Sotto Traccia numero 8 aprile maggio 2004 Poste Italiane spedizione in A.P.-70%-Brescia cronaca economia costume periodico di cultura www.bedizzole.bcc.it a cura della banca di bedizzole turano valvestino Un primo trimestre 2004 che conferma in toto i già ottimi risultati dell’esercizio 2003: le BCC Bresciane stanno crescendo con tassi percentuali a due cifre, mediamente ad una velocità più che doppia rispetto al sistema bancario nazionale. In questo contesto la BCC di Bedizzole Turano Valvestino ha fatto segnare un incremento delle masse intermediate, sul primo trimestre 2003, del 15,4%, seconda solo alla BCC di Pompiano Franciacorta che è cresciuta del 16%. Seguono BCC di Brescia (+ 14,5%), Ghedi (+ 13,9%) e Garda (+ 12,41%). Risultati particolarmente positivi che saranno oggetto di discussione e commento in occasione delle prossime Assemblee societarie, in programma nelle prossime settimane, che dimostrano come le BCC continuino a meritare la fiducia dei propri soci e clienti, ed in generale dei risparmiatori, sempre meno attratti dalla Borsa e dal rischio di investimento. Una crescita, quella della nostra BCC, comunque ragionata e controllata, sempre attenta alla minimizzazione del rischio di crescita ed orientata specificamente all’aiuto nei confronti delle famiglie (prima categoria di impiego) ed alla piccola impresa. Questa scelta ha prodotto un frazionamento negli impieghi ed una copertura del rischio con garanzie oggettive che oggi si traduce in una percentuale di crediti verso clienti garantiti da ipoteche, firme, fideiussori pari al 75% del totale degli impieghi e un rapporto sofferenze nette/impieghi sotto l’1%. Una situazione che, unita ad un patrimonio di 49,5 milioni, ci permette di guardare con fiducia al futuro Un futuro che consente alla BCC di Bedizzole Turano Valvestino di mantenere le iniziative a favore dei soci, valutato positivamante anche da molte consorelle, insieme alla coerentemente con le proprie tradizioni, in questi mesi, la Banca di Bedizzole Turano Valvestino è stata, e lo sarà ulteriormente in futuro, chiamata a sostenere la piccola e media impresa, condizionata da una congiuntura economica non certo favorevole e in molti settori da una concorrenza a cui non era preparata. Un sostegno che ci sentiamo in dovere di garantire e che in questi anni ha contribuito più di ogni altro alla crescita economica e sociale del nostro territorio e che ci fornisce l’occasione per esortare i nostri artigiani ed imprenditori a resistere. La concorrenza cinese non deve fare paura a chi ha fatto delle idee e della innovazione la propria forza, perseguendo con spirito di sacrificio i propri progetti, investendo il proprio entusiasmo nella volontà di crescere e migliorare. Solo chi ha perso questa volontà e crede di potere difendere ad oltranza una situazione consolidata e conveniente ha da temere in questa sfida e, indipendentemente dal fatto che il concorrente sia cinese o est-europeo, è destinato a soccombere, proprio perché ha rinunciato a quelle che sono sempre state le sue caratteristiche vincenti. E non si creda che il costo del lavoro possa fare a lungo la differenza: nell’era della globalizzazione non sono a disposizione dei paesi emergenti solo la possibilità di copiare marchi e prodotti, ma e soprattutto abitudini e tenore di vita! Questo comporterà inevitabilmente un adeguamento dei costi di produzione e, perché no,dei bisogni, trasformando il colosso cinese in un mercato di un miliardo di utenti. COMPETENZE IN CRESCITA PER FIDUCIA E TERRITORIO consolidata particolare attenzione nei confronti delle iniziative a favore delle comunità locali che si è tradotta questo anno in circa 350.000 euro. Una cifra distribuita interamente con interventi di beneficenza e di sponsorizzazione. Il bilancio sociale, anche quest’anno redatto e distribuito in occasione della Assemblea dei soci, renderà dettagliatamente conto di quanto la nostra banca sia stata coerente con i propri principi di mutualità e territorialità. Altrettanto Vanni Zecchi A Bedizzole i vertici del Credito Cooperativo Bresciano e Mantovano 2 FATTI CHIARI STILE BCC Il movimento progetta un fondo di tutela per i propri obbligazionisti Informatica, programmazione comune e collaborazione per le problematiche d’immagine-banca per il prossimo futuro. Questi i patti, oggettivamente e non solo formalmente, chiari che Presidenti e Direttori delle BCC bresciane e mantovane riuniti a Bedizzole, hanno valutato per l’evoluzione operativa delle ormai consolidate istituzioni di Credito Cooperativo. Così Vanni Zecchi e Mario Pizzatti, Presidente e Direttore Generale della BCC di Bedizzole Turano Valvestino, hanno ricevuto i loro colleghi capitanati da Alessandro Azzi, Presidente di Federcasse. Al qualificato staff si sono aggiunti inoltre Angelo Zanutto e Claudio Brazzolotto, rispettivamente Direttori Generali della Federazione Lombarda BCC e di ISIDE, polo informatico nazionale delle Banche di Credito Cooperativo. L’inizio del meeting è stato caratterizzato dal resoconto di Claudio Brazzolotto sull’attivita di ISIDE. Con un assunto preciso che Brazzolotto ha formulato nel segno di un “Finalmente artefici del nostro futuro”. Il positivo sviluppo del comparto relativo alle infrastrutture, ha permesso in sostanza di aggiungere tasselli importanti alla crescita in termini di associati al sistema. Ora la sfida riguarda “l’obiettivo miglioramento qualitativo dei servizi sia in termini di prodotto che di assistenza.” “Una scommessa vinta – ha precisato Alessandro Azzi – quella di ISIDE. Un impegno che ora deve insistere nel far diventare questa organizzazione il polo informatico di tutto il gruppo evitando la frammentazione.” E sul discorso delle divisioni da superare, si giocano anche altre partite sostanziali all’interno del sistema BCC. La storia riguarda tra l’altro, anche il problema d’immagine che oggi inquadra l’organizzazione bancaria nazionale in un’ottica di preoccupazione generalizzata. Da qui le iniziative come “Patti Chiari”, ideata dall’ABI per dare risposte di trasparenza e sicurezza a clientela ed associazioni dei consumatori. Qual’è lo spirito che anima il movimento BCC, nell’interpretare questi nuove situazioni che spaziano dai flop Obbligazioni Argentine ai crack Cirio e Parmalat? Senso comune raccolto nel gruppo dirigente delle BCC Bresciane e Mantovane, quello che crede nella posizione di forza delle Banche di Credito Cooperativo, che tutto sommato escono senza troppi affanni da questo tipo di situazioni. Alle singole iniziative, quali l’intervento consultivo delle BCC trentine, che caso per caso valuta le singole questioni sulle obbligazioni argentine, o quella del Credito Cooperativo di Treviglio su Parmalat, il sistema ha risposto con la prossima futura istituzione di un fondo di tutela per le obbligazioni emesse. Un percorso ben accettato dal movimento, che al contrario non sembra sentire il bisogno impellente di adesione a quel “Patti Chiari” marcato Associazione Bancaria Italiana. Il problema sta nei costi. E sta pure in un’immagine complessiva di sistema bancario che guarda alle Associazioni dei Consumatori attraverso queste iniziative. Si vedrà. Per ora più che cambiare il recipiente di sicurezza è agire sulla sicurezza medesima. E in questo il patto di alleanza dei clienti con il Credito Cooperativo è ancora forte. Ma le alleanze devono essere consolidate e coordinate attraverso iniziative di collaborazione con le realtà istituzionali ed economiche del territorio. I lavori si sono così conclusi con l’impegno nel cercare alcuni temi da sviluppare per presentare ufficialmente l’iniziativa comune di bilancio sociale. Mentre per il prossimo appuntamento (a Nave BCC di Brescia) il Presidente Azzi auspica l’intervento del Presidente di Confcooperative. Un presenza importante, che completa l’interessamento concreto delle BCC per la piccola e media impresa. Una posizione che ben si allinea anche nella imminente prossima entrata del Credito Cooperativo nel Consiglio di Artigiancassa. Mario Pizzatti Riflessioni e dinamiche di qualità della vita LA MISURA DELLA RICCHEZZA Il valore aggiunto di una Banca che dialoga con impegno solidale con i Soci Da qualche tempo a questa parte si parla sempre più insistentemente di “qualità della vita”, un concetto che intende farsi sintesi e misura dei molteplici aspetti che attengono al nostro benessere fisico, psichico, sociale ed economico. La qualità della vita diviene in sostanza un efficace indice per misurare una serie di parametri di soddisfazione del nostro vivere quotidiano, del nostro rapporto con gli altri, con le istituzioni, con l’ambiente, della serenità e sicurezza della nostra giornata. In un contesto nel quale il recinto dei valori in gioco per la soddisfazione della Persona viene giustamente ampliato comprendendo ogni aspetto della nostra quotidianità, ci si domanda se esiste un analogo concetto di “qualità della vita” nel nostro rapporto con la Banca. Esiste una misura, una valutazione che dia conto, oltre che dei valori economici anche della ricchezza di relazioni, partecipazione, coinvolgimento, fiducia e responsabilità che un istituto di credito esprime o meno. Quanto valore diamo ad una Banca che riesce a fare incontrare, dialogare e coinvolgere i propri Soci? Che ricchezza sappiamo cogliere da un istituto di credito che raccoglie e investe le risorse economiche sul proprio territorio in una dinamica di mutuo sviluppo e interesse? Quale peso dare alla fiducia accordata ad artigiani, agricoltori, famiglie nello sviluppo socio-economico, occupazionale dei nostri paesi? Quali ricadute possiamo leggere, nello scorrere degli anni e dei decenni, sulle nostre comunità di riferimento grazie ad una realtà che da più di cento anni educa e coinvolge ai valori della cooperazione e della solidarietà? Sono valutazioni ampie e spesso non definibili ma, alla luce di quanto detto sopra, non possono farci trascurare che la ricchezza di una comunità, di un gruppo di persone come di un singolo individuo passa anche attraverso questi criteri. “La misura della ricchezza” e conseguentemente della nostra soddisfazione, soprattutto oggi, si definisce mediante i parametri della fiducia, della partecipazione, della responsabilità, dell’attenzione verso il territorio; in alcuni casi “beni scarsi”, pensiamo alla responsabilità e alla fiducia, della nostra società. Di tale misura, di tale concezione del rapporto tra la Banca di Bedizzole Turano Valvestino e il cliente, diamo conto nell’edizione 2004 del Bilancio Sociale che verrà distribuito in occasione della prossima Assemblea Generale dei Soci insieme al fascicolo di Bilancio d’esercizio 2004, a confermare le due dimensioni che si integrano nella cooperazione di credito: quella economica e quella valoriale. A testimonianza, a misura e a memoria di quanto fatto in un anno di quotidiana attività bancaria, di iniziative sociali e culturali, incontri, interventi di sostegno al territorio. Alberto Comini 3 Soddisfazione per Centenaro e per il II° sportello bedizzolese ZOCCOLO DURO DI CAPITALE Il patrimonio “Soci” di Bedizzole conferma la propria centralità istituzionale Sempre più forti nel territorio. Il Bedizzole socio day conferma la centralità tutta locale di una grande Banca. Vanni Zecchi e Mario Pizzatti non hanno nascosto agli associati bedizzolesi, l’impegno dinamico del credito cooperativo, sempre in primo piano nonostante le difficoltà del mercato. E presto il secondo sportello di Bedizzole sarà operativo. Un traguardo di grande spessore qualitativo. Un modo organizzato per far vedere con raziocinio una crescita più che reale. Nata nel 1895, la Cassa Rurale ed Artigiana, come ancora molti amano chiamarla, di strada ne ha fatta moltissima. Pensare poi al doppio sportello locale, sembrava solo fino a poco tempo fa impossibile. Eppure la volontà e l’esperienza tutta pane, fatica e ragionamenti applicabili, è stata vincente. Guardando la sala Don Gorini, popolata di soci di tutte le età, la storia della BCC si è rincorsa aldilà delle pur lusinghiere cifre di progresso oggettivo. Così come i volti di questi uomini suddivisi tra agricoltura, artigianato e imprenditoria di qualità, rappresentavano l’orgoglio di appartenere a questa istituzione. Scovando nel vero spirito di cooperazione il nocciolo anti retorico di una storia che continua a viaggiare con intensità nel panorama economico generale. Si diceva della centralità, più volte ricercata nel corso degli anni. L’intemperia poco utile delle fusioni non ha mai scaldato il cuore di campanile di Bedizzole. E’ stata una scelta giusta. Il messaggio BCC è stato infatti esteso in modo diverso. Aggiungendo, senza insistere su accorpamenti con altre consorelle, con sistematica oculatezza filiali ed agenzie in zone senza CRA. Atteggiamento utile al collimare dialettico delle buone cause al fare banca. E’ facile imbattersi infatti nel punto di vista altrui, quando lo sportello BCC sboccia fuori porta. Scompare il paludato modus operandi formale di sportello tradizionale, per fare posto al ruspante, ma super qualificato, intrattenimento solidale che supera l’effetto di margine speculativo. Per una fiducia effettivamente riposta e confermata da una storia ultra centenaria. Ragioni speciali che i soci hanno ricordato ed apprezzato. Insieme alle soddisfazioni per la costante crescita evolutiva, valutando il particolare momento congiunturale. Con l’elemento in più rappresentato dalle positive riduzioni dei costi, reso possibile pur mantenendo qualità e professionalità nei servizi offerti. In un’ottica di posizionamento modernamente oculato, con derivazioni dinastiche e di tradizionale spirito di collaborazione, dalle quali è stato naturalmente attinto con convinta e sistematica attenzione. Esordio di Dialettalia a Bovegno con Bernardelli Curuz e Valzelli CREDITCOOP A TUTTO ROCK Per la II^ edizione appuntamenti speciali con Fabio Volo e Tonino Guerra Dialettalia Seconda Edizione. Con il Rock, la poesia e la riflessione nell’alveo promozionale delle BCC bresciane con tutta la loro storia. Gran programma per il 2004. Iniziato in pieno spolvero dalla parti di Bovegno dove Maurizio Bernardelli Curuz e Giannetto Valzelli hanno suddiviso i loro discorsi sul “Canto lieve di Canossi” a cura di Bernardelli che ne ha sviscerato l’elemento drammaticamente e solennemente appoggiato ad un’idea di sconfitta e “Buongiorno Cibaldi” classicamente declinato da Valzelli. Ma la materia proseguirà con Fabio Volo e Charlie Cinelli pronti a raccontare al San Carlino “Il Dialetto nelle nuove forme di comunicazione” e ad Orzinuovi con Tonino Zana che in compagnia del Tonino - felliniano - Guerra colorirà il tema antico della bassa, pronta a sostenere una brescianità oltremodo oltrespazio ultra padano. Ed ancora al San Carlino con Don Antonio Fappani e Vittorio Soregaroli a ragionare di “Pietà popolare nel dialetto e nelle tradizioni”. Mentre l’antro gravemente misterioso della Miniera Stese di Pezzaze, ospiterà lo spettacolo di Costanzo Gatta “Le ùs dèl la Mela”. Ripartirà poi il mitico Dialet Rock, mistura di poesia e musica per l’interpretazione di Giusi Turra e Daniele Gozzetti, che ha furoreggiato lo scorso anno negli istituti superiori della provincia. Novità assoluta per quest’anno la rappresentazione di “Gherà ‘na olta en sòch del legn” spettacolo teatrale su Pinocchio per ragazzi di elementari e medie inferiori, per la regia di Pietro Arrigoni e la riduzione drammaturgica di Piergiuseppe Pasini da un testo in bresciano del professor Tregambi. Il collante BCC bresciane, Provincia e territorio dunque funziona. Perché la materia è viva e vegeta nella struttura solidale delle Casse Rurali, che ora cercano con successo intenti comuni di inervento culturale. Con il dialetto, parlato da sempre agli sportelli del Credito Cooperativo, come monumento storico di linguaggi diversi, facili al riscontro nel dinamismo economico e finanziario di una banca. Semplicità e ovvietà di flusso, necessitano però di conoscenza e riflessione. Parlando e raccontando in questa lingua colorata ed in ripresa di valore, verso un pubblico che travalica il segno intransigente di confine provinciale. bedizzole 4 Tra carnevali tardivi e promozione dell’ambiente FRIZZI E LAZZI AL PEPE VERDE Polisportiva, Scuola ed Amministrazione per l’aggregazione e la tutetela del territorio Per Bedizzole un colorato inizio di primavera caratterizzato da due manifestazioni all’insegna della tradizione e del divertimento:la XX rassegna del carnevale bresciano e la giornata del “verde pulito”.La prima, svoltasi domenica 28 marzo grazie all’organizzazione della Polisportiva Bedizzolese, il contributo del Comune e della Banca di Bedizzole Turano Valvestino, ha visto sfilare i migliori allestimenti della provincia di Brescia e delle zone limitrofe. Un’esplosione di musica, giochi e colori che ha decretato con un ex aequo la vittoria dei carri di Castelgoffredo, con un classico Capitan Uncino, e di Pontoglio con il tema de La vecchia fattoria. Apprezzate dal numeroso pubblico la qualità tecnica delle composizioni, le note di humor degli immancabili carri a sfondo politico, la simpatica effervescenza delle biciclette matte e i richiami all’attualità economica con un Orso mangia Fondi. Uno solo il colore dominante nella giornata di domenica 4 aprile grazie all’iniziativa “Verdi Impronte” indetta a livello regionale. Nella storica Pieve di Pontenove 800 bambini e ragazzi degli asili e delle scuole bedizzolesi si sono dati appuntamento per celebrare l’ambiente con l’allestimento dei lavori originati dalle ricerche degli alunni e dal sostegno degli insegnanti. Un progetto orientato verso una sensibilizzazione ambientale nata da un insegnamento tanto più utile quanto più giovani sono le persone alle quali è rivolto. Il ruolo della scuola oltrepassa così la mera formazione nozionistica, per avvicinarsi alla coscienza individuale che, grazie ad una sorta di socializzazione invertita, parte dal bambino per toccare il genitore, l’amico, il vicino coinvolgendo tutti in una catena ecologica. Nei disegni numerosi i segnali di rispetto verso l’ambiente, ma anche tanta voglia di stare insieme in allegria. Entrambe le manifestazioni rinnovano l’appuntamento per il prossimo anno confidando in una ancora maggiore partecipazione di ognuno. Anna Leali La Cooperativa Artigiani di Bedizzole festeggia la fondazione datata 1984 GRUPPO DI ARTIGIANI IN UN VENTENNIO Oggi il sodalizio conta 104 associati che utilizzano i servizi di gruppo Vent’anni di Cooperativa Artigiani a Bedizzole. Una data importante. Da ricordare con una festa che ha riunito gli associati al ristorante il Mulino di Bedizzole. A fare gli onori di casa l’attuale Presidente Rinaldo Tagliani, che oggi rappresenta 104 soci. L’idea era scaturita dall’impegno di 31 soci fondatori, gruppo storico che ha permesso la nascita di questa associazione fortemente radicata sul territorio. Del nucleo originario ricordiamo Armando Rosini, Giovanni Anataloni, Mario Buoso, Vincenzo Bertoloni, Eugenio Anataloni, Rinaldo Bussi, Giuseppe Bussi, Roberto Leali, Giovanni Panni, Armando Ottelli, Lodovico Riello, Angelo Lobertini e Matteo Biemmi. Progetto culminato con la costituzione ufficiale avvenuta il 26 gennaio del 1984.”Uno dei nostri intenti – spiega il Presidente Rinaldo Tagliani – insieme a quelli di supporto burocratico e contabile per la categoria, è quello di realizzare un mutuo scambio di esperienza tra i soci nell’ambito del settore artigianale, al fine di creare un patrimonio comune di conoscenze che consenta a tutti di attingere alla realizzazioni più valide.” Un cammino di grande spessore collaborativo, fatto di ragioni solidali e di attenzione per una categoria come quella artigiana, tradizionalmente inserita nel tessuto produttivo di Bedizzole. E da questo punto di vista la qualità dei servizi offerti agli associati, ben rappresenta la coesione della piccola impresa bedizzolese. Per questo è risultato carico di significati il saluto rivolto all’assemblea da Roberto Marcelli, Presidente di Confcooperative di Brescia, ente al quale aderisce la Cooperativa Artigiani di Bedizzole. “Colgo l’occasione – ha spiegato Marcelli – per ringraziare il Presidente, i soci e gli amministratori della Cooperativa che in questi anni si sono succeduti, per aver testimoniato i valori della mutualità e della solidarietà e per aver contribuito allo sviluppo e al radicamento di Confcooperative.” bedizzole 5 Ricordi ed esempi con trattamento di quiescenza per il vice direttore generale. EPOPEA GIULIANO ZECCHI Passioni, ardori, modi di essere ed argomenti per raccontare lo Zecchipensiero Viene quasi da sorridere. Impossibile, ma vero. Anche tu vai in pensione. Tu inteso come Giuliano. You da raccordare a Zecchi. La mitica stecca, quella conservata su calendari marchiati BCC, è arrivata alla fine. Che preferiamo chiamare nuovo inizio, perché fine ha un sapore poco attinente ai messaggi di auguri. E noi, di auguri, siamo in grado di regalartene tantissimi. Non fosse altro per dimostrazione di affetto, per la tua singolare rappresentatività di personaggio. Quindi allunghiamo i ricordi e ripensiamo alla storia della Cassa Rurale in chiave Giuliano Zecchi. L’orazione retorica obbliga a definirti un pezzo di questa storia. Lo facciamo per le considerazioni di maniera che ci competono. Ma le rifuggiamo, da amici, per dire che ogni storia ha i suoi pezzetti di felicità da condire con il sale del puro e semplice sentimento. Perché proprio l’essenza del merito, unita alla qualità del ragionamento, è stato tuo insegnamento. La schiera dei marmocchi BCC, attinge allora a questi libri senza scrittura. Libri in tonalità verbale, carichi del riassunto ciclico dell’esperienza. Con un distinguo molto moderno: nessuna concessione all’auto celebrazione sul valore personale. Di questi tempi carichi di rampantismo becero e futile, qualche cosa vorrà pur dire. Sarà almeno un po’ importante ricordare al mondo, che prima di tutto ci sono le cose e poi le parole. Che tutto sommato la vitalità di un gruppo operativo, piccolo o grande che sia, viene dall’esempio e dal modo etico e solidale di porsi di fronte alle questioni di tutti i giorni. Il pensiero va a tutto questo. A una strada percorsa in salita e discesa insieme alle colorate modalità di intervento su colleghi, clienti, amici e situazioni di lavoro o di piacere conviviale. Per chi scrive la prima immagine di banca è stata la tua. Collocato con sedia e scrivania di fronte alla colonna centrale dell’attuale sede. Erano ancora gli anni settanta. Qualcuno faceva rullare le rumorosissime macchine elettrocontabili Audit 5. E qualcun’altro martoriava le schede, azzurre, gialle e rosa per un andirivieni di dare ed avere di denari concreti. Quel qualcuno eri tu con l’occhio furbescamente vigile nella sua severità silenziosa. E gli assegni passavano, come le ore, gli anni e i minuti, su quelle schede dimostrative dell’ante litteram storico pre-computer. Ruspava la vita, come oggi in altre maniere, dalle parti della Cassa Rurale. Mentre lo sposalizio telematico era ancora da venire. Da questo, dai sorrisi divertiti e dalla voglia di esser sempre se stessi al servizio del cliente, senza aggiunta di cravatte ipotetiche troppo simili ai lacci delle miserie umane. Il tempo sembra darci ragione caro Giuliano. Oggi che le cravatte del management sembrano ancora più strette e taroccate al collo dei finti preziosismi di quella che è chiamata impropriamente alta finanza. Il piacere di insistere su questo punto è evidente in questo momento. E questo proprio perché tu ci hai insegnato a “volare in basso”. Cercando longitudini e latitudini reali e non virtuali. Secondo un metodo filosofico terra, terra, principe di vitalità di quello che è la vera ricchezza dello spirito. Evviva dunque il realismo dei fatti, contro la vacuità del pensiero senza attributi. Per ribadire in questa luce la vera modernità in chiave semplice di operatività senza sovrastrutture. Tutto ritorna allora al colore di una carriera che giunge al culmine con la forza di un realismo tutto zecchiano. Alla luce del sole ancora ricordi che controlliamo negli spazi angusti della memoria. Difficile compito il tuo. Raccordare il bene e il male nel mare delle problematiche di lavoro bancario. E cresce un sorriso compassato, pensando alle miserie della materia umana che si inerpica nel volto monetario di un debito da far ripianare, o di una cura diagnostica a rientro precisa per riportare a casa il dovuto. Compito particolare. Poco gratificante in termini di immagine. Chieder di conto non è mai troppo avvincente per chi ne subisce l’obbligo o l’invito. Eppure anche in questa specialità di trattamenti del sodalizio di lavoro, la fisioterapia Zecchi sembra essere all’avanguardia. Una tecnica assennata con risvolti dialettici decisi, ma sempre sinceri. Della serie scappare è inutile, meglio darsi una mossa verso la verità. E di verità non parla anche il Padre Eterno? Non esageriamo comunque nei paragoni. Anche se forse il virtuosismo tutto bedizzolese potrebbe rivendicare meriti quasi sovrannaturali. Stop and go. Un ferma e vai dedicato a Giuliano. In coppa al mondo del credito che ci riguarda mancherai davvero. Ma per quello che va c’è quello che viene, che ti auguriamo con passione. E basta con il pistolotto, ormai troppo lungo per le tue orecchie attente e nervose. In un anticipo di malinconia, volevamo raccontarti questa storia di sensazioni e pensieri da team affiatato. Adesso però brindiamo con il colore di un sole che nasce. Tramontando sulle colline BCC, per riapparire aggressivo e vivace nel segno di Zecchi, ovvero Giuliano. Saggio Bocconiano di strada lastricata di pane, buonsenso ed esempio. calvagese 6 Sono i soci di Calvagese, Carzago e Mocasina QUELLI DELLA RIVIERA La storica filiale aggiunge esperienza ai progetti bcc, incoraggiando gli interventi sul territorio Un tempo terra quasi di confine. Oggi realtà dinamica e qualificata con esperienza di Credito Cooperativo consolidata. I soci di Calvagese della Riviera, rilanciano la loro identità, marcando l’impegno a favore di devoluzioni benefiche e solidali sempre più attente al territorio. L’incontro del Presidente Vanni Zecchi e del Direttore Mario Pizzatti con la realtà associativa che fa capo proprio a Calvagese, ha messo in mostra la vivacità d’intenti del gruppo. L’ormai storica filiale rappresenta oggi una realtà economica in piena evoluzione. Da queste considerazioni partono le proposte ed i progetti di questi soci rappresentativi di un territorio ben radicato nella tradizione attenta ad uno sviluppo bene organizzato. La nascita della filiale di Calvagese, avvenuta nel lontano 1979, costituì per la zona un’importante traguardo socio economico. ma anche per l’allora Cassa Rurale ed Artigiana di Bedizzole Turano Valvestino, crescere in direzione degli agglomerati di Calvagese, Carzago e Mocasina, costituì un’attraente sfida che oggi si può dire superata a pieni voti. Una sfida, simile per numeri e potenzialità, a quella appena iniziata dalle parti di Centenaro-Lonato, anch’essa con prospettive particolari di crescita coerente all’ambito territoriale prescelto. Per questa serie di motivi ormai considerati storici, l’agenzia di questa Riviera accostata al fiume Chiese, catalizza l’attenzione dinamica di tutte le componenti della BCC. Prima agenzia ufficiale per la CRA, essendo effetto di una fusione l’aggregazione dello sportello di Turano Valvestino, Calvagese ha sviluppato in questi 25 anni di esistenza un legame strettissimo con il territorio. E’ questa il lato più nitido del senso già ampiamente descritto, di intervento concreto delle Banche di Credito Cooperativo. E in questo riannodare i fili della tradizione e del pensiero solidale, ecco l’imperativo coerente della base sociale che incoraggi ad un’azione sempre più mirata alle esigenze complessive del patrimonio umano, imprenditoriale e sociale. Negli anni le risposte dell’amministrazione BCC sono sempre state all’altezza della situazione. E il momento di dialogo tra Presidente, Direttore Generale ed associati, consolida una volontà di costante impegno verso lo spirito propulsivo marchiato a fuoco con il timbro Calvagese. All’incontro degli artigiani di Calvagese della Riviera ALLARME GIALLO DA ORIENTE ROSSO Preoccupate prospettive per la concorrenza cinese. E un premio al nostro Giuliano Zecchi Riunione conviviale per gli artigiani di Calvagese. Con un premio consegnato a Giuliano Zecchi, storico Direttore della Filiale della Riviera,ed un riassunto di temi e problematiche per il settore, lanciati all’attenzione di tutti dal Presidente Duilio De Toni. Piacevole cornice dell’incontro il Ristorante Borgo alla Quercia, dove insieme agli iscritti erano presenti anche Vanni Zecchi Presidente della BCC e Beppe Marchetto di Confartigianato. Una festa per questo sodalizio che conta oggi circa 170 associati. Ma insieme al piacere dello stare insieme e del confronto, anche i timori per un mercato che oggi presenta per la categoria notevoli difficoltà. Allarmi giustificati dunque, al cospetto dell’ormai accertata invadenza della Cina Popolare nelle produzioni tipiche del nostro territorio. “Le regole che disciplinano il mercato vanno riscritte - ha spiegato Duilio De Toni - è ormai accertato che il 30-50% dell’impresa manifatturiera è ormai controllato dalla Cina, con grosse difficoltà nel far rispettare le esclusive dei brevetti. Dobbiamo a questo punto far valere le nostre ragioni. Anche per difendere la nostra professionalità riferita alle capacità tipicamente italiane nel settore della trasformazione.” Ragioni vivacemente stimolanti alle quali hanno fatto eco le parole di Beppe Marchetto di Confartigianato che ha confermato “L’impegno dell’organizzazione in questo senso, supportato oggi anche dall’operatività della nuova sede oggi operativa. Stimo lavorando insieme alle associazioni provinciali,regionali e nazionali- ha continuato Marchetto - per dare risposte sempre più concrete nell’interesse del futuro imprenditoriale di categoria.” Il riconoscimento a Giuliano Zecchi, vice direttore generale della BCC in pensione dal primo aprile, ha poi collegato la crescita dell’artigianato locale al Credito Coperativo. Ed è stato bello aggiungere i ricordi di capo filiale, giunto a Calvagese nei primissimi anni ottanta, alla realtà odierna di ormai qualificata esperienza. Nella parole di Zecchi, che ha ripercorso con affetto un periodo “significativo e indimenticabile della personale attività lavorativa”, la passione di una vita intensamente dedicata al lavoro in Cassa Rurale. In un modo tutto artigiano di concepirne le regole e i movimenti di crescita. Un metodo sempre in ripartenza verso orizzonti di creatività che nessuna Cina del momento potrà mai superare. turano valvestino 7 Retequattro a Magasa per una puntata di Mela Verde TELEGENIA VALVESTINESE Edoardo Raspelli alla scoperta di fienili, gastronomia e lavoro nell’alta misteriosa affascinante valle Bella la Valvestino, assaporata in video dentro una Mela Verde. Vista dall’alto a cura dell’ala rotante dell’elicottero. Da dentro, secondo i ritmi rilassati del conduttore Edoardo Raspelli, la regia di Michele Zito ed i testi di Fabrizio Berlincioni. Confezione speciale per la pubblica visione tv, messa in onda la mattina del 25 aprile. Soddisfazione e piacere quella del sindaco Ermenegildo Venturini, che ha accompagnato, insieme a Ferruccio Bettanini, per le strade di Magasa, Rest, oltre che di lago e diga di Valvestino, la troupe. A confronto il ruspante carattere degli abitanti di valle con le loro regole scolpite nella paglia del fienile e dentro i misteri di polente e gnocchi che intingono il pane del ricordo con saggia ed attraente poesia. Questo il riassunto di una due giorni guardata poi con il ravvedimento operoso del tubo catodico. Eppure la qualità non è venuta meno. In principio era stata la diga. Barriera tanto moderna, quanto antica per dare uno stop al regno degli umani. Aldilà del grande muro il lago, magicamente artificiale da sembrare costruito da esseri soprannaturali. Che sia stato opera degli Elfi della Valvestino, sopravvissuti nelle caverne difese dalle aquile, che ancora gironzolano da queste parti? Più prosaicamente il discorso rivela l’operosità anni sessanta di Elfi più concretamente appostati a metter su mattoni alla ricerca di energie sufficienti. Raspelli e compagnia, si sono dunque avventurati in quest’acqua artificialmente compressa dall’imponente barriera. In mezzo al lago hanno interpretato ufficialmente, dall’amo alla padella, il linguaggio della trota senza tempo. Con la semina del pesce che continua a definire limiti e confini di un’ecologia di sostanza. I saluti dal muro, con farfalleggio d’ala esclusivo, sono del picchio muraiolo che si arrampica per definizione lungo il cemento della diga. Lo spazio di telecamera cerca adesso il Rest. Un altopiano da conoscere, senza la cadenza della mistificazione. Impagliatori d’epoca, Italo Stefani in testa, smilzi e d’antico pelo come non mai, spaccano il capello sulla striscia di tetto del fienile celtico-ungarico. E i gnocchi, con lo spiedo girano alla luce di una ripresa nazional popolare. Raspelli manda giù. Con l’acquolina in bocca dell’esperto romanziere di posata. Il Tavagnù presta l’encomio alle fatiche della carne che deglutisce nelle avide e apprezzanti bocche stracittadine. Poi si riprende. Insieme alla mula Lanzara, che accompagna Raspelli, con tranquilla ed armonica paciosità equina. Qualcuno le avrà detto qualcosa. Dolci sussurri da parte di uomini specializzati “Stai tranquilla Lanzara. Qui non ci sono guerre da combattere e mortai da trasportare. C’è solo l’occhio di un Grande Fratello benefico che ti vuole superstar.” Obbedienti gli zoccoli s’inerpicano per l’altopiano fino alla protuberanza dell’Osservatorio Astronomico che intende interloquire con le stelle. Improbabili pianeti fatti di lardo e companatici affini, intrigano il buon Edoardo pronto a riprendere la via maestra verso il cuore di Magasa. Lì, cuore, martello e scalpello, affondano i loro segno accurato attraverso la perizia di Federico Venturini, falegname ultranovantenne. Agile come un grillo fa vedere a noi, sedentari lavoratori di pseudo cervello, come ci si tiene in forma facendo andare le mani. Gloria all’età. Mentre il mulo riparte per l’altopiano di Denai dove Germano Eggiolini, conduce una stalla moderna di tradizione per recuperare dalla fossa la magia del Tombea. Che è un formaggio. Acuto nel sapore. Agile nell’evoluzione stagionata. Bello da gustare alla visione di tavola imbandita. Come dire “anche da noi lo spirito e la voglia di fare producono lavoro e possibilità”. Con un vantaggio. Quello dell’agilità a tutti i livelli. Da zero a cent’anni, riassunta in magrezze senza sforzo palestrato. Per uno spirito che si rigenera, nel far andare gambe e mani senza parole. Cose da dire e non dire. Nel mito di un segreto, utile alla semplice conservazione della materia umana. Custodito in un piccolo assaggio di Mela, dal Verde connotato di esperienza. Per pochi, giusti, qualificati e riservati intimi. ciliverghe 8 Lo stimolante incontro con i soci di Ciliverghe UNA PORTA CREATIVA PER LA CITTA’ In un fertile terreno imprenditoriale, maggiori le esigenze della clientela Ciliverghe confronta dati di crescita con un territorio che apre alla grande città. Qualche anno di Filiale ben rappresentano una realtà fresca e operativa attualmente ben consolidata all’incrocio della direttrice Brescia Lago di Garda. L’annuale riunione fra Presidente, Direttore Generale e soci ha portato in evidenza Ciliverghe con il suo battito preciso di metronomo economico quasi cittadino. In questo modo, tra i dati di bilancio e le argomentazioni tecniche di prospettiva e di sviluppo, sono uscite allo scoperto le radici di concorrenza e alternativa, tipiche di questa zona di competenza. Stimoli maggiori dunque dalle parti di Ciliverghe, dove al fertile terreno di creatività imprenditoriale si aggiungono le maggiori esigenze della clientela. E in questa chiave sono state apprezzate le parole di Vanni Zecchi e Mario Pizzatti, riferite all’obbligo dell’apertura di nuovi sportelli, utili ed indispensabili alla sopravvivenza della Banca di Credito Cooperativo. Un tema che ha poi riportato il tema sull’impegno concreto a favore del mercato di credito e risparmio da ricercare all’interno del nucleo familiare. Progetto qualitativamente importante per dare peso specifico attuativo alle finalità tipiche di istituti di credito come le BCC. Questo tipo di operazione, ha portato ad una grossa crescita delle erogazioni di mutui per la prima casa. Crescita che ha determinato un positivo squilibrio a favore del bisogno in contrasto evidente con la classicità della speculazione. Altri ragionamenti hanno poi messo in luce la crisi oggettiva del mondo del risparmio. Con gli spettri Parmalat, Cirio ed Argentine, a fare da spauracchio al regime comune di investimento. Ma anche in questo la BCC ha saputo trarre vantaggio da esperienze antiche di saggezza. Puntando da sempre sul ragionato incedere della crescita dei margini di interessi. Sistema da divulgare con sempre maggiore attenzione, scartando a priori ipotesi di rischio eccessivamente spericolate. Come sempre il problema sta nel merito. E nella capacità ad esclusiva indicazione umana, di dare risposte giuste per ogni ambito di interessamento della clientela. Difendere cioè il punto di vista, tutto rurale ed artigiano, del buon senso ben riparato dai recinti dell’eccesso. Il nuovo direttore di Filiale è Giampietro Galvani PRIMAVERA DI NOVITA’ DIREZIONALI Dopo il positivo lavoro di Graziano Pavan lo sportello ristruttura il vertice Nome: Giampietro. Cognome: Galvani. E’ il nuovo direttore dell’Agenzia di Ciliverghe. Succede a Graziano Pavan, ora incaricato di dirigere la Filiale di Soiano del Lago. Giampietro Galvani, ha alle spalle una lunga esperienza operativa, soprattutto per quanto riguarda la conduzione delle dipendenze, con una particolarità: una laurea in psicologia che aggiunge un pizzico fascino in più nell’interpretazione oggettiva delle esigenze della clientela. Oggi la filiale di Ciliverghe, anche grazie al lavoro di Graziano Pavan, ha raggiunto encomiabili risultati di gestione. L’ubicazione, ai confini della realtà cittadina, ne determina i variegati elementi di intervento sul territorio. A questo deve ricondursi la giovanissima età dello sportello, avvenuta durante il boom di espansione della comunità che fa capo a Mazzano, Molinetto ed appunto Ciliverghe. Giampietro Galvani arriva in questa realtà, dopo aver retto le sorti dell’Agenzia di Prevalle, ora condotta da Riccardo Ragnoli. Altra sfida per mantere le posizioni in un mercato sempre più complesso, come quella della proposta di servizi bancari. Mauro Chiappini. vobarno 9 Al Cavallino della Fobbia una delle prove speciali più amate dal pubblico A BASSO IL RALLY MILLE MIGLIA Il veneto controlla la seconda tappa dominata dal vobarnese Pedersoli E’ stata la Piazza della Loggia di Brescia a fare da suggestiva cornice alla partenza della 28a edizione del Rally Mille Miglia, valevole per il Campionato Europeo Rally FIA e per il Campionato Italiano Rally CSAI, la sera di giovedì 01 aprile. Giandomenico Basso, alla guida di una Fiat Punto Abarth, e Andrea Dallavilla, al volante di una Renault Clio S1600, hanno vinto a pari merito la prima prova spettacolo disputatasi subito dopo al South Garda Karting di Lonato davanti a migliaia di spettatori. Il trevigiano Basso ha concluso al comando anche la prima, impegnativa tappa del rally: è stato, infatti, il più veloce in quattro delle otto prove speciali di venerdì 02 aprile, tra le quali vi sono state le novità assolute “Nistisino” e “Colle San Zeno”. Dietro di lui Paolo Andreucci, sempre su Fiat Punto Abarth, e Pierino Longhi, su Subaru Impreza STI; notevolmente attardato invece il vobarnese Luca Pedersoli, su Peugeot 306 Maxi, a causa di una foratura patita nel secondo passaggio sul Colle San Zeno. La seconda giornata del Rally è all’insegna della tradizione, con le prove speciali del “Cavallino della Fobbia” e di “Moerna”. Il passaggio al Passo del Cavallino della Fobbia è una delle prove più amate del “Mille Miglia”, tanto che negli ultimi anni è incorso in dolorosi annullamenti a causa dell’eccessivo pubblico lungo il tracciato. La partenza della “piesse” è appena fuori l’abitato di Vobarno, sulla strada che porta alla frazione Eno, ed il tracciato è caratterizzato da una prima parte veloce in falsopiano e una seconda parte di stretti tornanti, che susseguono uno dietro l’altro e richiedono una grandissima concentrazione da parte dei piloti. La prova speciale “Moerna” invece è un’altra prova speciale classica del Mille Miglia e si corre sulle tortuose strade della Valvestino, partendo da Capovalle e arrivando a Moerna, dopo essere transitati per Turano e Persone. Su queste strade il veneto Basso si è limitato ad amministrare il vantaggio del giorno precedente, mentre lo scatenato vobarnese Pedersoli ha entusiasmato il pubblico di casa imponendosi con veemenza in ben cinque delle sei prove speciali in programma. Nel tardo pomeriggio di sabato 03 aprile, il lungolago di Desenzano del Garda ha accolto così in passerella i superstiti del 28° Rally Mille Miglia; solo 40 equipaggi degli oltre cento partiti a conferma della notevole selettività della competizione bresciana. Il posto d’onore sul podio è spettato a Giandomenico Basso, mentre il combattivo Luca Pedersoli è risultato alla fine secondo assoluto, come nell’edizione dell’anno scorso. Pierangelo Festa soiano del lago 10 Nuovo direttore per la filiale gardesana DIREZIONE TURNOVER Graziano Pavan, già responsabile a Ciliverghe, sostituisce Riccardo Ragnoli A Soiano del Lago con l’input dinamico che arriva da Ciliverghe. Graziano Pavan è il nuovo direttore della Filiale soianese. Per lui un percorso di sviluppo impostato a Ciliverghe, dove a saputo far crescere da zero un’agenzia della Banca di Bedizzole Turano Valvestino. Ottimi i risultati, ora ben consolidati ed affidati alle mani di Giampietro Galvani. E proprio da questa capacità d’intervento in materia promozionale e operativa, nascono le motivazioni dell’arrivo di Pavan a Soiano, piazza gardesana classica, dall’intrecciata economia che va dal turismo all’artigianato passando per l’agricoltura. Un mondo economico da Riccardo Ragnoli ora trasferito a Prevalle, al quale il nostro Graziano, che può vantare anche un ulteriore brillante curriculum all’interno di un altro istituto di credito, porterà ben motivati contributi di esperienza. Uno spazio particolare quello di Soiano, piccolo comune della Valtenesi, dove la qualità della vita risalta anche nella tipologia delle attività economiche operative sul territorio. La Banca di Bedizzole Turano Valvestino, che oggi affida a Pavan lo sportello locale, rappresenta ormai da tempo un collante esclusivo per questo variegato panorama di aziende. esclusivo, ben condotto fino ad oggi Mauro Chiappini muscoline I soci di Muscoline caldeggiano per una nuova sede dell’agenzia PENSIERI E PAROLE DI CRESCITA Nell’incontro con Presidente e Direttore evidenziata la crescita economica del paese Per un paese che cresce, una sede più grande. Questa la richiesta che arriva dai soci di Muscoline, nell’incontro con Presidente e Direttore della Banca di Bedizzole Turano Valvestino. Volontà precisa che estende queste voglie di espansione, nella dinamica precisa di crescita ponderata. A queste particolarità di temi, i soci muscolinesi sono giunti dopo la consueta esposizione di dati di bilancio ed iniziativa a cura dei verici della BCC. Vanni Zecchi e Mario Pizzatti hanno così inanellato discorsi e progetti con intenti divulgativi per la base sociale. E Muscoline non si è tirata indietro. La sfida era iniziata alcuni anni fa, quando la Tesoreria Comunale aveva preso posto in paese a cura della Banca di Bedizzole Turano Valvestino. Tutto sembrava limitarsi al normale andirivieni di mandati e reversali di tesoreria comunale. Invece. Invece la voglia di Banca è diventata grande. Come l’appetito che lievita nella golosità di un piatto tutto sommato ricco. Forti di quel linguaggio schietto e vitale, a mezza strada tra la concretezza valsabbina e l’aria mediterranea formato lago di Garda, gli operatori economici del paese si son dati ben da fare. Rimarcando un’identità particolare che non vuole recitare parti comprimarie di assuefazione asservita alle direttirici commerciali che la sfiorano. E così è stato. Muscoline è cresciuta con il ritmo assennato del suo modo di essere. E la tesoreria di allora si è trasformata naturalmente in sportello bancario a tutti gli effetti. Dai numeri di serie risulta il numero 5, confermando l’attaccamento esclusivo al prodotto BCC. Ora il regalo più ambito dovrebbe essere quello di un’allargamento della sede attuale. La base domanda, con la consueta ruspante chiarezza senza eccesso di pretesa. La risposta per il futuro sarà sicuramente positiva. basta avere fiducia nel continuo divenire delle possibilità di espansione e anche questo sogno di allargamento dello spazio sarà realizzabile. Da notare, tra le altre peculiarità muscolinesi, i positivi riscontri portati dallo svincolo della strada statale 45 bis al paese. Un posto scelto ormai da molte famiglie come luogo di residenza ideale a cavallo tra il lago e la città, passando per l’importante nodo commerciale di Gavardo. Dietro l’angolo nobile e riservato della BCC, Muscoline rivela il suo statuto in progress verso la qualità dell’esistenza. salò 11 9° Meeting Internazionale di Nuoto Città di Salò INTERBRACCIATE AL 2 PINI La grande rassegna ha ospitato numerose stelle internazionali Movimento rapido in acqua. E’ quello del 9° Meeting Internazionale di Nuoto Città di Salò”, organizzato dalla Canottieri Garda e da Rezzato Nuoto. In piscina Due Pini, rappresentative internazionali e campioni nostrani. Tra gli sponsor anche la Banca di Credito Cooperativo di Bedizzole Turano Valvestino che con il Direttore della filiale di Cunettone Arturo Goffi ha partecipato alle premiazioni. Bella giornata per l’occasione a Salò. Bandiere in festa per il recital dello sport acquatico più traditional. Alzabandiera, autorità, banda ed arti di rappresentaza variegate hanno fatto da ponte alle gare vere e proprie. Insieme agli italiani di FIN Lombardia e Canottieri Garda le rappresentative di Croazia, Danimarca, Slovenia e Svizzera. Bella storia fra il frangere attivo di flutti e braccia dall’andirivieni deciso a prova di sfida continua contro l’urto della anima liquida di piscina. Un nome su tutti quello di Emiliano Brembilla, campione europeo dei quattrocento stile libero a ruota accompagnato da Lorenzo Vismara, Davide Rummolo, Emanuele Merisi, Filippo Magnini, Alessandro Calvi, Paolo Bossini, Federica Pellegrini, Sara Goffi e Cecilia Vianini. Un novero di partecipanti di grande rispetto. Atleti che hanno saputo rappresentare l’Italia a livello Internazionale ed Olimpico. Con lo sguardo attento del croato Milosevic attuale primatista mondiale dei 100 farfalla ad imprimere maggiore importanza alla rassegna. Ma è stato il complesso organizzativo di tutta la giornata a dare lustro allo sport a tutti i livelli. Per tutti ricordiamo l’impegno di Attilio Maroni Presidente della Canottieri,Ermindo Miniati, direttore sportivo e Giuseppe Chiappini, direttore della piscina. Quando il risultato non recita l’unico stimolo al dare ed all’avere di pubblico ed appassionati. Quando il piacere di famiglie, parenti ed amici di giovani atleti, guardano con appassionata tensine le evoluzioni nell’acqua. Quando tutto questo si compie e si rivela in tratto di strada impegnata nelle ragioni tematiche di taglio sportivo, allora il successo è garantito. Nella grande anima della Canottieri Garda di Salò, la rappresentazione vitale dell’impegno sempre in ascesa. I Volontari del Garda inaugurano la nuova Sede a Cunettone VOLONTA’ DI CEMENTO Finalmente operativa la Caserma.La BCC eroga un finanziamento solidale con l’intervento Volontà di Volontari. Riversata nella magnifica Sede di Cunettone proprio dei “Volontari del Garda”, recentemente inaugurata alla presenza delle massime autorità salodiane e provinciali, tra cui quella del Prefetto Maria Teresa Cortellessa Dell’Orco. E con l’attenzione della Banca di Bedizzole Turano Valvestino, rappresentata nell’occasione dal Vice Presidente Giovanni Ciolina, dal Direttore Generale Mario Pizzatti e da Arturo Goffi responsabile della Filiale di Cunettone. Un’attenzione convogliata nella fiducia attribuita a Franco Rodella ed ai suoi compagni di viaggio in quest’ avventura della sede ora realizzata secondo i più moderni criteri inerenti al soccorso. Il viaggio dei Volontari del Garda era iniziato nel 1984. Nelle sue successive evoluzioni del gruppo, sempre guidato da Franco Rodella, gli spostamenti dall’originaria sede di Via Bezzecca al vecchio calzaturificio di Salò. Ora la caserma tutta nuova in localià Cunettone, apre le porte ad un ulteriore sviluppo operativo dei Volontari. Per questo alla festa inaugurale erano proprio in tanti. Per questo sono arrivati i messaggi speciali del Santo Padre e del Presidente della Repubblica. Per questo un brivido leggero ed inteso, ha attraversato la platea quando gli echi dinamici di voci e strumenti hanno riportanto in alto l’inno di Mameli, cadenzato nell’issare il tricolore. Soddisfazione ed orgoglio, con il sorriso felice dei colleghi olandesi, arrivati a Salò per festeggiared l’evento. Ma eccola operativa la nuova struttura. Un ampio ricovero per i mezzi di intervento fa da base ai piani superiori, dove sono dislocate camerate e spazi destinati ad uffici e zone di lavoro e di addestramento. Particolarmete confortevole la zona di relax, con bar e tavolini da vero e proprio ambiente con funzioni di aggiunta qualitativa ai momenti spesso drammatici di azione ed intervento. Eppoi ci sono le famose pertiche. Dalle quali le discese velocissime verso i mezzi di soccorso, che ricordiamo nelle immagini di celluloide. Vedendole dal vivo ne riconosciamo la funzionalità operativa. Nessun ascensore, per quanto moderno e veloce, ne potrebbe eguagliare l’efficacia. Simbolicamente rappresentati da queste singolari strutture di disimpegno in uscita, i Volontari del Garda, ripartono verso un futuro di soccorso e di solidarietà, oggi appoggiato alle solide fondamenta di caserma operativa a pieni giri. gavardo 12 Sempre più pubblico per la minicampionaria gavardese UN QUARANTOTTO PER LA FIERA In mostra i prodotti di più di duecento aziende, tra cui anche la BCC La 48a Fiera di Gavardo e Valle Sabbia ha aperto i battenti da Venerdì 30 aprile a Domenica 2 maggio 2004 a Gavardo presso il Centro Sportivo Polivalente. Un evento importante per la comunità gavardese, giunto ormai all’approssimarsi del mezzo secolo di vita. Un tuffo a ritroso nel passato ci conferma come già prima della II Guerra Mondiale la “Fiera di Maggio del Comune di Gavardo”, così si chiamava allora, avesse uno svolgimento non dissimile da quello attuale, caratterizzata da una ricca esposizione di prodotti agricoli e artigianali. Dopo l’interruzione causata dagli eventi tragici della guerra, alla fine degli anni quaranta del secolo scorso, un apposito comitato decise di dare vita ad una manifestazione denominata “Settembre Gavardese”, il cui programma prevedeva presso l’edificio delle scuole elementari rassegne di pittura e di fotografia, che facevano da corollario all’esposizione di mobili e di altre opere d’interesse artistico eseguite da artigiani locali. Si arrivò così al 1957, anno dell’inaugurazione della prima edizione dell’attuale Fiera di Gavardo, che trovò ospitalità presso l’oratorio parrocchiale fino al 1962, per poi trasferirsi a partire dal 1963 nei locali delle scuole elementari. In quegli anni Piazza De Medici e piazza Marconi erano invase dalle bancarelle dei dolci e dalle giostre del tradizionale luna park, ed il paese nei giorni della fiera risultava completamente paralizzato. L’esigenza di trovare una nuova sede con più ampi spazi espositivi e di decongestionare il centro del paese portarono nel 1976 alla decisione di spostare l’esposizione fieristica nell’edificio delle Scuole medie, mentre la sede dell’ex ferrovia accolse a sua volta le giostre e le bancarelle oramai sempre più numerose. Con il compimento del trentesimo anno di età, nel 1986, la Fiera trovò la sua nuova e definitiva sede presso il nuovissimo Palazzetto dello Sport, struttura dotata di alcune particolarità ed accorgimenti costruttivi che la rendono idonea ad accogliere manifestazioni fieristiche. Anche quest’anno la Fiera di Gavardo e Valle Sabbia conferma nei numeri il rilievo acquisito: più di 250 stand, allestiti da quasi 200 espositori provenienti da tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige) e spazi espositivi che si estendono per un totale di 10 mila metri quadrati coperti, suddivisi in quattro padiglioni, ai quali vanno aggiunti altri 3 mila metri quadrati non coperti occupati dagli espositori con propri box. I visitatori hanno invaso in gran numero il percorso fieristico dalle 10 fino alle 22 e 30 in una tre giorni di sicuro interesse. Uno specialissimo spettacolo pirotecnico ha poi allietato la serata di sabato 1 maggio. A proposito di pubblico, è da segnalare che gli organizzatori della Minicampionaria Gavardese puntano a superare quest’anno quota ventimila biglietti, obiettivo già raggiunto nel 1998 e più volte sfiorato in diverse altre occasioni, visto che il numero dei visitatori paganti si è assestato attorno ai diciannovemila. Mentre andiamo in stampa sono ancora in corso i conteggi, ma visto l’afflusso in diretta la cifra potrebbe essere stata raggiunta. Un’importante vetrina, quindi, per le aziende operanti nella Valle Sabbia e nella Valtenesi, alla quale anche quest’anno la Banca di Bedizzole-Turano Valvestino ha partecipa con un proprio stand allestito all’interno del Palafiera. Spazio in cui i visitatori, aiutati dalla consueta disponibilità del personale della BCC, hanno potuto approfondire la conoscenza con i prodotti finanziari offerti dal Credito Cooperativo. Pierangelo Festa prevalle 13 Riccardo Ragnoli nuovo direttore dell’Agenzia PASSAGGIO DI TESTIMONE AL VERTICE Nella filiale dall’imprinting valsabbino continuerà il lavoro di Galvani Da Soiano del Lago a Prevalle, con il passo veloce dell’esperienza. Riccardo Ragnoli arriva alla direzione dello sportello prevallese, con l’entusiasmo reattivo di un modo moderno di fare banca. Dopo il positivo lavoro su Soiano, Ragnoli è chiamato ad interpretare la realtà di Prevalle, sicuramente molto diversa da quella dello sportello gardesano. Da queste parti, dove fino poco tempo fa operava Giampietro Galvani, ora direttore dell’Agenzia di Ciliverghe, sprizza un’aria di costruttiva esuberanza valsabbina. Piccola e media industria corroborano il attenta e costante dinamica di vestito pulito dell’economia, con crescita. E il territorio, quello classico della realtà rurale ed artigiana, costituisce un tutt’uno solidale per l’intera comunità. Anche la BCC è ormai pilastro fondamentale di economia e società civile. Traghettata negli anni con l’espansione arrivata dallo sportello di Calvagese, la filiale aldilà del Chiese conserva caratteristiche umane ben delineate. Con una tipologia di clientela che ben si configura nella personalità lavorativa di Riccardo Ragnoli, che attinge ad esperienze personali realizzate nei settori di marketing e sviluppo. Mauro Chiappini centenaro promozione UN TITOLO DI CREDITO PER LA SOLIDARIETÀ Nuova Obbligazione PRO ANFfAS, per la BCC di Bedizzole Turano Valvestino. Titolo di credito con un fine etico che si rivolge a tutti gli investitori che hanno a cuore le esigenze del territorio.L’Obbligazione riconosce al cliente il tasso fisso del 2,40% netto per 3 anni. All’ANFfAS andrà lo 0,20%.Nel rispetto delle migliori tradizioni del Credito Cooperativo, fortemente voluto dal Consiglio di Amministrazione, si è studiato e messo a punto dall’ufficio marketing e dall’ufficio titoli questo nuovo prodotto con l’intento di riuscire a devolvere in beneficenza parte dello spread derivante dal prodotto stesso. Le Associazioni scelte per la nuova iniziativa sono l’ANFASS di Desenzano e Toscolano, enti che operano da anni sul nostro territorio e che si sono sempre contraddistinte per il particolare impegno e la dedizione profusa.La decisione che ha spinto la BBC in questa iniziativa è dunque strettamente etica e sociale.In questo caso questa decisione risponde allo scopo di definire nei termini appropriati il complesso di relazioni con l’ambiente, infatti le relazioni dell’azienda con il mondo esterno non vanno più considerate solamente in termini economici ma vengono analizzate anche dal punto di vista sociale, culturale ed appunto etico. Il che significa rendere la Banca partecipe, da ogni punto di vista, al mondo nel quale essa agisce.E questo non significa solamente migliorare l’immagine aziendale, cioè il “come la Banca viene percepita dai suoi clienti effettivi e potenziali grazie alla visibilità” cosa considerata ormai fondamentale dalle più famose società di marketing. Più importante è aumentare il consenso, ma solo attraverso la legittimazione data dall’impegno sul territorio e aumentare l’attrattiva ma solo attraverso l’apprezzamento delle costanti iniziative e attenzioni rivolte al territorio. E’ proprio per questo che il punto di forza della nostra banca sta nel fatto che le esigenze di marketing si sposano e si sono sempre sposate con quelle etiche sociali. Maurizio Bertazzoli ALDIQUA E ALDILA’ DELLO SPORTELLO QUALI OBBLIGAZIONI? Il panorama degli investimenti è mutato e il risparmiatore, costretto a delle scelte, necessita di una guida competente che lo informi mettendo a sua disposizione tutti gli strumenti per muoversi correttamente in funzione delle sue specifiche esigenze. Per un risparmiatore tre sono gli aspetti più importanti di un investimento: la sicurezza del capitale, un orizzonte temporale non eccessivamente lungo e un buon rendimento (come alternativa al materasso). Questi sono anche i punti di forza delle obbligazioni del nostro istituto: una miscela di opportunità e tranquillità con una durata ed una soglia di accesso variabili in funzione del prodotto prescelto. Ma cosa sono le obbligazioni e cosa attribuiscono al titolare? Le obbligazioni sono titoli di credito, all’ordine o al portatore, emesse con lo scopo di reperire direttamente tra i risparmiatori capitali da investire. Chi la sottoscrive diventa creditore della società emittente ed acquisisce il diritto al rimborso del capitale a scadenza oltre ad una remunerazione che può essere fissa o variabile pagabile con una cedola avente la periodicità indicata dal contratto. Non è possibile dire a priori se è meglio un tasso fisso o uno variabile anche se un investitore prudente è normalmente orientato su titoli a tasso variabile che tendono ad avere oscillazioni più contenute. Le obbligazioni a tasso fisso sono invece i titoli da sottoscrivere dall’investitore che vuole stabilire fin da subito il rendimento del proprio investimento. Le obbligazioni possono essere emesse alla pari, sotto la pari o sopra la pari; quando il prezzo di sottoscrizione (quello che si paga) è inferiore al valore nominale (prezzo di rimborso alla scadenza) il rendimento aumenta. Nel corso degli ultimi anni, si sono sviluppate nuove tipologie di titoli obbligazionari detti strutturati. In tali titoli il rendimento è composto da una due parti: una è garantita da un tasso minimo di interesse ed una è indicizzata alla dinamica della variabile finanziaria di riferimento ad esempio indici azionari o tassi di cambio o altro. Se volete approfondire o concretizzare questi brevi accenni sulle obbligazioni rivolgetevi ai nostri sportelli sparsi sul territorio pronti a fornire un alto livello di servizio unitamente a informazioni chiare e complete in merito ai suoi prodotti. Anna Leali IN VACANZA CON LA BANCA DI BEDIZZOLE La Banca di Credito Cooperativo di Bedizzole Turano Valvestino attiva il Conto Corrente In : In vacanza , Investimento che regala alla sottoscrizione un soggiorno turistico. Il nuovo rapporto di corrispondenza (grazie al quale si hanno a disposizione 100 operazioni gratuite e la Carta di Credito gratuita il primo anno) è legato alla sottoscrizione da parte del cliente di un prodotto d’investimento del gruppo delle Banche di Credito Cooperativo. A disposizione del cliente la consulenza specializzata dei nostri operatori, per la scelta del prodotto preferito (Fondi di investimento, Pac , Index e Unit linked ) Così facendo nel momento dell’apertura del c/c il cliente potrà avere una chiara ed esplicativa indicazione sull’orientamento dei vantaggi e dei rischi che scaturiscono dall’operazione. Per ricambiare la fiducia accordataci, la Banca di Bedizzole Turano Valvestino assegna ad ognuno dei clienti interessati , un coupon con il quale potranno usufruire per sé e per le loro famiglie di una settimana di soggiorno presso le migliori strutture di alcune tra più belle località di vacanza italiane.Un nuovo modo di porsi sul mercato del credito.Un nuovo modo per incominciare il rapporto tra banca e cliente. m.b. gargnano 14 A Tignale il viaggio esplorativo degli agricoltori INTEGRATORI D’ALTRI TEMPI Olio, carbone di Poiat,limoni con super vitamina C, rivalutano il territorio Energia antica e divulgazione turistica. Condimento alla moda. E vitamine senza tempo. L’offerta BCC ai suoi agricoltori, si completa in questo giro d’immagine. Poiat, ovvero il vecchio modo di produrre il carbone. Un occhio attento al Centro Visitatori Multimediale del Parco dell’Alto Garda. Olio del Garda, creato al naturale nell’Oleificio Biologico della Cooperativa Latteria Turnaria. Ed infine i limoni, dalla vitamina C miracolosa, estratta nelle terrazze coltivate al Prato della Fame. Sullo sfondo Tignale e la sua gente, che spicca il volo dall’alta montagna in uno sguardo di lago. Due pullman si aggrovigliano nel mattino assonnato nel dedalo della gardesana. L’obiettivo è il Poiat, mitica pira di legna utile distruggere la materia, per trasformarla in magica energia. Vecchie storie, che qualcuno da queste parti è ancora in grado di interpretare con attenzione. Anche il look è di riguardo. Con barbe e baffi di ottocentesco lignaggio. 100 quintali nodosi ricoperti di terra, bruciano a fuoco lento. Sfiatatoi accurati permettono di accendere il fuoco. A poco a poco la materia si trasforma. E il carbone regala il suo nero sorriso alla gente bisognosa della sua calda proteina energetica. Gli agricoltori abbozzano. Rammentando fatiche antiche, ora sostituite dal disuso scellerato del culto della terra. Meglio prima quando si stava peggio. O peggio adesso quando si sta meglio. Confusione esistenziale classica, foriera di malinconie per il tempo andato. Orizzonte da spostare verso qualche lubrificante di qualità, per valvole digestive. L’olio del Garda sbuca fuori dalla Cooperativa Latteria Turnaria, come un nettare dall’acidità scientificamente utile ai destini delle nostre arterie. A Tignale oggi, le piante votate alla religione dell’olio sono circa 14.000. Allineati nella varietà Casaliva, sui pendii a confronto con l’aria del Garda. Bella realtà questa che organizza il passato in progetti di lavoro futuro. Un occhio limitrofo si compone a Prabione di Tignale, dove l’informazione turistica del Centro Visitatori del Parco dell’Alto Garda, aggiunge valenze d’immagine ad un territorio da preservare con attenzione. Attrazione di lago con austerità rocciosa di monte, fondono il loro amplesso esistenziale in un racconto reale che progetta emozioni da sfruttare. Come sfruttata a dovere è stata la limonaia del Prato della Fame, monumento storico al limone ed al sacerdotale rituale della sua coltivazione. La vitamina C, respirata dai soci agricoltori in quest’angolo di gardesana, esce allo scoperto nella sua immagine originale. E il raffreddore passa. Scommettendo con il germe dell’influenza, con poste in gioco al rilancio deciso. Limonate con o senza zucchero, per devolution salutistiche, allora forse sconosciute, con origini datate 1300. Avanti decisi in questa valle di ricordi che si fanno sogni, gli agricoltori marchiati BCC non disdegnano il piatto succulento del ristorante Zanzanù. A traduzione libera sembra ricordare la zanzara. O meglio lo zanzarone, dal ronzio ufficiale a caccia di sangue. Si accettano, da pubblico e lettori, interpretazioni più precise. Sta di fatto che la Fame, ricordata in tono maiuscolo nel famoso Prato, si placa con orgogliosa dignità. Per un ritorno soddisfatto ad altre terre agricole. Quelle bagnate dal limo nostrano del Bedizzol-Clisi. viaggi 15 Artigiani in visita alla Centrale di Riva e al Mart di Rovereto ARTENERGIA PER I SOCI BCC Appuntamento scientifico e culturale nella tradizionale gita di primavera Come tanti bravi scolaretti alle 7 e 45 in punto saliamo sui torpedoni che ci porteranno verso i luoghi dell’annuale gita dedicata ai Soci artigiani. E siamo veramente in tanti questa volta, segno che la primavera ci sprona ad uscire, a cambiare aria. E anche noi, pochi fortunati dipendenti, cogliamo al volo l’occasione di poter partecipare ad una giornata di svago che sia anche occasione di arricchimento culturale. Saliamo verso Riva del Garda percorrendo una gardesana occidentale che ci regala splendidi panorami sottolineati da sprazzi di sole che incorniciano aspre montagne ancora imbiancate da recenti e tardive nevicate. Con mia grande sorpresa non si parla di lavoro, di crisi e di insoluti, sento più discorrere di orti motivo d’orgoglio e insalate novelle... Giunti a Riva del Garda iniziamo la nostra visita alla centrale idroelettrica che si trova all’ingresso del paese. E’ un edificio di pregio architettonico costruito nel 1929 su progetto dell’architetto Gian Carlo Moroni sostenuto da Gabriele D’Annunzio per il quale aveva già disegnato il Vittoriale degli Italiani, sua celeberrima residenza in Gardone Riviera. Si tratta di una centrale che alla sua nascita era un’opera di alta ingegneria così voluta dal fascismo per celebrare la grandezza dell’Italia anche in zone da poco liberate dal dominio dell’impero austriaco. Anche ai nostri giorni questa centrale serve un grande bacino di utenza nelle provincie di Trento e Brescia e che è stata, negli anni novanta, ammodernata e potenziata pur mantendo intatto l’edificio originario. Produce energia sfruttando la caduta delle acque del lago di Ledro che, dopo una galleria sotterranea di circa cinque chilometri (altra grande opera) arrivano in prossimità di Riva del Garda e precipitano con una pendenza del 52% ad alimentare le turbine per finire nel lago di Garda dal quale nottetempo vengono prelevate e riversate nel piccolo lago trentino. La mattinata si conclude con un lauto pranzo in un rinomato albergo nel centro di Riva del Garda. E qui ci si ritrova, allegri e vocianti secondo la nostra tradizione, a parlare di ogni cosa, ma di nuovo non sento discorsi di lavoro, oggi proprio non c’è spazio... Nel pomeriggio si riparte per Rovereto, andiamo a visitare il Mart, museo di arte moderna e contemporanea costruito nel centro di questa cittadina verso la fine degli anni novanta e progettato dall’architetto ticinese Mario Botta. Il Museo, oltre a mostre temporanee (tra queste una suggestiva dedicata alla montagna), ospita opere di artisti contemporanei quali Andy Wharol, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero (famoso artista Roveretano), Carlo Carra’, Giacomo Balla e tanti altri. Ammetto, non è facile comprendere questa misteriosa “arte contemporanea”, che per la maggior parte di noi e ben più che “astratta”. Il tratto dei grandi Maestri è però apprezzabile anche da chi non mastica astrattismo ogni giorno... Verso sera il sole ricomincia ad illuminare questi paesaggi ed il ritorno è di nuovo un ammirare panorami incantati. Rientriamo in quel di Bedizzole verso le venti, contenti di aver cambiato aria, di aver visto cose interessanti e, per un giorno, di non aver parlato di lavoro... Gianluca Nebbini. REGOLAMENTO CONCORSO XIII BORSA DI STUDIO 16 La Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo bandisce per il tredicesimo anno consecutivo un concorso per l’assegnazione di n° 70 Borse di Studio per l’anno scolastico 2003/2004 per l’iscrizione e la frequenza ad istituti e scuole di istruzione media di primo e secondo grado, statali o riconosciuti dallo Stato, corsi di laurea universitari e diplomi universitari di qualsiasi facoltà e riconosciuti dallo Stato. 1) Le n. 70 borse di studio saranno riservate rispettivamente in n. 50 ai figli di Soci e in n. 20 ai figli di clienti della Banca. Esse verranno suddivise tra le varie scuole ed indirizzi secondo le modalità di seguito riportate ed in proporzione alle domande pervenute. Il valore delle Borse di Studio è fissato in Euro 200 per le medie inferiori, Euro 400 per le scuole superiori di secondo grado, Euro 300 per gli istituiti professionali, Euro 600 per l’Università e Euro 500 per i Diplomi universitari. Il criterio di assegnazione delle borse di studio è stabilito in base alla graduatoria di merito e, a parità di media dei voti, costituiscono nell’ordine titolo di preferenza nella assegnazione delle borse stesse: • • • L’anzianità di apertura del c/c o libretto di risparmio presso la Banca di Bedizzole -Turano Valvestino – Credito Cooperativo Lo stato di orfano di uno o entrambi i genitori L’appartenenza a famiglia numerosa Verranno prese in considerazione, ai fini della graduatoria di cui sopra, le domande presentate aventi i seguenti requisiti: � � - Studenti che hanno conseguito il Diploma di licenza media inferiore con il giudizio di “ottimo”. Studenti della Scuola media di secondo grado a livello di maturità, che hanno riportato nella sessione estiva dell’anno scolastico 2003/2004 una votazione, senza debiti formativi, non inferiore a 7,75/10 nello scrutinio finale se trattasi di promozione ad anno successivo e 85/100 per il conseguimento del diploma di maturità. � Studenti di Istituti professionali (compresi in questa classificazione anche gli istituti alberghieri) che possono dar diritto al conseguimento del diploma oppure ad una semplice qualificazione professionale che hanno frequentato il terzo anno e si iscrivono al quarto ed hanno riportato, senza debiti formativi, una votazione non inferiore a 7,75/10. Gli studenti del quarto e quinto anno saranno equiparati agli studenti di scuola media di secondo grado a livello di maturità. � Studenti frequentanti l’Università iscritti prima dell’attuazione del D.M. n. 509/1999 che siano in regola con gli esami previsti dal piano di studi ed abbiano conseguito una media non inferiore ai 27/30 e per gli studenti iscritti dopo l’attuazione del D.M. n. 509/1999 che abbiano conseguito un numero di crediti congruo con il relativo e regolare piano di studi e una media non inferiore ai 27/30. � Studenti che hanno conseguito un diploma universitario con una media non inferiore ai 28/30. 2) I concorrenti iscritti agli istituti di istruzione media di secondo grado per l’anno scolastico 2003/2004 dovranno comprovare i requisiti di cui sopra mediante certificato rilasciato dalla scuola o dall’istituto cui appartengono. Il certificato scolastico dovrà riportare, ove previste, le votazioni ottenute in ciascuna materia e gli eventuali debiti formativi. La media sarà calcolata con l’esclusione dei voti riportati in Condotta e nelle eventuali materie facoltative. Dal concorso sono esclusi gli studenti ripetenti e gli Assegnatari di altre borse di studio.I concorrenti iscritti ai Corsi Universitari ed ai Corsi di Laurea Breve successivi al primo delle rispettive facoltà dovranno comprovare che si trovano in regolare corso di studi presentando la seguente documentazione: copia del piano di studi depositato presso la Segreteria della Facoltà. Il suddetto piano di studi dovrà risultare regolarmente approvato. certificato rilasciato dalla Segreteria dell’Università attestante il numero di esami sostenuto e le votazioni riportate per ogni esame. Nel caso in cui uno dei due documenti di cui sopra non dovesse essere presentato il concorrente non sarà ammesso al concorso. L’età massima degli studenti frequentanti Corsi e diplomi Universitari non dovrà superare i 26 anni. 3) La domanda di ammissione al concorso redatta sul modello predisposto e disponibile presso tutti gli sportelli della Banca, corredata dalla documentazione prescritta dal successivo punto 4 potrà essere presentata, entro e non oltre il 31 luglio 2004, direttamente presso gli sportelli della Banca di BedizzoleTurano Valvestino – Credito Cooperativo oppure essere inviata a mezzo lettera raccomandata alla segreteria della BCC (Piazza XXV Aprile 13 – 25081 BEDIZZOLE). 4) Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti: • • • Stato di famiglia del concorrente. Certificato della Scuola o dell’Università di cui al precedente punto 2) Dichiarazione che il concorrente non è assegnatario di altra borsa di studio. 5) All’assegnazione delle Borse di Studio provvederà il Consiglio di Amministrazione della Banca con sua delibera sulla base della graduatoria elaborata. 6) Ai vincitori sarà data comunicazione personale entro il mese di settembre 2004. La graduatoria di cui sopra sarà disponibile presso la segreteria e le filiali della Banca per una eventuale consultazione almeno quindici giorni prima della data stabilita per la consegna. 7) La consegna del premio è subordinata al possesso di libretto a risparmio per gli studenti minorenni e di conto corrente personale per gli studenti maggiorenni aperto presso la filiale della Banca di Bedizzole Turano Valvestino indicata dal vincitore. 8) Le domande incomplete nella documentazione o che pervenissero fuori termine stabilito non saranno prese in considerazione. Sotto Traccia Editore Banca di Bedizzole Turano Valvestino Piazza 25 aprile 13 25081 BEDIZZOLE (BS) Direttore Responsabile Giuseppe Rocca Tipografia FDA EUROSTAMPA SRL Via Molino Vecchio 185 25010 BORGOSATOLLO (BS) tel. 030/2701606 Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03 Cellofanatura e Spedizione COOP SERVICE s.c.r.l. Via Napoleonica 7 25080 REZZATO (BS) Tel. 030/2594360 hanno collaborato Franco Bertoloni, Francesca Bodei, Vittorio Capuzzi, Mauro Chiappini, Fabio Chiarini, Alberto Comini, Pierangelo Festa, Luca Galvani, Paolo Caldera, Giordano Guerra, Devis Guietti,Anna Leali, Ilaria Mirandola, Gianluca Nebbini,Oscar Piccinelli, Mario Pizzatti, Giorgio Venturini, Diego Treccani, Barbara Violini, Giovanni Zatti, Giuliano Zecchi,Vanni Zecchi.