PERIODICO
A CURA DELLA
BANCA DI BEDIZZOLE
TURANO VALVESTINO
Numero 70
Gennaio-Febbraio 2015
Anno XIII
sottotraccia
NOI CON VOI
6/7
8
4 13
Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Brescia
Speciale
Crociera
Mare
Terza Età
da 120 anni
insieme
Correva l’anno...
Celebrazioni 120°
Anniversario BCC
Il programma
delle iniziative sociali
Marzo – Giugno
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Le nuove
Obbligazioni
Sorriso
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Giorgio Venturini
noi con voi
soci
Direttore Generale
Si è da poco chiuso l’esercizio 2014, e per la BCC, non solo è tempo di valutare i consuntivi dell’anno
trascorso, ma anche di programmare gli obiettivi di sviluppo e le azioni per il corrente anno. Rimandando
al prossimo numero di aprile, le prime indicazioni sui risultati di bilancio in vista dell’assemblea dei Soci,
siamo già in grado di fornire alcune indicazioni su quelli che sono stati i risultati dell’attività commerciale
della banca nel 2014 e quali le attese del prossimo futuro.
L’anno passato ha segnato per la nostra BCC un punto di svolta nella propria attività, come risposta alla
domanda di credito che, sebbene registri alcuni segnali incoraggianti sul fronte del mercato dei mutui,
rimane ancora frenata dalla situazione di stagnazione economica che interessa l’intero sistema Paese e,
non di meno, il nostro territorio di competenza. Se per la precisa vocazione che ci caratterizza come
cooperativa locale, la concessione di credito e la raccolta del risparmio a famiglie e piccole e medie imprese,
rimangono centrali nelle nostre politiche di sviluppo, l’impegno della BCC nel trascorso 2014 si è gioco
forza focalizzato in misura più intensa sull’allargamento del sistema di offerta di servizi alla clientela, sia nel
campo del risparmio, che della previdenza, non trascurando i servizi di banca elettronica e di monetica, e i
risultati in tal senso, sebbene riteniamo ci siano ancora notevoli spazi di miglioramento, sono stati davvero
interessanti.
L’ampliamento della gamma di prodotti proposti sul fronte della settore previdenza ha segnato nello
scorso esercizio un significativo incremento dei volumi che rispetto al 2013 risultano più che triplicati, con
prospettive che per il 2015, grazie anche alla costante azione formativa sui nostri collaboratori di sportello
sul fronte della consulenza, sono di una ulteriore crescita. Cresce anche se meno intensamente, il dato
sul risparmio amministrato della clientela (Fondi di investimento, SICAV), ma per un aspetto temporale:
l’ampliamento della gamma di offerta dei prodotti che sono stati messi a disposizione di soci e clienti
nell’ultimo scorcio del 2014, accanto a quelli più tradizionali offerti direttamente dalla BCC, ci inducono a
prevedere un incremento più marcato nel corrente anno.
Particolare attenzione è stata riservata dalla BCC ai servizi della cosiddetta Banca Elettronica, ovvero tutti
i servizi che intendono facilitare l’operatività della clientela mediante l’utilizzo di piattaforme elettroniche.
Negli ultimi anni si è assistito ad una diffusione virale della tecnologia digitale che ha pervaso tutti gli aspetti
della vita degli italiani, da quando al risveglio controllano le notifiche sul cellulare a quando scelgono il
ristorante per la cena sulla base delle opinioni condivise dagli altri utenti sulla Rete. Persino la politica e
la pubblica amministrazione scelgono i social media per veicolare i propri messaggi al grande pubblico.
L’ingresso degli italiani nel mondo digitale è stato prorompente – come ci dice una recente ricerca Deloitte
- ad oggi sono 25 milioni gli italiani online. Con una crescita di circa 4,5 milioni negli ultimi 5 anni (+17%), il
nostro paese è diventato uno dei primi al mondo per utilizzo di Smartphone e Tablet e il primo in Europa.
La nostra BCC rimane per scelta e vocazione una banca che mette al centro la relazione, ma questo non
ci limita, anzi ci ha stimolato a fornire servizi che rispondano alle esigenze di una sempre più grande fetta
della nostra clientela. Ad oggi la BCC conta già circa 5.700 utenze di home banking, con crescite che nel
corso degli ultimi tre anni sono sempre state a due cifre percentuali. Novità di questo 2015 che aiuterà una
ancora più una rapida diffusione di questo strumento, la nuova app del RELAX BANKING, che consente
davvero di avere la “BCC in tasca” tramite l’utilizzo di un comune smartphone.
Per concludere un accenno sulla monetica, carte di credito e bancomat, che cresce in maniera importante
con la BCC che conta ad oggi un pacchetto di circa 8.200 carte bancomat e circa 9.000 tra le varie tipologie
di carte di credito.
Numeri che ci dimostrano la capacità della nostra BCC di “stare sul mercato” e di adattarsi al presente,
ampliando i propri spazi di attività e servizio, senza imporre prodotti ma cercando di rispondere al meglio
alle esigenze che di tempo in tempo ci vengono dalla clientela. Il tutto coniugato con le caratteristiche che
da 120 anni, ci rendono differenti.
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SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Renata Zecchi
noi con voi
soci
Il Presidente
Gentili Soci,
gli incontri con i Soci svolti dal mese di novembre 2014 sul nostro territorio si stanno concludendo registrando
una positiva partecipazione anche in termini numerici. Ribadisco che questa esperienza di confronto e ascolto
che ci ha coinvolto e impegnato come Consiglio di Amministrazione in questi mesi, si è rivelata davvero preziosa
e arricchente, confermando la sensazione di una compagine sociale sempre più attenta e desiderosa di essere
informata.
Chiunque ha avuto modo di partecipare agli incontri organizzati con i Soci sul territorio, ha avuto poi la possibilità
di verificare il clima propositivo delle riunioni, di come il Socio BCC intende essere partecipe e proattivo nella
vita della propria cooperativa e di dare il proprio contributo. In altre parole di come il Socio “ci tenga” alla sua
BCC, e si senta di condividere le sorti della propria banca.
Allo stesso modo i primi dati consuntivi dell’esercizio 2014, quelli relativi alla dinamica della compagine sociale
ci restituiscono l’immagine di una realtà dinamica e capace di attrarre l’interesse di nuovi clienti e Soci, in larga
parte soci e socie giovani.
A dicembre 2014, la compagine sociale BCC ha infatti toccato le 2.609 unità. Nel corso dell’anno sono stati
ammessi ben 246 nuovi Soci, con un incremento del 9 %, il triplo della crescita media delle BCC italiane che
si attesta oggi al 3 % annuo. Cresce la presenza femminile (solo nel 2014, sono entrate 75 nuove socie) che
a fine anno tocca il 19 % dell’intera compagine sociale, praticamente un socio su 5 è donna, nel 2006 erano
1 su 10. L’impegno verso i giovani Soci continua a raccogliere frutti: i giovani Soci under 30 sono in crescita
e rappresentano circa il 12 % dell’intera compagine sociale, mentre se consideriamo quelli fino a 45 anni, la
percentuale sale a oltre il 35 %. Ultima nota importante da sottolineare, le filiali di più recente apertura hanno
incrementato la propria comunità di soci, in qualche caso raddoppiandola, segno di un interesse verso la nostra
cooperativa che va oltre le piazze storiche.
Le due premesse in apertura vogliono introdurre alcune riflessioni anche a margine della discussione che ha
seguito la notizia di una possibile riforma delle Banche Popolari e, quella paventata, del Credito Cooperativo.
Come sperimentiamo quotidianamente, fare parte della compagine sociale di una banca di credito cooperativo
significa essere parte di una realtà molto più complessa di quello che qualcuno vuole rappresentare con facili
semplificazioni. Una realtà viva e articolata che affonda le proprie radici nelle comunità territoriali e sociali
(attenzione quindi a toccare queste radici perché le conseguenze potrebbero essere più invasive di quanto si
creda).
Essere socio di una BCC, non si riduce a possedere una quota azionaria. Non significa neanche possedere una
fidelity card, una carta sconti e premi, ma vuol dire farsi coinvolgere in una realtà che offre servizi e agevolazioni,
ma che crea anche relazioni e opportunità sul territorio in una logica più ampia di quella del semplice dare e
avere, una realtà che chiede di essere sollecitata e vissuta.
Per far sì che ciò avvenga concretamente e non rimanga solo un bel concetto, da tempo questa BCC sta
lavorando per diventare “la Banca del Socio”.
Tornando a quanto scritto in apertura, stiamo lavorando affinché il Socio si senta di condividere sempre di più
le sorti della propria banca, sentendosi la responsabilità e l’orgoglio di questa appartenenza. Lo sta facendo
creando condizioni e servizi speciali che permettano di operare sempre più assiduamente (sarebbe bello scrivere
esclusivamente) con la propria BCC; lo fa ascoltando la voce dei suoi Soci (tramite la Consulta Soci, gli incontri
sul territorio, e recentemente tramite il questionario di soddisfazione) e rendendosi sempre più disponibili
al dialogo e all’ascolto; lo fa organizzando eventi e occasioni di incontro e di informazione per le più diverse
tipologie di Socio; lo fa infine garantendosi un futuro lavorando sulle nuove generazioni.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
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2015
Celebrazioni 120° Anniversario BCC
noi con voi
soci
Il programma delle
iniziative sociali
Marzo – Giugno
5 Marzo 2015
Incontro dedicato ai nuovi Soci
Sede di Bedizzole
2 Aprile 2015 – Iniziativa Culturale Socie BCC
Vicenza - Mostra Linea d’Ombra
“Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh”
e visita della Città
Maggio 2015
Iniziativa di Primavera - Soci Artigiani e Agricoltori
Visita alla Pattuglia Acrobatica Nazionale
delle Frecce Tricolori
Base di Rivolto (UD)
Aprile 2015
Assemblea Generale dei Soci
1 giugno – 13 giugno 2015
Iniziativa Soggiorno Mare
Bellaria – Hotel Gambrinus ****
20 - 27 giugno 2015
Crociera del 120° Anniversario
Mediterraneo Orientale
Costa Mediterranea
Trieste
Spalato
Dubrovnik
Kotor
Corfù
Argostoli/Cefalonia
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SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Vicenza e la Mostra
Tutankhamon Caravaggio
e Van Gogh
2 Aprile 2015
MOSTRA LINEA D’OMBRA
Tutankhamon Caravaggio Van Gogh
La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento. Vicenza, Basilica Palladiana
24 dicembre 2014 - 2 giugno 2015.
Giovedì 2 aprile 2015
Questo progetto espositivo si compone di 115 opere, suddivise in sei sezioni di carattere
tematico. A essere raccontata sarà l'immagine della sera e della notte nell'intera storia
dell'arte, partendo dagli Egizi per giungere fino alle esperienze pittoriche più recenti. La prima
sezione, con la presenza di reperti e statue egiziane rinvenute all'interno delle piramidi, intende
soffermarsi sul senso della notte eterna e spirituale. Nel percorso si ritroveranno opere di
artisti quali Giorgione, Caravaggio, Tiziano, Tintoretto, Poussin, Rembrandt, Turner, Friedrich
fino a Monet, Pissarro, Van Gogh. La penultima sezione entrerà nel pieno Novecento, dove in
una ampia sala verranno disposti alcuni dei grandi della seconda parte del secolo, da Morris
Louis a Noland a Rothko. Infine, la sesta e ultima sezione sarà un riassunto di tutti i temi
affrontati e le opere indimenticabili si succederanno, da Luca Giordano a Bacon, da Gauguin
a Cézanne, da Van Gogh a Caravaggio. Per una chiusura che lascerà con il fiato sospeso.
PROGRAMMA
Nell’ambito delle celebrazioni per il 120° anniversario di
nascita, la BCC propone l’iniziativa culturale riservata alle
Socie BCC che prevede la visita alla città di Vicenza e alla
mostra “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh – La sera e i
notturni, dagli egizi al Novecento”, nella giornata di:
La giornata si svolgerà secondo il seguente
programma:
• ritrovo e partenza alle ore 8.00 da Piazza Europa a
Bedizzole con bus;
• Arrivo a Vicenza, incontro con la guida, visita guidata
della mostra “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh”
• Pranzo;
• Visita guidata del Santuario di Monte Berico e della
città di Vicenza;
• Rientro e arrivo a Bedizzole in Piazza Europa in serata.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE PER LA SOCIA BCC:
Euro 33,00
QUOTA EVENTUALE ACCOMPAGNATRICE(salvo disp.
Posti) :
Euro 66,00
MODALITà E TERMINI DI ISCRIZIONE:
Le iscrizioni si riceveranno da mercoledì 11 febbraio 2015
presso tutti gli sportelli della Banca di Bedizzole Turano
Valvestino previa compilazione del modulo di prenotazione
fino ad esaurimento dei posti disponibili e comunque non
oltre mercoledì 11 marzo 2015. L’iniziativa verrà effettuata
al raggiungimento di un numero minimo di 45 adesioni.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
La città di Vicenza
Il 15 dicembre 1994, Vicenza è stata inserita nella lista dei beni "patrimonio dell’umanità", ricca
di opere realizzate dal famoso architetto Andrea Palladio che hanno esercitato una forte
influenza sulla storia dell'architettura, dettando le regole dell'urbanesimo nella maggior parte
dei paesi europei e del mondo intero. La città è quindi uno dei siti UNESCO che possiedono
il maggior numero di monumenti protetti: ben 47, anche se l’intero centro storico della città,
modellato dal genio del Palladio, è considerato, a pieno titolo, "patrimonio dell’umanità".
Santuario di Monte Berico
Le origini del Santuario di Monte Berico sono legate alle due apparizioni della Madonna a
Vincenza Pasini: la prima del 7 marzo del 1426, la seconda del 1 agosto 1428. La Madonna
prometteva la fine della peste e chiedeva che in quel luogo le fosse dedicata una chiesa. Così
nel 1428, in pochi mesi, sorse la prima chiesetta tardogotica e un piccolo cenobio per ospitare
una comunità religiosa dedita all'accoglienza dei pellegrini.
Dopo un breve periodo in cui la chiesa era governata dai frati di Santa Brigida, il complesso
fu affidato ai Servi di Maria (1435), tuttora custodi del santuario.
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noi con voi
soci
Iniziative Socie BCC 2015
soci
noi con voi
Crociera del 120° Anniversario
Costa Mediterranea
dal 20 al 27 Giugno 2015
Trieste
Spalato
Dubrovnik
Kotor
Corfù
Argostoli/Cefalonia
Nell’ambito del programma delle celebrazioni per il 120° Anniversario di costituzione
della Banca, la BCC, in collaborazione con l’Agenzia Ocean Viaggi, propone una speciale
iniziativa sociale estiva riservata ai Soci della BANCA DI CREDITO COOPERATIVO.
Trattasi di una crociera nel Mediterraneo Orientale su COSTA MEDITERRANEA - che si svolgerà nel periodo:
dal 20 al 27 giugno 2015
PROGRAMMA
1° giorno Ore 07.00 Ritrovo e partenza da Piazzale Europa - Bedizzole con pullman granturismo. Sosta
per visita esterna ai Castelli di Miramare, Duino successivamente arrivo a Trieste e imbarco.
Pranzo a Bordo - Nel pomeriggio visita guidata della città di Trieste.
2° giorno Spalato: Pomeriggio Passeggiata nel cuore di Spalato.
3° giorno Kotor Montenegro: Mattina tour con guida.
4° giorno Cefalonia Grecia: Pomeriggio giro panoramico di Cefalonia e delle sue spiagge.
5° giorno Corfù Grecia: Mattino Visita guidata alla scoperta di Corfù.
6° giorno Dubrovnik: Mattino Passeggiata centro storico.
7° giorno Trieste: Mattina escursione a Portorose. Pranzo a Bordo e Pomeriggio escursione a Lubijana
8° giorno Ore 10.00 sbarco. Durante il percorso di rientro panoramico via Riviera del Brenta con le
tipiche ville Venete e possibile sosta a Villa Pisani di Stra.
Tutti i pasti verranno consumati a bordo (dal Pranzo del 1° giorno alla 1° colazione del 8° giorno).
LA NAVE COSTA MEDITERRANEA - Bella, affascinante, raffinata in ogni suo dettaglio,Vi porterà
alla scoperta del meraviglioso Mar Mediterraneo. Preparati a vivere un viaggio all’insegna di eleganza,
relax e divertimento avvolti dalla magica atmosfera del mare e di quei palazzi italiani del ‘600/700 che
hanno ispirato gli arredamenti di questo gioiello del mare. Se state cercando uno spazio tutto Vostro
dove ammirare albe splendenti e magici tramonti, non dovrete far altro che rimanere nella Vostra cabina
e godervi il mare dai uno dei 742 balconi che troverete su Costa Mediterranea. Un angolo di intimità
da cui potrete guardare porti, avvicinarsi e scomparire all’orizzonte, sorseggiando calde tazze di caffè o
dissetanti cocktails. La nave è da ritenersi bella dentro dal teatro al casinò dalla hall centrale allo shopping center per finire con lo sport e il relax, palestra e piscine per essere e per benessere, non ultimi i
sontuosi ristoranti ove consumare con un servizio impeccabile tutti i pasti in modo tradizionale o a self
service. Una grande nave, ma non enorme, fatta per privilegiare il servizio.
Lunga 292 metri e larga 60 metri la COSTA MEDITERRANEA ha una capacità di 2.680 ospiti e una
velocità di crociera 22 nodi.Tutte le 1.057 cabine sono dotate di TV satellitare, minibar, cassaforte, Radio,
Phon, aria condizionata, room service 24 ore su 24 ore. All’interno 4 ristoranti di cui il Ristorante Club
a pagamento su prenotazione - 11 Bar di cui un Wine Bar - sigar Lounge. 4 Piscine di cui una con
copertura semovente - scivolo acquatico Toboga - piscina baby -4 vasche idromassaggio - percorso jogging esterno di 120mt. Campo polisportivo - Ischia SPA Centro benessere su 2 piani con palestra - sale
trattamenti - saune - bagno turco - solarium UVA.Teatro su 3 piani - Casinò - Discoteca -Internet Point
- Biblioteca -Galleria shop - Mondo Virtuale - Cappella - Ambulatorio con assistenza medica.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE ONNICOMPRENSIVA
(min. 40 partecipanti):
COMPRENSIVA DI TUTTE LE ESCURSIONI, ONERI DI SERVIZIO,
TASSE PORTUALI, ASSICURAZIONI, BEVANDE
13 BOTTIGLIE DI ACQUA A CABINA
- Quota in CABINA CON BALCONE a persona:
€
1.250,00
- Quota in CABINA ESTERNA
con vista parzialmente ostruita a pers.: € 1.190,00
- Quota in CABINA INTERNA a persona
€ 1.100,00
- Quota forfettaria RAGAZZI 0-18 non compiuti
(disp. limitata soggetta a disponibilità)
Comprensiva degli oneri di cui sopra, nonché di transfer ed escursionI
€
350.00
- Sconto 3/4 letto adulti (disp. limitata):
- Supplemento cabina singola
- 20%
+ 60%
BONUS SOCIO BCC SPECIALE 120° ANNIVERSARIO
€ 120,00
SCONTO “PRENOTA PRIMA”: SE PRENOTI ENTRO IL 31 GENNAIO 2015 SCONTO DI ULTERIORI 100 EURO A PERSONA
ADULTA SULLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE. SE PRENOTI
ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2015 SCONTO DI ULTERIORI 50 EURO
A PERSONA ADULTA SULLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE
DOCUMENTI RICHIESTI: per il viaggio in oggetto, agli adulti ed ai minori - cittadini italiani - è chiesta la carta d’identità (senza timbro di proroga) o il passaporto
individuale, in corso di validità.
N.B. si segnala che anche i minori dovranno essere muniti di un documento d’identità individuale, riportante, inoltre, i nomi dei genitori. (Pertanto, l’eventuale iscrizione
sui passaporti dei genitori non costituisce documento valido).
MODALITA’ E TERMINI DI ISCRIZIONE Le iscrizioni si raccoglieranno a
partire da lunedì 15 dicembre 2014 presso gli sportelli della Banca di Bedizzole
Turano Valvestino fino ad esaurimento dei posti disponibili previa compilazione del
modulo di prenotazione. Nel caso di disdetta, verrà addebitata una penale di annullamento secondo le condizioni generali di contratto. L’iniziativa verrà effettuata al
raggiungimento di un numero minimo di 40 partecipanti adulti.
PER OGNI RICHIESTA DI CHIARIMENTO SU PRENOTAZIONI, CONDIZIONI, TRATTAMENTO, DAL LUNEDI’ AL
SABATO
è DISPONIBILE NELLE SUE AGENZIE DI
• CASTIGLIONE D/S (0376/638054)
• LONATO (030/9131461)
• SALO’ (0365/522484)
• DESENZANO (030/9911970)
• SIRMIONE (030/9906360)
• BRESCIA (030/43474)
• MONTICHIARI (030/9981483)
dove sono disponibili le “Condizioni generali di contratto di vendita di
pacchetti turistici” a norma dell’art. 35 del CODICE DEL TURISMO, e
un opuscolo specifico sulle crociere.
6
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Soggiorno Mare
soci
Bellaria
noi con voi
dal 1º al 13 Giugno 2015
Hotel Gambrinus
Tower Resort
Nell’ambito del programma delle celebrazioni per il 120° Anniversario di costituzione, la Banca di
Bedizzole Turano Valvestino organizza, in collaborazione con l’agenzia Bignami Viaggi di Brescia, un
soggiorno nella località turistica della Riviera Adriatica di Bellaria presso l’Hotel Gambrinus Tower
Resort ****.
QUOTA PARTECIPAZIONE SOCIO E ACCOMPAGNATORE
-
-
-
-
La struttura si trova sul principale viale che porta al mare, a meno di 5 minuti a piedi dal centro
-
pedonale di Bellaria-Igea Marina. Un breve passaggio privato (circa 30 metri), che non richiede
-
attraversamenti stradali, collega direttamente la struttura alla spiaggia. Da anni gestita con cura a
-
conduzione familiare, assicura un soggiorno confortevole e rilassante, garantendo una cucina molto
-
curata e offrendo agli ospiti 3 piscine, di cui una riscaldata, idromassaggio, zona solarium con lettini,
-
piccolo centro benessere con sauna e bagno turco, un bar interno ed uno presso la piscina, spazio
per giochi di carte, sala lettura, sala tv con abbonamento sky, rivendita di giornali. Nel periodo di
soggiorno verranno organizzati intrattenimenti serali in hotel.
Quota di partecipazione in camera doppia “SUPERIOR” con balcone – vista mare lat. (a persona) € 830,00
Supplemento in camera doppia “SUPERIOR” con balcone – vista mare front. (a persona) disp.lim. € + 60,00
Riduzione per camera doppia “COMFORT” con balcone – senza vista mare (a persona)
€ - 50,00
Supplemento per camera doppia USO SINGOLA con balcone – senza vista mare
€ + 170,00
Supplemento per camera doppia USO SINGOLA con balcone – vista mare laterale
€ + 210,00
Quota bambini 0-24 mesi (al giorno)
€ 10,00
Riduzione bambini 3-5 anni
- 50 %
Riduzione bambini 6-12 anni - 30 %
Assicurazione facoltativa contro le penalità di annullamento (€ 50,00 a persona – da
richiedere al momento dell’iscrizione).
BONUS SOCIO BCC SPECIALE 120° ANNIVERSARIO 2015 (coniuge e/o accompagnatore esclusi):
• Riduzione di Euro 100,00 per il Socio di età compresa tra i 60 e 70 anni (nato tra il 01/01/1945 e il
PROGRAMMA
31/12/1955)
• Riduzione di Euro 300,00 per il Socio con oltre 70 anni (nato anteriormente al 31/12/1944).
Lunedì 1° giugno: ritrovo dei partecipanti a Bedizzole - Piazza Europa - per le ore 7.45; partenza
alle ore 8.00 con pullman GT verso la Riviera Romagnola con sosta lungo il LA QUOTA COMPRENDE
percorso; arrivo a Bellaria per il pranzo. Sistemazione nelle camere riservate e - Trasferimento di andata e ritorno, con pullman gran turismo, da Bedizzole a Bellaria;
- Soggiorno di 12 notti presso l’Hotel Gambrinus Tower Resort (4 stelle centrale), con sistemazione nella camera
inizio del soggiorno.
2° - 11° giorno: Soggiorno balneare a Bellaria presso l’Hotel Gambrinus Tower Resort****, con
trattamento di pensione completa, con buffet di antipasti e verdure, servizio al
tavolo e scelta tra 6 primi piatti, 6 secondi piatti, 6 dessert/frutta e bevande ai
pasti.
Sabato 13 giugno: Dopo la prima colazione inizio del viaggio di ritorno a Bedizzole con arrivo
previsto in tarda mattinata.
SISTEMAZIONE ALBERGHIERA
prescelta;
- Assistenza di accompagnatrice specializzata dell’agenzia, a totale disposizione del gruppo dal primo all’ultimo
giorno;
- Trattamento di pensione completa (dal pranzo del primo giorno alla prima colazione dell’ultimo giorno) con
servizio al tavolo e scelta tra 6 tipi di primi, 6 tipi di secondi, 6 tipi di dessert/frutta, buffet di antipasti e verdure;
- Bevande ai pasti: acqua, vino, birra, bibite varie a volontà;
- Intrattenimenti serali in hotel, tornei di carte e bocce;
- Servizio spiaggia con teli mare, ombrelloni e lettini (un ombrellone + una sdraio ed un lettino per ogni camera);
- Assistenza infermieristica specializzata a domicilio presso l’hotel (1 ora ogni mattina);
- Assicurazione sanitaria–bagaglio base;
- Gadget per premi ai tornei;
- Facchinaggi in hotel all’arrivo e alla partenza;
- Borsello viaggio per ogni partecipante adulto.
POSIZIONE: l’Hotel Gambrinus Tower Resort (4 stelle, centrale) si trova sul principale viale del
mare, a meno di 5 minuti a piedi dal centro pedonale di Bellaria Igea Marina. Un breve passaggio
LA QUOTA NON COMPRENDE
privato, immerso nel verde, lo collega direttamente alla spiaggia prospiciente.
- Mance ed extra in genere;
DOTAZIONE e SERVIZI: l’hotel dispone complessivamente di 80 camere, semplici ma funzionali,
tutte con balcone, aria condizionata, bagno con vasca o doccia, asciugacapelli, TV satellitare, telefono, mini bar (consumazioni a pagamento), cassaforte, connessione internet WiFi. Le camere
complessivamente si dividono in tre categorie: “camere comfort” (situate al 2° e 3° piano, senza
alcuna vista, in quanto limitata dai palazzi vicini), “camere superior” (uguali alle camere comfort
ma situate al 4°, 5° e 7° piano, con vista mare laterale o frontale), “camere deluxe” (vendute solo
per brevi periodi, sono situate al 6° piano, con vista mare laterale o frontale, dotate di nuovi arredi
e pavimenti in legno). A disposizione degli ospiti 3 piscine, di cui una riscaldata, idromassaggio,
zona solarium con lettini, piccolo centro benessere con sauna e bagno turco, un bar interno
ed uno presso la piscina, spazio per giochi di carte, sala lettura, sala carambola, sala tv con sky,
rivendita giornali. Nel periodo di soggiorno verranno organizzati intrattenimenti serali in hotel.
RISTORANTE: l’ospitalità all’Hotel Gambrinus Tower Resort si distingue anche per i piaceri della
buona tavola con ricchi buffet a colazione ed invitanti menu a pranzo e cena, con scelta fra
6 tipi di primi, 6 tipi di secondi e 6 tipi di dessert/frutta (scelta da definire la sera prima, al
momento della cena). I pranzi e le cene sono serviti “al tavolo”, gli antipasti e le verdure sono a
buffet. Nel periodo del soggiorno è prevista una cena con grigliata di carne o di pesce presso la
brasserie dell’hotel. Per chi lo desidera, l’adiacente pizzeria-piadineria è sempre disponibile come
alternativa (senza supplemento) a pranzo e cena.
- Assicurazione facoltativa contro le penalità di annullamento (da richiedere al momento dell’iscrizione al costo
di Euro 50,00 a persona);
- Tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”.
MODALITà E TERMINI DI ISCRIZIONE
Le iscrizioni si riceveranno da lunedì 23 febbraio 2015 presso tutti gli sportelli della Banca di Bedizzole Turano
Valvestino fino ad esaurimento dei posti disponibili e comunque non oltre lunedì 20 aprile 2015 previa compilazione
del modulo di prenotazione. (N.B.: I posti sul pullman verranno assegnati in base all’ordine di prenotazione).
L’iniziativa verrà effettuata al raggiungimento di un numero minimo di 35 partecipanti adulti.
Si informa inoltre che, in caso di disdetta, verranno addebitate le seguenti penalità sulla quota:
•
Nessuna penale fino a 21 giorni dalla partenza
•
15% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 20 e 16 giorni dalla partenza,
•
30% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 15 e 10 giorni dalla partenza
•
50% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 09 e 05 giorni dalla partenza
•
70% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 04 e 01 giorni dalla partenza
•
80% per annullamenti comunicati il giorno stesso della partenza o per mancata presentazione alla partenza
Nessun rimborso è previsto per chi decidesse di interrompere il soggiorno anticipatamente
PER OGNI RICHIESTA DI CHIARIMENTO SU PRENOTAZIONI, CONDIZIONI E TRATTAMENTO, DALLE ORE
SPIAGGIA: di fronte all’hotel si trova l’ampia spiaggia riservata, comodamente raggiungibile tramite 9.30 ALLE ORE 12.30, DAL LUNEDI’ AL VENERDI’, E’ DISPONIBILE UNA LINEA TELEFONICA DEDICATA AL
un breve vialetto privato (circa 30 m.). Di sabbia fine, curatissima, è dotata di servizio ombrelloni, NUMERO 030/2898476 - AGENZIA BIGNAMI VIAGGI DI BRESCIA, REPARTO GRUPPI. lettini, teli mare, cabine spogliatoio, docce, servizi igienici, assistenza di bagnino ad orari fissi, bar.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
7
120 Anniversario
Correva l’Anno 1940 - 1945
noi con voi
soci
di Alberto Comini
La cassa rurale al tempo
della guerra
Nei verbali delle Casse Rurali le intense cronache degli eventi tra il 1940 e il 1945
La ricorrenza del 120° anniversario della nascita della Banca di Bedizzole
Turano Valvestino costituisce una preziosa occasione per riscoprire alcuni
avvenimenti e persone che hanno segnato la storia della Cassa Rurale nei
suoi tre secoli di vita. Riscopriamo in questo numero, la memoria di un
particolare periodo del secolo scorso, componendo dall’archivio storico
della banca un collage di estratti dei verbali delle assemblee sociali negli anni
che segnano il secondo conflitto mondiale.
E’ la cronaca scritta dell’assemblea generale dei Soci del 19 marzo dell’anno
1941, XIX dell’Era Fascista come ci ricorda in apertura il libro verbali, a
restituirci il clima di un conflitto appena iniziato, di cui non si percepiscono
ancora le conseguenze. “E prima di chiudere la nostra breve relazione –
riporta il verbale - vi invitiamo a mandare il nostro augurale ai camerati ed
ai soci che in terra mare e cielo vigilano in armi per la prossima vittoria della
nostra causa che è quella della civiltà”.
Sono trascorsi solo tre anni, siamo nell’assemblea dei Soci del Soci del 10
aprile 1944, in un contesto che si è già tragicamente palesato, quando il
Presidente della Cassa Rurale di Bedizzole comunica ai 48 soci presenti
come i risultati di bilancio 1943 siano “da ritenersi senz’altro soddisfacenti
specialmente se si tiene conto delle difficoltà attuali che incontrano le aziende
di credito nello svolgimento delle loro attività, difficoltà dovute certamente
al momento economico attuale pieno di incertezze e particolarmente teso
nel clima della guerra in corso. Malgrado gli avvenimenti tristi e dolorosi che
hanno gettato il Paese nel marasma attuale, possiamo affermare ad onore
della nostra istituzione, dei suoi soci e della nostra clientela dei depositanti
che nessun perturbamento eccezionale si è verificato nella nostra attività.
(…) Difatti i depositi fiduciari, anziché subire una diminuzione, come si è
verificato in molti settori bancari in effetto della eccezionale richiesta di
rimborsi succeduta agli avvenimenti dell’8 settembre [8 settembre 1943 data
dell’Armistizio], sono rimasti stazionari. E’ superfluo qui parlare di fiducia dei
depositanti della nostra Società. E’ più esatto parlare invece della coscienza
matura dei nostri risparmiatori rurali”.
pace, di fratellanza, di concordia. I rurali lavoratori pazienti e fedeli di questa
terra martoriata sono più di ogni altro ceto, capaci di raccogliersi a meditare,
così come nel silenzio maestoso delle campagne e delle valli, seguendo
giorno per giorno le evoluzioni delle stagioni, dei venti e delle tempeste,
sanno attendere e sopportare la mala sorte e tornano a seminare anche
dopo che l’uragano ha disperso il frutto del loro sudore e della loro fatica”.
Con ben altro spirito si svolge l’assemblea sociale del 22 aprile 1946 che
apre una nuova stagione nella vita del Paese e della Cassa Rurale, “La nostra
Assemblea ordinaria (…) ci trova quest’anno riuniti in particolari condizioni
di spirito e di cose. La terribile guerra è finita e gli uomini cercano la via della
concordia e della reciproca comprensione per iniziare l’opera immane della
ricostruzione che impegna in un comune divere gli individui e le istituzioni.
Abbiamo ben presenti nei nostri cuori le sofferenze e i lutti patiti. I rurali, gli
agricoltori cioè di qualunque categoria sentono e vivono più direttamente
di ogni altro ceto questa situazione. (…) La nostra Cassa Rurale ed artigiana
si ripresenta ai suoi soci in questa assemblea come facente parte naturale
di quel vasto movimento della cooperazione del credito che nel periodo
della guerra e nell’euforia travolgente del dopo guerra fino ad oggi, preme
aver perduto la ragione d’essere. Molti, ci consta, si sono spesso domandati
se sarebbe mai ritornato il momento in cui l’azione della Cassa rurale
nuovamente utile e necessario. Signori Soci, il tempo della Cassa Rurale
ritorna. Il denaro non circola più come anni or sono. La città ha esaurito tutto,
i monti di pegno sono affollati, i commerci e gli scambi non si riprendono e la
gente non compra più nella borsa di alcun colore perché non ha più denaro
e non ne trova più. Per trovarlo deve poter lavorare e per lavorare occorre
il credito che finanzia e anticipa capitali”. Oggi come ieri.
L’assemblea sociale del 2 aprile 1945 ci rimanda ancora di più il sentimento
che caratterizza quelle convulse giornate della storia italiana: “Nel presentare
alla Vostra Approvazione il Bilancio della nostra Cassa Rurale, il Consiglio si
rende sicuro interprete dei sentimenti di tutti i Soci, raccogliendo il pensiero
sulle dolorose vicende che in questa decorsa annata, e più atrocemente in
questi ultimi giorni, hanno gettato nella più sconsolante dolore migliaia di
famiglie della nostra terra bresciana, che il turbine travolgente della guerra
ha lasciato senza tetto e nel lutto. Ci ritroviamo così qui nuovamente riuniti
dopo cinque anni di guerra e quasi lo scopo puramente amministrativo della
nostra Assemblea impallidisce di fronte al maggior bisogno che sentiamo
vivo nell’animo di essere tutti vicini, protesi in un incontenibile desiderio di
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SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Immaginare il futuro e realizzarlo:
possibile solo quando la fortuna poggia su solidi principi
Da Salò, il rappresentante della Consulta Soci Bcc Andrea Calubini racconta il suo percorso
di vita, intrecciato tra lavoro e famiglia, sogni e obiettivi raggiunti
Quando parla di sé, Andrea Calubini parla della sua famiglia, del suo lavoro e del suo “paradiso”, il lago di Garda.
Rappresentante della zona di Salò nella Consulta dei Soci, Calubini è interprete dei valori
della compagine sociale Bcc ed espressione del territorio da cui proviene. È stato in grado
di costruire se stesso con le proprie mani: la sua storia imprenditoriale racchiude ed esemplifica quella dell’ultimo mezzo secolo di brescianità. Una storia fatta di coraggio e sogni,
sudore e affetti.
A 73 anni compiuti, non è minimamente sfiorato dal pensiero della pensione. Si gode il
golfo di Salò dalla finestra di casa, ma solo nei giorni festivi. La sveglia suona ogni mattina
alle 4, veloce rassegna stampa e via per il giro in bici quotidiano, per tenere allenato il fisico.
A tenere attiva la mente, invece, bastano i mille appuntamenti di lavoro.
Si definisce fortunato - persino nel trovar parcheggio - ma ciò che contraddistingue il
suo percorso personale e lavorativo è senza dubbio legato alla caparbietà, alla dedizione
e all’impegno. Più di ogni altra cosa, però, Calubini è un visionario. Questa sua capacità di
guardare avanti, di toccare con mano quanto riesce a immaginare, è evidente nel suo infinito progetto di felicità comune con la famiglia, le due figlie Sara e Laura, e la moglie Bruna
in particolare, “meravigliosa donna che mi accompagna da 50 anni”, e nello spirito che lo
proietta costantemente in avanti, un passo oltre e verso il futuro sugli scenari di prossima
evoluzione del settore in cui opera.
Andrea Calubini, sintetizzando al massimo, si interessa di recupero di rifiuti industriali. La
sua storia comincia negli anni Sessanta. Nel 1974 costituisce con un gruppo di imprenditori
locali la Ecoservizi, società che si occupa del trattamento a ridotto impatto ambientale dei
rifiuti industriali: è l’inizio di tutto. La prima piattaforma polifunzionale per il trattamento di
rifiuti di quel genere in Italia. Innovatore sin dagli esordi, Calubini non si accontenta e pensa
in grande: realizza a Pomezia un impianto del tutto analogo a quello bresciano e si espande
poi in Catalogna, nei pressi di Barcellona, con un terzo impianto. Siamo negli anni Ottanta
e Calubini ha costruito un piccolo impero, fino in Canada: è necessaria la creazione di
una holding di partecipazioni per riorganizzare le diverse società operative. È il momento
del battesimo, nasce la Intergreen. Cuore dell’attività è sempre il recupero dei rifiuti indu-
Oltre la crisi
Credici BCC
striali, ma viene individuato un nuovo filone: quello della bonifica dei terreni contaminati.
In quest’ottica la realizzazione di un nuovo stabilimento, a Maclodio, dedicato proprio alla
rigenerazione dei terreni contaminati: la Piattaforma bresciana recuperi, Pbr, che diventerà,
a partire dal 2001, vera e propria fucina di ricerca e innovazione per il settore.
A tal proposito, all’interno dello stabilimento di Maclodio è dislocato un distaccamento
tecnico-operativo della facoltà di Ingegneria ambientale dell’Università di Brescia per la
ricerca e le prove pratiche connesse allo sviluppo di nuove tecnologie per l’impiego industriale di materiali, terreni e scorie, decontaminati e rigenerati. E sempre a Maclodio,
negli ultimi due anni, è stato messo in funzione un impianto sperimentale finalizzato a
produrre energia grazie ai rifiuti organici: “Si
chiama Smo - spiega Calubini - Sublimazione
molecolare organica. Un nome complesso
per definire un processo che in realtà è molto semplice: si trattano i rifiuti solidi organici, come il fluff, riducendone la consistenza
in termini di peso e volume. È un processo
termico senza combustione con un limitatissimo contributo energetico dall’esterno e
consente la creazione di un gas sintetico, il
Syngas, che può essere utilizzato, per esempio, per generare energia elettrica e calore”.
Dopo due anni di test, l’impianto Smo è
pressoché pronto per entrare in funzione a
livello industriale.
Calubini innovatore, dunque, e sempre proiettato al futuro. Perfetto anello di raccordo
tra l’Istituto e il territorio.
Mario Pizzatti
Coordinatore Consulta Soci Banca di Bedizzole Turano Valvestino
Interessanti studi dimostrano che nella nostra zona di competenza, controcorrente rispetto al trend del sistema bancario
nazionale, continua l’apertura di nuovi sportelli. La stretta relazione dell’incremento dei ricavi, unico caso in provincia di
Brescia, proprio nell’area Garda - Valsabbia
La crisi che stiamo attraversando si caratterizza per la durata e per le modalità diverse dalle
altre crisi che hanno colpito il sistema economico e sociale italiano ed europeo.
Tuttavia bisogna considerare che la nostra BCC nella sua lunga vita, dal 12 settembre 1895
ad oggi, ha attraversato altri periodi molto difficili, ed essendo stato testimone diretto per 40
anni delle nostre vicende bancarie, posso affermare che ne è sempre uscita più forte di prima,
grazie alla capacità, all'impegno, alle idee, alla voglia di fare ed intraprendere di amministratori,
dipendenti , soci e clienti.
Una campagna di comunicazione del gruppo BCC recita :"L'Italia che ci crede". Questo vale
anche ora per noi ed il nostro territorio? L'esperienza di questi mesi con la Consulta dei Soci
mi suggerisce una risposta ampiamente positiva.
Infatti questo gruppo di Soci, che rappresentano , ognuno con la propria storia personale, le
singole filiali e le potenzialità delle relative aree di competenza, è lo specchio dei talenti, delle
capacità, dell'enorme ricchezza di capitale umano ed imprenditoriale del nostro territorio.
Infatti negli incontri emergono le varie caratteristiche ed opportunità di settore, di un'area ricca
di prospettive per un ulteriore sviluppo della nostra realtà aziendale, sempre fedele ai dettami
della cooperazione, secondo la "mission" sancita nello statuto sociale.
Ora che i primi segnali di ripresa iniziano a manifestarsi, seppur ancora timidi e variabili da
settore a settore, dobbiamo cercare la chiave per il rilancio della nostra Cooperativa di Credito.
Tale chiave a mio avviso è nel rapporto sempre più stretto e fecondo con il nostro territorio e
le sue capacità di dare risposta alle nuove sfide. Questo storico legame è la principale caratteristica di una BCC, fa parte del suo DNA, e le formule da ripescare non sono nuove: banca
di casa, la mia banca, la banca con l'anima, dove il rapporto personale conta ancora molto.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Del resto c'è un altro fattore che ci induce a guardare con sufficiente fiducia il futuro: l'assetto
imprenditoriale e produttivo creatore di ricchezza e di opportunità di lavoro di questa vasta
area.
Oltre all'invidiabile ambiente naturale, ci troviamo nel cuore di una delle regioni più sviluppate
e dinamiche non solo d'Italia ma d'Europa. Avere una zona di competenza ove operare sulla
direttrice da Brescia verso Verona , verso la Valsabbia ed attorno al Garda, ci permette di esse
gli interlocutori bancari, con spirito cooperativo, dei più vari ed efficienti comparti economici:
artigianato, industria meccanica e metallurgica, marmo, agricoltura intensiva e specializzata,
zootecnia, turismo, commercio, trasporti, servizi gravitanti attorno alla città di Brescia ecc.
Però, come mi ha detto recentemente un amico imprenditore parlando di questi argomenti
: "bisogna crederci!"
E che ne valga la pena di crederci lo dimostrano due considerazioni: La prima è che, nonostante il sistema bancario nazionale abbia cessato di aprire sportelli o addirittura si è entrati in
una fase di ridimensionamento, nella nostra zona vi è stata, e continua, una fase di apertura di
nuovi sportelli, a dimostrazione che evidentemente sono in molti a credere nelle potenzialità di
questa area. E questo naturalmente ci costringere ad essere più dinamici, veloci, ed efficienti.
La seconda considerazione deriva dallo studio sui ricavi dell'industria bresciana nel 2013, che
di fronte ad un calo del 2,18% in città, dell'1,87% in Valle Camonica, dell'1,18% in Valtrompia,
dello 0,45% nell'area Sebino Franciacorta, evidenzia un incremento del 2,28% nell'area Garda
Valsabbia, guarda caso dove sono insediati i nostri sportelli !
Quindi crediamoci noi tutti: soci, clienti, collaboratori, dirigenti ed amministratori, ognuno per
la sua parte.
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NOI CON VOI
Visioni e successo
sul golfo
consulta soci bcc
di Alice Scalfi
impresa
noi con voi
Le proposte di FGS Energie Alternative
Contenuti contenitori d’energia
L’azienda di Vobarno, guidata da Fabrizio e Andrea Galvani, dal 1996 è attiva nel settore delle rinnovabili. Le variegate proposte che vanno dai funzionali procedimenti di accumulo e stoccaggio per riutilizzo, alle geniali strutture micro idroelettrico
e micro eolico fino alle soluzioni kit per zone disagiate
L’energia che si fa alternativa. Sfruttando l’intuitiva applicazione nella ricerca. Esercitando in sintonia teoria ed esecuzione, nel più classico ed essenziale metodo di razionale
produzione che rende efficace l’erogazione. Esperienza che Fabrizio Galvani insieme al
figlio Andrea trasforma in fatti concreti dentro l’abilità attuativa di FGS Energie Alternative SRL a Vobarno. Caratterizzando ancora una volta la speciale vocazione bresciana
nel tener su progetti alternativi resistenti alla prova di mercati e facilità di utilizzo. Così
si formano ed evolvono creazioni come il magazzinaggio in proprio, grazie a particolari
batterie, dell’energia elettrica da fotovoltaico non utilizzata immediatamente destinata
ad uno sfruttamento in altri periodi dell’anno. Situazione che arriva da esperienze di
magazzinaggio, da tempo progettate e tutt’ora attive, per località in cui il fattore energetico non dispone delle moderne linee della nostra realtà abituale. Missioni africane,
sperdute baite di montagna eccetera. Colorando il piacere di andare dentro le cose.
Studiando a fondo modalità di produzione energetica anche molto diverse. Tra sole,
vento, aria e via ricercando. Ed immagazzinando dentro batterie tradizionali o al litio.
Destrutturando dimensioni industriali classiche in ragione di orizzonti sempre più liberi. “Inizialmente di occupavo di automazione industriale – racconta Fabrizio Galvani,
riportando in primo piano il tessuto connettivo di tutta un’esperienza ancora in avvincente dimensione prospettica – quando sono iniziate le prime applicazioni riferite alle
energie rinnovabili ho puntato decisamente il mio interesse in questo settore. In sostanza dal 1996, quando ancora questo tipo di sensibilità non era ancora molto in voga,
progetto componenti per lo sfruttamento energetico alternativo. I primi anni lavoravo
sotto casa a Sabbio Chiese, poi, nel 2002 il trasferimento a Vobarno nella sede attuale”.
Spazio organizzato originale. Dove gli angoli strutturali dei diversi comparti operativi,
alimentano la curiosità di chi cerca di scoprirne le funzioni. Panoramico e sopraelevato
è quello dedicato all’amministrazione ed al controllo. Ne citiamo l’immagine efficacemente riassuntiva degli altri ambienti che si catalogano in ufficio tecnico, sezioni di
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assemblaggio, intervento, magazzino ed accoglienza dove campeggiano prototipi, meccanismi e rappresentazioni fotografiche della produzione FGS Energie Alternative. In
questo regno da soppalco dominatore fondamentale è il computer. Sotto lo sguardo
managerial/amministrativo/burocratico di Laura assistiamo al movimento di mouse
a cura di Davide, l’altro figlio di Fabrizio che asseconda con precisione le indicazioni
di papà e del fratello Andrea. Quest’ultimo, del multiforme andare avanti aziendale, è
parte molto attiva sempre alla ricerca di nuove prospettive d’indagine. Dal video possiamo analizzare speciali collegamenti digitali. In lungo in largo per l’Italia fino alla Sicilia.
A loro il risvolto conoscitivo preciso dell’energia utilizzata, immagazzinata, disponibile
a bilanciare costi e ricavi di sfruttamento. Limitando al massimo le cessioni, meno convenienti economicamente, alle reti di servizio. “L’idea fondamentale – aggiunge Andrea
Galvani, che inserisce continua innovazione al già talentuoso target creativo di famiglia
– è quella di raggiungere l’indipendenza. Attraverso lo stoccaggio di energia questo
diventa possibile, oggi anche con spese sensibilmente minori rispetto al passato. Del
resto la storia dello sfruttamento energetico si dispiega da sempre in ragione di costi
e ricavi. Fino ad oggi dal fossile si è ricavato molto. La ricerca ha portato avanti altre
possibilità. Insieme al fotovoltaico penso ad esempio all’idrogeno, al relativo stoccaggio,
tecnica in fase sperimentale, ma sicuramente interessante in chiave prospettica. Ed
ancora alle diverse tipologie di batterie da ricarica. Quelle al litio, delle quali anche noi
ci stiamo occupando, rappresentano una nuova opportunità come efficacia e tenuta,
sebbene il costo sia sicuramente maggiore. Però non si deve dimenticare – argomenta
ancora Andrea Galvani – che l’erogazione di energia dipende anche da dove la si vuole
produrre. In una zona sperduta dell’Africa non ha infatti senso pensare alla distribuzione dell’elettricità mediante le classiche reti a cui siamo abituati in occidente. Servirà
lavorare su quello che esiste in zona. Sole, vento, fossili o altro, naturalmente organizzandone opportunamente l’accumulo. Anche in quest’ambito abbiamo sviluppato
diverse esperienze. Con impianti alternativi che ci richiedono e che in quelle zone gli
operatori, sia umanitari che locali, possono facilmente installare”. Scorrono nel catalogo
digitale ed anche strutturale di prototipi esplicativi geniali kit tuttocompreso utili ad assemblare impianti micro idroelettrici e micro eolici con relativi accessori. E la riflessione
va alle capacità globalizzanti di questo mini, a sua volta, team a sigla FGS. Rovesciando
convinzioni che esaltano valore ed efficacia solo nella maestosità. Ed allora avanti. Con
piccoli, indipendenti, contenitori di ricerca e funzionalità capaci di grandi accumuli. Utili
e sostenibili a devoluzione attiva di formidabili e senza limiti energie alternative.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
di Marika Busti
Laurea in legge rock on
Diritto di assolo
Lorenzo Gusinu nella giovanile applicativa dedizione a studio,
arte e professione. Fra titolo accademico, consulenza del lavoro
e virtuosismo chitarristico sempre da approfondire, comporre,
esibire e divulgare didatticamente
Al rock guitar sound l’allegato di una laurea in giurisprudenza. Ottenuta con la
lode a pieni voti da Lorenzo Gusinu che conosciamo come appassionato performante chitarrista, della quale è altresì valido ed apprezzato insegnante. Ora
il connubio fra la dicotomia degli studi, legge e musica, si raggruppa in un unico
accogliente sentire intellettuale capace di trasformarsi in professionalità e opportunità di occupazione. Viste in prospettive attranti. Tanto qualificate a livello
accademico, quanto esuberanti e talentuose in chiave artistica. Radunando, in
questo ensemble di nozioni che evolvono in suoni, conoscenze giuridiche, lavoro
ed entusiasmo inseriti in un verbo giovanile di notevole valore. Altro che disimpegno dei ragazzi digitali. La qualità applicativa del lavoro double face di Lorenzo
si riscontra in molte situazioni attive nelle generazioni del presente. Dimostrando
che i cori bacchettoni inneggianti a fantomatiche mollezze del target under 20 e
30, altro non sono che pretese di giudizio da diritto acquisito. Fenomeno che il
paradosso vorrebbe rendere obbligatorio per chi detiene lo scranno, senza meriti, di qualche primavera in più. “Mi sono laureato con una tesi in diritto privato,
relatore il professor Giorgio Pedrazzi, sul contratto di edizione musicale – spiega Lorenzo Gusinu che di diritti e doveri oggi ufficialmente può ben certificare
un’effettiva conoscenza – nel frattempo ho continuato ad insegnare chitarra rock
all’Accademia Modern Music Institute. Ho sempre fatto in modo che questi miei
impegni potessero coincidere. Ad esempio oggi, oltre a proseguire gli studi nel
corso di laurea specialistica, sto completando la pratica professionale per conseguire l’abilitazione come consulente del lavoro. Senza dimenticare naturalmente
lo studio della chitarra con autorevoli maestri quali Alex Stornello e Daniele Gottardo e successiva devoluzione, di arte e tecnica appresa, ai miei allievi”. Lavoro
e studio dunque che si intersecano
nelle diverse dinamiche progettuali.
Variegate al punto giusto nella prospettiva multifunzionale classica
dei nostri tempi. “In cantiere anche
molte altre attività – sottolinea in
conclusione Lorenzo Gusinu che indagano in composizione,
tecniche di registrazione autonoma dei brani ed esibizioni dal
vivo”. Regolando il sintetizzatore
professionale al registro di toni
e volumi. Intensamente emotivo come un assolo elettrico e
caparbiamente riflessivo su applicazioni ed interpretazioni del
dogma di legge.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
In scena i bambini della Scuola Materna Maria Biolchi durante
la tradizionale Festa di Natale. La grande partecipazione di
genitori, nonni e insegnanti ad un evento capace di trasmettere
messaggi emozionalmente costruttivi
noi con voi
Infanzia pace e
speranza Festival
scuola e giovani
Nella parrocchiale di Pozzolengo
Lo scorso dicembre si è svolta all’interno della Chiesa Parrocchiale di
Pozzolengo la tradizionale festa di Natale organizzata dalla Scuola dell’Infanzia
Maria Biolchi. Alla presenza di genitori , nonni e famiglie i piccoli protagonisti
hanno dato sfoggio di tutta la loro bravura nel cantare e rappresentare le abilità
acquisite grazie al costruttivo lavoro svolto dalle loro insegnanti : sono riusciti a
trasmettere a tutti i presenti un commovente messaggio di speranza e di pace
. Grande partecipazione anche da parte dei genitori che hanno organizzato la
pesca di beneficenza il cui ricavato è stato donato alla Scuola . Il Consiglio di
Amministrazione della Fondazione ha ringraziato tutto il personale docente,
non docente e religioso che opera quotidianamente all’interno della struttura.
Un particolare ringraziamento è stato poi rivolto alla Banca di Bedizzole Turano
Valvestino che ha contribuito alla festa regalando rossi cappellini natalizi a tutti
i bambini per la messa in scena della loro esibizione.
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Direttore Responsabile: Giuseppe Rocca
Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03
Progetto grafico: Graphite snc
del 21/01/03
Gennaio | Febbraio 2015 - Anno XIV
Fotografie: Barbara Caldera, Patrik Scotti
N° 70
Editore:
Banca di Bedizzole Turano Valvestino
Via Garibaldi, 6/A
25081 BEDIZZOLE (BS)
12
Economicità
Art Director: Monica Polato
Ha collaborato Marco Piccinelli
Tipografia: FDA EUROSTAMPA SRL
Via Molino Vecchio,185 - 25010 Borgosatollo (BS)
Tel. 030/2701606
Cellofanatura e Spedizione:
COOP SERVICE s.c.r.l.
Via Napoleonica 7 - 25080 Rezzato (BS)
Tel. 030/2594360
Poste Italiane
Spedizione in A.P. - 70% - Brescia
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Con le obbligazioni della Banca di Bedizzole
e Turano Valvestino
Sottoscrivendo il nuovo prodotto di investimento, già
sold out per raggiunto completamento del plafond di
stanziamento fissato a 2.500.000 euro, si sostiene “La
Foglia d’Oro – Dentro l’Autismo Onlus ” Associazione di
Toscolano Maderno connotata con orgoglio al femminile,
composta da mamme ed attiva nell’aiuto alle famiglie con
bambini e ragazzi affetti dalle diverse tipologie di questo
disturbo neuropsichiatrico. In cantiere la realizzazione di
una Casa Famiglia autogestita
Interessi a rendere per sostenere l’impegno famigliare per alleviare i disagi
derivanti dall’autismo. Da percepire ed in parte devolvere, grazie alla
sottoscrizione delle Obbligazioni “La Foglia d’Oro”. Prodotto etico, emesso
dalla Banca di Bedizzole Turano Valvestino, istituto di credito, guidato dal
Presidente Renata Zecchi e dal Direttore Generale Giorgio Venturini, non
noi con voi
assistenza e solidarietà
Devoluzione
interessi etici
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nuovo a questi interventi solidali , di cui parte del rendimento verrà erogato
proprio all’Associazione “La Foglia d’Oro – dentro l’Autismo – Onlus” di
insormontabili, delle famiglie con al loro interno persone colpite da questa
Toscolano Maderno.
Ente costituito nel 2014 con obiettivo immediato
sindrome. I problemi sono molteplici. Da quello comportamentale/educativo
primario di aprire una Casa Famiglia autogestita per ospitare i genitori/parenti
differente nei vari tipi di autismo e pertanto particolarmente complesso nella
con figli o affini affetti da autismo durante i periodi di chiusura delle strutture
definizione degli interventi di sostegno, fino a quello economico”. Avendo
pubbliche dedicate di assistenza. Così chi avrà acquista questo particolare
le nostre famiglie sviluppato notevoli ed appunto variegate esperienze in
tipo di Obbligazione con conveniente tasso progressivo (per gli investitori
ambito personale, la possibilità di interscambio diventa elemento qualitativo
1,40% nella media dei due anni di sottoscrizione, mentre a “La Foglia d’Oro”
importante nella concretizzazione del progetto. “La Casa Famiglia – sottolinea
verrà devoluta una quota pari allo 0,40% del prodotto collocato su un
Delia Perini - è stata pensata come struttura autogestita in cui i genitori
plafond di 2.500.000 euro, fino ad un massimo di 10/mila euro, risultato già
sono al tempo ospiti ed operatori in grado di garantire in proprio servizi
completamente raggiunto) renderà dunque possibile l’attuazione di questa
essenziali, assistenza ai giovani autistici nei momenti di gioco, uscita e attività di
e di altre importanti iniziative di sostegno, aiuto e collaborazione. “Siamo un
laboratorio. In pratica – conclude la Presidente de “La Foglia d’Oro” – il nostro
gruppo di mamme di bambini e ragazzi autistici e non – spiega Delia Perini,
obiettivo non è solo di contenere al massimo i costi di residenza, ma altresì di
Presidente del Consiglio direttivo de “La Foglia d’Oro ”, rivendicando tra
trasmettere il valore inestimabile che ha per le nostre famiglie lo stare insieme.
l’altro la caratteristica del sodalizio formato esclusivamente da donne - che
Condividendo difficoltà, speranze, reciproco sostegno, costruzione di rapporti
hanno deciso di costituire un’associazione per superare le difficoltà, spesso
solidali rompendo la morsa della solitudine”.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
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La Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo bandisce per il ventiquattresimo
anno consecutivo un concorso per l’assegnazione di n. 80 Premi allo Studio per l’anno scolastico 2014/2015 e l’anno accademico 2013/2014 per l’iscrizione e la frequenza ad istituti e
scuole di istruzione secondaria di primo e secondo grado, statali o riconosciuti dallo Stato, corsi
di laurea universitari di qualsiasi facoltà e riconosciuti dallo Stato.
24
a
EDIZIONE
N. 80
PREMI
ALLO
STUDIO
1)I n. 80 premi allo studio saranno riservati rispettivamente in n. 40 ai Soci e figli di Soci e
in n. 40 ai figli di clienti che intrattengano un rapporto di conto corrente con la Banca. Essi
verranno suddivisi tra le varie scuole ed indirizzi secondo le modalità di seguito riportate
ed in proporzione alle domande pervenute. Il valore dei premi allo studio è fissato in Euro
200,00 per la scuola secondaria di primo grado (scuola media), Euro 300,00 per la scuola
secondaria di secondo grado (scuola superiore) e per gli istituti professionali, Euro 400,00 (o
in alternativa il controvalore di Euro 600 in azioni BCC Bedizzole) per l’università.
L’assegnazione dei premi allo studio è stabilita dal Consiglio di Amministrazione con giudizio
insindacabile in base alla graduatoria di merito.
Verranno prese in considerazione, ai fini della graduatoria di cui sopra, le domande presentate aventi i seguenti requisiti:
• Studenti che hanno conseguito la licenza di scuola media con la votazione di 10/10.
• Studenti della scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore), che hanno riportato nella sessione estiva dell’anno scolastico 2014/2015 una votazione, senza debiti
formativi, non inferiore a 8.5/10 nello scrutinio finale se trattasi di promozione ad anno
successivo e 95/100 per il conseguimento del diploma di maturità.
• Studenti di istituti professionali che possono dar diritto al conseguimento del diploma
oppure ad una semplice qualificazione professionale che hanno frequentato il terzo
anno e si iscrivono al quarto ed hanno riportato, senza debiti formativi, una votazione
non inferiore a 8.5/10. Gli studenti del quarto e quinto anno saranno equiparati agli
studenti di scuola secondaria di secondo grado a livello di maturità.
• Studenti frequentanti l’università che abbiano conseguito un numero di crediti congruo
con il relativo e regolare piano di studi e una media non inferiore ai 27/30 (il voto di 30
e lode verrà conteggiato ai fini della media con un punteggio di 32).
2)I concorrenti iscritti agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2014/2015 dovranno comprovare i requisiti di cui sopra mediante certificato rilasciato
dalla scuola o dall’istituto cui appartengono. Il certificato scolastico dovrà riportare, ove
previste, le votazioni ottenute in ciascuna materia e gli eventuali debiti formativi. La media
sarà calcolata con l’esclusione dei voti riportati nelle eventuali materie facoltative.
Dal concorso sono esclusi gli studenti ripetenti.
I concorrenti iscritti a corsi universitari successivi al primo delle rispettive facoltà per l’anno
accademico 2013/2014 dovranno comprovare che si trovino in regolare corso di studi presentando la seguente documentazione:
• copia del piano di studi della facoltà prescelta; anno scolastico 2014/2015
anno ACCADEMICO 2013/2014
IZ IO N I
T ER M IN E IS C R
15
31 Lu g lio 2 0
• documentazione rilasciata dall’Università attestante la regolare iscrizione al corso, gli
esami sostenuti e la relativa votazione.
Nel caso in cui uno dei documenti di cui sopra non dovesse essere presentato il concorrente non sarà ammesso al concorso.
L’età massima degli studenti frequentanti corsi universitari non dovrà essere pari/superiore ai 26 anni alla data di presentazione della domanda.
3) La domanda di ammissione al concorso redatta sul modello predisposto e disponibile presso
tutti gli sportelli della Banca e sul sito www.bedizzole.bcc.it, corredata dalla documentazione prescritta dal successivo punto 4) potrà essere presentata, entro e non oltre il 31 luglio
2015, direttamente presso gli sportelli della Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito
Cooperativo oppure essere inviata a mezzo lettera raccomandata all’attenzione dell’Ufficio
Segreteria Generale della BCC presso la Sede di Bedizzole.
4)Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti:
- Stato di famiglia del concorrente;
- Certificato della Scuola o dell’Università di cui al precedente punto 2).
5) All’assegnazione dei premi allo studio provvederà il Consiglio di Amministrazione della Banca con sua delibera sulla base della graduatoria elaborata.
6) Ai vincitori sarà data comunicazione personale entro il mese di settembre 2015. La graduatoria di cui sopra sarà disponibile sui siti internet della Banca www.bedizzole.bcc.it e www.
sottotracciabcc.it per una eventuale consultazione almeno quindici giorni prima della data
stabilita per la consegna.
7)La consegna del premio è subordinata al possesso di libretto a risparmio per gli studenti
minorenni e di conto corrente personale per gli studenti maggiorenni aperto presso la filiale
della Banca di Bedizzole Turano Valvestino indicata dal vincitore.
8) Le domande incomplete nella documentazione o che pervenissero fuori termine stabilito non
saranno prese in considerazione.
Bedizzole, 9 ottobre 2014
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SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
di G De Ma
di ASCA
argini del chiese
Aperti i cantieri a Mocasina di Calvagese
Polisportiva
hip hip urrah
A Calvagese la scuola va
Iniziati lo scorso ottobre i lavori per la realizzazione delle elementari. Stanziati ben 2
milioni di euro per il progetto Sicurezza e funzionalità per una nuova edilizia scolastica
L’edilizia scolastica, fortemente rivalutata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, rimane tra gli obbiettivi
principali del programma d’elezione: con il nuovo anno infatti il piano d’azione varato dal governo coinvolgerà
complessivamente oltre 21 mila edifici scolastici. Ben 4 milioni sono gli studenti protagonisti di questo primo
cambiamento, mentre una scuola italiana su due verrà rinnovata secondo principi di sicurezza ed funzionalità.
Dopo un lungo iter fatto di attese e rinvii, lo scorso ottobre sono cominciati i lavori di costruzione della nuova
scuola elementare di Calvagese della Riviera. Su di una superficie verde situata in via Fappani nella frazione
di Mocasina, sorgerà una moderna struttura all’avanguardia, in sostituzione del vecchio edificio scolastico di
via Cavour a Carzago della Riviera, risalente agli anni sessanta. Nonostante negli ultimi tempi ogni intervento
pubblico sia stato reso difficile a causa del patto di stabilità, firmato dagli enti comunali, ben 2 milioni di euro
sosterranno economicamente il nuovo progetto edile.
Già obbiettivo della precedente amministrazione di Calvagese, la nuova scuola disporrà dei più alti standard
europei in fatto di eco-sostenibilità, sismicità ed abbattimento delle barriere architettoniche. I lavori si svilupperanno in due manches. In un primo momento verranno realizzate la corte interna del blocco orizzontale
assieme alla prima ala dell’edificio, per una spesa di 1 milione e mezzo di euro. In un secondo momento con
i rimanenti 500 mila euro verranno infine edificate la rimanente ala e il polmone verde retrostante. Oltre ad
un impianto elettrico a basso consumo energetico, grande attenzione verrà data alle aule, ben dieci, con una
metratura non inferiore ai 55 metri quadrati; all’aula magna, da 170 posti, senza dimenticare la sala dei professori, la mensa, i laboratori e il giardino per le ore di ricreazione. È un sogno che diventa realtà per la comunità
di Calvagese. Un progetto edile all’avanguardia in grado di rispondere alle esigenze che i piani didattici di oggi
richiedono, in un settore, quello della cultura e della pubblica istruzione, in continua evoluzione e sempre più
bisognoso di nuovi spazi educativi. Anziché una scuola concepita per “ascoltare”, la didattica attuale predilige
una scuola progettata per “scoprire” dove grande importanza viene data alle esperienze ed alle interazioni tra
gli alunni. Relazione d’esperienza fattibile solo in un nuovo contesto scolastico fatto di luce e ampi spazi dove
poter mettere in atto la condivisione del vissuto emotivo di ciascun alunno.
Con l’impegno in fase progettuale del “Gruppo di lavoro”, già attivo dal 2009, il la nuova scuola sarà una soluzione vincente per la comunità di Calvagese della Riviera, grazie all’ascolto delle richieste raccolte nel tempo della
cittadinanza e delle varie componenti sociali. Una scuola a misura di alunno e di docente, soddisfacente sotto
l’aspetto architettonico, funzionale ed educativo. Una scuola che sviluppi nei ragazzi la curiosità per il mondo
dotandoli di senso critico in grado di stimolare la loro creatività.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Venti candeline sulla torta dell’associazione fondata negli anni Novanta. Quasi 400 atleti quotidianamente animano il sodalizio, tra sport, passione e divertimento
Vent’anni di impegno, passione e sudore. La Polisportiva di Calvagese ha festeggiato i suoi primi 20 anni di attività con un evento
grandioso, cui ha partecipato davvero mezzo paese. In un mix di
risate e commozione, i 400 atleti soci e le loro famiglie hanno
spento le candeline sulla torta della loro PolispoRtiva.
Ad aprire le danze, la sfilata dei gruppi delle varie discipline: ben
dieci attività sportive, partendo dalla pallavolo sino ad arrivare
alla ginnastica dolce. Un po’ di tutto, per andare incontro ai diversi
interessi degli atleti. Per farli sfilare tutti, ci è voluta una buona
mezz’ora. Poi, una volta preso posto, è cominciata la proiezione
del bel video girato da Lorenzo Moreni sulla storia della Polisportiva. Il regista ha raccolto testimonianze e scene di vita quotidiana
al palazzetto, tracciando un quadro completo e a tratti commuovente del gruppo e dell’importante ruolo che riveste in paese,
come centro di aggregazione e contesto sicuro e pulito entro cui
stare con gli altri.
A raccontare la storia della Polisportiva l’attuale, infaticabile, presidente Paolo Febbrari: “Vent’anni fa alcuni di noi hanno pensato
che fosse maturo il tempo di far nascere una Polisportiva, ossia
un’associazione che, per Statuto, si dedicasse alla promozione
e alla diffusione della pratica di diversi sport, soprattutto per i
bambini e i giovani. Con la collaborazione della Commissione
comunale allo Sport, siamo riusciti a vincere quella che allora
ci sembrava una scommessa ambiziosa: gli unici impianti sportivi esistenti erano i campetti di calcio degli oratori, ma erano in
fase di realizzazione gli impianti sportivi comunali a Mocasina (il
campo da calcio a 11, la piastra polivalente e i campi da tennis).
Eravamo tutti profondamente convinti che l’offerta sportiva nel
nostro Comune non potesse limitarsi al calcio, per quanto bello,
quindi iniziammo a promuovere i corsi di nuoto e il gruppo di
atletica”.
Ma si cominciò a fare davvero sul serio quando gli impianti di
Mocasina furono ultimati: “Per la prima volta - spiega Febbrari anche le bambine e le ragazze ebbero la possibilità di praticare
sport in ambito comunale”. Una vera rivoluzione.
A completare il quadro, però, mancava ancora la palestra. E Febbrari racconta le fatiche di quegli anni, prima che il palazzetto
venisse realizzato: “In collaborazione con i genitori e gli allenatori,
accompagnavamo le ragazze della pallavolo, sia per gli allenamenti che per le partite, nelle palestre di Soiano, Paitone, Nuvolento, Prevalle, Roè e Gavardo. Pendolari dello sport, insomma: era
impegnativo, ma l’entusiasmo e la passione sportiva ci hanno
sempre accompagnato”.
E quando finalmente la palestra di Mocasina venne ultimata,
il boom: “Un traguardo importante - per Febbrari - perché ha
permesso un fiorire incessante di sport e di corsi, e di raggiungere
i numeri, in termini di atleti, sport offerti e volontari che gravitano
attorno alla Polisportiva, che abbiamo raggiunto oggi”. Ora che
il palazzetto lavora a pieno regime, infatti, è diventato polo di
attrazione, oltre che per gli atleti, anche per decine e decine di
volontari che quotidianamente lo fanno funzionare. E servono
ancora tantissime energie: “Ci sentiamo sospinti dall’impegno e
dall’entusiasmo degli atleti e degli allenatori, dalla disponibilità
di molti genitori e dalla collaborazione dell’Amministrazione comunale e delle altre associazioni locali”. Non è cosa da poco far
funzionare bene una macchina del genere. Tanti auguri, dunque, e
lunga vita alla Polisportiva di Calvagese.
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noi con voi
Festa grande per l’associazione
sportiva di Calvagese
noi con voi
riflessioni
Di Roma e della Polizia Locale
di Nicola Alberti
Fuori dal luogo
comune
Breve e documentata cronaca degli avvenimenti riferiti al Capodanno romano, che invita al ragionamento su metodi, toni e
modalità del comunicare produttivi di codici e messaggi controversi. L’esempio dei Vigili della Capitale che riflette la domanda
“Vigliacchi di Stato o ragazzi in divisa vittime di una bufala giornalistica?”
Che ci fossero più click in rete sugli articoli che riguardavano la Polizia Locale di Roma Capitale
ed i presunti assenteisti di Capodanno che gli articoli sull’inchiesta di Mafia capitale è un dato che,
se veritiero, deve far riflettere tutti sulla necessità della correttezza dell’informazione. Innanzitutto
i vigili si chiamano agenti di polizia locale dal 1986 e tali li chiameremo in questo articolo (non c’è
spazio per spiegare il perché, ma per chi indossa quella divisa è una differenza importante). Cosa
è accaduto la notte di Capodanno tra le schiere della Polizia locale romana? Secondo quanto
diffuso dal Comandante di Polizia Roma Capitale, dal vicesindaco di Roma e tweettato da Renzi,
l’83,5 % degli agenti romani non si sarebbe presentato al lavoro, in quanto: “vigliacchi di Stato”,
“assenteisti” , “approfittatori”, “fannulloni”. Il tweet di Renzi ha poi dato una sorta di certificazione
di legittimità al dato, condivisa da una marea di commenti che avvallavano quanto sopra. Un buon
giornalista, o meglio anche un mediocre giornalista, dovrebbe verificare la fonte della notizia , ma
purtroppo tutti noi abbiamo così fretta che il tempo per farlo non c’è mai e poi, come ben detto
dal direttore del Garantista Sansonetti, in quei giorni non si trovava una notizia che fosse una ed
i giornali andavano riempiti. Pertanto nessuno è andato a verificare i dati, se non quando ormai
la frittata era fatta e le grandi testate non erano più disposte ad ammettere la bufala. A “dare
i numeri” è stato uno dei comandanti della locale meno amati nella storia del corpo. A Roma
l’organico previsto sarebbe di 8500 agenti, in realtà, sembra che gli agenti non arrivino a 5000, non
perché malati, ma perché le assunzioni sono bloccate dal 2010 nella p.a.. Chi va in pensione non
viene reintegrato. Qualsiasi società di servizi che non reintegra quasi un terzo del suo personale
è inevitabilmente destinata a fallire, ma essendo gli agenti “impiegati in divisa”, ai bravi soldatini
si chiede di fare quel qualcosa in più: coprire con straordinari i servizi dei non assunti. Torniamo
al triangolo infelice Sindaco di Roma, Comandante, agenti. Non appena eletto il sindaco sceglie
come comandante del Corpo un colonnello dei Carabinieri, gli agenti vorrebbero che venisse
scelto uno dei 5000, uno di loro, Marino insiste e vuole il suo degnissimo colonnello. I sindacati,
quando il sindaco ha già comunicato al Mondo la sua scelta, lo fanno saltare. Gli manca uno dei
requisiti che lo stesso bando comunale prevede. Il colonnello non ottiene l’incarico, i ragazzi della
locale giubilano, sperando ancora che venga scelto uno dei 5000, magari quel Carlo Buttarelli che
tanto piace ai “pizzardoni”. Negativo, Marino sceglie un altro degnissimo Comandante , questa
volta prendendolo dalla Polizia di Stato, il Comandate Clemente. I cinquemila masticano amaro. Il
sindaco Marino pedala con la sua bici in una delle città meno adatte alle due ruote, qualcuno fa
notare che la sua scorta, fatta da agenti della p.l arranca. Qualcun altro (la sua stessa scorta?) fa
Il codice goloso di Brescia in maschera
notare che la sua bici ha la pedalata assistita ( quasi un ciclomotore ) e la sua auto è sistematicamente parcheggiata in divieto di sosta. Altrettanto sistematicamente sanzionata. In questo clima
di tensione si arriva alla discussione delle discussioni: quella sul contratto decentrato. In sostanza
su 1500 euro circa che prendono gli agenti, 500 euro dipendono da una serie di voci la cui entità
e modalità va concordata con ciascun Comune dove si presta il servizio. Siccome la trattativa non
va in porto, qualcuno, forse il vicesindaco ( ancora meno amato del sindaco), annuncia (ma poi
dirà che si stava ancora trattando) che dal primo gennaio 2015 il nuovo contratto sarà applicato
anche senza l’accordo dei sindacati e pertanto, secondo quanto temono gli agenti, lo stipendio
passerà da 1500 a 1300 euro. Se avete avuto la pazienza di seguirmi fino a qui, adesso potrete
incominciare a intuire cosa è accaduto. L’ultimo dell’anno a Roma solitamente 600-700 volontari si
offrivano di entrare in servizio a supporto dei colleghi per coprire le varie necessità. Per la prima
volta dai tempi dell’antica Roma (quando i vigili erano divisi in centurie) non si presenta neanche
un volontario. Protesta evidente perché proprio dalle 00 scatta il nuovo contratto unilaterale.
Non solo! La categoria attende invano una riforma che riconosca la specificità di chi fa il lavoro
di un poliziotto ed ha un contratto da impiegato. Una situazione per tutti, se un agente viene
ucciso in servizio, la famiglia di qualsiasi altro caduto in divisa, percepirà l’equo indennizzo, quella
della Locale no. Torniamo a Roma. Scatta il panico, viene attivata la reperibilità, peccato che tale
legittimo istituto fosse stato correttamente utilizzato per eventi straordinari ed un capodanno
non è un evento straordinario in quanto capita tutti gli anni rigorosamente a mezzanotte del 31
dicembre.Tra i destinatari degli sms sembra ci siano persone gravemente malate (addirittura uno
in coma) , altre in pensione da anni, ci sarebbe persino un collega deceduto. Ma gli sms arrivano
anche a quegli stessi agenti che non si sono presentati volontari e adesso vengono coscritti...oltre
il danno la beffa. Qualcuno, va dal medico... un po’di mal di pancia tutta la vicenda li ha fatti venire.
Nei giorni successivi però gli assenti scendono vertiginosamente, si parla di 44 casi sospetti, poi
di 6, quindi di 2....poi i certificati medici tornano a salire, ma ormai chi ha saputo andare oltre e
leggere fin qui ha capito, che più che vigliacchi di Stato si è trattato di una bufala. Nell’antica Roma,
la carne più pregiata era quella di maiale, poi veniva quella di mucca e quindi quella di bufala.
Quando non c’era quella di maiale, non c’era quella di mucca, i macellai romani rifilavano ai loro
clienti, quella di bufala, spacciandola per quella di mucca. Proprio come fatto dai giornalisti agli
italiani a Capodanno, peccato che a rimetterci siano stati ancora una volta loro, quei ragazzi, che
sono in strada ogni giorno, capodanno compreso, a tutelare la nostra sicurezza.
di Alice Scalfi
Dolce, svergognato naufragar nel carnevale
Lattughe e potole, secondo indicazioni cittadine e provinciali, le preferite. Comprese le divagazioni più o meno assortite di preparazione e nomenclatura idiomatica identificativa. Sull’etichetta che certifica qualità e provenienza l’unico obbligo metodologico: “da
consumarsi senza vergogna”
Facciamo chiarezza. Dolci di Carnevale: quali a Brescia, come e perché.
In provincia, e qui è necessario mettersi il cuore in pace, non ce ne sono altri: no cicerchiata, sanguinaccio, schiacciata; si tollerano i ravioli dolci, ma a Brescia, a Carnevale, si mangiano lattughe e
potole. E non c’è altro modo per chiamarle.
Lattughe: non frappe, non chiacchiere, non in altro modo. Con buona pace di Wikipedia, che riesce a
trovare una ventina di nomi alternativi, i dolci fatti di pasta piatta, semplicemente tagliata a strisce
e fritta (forno no, per carità) si chiamano lattughe. A vantaggio della bibbia degli internauti va però
detto che tutta quella varietà di nomi - da bugie a cioffi, passando per guanti, galarane, fiocchetti e
cenci - fa riferimento ai diversi modi in cui, lo stesso dolce, viene chiamato nelle varie regioni d’Italia.
Resta imperdonabile, a giudizio di chi scrive, che il termine bresciano identificato dall’anonimo autore del testo di Wikipedia per chiamare le lattughe sia “saltasù”: chiunque abbia mai sentito in terra
di Brescia chiamar le lattughe in quel modo, è pregato di segnalarlo.
Come mangiarle? Senza vergogna. La formula classica per quattro persone prevede un vassoio dalle
dimensioni di almeno 50 cm di lunghezza e 25 di profondità: va riempito su tutta la superficie e
in altezza finché ce ne stanno, ovvero finché cadono fuori. Sono talmente leggere e delicate, per
niente nauseanti, che il corpo umano ne riesce ad assimilare in quantità indicibili. Non si arriva mai
all’assuefazione. Limite ultimo è solo quello del vassoio: quando non ce n’è più, è finita. L’unica controindicazione riguarda lo zucchero a velo. Bisogna essere preparati, munirsi di tovaglioli e affrontare
“i baffi ” e lo sbriciolamento generale con filosofia.
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Potole: con la prima “o” aperta e la seconda chiusa. Così si chiamano, così va pronunciato. Ogni
altra versione è esclusa. Il termine è forse un po’ vetusto, certo di origine dialettale. Sicuramente per
niente chic. Meglio adeguarsi e chiamarle frittelle, se proprio non si è tra amici, ma quel che si deve
avere in mente mentre si pronuncia il termine “frittelle” è, senza dubbio, quello caro, amato, dolce,
unto: “potole”. Trattasi, in estrema sintesi, di pallottole di pastella fritte e ricoperte di zucchero. Per le
varianti, è concessa massima libertà di scelta: qui, l’unico dominatore è il gusto personale di ciascuno.
A qualcuno piacciono vuote, pastella fritta e via. Ad altri con l’uvetta, le mele o la marmellata. Vanno
bene tutte: purché siano fritte. Anche per le potole vale quanto affermato in merito alle lattughe:
occorre consumarle senza vergogna. Anche se, a voler essere sinceri, ci vuole uno stomaco d’acciaio:
a differenza delle cugine, assorbono molto più olio e, di conseguenza, risultano un po’ più pesanti. La
dose minima, per un goloso, parte comunque dalle dieci unità. Chi riesce a superare le trenta potole
compie un’impresa eroico-gastronomica di cui andar fiero.
Da una cinquantina di anni a questa parte, poi, si sono introdotte sul palcoscenico bresciano dei
dolci carnevaleschi le zeppole, e piacciono un sacco. La derivazione di questo tipo di dolce è senza
dubbio meridionale, vista la particolarità dell’impasto (simile a quello del bignè) e la doppia cottura,
prima infornate e poi fritte. Nelle pasticcerie, son riuscite a guadagnarsi il terzo gradino del podio
in quanto a richiesta. Ripiene di crema sono fantastiche.
A noi, però, continuano a piacer di più lattughe e potole: si fanno in casa con facilità. Ricordi d’infanzia, profumi di Carnevale.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Dal 1908 a Bedizzole la Scuola dell’Infanzia
All’“Angela Volpi” l’impegno evolutivo dedicato allo sviluppo affettivo, motorio e cognitivo, motore dell’intelligenza
armonica di sé, insieme all’offerta formativa per i più piccoli al servizio della comunità. In programma
interessanti ed utili iniziative di sostegno, ascolto e relazione per genitori e neo mamme
Un percorso educativo umano votato alla volontà e sensibilità, con l’impiego costante di risorse
umane professionali: ne è passato di tempo da quel lontano 26 marzo 1908, giorno in cui
venne inaugurata la scuola dell’infanzia “Angela Volpi” di Bedizzole. Un progetto educativo
nato all’epoca grazie alla tenacia della signora Angela Volpi, e con il contributo di numerosi
benefattori, motivata nella realizzazione di un asilo per la comunità, destinato ai bambini più
poveri che i genitori non potevano accudire. Oggi la scuola dell’infanzia, fortemente radicata
nel territorio, è associazione senza scopo di lucro ed ha come obiettivo primario l’educazione
dei bambini secondo principi di tolleranza, comprensione, ed accettazione delle diversità nel
rispetto della dignità umana. Una proposta educativa al passo coi tempi, aperta e multiculturale,
perché da sempre la scuola promuove l’accoglienza e l’integrazione di bambini di nazionalità ed
etnie diverse. Tra i servizi educativi offerti trova spazio anche l’asilo nido “Matilde Schiannini”,
per bambini di età inferiore ai tre anni.
«Il nido è un servizio educativo in grado di favorire un equilibrato sviluppo psicofisico dei più
piccoli - afferma la dott.ssa Alessandra Braga - Assicura un ambiente che
stimoli i processi evolutivi e conoscitivi, operando in un rapporto
costante con la famiglia. Seguito da quattro educatrici, il nido
attualmente accoglie una trentina di bambini divisi in due
sezioni, pesciolini e pulcini». Tra le novità di quest’anno, a
partire dal mese di febbraio sarà disponibile un nuovo
spazio dedicato ai bambini di sei mesi. In questo modo,
i genitori che ne avranno bisogno potranno trovare la
stessa professionalità che contraddistingue la scuola
di G De Ma
Il bel canto di Gianenzo Fantoni
Maestro della voce
“Angela Volpi” in questo nuovo servizio educativo. Oltre al bambino, al centro dell’offerta
formativa della scuola si trova il genitore, referente fondamentale con il quale condividere le
responsabilità dell’educazione: in aggiunta alle tradizionali riunioni e colloqui durante le fase
d’inserimento, la scuola offre uno sportello e spazio genitori apposito, unito ad una formazione
continua con l’aiuto di laboratori sulle tematiche affrontate durante l’anno, per aiutarli nella
loro difficile missione quotidiana. «La scelta di un contesto narrativo e di un personaggio guida
nella programmazione annuale è indispensabile affinché i bambini possano identificare un
“mondo” intorno a loro del quale avere già delle conoscenze, per far si che diventi un nuovo
veicolo di comunicazione ed apprendimento - continua la dott.ssa Alessandra Braga - Ogni
anno viene deciso un personaggio ed una storia che permetterà di proporre esperienze di
esplorazione sensoriale e motoria, di avvicinamento e condivisione al mondo della natura».
Ogni giorno, le educatrici si impegnano con un atteggiamento propositivo nei confronti dei
piccoli, stimolandoli allo sviluppo cognitivo tipico di questa età, privilegiando la percezione dei
sensi e del corpo, principale strumento di apprendimento. Un progetto educativo solido, che punta ad obbiettivi importanti come lo sviluppo affettivo,
motorio, cognitivo senza dimenticare l’autonomia del singolo. Non a caso, lo scopo delle
numerose attività proposte è quello di osservare, stimolare e favorire nei bambini le singole
intelligenze, per far raggiungere loro uno sviluppo globale ed armonico di sé. «Per il futuro,
si stanno progettando in seno al CdA, ed in collaborazione con la scuola, nuovi servizi che
possono essere di sostegno ai nuovi genitori ed in particolar modo alle neo mamme conclude la dottoressa - Un punto d’incontro speciale dove le mamme siano ascoltate e non
lasciate sole. Nei prossimi mesi speriamo che ne possiate sentire parlare».
Suono, potenza ed emozione in cinquantacinque anni di carriera
da baritono tutt’ora in piena attività dentro e fuori provincia
partendo da Bedizzole. Tra tournée, studio e ricordi di una vita.
Quando la lirica non è solo arte e melodia, ma anche semplicità
e beneficenza
Se fosse un’aria famosa potrebbe essere la celebre “Voglio vivere così, col sole in fronte, e felice canto”, dello storico paroliere Tito Manlio, per testimoniare il gioioso atteggiamento alla vita, e l’impegno per il bel canto, dell’instancabile Gianenzo Fantoni, baritono e vice-presidente del Circolo Lirico
Didattico Ugo Patelli di Brescia. Una carriera lunga 55 anni segnata da incontri, tournée e molte ore di studio, che ancora oggi lo tengono impegnato
con il maestro Marco Paderni.
«I primi ricordi con la musica risalgono alla mia giovinezza, condivisa per lungo tempo con l’amatissimo maestro Luciano Fregoni. Nel 1957 per cinque
anni ho frequentato la scuola di canto presso il palazzo del Conte Calini, in via Agostino Gallo, vicino a via Trieste a Brescia - afferma Gianenzo Fantoni - L’insegnate di quegli anni era Maria Colfari, diplomata al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Poi nel 1967, il mio primo impegno come
corista nel coro del Teatro Grande di Brescia».
Musica come forma d’arte. Musica come fonte di emozioni e ricordi di vita di ciascuno di noi: il cammino nel mondo della lirica di Fantoni è stato segnato
dall’incontro ed dal contatto continuo con il pubblico e la gente, perché la lirica in particolare riesce ad arrivare là, dove le arti minori falliscono. «Come
non dimenticare l’emozione di quella volta che, in occasione dei cent’anni del Risorgimento, cantai a Solferino tre romanze - continua Fantoni - Tra il
pubblico era presente il presidente francese Charles de Gaulle e il presidente italiano dell’epoca Giovanni Gronchi».
Con un repertorio di oltre cento pezzi e più, il baritono Fantoni è in grado di passare con grande abilità dai suo celebri cavalli di battaglia come “Non
più andrai, farfallone amoroso” da “Le nozze di Figaro” di Mozart, a “Verde Ucraina” o “Voglio vivere così”: non importa se si tratta di musica da camera
o musica popolare, perché per Gianenzo l’essenziale è arrivare al cuore della gente con melodie senza tempo. Voce, potenza ed emozione sono le tre
qualità principali che un baritono deve possedere. Tra i grandi modelli che lo hanno accompagnato nella sua vita, impossibile non citare il baritono Tito
Gobbi di Bassano del Grappa, il senese Ettore Bastianini ed il fiorentino Gino Becchi.
Musica come forma di generosità e beneficenza: grazie alla sua voce, numerosi sono stati negli anni gli eventi ed i concerti il cui ricavato è stato devoluto
per cause benefiche. «Lo scorso ottobre, presso il Teatro Don Gorini, abbiamo organizzato con il Circolo Lirico Patelli ed il Coro Sereno di Brescia, il concerto musicale in occasione del 10° anniversario della scomparsa del caro maestro Fregoni - conclude Gianenzo Fantoni - È stato un lavoro di squadra con
la Pro Loco di Bedizzole, l’amministrazione comunale e la Polisportiva Bedizzolese. Erano presenti tra l’altro le opere dei pittori dell’associazione “A. Celesti”».Tra gli appuntamenti annuali promossi dal Circolo Lirico Patelli a Bedizzole, l’immancabile “Briciole di Solidarietà” giunto ormai alla terza edizione.
Presentato dalla prof.ssa Loredana Rizza, nel 2014 il ricavato è andato all’associazione “Il Faro” per la costruzione della loro casa famiglia a San Vito.
Gianenzo Fantoni è presente anche tra le ottanta fotografie d’autore in bianco nero di “Gente di Bedizzole”, il libro stampato in collaborazione con la
BCC di Bedizzole ed “Il Faro”: tra tutti i cittadini del paese, noti all’interno della comunità per la loro professione e l’impegno artistico, troverete anche
lui fotografato con lo stesso tocco di semplicità ed humour che lo contraddistinguono da sempre.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
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SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Ciaspolata senza neve in Valvestino
cieli di valvestino
Ma chi l’ha detto che per serve il manto imbiancato? Basta trasformarla nella suggestiva passeggiata al chiar di luna
che gli irriducibili dell’Audax Sporting Club hanno organizzato comunque per gli oltre 250 partecipanti. La spettacolarità
del paesaggio che, dal Monte Stino, spaziava in visioni allargate tra Tombea, Baldo, Maniva, Bagolino e le luci della città
di Verona
Ho sempre pensato che l’Italia fosse un Paese straordinario, ricco di infinite risorse
avanti lo stesso e abbiamo avuto una partecipazione che è andata oltre le nostre
naturali e culturali, ma quello che lo rende davvero speciale sono coloro che vi
aspettative “. All’appuntamento si presentano in 250, ad accoglierli vi sono gli Alpini, i
abitano: gli Italiani. Così refrattari a tante cose, così inesorabilmente incorreggibili,
volontari della protezione civile e l’Audax. Il Comune collabora e fornisce il supporto
ma così naturalmente creativi e amanti del bello e del buono. In Valvestino vi è stata
logistico, mettendo a disposizione un servizio bus. “ Quella sera- prosegue Cateri-
la prima ciaspolata senza neve. Si sa, quest’anno la neve si fa attendere e nella bella
na- la temperatura era gradevole, poco sotto lo zero, la luna era piena, una serata
e apprezzata valle dove è rimasta una delle poche piste bresciane di fondo, manca
bellissima. Nei cinque chilometri del percorso abbiamo anche previsto due punti di
più che altrove. Questo non ha fermato i componenti della Audax Sporting Club
ristoro. La ciaspolata si è trasformata in una passeggiata al chiaro di luna sull’altopiano
(audaci non a caso) che avevano organizzato per il 3 gennaio una ciaspolata, una
del Monte Stino. È stato possibile vedere le luci della città di Verona, il Monte Tombea,
bella passeggiata al chiaro di luna in mezzo alla neve. Ma senza la neve che si fa?
il Montebaldo, il Monte Maniva, Bagolino ed ovviamente la Valvestino. Splendido”.
“La ciaspolata - ci spiega Caterina, organizzatrice molto attiva- doveva svolgersi
Quella sera i ristoranti si sono riempiti tutti e tra una portata e l’altra tutti si sono fatti
nell’anello della pista di fondo gestita da quarant’anni dalla Audax Sporting club,
la medesima raccomandazione: ci si vede l’anno prossimo con o senza neve poco
ma la mancanza di neve rischiava di pregiudicare il tutto. Abbiamo deciso di andare
importa, ma rigorosamente insieme a Capovalle, magari con la luna piena.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
19
noi con voi
Voce del verbo
ciaspolare
di Nicola Alberti
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SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Alessandro Mattinzoli, Sindaco di Sirmione
Passione/Professione
Primo Cittadino
Apprezzato e conosciuto imprenditore nel
settore turistico pensa che il futuro della
penisola catulliana necessiti sempre più
“che pubblico e privato agiscano in sinergia
con generosità mettendosi a disposizione
del bene comune”. L’obbligo “di ascoltare e
dialogare con tutti”. E l’invito ai giovani, per
lui fin da giovanissimo militante impegnato “a
non allontanarsi dalla politica e a concepirla
come passione. Perché amministrare il bene
pubblico è un’esperienza straordinaria”
Alessandro Mattinzoli è il sindaco di Sirmione ed il coordinatore provinciale
di Forza Italia, politico navigato, consiglierebbe ad un giovane di fare politica?
E quanto guadagna il sindaco di Sirmione? Ed il coordinatore di Fi? Ma è
sempre stato di Forza Italia? Ha rimpianti? E cosa considera il suo successo
più grande? L’abbiamo chiesto a lui. Alessandro Mattinzoli ha 56 anni, è un imprenditore nel settore turistico, convive con Paula, affascinante venezuelana, mamma di
Cloe che di anni ne ha due. Altra perla del sindaco (così come per ogni papà) non è la
penisola che fu cara a Catullo, ma la sua prima figlia dodicenne Sofia.
Quando ha cominciato ad interessarsi di politica?
Fin da giovanissimo mi piaceva farmi da portavoce dei miei compagni di classe, ne ero
il rappresentante. Ho iniziato la mia attività politica vera e propria nei giovani della
Democrazia Cristiana, a livello nazionale il nostro referente era l’onorevole Fontana,
ma a Sirmione volevamo invertire la tendenza che, allora, voleva Sirmione a sinistra,
ci riuscimmo. Poi mi presi cinque anni di pausa tra il 1990-1995, quindi venni eletto
come consigliere d’opposizione in una lista civica. Nel mandato successivo vincemmo
le elezioni avendo candidato sindaco Maurizio Ferrari, con cui feci l’assessore ed il
vicesindaco. Quindi l’elezione a sindaco e la riconferma al secondo mandato.
E perché dopo la Dc scelse Fi?
Era la prosecuzione naturale dell’area moderata che si opponeva alla sinistra. Vi vedevo i miei valori, ma anche un partito che voleva concretamente risolvere i problemi
della gente. Dal congresso bresciano del partito sono diventato il coordinatore provinciale del PDL, oggi sono stato confermato coordinatore anche in Forza Italia.
In tutti questi anni di politica cosa l’ha reso più orgoglioso?
La capacità di proporre un progetto rinnovato con l’intento di creare la giusta miscela
tra rinnovamento ed esperienza, condividendo partecipazione, trasparenza ed un rapporto diretto con i cittadini. È necessario ascoltare e dialogare con tutti.
C’è qualcosa di cui si pente, anche se un politico non ammette mai di aver
sbagliato?
Aver in passato candidato ..... No non lo dico, (ride) posso però dire che a volte, solo
a volte, nel nome dell’efficienza ho trascurato la forma.
Quanto guadagna il sindaco di Sirmione ed il coordinatore di Forza Italia?
“Come sindaco prendo circa 2000 euro netti onnicomprensivi, ci tengo a dire che
sono effettivamente onnicomprensivi. Come coordinatore di Forza Italia non è previsto alcun compenso, la politica deve essere passione, quando incontro i giovani lo
li invito a non allontanarsi dalla politica, lì invito a far politica. Amministrare il bene
pubblico è un’esperienza straordinaria”.
Come vede il futuro di Sirmione?
“Sirmione ha risorse paesaggistiche, morfologiche, archeologiche, culturali, enogastronomiche e imprenditoriali notevolissime. Inoltre si trova su direttrici viabilistiche molto
importanti, quella est- ovest Verona Brescia, ma anche quella Nord Sud che porta fino
al Brennero. La situazione economica generale non è però facile serve che pubblico
e privato agiscano in sinergia con generosità mettendosi a disposizione del bene pubblico”.
Da aprile ad ottobre a Raffa di Puegnago
Scenari Garda thrilling
Un concorso letterario e serate a tema alla Libreria Bacco, che intersecano cultura e personaggi di
poliziesco, noir, horror e giallo vero e proprio alla voce attraente del territorio gardesano
“Festival Giallo Garda” è un progetto che prende il via sulla scorta di passate esperienze che
hanno visto porre al centro dell’attenzione da una parte il territorio, dall’altra la sensibilità
creativa e il desiderio di comunicare di tanti appassionati. Il tutto proiettato intorno ad un genere
letterario: il giallo. Con il 2015 un gruppo di amici e amiche, riuniti in un “Comitato Festival Giallo
Garda”, ha deciso di proporre una nuova iniziativa che comprende un concorso letterario e una
serie di serate collegate focalizzate di volta in volta su un tema o un determinato personaggio.
Obiettivo quello di promuovere la lettura e la scrittura e la passione per questo genere letterario
in senso lato: dal giallo vero e proprio, al poliziesco al noir, all’horror. Al centro dell’attenzione
però vi è anche il territorio e il Garda in particolare. Il fine quello di trasmettere, attraverso
l’iniziativa, una sempre migliore e più approfondita conoscenza di questo straordinario lago
come patrimonio comune, ma anche come casa della cultura declinata nelle sue più diversificate
forme. Il comitato organizzatore si propone anche di coinvolgere realtà culturali ed economiche
operanti sul lago di Garda per costruire insieme e condividere momenti e percorsi che possano
di volta in volta valorizzare autori, anniversari e luoghi. Nella convinzione che solo la cultura e
la bellezza possano salvare il mondo! E anche dare un più ampio e entusiasmante respiro al
divenire quotidiano.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Presentazione dell’evento
Il “Comitato Festival Giall
o Garda”
vi invita al
“Festival Giallo Garda”
1a Edizione
da Aprile a Ottobre 2015
nella splendida cornice del
Lago di Garda
Un concorso letterari
o,
incontri con gli autor
i
e tante serate a tema
per accendere la
passione "gialla".
“Comitato Festival Giall
o Garda” presso la Libr
eria Bacco
via Nazionale n.26 - Raffa
di Puegnago d/G 25080
(BS)
INGRESSO LIBERO
21
noi con voi
rive del garda
di Nicola Alberti
senza frontiere
NOI CON VOI
100/mila i turisti alla Fiera di Lonato
di Giovanni De Marco
Sua eminenza
l’òs de stòmech
Alla tradizionale kermesse dedicata a Sant’Antonio Abate il trionfo dei
prodotti De.Co. d’eccellenza locale hanno costituito l’attrattiva principale della
57ª edizione. Il suggello mediatico rappresentata dalla presenza al taglio del
nastro di Edoardo Raspelli, giornalista e critico enogastronomico conduttore
del programma RAI Mela Verde
Da oltre cinquantasette anni, momento di aggregazione e vetrina d’eccellenza
per tutte le realtà produttive locali è la fiera di Lonato del Garda, appuntamento
imperdibile per gli operatori del settore agricolo, dell’artigianato e del
commercio. Anche quest’anno, per tre giorni dal 16 al 18 gennaio, Lonato
ha dato il meglio di sé in merito a sapori e tradizioni locali: dalle primizie
enogastronomiche e produttive alle bellezze del paesaggio, senza dimenticare
le ricchezze culturali e storiche. Oltre 100 mila turisti hanno calpestato 6.500
mq di superficie espositiva, di cui mille al coperto, per una fiera campionaria
che nasce lontano, dalla tradizione contadina, in onore di sant’Antonio Abate,
patrono delle campagne e degli animali.
Testimone televisivo di questa edizione la trasmissione di Teletutto “In Piazza con
noi”: ospite d’eccezione Edoardo Raspelli, giornalista e critico enogastronomico
di Melaverde, presente all’atteso taglio del nastro con le autorità ed il sindaco. Ma
i veri protagonisti sono stati loro, i prodotti De.Co di denominazione comunale,
fiore all’occhiello della gastronomia locale, piatti gustosi ed irrinunciabili in
grado di diventare nel tempo simbolo della collettività: l’“òs de stòmech” e i
“rampónsoi”. Oggi come allora, l’osso dello stomaco si ottiene dalla vescica del
maiale, impiegando l’impasto del suino ed aggiungendo qualche ossa dello sterno,
precedentemente messo “en visiù” cioè nel vino rosso con sale, pepe, aglio. Dopo
il taglio in tre pezzi, il passaggio finale con l’inserimento dell’impasto, l’“empiöm”,
nella vescica: una volta legata, questa viene forata e, dopo l’asciugatura davanti
al fuoco, l’osso di stomaco è pronto per il periodo di stagionatura. Quest’anno,
in piazza Martiri della Libertà, l’osso dello stomaco più grande ha raggiunto
22
i 95 kg di peso, preparato come sempre con la supervisione del ristoratore
ed esperto Marino Damonti. Anche i raperonzoli, erbe umili poco elevate dal
terreno, hanno accompagnato numerosi porzioni di osso di stomaco grazie alle
succose e bianche radici: crude o cotte, nel bresciano le erbette dei raperonzoli
sono l’ideale per insaporire risotti, minestre o per sfiziose insalate. Non solo
suino per questa edizione della fiera ed il ricco circuito gastronomico “Töt
Porsèl” tra i migliori ristoranti del posto, ma anche divertimento con lo storico
concorso degli espositori ed il palio di sant’Antonio e della cuccagna: giunto
oramai alla sesta edizione, i più giovani hanno partecipato a giochi d’altri tempi,
vestendo insoliti abiti d’epoca, sfidando le squadre delle diverse frazioni lonatesi.
Arte e creatività sono state al centro del concorso di pittura a tema “Flora
e Fauna del Garda”; collezionismo e rarità a due ruote invece per la “Mostra
d’epoca del Ciclo e Motociclo”, organizzata in collaborazione con “Vespa Club
Sirmione”. Eppure è ancora una volta una competizione culinaria a coinvolgere
tutti: quella del “chisöl de la me nóna”, la sfida all’ultimo morso per decretare
la migliore ciambella bresciana preparata per il 17 gennaio in onore del santo.
Consolidata ed efficiente macchina di promozione, la fiera di Lonato non ha
eguali nella provincia bresciana: frutto di un lavoro di squadra tra frazioni, gruppi
associazionistici ed amministrazione comunale, anche quest’anno ha dimostrato
che è possibile rinnovarsi ed essere flessibile alle richieste del mercato e del
turismo, senza dimenticare la tradizione. Un territorio, quello del Garda, vasto
e dalle mille risorse che non smette mai di attrarre persone non solo in estate,
ma tutto l’anno.
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
Tema portante del Festival, la musica, da Bach ai giorni nostri.
Vi parteciperanno i massimi esponenti nazionali ed internazionali
Sarà la musica barocca al centro della 52a edizione del Festival pianistico internazionale
di Brescia e Bergamo. Una trentina di concerti in tutto, sparsi tra i teatri cittadini e il
Donizetti bergamasco, in calendario tra il 25 aprile e l’11 giugno.
Il festival, nato nel 1964 per iniziativa del grande maestro Agostino Orizio, è una delle
maggiori manifestazioni mondiali dedicate al pianoforte, sia come strumento solista, sia
come prestigioso interlocutore di grandi orchestre.
Significativa l’immagine che accompagna questa 52a edizione: un pianoforte in fiamme,
a simboleggiare il fuoco che la musica barocca è stata ed è tutt’ora capace di ridestare
e di accendere, anche nel pubblico contemporaneo. “Fuoco barocco”, dunque, partendo da Bach: la sua figura sarà spunto per “toccare con mano” come di secolo in secolo
il passato rientri prepotentemente nell’attualità e provochi nei creatori un continuo
processo di confronto, acquisizione e riflessione.
Il compito di approfondire il tema-guida di questa nuova edizione è stato affidato
ad una serie di grandi interpreti, come Federico Colli, Roberto Cominati, Giuseppe
Albanese e Ilia Kim, oltre che a colui che oggi è forse l’interprete più popolare del
genio di Bach, Ramin Bahrami. Anche quest’anno, dunque, appare evidente che non
mancheranno i grandi nomi. Nella storia del Festival sono apparsi non solo i più grandi
pianisti (da Arturo Benedetti Michelangeli a Magaloff, da Richter ad Arrau, Ashkenazy,
Zimerman, Brendel, Martha Argerich), ma anche strumentisti, cantanti e direttori del
calibro di Rostropovich, Mischa Maisky, Uto Ughi, Luciano Pavarotti, Riccardo Muti,
Claudio Abbado, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung.
L’edizione numero 52 apre con Daniel Harding: un ritorno al Festival, per il pupillo di
Claudio Abbado, con la Swedish Radio Symphony Orchestra, che sarà a Bergamo il 25
aprile e al Teatro Grande di Brescia il 26.
Da segnalare anche la partecipazione di Riccardo Muti, in città martedì 19 maggio
per un concerto straordinario per la beatificazione di Papa Paolo VI, e a Bergamo
mercoledì 20 maggio. Muti dirigerà l’Orchestra Cherubini, da lui fondata nel 2004, alla
quale si unirà una selezione della Filarmonica del Festival, che proprio in questi giorni
compie un anno di attività e che pare destinata ad avere un ruolo sempre più incisivo
nelle edizioni future.
Sotto la guida di Pier Carlo Orizio, direttore artistico del Festival, la Filarmonica sarà
impegnata l’8 e il 9 maggio con Daniil Trifonov, e il 28 maggio, nella chiesa di San
Francesco, per il tradizionale concerto in memoria delle Vittime di Piazza della Loggia.
Insomma, tra grandi ritorni e nomi nuovi, sembra già che il Festival raggiungerà “temperature elevatissime”. Attesa, soprattutto, per la partecipazione dell’americano Cameron Carpenter, spettacolare virtuoso dell’organo che chiuderà il Festival l’11 giugno al
Donizetti nel concerto realizzato in collaborazione con il Festival Organistico Internazionale “Città di Bergamo”.
Conto alla rovescia per l’esposizione universale
Milano Expo portale leonessa
E Brescia c’è. A confermare un ruolo da protagonista attraverso l’organizzazione in tutta la provincia di eventi ed iniziative culturali destinati a richiamare
migliaia di visitatori. Per un calendario caratterizzato dalla cultura di stampo
bresciano, ma di respiro internazionale
Brescia raccoglie la sfida e si prepara al semestre Expo con una serie di iniziative e manifestazioni
culturali già in calendario. Oltre che già inserite nel portale nazionale di promozione degli eventi
paralleli all’esposizione universale: eventi che, insomma, ne saranno la cornice e rappresenteranno
interessanti opportunità per visitatori di ogni parte del mondo che, partendo da Milano, si metteranno alla scoperta di tutta la penisola. Perché no, anche di Brescia.
Su verybello.it, la nuovissima piattaforma online promossa dal Ministero dei Beni culturali e del
Turismo, Brescia e provincia si presentano alla grande. Il sito, che vuol essere una sorta di agenda
virtuale di agile consultazione per raccogliere gli eventi organizzati in tutta Italia, è ancora ai nastri
di partenza, ma già, per quanto ci riguarda direttamente, la cultura in terra bresciana non sfigura.
Tutt’altro. Qualcosa, una sorta di antipasto alla scorpacciata del semestre di Expo, già si può fare.
Cominciamo con palazzo Martinengo, dove il 24 gennaio è stata inaugurata una bella mostra che
più a tema Expo (Nutrire il pianeta, energia per la vita) non si può: Il cibo nell’arte. È stata definita
come la più importante esposizione dedicata al cibo mai organizzata finora in Italia e sarà visitabile fino al 14 giugno. Cento capolavori di grandi maestri, dal Seicento a Andy Warhol, passando da
Magritte e Fontana, incentrati su cibi e piatti tipici magari dimenticati, con un tocco in più: la collaborazione con alcune università italiane ha permesso di analizzare in maniera scientifica le tavole
imbandite e le dispense dipinte nel Seicento e nel Settecento, cosa che permetterà allo spettatore
di avere curiose informazioni sull’alimentazione e i gusti dell’epoca.
Rimanendo sul tema “mostre”, il museo di Santa Giulia non resta indietro: proprio da maggio, quando Expo aprirà i battenti, aprirà una mostra archeologica che rappresenta un vero e proprio viaggio
nel tempo e nello spazio, attraverso reperti inediti e straordinari. Fino a novembre sarà possibile
approfondire e al contempo scoprire ciò che era l’Italia settentrionale prima di Cesare.
Veniamo poi alla musica. Due, per il momento, i grandi concerti organizzati in terra bresciana: Francesco De Gregori e Gianna Nannini. Il primo sarà sul palco del PalaBanco il 13 maggio, la Nannini
invece il 24 maggio, al PalaGeorge di Montichiari.
Jazz, jazz e ancora jazz nel festival di casa a Iseo e dintorni, che negli anni è cresciuto sino a diventare un punto di riferimento nazionale ed internazionale per gli amanti del genere. Dal 29 maggio
al 12 luglio una serie pressoché infinita di eventi, concerti e appuntamenti di approfondimento, per
i quali si rimanda al sito dedicato, iseojazz.it. E infine la danza, con due eventi da non sottovalutare. Primo: il gala Danza&Danza. Una serata, il 19 giugno, in cui verrà assegnato il prestigioso
riconoscimento annuale che i critici dell’omonima rivista di settore attribuiscono alle produzioni, agli
interpreti, ai coreografi e ai talenti emergenti che si sono distinti sui palcoscenici italiani. Quale sede
più appropriata se non il teatro Grande. Secondo: la Nuova piattaforma italiana della danza, Nid.
Dall’8 all’11 ottobre a Brescia si ballerà un po’ ovunque. Il progetto prevede infatti la realizzazione
di tutta una serie di spettacoli, ancora da definire, che possano fungere da volano di sviluppo e
promozione per il settore.
Per il momento, ma solo per il momento, è tutto. Il calendario è in crescita e in evoluzione continua.
Entro la fine del 2016, la città passerà all’illuminazione Led
Chiara, splendida, lucente Brescia
Un nuovo progetto di A2A porterà alla sostituzione di tutte le lampade
pubbliche. Previsti considerevoli risparmi e benefici per l’ambiente
Nuova luce, è il caso di dirlo, su tutta la città. E Brescia diventa all’avanguardia internazionale per
ciò che concerne la pubblica illuminazione, al pari di Los Angeles, Oslo, Stoccolma e Copenaghen.
Numeri da capogiro per il progetto voluto dal Comune e realizzato - con un investimento di circa
12 milioni di Euro - da A2A: entro il 2016 tutti i punti luce cittadini utilizzeranno apparecchi a Led.
Luce pulita, dunque, nel pieno rispetto dell’ambiente e con interessanti ripercussioni sui portafogli di
tutti. Sono 43mila i punti luce interessati dalla sostituzione, con un risparmio del 39% dei consumi e
in bolletta, per il Comune di Brescia, di oltre 8 milioni di euro in 10 anni. Per capire i vantaggi di questa operazione, vantaggi di carattere economico ma anche, e da non sottovalutare, a livello ambientale, è sufficiente pensare che risparmiare il 39% di energia elettrica significa evitare l’emissione in
atmosfera di 2.700 tonnellate di anidride carbonica: pari al consumo annuo di 1.500 automobili.
Da dove deriva un simile risparmio? Semplicemente dal fatto che la nuova illuminazione Led
garantirà il dimezzamento del consumo annuo pro capite, passando dai 92 kWh attuali ad una
quota di 56 kWh: complessivamente, 7 milioni di kWh annui in meno consumati. Non è poco, anche in considerazione del fatto che la scelta a favore dei Led implica un miglioramento in termini
di efficienza e di sicurezza: 2.500 lampade bruciate in meno ogni anno. Infatti, i Led garantiscono
uguale prestazione luminosa rispetto alle lampade tradizionali ma con un migliore orientamento
del fascio luminoso, concentrato verso i marciapiedi e le strade, senza emissioni verso l’alto. In più
SOTTO TRACCIA | gennaio febbraio
hanno un ciclo di vita ben più lungo rispetto alle lampade tradizionali, anche di cinque volte, il che
implica una diminuzione delle sostituzioni: è stato stimato che si eviterà la produzione di oltre 1,5
tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici ogni anno. Senza considerare poi che, con il telecontrollo, le
informazioni sulle condizioni degli impianti e su eventuali malfunzionamenti arriveranno in tempo
reale, consentendo interventi più rapidi. Insomma, sembra che sarà molto difficile trovare un lampione spento in città.
Per i più tecnologici, poi, oltre ad un sito internet dedicato, A2A ha realizzato un’applicazione per
offrire informazioni sull’avanzamento del progetto, con un contatore che permette agli utenti di
conoscere il numero e la percentuale di lampade già sostituite. ILLUMINIamo, questo il nome della
nuova app, permette di segnalare direttamente, anche mediante la rilevazione automatica della
posizione del proprio dispositivo, la presenza di lampioni spenti o di vie non illuminate. Insomma,
un filo diretto tra l’azienda e il cittadino.
Il progetto prevede che entro dicembre 2015 venga sostituito il 75% dei corpi illuminanti. Entro
la fine del 2016, invece, verranno sostituite tutte le lampade e tutti i pali verranno riverniciati ed
abbelliti con il simbolo della leonessa. In calendario anche una serie di incontri di presentazione
studiati ad hoc per diffondere i valori del progetto e promuovere l’utilizzo di illuminazione a Led
anche nelle abitazioni: si comincia dalla festa di San Faustino, poi, in tutti i quartieri della città.
23
NOI CON VOI
Brucia forte il fuoco barocco
metropoli brescia
pagina a cura di Alice Scalfi
Al via la 52a edizione del Festival pianistico internazionale
di Brescia e Bergamo
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Gennaio/Febbraio 2015