Sotto
Traccia
numero 8 aprile maggio 2004
Poste Italiane spedizione in A.P.-70%-Brescia
cronaca
economia
costume
periodico di
cultura
www.bedizzole.bcc.it
a cura della banca di bedizzole turano valvestino
Un primo trimestre 2004 che conferma
in toto i già ottimi risultati dell’esercizio
2003: le BCC Bresciane stanno crescendo
con tassi percentuali a due cifre,
mediamente ad una velocità più che doppia
rispetto al sistema bancario nazionale.
In questo contesto
la BCC di Bedizzole
Turano Valvestino
ha fatto segnare un
incremento delle masse
intermediate, sul primo
trimestre 2003, del
15,4%, seconda solo
alla BCC di Pompiano
Franciacorta che è
cresciuta del 16%.
Seguono BCC di Brescia
(+ 14,5%), Ghedi (+
13,9%) e Garda (+
12,41%). Risultati
particolarmente
positivi che saranno
oggetto di discussione e
commento in occasione
delle prossime
Assemblee societarie,
in programma nelle
prossime settimane, che
dimostrano come le BCC
continuino a meritare la
fiducia dei propri soci
e clienti, ed in generale
dei risparmiatori,
sempre meno attratti
dalla Borsa e
dal rischio di
investimento. Una
crescita, quella
della nostra BCC,
comunque ragionata
e controllata,
sempre attenta
alla minimizzazione
del rischio di crescita ed orientata
specificamente all’aiuto nei confronti
delle famiglie (prima categoria di impiego)
ed alla piccola impresa. Questa scelta
ha prodotto un frazionamento negli
impieghi ed una copertura del rischio con
garanzie oggettive che oggi si traduce in
una percentuale di crediti verso clienti
garantiti da ipoteche, firme, fideiussori
pari al 75% del totale degli impieghi e
un rapporto sofferenze nette/impieghi
sotto l’1%. Una situazione che, unita ad un
patrimonio di 49,5 milioni, ci permette di
guardare con fiducia al futuro Un futuro
che consente alla BCC di Bedizzole Turano
Valvestino di mantenere le iniziative a
favore dei soci, valutato positivamante
anche da molte consorelle, insieme alla
coerentemente con le proprie tradizioni, in
questi mesi, la Banca di Bedizzole Turano
Valvestino è stata, e lo sarà ulteriormente
in futuro, chiamata a sostenere la
piccola e media impresa, condizionata
da una congiuntura economica non certo
favorevole e in molti settori
da una concorrenza a cui non
era preparata. Un sostegno
che ci sentiamo in dovere
di garantire e che in questi
anni ha contribuito più di ogni
altro alla crescita economica
e sociale del nostro territorio
e che ci fornisce l’occasione
per esortare i nostri artigiani
ed imprenditori a resistere.
La concorrenza cinese non
deve fare paura a chi ha fatto
delle idee e della innovazione
la propria forza, perseguendo
con spirito di sacrificio i propri
progetti, investendo il proprio
entusiasmo nella volontà di
crescere e migliorare. Solo
chi ha perso questa volontà
e crede di potere difendere
ad oltranza una situazione
consolidata e conveniente ha
da temere in questa sfida e,
indipendentemente dal fatto
che il concorrente sia cinese
o est-europeo, è destinato a
soccombere, proprio perché
ha rinunciato a quelle che
sono sempre
state le sue
caratteristiche
vincenti. E non
si creda che
il costo del
lavoro possa
fare a lungo
la differenza:
nell’era della globalizzazione non sono a
disposizione dei paesi emergenti solo la
possibilità di copiare marchi e prodotti,
ma e soprattutto abitudini e tenore di
vita! Questo comporterà inevitabilmente
un adeguamento dei costi di produzione
e, perché no,dei bisogni, trasformando il
colosso cinese in un mercato di un miliardo
di utenti.
COMPETENZE IN CRESCITA
PER FIDUCIA E TERRITORIO
consolidata particolare attenzione nei
confronti delle iniziative a favore delle
comunità locali che si è tradotta questo
anno in circa 350.000 euro. Una cifra
distribuita interamente con interventi
di beneficenza e di sponsorizzazione. Il
bilancio sociale, anche quest’anno redatto
e distribuito in occasione della Assemblea
dei soci, renderà dettagliatamente
conto di quanto la nostra banca sia
stata coerente con i propri principi di
mutualità e territorialità. Altrettanto
Vanni Zecchi
A Bedizzole i vertici del Credito Cooperativo Bresciano e Mantovano
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FATTI CHIARI STILE BCC
Il movimento progetta un fondo di tutela per i propri obbligazionisti
Informatica, programmazione comune
e collaborazione per le problematiche
d’immagine-banca per il prossimo futuro.
Questi i patti, oggettivamente e non
solo formalmente, chiari che Presidenti
e Direttori delle BCC bresciane e
mantovane riuniti a Bedizzole, hanno
valutato per l’evoluzione operativa delle
ormai consolidate istituzioni di Credito
Cooperativo. Così Vanni Zecchi e Mario
Pizzatti, Presidente e Direttore Generale
della BCC di Bedizzole Turano Valvestino,
hanno ricevuto i loro colleghi capitanati
da Alessandro Azzi, Presidente di
Federcasse. Al qualificato staff si sono
aggiunti inoltre Angelo Zanutto e Claudio
Brazzolotto, rispettivamente Direttori
Generali della Federazione Lombarda BCC
e di ISIDE, polo informatico nazionale
delle Banche di
Credito Cooperativo.
L’inizio del meeting è
stato caratterizzato
dal resoconto di
Claudio Brazzolotto
sull’attivita di ISIDE.
Con un assunto preciso
che Brazzolotto ha
formulato nel segno
di un “Finalmente
artefici del nostro futuro”. Il positivo
sviluppo del comparto relativo alle
infrastrutture, ha permesso in sostanza
di aggiungere tasselli importanti alla
crescita in termini di associati al
sistema. Ora la sfida riguarda “l’obiettivo
miglioramento qualitativo dei servizi sia
in termini di prodotto che di assistenza.”
“Una scommessa vinta – ha precisato
Alessandro Azzi – quella di
ISIDE. Un impegno che ora deve
insistere nel far diventare questa
organizzazione il polo informatico
di tutto il gruppo evitando la
frammentazione.” E sul discorso
delle divisioni da superare, si
giocano anche altre partite
sostanziali all’interno del sistema
BCC. La storia riguarda tra l’altro,
anche il problema d’immagine che
oggi inquadra l’organizzazione bancaria
nazionale in un’ottica di preoccupazione
generalizzata. Da qui le iniziative come
“Patti Chiari”, ideata dall’ABI per dare
risposte di trasparenza e sicurezza a
clientela ed associazioni dei consumatori.
Qual’è lo spirito che anima il movimento
BCC, nell’interpretare questi
nuove situazioni che spaziano
dai flop Obbligazioni Argentine
ai crack Cirio e Parmalat? Senso
comune raccolto nel gruppo
dirigente delle BCC Bresciane
e Mantovane, quello che crede
nella posizione di forza delle
Banche di Credito Cooperativo,
che tutto sommato escono
senza troppi affanni da questo
tipo di situazioni. Alle singole iniziative,
quali l’intervento consultivo delle BCC
trentine, che caso per caso valuta le
singole questioni sulle obbligazioni
argentine, o quella del Credito Cooperativo
di Treviglio su Parmalat, il sistema ha
risposto con la prossima futura istituzione
di un fondo di tutela per le obbligazioni
emesse. Un percorso ben accettato dal
movimento, che
al contrario non
sembra sentire il
bisogno impellente
di adesione
a quel “Patti
Chiari” marcato
Associazione
Bancaria Italiana.
Il problema sta
nei costi. E sta
pure in un’immagine complessiva di sistema
bancario che guarda alle Associazioni dei
Consumatori attraverso queste iniziative.
Si vedrà. Per ora più che cambiare il
recipiente di sicurezza è agire sulla
sicurezza medesima. E in questo il patto
di alleanza dei clienti con il Credito
Cooperativo è ancora forte. Ma le alleanze
devono essere consolidate e coordinate
attraverso iniziative di collaborazione con
le realtà istituzionali ed economiche del
territorio. I lavori si sono così conclusi
con l’impegno nel cercare alcuni temi da
sviluppare per presentare ufficialmente
l’iniziativa comune di bilancio sociale.
Mentre per il prossimo appuntamento (a
Nave BCC di Brescia) il Presidente Azzi
auspica l’intervento del Presidente di
Confcooperative. Un presenza importante,
che completa l’interessamento concreto
delle BCC per la piccola e media impresa.
Una posizione che ben si allinea anche
nella imminente prossima entrata del
Credito Cooperativo nel Consiglio di
Artigiancassa.
Mario Pizzatti
Riflessioni e dinamiche di qualità della vita
LA MISURA DELLA RICCHEZZA
Il valore aggiunto di una Banca che dialoga con impegno solidale con i Soci
Da qualche tempo a questa parte si parla sempre più insistentemente di “qualità della vita”, un concetto che intende farsi sintesi
e misura dei molteplici aspetti che attengono al nostro benessere fisico, psichico, sociale ed economico. La qualità della vita
diviene in sostanza un efficace indice per misurare una serie di parametri di soddisfazione del nostro vivere quotidiano, del nostro
rapporto con gli altri, con le istituzioni, con l’ambiente, della serenità e sicurezza della nostra giornata. In un contesto nel quale il
recinto dei valori in gioco per la soddisfazione della Persona viene giustamente ampliato comprendendo ogni aspetto della nostra
quotidianità, ci si domanda se esiste un analogo concetto di “qualità della vita” nel nostro rapporto con la Banca. Esiste una misura,
una valutazione che dia conto, oltre che dei valori economici anche della ricchezza di relazioni, partecipazione, coinvolgimento,
fiducia e responsabilità che un istituto di credito esprime o meno. Quanto valore diamo ad una Banca che riesce a fare incontrare,
dialogare e coinvolgere i propri Soci? Che ricchezza sappiamo cogliere da un istituto di credito che raccoglie e investe le risorse
economiche sul proprio territorio in una dinamica di mutuo sviluppo e interesse? Quale peso dare alla fiducia accordata ad artigiani,
agricoltori, famiglie nello sviluppo socio-economico, occupazionale dei nostri paesi? Quali ricadute possiamo leggere, nello scorrere
degli anni e dei decenni, sulle nostre comunità di riferimento grazie ad una realtà che da più di cento anni educa e coinvolge ai
valori della cooperazione e della solidarietà? Sono valutazioni ampie e spesso non definibili ma, alla luce di quanto detto sopra,
non possono farci trascurare che la ricchezza di una comunità, di un gruppo di persone come di un singolo individuo passa anche
attraverso questi criteri. “La misura della ricchezza” e conseguentemente della nostra soddisfazione, soprattutto oggi, si definisce
mediante i parametri della fiducia, della partecipazione, della responsabilità, dell’attenzione verso il territorio; in alcuni casi “beni
scarsi”, pensiamo alla responsabilità e alla fiducia, della nostra società. Di tale misura, di tale concezione del rapporto tra la Banca
di Bedizzole Turano Valvestino e il cliente, diamo conto nell’edizione 2004 del Bilancio Sociale che verrà distribuito in occasione
della prossima Assemblea Generale dei Soci insieme al fascicolo di Bilancio d’esercizio 2004, a confermare le due dimensioni che si
integrano nella cooperazione di credito: quella economica e quella valoriale. A testimonianza, a misura e a memoria di quanto fatto in
un anno di quotidiana attività bancaria, di iniziative sociali e culturali, incontri, interventi di sostegno al territorio.
Alberto Comini
3
Soddisfazione per Centenaro e per il II° sportello bedizzolese
ZOCCOLO DURO DI CAPITALE
Il patrimonio “Soci” di Bedizzole conferma la propria centralità istituzionale
Sempre più forti nel territorio. Il
Bedizzole socio day conferma la centralità
tutta locale di una grande Banca. Vanni
Zecchi e Mario Pizzatti non hanno
nascosto agli associati bedizzolesi,
l’impegno dinamico del credito cooperativo,
sempre in primo piano nonostante le
difficoltà del mercato. E presto il secondo
sportello di
Bedizzole sarà
operativo. Un
traguardo di
grande spessore
qualitativo. Un
modo organizzato
per far vedere
con raziocinio
una crescita più
che reale. Nata
nel 1895, la
Cassa Rurale ed
Artigiana, come
ancora molti
amano chiamarla,
di strada
ne ha fatta
moltissima. Pensare poi al doppio
sportello locale, sembrava solo fino a
poco tempo fa impossibile. Eppure la
volontà e l’esperienza tutta pane, fatica e
ragionamenti applicabili, è stata vincente.
Guardando la sala Don Gorini, popolata di
soci di tutte le età, la storia della BCC si è
rincorsa aldilà delle pur lusinghiere cifre
di progresso oggettivo. Così come i volti
di questi uomini suddivisi tra agricoltura,
artigianato e imprenditoria di qualità,
rappresentavano l’orgoglio di appartenere
a questa istituzione. Scovando nel vero
spirito di cooperazione il nocciolo anti
retorico di una storia che continua a
viaggiare con intensità nel panorama
economico generale. Si diceva della
centralità, più volte ricercata nel corso
degli anni. L’intemperia poco utile delle
fusioni non ha mai scaldato il cuore di
campanile di Bedizzole. E’ stata una scelta
giusta. Il messaggio BCC è stato infatti
esteso in modo diverso. Aggiungendo,
senza insistere su accorpamenti con altre
consorelle, con sistematica oculatezza
filiali ed agenzie in zone senza CRA.
Atteggiamento utile al collimare dialettico
delle buone cause al fare banca. E’ facile
imbattersi infatti nel punto di vista
altrui, quando lo sportello BCC sboccia
fuori porta. Scompare il paludato modus
operandi formale di sportello tradizionale,
per fare posto al ruspante, ma super
qualificato, intrattenimento solidale che
supera l’effetto di margine speculativo.
Per una fiducia effettivamente riposta
e confermata da una storia ultra
centenaria. Ragioni speciali che i soci
hanno ricordato ed apprezzato. Insieme
alle soddisfazioni per la costante crescita
evolutiva, valutando il particolare
momento congiunturale. Con l’elemento in
più rappresentato dalle positive riduzioni
dei costi, reso possibile pur mantenendo
qualità e professionalità nei servizi
offerti. In un’ottica di posizionamento
modernamente oculato, con derivazioni
dinastiche e di tradizionale spirito
di collaborazione, dalle quali è stato
naturalmente attinto con convinta e
sistematica attenzione.
Esordio di Dialettalia a Bovegno con Bernardelli Curuz e Valzelli
CREDITCOOP A TUTTO ROCK
Per la II^ edizione appuntamenti speciali con Fabio Volo e Tonino Guerra
Dialettalia Seconda Edizione. Con il
Rock, la poesia e la riflessione nell’alveo
promozionale delle BCC bresciane con
tutta la loro storia. Gran programma
per il 2004. Iniziato in pieno spolvero
dalla parti di Bovegno
dove Maurizio
Bernardelli Curuz e
Giannetto Valzelli
hanno suddiviso i
loro discorsi sul
“Canto lieve di
Canossi” a cura di
Bernardelli che ne ha
sviscerato l’elemento
drammaticamente
e solennemente appoggiato ad un’idea
di sconfitta e “Buongiorno Cibaldi”
classicamente declinato da Valzelli. Ma
la materia proseguirà con Fabio Volo e
Charlie Cinelli pronti a raccontare al San
Carlino “Il Dialetto nelle nuove forme
di comunicazione” e ad Orzinuovi con
Tonino Zana che in compagnia del Tonino
- felliniano - Guerra colorirà il tema
antico della bassa, pronta a sostenere
una brescianità oltremodo oltrespazio
ultra padano. Ed ancora al San Carlino
con Don Antonio Fappani e Vittorio
Soregaroli a ragionare di “Pietà popolare
nel dialetto e nelle tradizioni”.
Mentre l’antro gravemente
misterioso della Miniera Stese di
Pezzaze, ospiterà lo spettacolo
di Costanzo Gatta “Le ùs dèl
la Mela”. Ripartirà poi
il mitico Dialet Rock,
mistura di poesia e musica
per l’interpretazione di
Giusi Turra e Daniele
Gozzetti, che ha
furoreggiato lo scorso anno negli
istituti superiori della provincia.
Novità assoluta per quest’anno la
rappresentazione di “Gherà ‘na
olta en sòch del legn” spettacolo
teatrale su Pinocchio per ragazzi
di elementari e medie inferiori, per la
regia di Pietro Arrigoni e la riduzione
drammaturgica di Piergiuseppe Pasini
da un testo in bresciano del professor
Tregambi. Il collante BCC bresciane,
Provincia e territorio dunque funziona.
Perché la materia è viva e vegeta nella
struttura solidale delle Casse Rurali, che
ora cercano con successo intenti comuni di
inervento culturale. Con il dialetto, parlato
da sempre agli sportelli del Credito
Cooperativo, come monumento storico
di linguaggi diversi, facili al riscontro
nel dinamismo
economico e
finanziario
di una banca.
Semplicità e
ovvietà di flusso,
necessitano però
di conoscenza
e riflessione.
Parlando e
raccontando
in questa
lingua colorata ed in ripresa di valore,
verso un pubblico che travalica il segno
intransigente di confine provinciale.
bedizzole
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Tra carnevali tardivi e promozione dell’ambiente
FRIZZI E LAZZI AL PEPE VERDE
Polisportiva, Scuola ed Amministrazione per l’aggregazione e la tutetela del territorio
Per Bedizzole un colorato inizio di
primavera caratterizzato da due
manifestazioni all’insegna della tradizione
e del divertimento:la XX rassegna del
carnevale bresciano e la giornata del
“verde pulito”.La prima, svoltasi domenica
28 marzo grazie all’organizzazione della
Polisportiva Bedizzolese, il contributo del
Comune e della Banca di Bedizzole Turano
Valvestino, ha visto sfilare i migliori
allestimenti della provincia di Brescia
e delle zone limitrofe. Un’esplosione di
musica, giochi e colori che ha decretato
con un ex aequo
la vittoria
dei carri di
Castelgoffredo,
con un classico
Capitan Uncino,
e di Pontoglio
con il tema
de La vecchia
fattoria.
Apprezzate
dal numeroso
pubblico la qualità tecnica delle
composizioni, le note di humor degli
immancabili carri a sfondo politico, la
simpatica effervescenza delle biciclette
matte e i richiami all’attualità economica
con un Orso mangia Fondi. Uno
solo il colore dominante nella
giornata di domenica 4 aprile
grazie all’iniziativa “Verdi
Impronte” indetta a livello
regionale. Nella storica Pieve
di Pontenove 800 bambini
e ragazzi degli asili e delle
scuole bedizzolesi si sono dati
appuntamento per celebrare
l’ambiente con l’allestimento
dei lavori originati dalle
ricerche degli alunni e dal sostegno degli
insegnanti. Un progetto orientato verso
una sensibilizzazione ambientale nata da
un insegnamento tanto più utile quanto
più giovani sono le persone alle quali è
rivolto. Il ruolo della scuola oltrepassa
così la mera formazione nozionistica, per
avvicinarsi alla coscienza individuale che,
grazie ad una sorta di socializzazione
invertita, parte dal bambino per toccare
il genitore, l’amico, il vicino coinvolgendo
tutti in una catena ecologica. Nei disegni
numerosi i segnali di rispetto verso
l’ambiente, ma anche tanta voglia di
stare insieme in allegria. Entrambe le
manifestazioni rinnovano l’appuntamento
per il prossimo anno confidando in una
ancora maggiore partecipazione di ognuno.
Anna Leali
La Cooperativa Artigiani di Bedizzole festeggia la fondazione datata 1984
GRUPPO DI ARTIGIANI IN UN VENTENNIO
Oggi il sodalizio conta 104 associati che utilizzano i servizi di gruppo
Vent’anni di Cooperativa Artigiani a Bedizzole.
Una data importante. Da ricordare con una
festa che ha riunito gli associati al ristorante
il Mulino di Bedizzole. A fare gli onori di
casa l’attuale Presidente Rinaldo Tagliani,
che oggi rappresenta 104 soci. L’idea era
scaturita dall’impegno di 31 soci fondatori,
gruppo storico che ha permesso la nascita di
questa associazione fortemente radicata sul
territorio. Del nucleo originario ricordiamo
Armando Rosini, Giovanni Anataloni, Mario
Buoso, Vincenzo Bertoloni, Eugenio Anataloni,
Rinaldo Bussi, Giuseppe Bussi, Roberto Leali,
Giovanni Panni, Armando Ottelli, Lodovico
Riello, Angelo Lobertini e Matteo Biemmi.
Progetto culminato con la costituzione ufficiale
avvenuta il 26 gennaio del 1984.”Uno dei nostri
intenti – spiega il Presidente Rinaldo Tagliani
– insieme a quelli di supporto burocratico e
contabile per la categoria, è quello di realizzare
un mutuo scambio di esperienza tra i soci
nell’ambito del settore artigianale, al fine di
creare un patrimonio comune di conoscenze che
consenta a tutti di attingere alla realizzazioni
più valide.” Un cammino di grande spessore collaborativo, fatto di ragioni solidali e di attenzione per una categoria come quella
artigiana, tradizionalmente inserita nel tessuto produttivo di Bedizzole. E da questo punto di vista la qualità dei servizi offerti agli
associati, ben rappresenta la coesione della piccola impresa bedizzolese. Per questo è risultato carico di significati il saluto rivolto
all’assemblea da Roberto Marcelli, Presidente di Confcooperative di Brescia, ente al quale aderisce la Cooperativa Artigiani di
Bedizzole. “Colgo l’occasione – ha spiegato Marcelli – per ringraziare il Presidente, i soci e gli amministratori della Cooperativa che in
questi anni si sono succeduti, per aver testimoniato i valori della mutualità e della solidarietà e per aver contribuito allo sviluppo e al
radicamento di Confcooperative.”
bedizzole
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Ricordi ed esempi con trattamento di quiescenza per il vice direttore generale.
EPOPEA GIULIANO ZECCHI
Passioni, ardori, modi di essere ed argomenti per raccontare lo Zecchipensiero
Viene quasi da sorridere. Impossibile, ma
vero. Anche tu vai in pensione. Tu inteso
come Giuliano. You da raccordare a Zecchi.
La mitica stecca, quella conservata su
calendari
marchiati
BCC, è
arrivata
alla fine.
Che
preferiamo
chiamare
nuovo
inizio,
perché
fine ha
un sapore
poco
attinente
ai messaggi
di auguri.
E noi,
di auguri, siamo in grado di regalartene
tantissimi. Non fosse altro per
dimostrazione di affetto, per la tua
singolare rappresentatività di personaggio.
Quindi allunghiamo i ricordi e ripensiamo
alla storia della Cassa Rurale in chiave
Giuliano Zecchi. L’orazione retorica
obbliga a definirti un pezzo di questa
storia. Lo facciamo per le considerazioni
di maniera che ci competono. Ma le
rifuggiamo, da amici, per dire che ogni
storia ha i suoi pezzetti di felicità da
condire con il sale del puro e semplice
sentimento. Perché proprio l’essenza del
merito, unita
alla qualità del
ragionamento,
è stato tuo
insegnamento.
La schiera dei
marmocchi BCC,
attinge allora a
questi libri senza
scrittura. Libri in
tonalità verbale,
carichi del
riassunto ciclico
dell’esperienza.
Con un distinguo
molto moderno:
nessuna
concessione
all’auto
celebrazione sul
valore personale.
Di questi tempi
carichi di rampantismo becero e futile,
qualche cosa vorrà pur dire. Sarà almeno
un po’ importante ricordare al mondo,
che prima di tutto ci sono le cose e poi le
parole. Che tutto sommato la vitalità di
un gruppo operativo, piccolo o grande che
sia, viene dall’esempio e dal modo etico e
solidale di porsi di fronte alle questioni
di tutti i giorni. Il pensiero va a tutto
questo. A una strada percorsa in salita e
discesa insieme alle
colorate modalità
di intervento su
colleghi, clienti,
amici e situazioni di
lavoro o di piacere
conviviale. Per chi
scrive la prima
immagine di banca
è stata la tua.
Collocato con sedia e
scrivania
di fronte
alla
colonna
centrale
dell’attuale sede. Erano
ancora gli anni settanta.
Qualcuno faceva rullare le
rumorosissime macchine
elettrocontabili Audit 5. E
qualcun’altro martoriava le
schede, azzurre, gialle e rosa
per un andirivieni di dare ed
avere di denari concreti. Quel
qualcuno eri tu con l’occhio
furbescamente vigile nella
sua severità silenziosa. E gli
assegni passavano, come le ore, gli anni
e i minuti, su quelle schede dimostrative
dell’ante litteram storico pre-computer.
Ruspava la vita, come oggi
in altre maniere, dalle parti
della Cassa Rurale. Mentre
lo sposalizio telematico era
ancora da venire. Da questo,
dai sorrisi divertiti e dalla
voglia di esser sempre se
stessi al servizio del cliente,
senza aggiunta di cravatte
ipotetiche troppo simili ai
lacci delle miserie umane. Il
tempo sembra darci ragione
caro Giuliano. Oggi che le
cravatte del management
sembrano ancora più strette
e taroccate al collo dei finti
preziosismi di quella che è
chiamata impropriamente
alta finanza. Il piacere
di insistere su questo
punto è evidente in questo
momento. E questo proprio
perché tu ci hai insegnato a “volare in
basso”. Cercando longitudini e latitudini
reali e non virtuali. Secondo un metodo
filosofico terra, terra, principe di vitalità
di quello che è la vera ricchezza dello
spirito. Evviva dunque il realismo dei
fatti, contro la vacuità del pensiero senza
attributi. Per ribadire in questa luce
la vera modernità in chiave semplice di
operatività senza sovrastrutture. Tutto
ritorna allora al colore di una carriera
che giunge al culmine con la forza di un
realismo tutto zecchiano. Alla luce del
sole ancora ricordi che controlliamo negli
spazi angusti della memoria. Difficile
compito il tuo. Raccordare il bene e il
male nel mare delle problematiche di
lavoro bancario. E cresce un sorriso
compassato, pensando alle miserie della
materia umana che si inerpica nel volto
monetario di un debito da far ripianare, o
di una cura diagnostica a rientro precisa
per riportare a casa il dovuto. Compito
particolare. Poco gratificante in termini
di immagine. Chieder di conto non è mai
troppo avvincente per chi ne subisce
l’obbligo o l’invito. Eppure anche in questa
specialità di trattamenti del sodalizio
di lavoro, la fisioterapia Zecchi sembra
essere all’avanguardia. Una tecnica
assennata con risvolti dialettici decisi,
ma sempre sinceri. Della serie scappare
è inutile, meglio darsi una mossa verso la
verità. E di verità non parla anche il Padre
Eterno? Non esageriamo comunque nei
paragoni. Anche se forse il virtuosismo
tutto bedizzolese potrebbe rivendicare
meriti quasi sovrannaturali. Stop and go.
Un ferma e vai dedicato a Giuliano. In
coppa al mondo del credito che ci riguarda
mancherai davvero. Ma per quello che va
c’è quello che viene, che ti auguriamo con
passione. E basta con il pistolotto, ormai
troppo lungo per le tue orecchie attente
e nervose. In un anticipo di malinconia,
volevamo raccontarti questa storia di
sensazioni e pensieri da team affiatato.
Adesso però brindiamo con il colore di un
sole che nasce. Tramontando sulle colline
BCC, per riapparire aggressivo e vivace nel
segno di Zecchi, ovvero Giuliano. Saggio
Bocconiano di strada lastricata di pane,
buonsenso ed esempio.
calvagese
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Sono i soci di Calvagese, Carzago e Mocasina
QUELLI DELLA RIVIERA
La storica filiale aggiunge esperienza ai progetti bcc, incoraggiando gli interventi sul territorio
Un tempo terra quasi di confine. Oggi
realtà dinamica e qualificata con
esperienza di Credito Cooperativo
consolidata. I soci di Calvagese
della Riviera, rilanciano la loro
identità, marcando l’impegno a
favore di devoluzioni benefiche
e solidali sempre più attente
al territorio. L’incontro del
Presidente Vanni Zecchi e del
Direttore Mario Pizzatti con
la realtà associativa che fa
capo proprio a Calvagese, ha
messo in mostra la vivacità
d’intenti del gruppo. L’ormai
storica filiale rappresenta
oggi una realtà economica in
piena evoluzione. Da queste
considerazioni partono le
proposte ed i progetti di
questi soci rappresentativi
di un territorio ben radicato
nella tradizione attenta ad uno
sviluppo bene organizzato. La
nascita della filiale di Calvagese, avvenuta
nel lontano 1979, costituì per la zona
un’importante traguardo socio economico.
ma anche per l’allora Cassa Rurale ed
Artigiana di Bedizzole Turano Valvestino,
crescere in direzione degli agglomerati di
Calvagese, Carzago e Mocasina, costituì
un’attraente sfida che oggi si può dire
superata a pieni voti. Una sfida, simile
per numeri e potenzialità, a quella appena
iniziata dalle parti di Centenaro-Lonato,
anch’essa con prospettive particolari di
crescita coerente all’ambito territoriale
prescelto. Per questa serie di motivi
ormai considerati storici, l’agenzia
di questa Riviera accostata al fiume
Chiese, catalizza l’attenzione dinamica
di tutte le componenti della BCC. Prima
agenzia ufficiale per la CRA,
essendo effetto di una fusione
l’aggregazione dello sportello
di Turano Valvestino, Calvagese
ha sviluppato in questi 25
anni di esistenza un legame
strettissimo con il territorio.
E’ questa il lato più nitido del
senso già ampiamente descritto,
di intervento concreto delle
Banche di Credito Cooperativo.
E in questo riannodare i fili
della tradizione e del pensiero
solidale, ecco l’imperativo
coerente della base sociale
che incoraggi ad un’azione
sempre più mirata alle esigenze
complessive del patrimonio
umano, imprenditoriale e
sociale. Negli anni le risposte
dell’amministrazione BCC sono
sempre state all’altezza della situazione.
E il momento di dialogo tra Presidente,
Direttore Generale ed associati, consolida
una volontà di costante impegno verso lo
spirito propulsivo marchiato a fuoco con il
timbro Calvagese.
All’incontro degli artigiani di Calvagese della Riviera
ALLARME GIALLO DA ORIENTE ROSSO
Preoccupate prospettive per la concorrenza cinese. E un premio al nostro Giuliano Zecchi
Riunione conviviale per gli artigiani di Calvagese. Con un premio consegnato a Giuliano Zecchi, storico Direttore della Filiale della
Riviera,ed un riassunto di temi e problematiche per il settore, lanciati all’attenzione di tutti dal Presidente Duilio De Toni. Piacevole
cornice dell’incontro il Ristorante Borgo alla Quercia, dove insieme agli iscritti erano presenti anche Vanni Zecchi Presidente della
BCC e Beppe Marchetto di Confartigianato. Una festa per questo sodalizio che conta oggi circa 170 associati. Ma insieme al piacere
dello stare insieme e del confronto, anche i timori per un mercato che oggi presenta per la categoria notevoli difficoltà. Allarmi
giustificati dunque, al cospetto dell’ormai accertata invadenza della Cina Popolare nelle produzioni tipiche del nostro territorio.
“Le regole che disciplinano il mercato vanno riscritte - ha spiegato Duilio De Toni - è ormai accertato che il 30-50% dell’impresa
manifatturiera è ormai controllato dalla Cina, con grosse difficoltà nel far rispettare le esclusive dei brevetti. Dobbiamo a questo
punto far valere le nostre ragioni. Anche per difendere la nostra
professionalità riferita alle capacità tipicamente italiane nel settore
della trasformazione.” Ragioni vivacemente stimolanti alle quali
hanno fatto eco le parole di Beppe Marchetto di Confartigianato
che ha confermato “L’impegno dell’organizzazione in questo senso,
supportato oggi anche dall’operatività della nuova sede oggi operativa.
Stimo lavorando insieme alle associazioni provinciali,regionali e
nazionali- ha continuato Marchetto - per dare risposte sempre più
concrete nell’interesse del futuro imprenditoriale di categoria.” Il
riconoscimento a Giuliano Zecchi, vice direttore generale della BCC in
pensione dal primo aprile, ha poi collegato la crescita dell’artigianato
locale al Credito Coperativo. Ed è stato bello aggiungere i ricordi
di capo filiale, giunto a Calvagese nei primissimi anni ottanta, alla
realtà odierna di ormai qualificata esperienza. Nella parole di
Zecchi, che ha ripercorso con affetto un periodo “significativo e
indimenticabile della personale attività lavorativa”, la passione di una
vita intensamente dedicata al lavoro in Cassa Rurale. In un modo tutto
artigiano di concepirne le regole e i movimenti di crescita. Un metodo
sempre in ripartenza verso orizzonti di creatività che nessuna Cina
del momento potrà mai superare.
turano valvestino
7
Retequattro a Magasa per una puntata di Mela Verde
TELEGENIA VALVESTINESE
Edoardo Raspelli alla scoperta di fienili, gastronomia e lavoro nell’alta misteriosa affascinante valle
Bella la Valvestino, assaporata in video
dentro una Mela Verde. Vista dall’alto
a cura dell’ala rotante dell’elicottero.
Da dentro,
secondo i ritmi
rilassati del
conduttore
Edoardo
Raspelli,
la regia di
Michele Zito
ed i testi
di Fabrizio
Berlincioni.
Confezione
speciale per
la pubblica
visione tv,
messa in onda
la mattina del
25 aprile. Soddisfazione e piacere quella
del sindaco Ermenegildo Venturini, che
ha accompagnato, insieme a Ferruccio
Bettanini, per le strade di Magasa, Rest,
oltre che di lago e diga di Valvestino, la
troupe. A confronto il ruspante carattere
degli abitanti di valle con le loro regole
scolpite
nella
paglia
del
fienile e
dentro i
misteri
di
polente
e
gnocchi
che
intingono il pane del ricordo con saggia
ed attraente poesia. Questo il riassunto
di una due giorni guardata poi con il
ravvedimento operoso del tubo catodico.
Eppure la qualità non è venuta meno. In
principio era stata la
diga. Barriera tanto
moderna, quanto
antica per dare
uno stop al regno
degli umani. Aldilà
del grande muro il
lago, magicamente
artificiale
da sembrare
costruito da esseri
soprannaturali. Che
sia stato opera degli
Elfi della Valvestino,
sopravvissuti nelle
caverne difese dalle
aquile, che ancora gironzolano da queste
parti? Più prosaicamente il discorso
rivela l’operosità anni sessanta di Elfi
più concretamente appostati a metter su
mattoni alla ricerca di energie sufficienti.
Raspelli e compagnia, si sono dunque
avventurati in quest’acqua artificialmente
compressa dall’imponente barriera.
In mezzo al
lago hanno
interpretato
ufficialmente,
dall’amo alla
padella, il
linguaggio della
trota senza
tempo. Con la
semina del pesce
che continua a
definire limiti
e confini di
un’ecologia di
sostanza. I saluti
dal muro, con
farfalleggio d’ala
esclusivo, sono del picchio muraiolo che si
arrampica
per
definizione lungo il cemento della
diga. Lo spazio di telecamera cerca
adesso il Rest. Un altopiano da conoscere,
senza la cadenza della mistificazione.
Impagliatori d’epoca, Italo Stefani in
testa, smilzi e d’antico pelo come non
mai, spaccano il
capello sulla
striscia di
tetto del fienile
celtico-ungarico.
E i gnocchi, con
lo spiedo girano
alla luce di una
ripresa nazional
popolare.
Raspelli
manda giù.
Con l’acquolina
in bocca
dell’esperto
romanziere di posata. Il Tavagnù presta
l’encomio alle fatiche della carne che
deglutisce nelle avide e apprezzanti
bocche stracittadine. Poi si riprende.
Insieme alla mula Lanzara, che accompagna
Raspelli, con tranquilla ed armonica
paciosità equina. Qualcuno le avrà detto
qualcosa. Dolci sussurri da parte di uomini
specializzati “Stai tranquilla Lanzara.
Qui non ci sono guerre da combattere e
mortai da trasportare. C’è solo l’occhio
di un Grande Fratello benefico che
ti vuole superstar.” Obbedienti gli
zoccoli s’inerpicano per l’altopiano fino
alla protuberanza dell’Osservatorio
Astronomico che intende interloquire
con le stelle. Improbabili pianeti fatti
di lardo e companatici affini, intrigano
il buon Edoardo pronto a riprendere la
via maestra verso il cuore di Magasa. Lì,
cuore, martello e scalpello, affondano
i loro segno accurato attraverso la
perizia di Federico Venturini, falegname
ultranovantenne. Agile come un grillo
fa vedere a noi, sedentari lavoratori
di pseudo cervello, come ci si tiene in
forma facendo andare le mani. Gloria
all’età. Mentre il
mulo riparte per
l’altopiano di Denai
dove Germano
Eggiolini, conduce
una stalla moderna
di tradizione per
recuperare dalla
fossa la magia del
Tombea. Che è un
formaggio. Acuto
nel sapore. Agile
nell’evoluzione
stagionata. Bello
da gustare alla
visione di tavola
imbandita. Come
dire “anche da noi
lo spirito e la voglia
di fare producono lavoro e possibilità”.
Con un vantaggio. Quello dell’agilità a tutti
i livelli. Da zero a cent’anni, riassunta in
magrezze senza sforzo palestrato. Per
uno spirito che si rigenera, nel far andare
gambe e mani senza parole. Cose da dire
e non dire. Nel mito di un segreto, utile
alla semplice conservazione della materia
umana. Custodito in un piccolo assaggio di
Mela, dal Verde connotato di esperienza.
Per pochi, giusti, qualificati e riservati
intimi.
ciliverghe
8
Lo stimolante incontro con i soci di Ciliverghe
UNA PORTA CREATIVA PER LA CITTA’
In un fertile terreno imprenditoriale, maggiori le esigenze della clientela
Ciliverghe confronta dati di crescita
con un territorio che apre alla grande
città. Qualche
anno di Filiale ben
rappresentano
una realtà fresca
e operativa
attualmente
ben consolidata
all’incrocio della
direttrice Brescia
Lago di Garda.
L’annuale riunione fra
Presidente, Direttore
Generale e soci ha
portato in evidenza
Ciliverghe con il suo
battito preciso di
metronomo economico
quasi cittadino. In
questo modo, tra
i dati di bilancio e
le argomentazioni
tecniche di
prospettiva e di
sviluppo, sono uscite allo scoperto le
radici di concorrenza e alternativa,
tipiche di questa zona di competenza.
Stimoli maggiori dunque dalle parti di
Ciliverghe, dove al fertile terreno di
creatività imprenditoriale si aggiungono
le maggiori esigenze della clientela. E in
questa chiave sono state apprezzate le
parole di Vanni Zecchi e Mario Pizzatti,
riferite all’obbligo dell’apertura di nuovi
sportelli, utili ed indispensabili alla
sopravvivenza della Banca di Credito
Cooperativo. Un tema che ha poi riportato
il tema sull’impegno concreto a favore
del mercato di credito e risparmio da
ricercare all’interno del nucleo familiare.
Progetto qualitativamente importante per
dare peso specifico attuativo alle finalità
tipiche di istituti di credito come le BCC.
Questo tipo di operazione, ha portato
ad una grossa crescita delle erogazioni
di mutui per la prima casa.
Crescita che ha determinato
un positivo squilibrio a favore
del bisogno in contrasto
evidente con la classicità
della speculazione. Altri
ragionamenti hanno poi messo
in luce la crisi oggettiva
del mondo del risparmio.
Con gli spettri Parmalat,
Cirio ed Argentine, a fare
da spauracchio al regime
comune di investimento.
Ma anche in questo la BCC
ha saputo trarre vantaggio
da esperienze antiche
di saggezza. Puntando
da sempre sul ragionato
incedere della crescita
dei margini di interessi.
Sistema da divulgare con
sempre maggiore attenzione,
scartando a priori ipotesi di
rischio eccessivamente spericolate. Come
sempre il problema sta nel merito. E nella
capacità ad esclusiva indicazione umana,
di dare risposte giuste per ogni ambito di
interessamento della clientela. Difendere
cioè il punto di vista, tutto rurale ed
artigiano, del buon senso ben riparato dai
recinti dell’eccesso.
Il nuovo direttore di Filiale è Giampietro Galvani
PRIMAVERA DI
NOVITA’ DIREZIONALI
Dopo il positivo lavoro di Graziano Pavan lo sportello ristruttura il vertice
Nome: Giampietro. Cognome: Galvani. E’ il nuovo direttore
dell’Agenzia di Ciliverghe. Succede a Graziano Pavan,
ora incaricato di dirigere la Filiale di Soiano del
Lago. Giampietro Galvani, ha alle spalle una lunga
esperienza operativa, soprattutto per quanto riguarda
la conduzione delle dipendenze, con una particolarità:
una laurea in psicologia che aggiunge un pizzico
fascino in più nell’interpretazione oggettiva delle
esigenze della clientela. Oggi la filiale di Ciliverghe,
anche grazie al lavoro di Graziano Pavan, ha raggiunto
encomiabili risultati di gestione. L’ubicazione, ai
confini della realtà cittadina, ne determina i variegati
elementi di intervento sul territorio. A questo deve
ricondursi la giovanissima età dello sportello, avvenuta
durante il boom di espansione della comunità che fa
capo a Mazzano, Molinetto ed appunto Ciliverghe.
Giampietro Galvani arriva in questa realtà, dopo aver
retto le sorti dell’Agenzia di Prevalle, ora condotta da
Riccardo Ragnoli. Altra sfida per mantere le posizioni
in un mercato sempre più complesso, come quella della
proposta di servizi bancari.
Mauro Chiappini.
vobarno
9
Al Cavallino della Fobbia una delle prove speciali più amate dal pubblico
A BASSO IL RALLY MILLE MIGLIA
Il veneto controlla la seconda tappa dominata dal vobarnese Pedersoli
E’ stata la Piazza della Loggia di
Brescia a fare da suggestiva cornice
alla partenza
della 28a
edizione
del Rally
Mille Miglia,
valevole per
il Campionato
Europeo Rally
FIA e per il
Campionato
Italiano Rally
CSAI, la sera
di giovedì
01 aprile.
Giandomenico
Basso, alla
guida di una
Fiat Punto Abarth, e Andrea Dallavilla,
al volante di una Renault Clio S1600,
hanno vinto a pari merito la prima prova
spettacolo disputatasi subito dopo al
South Garda Karting di Lonato davanti
a migliaia di spettatori. Il trevigiano
Basso ha concluso al comando anche la
prima, impegnativa tappa del rally: è
stato, infatti, il più veloce in quattro
delle otto prove speciali di venerdì
02 aprile, tra le quali vi sono state le
novità assolute “Nistisino” e “Colle San
Zeno”. Dietro di lui Paolo Andreucci,
sempre su Fiat Punto Abarth, e
Pierino Longhi, su Subaru Impreza
STI; notevolmente attardato invece il
vobarnese Luca Pedersoli, su Peugeot
306 Maxi, a causa di una foratura
patita nel secondo passaggio sul Colle
San Zeno. La seconda giornata del
Rally è all’insegna della tradizione, con
le prove speciali del “Cavallino della
Fobbia” e di
“Moerna”.
Il passaggio
al Passo del
Cavallino della
Fobbia
è una
delle
prove
più
amate
del
“Mille
Miglia”,
tanto
che
negli
ultimi anni è incorso in
dolorosi annullamenti a causa
dell’eccessivo pubblico lungo il
tracciato. La partenza della “piesse”
è appena fuori l’abitato di Vobarno,
sulla strada che porta alla frazione
Eno, ed il tracciato è caratterizzato
da una prima parte veloce in falsopiano
e una seconda parte di stretti
tornanti, che susseguono uno dietro
l’altro e richiedono una grandissima
concentrazione da parte dei piloti.
La prova speciale
“Moerna” invece
è un’altra prova
speciale classica
del Mille Miglia
e si corre sulle
tortuose strade
della Valvestino,
partendo da
Capovalle e
arrivando a
Moerna, dopo
essere transitati
per Turano e
Persone. Su queste
strade il veneto
Basso si è limitato
ad amministrare il vantaggio del giorno
precedente, mentre lo scatenato
vobarnese Pedersoli ha entusiasmato
il pubblico di casa imponendosi con
veemenza in ben cinque delle sei prove
speciali in programma. Nel tardo
pomeriggio di sabato 03 aprile, il
lungolago di Desenzano del Garda ha
accolto così in passerella i superstiti
del 28° Rally Mille Miglia; solo 40
equipaggi degli oltre cento partiti a
conferma della notevole selettività
della competizione bresciana. Il
posto d’onore sul podio è spettato
a Giandomenico Basso, mentre il
combattivo Luca Pedersoli è risultato
alla fine secondo assoluto, come
nell’edizione dell’anno scorso.
Pierangelo Festa
soiano del lago
10
Nuovo direttore per la filiale gardesana
DIREZIONE TURNOVER
Graziano Pavan, già responsabile a Ciliverghe, sostituisce Riccardo Ragnoli
A Soiano del Lago con l’input dinamico
che arriva da Ciliverghe. Graziano
Pavan è il nuovo direttore
della Filiale soianese. Per
lui un percorso di sviluppo
impostato a Ciliverghe, dove
a saputo far crescere da
zero un’agenzia della Banca di
Bedizzole Turano Valvestino.
Ottimi i risultati, ora ben
consolidati ed affidati alle
mani di Giampietro Galvani.
E proprio da questa capacità
d’intervento in materia
promozionale e operativa,
nascono le motivazioni
dell’arrivo di Pavan a Soiano,
piazza gardesana classica,
dall’intrecciata economia che va dal
turismo all’artigianato passando per
l’agricoltura. Un mondo economico
da Riccardo Ragnoli ora trasferito a
Prevalle, al quale il nostro Graziano,
che può vantare anche un ulteriore
brillante curriculum all’interno
di un altro istituto di credito,
porterà ben motivati contributi di
esperienza. Uno spazio particolare
quello di Soiano, piccolo comune
della Valtenesi, dove la qualità
della vita risalta anche nella
tipologia delle attività economiche
operative sul territorio. La Banca
di Bedizzole Turano Valvestino,
che oggi affida a Pavan lo sportello
locale, rappresenta ormai da tempo
un collante esclusivo per questo
variegato panorama di aziende.
esclusivo, ben condotto fino ad oggi
Mauro Chiappini
muscoline
I soci di Muscoline caldeggiano per una nuova sede dell’agenzia
PENSIERI E PAROLE DI CRESCITA
Nell’incontro con Presidente e Direttore evidenziata la crescita economica del paese
Per un paese che cresce, una sede più
grande. Questa la richiesta che arriva
dai soci di Muscoline, nell’incontro con
Presidente e Direttore
della Banca di Bedizzole
Turano Valvestino.
Volontà precisa che
estende queste voglie di
espansione, nella dinamica
precisa di crescita
ponderata. A queste
particolarità di temi, i
soci muscolinesi sono
giunti dopo la consueta
esposizione di dati di
bilancio ed iniziativa
a cura dei verici della
BCC. Vanni Zecchi e
Mario Pizzatti hanno
così inanellato discorsi
e progetti con intenti
divulgativi per la base
sociale. E Muscoline non si
è tirata indietro. La sfida
era iniziata alcuni anni
fa, quando la Tesoreria
Comunale aveva preso posto in paese a
cura della Banca di Bedizzole Turano
Valvestino. Tutto sembrava limitarsi al
normale andirivieni di mandati e reversali
di tesoreria comunale. Invece. Invece la
voglia di Banca è diventata grande. Come
l’appetito che lievita nella golosità di
un piatto tutto sommato ricco. Forti di
quel linguaggio schietto e vitale, a mezza
strada tra la concretezza valsabbina e
l’aria mediterranea formato lago di Garda,
gli operatori economici del paese si son
dati ben da fare. Rimarcando un’identità
particolare che non vuole recitare parti
comprimarie di assuefazione asservita
alle direttirici commerciali che la
sfiorano. E così è stato. Muscoline è
cresciuta con il ritmo assennato del suo
modo di essere. E la tesoreria di allora
si è trasformata naturalmente
in sportello bancario a tutti
gli effetti. Dai numeri di serie
risulta il numero 5, confermando
l’attaccamento esclusivo al
prodotto BCC. Ora il regalo più
ambito dovrebbe essere quello
di un’allargamento della sede
attuale. La base domanda, con la
consueta ruspante chiarezza senza
eccesso di pretesa. La risposta
per il futuro sarà sicuramente
positiva. basta avere fiducia nel
continuo divenire delle possibilità
di espansione e anche questo
sogno di allargamento dello spazio
sarà realizzabile. Da notare, tra
le altre peculiarità muscolinesi,
i positivi riscontri portati dallo
svincolo della strada statale 45
bis al paese. Un posto scelto ormai
da molte famiglie come luogo di
residenza ideale a cavallo tra il
lago e la città, passando per l’importante
nodo commerciale di Gavardo. Dietro
l’angolo nobile e riservato della BCC,
Muscoline rivela il suo statuto in progress
verso la qualità dell’esistenza.
salò
11
9° Meeting Internazionale di Nuoto Città di Salò
INTERBRACCIATE AL 2 PINI
La grande rassegna ha ospitato numerose stelle internazionali
Movimento rapido in acqua. E’ quello del 9°
Meeting Internazionale di Nuoto Città di
Salò”, organizzato dalla Canottieri Garda
e da Rezzato Nuoto. In piscina Due Pini,
rappresentative
internazionali e
campioni nostrani.
Tra gli sponsor
anche la Banca di
Credito Cooperativo
di Bedizzole Turano
Valvestino che con il
Direttore della filiale
di Cunettone Arturo
Goffi ha partecipato
alle premiazioni.
Bella giornata per
l’occasione a Salò.
Bandiere in festa per il recital dello sport
acquatico più traditional. Alzabandiera,
autorità, banda ed arti di rappresentaza
variegate hanno fatto da ponte alle gare
vere e proprie. Insieme agli italiani di
FIN Lombardia e Canottieri Garda le
rappresentative di Croazia, Danimarca,
Slovenia e Svizzera. Bella storia fra
il frangere attivo di flutti e braccia
dall’andirivieni deciso a prova di sfida
continua contro l’urto della anima liquida
di piscina. Un nome su tutti quello di
Emiliano Brembilla, campione europeo
dei quattrocento stile libero a ruota
accompagnato da
Lorenzo Vismara,
Davide Rummolo,
Emanuele Merisi,
Filippo Magnini,
Alessandro Calvi,
Paolo
Bossini,
Federica
Pellegrini, Sara Goffi e
Cecilia Vianini. Un novero
di partecipanti di grande
rispetto. Atleti che hanno
saputo rappresentare l’Italia
a livello Internazionale
ed Olimpico. Con lo sguardo attento
del croato Milosevic attuale primatista
mondiale dei 100 farfalla ad imprimere
maggiore importanza alla rassegna. Ma
è stato il complesso organizzativo di
tutta la giornata a dare lustro allo sport
a tutti i livelli. Per tutti ricordiamo
l’impegno di Attilio Maroni Presidente
della Canottieri,Ermindo Miniati, direttore
sportivo e Giuseppe Chiappini, direttore
della piscina. Quando il risultato non
recita l’unico stimolo al dare ed all’avere
di pubblico ed appassionati. Quando il
piacere di famiglie, parenti ed amici di
giovani atleti,
guardano con
appassionata
tensine le
evoluzioni
nell’acqua.
Quando tutto
questo si compie
e si rivela in
tratto di strada
impegnata nelle
ragioni tematiche
di taglio
sportivo, allora
il successo è garantito. Nella grande
anima della Canottieri Garda di Salò,
la rappresentazione vitale dell’impegno
sempre in ascesa.
I Volontari del Garda inaugurano la nuova Sede a Cunettone
VOLONTA’ DI CEMENTO
Finalmente operativa la Caserma.La BCC eroga un finanziamento solidale con l’intervento
Volontà di Volontari. Riversata nella
magnifica Sede di Cunettone proprio
dei “Volontari del Garda”, recentemente
inaugurata alla presenza
delle massime autorità
salodiane e provinciali, tra
cui quella del Prefetto Maria
Teresa Cortellessa Dell’Orco.
E con l’attenzione della
Banca di Bedizzole Turano
Valvestino, rappresentata
nell’occasione dal Vice
Presidente Giovanni Ciolina,
dal Direttore Generale Mario
Pizzatti e da Arturo Goffi responsabile
della Filiale di Cunettone.
Un’attenzione convogliata nella
fiducia attribuita a Franco Rodella
ed ai suoi compagni di viaggio in
quest’ avventura della sede ora
realizzata secondo i più moderni
criteri inerenti al soccorso. Il
viaggio dei Volontari del Garda
era iniziato nel 1984. Nelle sue
successive evoluzioni del gruppo,
sempre guidato da Franco Rodella,
gli spostamenti dall’originaria sede
di Via Bezzecca al vecchio calzaturificio di
Salò. Ora la caserma tutta nuova in localià
Cunettone, apre le porte ad un ulteriore
sviluppo operativo dei Volontari. Per
questo alla festa inaugurale erano proprio
in tanti. Per questo
sono arrivati i messaggi
speciali
del Santo
Padre e del
Presidente
della
Repubblica.
Per questo
un brivido
leggero
ed inteso, ha attraversato la
platea
quando
gli echi dinamici
di voci e
strumenti hanno
riportanto in alto
l’inno di Mameli,
cadenzato
nell’issare
il tricolore.
Soddisfazione
ed orgoglio, con
il sorriso felice dei colleghi olandesi,
arrivati a Salò per festeggiared l’evento.
Ma eccola operativa la nuova struttura. Un
ampio ricovero per i mezzi di intervento
fa da base ai piani superiori, dove sono
dislocate camerate e spazi destinati ad
uffici e zone di lavoro e di addestramento.
Particolarmete
confortevole la zona
di relax, con bar e
tavolini da vero e
proprio ambiente
con funzioni di
aggiunta qualitativa
ai momenti spesso
drammatici di azione
ed intervento. Eppoi
ci sono le famose
pertiche. Dalle quali
le discese velocissime verso i mezzi di
soccorso, che ricordiamo nelle immagini
di celluloide. Vedendole dal vivo ne
riconosciamo la funzionalità operativa.
Nessun ascensore, per quanto moderno e
veloce, ne potrebbe eguagliare l’efficacia.
Simbolicamente rappresentati da queste
singolari strutture di disimpegno in uscita,
i Volontari del Garda, ripartono verso
un futuro di soccorso e di solidarietà,
oggi appoggiato alle solide fondamenta di
caserma operativa a pieni giri.
gavardo
12
Sempre più pubblico per la minicampionaria gavardese
UN QUARANTOTTO PER LA FIERA
In mostra i prodotti di più di duecento aziende, tra cui anche la BCC
La 48a Fiera di Gavardo e Valle Sabbia ha
aperto i battenti da Venerdì 30 aprile a
Domenica 2 maggio 2004 a Gavardo presso
il Centro Sportivo Polivalente. Un evento
importante per la comunità gavardese,
giunto ormai all’approssimarsi del mezzo
secolo di vita. Un tuffo a ritroso nel
passato ci conferma come già prima della
II Guerra Mondiale la “Fiera di Maggio
del Comune di Gavardo”, così si chiamava
allora, avesse uno svolgimento non
dissimile da quello attuale, caratterizzata
da una ricca
esposizione
di prodotti
agricoli e
artigianali. Dopo
l’interruzione
causata dagli
eventi tragici
della guerra, alla
fine degli anni
quaranta del
secolo scorso,
un apposito
comitato
decise di dare
vita ad una manifestazione denominata
“Settembre Gavardese”, il cui programma
prevedeva presso l’edificio delle scuole
elementari rassegne di pittura e di
fotografia, che facevano da corollario
all’esposizione di mobili e di altre opere
d’interesse artistico eseguite da artigiani
locali. Si arrivò così al 1957, anno
dell’inaugurazione della prima edizione
dell’attuale Fiera di Gavardo, che trovò
ospitalità presso l’oratorio parrocchiale
fino al 1962, per poi trasferirsi a partire
dal 1963 nei locali delle scuole elementari.
In quegli anni Piazza De Medici e piazza
Marconi erano invase dalle bancarelle
dei dolci e dalle giostre del tradizionale
luna park, ed il paese nei giorni della
fiera risultava
completamente
paralizzato.
L’esigenza di
trovare una
nuova sede con
più ampi spazi
espositivi e di
decongestionare
il centro del
paese portarono
nel 1976 alla
decisione
di spostare
l’esposizione
fieristica nell’edificio delle Scuole medie,
mentre la sede dell’ex ferrovia accolse a
sua volta le giostre e le bancarelle oramai
sempre più numerose. Con il compimento
del trentesimo anno di età,
nel 1986, la Fiera trovò
la sua nuova e definitiva
sede presso il nuovissimo
Palazzetto dello Sport,
struttura dotata di
alcune particolarità ed
accorgimenti costruttivi
che la rendono idonea ad
accogliere manifestazioni
fieristiche. Anche
quest’anno la Fiera di
Gavardo e Valle
Sabbia conferma
nei numeri il rilievo
acquisito: più di 250
stand, allestiti da
quasi 200 espositori
provenienti da tre regioni
(Lombardia, Veneto e
Trentino-Alto Adige) e spazi
espositivi che si estendono
per un totale di 10 mila metri
quadrati coperti, suddivisi
in quattro padiglioni, ai quali
vanno aggiunti altri 3 mila
metri quadrati non coperti
occupati dagli espositori
con propri box. I visitatori
hanno invaso in gran numero
il percorso fieristico dalle
10 fino alle 22 e 30 in
una tre giorni di sicuro interesse. Uno
specialissimo spettacolo pirotecnico ha poi
allietato la serata di sabato 1 maggio. A
proposito di pubblico, è da segnalare che
gli organizzatori della Minicampionaria
Gavardese puntano a superare quest’anno
quota ventimila biglietti, obiettivo già
raggiunto nel 1998 e più volte sfiorato
in diverse altre occasioni, visto che
il numero dei visitatori paganti si è
assestato attorno ai diciannovemila.
Mentre andiamo in stampa sono ancora
in corso i conteggi, ma visto l’afflusso in
diretta la cifra potrebbe essere stata
raggiunta. Un’importante vetrina, quindi,
per le aziende operanti nella Valle Sabbia
e nella Valtenesi,
alla quale anche
quest’anno
la Banca di
Bedizzole-Turano
Valvestino ha
partecipa con
un proprio stand
allestito all’interno
del Palafiera.
Spazio in cui i
visitatori, aiutati
dalla consueta
disponibilità
del personale
della BCC, hanno potuto approfondire
la conoscenza con i prodotti finanziari
offerti dal Credito Cooperativo.
Pierangelo Festa
prevalle
13
Riccardo Ragnoli nuovo direttore dell’Agenzia
PASSAGGIO DI TESTIMONE AL VERTICE
Nella filiale dall’imprinting valsabbino continuerà il lavoro di Galvani
Da Soiano del Lago a Prevalle, con
il passo veloce dell’esperienza.
Riccardo Ragnoli arriva alla
direzione dello sportello
prevallese, con l’entusiasmo
reattivo di un modo moderno di
fare banca. Dopo il positivo lavoro
su Soiano, Ragnoli è chiamato
ad interpretare la realtà di
Prevalle, sicuramente molto
diversa da quella dello sportello
gardesano. Da queste parti,
dove fino poco tempo fa operava
Giampietro Galvani, ora direttore
dell’Agenzia di Ciliverghe,
sprizza un’aria di costruttiva
esuberanza valsabbina. Piccola
e media industria corroborano il
attenta e costante dinamica di
vestito pulito dell’economia, con
crescita. E il territorio, quello
classico della realtà rurale ed
artigiana, costituisce un tutt’uno
solidale per l’intera comunità.
Anche la BCC è ormai pilastro
fondamentale di economia e
società civile. Traghettata negli
anni con l’espansione arrivata
dallo sportello di Calvagese, la
filiale aldilà del Chiese conserva
caratteristiche umane ben
delineate. Con una tipologia di
clientela che ben si configura
nella personalità lavorativa di
Riccardo Ragnoli, che attinge ad
esperienze personali realizzate
nei settori di marketing e
sviluppo.
Mauro Chiappini
centenaro promozione
UN TITOLO DI CREDITO
PER LA SOLIDARIETÀ
Nuova Obbligazione PRO ANFfAS, per la BCC di
Bedizzole Turano Valvestino. Titolo di credito con
un fine etico che si rivolge a tutti gli investitori che
hanno a cuore le esigenze del territorio.L’Obbligazione
riconosce al cliente il tasso fisso del 2,40% netto per
3 anni. All’ANFfAS andrà lo 0,20%.Nel rispetto delle
migliori tradizioni del Credito Cooperativo, fortemente
voluto dal Consiglio di Amministrazione, si è studiato
e messo a punto dall’ufficio marketing e dall’ufficio
titoli questo nuovo prodotto con l’intento di riuscire a
devolvere in beneficenza parte dello spread derivante
dal prodotto stesso. Le Associazioni scelte per la nuova
iniziativa sono l’ANFASS di Desenzano e Toscolano,
enti che operano da anni sul nostro territorio e che si
sono sempre contraddistinte per il particolare impegno
e la dedizione profusa.La decisione che ha spinto la
BBC in questa iniziativa è dunque strettamente etica
e sociale.In questo caso questa decisione risponde allo
scopo di definire nei termini appropriati il complesso
di relazioni con l’ambiente, infatti le relazioni
dell’azienda con
il mondo
esterno non
vanno
più considerate
solamente
in termini
economici
ma vengono
analizzate
anche dal punto
di vista
sociale, culturale
ed
appunto etico.
Il che
significa rendere
la Banca
partecipe, da ogni
punto di
vista, al mondo
nel quale
essa agisce.E
questo
non significa
solamente
migliorare
l’immagine
aziendale, cioè
il “come
la Banca viene percepita dai suoi clienti effettivi e
potenziali grazie alla visibilità” cosa considerata
ormai fondamentale dalle più famose società di
marketing. Più importante è aumentare il consenso, ma
solo attraverso la legittimazione data dall’impegno sul
territorio e aumentare l’attrattiva ma solo attraverso
l’apprezzamento delle costanti iniziative e attenzioni
rivolte al territorio. E’ proprio per questo che il punto di
forza della nostra banca sta nel fatto che le esigenze di
marketing si sposano e si sono sempre sposate con quelle
etiche sociali.
Maurizio Bertazzoli
ALDIQUA E ALDILA’ DELLO
SPORTELLO
QUALI OBBLIGAZIONI?
Il panorama degli investimenti è mutato e il
risparmiatore, costretto a delle scelte, necessita
di una guida competente che lo informi mettendo
a sua disposizione tutti gli strumenti per muoversi
correttamente in funzione delle sue specifiche
esigenze. Per un risparmiatore tre sono gli aspetti più
importanti di un investimento: la sicurezza del capitale,
un orizzonte temporale non eccessivamente lungo e
un buon rendimento (come alternativa al materasso).
Questi sono anche i punti di forza delle obbligazioni
del nostro istituto: una miscela di opportunità e
tranquillità con una durata ed una soglia di accesso
variabili in funzione del prodotto prescelto. Ma cosa
sono le obbligazioni e cosa attribuiscono al titolare?
Le obbligazioni sono titoli di credito, all’ordine
o al portatore, emesse con lo scopo di reperire
direttamente tra i risparmiatori capitali da investire.
Chi la sottoscrive diventa creditore della società
emittente ed acquisisce il diritto al rimborso del
capitale a scadenza oltre ad una remunerazione che può
essere fissa o variabile pagabile con una cedola avente
la periodicità indicata dal contratto. Non è possibile
dire a priori se è meglio un tasso fisso o uno variabile
anche se un investitore prudente è normalmente
orientato su titoli a tasso variabile che tendono
ad avere oscillazioni più contenute. Le obbligazioni
a tasso fisso sono invece i titoli da sottoscrivere
dall’investitore che vuole stabilire fin da subito il
rendimento del proprio investimento. Le obbligazioni
possono essere emesse alla pari, sotto la pari o sopra
la pari; quando il prezzo di sottoscrizione (quello
che si paga) è inferiore al valore nominale (prezzo
di rimborso alla scadenza) il rendimento aumenta.
Nel corso degli ultimi anni, si sono sviluppate nuove
tipologie di titoli obbligazionari detti strutturati. In
tali titoli il rendimento è composto da una due parti:
una è garantita da un tasso minimo di interesse ed una
è indicizzata alla dinamica della variabile finanziaria di
riferimento ad esempio indici azionari o tassi di cambio
o altro. Se volete approfondire o concretizzare questi
brevi accenni sulle obbligazioni rivolgetevi ai nostri
sportelli sparsi sul territorio pronti a fornire un alto
livello di servizio unitamente a informazioni chiare e
complete in merito ai suoi prodotti.
Anna Leali
IN VACANZA CON LA
BANCA DI BEDIZZOLE
La Banca di Credito Cooperativo di Bedizzole Turano
Valvestino attiva il Conto Corrente In : In vacanza , Investimento che regala alla sottoscrizione un soggiorno
turistico. Il nuovo rapporto di corrispondenza (grazie
al quale si hanno a disposizione 100 operazioni gratuite
e la Carta di Credito gratuita il primo anno) è legato
alla sottoscrizione da parte del cliente di un prodotto
d’investimento del gruppo delle Banche di Credito
Cooperativo. A disposizione del cliente la consulenza
specializzata dei nostri operatori, per la scelta del
prodotto preferito (Fondi di investimento, Pac , Index
e Unit linked ) Così facendo nel momento dell’apertura
del c/c il cliente potrà avere una chiara ed esplicativa
indicazione sull’orientamento dei vantaggi e dei rischi
che scaturiscono dall’operazione. Per ricambiare la
fiducia accordataci, la Banca di Bedizzole Turano
Valvestino assegna ad ognuno dei clienti interessati ,
un coupon con il quale potranno usufruire per sé e per
le loro famiglie di una settimana di soggiorno presso
le migliori strutture di alcune tra più belle località di
vacanza italiane.Un nuovo modo di porsi sul mercato del
credito.Un nuovo modo per incominciare il rapporto tra
banca e cliente.
m.b.
gargnano
14
A Tignale il viaggio esplorativo degli agricoltori
INTEGRATORI D’ALTRI TEMPI
Olio, carbone di Poiat,limoni con super vitamina C, rivalutano il territorio
Energia antica e divulgazione turistica.
Condimento alla moda. E vitamine senza
tempo. L’offerta BCC ai suoi agricoltori,
si completa in questo giro d’immagine.
Poiat, ovvero
il vecchio
modo di
produrre
il carbone.
Un occhio
attento
al Centro
Visitatori
Multimediale
del Parco
dell’Alto
Garda. Olio
del Garda,
creato al
naturale
nell’Oleificio
Biologico
della Cooperativa Latteria Turnaria.
Ed infine i limoni, dalla vitamina C
miracolosa,
estratta nelle
terrazze
coltivate al Prato
della Fame. Sullo
sfondo Tignale
e la sua gente,
che spicca il
volo dall’alta
montagna in uno
sguardo di lago.
Due pullman si
aggrovigliano
nel mattino
assonnato nel
dedalo della
gardesana.
L’obiettivo
è il Poiat, mitica pira di legna utile
distruggere la materia, per trasformarla
in magica energia. Vecchie storie, che
qualcuno da queste parti è ancora in
grado di interpretare con attenzione.
Anche il look è di riguardo. Con barbe
e baffi di ottocentesco lignaggio.
100 quintali nodosi ricoperti di terra,
bruciano a fuoco lento. Sfiatatoi
accurati permettono di accendere
il fuoco. A poco a poco la materia si
trasforma. E il carbone regala il suo
nero sorriso alla gente bisognosa della
sua calda proteina energetica. Gli
agricoltori abbozzano. Rammentando
fatiche antiche, ora sostituite dal
disuso scellerato del culto della terra.
Meglio prima quando si stava peggio.
O peggio adesso quando si sta meglio.
Confusione esistenziale classica, foriera
di malinconie per il tempo andato.
Orizzonte da spostare verso qualche
lubrificante di qualità, per valvole
digestive. L’olio del Garda sbuca fuori
dalla Cooperativa Latteria Turnaria,
come un
nettare
dall’acidità scientificamente
utile ai destini delle nostre arterie.
A Tignale oggi, le piante votate alla
religione
dell’olio
sono circa
14.000.
Allineati
nella
varietà
Casaliva,
sui
pendii a
confronto
con l’aria
del Garda.
Bella
realtà
questa
che
organizza
il passato in progetti di lavoro futuro. Un
occhio limitrofo si compone a Prabione
di Tignale, dove
l’informazione
turistica
del Centro
Visitatori del
Parco dell’Alto
Garda, aggiunge
valenze
d’immagine ad
un territorio
da preservare
con attenzione.
Attrazione
di lago con
austerità
rocciosa di
monte, fondono
il loro amplesso
esistenziale in un racconto reale che
progetta emozioni da sfruttare. Come
sfruttata a dovere è stata la limonaia
del Prato della Fame, monumento storico
al limone ed al sacerdotale rituale
della sua coltivazione. La vitamina
C, respirata dai soci agricoltori in
quest’angolo di gardesana, esce allo
scoperto nella sua immagine originale.
E il raffreddore passa. Scommettendo
con il germe dell’influenza, con poste
in gioco al rilancio deciso. Limonate
con o senza zucchero, per devolution
salutistiche, allora forse sconosciute,
con origini datate 1300. Avanti decisi
in questa valle di ricordi che si fanno
sogni, gli agricoltori marchiati BCC
non disdegnano il piatto succulento del
ristorante Zanzanù. A traduzione libera
sembra ricordare la zanzara. O meglio lo
zanzarone, dal ronzio ufficiale a caccia
di sangue. Si accettano, da pubblico e
lettori, interpretazioni più precise. Sta
di fatto che la Fame, ricordata in tono
maiuscolo nel famoso Prato, si placa
con orgogliosa dignità. Per un ritorno
soddisfatto ad altre terre agricole.
Quelle bagnate dal limo nostrano del
Bedizzol-Clisi.
viaggi
15
Artigiani in visita alla Centrale di Riva e al Mart di Rovereto
ARTENERGIA PER I SOCI BCC
Appuntamento scientifico e culturale nella tradizionale gita di primavera
Come tanti bravi scolaretti alle 7 e 45
in punto saliamo sui torpedoni che ci
porteranno
verso i
luoghi
dell’annuale
gita
dedicata
ai Soci
artigiani.
E siamo
veramente
in tanti
questa
volta, segno
che la
primavera
ci sprona
ad uscire,
a cambiare
aria. E
anche noi, pochi fortunati dipendenti,
cogliamo al volo l’occasione di poter
partecipare ad una giornata di
svago che sia anche occasione di
arricchimento culturale. Saliamo
verso Riva del Garda percorrendo
una gardesana occidentale che ci
regala splendidi panorami sottolineati
da sprazzi di sole che incorniciano
aspre montagne ancora imbiancate
da recenti e tardive nevicate. Con
mia grande sorpresa non si parla di
lavoro, di crisi e di insoluti, sento più
discorrere di orti motivo d’orgoglio
e insalate novelle... Giunti a Riva del
Garda iniziamo la nostra visita alla
centrale idroelettrica che si trova
all’ingresso del paese. E’ un edificio
di pregio architettonico costruito
nel 1929 su progetto dell’architetto
Gian Carlo Moroni sostenuto da
Gabriele D’Annunzio per il quale aveva
già disegnato
il Vittoriale
degli Italiani,
sua celeberrima
residenza in
Gardone Riviera.
Si tratta di una
centrale che
alla sua nascita
era un’opera di
alta ingegneria
così voluta
dal fascismo
per celebrare
la grandezza
dell’Italia anche
in zone da poco
liberate dal dominio dell’impero
austriaco. Anche ai nostri giorni
questa centrale serve un grande
bacino di utenza nelle provincie di
Trento e Brescia e che è stata, negli
anni novanta,
ammodernata
e potenziata
pur mantendo
intatto
l’edificio
originario.
Produce energia
sfruttando la
caduta delle
acque del
lago di Ledro
che, dopo
una galleria
sotterranea
di circa cinque
chilometri
(altra grande
opera) arrivano
in prossimità di Riva del Garda e
precipitano con una pendenza del 52%
ad alimentare le turbine per finire nel
lago di Garda dal quale nottetempo
vengono prelevate e riversate nel
piccolo lago trentino. La mattinata
si conclude con un lauto pranzo in
un rinomato albergo nel centro di
Riva del Garda. E qui ci si ritrova,
allegri e vocianti secondo la nostra
tradizione, a parlare di ogni cosa, ma
di nuovo non sento discorsi di lavoro,
oggi proprio non c’è spazio... Nel
pomeriggio si riparte per Rovereto,
andiamo a visitare il Mart, museo
di arte moderna e contemporanea
costruito nel centro di questa cittadina
verso la fine degli anni novanta e
progettato dall’architetto ticinese
Mario Botta. Il Museo, oltre a mostre
temporanee (tra queste una suggestiva
dedicata alla montagna), ospita opere
di artisti contemporanei quali Andy
Wharol, Giorgio de Chirico, Fortunato
Depero (famoso artista Roveretano),
Carlo Carra’, Giacomo Balla e
tanti altri. Ammetto, non è facile
comprendere questa misteriosa “arte
contemporanea”, che per la maggior
parte di noi e ben più che “astratta”.
Il tratto dei grandi Maestri è però
apprezzabile anche da chi non mastica
astrattismo ogni giorno... Verso sera
il sole ricomincia ad illuminare questi
paesaggi ed il ritorno è di nuovo
un ammirare panorami incantati.
Rientriamo in quel di Bedizzole verso le
venti, contenti di aver cambiato aria, di
aver visto cose interessanti e, per un
giorno, di non aver parlato di lavoro...
Gianluca Nebbini.
REGOLAMENTO CONCORSO
XIII BORSA DI STUDIO
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La Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo bandisce per il tredicesimo anno consecutivo un concorso per l’assegnazione di n° 70 Borse di
Studio per l’anno scolastico 2003/2004 per l’iscrizione e la frequenza ad istituti e scuole di istruzione media di primo e secondo grado, statali o riconosciuti
dallo Stato, corsi di laurea universitari e diplomi universitari di qualsiasi facoltà e riconosciuti dallo Stato.
1) Le n. 70 borse di studio saranno riservate rispettivamente in n. 50 ai figli di Soci e in n. 20 ai figli di clienti della Banca. Esse verranno suddivise tra le
varie scuole ed indirizzi secondo le modalità di seguito riportate ed in proporzione alle domande pervenute. Il valore delle Borse di Studio è fissato in Euro
200 per le medie inferiori, Euro 400 per le scuole superiori di secondo grado, Euro 300 per gli istituiti professionali, Euro 600 per l’Università e Euro 500
per i Diplomi universitari.
Il criterio di assegnazione delle borse di studio è stabilito in base alla graduatoria di merito e, a parità di media dei voti, costituiscono nell’ordine titolo di
preferenza nella assegnazione delle borse stesse:
•
•
•
L’anzianità di apertura del c/c o libretto di risparmio presso la Banca di Bedizzole -Turano Valvestino – Credito Cooperativo
Lo stato di orfano di uno o entrambi i genitori
L’appartenenza a famiglia numerosa
Verranno prese in considerazione, ai fini della graduatoria di cui sopra, le domande presentate aventi i seguenti requisiti:
�
�
-
Studenti che hanno conseguito il Diploma di licenza media inferiore con il giudizio di “ottimo”.
Studenti della Scuola media di secondo grado a livello di maturità, che hanno riportato nella sessione estiva dell’anno scolastico 2003/2004 una
votazione, senza debiti formativi, non inferiore a 7,75/10 nello scrutinio finale se trattasi di promozione ad anno successivo e 85/100 per il
conseguimento del diploma di maturità.
� Studenti di Istituti professionali (compresi in questa classificazione anche gli istituti alberghieri) che possono dar diritto al conseguimento del
diploma oppure ad una semplice qualificazione professionale che hanno frequentato il terzo anno e si iscrivono al quarto ed hanno riportato, senza
debiti formativi, una votazione non inferiore a 7,75/10. Gli studenti del quarto e quinto anno saranno equiparati agli studenti di scuola media di secondo
grado a livello di maturità.
� Studenti frequentanti l’Università iscritti prima dell’attuazione del D.M. n. 509/1999 che siano in regola con gli esami previsti dal piano di studi ed
abbiano conseguito una media non inferiore ai 27/30 e per gli studenti iscritti dopo l’attuazione del D.M. n. 509/1999 che abbiano conseguito un
numero di crediti congruo con il relativo e regolare piano di studi e una media non inferiore ai 27/30.
� Studenti che hanno conseguito un diploma universitario con una media non inferiore ai 28/30.
2) I concorrenti iscritti agli istituti di istruzione media di secondo grado per l’anno scolastico 2003/2004 dovranno comprovare i requisiti di cui sopra
mediante certificato rilasciato dalla scuola o dall’istituto cui appartengono. Il certificato scolastico dovrà riportare, ove previste, le votazioni ottenute in
ciascuna materia e gli eventuali debiti formativi. La media sarà calcolata con l’esclusione dei voti riportati in Condotta e nelle eventuali materie facoltative.
Dal concorso sono esclusi gli studenti ripetenti e gli Assegnatari di altre borse di studio.I concorrenti iscritti ai Corsi Universitari ed ai Corsi di Laurea
Breve successivi al primo delle rispettive facoltà dovranno comprovare che si trovano in regolare corso di studi presentando la seguente documentazione:
copia del piano di studi depositato presso la Segreteria della Facoltà. Il suddetto piano di studi dovrà risultare regolarmente approvato.
certificato rilasciato dalla Segreteria dell’Università attestante il numero di esami sostenuto e le votazioni riportate per ogni esame.
Nel caso in cui uno dei due documenti di cui sopra non dovesse essere presentato il concorrente non sarà ammesso al concorso.
L’età massima degli studenti frequentanti Corsi e diplomi Universitari non dovrà superare i 26 anni.
3) La domanda di ammissione al concorso redatta sul modello predisposto e disponibile presso tutti gli sportelli della Banca, corredata dalla documentazione
prescritta dal successivo punto 4 potrà essere presentata, entro e non oltre il 31 luglio 2004, direttamente presso gli sportelli della Banca di BedizzoleTurano Valvestino – Credito Cooperativo oppure essere inviata a mezzo lettera raccomandata alla segreteria della BCC (Piazza XXV Aprile 13 – 25081
BEDIZZOLE).
4) Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti:
•
•
•
Stato di famiglia del concorrente.
Certificato della Scuola o dell’Università di cui al precedente punto 2)
Dichiarazione che il concorrente non è assegnatario di altra borsa di studio.
5) All’assegnazione delle Borse di Studio provvederà il Consiglio di Amministrazione della Banca con sua delibera sulla base della graduatoria elaborata.
6) Ai vincitori sarà data comunicazione personale entro il mese di settembre 2004. La graduatoria di cui sopra sarà disponibile presso la segreteria e le filiali
della Banca per una eventuale consultazione almeno quindici giorni prima della data stabilita per la consegna.
7) La consegna del premio è subordinata al possesso di libretto a risparmio per gli studenti minorenni e di conto corrente personale per gli studenti
maggiorenni aperto presso la filiale della Banca di Bedizzole Turano Valvestino indicata dal vincitore.
8) Le domande incomplete nella documentazione o che pervenissero fuori termine stabilito non saranno prese in considerazione.
Sotto
Traccia
Editore
Banca di Bedizzole Turano Valvestino
Piazza 25 aprile 13 25081 BEDIZZOLE (BS)
Direttore Responsabile
Giuseppe Rocca
Tipografia
FDA EUROSTAMPA SRL
Via Molino Vecchio 185 25010 BORGOSATOLLO (BS) tel. 030/2701606
Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03
Cellofanatura e Spedizione
COOP SERVICE s.c.r.l.
Via Napoleonica 7 25080 REZZATO (BS) Tel. 030/2594360
hanno collaborato
Franco Bertoloni, Francesca Bodei, Vittorio Capuzzi, Mauro Chiappini, Fabio Chiarini,
Alberto Comini, Pierangelo Festa, Luca Galvani, Paolo Caldera, Giordano Guerra, Devis
Guietti,Anna Leali, Ilaria Mirandola, Gianluca Nebbini,Oscar Piccinelli, Mario Pizzatti,
Giorgio Venturini, Diego Treccani, Barbara Violini, Giovanni Zatti, Giuliano Zecchi,Vanni
Zecchi.
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Sottotraccia n.8 - Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito