
7.276.093
3.371.655
2.542.675
4.097.913
5.483.014
6.575.402
2.672.580
1.845.281
+12,49%
+ 2,81%
+10,66%
+26,16%
+37,79%
Rapporto Spese amm./Margine intermed.
63,16 %
68,48%
-5,33 %
La scelta ricade su un Comune che può contare su
oltre 12 mila abitanti, 1059 unità locali operative
delle quali n. 225 manifatturiere e 414 artigiane.
Nello specifico l’individuazione di Centenaro si
pone nell’ottica di offrire un servizio in un’area
compresa tra i Comuni di Lonato e Desenzano che
pur presentando un’alta concentrazione di attività
produttive, commerciali e agricole non è servita
attualmente da alcun sportello bancario. Una scelta
precisa quella di insediarsi in una zona con forti
potenzialità di sviluppo e al centro di importanti
direttrici viarie, che non è nuova nella strategia di
radicamento della BCC, sempre attenta a guardare
in prospettiva rispetto alle condizioni di mercato
e alla situazione della concorrenza. La Banca
di Bedizzole Turano Valvestino ha ritenuto di
indirizzarsi in una zona la cui vocazione artigianale
e agricola può sposarsi con le caratteristiche
proprie del Credito Cooperativo, vicino alle piccole
e medie imprese e particolarmente attento a
seguire e sostenere lo sviluppo delle attività.
Il territorio individuato può altresì vantare un
solido tessuto sociale ben radicato e autonomo,
costituito dalle unità familiari residenti nei nuclei
storici delle frazioni di Centenaro e Castelvenzago.
La frazione di Centenaro conta 1.100 abitanti
residenti sotto il Comune di Lonato e circa
350 con il Comune di Desenzano ed usufruisce
autonomamente di vari servizi pubblici e privati.
Dal punto di vista residenziale, data la facilità di
collegamento con le altre località e trattandosi di
una zona pregevole dal punto di vista ambientale,
il territorio è interessato da un significativo
sviluppo edilizio e di recupero di edifici. La filiale
di Centenaro infine, grazie all’agevole accessibilità
ed essendo posizionata a immediato ridosso delle
zone di insediamento produttivo e residenziale
di Lonato, Desenzano e Rivoltella, vuole porsi al
servizio degli operatori in alternativa agli sportelli
bancari posizionati nei centri storici.
bedizzole
3
Oltre 1000 ore di corsi per il personale nel 2003
FORMAZIONE, INPUT DI SUCCESSO
Proposte diversificate tra materie specialistiche e didattiche
Nella ferma
finanza e dei crediti, sono da segnalare
convinzione
altri tipi di proposte didattiche. Fra
che la Risorsa
le iniziative già concluse, il percorso
Umana sia il
formativo pianificato e realizzato in
vero fattore
collaborazione con la Società Nomesis
strategico
di Rezzato nei mesi di aprile, maggio e
di successo
giugno e specificatamente indirizzato al
per la nostra
Personale Responsabile. Il progetto ha
azienda, anche
coinvolto 19 dipendenti per un totale di
quest’anno è
circa 530 ore. Per il prossimo autunno
proseguito
sono poi in cantiere altri
senza sosta
progetti. Per cominciare
il disegno
quello formativo dedicato al
formativo
personale Vice responsabile
pianificato. Il programma definito per
di Filiale che si svolgerà,
l’anno 2003, alla luce delle nuove esigenze con il contributo del
organizzative che conseguono alle
Fondo Sociale Europeo,
dimensioni quali/quantitative raggiunte
presso la Società SAEF
dalla nostra Bcc, prevede, oltreché le
di Brescia. Tale percorso
consuete attività di addestramento,
coinvolgerà 13 dipendenti
aggiornamento e formazione tecnicosempre sulla base di oltre
professionale, la formazione specifica
530 ore complessive di
dei coordinatori.Da inizio anno sono state lavoro. A seguire lo stage
effettuate, in collaborazione con la
dedicato al personale di
Federazione Lombarda, con Iside e con
front office che si svolgerà,
la Società Nomesis, circa 1000 ore di
in collaborazione con la
formazione e addestramento che hanno
società Selling di Milano,
coinvolto circa il 60% del PersonaleOltre presso il Centro Don Gorini
alla realizzazione di interventi specifici
della sede di Bedizzole. All’iniziativa
per quanto attiene alla materia della
parteciperanno 24 colleghi che si
impegneranno in 360 ore applicative.
L’intento principale del progetto
2003 nella sua globalità, è quello di
utilizzare l’investimento formativo per
creare un momento di riflessione su
ciò che significa essere responsabili
di un determinato ruolo all’interno
di un’organizzazione. Altro obiettivo
sarà quello di preparare le persone
con competenze e conoscenze idonee
a guidare il rinnovamento
all’interno della singola
organizzazione (sia essa
l’Ufficio, la Filiale o l’area
di competenza), costruendo
un reticolo di apprendimenti
socio - tecnici che
permetteranno una crescita
della professionalità
complessiva. Finalizzare
sempre più l’organizzazione
alla soddisfazione dell’utente
interno ed esterno, sarà in
sostanza il summit conclusivo
razionale per un’idea
di crescita coerente e
propositiva in sintonia con la
filosofia aziendale.
Mauro Chiappini
ON STAGE BEDIZZOLE UNO
La mia avventura è iniziata il 9 giugno alle ore 8.15, in un torrido lunedì mattina. Ero un pochino spaventata e assonnata, rimpiangevo mia zia che nel passare mi domandava se nel pomeriggio
fossi andata in piscina con lei (uffi…..), Ma non avrei mai immaginato l’esperienza che mi attendeva perché era un mondo del tutto nuovo per me. Fino a quel momento non avevo mai “lavorato”
e quello bancario era un mondo raffinato, categorico. Mi domandavo cosa ci facevo io lì studente al quinto anno di ragioneria. Ora devo ricredermi perché questa realtà così diversa per me, si
è rivelata, affascinante e simpaticamente alla mano. Ma torniamo alle 8:15. Ero spaventata. Avevo paura di vedere cos’era questo mondo. Temevo soprattutto le persone che mi aspettavano, il
loro approccio con gli stagisti e la loro disponibilità nei miei confronti. Appena io e Elisa, l’altra mia collega di stage, siamo entrate ci ha accolto il direttore, Mario Pizzatti, un uomo veramente
gentile e simpatico, diverso dal solito direttore barbuto e austero. Ci ha spiegato in generale la funzione della banca e la sua struttura. Poi io e la mia amica ci siamo separate per la prima
volta dopo essere compagne fin dall’asilo, io sono andata in segreteria fidi, Elisa, all’ufficio titoli. Diciamo che la prima settimana, oltre ad occuparmi dell’archivio, mi sono stati spiegati tutti i
compiti della segreteria, le carte di credito, l’inserimento al terminale di pratiche. Per questo devo ringraziare GianVittorio Bianchi, la Signora Mattei conosciuta come Giusy, il signor Panni, il
signor Corsini, Bazzoli, più propriamente detto Ilver e Cristina.Tutte persone estremamente gentili, brave e qualificate nel proprio lavoro. Nel frattempo ho conosciuto la persona che mi sta
facendo fare questo lavoro e di conseguenza ringrazio (gr..gr), il dott. (così lo chiamano ma ho dei seri dubbi) Giuseppe Rocca, sapete una persona un po’ matta, DISORDINATA, ma benvoluta
da tutti (mah). Lui mi ha insegnato a scrivere una lettera di manleva e slogan per pubblicizzare obbligazioni. Abbiamo riguardato il giornale della banca e poi molte lezioni di filosofia…,
perché dovete sapere che lui è laureato in lettere ma lavora in banca (altro mah..). Ovviamente scherzo è una persona affabile, intelligente e molto simpatica comunque disordinata!!! Così
all’alba della seconda settimana quello lì (il giornalista per intenderci) mi ha abbandonata e mi sta facendo scrivere questo articolo riepilogativo (così ha detto lui) circa la mia esperienza! La
seconda settimana è iniziata nell’ufficio economato, per capirci il centralino all’ingresso dove ci si occupa di stampati e ricevimento clienti. Quel giorno mi sono molto divertita con Ilaria, una
ragazza simpatica e molto buona. Il lavoro da fare era tanto, ma nel complesso la giornata mi è volata. E da martedì è iniziata la mia agonia, ebbene si, sono capitata nell’ufficio più fiscale, più
diplomatico e più vigile che ci sia all’interno della BCC, l’ufficio ispettorato. Ho conosciuto, Devis Guietti, l’uomo più preciso, il quale ha iniziato a interrogarmi fin dall’inizio per intimorirmi e
ogni risposta che davo non gli andava bene anche se praticamente era giusta (ufffiii) !!!!! Sto scherzando anche se non del tutto, ma devo dire mia controvoglia che ho imparato un sacco di
cose, nozioni, articoli. Ringrazio inoltre Luca Leali per aver assecondato il mio amico Devis……Devo veramente dire che mi sono divertita con tutti voi, ho imparato molte cose, ma soprattutto
ho avuto un assaggio vero e proprio del mondo del lavoro!!!!!!Vi ringrazio per avermi ascoltato, e aver letto questo “coso” (se non vi siete annoiati prima), Vi ringrazio anche per quello che mi
avete insegnato e per avermi sopportato. Vi ringrazio dunque di tutto e Vi auguro buon lavoro, con un saluto particolare allo staff dell’ufficio titoli e a mio zio Marco Zanetti che lavora a
Ciliverghe. Buone ferie!!!!!!!
Stefania Zanetti
ON STAGE BEDIZZOLE DUE
Eccomi alla fine di questa avventura! Avventura iniziata il 9 giugno alle 8.15! Mi aspettava un mondo che fino a quel momento avevo visto solo dall’esterno e che avrei scoperto in base al mio
indirizzo scolastico in futuro, ma grazie a questa esperienza ne ho avuto un assaggio! Ci ha accolto il Direttore Mario Pizzati, persona molto gentile e disponibile, il quale ci ha illustrato i
settori della Banca e i relativi compiti! Poi ci ha accompagnato negli uffici dove avremmo dovuto iniziare il nostro stage! Nostro perché insieme a me ha condiviso questa esperienza una mia
amica e compagna di classe, Stefania! Ci ha convocato il Dottor Chiappini per illustrarci cosa avremmo dovuto fare! Ha detto una frase semplice ma che mi ha colpito “questa è una Banca
giovane”! Con il passare del tempo ho capito il significato! A mio parere questo vuol dire che tra colleghi c’è un bel rapporto, complicità e aiuto reciproco. Iil mio inizio è stato all’Ufficio Titoli,
mentre Stefania in Segreteria Fidi! Mi stavano aspettando 5 persone, Milena, Silvia, Fabio, Marco G., e Marco (soprannominato il grigio) ! Persone molto simpatiche, disponibili e MOLTO serie
quando si tratta di lavorare! Subito mi hanno messo a mio agio, non mi sono mai trovata in imbarazzo anche se i momenti in cui si sorrideva non sono mancati. Con loro ho scoperto il mondo della
Borsa (che in realtà avevo già conosciuto a scuola ,ma solo sotto l’aspetto teorico), le obbligazioni e altri aspetti che fino a quel momento non conoscevo! Mi hanno fatto fare tanti lavoretti,
archiviazione, ho spuntato i dossier e ho lavorato con Excel e mi sono stati illustrati tanti aspetti dei diversi tipi di obbligazioni che offre la Banca !Mi sono trovata veramente bene con loro! Poi
mi hanno spostato in Segreteria Fidi con i signori Bianchi, Panni, Bazzoli, Corsini, Sandrini e Mattei. Per diversi giorni sono stata al fianco di Cristina, che con pazienza mi spiegava ogni pratica
di fideiussione! E’ stata davvero gentile, perché capisco che non è facile lavorare (con colleghi in ferie) ed avere vicino una persona che in qualche modo rende il lavoro più lento. Per questo la
ringrazio anche perché le sue spiegazioni erano molto chiare. Poi ho passato un po’ di tempo con Giuseppe Rocca, responsabile delle Pubbliche Relazioni, che mi sta facendo fare questo articolo!
Lo definirei una persona originale, e mi sono trovata molto bene a parlare con lui! Spesso si parlava di diversi argomenti che riguardano il mondo del lavoro, di cose che comunque potranno
servire un domani. L’ho affiancato anche nell’esecuzione di alcuni lavori che lui segue personalmente, per esempio la stesura di una lettera di manleva. Ho passato inoltre una giornata con i
cassieri, (complimenti alle mamme), anche con loro sono stata bene!!! Per loro ho verificato l’autenticità degli assegni e archiviato delle buste cassa. Ormai è chiaro: con tutti mi sono trovata
veramente bene! Ed eccomi qui, è l’ultimo giorno, sono tornata all’Ufficio Titoli, a scrivere questo articolo sulla mia breve ma davvero bella avventura. All’inizio avevo molta paura perché mi
metteva in soggezione questo mondo, ma adesso non vorrei più andare via. Non pensavo sinceramente di trovarmi così bene, anzi! Ringrazio tutti perché mi hanno dato l’opportunità di vivere
questa esperienza che mi ha fatto capire molte cose, non solo sotto l’aspetto del lavoro , ma anche umano. Non faccio nomi perché potrei dimenticare qualcuno. Grazie a TUTTI!
Elisa Moreni
convegno
4
Profitto e Responsabilità nel Credito Cooperativo Bresciano
SEGNALE PRECISO NELLA DIFFERENZA
Azzi:la nostra storia rivoluzionaria, solidale e moderna
Economia che cresce. Economia proiettata
nel futuro. Ed economia che recupera
il valore della solidarietà. Le banche di
credito
cooperativo
bresciano
non hanno
dubbi. La
sfida si
svolge in
questo
territorio
esclusivo
che coniuga l’elemento solidale a quello
della responsabilità. Lo
confermano i relatori di
“Profitto e responsabilità
sociale” titolo del convegno
realizzato a Brescia nei
locali del Centro Paolo
VI, a cura della Banche
di Credito Cooperativo
Bresciane. Sul palco,
insieme ad Alessandro Azzi, Presidente
della Federazione Italiana delle BCC,
la versatile profondità espressiva
del cardinale Ersilio Tonini, la verve
competentemente appassionata di Grazia
Sestini, Sottosegretario al Welfare,
l’esposizione accademica e tecnica di
Mario Molteni dell’Università
Cattolica di Milano e di Davide
Sironi, in rappresentanza
dell’assessorato Famiglia e
Solidarietà della Regione
Lombardia, coordinati da
Stefano Salis, giornalista del
Sole 24 ore. Posizioni precise
di attenzione ed impegno
al genere socialità solidale. Posizioni
confermate anche nei saluti di Francesco
Bettoni, Alberto Cavalli e Paolo Corsini,
rispettivamente
Presidenti
di Camera di
Commercio,
Provincia e
Sindaco di Brescia
e di Monsignor
Fortunato Spertini.
Valore aggiunto
alla fatica di oltre cent’anni di esperienza,
quello che le BCC reinterpretano
assumendone il colore rappresentativo
ufficiale, oggi riscoperto anche negli
alti livelli del compendio di settore, non
solo nazionale.
Di questo si è
dibattuto con
efficacia. “La
responsabilità
sociale d’impresa
– ha affermato
Francesco Bettoni
– come elemento trainante
per battere la concorrenza
internazionale”. Iniziando
con reattiva coscienza un
dialogo confermato nei toni
anche da Alberto Cavalli che
ha parlato delle BCC come
“Istituzioni con sviluppo
attento alle radici”. Per cui
è importante che “Il sistema sociale e
delle imprese – come ha precisato Paolo
Corsini – deve vedere al centro l’uomo con
i suoi bisogni.” Con il credito cooperativo
che “favorisce – secondo il pensiero di
Monsignor Spertini – la
partecipazione solidale degli
operatori locali.” E in questa
welfare è essenza precisa
nella storia dell’uomo. Un
vento antico e moderno.
Incamerato e devoluto con
perizia fino ad oggi, per
l’energia vitale di quelle
macine solidali chiamate
BCC.
Vanni Zecchi
Grazia Sestini non ha dubbi
WELFARE BCC
Impegno mix per lo stato sociale
direzione
l’idea base
del professor
Molteni,
che nella
responsabilità
sociale
intravede
“nuove possibilità di
sviluppo, in sintonia con
correttezza etica e
creatività”. Mentre l’ottica
di governo “significa – per
Davide Sironi – favorire
un network di relazioni.”Al
centro di questo costrutto
dialettico di opinioni ci
stanno le BCC. Banche che Alessandro
Azzi ha definito “differenti perché hanno
fatto la rivoluzione.”Rivoluzione proprio
nei fatti, dal momento che il prodotto
di questa solidarietà
rivoluzionaria è
investito interamente
a livello locale,
rappresentando di fatto
un bene per tutta la
comunità. Poi l’illuminato
parere del cardinale
Tonini che si è augurato
che il movimento delle BCC continui
nell’impegno e nelle nuove sfide della
solidarietà sociale.” Mentre
Grazia Sestini ha ricordato,
da buona toscana, che
“La fondazione di una
Misericordia a favore
dei poveri è datata
1246, ovvero prima
della costruzione del
campanile di Giotto.”
A significare che l’elemento del
La senatrice arrota l’accento
aretino e parte decisa. “Parlo da
socio di BCC, sono convita che
queste banche, costituiscano un
esempio importante per il nuovo
welfare.” Parola di sottosegretario
al Welfare, Grazia Sestini, che
ha concluso i lavori del convegno
bresciano sul bilancio sociale
del Credito Cooperativo. Così
scopriamo che il vice ministro appartiene
alla grande famiglia. Anche se non è stato
possibile conoscere la Banca di Credito
Cooperativo precisa. Indagini ipotetiche,
viste le radici aretine, fanno pensare
a qualche associata della Federazione
Toscana. Ma non andiamo troppo in là con
l’inchiesta, visto che la senatrice di questi
tempi, per motivi purtroppo legati alla sua
sicurezza personale, ne avrà subite anche
troppe. “Banche, imprese e profitti non
sono in conflitto tra loro – ha spiegato
convita la Sestini – lo ricorda la storia.
Sui registri di Marco Datini,
inventore della partita doppia,
venivano riportati a margine
cifre e note particolari. Erano
le trecentesche devoluzioni
alla beneficenza.” Dal passato
al presente con il progetto
di un welfare - mix, al quale
Grazia Sestini lavora con
impegno. “Lo stato centrale non può e non
deve essere l’unico sostegno. Piuttosto si
deve impegnare nell’offrire
alle aziende a responsabilità
sociale adeguati sgravi fiscali.
Un’iniziativa che abbiamo
già predisposto, ma che la
difficile congiuntura non ha
permesso ancora di attuare”.
Infine un invito a proseguire
al collaudato e sempre
attuale, sistema welfare copyright bcc.
convegno
5
120 anni fa nasceva la prima Cassa Rurale italiana
LA RIVOLUZIONE DI WOLLEMBORG
Importò il modello tedesco ideato da Guglielmo Raffaisen
A distanza di 120 anni il nome di Leone
Wollemborg e della sua rivoluzione non
sono ancora riusciti a incidersi sulle lastre
della notorietà. Per le Banche di Credito
Cooperativo italiane ciò non costituisce
motivo di sorpresa o di delusione, da
sempre abituate a conciliare
la contraddizione di vivere
da protagoniste la vita delle
proprie comunità locali senza
vedere sempre riconosciuta
la centralità sociale della
propria opera nelle cronache
della cosiddetta Grande
Storia. In queste settimane il
Credito Cooperativo celebra
l’anniversario della nascita
della prima Cassa rurale
italiana sorta a Loreggia,
Comune padovano con poco
meno di tremila abitanti,
che il 20 giugno 1883 vide
riunirsi per la prima volta i 32
Soci fondatori, inconsapevoli
pionieri della storia della cooperazione di
Credito in Italia. Protagonista di questo
tentativo fu l’israelita di origine tedesca
Leone Wollemborg, nato nel 1859 a
Padova. Giovane laureato in Giurisprudenza
sull’onda di ulteriori studi economici si
interessò all’opera di Federico Guglielmo
Raiffeisen, fondatore alcuni decenni
prima delle omonime Casse in Germania,
arrivando a progettare l’idea di esportare
in Italia il modello tedesco probabilmente
anche sulla base di una visita a Neuweid,
cittadina divenuta il centro di diffusione
della Casse rurali tipo Raiffeisen. La
storia della fondazione della Cassa di
Loreggia è la medesima di molte altre che
verranno, costitute
negli anni seguenti sulla
base della tenacia e
della determinazione
di un notabile o di un
sacerdote. E’ agevole
immaginare Leone
Wollemborg, ma allo
stesso modo potremmo
pensare al sacerdote
don Francesco Gorini
per la Cassa di
Bedizzole, in una delle
riunioni preparatorie
alla costituzione;
come pubblico un
piccolo gruppo di
agricoltori, l’oste, il
medico e il prete del paese ad ascoltare
le teorie della cooperazione e i benefici
sul fragile sistema economico rurale di
fine Ottocento dilaniato dall’usura. Ma
anche l’educazione alla responsabilità e
alla fiducia reciproca, l’introduzione della
responsabilità illimitata dei Soci a fare
da contraltare al modello di azionariato
portato avanti nelle città e nei grandi
centri agricoli dalle Banche Popolari.
Concetti difficili, ma dei quali si intuisce
la estrema attualità e praticità, nonché la
tensione verso un fine comune e che per
questo riceveranno a Loreggia, come in
molti altri paesi della Penisola, un’adesione
insperata. “Com’abbattere l’usura, snidare
con la più santa delle concorrenze questa
nemica dei probi ma disagiati lavoratori
dove più sordida e tenace s’appiatta,
ravvivare le languenti industrie dei piccoli
coltivatori. Assicurare loro il sostegno
del capitale onde difettano: ecco i nobili
propositi cui la novella istituzione deve
mirare”. E al termine una domanda che
è già risposta rivolta alla piccola platea
schierata in ascolto: dove trovare i mezzi
per conseguire tali obiettivi? Si “Vorrà
invocare la pubblica o privata beneficenza
e attingere dall’elemosina il getto di
danaro ch’è di mestieri al suo fine? O
non [ si ] dovrà invece ricercare la fonte
del soccorso nel grembo stesso del ceto
bisognoso, educare i lavoratori a trovare
in sé l’aiuto, insegnar loro a conoscere
e rendere feconde le forze ch’entro sé
medesimi accolgono?”. Così, tra le mura
di una stanza di un paese di campagna,
è nata e si è concretizzata quell’idea
rivoluzionaria che oggi 460 aziende di
credito con 3.206 di sportelli si onorano di
raccogliere a 120 anni di distanza.
Alberto Comini
Il Cardinale Tonini affronta i grandi temi dell’attualità
IL FUTURO E UNA SPERANZA FONDATA
Etica solidale nel prestito simbolico per l’acquisto di un maiale
Le questioni poste dalla bioetica, la
globalizzazione e le povertà diffuse.
Insomma, i grandi temi del tempo
presente che sono già proiezione di
un futuro che incombe. Queste alcune
delle tematiche
che abbiamo potuto
annotare nel corso
dell’intervento del
Card. Esilio Tonini in
un clima di attenzione
e partecipazione che
è andato ben oltre il
rapporto tra il relatore
e i suoi ascoltatori.
Un discorso che,
partito dall’impegno del
movimento cooperativo
al proprio territorio, si è immediatamente
aperto ad uno sguardo più ampio al
mondo. Il presente come eredità lasciata
a uomini che sanno interrogarsi, essere
responsabili e capaci di
“com-passione”. “Ho avuto
modo di conoscere una Cassa
Rurale
in
occasione del
centenario dalla
sua costituzione”,
ha ricordato il
Cardinale, “mi
hanno riferito
che il primo prestito servì ad acquistare
una maiale. Questa è la speranza”. E
la speranza, quella fondata e operante
perché scaturita da un’esperienza di
fede, traspare e si
trasmette dall’esile
e tenace figura del
Cardinale lasciando
in chi lo ascolta,
il senso di un
intervento e di uno
sguardo profetico
sul nostro presente.
viaggi
6
Gita sociale tra mare, storie di cavalieri e un colosso che non c’è
CORONE ROVESCIATE ALLA CONQUISTA DI RODI
I soci della BCC nell’isola del sole e dei cavalieri del Santo Sepolcro
L’hanno chiamata l’isola del sole. Sole che cresce
per storia ruralfinaziaria in estasi rilassata artigiana. E il mito ritorna. Sbarcando alla conquista di
nell’immensità dell’Egeo,tra fortunali, recuperi e
Rodi. Surriscaldando pensieri e parole, attutite dal contesto del vento. I cavalieri sonnecchiano dietro
naufragi della storia. Rodi apre le sue porte così al
paramenti ufficiali a riposo. Ossequi Gran Maestro. L’Ordine della Corona Rovesciata, vessillifero di
gran bus della Banca di Bedizzole Turano Valvestino, doppia c, si congeda. Cercavamo il Colosso, ma se ne sono perse le tracce. Così abbiamo aggiunto un’altra
sobbalzante di emozioni nella gita di prima estate. E meraviglia per compensare la perdita. Quella nostra e particolare di turisti stupefatti e appassionati,
il Colosso che non c’è, appoggia la brigata con il suo
che inneggiano agli dei con vino ed ambrosia, accompagnati dal mito gustoso occidentale del pane e del
sguardo invisibile di dominatore occulto. Il gruppo è salame.
servito nella magia dell’isola e in questa leggenda che
sprizza oro colato di fantasia da tutti i pori. Ma Rodi
è tanto altro ancora. E’ il mare con il vento che ne
accarezza e stravolge la struttura. E’ la vita d’origine
di questo nostro occidente all’avanguardia. Poteri
magici e vitalità leggendaria rappresentano l’inizio. Con
il quadro del mito che ci fa conoscere i primi abitanti.
Si chiamavano Telchines, strana razza umana dotata
di poteri magici. Beati loro, ha pensato qualcuno di
Benedetta terza età. Appoggiata al vertice
all’americana. Scaldando il telefilm nostrano,
quell’altra razza premarcata Bedizzole e C. In seguito
marinaro di San Benedetto, appunto, del
per qualche chiacchiera in più. Perché una volta,
i Telchines furono cacciati dai figlio del Dio Helios e
Tronto. Variegata nel mulinello di esperienze
il tempo di far colazione era veramente poco.
della Ninfa Rodo figlia, guarda caso, di Poseidone quel
trasportate in blocco, centosessanta circa,
Chissà come avranno fatto e faranno negli USA. Il
birbante che creò tutti quei guai ad Ulisse. Punto a capo. dalle valli bedizzol valvestinesi, per una vacanza
mare attende impaziente, farfallegiando nell’onda
E per chi guarda e arriva dal vento di pianura, questi son
appuntamento fisso a cadenza annuale. Belle
del mattino che attutisce l’intensità di re sole.
fatti concreti, senza descrizione aggiuntiva. Da quella
le luci marchigiane accoglienti nel sostegno
Un po’ di look non guasta. E la tintarella giusta,
parte la storia, dall’altra l’alloggio.
dell’albergo, marcato in un confort collaudato. saggiamente imbalsamata nelle creme, ripete il rito
Anche quello mitico, come
I soci già lo scorso anno ne apprezzarono gli
avanti dietro, nell’assalto delicato ed aggressivo
tradizione achea obbliga. Spiaggia
elementi strutturali di grande qualità. Quindi
di pelli nobili o ruvide. Nulla a che vedere con
doc. Meltemi – vento da Nord
per il 2003 squadra che vince non si cambia
il battere impietoso della canicola, sopportato
– fluente come aria condizionata
e l’Adriatico rivince la sfida dell’ospitalità
a viva forza nel conclamato culmine del lavoro.
a costo zero. Cibarie e bevande,
versione anziani. Anziani? Non scherziamo.
Qui la pensione aggiusta tutto. Come il bagno
organizzate secondo canoni per
Qui di antico c’è solo il mare che qualche anno
rinfrescante prima di accedere alla sinfonia del
ugole sofisticate e capienti.
ce l’ha davvero. E forse l’aria che però nel suo
pranzo. Ancora la qualità, che si vede in proposte
Perché almeno in vacanza è bello
sospiro ora potente, ora leggero, ricambia
gustose sempre fresche al palato. Ricambio
soddisfare il massimo del piacere.
il suo sangue con costante coerenza. Poi ci
piacevole che anticipa la pennichella. Il sonno dei
E un altro gusto è stato quello di
sono i soci ragazzini, plasmati nella categoria
giusti, applicato sotto l’ombrellone ideale. Vero
guardare da vicino questa Rodi
storica della Banca di Bedizzole. A loro che
momento di intenso, religioso intoccabile riposo.
dei Cavalieri di Malta. Si perché
chiamano la Banca ancora Cassa Rurale, l’aria e
Vertice estremo per ricominciare fra giochi di
il grande Ordine religioso intitolato a San Giovanni di
il mare fanno un baffo in più di vitalità e voglia
carte e ginnastiche varie. Per un pomeriggio dal
Gerusalemme, si stabilì nell’isola per ben 213 anni dal
di inventare.
piacere cadenzato
1309 al 1522. L’ultimo Gran maestro fu costretto a
Nei loro occhi
nel segno marinaro
cedere l’isola a Solimano il Magnifico dopo una lunga
il rifluire
inconfondibile di
resistenza. Per questo i Cavalieri di Rodi, si trasferirono gioviale del
iodio sublime open
e trasformarono in Cavalieri di Malta. Bella storia,
piacere nel
air. Una doccia e via
travolgente nel suo fascino medievale dal connotato
divertimento.
con il dinnèr. Piccolo
religioso ed internazionalizzato. Cappa e spada nel
Perché anche
inciso: nella frenesia
ricordo, per un viaggio tra l’imponente struttura muraria
nell’ozio
della vacanza il
dell’isola. Evviva allora i nostri cavalieri, affidati per
agiato bisogna
fine settimana
l’occasione al Gran Maestro di turno nell’organizzare
sapersi
per accogliere una
escursioni, viaggi o baldorie. I paladini di casa nostra,
destreggiare.
rappresentanza
in assenza di necessità di soccorso, alimentano la
Carpire
del Consiglio di
curiosità del turista aggiungendo tasselli di creatività
l’attimo di
Amministrazione,
al passeggiare tra i reperti della storia. Qualcuno tenta
un respiro
capitanata dal
di misurare a passi l’antico stadio. Una gloriosa sudata
profondo
Presidente Vanni
per confermare le informazioni dei libri. Qui il santo
nell’aria
Zecchi. Anche a
che si ricorda maggiormente è comunque Giovanni di
salata del
loro il piacere di
Gerusalemme, esperto in misericordie a favore dei feriti
mattino.
guardare la linea
ed ammalati non Tommaso, ricordato ufficialmente nella
Gustare il
storia della banca,
santità del suo scetticismo. Ma Rodi è altro ancora.
sorseggio
in avamposto
E’ l’Italia della colonie rimasta nel ricordo e spesso
di caffelatte a colazione, con il gran tono del marino senza segnali di defaillance di alcun genere.
nella conoscenza della lingua. Uno sbuffo di italiano in
sapore antico sempre in pista. Un tempo c’era il
Torniamo al dopo cena, che evolve nel massimo
Rodi e Dodecanneso è la norma. Buone, come spesso
pane raffermo. Oggi le brioches con marmellata,
esponenziale creativo di questa terza età ormai
accade a noi dello stivale, le accoglienze e le voglie
yougurt ed altri segni d’arte culinaria applicata. lanciata a ritroso nel tempo. Ecco il ballo. Trionfale
di intrattenere contatti. Proseguendo nella scontata
E il pensiero ci fa andare al culto tutto
nel liscio. Caldo e appassionato nell’abbraccio del
egida di pizza e mandolino, la ribellione si reinterpreta americano bad end breakfast. Due uova al bacon,
lento. Vorticoso e in abbandono nel approccio al
brescianamente nello spiedo. Ma la sostanza, in
o al ciarighì non fa differenza, senza il dubbio
moderno. In questa terza età da discoteca sempre
mescolanza nazionale rumorosa e burlesca, è sempre
di dover ricominciare a sperticarsi tra campi
aperta.
la stessa. Come l’obbligo del mangiare e bere al top del
ed officina. E sia: la terza età si ripropone
bene. I roditori di ristorante
sorridono e morbidamente
azzannano. Inserendosi nel
registro ufficiale turistico del
così fan tutti. E qualche perla
di rimostranza per cibi e vini
talvolta poco all’altezza, in
fondo era simpaticamente da
prevedere. Almeno la catarsi
furbacchiona del commercio
non mastica solo l’italiano.
Tutto il resto si rincorre nel
sogno e nell’idea di una bella
vacanza in compagnia del
gruppo. Un team eccezionale
Il gruppo over 65 a San Benedetto del Tronto
CHIARA, FRESCA TERZA ETA’
Il tempo che passa? Solo una convenzione
turano valvestino
7
63 soci in difesa del patrimonio agricolo - forestale
UN CONSORZIO PER RINASCERE
Unità d’intenti tra Magasa,Valvestino e proprietari di fondi
Per fronteggiare l’abbandono colturale
di ampie porzioni del proprio territorio
e per favorirne
lo sviluppo socio
economico, le
Amministrazioni
Comunali di
Valvestino
e Magasa,
unitamente a
proprietari di
fondi agricoloforestali, hanno
costituito
il Consorzio
Forestale della
Valvestino
come forma di
associazionismo
tra proprietari
pubblici e privati.
Attualmente tra i soci sono da annoverare,
oltre ai Comuni di Valvestino e Magasa,
quelli di Capovalle e Treviso Bresciano,
la Comunità Montana Parco Alto Garda
Bresciano, vari imprenditori privati che
si occupano di attività forestali, agricolozootecniche, casearie, lavorazione del
legno e cooperative ed associazioni senza
fine di lucro che operano nel territorio,
per un totale di 63 soci. Di recente il
Consorzio Forestale è diventato socio,
così come la Banca di Bedizzole Turano
Valvestino, del G.A.L. (Gruppo Azione
Locale) Garda-Valsabbia nell’ambito del
progetto dell’Unione Europea Leader+
denominato “Terra tra i due Laghi”.
Il Consorzio Forestale ha lo scopo di
promuovere lo sviluppo dell’attività agrosilvo-pastorale nell’ambito dell’intero
comprensorio territoriale su cui agisce,
proponendosi come gestore diretto del
territorio, ma anche come fornitore di
una vasta gamma di servizi ambientali,
quali consulenze tecniche,
formazione di manodopera
specializzata, promozione del
turismo naturalistico, attività
di educazione ambientale,
certificazione dei prodotti,
rivestendo così il ruolo di
Agenzia di Valle per l’entroterra
Gardesano. In quest’ottica la
neonata struttura, rappresenta
già una delle realtà occupazionali
più importanti
dell’entroterra
montano compreso
tra il lago di Garda
ed il Lago d’Idro.
La struttura è
infatti composta
da personale
tecnico ed amministrativo (3
unità) e da una squadra di 4
operai agricolo forestali, ma
il Consorzio attiva anche un
indotto di collaborazioni e
incarichi per i propri associati.
I primi anni di attività hanno
visto il Consorzio promotore e
protagonista di numerose azioni di gestione
del territorio: i miglioramenti boschivi,
in loc. Corva e Camiolo, nel Comune di
Magasa, la sistemazione straordinaria
della Viabilità del Monte Tombea, e delle
pozze di abbeverata, con finalità didattico
divulgative, presso le frazioni di Persone
e Moerna, nel Comune di Valvestino,
gli interventi di riqualificazione delle
aree verdi nelle Frazioni del Comune di
Valvestino, la riapertura e la promozione
del sentiero denominato “lungo il confine
austro ungarico”, la valorizzazione dei
prodotti tipici con la prossima apertura,
unitamente all’associazione Slow
Food, di un presidio per la tutela del
formaggio Tombea, la realizzazione
di opuscoli turistico-divulgativi sulla
Valvestino, le attività didattiche con
la Scuola Elementare di Valvestino e
con altre scuole anche fuori provincia,
l’allestimento del Museo Etnografico
della Valvestino, la partecipazione a
fiere di promozione didattica e culturale,
ecc.Attualmente il Consorzio gestisce
anche tre caratteristici fienili con tetto
in paglia, in località Cima
Rest, nel Comune di
Magasa, ristrutturati
ad uso foresteria,
all’interno dei quali è
possibile pernottare
previa prenotazione.La
partecipazione ai
progetti strategici della
Comunità Montana Parco
Alto Garda quale ad
esempio la valorizzazione
del turismo diffuso nella
montagna gardesana e
l’ipotesi di ampliamento
mediante l’adesione di
nuovi soci pubblici quali l’Ente Regionale
per i Servizi all’Agricoltura ed alle
Foreste (ERSAF) ed altri comuni montani,
rendono il futuro del Consorzio Forestale
della Valvestino e dell’intero territorio
in cui esso opera, ricco di stimoli e di
potenziali nuove opportunità di sviluppo.
Graziano Venturini
Presidente del Consorzio Forestale della
Valvestino
ON STAGE TURANO VALVESTINO
Dal 27/06 aL 17/07 ho svolto uno stage presso la Banca di Credito Cooperativo Bedizzole Turano-Valvestino e più precisamente presso lo sportello di Capovalle. I giorni
di apertura sono tre: lunedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 15.00. Il mercoledi lo sportello rimane aperto solo la mattina dalle 9 alle 12.30. L’ufficio di
Capovalle è una tesoreria. Ovvero uno sportello che si occupa unicamente delle operazioni riferite al comune proprio di Capovalle, ente del quale la banca di bedizzole
Turano Valvestino è appunto istituto di credito tesoriere. A livello di clientela da queste parti, Capovalle, Turano, Magasa e dintorni a parer mio si lavora in modo diverso.
La realtà cittadina penso sia tutt’altra cosa. Qui la dimensione è molto piccola. A misura d’uomo, con possibilità di instaurare rapporti più solidali ed aperti con la clientela.
Il servizio di tesoreria per il comune consiste nell’effettuare pagamenti e riscossioni a favore di quest’ultimo. Arrivando a parlare della mia
esperienza, posso dire che già dal primo giorno sono stato accolto bene dai responsabili della filiale di Turano. Mi hanno istruito e guidato in
questa esperienza che, seppur breve, mi ha gia proiettato nel mondo del lavoro e mi ha fatto capire l’importanza dello studio. Per esercitare
questa professione bisogna infatti possedere anche un buon bagaglio tecnico-culturale. Grazie a questo stage riceverò dieci punti di
credito formativo che mi saranno utili nel conseguimento del diploma, previsto con l’esame di stato che dovrò sostenere fra due anni. Oltre
a questo ho potuto mettere in pratica alcune nozioni studiate a scuola e riferite all’ambiente bancario. Mi sono state subito spiegate le
nozioni basilari e mi è stata illustrata a grandi linee la storia delle BCC, che si differenzia dalle altre banche per il fatto che nasce da una
cooperazione di persone ed opera senza fini di lucro. Ho appreso poi i lineamenti fondamentali del sistema bancario italiano, i metodi più
diffusi di pagamento e le specifiche caratteristiche dei titoli di stato. Successivamente, ho effettuato delle operazioni di cassa utilizzando
i terminali elettronici in cui vi sono programmi specifici utilizzati dalle banche per cambio assegni, versamenti e prelievi su conti correnti,
pagamenti di utenze etc. In poche parole sono stato introdotto totalmente nell’ambiente lavorativo. Ad essere sincero, non mi aspettavo
un cosi vasto campo di operatività. Mi aspettavo un’esperienza teorica e di osservazione mentre, come ripeto, ho visto il lavoro molto da
vicino. Penso che il mio sia stato uno stage diverso dal solito. I due responsabili della filiale, mi hanno incentivato in alcuni riflessioni che
si riveleranno utili per il mio futuro. Forse tutto questo è stato possibile anche dalla particolare realtà che circonda la BCC. Un ambiente
semplice e sobrio dove la banca svolge bene il suo servizio. In questo periodo ho potuto infine analizzare la probabilità di lavorare in una
banca in futuro, visto che i miei studi me lo potrebbero permettere. Spero in conclusione di avere svolto il mio dovere e di avere assunto un
comportamento corretto verso tutti. Penso che, se mi sarà permesso, la prossima estate rifarei volentieri questa esperienza.
Siro Manestrina
muscoline
8
Radio Delta 2000 in campo a favore della ricerca Immunologica
SOLIDARIETA’ AD ALTA FREQUENZA
Partita benefica contro gli ex azzurri del Brescia Calcio
Dimensione stadio. Formula Gol. Dedicato
alla vita. Quella vita che da un mattone di
ricerca in più, s’inserisce con l’indomabile
volontà creativamente ribelle al
cospetto della
sofferenza.
Stadio
Comunale di
Salò, da una
parte le ex
Rondinelle del
Brescia Calcio,
dall’altra
l’equipe di Radio
Delta 2000.
Tra gli ospiti la mamma di Vittorio
Mero, l’indimenticabile giocatore
del Brescia cui è dedicato
l’evento “Un gol per la vita” e
Sandra Baiguera, Presidente
dell’Associazione “Un Mattone per
l’Immunologia”. Poi le autorità. Gli
assessori Sandro Sala e Valerio
Prignacchi, rispettivamente
Sport e Trasporti in Provincia,
Gabriele Cominotti ancora Sport
ma in comune a Salò. La banca di
Bedizzole Turano Valvestino con il
vice presidente Claudio Gazzurelli
il consigliere Giovanni Zatti e il direttore
dell’agenzia di Salò Arturo Goffi. Il
tutto in una miscellanea spettacolare che
serve. Eccome se serve. Fondi e ricavato
andranno a quel settore dell’ospedale
di Brescia che si occupa dei malati
leucemici e delle patologie reumatoidi
invalidanti. Servono finanziamenti per
adeguare le strutture. Sono necessari
interventi urgenti. Ma soprattutto serve
il gran cuore del mondo che si integri
nel sentimento doloroso di chi soffre.
Inizia la partita, dopo la commozione della
signora Mero, che arriva a centro campo
mano nella mano con Sandra Baiguera
ciliverghe
Fiducia alle giovani leve del Volley femminile
RIPARTE L’ASTRONAVE MILLENIUM
Alle ragazze dell’Under 17 la responsabilità del campionato C
La prossima stagione pallavolistica vedrà
il Volley Millenium Mazzano disputare
il campionato regionale femminile di
Serie C dopo la sofferta decisione da
parte delle dirigenza di retrocedere
vendendo i diritti dell’A2 .ll rammarico di
non aver centrato la
meritata promozione
nella massima
categoria a favore
del Pesaro è grande,
ma è altrettanto
grande l’energia che
il Presidente Mauro
Bazzoli alla guida di
questa società sportiva
sta trasmettendo per
rilanciare il Millenium
Volley nella prossima
stagione agonistica.
Infatti la novità più importante del
prossimo anno è che la prima squadra
di questa società sportiva, presente nel
mondo della pallavolo da oltre 16 anni,
sarà un vero trampolino di lancio per
atlete appena maggiorenni provenienti dal
vivaio, le quali dopo un brillantissimo
campionato vinto nella categoria
UNDER17 potranno avere l’onore
ma anche la grande responsabilità
di difendere i colori del Mazzano in
campo femminile contro gli attacchi di
numerose formazioni
lombarde.Certamente
è senz’altro una
scomessa, ma come
per le ultime due
stagioni trascorse il
calore del pubblico
e dei numerosi
sponsor daranno un
notevole impulso per
affrontare questa
nuova sfida.La
nostra Banca sarà
tra questi.Un grande
bocca in lupo (crepi) alle ragazze, alla
dirigenza ed al suo Presidente per
trovare nuovi stimoli e nuovi obiettivi
per i prossimi mesi.
Andrea Corsini
per salutare
e ringraziare
il pubblico.
Lo show si
accompagna
al gran caldo
dell’imprevista
Africa
gardesana. Ma
il talento non
manca. Da una
parte ritaglia
percorsi di
classe Evaristo
Beccalossi.
Dall’altra è
il movimento a farla da padrone, con lo
sforzo di deejay e uomini politici. Breve
comparsa da esterno di centrocampo
da parte dell’Assessore Provinciale
allo Sport Sandro Sala, mentre Valerio
Prignacchi, Trasporti, si schermisce a
bordo campo attribuendo il forfait dal
vissuto agonistico, ad un mancato arrivo in
tempo utile di adeguate lenti a contatto.
La festa continua. Le ex rondinelle fanno
capire con talentuosi fraseggi, che la
prima classe è un’altra cosa. E non solo
nell’ingaggio. Per i volonterosi di Delta
2000 la strada è solo in salita. Maddalena
Damini, Direttore della Radio, commenta
insieme a due collaboratori, la catarsi
inventiva di gioco ed emozioni. La voce è
perfetta. Di quelle giuste tra telecronaca
ed happening mediatico. E i gol, almeno
nel primo tempo sono di competenza solo
degli ex bresciani. Con qualche defaillance.
Evaristo inventa, qualcuno segna, altri
sbagliano. Ma si gioca comunque sul
velluto. Fine primo tempo e rivoluzione
di schieramenti. Il Becca lascia il campo
insieme ad altre stelle dai piedi buoni.
Nelle rondinelle antiche, spunta Franco
Bertoloni. Per la matrice Bedizzolese è
l’avvicendamento naturale, non tattico,
con Gigi Zerbio, attaccante di razza oggi
allenatore, mandato benevolmente a quel
paese dal Beccalossi nel primo tempo per
alcune errori in fase di realizzazione.
Francesco, compare di lavoro dalle parti
della BCC di Bedizzole, sistema il suo
teorema tattico da esterno destro di
difesa. Questo raccontiamo per dovere
sodale di campanile editoriale. Il piede è
quello buono, ma si preferiva apprezzarlo
in attacco. Chiusa la parentesi personale
e affettuosa, finisce anche il match,
fra premi, foto, promesse ed impegni.
In un giorno qualunque, ma speciale.
Dove nel verde intenso di un prato, uno
spot di mattoni solidali ha dribblato con
determinata convinzione, l’alterigia tragica
della sofferenza.
calvagese della riviera
9
Gli alpini di Calvagese e Mocasina ristrutturano l’antica chiesetta
SOTTO IL BELVEDERE IL CULTO DI TANET
Il piccolo edificio fu edificato nel seicento come voto per il flagello della peste
Una chiesa ristrutturata, per ricordare,
conservare e sostenere un ricordo. E’ la chiesa dei
Morti di Tanet di Calvagese della Riviera. Piccolo
edificio di culto che il Gruppo Alpini di Calvagese e
Mocasina si
è impegnato
a riportare
alla luce.
Così è
arrivata la
festa. Con
il Parroco,
la fanfara,
le autorità
e le penne
nere tutte
schierate a dare il via ad una nuova storia che dal
mattone riporta indietro nel tempo. C’era una volta
allora la peste. Perfida malattia dal costrutto
infestante inesorabile. Era il 1630, tempo in cui le
medicine arrancavano su ipotesi più fatalistiche
che scientifiche. La peste conturbava la vita degli
uomini di buona e cattiva volontà. Caricandoli
di terrore e di impotente soggezione. La peste
tanto raccontata nell’alto profilo letterario di
Alessandro Manzoni. Quella di Renzo e Lucia,
del ramo del lago di Como, Don Abbondio, Don
Rodrigo e Padre Cristoforo. Trasportata dalle
nostre parti l’essenza era la stessa. Concepita
nella fatica di vivere seicentesca, dominata dalla
tragedia quale argomento naturale nel grave
incedere dell’esistenza. Anche Calvagese si
beccò i suoi bubboni. Anche in riva al Chiese si
costruirono i lazzaretti. La chiesetta dei Morti
di Tanet, fu eretta in quel periodo. Nella zona
scoscesa, defilata dal paese, dove la morte nel
1630 imperversava e seppelliva la povera materia
contaminata. Il piccolo edificio è situato lungo la
sponda sinistra del fiume. La località si chiama
Belvedere, giustificando il suo nome per il grande
spazio visivo che si ammira da quella contrada.
Pianura e montagne con la ferita naturale del
corso d’acqua. Un argine imponente, che innalza la
sua struttura con maestosa presenza. Terrapieno
mistico, dove i poveri resti dei malati venivano
sepolti secondo rituali costretti a frettolose
ed attente disposizioni precauzionali. Una terra
consacrata comunque per sempre. Lì ai bordi dei
vigneti dell’azienda agricola Redaelli de Zinis,
qualcuno ricorda ancora di passaggi e preghiere per
onorare i morti. La natura cimiteriale e l’aura sacra,
da sempre appartiene a quest’angolo di territorio
comunale. La Chiesa nacque, presumibilmente tra
il 1635 e il 1640, proprio come voto della piccola
popolazione
di Calvagese,
scampata
alla terribile
pestilenza.
Per questo
la tradizione
continuò a
tradurre
devozione e
culto in quelle
semplici mura consacrate. Da sempre. Quasi
come un elemento archetipico fissato nelle menti
locali. Con il culto dei morti che prosegue il suo
percorso fissato in tempi e memorie lontanissime di
sofferenza, tragedia e resurrezione. Ci sono angoli
e spazi del nostro territorio carichi di sensazioni.
Ad una prima superficiale analisi, non segue alcun
resoconto esplicativo preciso. Però se ci si mette
d’impegno. Se aggiungiamo al segnale emotivo una
ricerca o una riflessione con chi può saperne di
più, allora molte cose vengono alla luce e la magia
di un posto rivela radici più razionali. Forse per
questo all’inaugurazione la chiesetta dei Morti di
Tanet c’era tanta gente. Schieramento attento al
rito religioso, alla festa e a quelle quattro piccole
mura riadattate con cura, quasi a significare la
potenza della tradizione. Grande la mano amica
degli alpini, che con fermo e deciso intervento
operativo ha fermato il degrado di quel minimale
e straordinario luogo di culto. Braccia e fatica
come da copione montanaro. Quasi a far luce su un
normale processo di solidarietà che non ammette
fronzoli e sfaccettature d’immagine. Il duemila
ha visto dunque l’inizio dei lavori alla struttura.
Circa dodici Alpini, appartenenti al gruppo di
Mocasina e Calvagese, costituito nel 1959 ed oggi
guidato da Silvano Crescini, con la collaborazione
della sezione Amici degli Alpini, hanno sudato
sul restauro del minuscolo tempio, offerto in
uso all’ANA di Calvagese dalla famiglia de Zinis.
Tassello forte di memoria collettiva. Forgiato
nella bellezza del ricordo, che dalla spiritualità
del tempo oggi si rinnova in un segno di speranza.
Sopraponte intitola una via al Battaglione Valchiese
SUPER SFILATA ALPINA A GAVARDO
Migliaia di Penne Nere in parata per la 51a Adunata Montesuello
Erano più di tremila gli alpini che domenica 8
giugno scorso hanno sfilato per le vie di Gavardo
in occasione della 51a Adunata Sezionale della
“Monte Suello” di Salò e per il raduno del secondo
raggruppamento
alpino di
Lombardia ed
Emilia Romagna.
La grande sfilata
è stata il momento
conclusivo
dell’ormai
consueta adunata
sezionale che ogni
anno si svolge
in più giorni
in un comune
della Valle Sabbia o del Garda Bresciano. L’inizio
della manifestazione si è avuto giovedì 5 giugno
a Soprazzocco di Gavardo dove gli alpini in
corteo hanno raggiunto il Monumento dei Caduti
per la deposizione della corona di alloro con
successivo concerto della fanfara alpino “San
Giacomo”. Medesimo programma anche venerdì
6 giugno però a Sopraponte di Gavardo dove si è
esibita la fanfara “Valchiese”.Sabato 7 giugno si
è entrati poi nel vivo della manifestazione: una
rappresentanza di tutte le associazioni d’Arma
ha deposto un omaggio floreale alle lapidi ai
Caduti all’Ospedale “La Memoria” di Gavardo
per poi proseguire a Sopraponte, dove è stata
inaugurata una nuova via dedicata al “Battaglione
Valchiese”. Il momento clou dell’adunata è stato
però, come già ricordato, la sfilata di domenica
8 giugno. Ad aprire il corteo è stata la fanfara
“Valchiese” di Gavardo, seguita dai gonfaloni del
Comune di Gavardo e della Provincia di Brescia
scortati dal sindaco Gaetano Mora e dal Presidente
Alberto Cavalli. Dietro ad essi ha sfilato il Labaro
Nazionale con le sue 207 medaglie d’oro, portato
da un giovane alpino della Sezione di
Gavardo e scortato dal Vice Presidente
dell’Associazione Nazionale Alpini Luciano
Cherobin. Infine sono arrivati gli alpini;
suddivisi per settori di appartenenza, in file
per cinque hanno sfilato con l’inconfondibile
cappello e con divise differenti a seconda
dei gruppi: camicie a quadri di vari colori,
divise da
sciatori
e da
rocciatori,
tute colore
arancione degli
alpini appartenenti
alla Protezione
Civile. La sfilata,
partita da Via
dei Giroli dove
si è proceduto
all’ammassamento
dei più di 1200
gruppi delle
20 sezioni
appartenenti ad
Emilia Romagna
e Lombardia, ha
percorso in gran parata numerose vie di Gavardo
e si è conclusa in Piazza de Medici. Qui, dopo i
saluti del sindaco Gaetano Mora, del Presidente
della Provincia Alberto Cavalli e del Presidente
della sezione “Monte Suello” Fabio Pasini, è stata
officiata la
Messa dal
parroco di
Gavardo don
Giacomo Bonetta
e dal cappellano
della sezione
alpini di Salò don
Diego Gabusi.Nel
suo saluto
il sindaco di
Gavardo Gaetano
Mora ha voluto
sottolineare che
“sfilate di queste
dimensioni sono
molto importanti
perché sono
un’esaltazione
dell’unità della
bandiera italiana e del sacrificio a cui gli alpini
non si sono mai sottratti”.Il presidente della
Provincia di Brescia Alberto Cavalli ha affermato
che “attraverso gli alpini sentiamo l’orgoglio di
essere bresciani ed italiani, onoriamo la memoria
dei caduti ed il loro costante impegno per la nostra
comunità e per la pace”.Fabio Pasini, presidente
della sezione “Montesuello” di Salò, ha dichiarato
che “la montagna ed i valori che ad essa ci legano
restano un patrimonio inscindibile. Dalla montagna
nasce il valore degli alpini e dalla montagna sono
scesi molti alpini così come altrettanti vi hanno
perso la vita ed è quindi giusto mantenerne vivo il
ricordo attraverso manifestazioni come questa”.
Pierangelo Festa
prevalle
10
Impegno ed attenzione alle relazioni umane
BANCA CASA FAMIGLIA
L’agenzia si qualifica con l’inserimento dinamico nel territorio
Economia e banca dalle parti di Prevalle.
La Banca di Bedizzole Turano Valvestino
abita qui, con il suo vagito della tradizione
prorompente da sempre. Prima con il
flusso di migrazione attraverso il Chiese
verso Calvagese
e Nuvolento, poi
direttamente
da Tesoreria e
filiale partita
dall’interno del
Comune, per
arrivare alla sede
attuale, situata
idealmente
al crocevia
storico delle due
identità: Prevalle Sopra e Sotto. Realtà
dunque di quartieri riuniti oggi in unico
territorio. Segnati dal colore espressivo
di campanile, che ancora produce
caratteristiche di specifica dimensione
collettiva, registrate con il marchio di
fabbrica tipico e storico di quel Sopra e
di quel Sotto. In quest’ambito particolare,
La Banca di Bedizzole Turano Valvestino,
con le sue semplici leggi applicate in
disponibilità ed attrazione fatalmente
positiva verso i ruggiti strapaesani di
classe. “ La nostra è una banca molto
vicina alle famiglie ed ai privati in genere
– spiega Giampietro Galvani, direttore
della Filiale, confermando una tendenza
settoriale ben
collaudata
nel tempo –
ritengo questa
caratteristica
molto
importante,
anche perché
collegata al
nostro tipo
d’impostazione
interattiva
con il
territorio.”Una
regola a cui
non sfugge dunque la realtà prevallese.
In principio l’agenzia venne realizzata
nei locali di palazzo Cantoni, ove ha sede
il Comune, poi la scelta di campo verso
un orizzonte costituzionalmente più
centrale. L’incidenza nel settore privato,
pur nel discreto parametro di presenza
delle aziende come clienti, rappresenta il
connotato più interessante di inserimento
dinamico in una realtà sociale, che nella
nuova filiale ha raggiunto ottimi livelli di
qualità nell’offerta di servizi bancari .
“Con il trasferimento nella sede attuale
– spiega ancora Galvani – è senza dubbio
aumentata la nostra visibilità. Essendo
oggi lo sportello al centro del paese, la
presenza diventa ancor più tangibile a
livello d’intensità di rapporti con clienti
già acquisiti e potenziali.” Una banca di
e dei valori alla fine. Uno spazio dove
l’armonia etica, collega le sue leggi a quelle
tipiche del mercato finanziario.
“E questo è sicuramente un
vantaggio – conferma il direttore
– perché a Prevalle è ancora
molto radicata la cultura di
paese. Una cultura che si
legge positivamente, anche
perché non rifugge le novità
e i nuovi metodi di lavoro, ma
piuttosto li interpreta e li
propone senza dimenticare i
valori della tradizione.” Lo staff
prevallese guidato da Giampietro Galvani
è formato dal vice direttore Roberto
Begni, dai cassieri Walter Ceccariglia e
Luca Padovani. Anche nelle loro parole si
conferma il forte legame degli abitanti
con la tradizione. “Rispetto ad altre
realtà – spiega Walter
Ceccariglia – qui la clientela
si distingue in positivo. Le
dimensioni del paese e il tipo
di comunicazione favoriscono
i valori dell’amicizia e del
rapporto personale.” E
nell’impatto con le nuove
tecnologie di servizio com’è
la situazione? “Ultimamente
le
cose
stanno cambiando
– ci risponde
Luca Padovani
– qualche tempo
fa c’era un po’ di
diffidenza, ma
oggi la gente è più
ricettiva a tutti i
livelli ed accetta
i cambiamenti
con maggiore
disponibilità, anche perché ne
valuta l’inequivocabile componente
migliorativa.” Altro dato
interessante, quello riferito alla
popolazione extra comunitaria. A
Prevalle sono moltissimi fra rumeni,
albanesi e africani, che offrono la
loro forza lavoro alle ditte locali.
“L’integrazione con la nostra realtà
funziona bene – aggiunge Padovani – anche
perché questa è una popolazione giovane
e disponibile, composta tendenzialmente
da africani che provengono principalmente
dal Burkina Faso e dal Ghana.” La
provincia, dove Prevalle si colloca con
orgogliosa dignità, riesce ancora a
stupirci. Ribalta con i fatti preconcetti e
demagogie. Cuore forte e tenero di terra
bresciana che sull’extra comunitario non
frulla piagnistei o accentua differenze,
ma offre occupazione e possibilità di
crescita personale. Lavoro di semplice
e banale psicologia poco teorica e
molto applicativa. Come psicologica è
la metodologia operativa del direttore
Giampietro Galvani, che
psicologo è davvero
con tanto di laurea e
abilitazione. “In banca
la mia formazione è
risultata utile, tra le
altre cose, nel gestire
e prevenire l’euforia
irrazionale dei mercati
– spiega Galvani – al
tempo in cui i rendimenti
borsa esprimevano
ottime performance. I risultati successivi
purtroppo li conoscono tutti. In questo
senso un atteggiamento psicologicamente
attento ai
comportamenti
della clientela,
presa
singolarmente,
è importante. In
sostanza bisogna
far capire che
la ragione, non
sempre collima
con quello che ci
fa piacere e che
il problema il più delle volte è solo dentro
di noi. Per questo bisogna riconoscerlo e
anticiparne gli effetti negativi. Regola
che vale anche nel difficile campo che
interessa la finanza e l’economia in genere.
Posso dire che a Prevalle – conclude
Giampietro Galvani – l’ebbrezza irrazionale
del boom finanziario, non ha superato i
limiti di guardia. E questo credo anche per
il profondo legame della gente con quella
integrità di valori, sempre in primo piano
nell’organizzazione mentale locale.” Pillole
digeribili di esperienza non soffocante
quelle di questo SottoSopra prevallese
ultra reale e propositivo, raccordato a
tutto campo con la realtà intermediata in
BCC. Medicina dei fatti. Che sgomitano
vittoriosi e creativi sulle scontate
fasullità dell’apparenza virtuale.
gargnano
11
L’origine veneziana legata ad un carpentiere di barche arrivato a Gargnano nel 1470
SERENISSIMO CANTIERE FELTRINELLI
Mauro, Sergio e Dino sulle orme di papà Fausto e del mitico Bindi
Ricircolo magico della storia. Dalla
Serenissima di Alessandro Calafato da
Feltre, alla fine ottocento di mastro Bindi.
Storia di cantiere nautico, allestito e
programmato dalla famiglia Feltrinelli a
Gargnano In un batti e ribatti di materia
di ricerca evolutiva, oggi rappresentata
da papà Fausto insieme ai
figli Mauro, Sergio e Dino.
Barche e ancora barche.
Imbarcazioni da rimettere
in asse, o da alare nel
movimento turistico
esponenziale di questo alto
lago ripulito nella bellezza
dei toni, dall’andirivieni di
Ander e Pelèr. Più di cent’anni di storia,
ma radici veneziane accertate in quel nome
originario del mito e del rito dell’imbastir
gusci variegati per ogni identità navigante.
“I documenti parlano chiaro – spiega
Mauro Feltrinelli, quinta generazione
feltrinelliana e tutore accreditato della
storia di famiglia – nel 1470 arriva nella
quadra di
Gargnano al
seguito delle
milizie del
Doge, un tale
Alessandro
Calafato,
carpentiere
del legno
forestiero
proveniente
da Feltre. Da
qui la genesi
del nome
– el feltrin,
feltrinei fino
a feltrinelli,
primo ed ufficiale riconoscimento di
questo nostro cognome moltiplicato e
diramato in lungo e in largo per l’alto
lago.” Mauro racconta argomenta e
investe in passione il percorso di una
vita, mentre papà Fausto strabuzza ed
annuisce con arguta efficacia l’occhio
vivace di patriarca ufficiale del gruppo.
Un gruppo oggi rivitalizzato nella triade
di governo, che vuole Mauro al timone di
amministrazione, commercio e promozione,
Sergio nel vivaio creativo di
perizia cantieristica e servizio di
alaggi ed affini, con Dino a rifinire
la cultura complessiva irradiata
nel segno del motore. Sta di fatto
che, secoli a parte, la calafatura
ovvero l’arte del render
impermeabile il legno del fasciame
di barca, rimetteva in pista il suo
dialetto specializzato a fine ottocento.
In quel tempo, bisnonno Bernardo detto
Bindi, traslocava le sue esperienze,
mettendo in riga le bisse su e giù per il
lago. Sì le bisse. Quelle che adesso si
rincorrono fra muscoli d’acciaio e sudore,
in voga per le platee dell’estate gardesana,
ma che in origine si lanciavano nella fatica
obbligatoria della pesca di lago. “Il Bindi
era veramente un personaggio – racconta
Fausto Feltrinelli – faceva
il pescatore e riparava e
costruiva le bisse. Alla sua
maniera, prendendosi i suoi
tempi. Nei ricordi c’è il
racconto di una commessa
per un oste di Torbole.
Lavoro che non finiva mai.
“In trattoria – sorride
mastro Fausto - si mangiava e si beveva
bene. Fino a che il trattore-committente
un po’ preoccupato, chiede a quando il
termine della
sospirata
bissa.
<mancano
i solari
(paglioli)>
risponde il
Bindi sicuro.
<quelli è
meglio che
li lasciamo
stare
– controbatte
l’oste deciso
– perché
altrimenti
ci mangiamo anche le Dindane> Ossia gli
attrezzi da pesca a strascico.” Comunque
la storia va avanti, tra aneddoti e
veroniche di pensiero popolare ruspante.
Bernardo apre cantiere in località Castello
a Gargnano. Egidio, figlio del Bindi, emigra
negli Stati Uniti. L’America del progresso
e dei vasti spazi di ricerca. L’america
del sogno antecedente ad Elvis Presley
e Bruce Springsteen. L’America
leggendaria del primo novecento,
dove il motore volava a più non
posso scorrazzando per mare, aria
e strada. Egidio torna a casa per
far volare il cantiere. Costruendo
motoscafi ed idrovolanti,
partecipando a gare sportive
e allertando quello
spirito di attraente
ribellione che spira
veloce e pulito nel
sangue Feltrinelli.
Nella dinastia c’è
anche, fra i figli di
Egidio, Lina rosa-pilota
in anticipo sui tempi.
Gli altri discendenti sono Stefano – Finì,
Bernardino – Dino, Eligio e Iolanda. I
tempi son quelli giusti, bazzica da quelle
parti anche D’Annunzio. Nella nuova e
attuale sede del cantiere, trasferito
nel 1919, c’era la rotaia dove discendeva
il mitico MAS. Poi arriva la guerra e i
Feltrinelli sono dalla parte degli uomini
liberi. Si trasferiscono a Bracciano, dove
conoscono anche la prigione, accusati di
essere oppositori del regime. Ma tutto
passa. E i fatti, come sempre accade dalle
parti della materia umana, trionfano. E
i fatti per i Feltrinelli sono cantiere e
barche. Entra in campo a questo punto
Fausto. Il suo gusto per la ribellione è
calibrato al punto giusto con una fuga
a quindici anni al seguito di un circo.
Con le successive esperienze di lavoro
in Svizzera e poi in Africa. Storie
intriganti dal romantico profumo di
memoria speciale. Ma la pastura è quella
del cantiere. Gli anni sessanta lo vedono
ripartire con barche
ed affini a Gargnano.
Dalla costruzione
e riparazioni si
passa al boom
generazionale del
rimessaggio con
concreti risultati di
solidità economica.
Ma la sostanza è
sempre in quel legno
calafato nel DNA di
famiglia. E viene la
quinta generazione
del Mauro
amministrativo,
di Dino carpentiere del legno d’acqua
e di Sergio motorista. “Oggi stiamo
tornando alle origini – aggiunge Mauro
– abbiamo ripreso ad occuparci di
riparazioni di barche, pur mantenendo
l’attività di servizio e rimessaggio.”
Un’altra rivoluzione. Nata dalla passione
che sembra non abbandonare il club
Feltrinelli. “La prima barca che ho deciso
di rimettere in sesto
– spiega Dino – era di un
tedesco. Stranamente
nessuno voleva ripararla.
Mi mancava l’esperienza
per capire che sarebbe
stata un’impresa
pazzesca. Così quando
la vedo, tutta buchi e marciume, chiedo
consiglio a mio zio ormai pensionato. <tu
guardala e pensaci bene. Vedrai che una
soluzione la trovi> fu la risposta. Aveva
ragione. La barca è tornata in acqua e
naviga ancora.” La divinità del legno non
abbandona i suoi discepoli. Segreti di nodi
e venature, aggiungono toni ed emozioni
all’esperienza d’ascia e scalpello. Suona
il cric – crac delle assi di coperta. Con
l’anima del feltrin calafata tra stoppa e
pece, nel ribelle creativo e geniale talento
del team Feltrinelli.
salò
12
La Gasparo Bertolotti al culmine della stagione 2003
BANDA LIVE IN CONCERT
L’ensemble guidato da Paolo Ghisla conta oggi oltre 60 elementi
La Banda Cittadina di Salò “Gasparo
Bertolotti” entra nel momento più
importante della stagione concertistica
estiva 2003, che
culminerà con la
26° edizione del
Gran Concerto
di Ferragosto
nella tradizionale
cornice di piazza
Duomo a Salò.
La stagione
concertistica che
ha già vissuto
alcuni significativi
momenti con
i concerti di
Tremosine, Moniga e di Salò, in occasione
dell’apertura del festival Bandistico,
continuerà venerdì 1 agosto a Maderno,
mercoledì 13 agosto a Fasano e appunto
venerdì 15 agosto a Salò. Un appuntamento
quello del Granconcerto di Ferragosto che
da oltre 25 anni catalizza l’attenzione di
800/1000 persone raccolte in uno degli
scorci più suggestivi di Salò. Un pubblico
attento di residenti e turisti, italiani e
stranieri, affezionati spettatori di quello
che da alcuni anni si caratterizza per uno
spettacolo a tutto tondo. Il programma
prevede, come di consueto, un repertorio
composito e accattivante che spazia da
musiche di Strauss e Von Suppè fino a
giungere ai brani celebri di Ennio
Morricone, passando da Chuck
Mangione e Billy Strayorn. La data
del 15 agosto riporta alla nascita
di una delle istituzioni musicali più
antiche della provincia di Brescia.
Il 15 agosto 1818 infatti sotto
l’Imperial Regio Governo austriaco
la Banda Cittadina riceveva
l’autorizzazione a esibirsi nella sola
Salò. Alla metà degli anni settanta
è invece legata la svolta che ha permesso
in questi anni alla Banda di ottenere
sempre maggiori consensi ed una nuova
caratterizzazione rispetto al modello
classico della banda. Pur non abbandonando
le tradizionali espressioni della banda,
come le parate e la partecipazione a
riti civili e religiosi della vita cittadina,
la Banda
punta oggi
a portare
la propria
musica oltre
i confini
comunali
ma anche
provinciali,
attraverso
la modalità
del concerto. Confini che nel 2002 sono
diventati internazionali con l’invito a
partecipare ad un raduno bandistico in
Germania. Dal 1995 la Banda di Salò è
diretta dal Maestro Paolo Ghisla con il
quale ha intrapreso un ulteriore percorso
di crescita, grazie alla professionalità
dell’intervento e alla scelta di un
repertorio adeguato all’organico di
un’orchestra a fiati. Una crescita che è
confermata, oltre che dall’entusiasmo del
gruppo, anche dai numeri se è vero che
oggi la banda può contare su 60 musicisti,
la maggior parte dei quali giovani, ed una
scuola di musica qualificata con oltre 70
allievi.
A.C.
soiano del lago
Mostra e convegno all’ ex Monte di Pietà
A SAN FELICE, A TUTTI I COSTI
Il fascino indiscreto del denaro, curiosità e nuove interpretazioni
L’arte ci racconta il denaro. E lo fa A
tutti i Costi. Confermandone il suo Fascino
Indiscreto. Rassegna di arte
contemporanea la prima,
curata da Vanda Sabatino,
Lorella Giudici e Pino Diecidue
e intrattenimento il secondo,
con l’originalità argomentata
da Gavina Ciusa. Tutto
raccolto al Palazzo ex Monte
di Pietà di San Felice del
Benaco. Finanza, denaro, torri
che crollano in un universo
di angoscia ossessiva la
proposta degli artisti di A
Tutti i Costi. Contaminazione
dialettica e riflessione con
Albino Zabbialini, Giuliano
Zecchi e Oscar Piccinelli, rispettivamente
Presidente del Collegio Sindacale, Vice
Direttore Generale e Responsabile dell’Area
Amministrativa della Banca di Bedizzole
Turano Valvestino, invitati a discutere da
Gavina Ciusa sul Fascino Indiscreto del
denaro, titolo anche del volume realizzato
dalla Ciusa, che indaga sulla rappresentazione
artistica proprio del denaro. Iniziative
particolari e fuori dagli schemi, che
l’Assessorato alla Cultura del Comune di
San Felice, guidato da Massimo Moretti, ha
voluto interpretare anche con
l’ausilio di partner come, la Banca
di Bedizzole Turano Valvestino,
Pasini Produttori e Brescia Online
ed il patrocinio culturale della
Provincia di Brescia. L’inizio
ideale del percorso di mostra è
con Lorenzo Alagio, che incide le
sue sculture, irrigandole con
mappe e cartine geografiche.
Si prosegue con Gianluigi
Antonelli, dal simbolismo
inquietante fino alla magia
degli occhi in banconota del
giapponese Shuso Azuchi
Gulliver. Mario De Carolis
coniuga l’essere attraverso frasi e figure
corrotte nel plexiglas, mentre le Babeli
di Fontas Konsolakis s’incrociano con
quelle più provocatorie di Elisabetta
Zanella. Le quotazioni del Financial Times
vengono poi ossessivamente rilegate
da Paolo Pessarelli. Infine Armando
Tinnirello forma collage con i simboli
inconfondibili del potere formato presente
e possibile futuro. Il convegno è raccordo di
dialogo. Dove la storia della rappresentazione
iconografica, ben costruita da Gavina
Ciusa e la percezione concreta interattiva,
realizzata con i tecnici finanziari della BCC,
ha permesso di intravedere linguaggi comuni
e propositivi nella dicotomia arte-denaro. Con
un messaggio interpretativo finale che include
ragionamenti pulsionali che fanno vedere lati
meno intriganti e speculativi, nell’attività di
gestione del denaro.
Ragionamenti di
inserimento, aiuto
e collegamento con
la realtà sociale
ed anche artistica.
Con un rimando
quasi obbligato al
movimento originario
della Casse Rurali
di un tempo, oggi
crediti cooperativi.
Istituti con garanzia
etica consolidata, nel
segno di un denaro
creativamente
destinato alla misura dell’uomo.
vobarno
13
L’assurda odissea della super strada della Valsabbia
STRADE
DI
FUOCO
Tra appalti e sub appalti,i lavori non decollano. E la gente protesta.
Strada di fondovalle … sempre più a
fondo. La cronaca politica degli ultimi
anni, soprattutto nel nord, ci aveva
abituati ad indicare come esempio di
malsano impiego del denaro pubblico e/o
di atavica carenza di capacità gestionali
delle pubbliche amministrazioni quanto
avveniva nel Sud Italia. Da dieci anni
a questa parte, gli abitanti della Valle
Sabbia stanno conoscendo questa realtà
ma …. in casa propria, affacciandosi
quotidianamente alla finestra ed
osservando la realizzazione (?!?!?!) della
super strada della Valle Sabbia e del
tronco Vobarno-Barghe in particolare.
Dopo gli anni 80, ovvero dopo i pomposi
discorsi sul progetto di allora, sono
iniziati gli appalti, quindi i sub appalti,
quindi i sub sub appalti e via di seguito,
accompagnati da mille pause, riprese,
sospensioni dei lavori, ma soprattutto da
eterei silenzi da parte degli organi/enti
competenti . Ed intanto la strada giace
lì …. incompleta e silenziosa a ricordarci
che gli anni passano, che nulla cambia
e nulla si crea (senza lavoro), mentre
sulle altre strade parallele nascono
rotonde, semafori, incroci e tanto altro
a contribuire nel bene e nel male al
traffico quotidiano. Ogni tanto, magari in
occasione di imminenti elezioni territoriali,
qualche Consigliere Regionale, Assessore
Provinciale o Sindaco di zona osa rilasciare
a destra ed a manca dichiarazioni sui
lavori di imminente
ripresa, illudendo
(ma soprattutto
dando false
speranze) che
entro un anno
la strada sarà
percorribile, e noi
tutti a fantasticare
e costruire utopie
metropolitane
su superstrade
chilometriche sino a Storo . Ci stiamo
oramai tutti un po’ rassegnando a
concepire tale opera come un gran
e perenne tormento e nel contempo
un desiderio inappagato, sul quale si
costruiranno ancora per anni delle belle
fortune politiche. Almeno tutto ciò giova
all’ambiente, viste le numerose piante di
ogni specie nate in mezzo all’asfalto dei
tronchi stradali solo in parte terminati e
mai utilizzati…….. E sì ….. cari connazionali
del Sud Italia, dobbiamo proprio
apprendere da Voi l’arte della pazienza e
della rassegnazione per fare in modo che
i disagi quotidiani del traffico rafforzino
il nostro spirito di iniziativa nell’attesa
che qualcuno esca di prigione e riprenda a
lavorare.
Luca Galvani
PS: Lo scorso 13 luglio a Barghe Sindaci
ed Amministratori hanno protestato
contro i ritardi nella realizzazione della
nuova arteria bloccando la circolazione la
domenica mattina all’insegna di “ un’ora
di stop al traffico contro trent’anni
d’attesa”. Da questa ennesima e non
ultima manifestazione sono seguite le
solite promesse di incontri a Roma per
sottoporre all’attenzione dell’Anas l’annoso
problema ………... I risultati saranno
comunicati direttamente agli automobilisti
che la domenica sono in coda verso il lago
d’Idro ……….
L.G.
nuvolento
La chiesa romanica venne eretta su un edificio di origini ben più antiche
LA PIEVE NEI SECOLI DEI SECOLI
I miracoli della Madonna che decise la posizione della sua immagine
Immobile e imponente quasi a voler
sottolineare il passaggio dei secoli, sorge
statuaria nella campagna la millenaria
Pieve Romanica di Nuvolento. Risalente
al XI secolo o più probabilmente al XII,
venne eretta su un edificio di ben più
antica costruzione databile intorno al VIII
secolo e trasformato in epoca precedente
da luogo di culto pagano (da ricordare il
ritrovamento in loco di una villa romana) in
tempio Cristiano. Quella che vi raccontiamo
è anche la storia della Madonna della Pieve
o meglio dei suoi miracoli che le fruttarono
una profonda devozione da parte di tutto il
territorio. Nel 1672 resisi necessari lavori
di restauro e abbellimento della chiesa
si pensò di riposizionare il dipinto della
Madonna. Vi era incertezza da parte dei
lavoranti su come e dove affiggere la sacra
immagine, quando all’improvviso l’affresco
si staccò da solo dal muro e si posizionò
dolcemente a terra. Non soddisfatta la
Vergine volle anche scegliersi la porzione di
muro più adatta ad ospitare la sua figura.
Gli operai udirono un forte rumore come
se una parete fosse caduta, si girarono e
videro l’immagine affissa al muro. Nel 1700
assalito da briganti tale Francesco Pezio
da Nuvolento, ricevette 50 pugnalate
prima di essere abbandonato al suo destino
di sicura morte. Ma la cronaca del tempo
riferisce che lo sventurato si rialzò illeso
in tutta salute, avendo invocato la Madonna
in suo aiuto. Nel 1711 la popolazione di
Nuvolento, preoccupata da una pestilenza
che colpì i bovini dei paesi circostanti,
implorò la Vergine. Come risultato gli
animali del paese non furono attaccati dalla
malattia e sopravvissero. Ancora tre giovani
campanari riuscirono a non essere colpiti
dalla caduta di una campana durante una
funzione religiosa, ed un giovane di Mazzano
si salvò dal pericolo di essere stritolato da
una macina
del grano.
Sicuramente
ampio il
territorio
parrocchiale
di
competenza
(sempre
sotto
l’egida del
Monastero
Benedettino di San Pietro in Monte di
Serle) che nel Medioevo si estendeva da
Virle a Gavardo, dal ponte del Bettoletto
di Bedizzole sul Chiese fino alle lontane
coste di S. Eusebio. In questo importante
centro della vita religiosa confluivano tutti
i credenti della zona per le più elementari
funzioni religiose e gli oneri della vita
cristiana, con sicuri disagi e sacrifici, visti
i mezzi di trasporto del tempo. E’ proprio la
Pieve la chiesa “Madre” da cui prenderanno
vita successivamente le parrocchie di
San Pietro di Virle, con la dipendenza di
Ciliverghe, di San Zenone di Mazzano, con
la dipendenza di Molinetto, di San Lorenzo
di Nuvolera, di San Pietro di Serle, di
Santa Giulia di Paitone, di San Michele
di Goglione con l’altra dipendenza di San
Zenone di Goglione Sotto. Negli ultimi anni
si sono succedute opere di
mantenimento quali i restauri
degli affreschi nel 1978,
mentre opere di restauro
architettonico vennero avviate
nel 1984-96 su iniziativa
dell’Amministrazione comunale.
Nel 1987, vennero portati alla
luce affreschi databili tra il
XIV e il XVI secolo, tra cui
un Cristo su sfondo vermiglio.
Ancora oggi la Pieve di
Nuvolento è oggetto di devozione popolare
molto diffusa. E chissà se appellandosi alla
Madonna della Pieve non sia ancora possibile
ricevere una grazia.
Devis Guietti
gavardo
14
Il gruppo di volontariato gavardese realizzerà un ospedale in Shael
MALI-GAVARDO OPERAZIONE SPERANZA
La nuova struttura sanitaria sarà operativa da febbraio 2004
I volontari del Gruppo Mali di Gavardo ancora all’opera.Da dicembre 2003 a
febbraio 2004
saranno infatti impegnati nell’edificazione
di un ospedale
maternità per mamme e bambini a Goulala.
L’obiettivo è
ambizioso, anche perché viene collegato
ad una vasta
operazione di
intervento.
In sostanza
la struttura
sarà il centro
di tutta
un’attività di
assistenza,
educazione e
formazione sanitaria destinate alla popolazione. Un sogno
realizzabile, che interpreta la solidarietà con la forza
dell’ azioni e dei fatti.
IL MALI E’
OBIETTIVI PROGETTO
Il Mali è uno degli stati
africani abbracciati dal
deserto del Sahara.
Con una superficie di
1.240.190 kmq (circa
5 volte l’Italia). Il
paese è stretto fra
il deserto vero e
proprio e il Sahel,
territorio in rapida
desertificazione. La
regione dove esistono
migliori possibilità
di sopravvivenza, è quella a sud, solcata dal fiume
Niger, ma anch’ essa vive ormai da tempo un processo
di costante inaridimento. La durata media della vita è
di 47 anni e ogni donna ha in media da 6 a 8 figli. Gli
analfabeti sono il 68%, mentre la mortalità infantile
è al 22% e il reddito pro capite è di 250 dollari l’anno
(meno di un euro al giorno).
INDIRIZZI
GRUPPO MALI-GAVARDO– Via Dietro Chiesa 15
–25085 GAVARDO (BS)
Telef. 0365 – 32141 Sito
www.gruppomaligavardo.it e.mail
[email protected]
Gabriele Avanzi – Coordinatore
Il gruppo MALI-GAVARDO è collegato con:
CUORE AMICO FRANTERNITA’ ONLUS – Brescia
SCAIP – Servizio Collaborazione Assistenza
Internazionale Piamartino – Via Ferri, 75 Brescia
CF. 98009900170
Assistenza sanitaria alle mamme durante il periodo della gravidanza,
assistenza al parto e alla crescita dei bambini, per diminuire la
mortalità neonatale e delle mamme. Si prevedono già nel primo anno
di attività circa
l 000 parti ed
oltre 50/60
visite giornaliere
ambulatoriali di
partorienti.
Formazione
igienico-sanitaria
delle donne, con
corsi, sia presso
il centro sociosanitario, sia
direttamente con
visite e riunioni nei
villaggi della savana.
Formazione ed educazione delle mamme nella preparazione dei cibi
adatti ai bambini, soprattutto nel periodo dello svezzamento con
utilizzo appropriato degli alimenti prodotti in loco. Ai corsi settimanali
parteciperanno 30/35 mamme e papà.
Piano annuale delle vaccinazioni dei bambini, con particolare
attenzione a quelli dei,villaggi della savana.
Formazione ed educazione sia del personale per le singole
strutture, che per le persone di riferimento nei villaggi,
incaricate di essere da stimolo e da filtro tra la popolazione
locale, soprattutto femminile, e il centro socio-sanitariomaternità.
AIUTI
c/c postale n. 12053252
oppure
c/c bancario Banca di Bedizzole Turano Valvestino Filiale di Gavardo n. 901630 (abi 08379-cab 5456)
intestati a: SCAIP via Ferri, 75 - 25123 Brescia
causale: “Offerta per progetto MALI 9”
Offerte detraibili nella denuncia dei redditi
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APPUNTAMENTI
EVENTI
BANCA DI
BEDIZZOLE, TURANO VALVESTINO
SULLE STRADE DELLA
CON
ASSOCIAZIONE CULTURALE
PARTECIPAZIONE
“INDIPENDENTEMENTE”
Sostegno, promozione, fantasia
Propongono
“LA MUSICA DELLE DONNE”
Settembre Organistico Gardesano
3 Settembre 2003 ore 20,30
Partenza Trofeo Idraulica Rinaldo Tagliani, Medaglia
BEDIZZOLE
d’Oro Costruzioni Amadei, organizzato dalla Polisportiva
Bedizzolese
Chiesa di Santo Stefano
organista Monica Cipani
5 Settembre 2003 ore 20,30
MOCASINA
Chiesa di San Giorgio
Vanni Zecchi con Tegla Lourupe super
organista Monica Cipani
maratoneta, vincitrice della 10 miglia del Garda di
11 Settembre 2003 ore 20,30
Navazzo e il Sindaco di Gargnano Marcello Festa,
GAVARDO
Aureio Forti, GS Montegargnano e
Alessandro Sala assessore Provinciale allo Sport.
Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo
organista Eva Frick Galliera
18 Settembre 2003 ore 20,30
Trofeo Tre Laghi, 2003, Garda,
SOIANO DEL LAGO
Valvestino, Idro, il volo di amatori
Chiesa di San Michele Arcangelo
e professionisti pedalando nel nostro
organista Maria Cecilia Farina
territorio
25 Settembre 2003 ore 20,30
MANERBA DEL GARDA
Chiesa di Santa Maria Assunta
organista Eva Frick Galliera
Funzione religiosa e festa per la Madonna del
Dove corre il cuore della BCC
Lazzaretto, sotto l’attenta organizzazione di Sergio
Zanelli e Renato Corsini. Un bella storia di recupero
del verde, ricordando la tradizione.
Gruppo di famiglia in un
esterno alla ricerca del
colpo giusto alla starna
Giovanni
Pizzatti
Rinnovato il Sito
Internet
vi aspettiamo su
www.bedizzole.bcc.it
e Michele
Pavoni al
Campionato
Mondiale
categoria 420,
Vela nelle acque
della Manica
OBIETTIVO MUTUI
Per
l’Artigiano
Mutui
Artigiane
con Cooperative
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Sotto
Traccia
Editore
Banca di Bedizzole Turano Valvestino
Piazza 25 aprile 13 25081 BEDIZZOLE (BS)
Direttore Responsabile
Giuseppe Rocca
Tipografia
FDA EUROSTAMPA SRL
Via Molino Vecchio 185 25010 BORGOSATOLLO (BS) tel. 030/2701606
Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03
Cellofanatura e Spedizione
COOP SERVICE s.c.r.l.
Via Napoleonica 7 25080 REZZATO (BS) Tel. 030/2594360
hanno collaborato
Alberto Avanzi, Franco Bertoloni, Barbara Caldera, Vittorio Capuzzi,Mauro Chiappini, Fabio Chiarini,Alberto Comini,
Andrea Corsini, Pierangelo Festa, Luca Galvani, Giordano Guerra, Devis Guietti, Ilaria Mirandolina, Graziano Pavan,
Oscar Piccinelli, Mario Pizzatti, Giorgio Venturini, Diego Treccani, Giuliano Zecchi,Vanni Zecchi.
LETTERE
AL DIRETTORE
RIMBORSO DEL SOVRAPPREZZO
Ho ricevuto in questi giorni la comunicazione
relativa alla compilazione della scheda anagrafica
Soci con la posizione azionaria e l’invito a
sottoscrivere nuove azioni della BCC. Esprimo
apprezzamento per l’iniziativa di informare i Soci
dei benefici, economici e non, che gli competono
e della necessità di coinvolgerli sempre di più
alla vita della propria Banca. A questo proposito
vorrei avere un chiarimento per ciò che riguarda
il sovrapprezzo. In caso di uscita del Socio viene
restituito o rimane all’azienda?
Un socio
Risponde il Direttore Generale dott. Mario Pizzatti:
Il Sovrapprezzo viene stabilito annualmente dal
Consiglio di Amministrazione dopo l’approvazione
del Bilancio. Esso è giustificato dal fatto che si
sottoscrivono azioni di una società che oggi conta
un Patrimonio ( attualmente pari a circa 45 milioni
di Euro) consistentemente più elevato del Capitale
Sociale che è di circa Euro 560.000. Attualmente
il Sovrapprezzo è pari a Euro 20,00 mentre il
Valore Nominale di ogni azione è di 26,44. Il
dividendo sulle azioni BCC, pari all’interesse legale,
e la rivalutazione, legata all’indice dell’inflazione
ISTAT nel 2002 pari al 2,40 % netto, vengono
calcolati solo sul valore nominale delle azioni.
Tuttavia ai sensi dell’art. 14 dello Statuto Sociale
“il socio receduto o escluso o gli aventi causa del
socio defunto hanno diritto soltanto al rimborso
del valore nominale delle azioni e del sovrapprezzo
versato in sede di sottoscrizione delle azioni”.
Pertanto viene rimborsato anche il Sovrapprezzo
effettivamente versato in sede di sottoscrizione
delle azioni.
REGOLAMENTO CONCORSO
BORSA DI STUDIO
La Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo bandisce per il
dodicesimo anno consecutivo un concorso per l’assegnazione di n° 60 Borse di
Studio per l’anno scolastico 2002/2003 per l’iscrizione e la frequenza ad istituti
e scuole di istruzione media di primo e secondo grado, statali o riconosciuti dallo
Stato, corsi di laurea universitari e diplomi universitari di qualsiasi facoltà e
riconosciuti dallo Stato.
ciascuna materia e gli eventuali debiti formativi. La media sarà calcolata
con l’esclusione dei voti riportati in Condotta e nelle eventuali materie
facoltative.
Dal concorso sono esclusi gli studenti ripetenti e gli Assegnatari di
altre borse di studio.
I concorrenti iscritti ai Corsi Universitari ed ai Corsi di Laurea
Breve successivi al primo delle rispettive facoltà dovranno
comprovare che si trovano in regolare corso di studi
presentando la seguente documentazione:
copia del piano di studi depositato
presso la Segreteria della Facoltà. Il
suddetto piano di studi dovrà risultare
regolarmente approvato.
certificato rilasciato
dalla Segreteria dell’Università
attestante il numero di esami
sostenuto e le votazioni
riportate per ogni esame.
Nel caso in cui uno
dei due documenti di cui
sopra non dovesse essere
presentato il concorrente
non sarà ammesso al
concorso.
L’età massima degli
studenti frequentanti
Corsi e diplomi
Universitari non dovrà
superare i 26 anni.
1) Le n. 60 borse di studio saranno riservate
rispettivamente in n. 50 ai figli di Soci e in n. 10
ai figli di clienti della Banca. Esse verranno
suddivise tra le varie scuole ed indirizzi
secondo le modalità di seguito riportate
ed in proporzione alle domande
pervenute. Il valore delle Borse di
Studio è fissato in Euro 200 per
le medie inferiori, Euro 400 per
le scuole superiori di secondo
grado, Euro 300 per gli istituiti
professionali, Euro 600 per
l’Università e Euro 500 per i
Diplomi universitari.
Il criterio di assegnazione
delle borse di studio è
stabilito in base alla
graduatoria di merito
e, a parità di media
dei voti, costituiscono
nell’ordine titolo di
preferenza nella
assegnazione delle
borse stesse:
•
•
•
3)
La domanda
di ammissione al
concorso redatta sul
modello predisposto
e disponibile presso
tutti gli sportelli della
Banca, corredata
dalla documentazione
prescritta dal
successivo punto
4 potrà essere
presentata, entro e non
oltre il 31 luglio 2003,
direttamente presso gli
sportelli della Banca di
Bedizzole-Turano Valvestino
– Credito Cooperativo oppure
essere inviata a mezzo lettera
raccomandata alla segreteria
della BCC (Piazza XXV Aprile 13
– 25081 BEDIZZOLE).
L’anzianità di
apertura del
c/c o libretto di
risparmio presso la
Banca di Bedizzole
-Turano Valvestino –
Credito Cooperativo
Lo stato di orfano
di uno o entrambi i
genitori
L’appartenenza a
famiglia numerosa
Verranno prese in
considerazione, ai fini della
graduatoria di cui sopra, le
domande presentate aventi i
seguenti requisiti:
�
Studenti che hanno conseguito il
Diploma di licenza media inferiore con
il giudizio di “ottimo”.
� Studenti della Scuola media di secondo
grado a livello di maturità, che hanno riportato
nella sessione estiva dell’anno scolastico 2002/2003
una votazione non inferiore a 7.50/10 nello scrutinio
finale se trattasi di promozione ad anno successivo e 85/100 per il
conseguimento del diploma di maturità.
� Studenti di Istituti professionali (compresi in questa classificazione
anche gli istituti alberghieri) che possono dar diritto al conseguimento
del diploma oppure ad una semplice qualificazione professionale che hanno
frequentato il terzo anno e si iscrivono al quarto ed anno riportato una
votazione non inferiore a 7.50/10. Gli studenti del quarto e quinto anno
saranno equiparati agli studenti di scuola media di secondo grado a livello
di maturità.
� Studenti frequentanti l’Università iscritti prima dell’attuazione del D.M.
n. 509/1999 che siano in regola con gli esami previsti dal piano di studi
ed abbiano conseguito una media non inferiore ai 27/30 e per gli studenti
iscritti dopo l’attuazione del D.M. n. 509/1999 che abbiano conseguito un
numero di crediti congruo con il relativo e regolare piano di studi e una
media non inferiore ai 27/30.
� Studenti che hanno conseguito un diploma universitario con una media non
inferiore ai 28/30.
2) I concorrenti iscritti agli istituti di istruzione media di secondo grado
per l’anno scolastico 2002/2003 dovranno comprovare i requisiti di cui sopra
mediante certificato rilasciato dalla scuola o dall’istituto cui appartengono. Il
certificato scolastico dovrà riportare, ove previste, le votazioni ottenute in
4) Alla domanda devono essere allegati i
seguenti documenti:
•
•
Stato di famiglia del concorrente.
• Certificato della Scuola o dell’Università di cui al
precedente punto 2)
Dichiarazione che il concorrente non è assegnatario di altra borsa di
studio.
5) All’assegnazione delle Borse di Studio provvederà il Consiglio di
Amministrazione della Banca con sua delibera sulla base della
graduatoria elaborata.
6) Ai vincitori sarà data comunicazione personale entro il mese di
settembre 2003. La graduatoria di cui sopra sarà disponibile presso la
segreteria e le filiali della Banca per una eventuale consultazione almeno
quindici giorni prima della data stabilita per la consegna.
7) La consegna del premio è subordinata al possesso di libretto a risparmio
per gli studenti minorenni e di conto corrente personale per gli studenti
maggiorenni aperto presso la filiale della Banca di Bedizzole Turano
Valvestino indicata dal vincitore.
8) Le domande incomplete nella documentazione o che pervenissero fuori
termine stabilito non saranno prese in considerazione.
SONO DISPONIBILI PRESSO LE NOSTRE AGENZIE
I MODULI DI ISCRIZIONE
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Sottotraccia n.4 - Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito